Santa Teresa Gallura
Santa Teresa Gallura comune | |
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(IT) Santa Teresa Gallura (SDN) Lungoni | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Nadia Matta (lista civica) dal 26-10-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 41°14′20.97″N 9°11′19.59″E / 41.239158°N 9.188776°E |
Altitudine | 40 m s.l.m. |
Superficie | 102,29 km² |
Abitanti | 5 023[3] (28-2-2023) |
Densità | 49,11 ab./km² |
Frazioni | Capizza di Vacca, Capo Testa, Conca Verde, Conca Verde 1, Funtanaccia, Giovan Marco, La Ficaccia, La Filetta, Ruoni, La Malchisana, La Marmorata, Li Pinnenti, Liccia di Fora, Lu Caloni, Lu Cuppuneddu, Lu Pultiddolu I, Marazzino, Nansidei - La Filetta, Porto Pozzo[1], San Pasquale[2], Santa Reparata, Terravecchia - Portoquadro e Valle dell'Erica |
Comuni confinanti | Aglientu, Palau, Tempio Pausania (isole amministrative di Bassacutena e San Pasquale) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07028 |
Prefisso | 0789 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090063 |
Cod. catastale | I312 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[4] |
Nome abitanti | (IT) teresini (SDN) lungonesi |
Patrono | Santa Teresa , San Vittorio , Sant Isidoro |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Santa Teresa Gallura (Lungoni in gallurese, Lungone in sardo[5][6]) è un comune italiano di 5 023 abitanti in provincia di Sassari nella zona omogenea Olbia-Tempio, in Sardegna. Sino al 2016 faceva parte della provincia di Olbia-Tempio. È il comune più a nord della Sardegna nella terraferma.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il paese si snoda su un promontorio che guarda a nord la costa meridionale della Corsica da cui è separata dalle Bocche di Bonifacio, distante appena 11 miglia da capo Pertusato, a nord-est l'arcipelago della Maddalena, e ad ovest si affaccia sul mar di Sardegna.
Appartengono al territorio di Santa Teresa gli scogli di Monte Russu, della Colombaia e di Munichedda.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Anticamente conosciuta col nome di Longosardo (o Longo Sardo o Longone), era già in periodo romano un porto di notevole importanza. Tale notorietà era dovuta al granito estratto nei dintorni che veniva trasportato verso Roma. Queste premesse rendono plausibile l'ipotesi che in zona fosse collocata l'antica città di Tibula. Le cave di capo Testa hanno fornito granito per il duomo e il battistero di Pisa e, si narra, anche per il Pantheon di Roma[7].
Nel medioevo la località, inserita nella curatoria di Taras o Montanea, passò sotto i giudici di Gallura; il borgo di Longosardo fu fondato probabilmente da mercanti pisani nel XII secolo per incentivare il commercio locale[7].
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Nel XIV secolo gli aragonesi, poco dopo la conquista dell'isola, edificarono un castello ex-novo, poi lungamente conteso durante la guerra sardo-catalana. Dopo la fine delle ostilità il borgo ed il castello di Longosardo furono donati in feudo a Ferrando de Castrillo. La situazione perdurò fino al 1442 quando Longosardo fu assalito dai genovesi guidati da Francesco Spinola che saccheggiarono sia il castello che il borgo. Così l'anno successivo Alfonso V d'Aragona ordinò la loro definitiva demolizione. Il territorio di Longone fu quindi assegnato in feudo, insieme al suo porto, a Pietro Maça Carroz d'Arborea[7].
Un luogo storico di particolare interesse è la torre di Longosardo (edificata attorno al XVI secolo per ordine del re di Spagna e di Sardegna Filippo II) situata sul lembo di roccia più estremo del paese.

Quando nel 1720 l'isola passò ai Savoia venne inviato come comandante della torre Francesco Maria Magnon, che capì la necessità di creare un centro abitato nei pressi della fortezza. Il 12 agosto 1808 un decreto di Vittorio Emanuele I diede inizio alla fondazione di Santa Teresa, fu lo stesso re che disegnò la pianta del paese e decise il nome in onore di sua moglie: la regina Maria Teresa d'Asburgo-Este.
