Sedini
Sedini comune | |
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(IT) Sedini (SDC) Séddini | |
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Salvatore Carta (lista civica) dal 10/06/2018 |
Territorio | |
Coordinate | 40°51′08″N 8°48′59″E / 40.852222°N 8.816389°E |
Altitudine | 350 m s.l.m. |
Superficie | 40,51 km² |
Abitanti | 1 229[1] (31-3-2023) |
Densità | 30,34 ab./km² |
Frazioni | Littigheddu |
Comuni confinanti | Bulzi, Castelsardo, Laerru, Nulvi, Santa Maria Coghinas, Tergu, Valledoria |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07035 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090065 |
Cod. catastale | I565 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) sedinesi (SDC) seddinesi |
Patrono | sant'Andrea |
Giorno festivo | 30 novembre |
Cartografia | |
![]() nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
Sedini (Séddini in sassarese) è un comune italiano di 1 229 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
Sedini si trova al centro della regione dell'Anglona nel nord della Sardegna, all'interno rispetto alla costa del golfo dell'Asinara. Dista circa 50 km dal capoluogo Sassari e confina con i comuni di Castelsardo, Tergu, Valledoria, Santa Maria Coghinas, Laerru, Bulzi e Nulvi. È collocato fra le due colline di la Maglina e lu Padru. Il territorio ha in generale una conformazione collinare, ma non mancano tratti di pianura, anche abbastanza estesi, dove si praticano l'agricoltura estensiva e l'allevamento.
Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio doveva essere abitato già in epoca preistorica, per la presenza di numerose grotte che avrebbero potuto servire da abitazioni. Nel centro abitato vi è una domus de janas, insieme di tombe ipogeiche scavate nella roccia, la cui costruzione è attribuita al neolitico. Nell'età del bronzo si diffuse la civiltà nuragica della quale rimangono diverse testimonianze.
Nel medioevo fece parte del Giudicato di Torres, nella curatoria dell'Anglona. Alla caduta del giudicato (1259) passò ai Doria, ai Malaspina e successivamente (intorno al 1450) agli Aragonesi. In regione Spelunca si osservano i resti di un villaggio, probabilmente abbandonato durante la peste del 1656. Nel XVIII secolo il paese venne incorporato nel principato d'Anglona, sotto la signoria prima dei Pimentel e poi dei Tellez-Giron d'Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma e il gonfalone del comune di Sedini sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 ottobre 2002.
«Stemma semitroncato partito: il primo, di verde, alla croce di Sant'Andrea, d'oro; il secondo, di azzurro, al covone di spighe di grano, d'oro, legato di rosso; il terzo, di rosso, al cavallo spaventato, di nero, allumato di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.» |
La croce è quella di sant'Andrea, patrono della comunità sedinese; il fascio di spighe ricorda che il territorio di Sedini era considerato il più produttivo dell'Anglona; il cavallo simboleggia le antiche tradizioni equestri e la pratica, ancora diffusa, dell'allevamento dei cavalli.[3] Il gonfalone è un drappo di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Nella valle del rio Silanis sono presenti numerose testimonianze d'importanza storica e artistica. Fra queste la chiesa di San Nicola di Silanis (XII secolo), Santa Maria in Solio, Santa Barbara (rimaneggiata nel XVII secolo) e San Pancrazio.
- La chiesa parrocchiale di Sant'Andrea apostolo.
Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]
- La domu de janas di Sedini, ubicata nella via principale del paese è di dimensioni notevoli. È stata utilizzata verso la fine del XIX e gli inizi del XX secolo come prigione, successivamente come casa di civile abitazione e attualmente ospita un museo etnografico.
- Il nuraghe Lu Paddru, nel versante sud dell'altipiano omonimo, in località La tanca di lu runaghi, è il sito nuragico più interessante del territorio. Costruito con massi di pietra calcarea conserva, ancora intatta nell'ogiva, la camera interna; intorno alla torre sono ben visibili i resti di alcune capanne del circostante villaggio.
Luoghi di interesse naturalistico[modifica | modifica wikitesto]
- La grotta di Conchi ubicata nell'omonima località.
- La Pilchina di li Caadaggi.
- La fossa di la Lòriga è una grotta naturale che si apre sulla collina di lu Padru, che comprende camere di circa 10 metri di altezza con stalattiti e stalagmiti.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[4]

Lingua e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
La variante del sassarese parlata é il sedinese.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Giovanni Gavino Degortes | lista civica | Sindaco | [5] |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Pietro Giuseppe Careddu | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [6] |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Pietro Giuseppe Careddu | lista civica | Sindaco | [7] |
28 maggio 2006 | 15 giugno 2008 | Gennaro Moretta | lista civica | Sindaco | [8] |
15 giugno 2008 | 26 maggio 2013 | Giovanni Gavino Degortes | lista civica "Guardiamo Oltre" | Sindaco | [9] |
26 maggio 2013 | - | Stefano Ruiu | lista civica "Progetto Sedini" | Sindaco | [10] |
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
-
Domus de Janas
-
Prospetto da est
-
Celle interne
-
Chiesa parrocchiale di S. Andrea
-
Chiesa di S. Pancrazio
-
Nuraghe Monti Longu
-
Centro storico, notturno
-
Municipio
-
Costume tradizionale di Sedini
-
Pilchina di li Caaddaggi
-
Carrela di la mola
-
Grotta di Conchi
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2023.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Giovanna Carta, Stemma e gonfalone per il Comune di Sedini, in La Nuova Sardegna, 12 marzo 2003. URL consultato il 16 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 15/06/2008, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 26/05/2013, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
- Giovanni Deriu, Sedini e Speluncas nel Seicento all'epoca della rivalità tra gli Anchita e i Brundanu, Cargeghe, Documenta, 2012.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sedini
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Sedini
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.sedini.ss.it.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 235634782 · GND (DE) 4314182-1 |
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