Banari

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Banari
comune
(IT) Banari
(SC) Bànari
Banari – Stemma
Banari – Bandiera
Banari – Veduta
Banari – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoFrancesco Basciu (lista civica) dall'11-10-2021
Territorio
Coordinate40°34′15.49″N 8°41′56.49″E / 40.570969°N 8.699026°E40.570969; 8.699026 (Banari)
Altitudine419 m s.l.m.
Superficie21,25 km²
Abitanti515[1] (30-11-2023)
Densità24,24 ab./km²
Comuni confinantiBessude, Florinas, Ittiri, Siligo
Altre informazioni
Cod. postale07040
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090007
Cod. catastaleA606
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) banaresi
(SC) banaresos
Patronosan Lorenzo Martire
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Banari
Banari
Banari – Mappa
Banari – Mappa
Posizione del comune di Banari nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Banari (Bànari in sardo[3]) è un comune italiano di 515 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna, nel Meilogu. Dista 47 km da Alghero e 30 da Sassari.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Banari potrebbe derivare etimologicamente dal nome della popolazione nuragica dei Balari.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio fu abitato fin dal Neolitico recente, come testimoniano antiche strutture sepolcrali (Domus de Janas) risalenti al 4200-3400 a.C. ed alcuni nuraghi dell'età del Bronzo medio (1800 - 1200 a.C.) presenti nella zona.

A partire dal 238 a.C. entrò a far parte della dominazione romana, come testimonia una necropoli nei pressi del paese.

Nel Medioevo appartenne al Giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Meilocu. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto il dominio della famiglia genovese dei Doria. Dopo la guerra sardo-catalana (1353-1420) entrò a far parte della Sardegna aragonese, fece parte della Contea di Montesanto e data in feudo a Blasco Alagon. Dopo essere passato sotto la signoria di diversi feudatari, il paese fu riscattato all'ultimo signore, Maurizio Musso conte di Montesanto, nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Nel 1882 chiede l'autonomia del seggio elettorale e nel 1885 ottiene la separazione elettorale dal comune di Siligo.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Banari sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 giugno 1994.[4]

«Campo di cielo, all'olivo di verde, fustato al naturale, nodrito nella campagna di verde, caricata di due fasce di azzurro, sormontato dal sole d'oro, accompagnato a sinistra dalla pecora d'argento, riposante sulla campagna, con la testa rivolta. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

I principali edifici religiosi del paese sono

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Comunale in trachite rossa.
  • Palazzo nobiliare Logudoro Meilogu dove ha sede l'omonima Fondazione ed il relativo Museo d’Arte contemporanea.
  • Monumento ai caduti a lapide. Una lastra in trachite rosa a cornice ad una lapide marmorea con scritta commemorativa e medaglione nella parte superiore.
  • Ex Cassa Comunale di Credito Agrario, significativa testimonianza architettonica del Governo Sabaudo (dalle fonti documentarie del 1761).
  • Immobile in via Marongiu n.19. Abitazione rurale tradizionale.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio si contano vari nuraghi, molti dei quali quasi irriconoscibili e varie tombe.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Tradizione e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Le principali festività religiose sono:

Lingua e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Banari è quella logudorese settentrionale.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Dal paese prende nome la cipolla di Banari.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Antonio Paolo Licheri PDS Sindaco [6]
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Antonio Paolo Licheri liste civiche di centro-sinistra Sindaco [7]
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Gianpiero Cordedda lista civica Sindaco [8]
28 maggio 2006 15 maggio 2011 Gianpiero Cordedda lista civica Sindaco [9]
15 maggio 2011 5 giugno 2016 Gianpiero Cordedda lista civica "Uniti per Banari" Sindaco [10]
6 giugno 2016 11 ottobre 2021 Antonio Carboni lista civica "Uniti per Banari" Sindaco [11]
11 ottobre 2021 in carica Francesco Basciu lista civica "Attivamente Banari" Sindaco [12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 59, ISBN 88-11-30500-4.
  4. ^ Banari, decreto 1994-06-21 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 23 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2022).
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 17 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco D'Austria-Este Descrizione della Sardegna 1812
  • Gustavo Strafforello La Provincia di Sassari alla fine dell'Ottocento
  • G. Deriu, scheda "Banari", in Studio sui centri storici medioevali del Meilogu, Bonorva, Comunità Montana N. 5, 1991, ora in L'insediamento umano medioevale nella curatoria di "Costa de Addes", Sassari, Magnum, 2000.
  • G. Deriu - S. Chessa, L'assetto territoriale dell'odierno Meilogu dall'Alto Medioevo ai nostri giorni con particolare riferimento alle curatorie di Meilogu e Costa de Addes, Cargeghe, Documenta, 2011; Cagliari, Logus Mondi Interattivi, 2012.
  • S. Flore, Banari - Retrattos e Memorias, Porto Torres, La Grafica, 2005.
  • G. Deriu - S. Chessa, "Il priorato di Santa Maria di Sea o Cea (Banari): ospedaliero o vallombrosano?", in Meilogu, tomo II, Cargeghe, Documenta, 2014; approfondimento in Supplemento al tomo II di Meilogu, Muros, Nuova Stampa Color, 2014.
  • David Cheney, Archbishop Diego Marongiu Del Rio,su Catholic-Hierarchy.org.
  • Francesco Floris (a cura di), La grande enciclopedia della Sardegna: eventi storici, politici e culturali, artistici, letterari, sportivi, religiosi, soldati e attori, gastronomia, costumi e bellezze naturali dalle culture prenuragiche fino ai grandi avvenimenti del nostro secolo, Roma - Cagliari, Newton & Compton - Edizioni della Torre, 2002, ISBN 9788882897482, OCLC 879899382.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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