A 3 km circa dal centro, nasce sotto una pineta secolare la chiesa del Buoncammino, costruita nel XVII secolo.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 giugno 1994.[8]
«Campo di cielo, al torrione aragonese, d'oro, rotondo, merlato di cinque grandi merli visibili alla guelfa, munito di piccola porta posta a destra, a mezza altezza, esso torrione spostato a sinistra e sostenuto dalla roccia d'oro, posta in sbarra e fondata in punta, roccia e torrione parzialmente muniti di gradini per accedere alla porta, la roccia unita a destra e a sinistra a due pezze di terreno, di verde, approssimativamente triangolari, la pezza posta a destra uscente dal fianco dello scudo, quella posta a sinistra, più grande, uscente dal fianco e fondata in punta, esse pezze sostenenti due specchi di mare di azzurro, lo specchio posto a destra, più grande, sostenente lo sciabecco d'oro, guarnito di tre vele, di argento. Ornamenti esteriori da Comune.» |
(D.P.R. 21.06.1994) |
Nello stemma è raffigurata la torre di Longonsardo, simbolo del paese.
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa di San Vittorio
- Chiesa della Madonna del Buoncammino
- Chiesa di Santa Lucia
- Chiesa di Santa Reparata
- Chiesa di San Tomaso nella frazione di Porto Pozzo
Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]
- Torre di Longonsardo
- Di particolare interesse è la batteria Ferrero: rudere di fortificazioni della seconda guerra mondiale composto da postazioni di artiglieria, bunker, caserme, miniere a cielo aperto e collegamenti ferroviari costruiti principalmente per il trasporto di materiale bellico e roccia granitica.
- Torre di Santa Reparata (o della testa): sono i ruderi di una torre costiera situata a Capo Testa, nella frazione di Santa Reparata.[9][10] Edificata nel 1559 nel periodo aragonese, era in contatto con la torre di Vignola.[10] Venne distrutta nel 1639.[11]

Altro[modifica | modifica wikitesto]
Piazze[modifica | modifica wikitesto]
- Piazza Vittorio Emanuele I
- Piazza della Libertà
- Piazza Bruno Modesto
Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]
Di notevole importanza archeologica sono i siti nuragici di Lu Brandali e Sa Testa risalenti all'età del bronzo.
Società[modifica | modifica wikitesto]

Il paese si affaccia sulla Spiaggia della Licciola, molto frequentata dai turisti e dai residenti, da cui si può ammirare lo Stretto di Bonifacio e la Corsica.
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i dati dell'ISTAT la popolazione straniera residente al 31 dicembre 2010 era di 505 persone. Le nazionalità più rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente, erano:
- Romania 273 5,22%
Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
Il dialetto parlato a Santa Teresa Gallura è il gallurese, anche se sono presenti delle variazioni sul linguaggio e in diverse parole che differiscono dal dialetto originale, per via dell’emigrazione che nel XX secolo il territorio ha avuto da parte di numerosi pescatori provenienti dall’isola di Ponza, la quale ha di conseguenza comportato col tempo una fusione dialettale e socio-culturale tra le tradizioni.
Per questo, la variante del gallurese che vi è parlata è il “Lungunesu”, come viene sostenuto anche dagli stessi abitanti.
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Archivi e biblioteche[modifica | modifica wikitesto]
- Biblioteca comunale "Grazia Deledda"
- Mediateca comunale
- Archivio storico comunale
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]
Il centro abitato, caratterizzato da costruzioni basse, si sviluppa attorno a due insenature: quella di Porto Longone, un profondo fiordo naturale al fondo del quale c'è il porticciolo, e quella di Rena Bianca, che racchiude la celebre spiaggia di sabbia finissima e bianca.
Una delle caratteristiche peculiari della conformazione della cittadina è la pianta romana, ovvero un impianto urbano fatto di una rete di vie che si incrociano perpendicolarmente. La forma è tipica degli insediamenti piemontesi di origine militare (ad esempio come Carloforte e Calasetta costruiti per i tabarchini provenienti dalla Tunisia) e ciò dimostra l'incidenza che ha avuto la presenza del contingente piemontese in questi luoghi.
All'estremità nord del paese è presente un belvedere da cui si può ammirare il panorama marittimo dall'alto e si può vedere la Corsica.
Economia[modifica | modifica wikitesto]

Meta turistica molto ambita, l'economia del borgo è fondata sulla forte presenza turistica, italiana e straniera. Il porto, che ha conquistato una notevole importanza diportistica, con i trattati europei di libero scambio, ha da tempo perso quella che per decenni è stata l'antica connotazione frontaliera. Attualmente assicura, tramite traghetti che effettuano corse plurigiornaliere, collegamenti continui per i turisti e le merci con Bonifacio, e le isole dell'arcipelago de La Maddalena.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Giovani Antonio Nicoli | lista civica | Sindaco | [13] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Giovani Antonio Nicoli | lista civica | Sindaco | [14] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Pierantonio Bardanzellu | lista civica "Insieme per Cambiare" | Sindaco | [15] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Stefano Ilario Pisciottu | lista civica "Lungoni Adesso" | Sindaco | [16] |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Stefano Ilario Pisciottu | lista civica "Lungoni Adesso" | Sindaco | [17] |
26 ottobre 2020 | in carica | Nadia Matta | lista civica "Futuro Diverso" | Sindaco | [18] |
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Ponza, dal 2019
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Escursionismo[modifica | modifica wikitesto]
A Santa Teresa Gallura si trova la partenza ufficiale del Sentiero Italia (SICAI), uno dei sentieri escursionistici a lunga percorrenza più estesi al mondo, di oltre 7000 km[19] e arrivo a Muggia (Friuli-Venezia Giulia).
Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]
Il 5 maggio 2017 la prima tappa del Giro d'Italia 2017 (Alghero - Olbia) è passata per la prima volta nella storia da Santa Teresa Gallura[20].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ La Frazione di Porto Pozzo, su italia.indettaglio.it, Italia in dettaglio. URL consultato il 5 maggio 2019.
- ^ Divisa con il comune di Tempio Pausania.
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2023 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Giunta Provinciale di Sassari, Comune delimitato di lingua sarda ai sensi dell'art.3 della Legge 482/1999 con Deliberazione della Giunta Provinciale di Sassari n. 33 del 29.06.2001 e n. 3 del 10.02.2005..
- ^ Consiglio Provinciale di Olbia-Tempio, Comune delimitato di lingua sarda ai sensi dell'art.3 della Legge 482/1999 con Deliberazione del Consiglio Provinciale di Olbia-Tempio n. 44 del 19.09.2006..
- ^ a b c K.Melis, I castelli litoranei del giudicato di Gallura, riflessioni sulla territorialità
- ^ Santa Teresa Gallura, decreto 1994-06-21 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Torre di Santa Reparata, su web.tiscali.it. URL consultato il 16 febbraio 2020.
- ^ a b Torre di Vignola (Aglientu), su casavacanzesardegna.it. URL consultato il 16 febbraio 2020.
- ^ Francesco Floris, Storia della Sardegna, 1ª ed., Roma, Newton Compton Editori, 1999, p. 327, OCLC 43082882, SBN IT\ICCU\CAG\0068600.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 25/10/2020, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 12 dicembre 2020.
- ^ sentieroitalia.cai.it, https://sentieroitalia.cai.it/sentiero-italia-le-tappe/ . URL consultato il 16 giugno 2020.
- ^ Percorso 2017 - Giro d'Italia Sito Ufficiale, in Giro d'Italia 2017: Sito Ufficiale. URL consultato l'11 marzo 2017.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 4 (E-L), Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
- Angela Antona (a cura di), Il complesso Nuragico di Lu Brandali e i monumenti archeologici di Santa Teresa di Gallura (PDF), Sassari, Carlo Delfino editore, 2005 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2012).
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Isole della Marmorata
- Laguna di Porto Pozzo
- Valle della Luna
- Capo Testa
- Complesso nuragico di Lu Brandali
- Torri costiere della Sardegna
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Santa Teresa Gallura
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Santa Teresa Gallura
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comunesantateresagallura.it.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
- Storia e vecchie immagini di Santa Teresa e dei paesi della Gallura, su labeltula.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 242311407 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2004030253 |
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