Provincia di Napoli: differenze tra le versioni
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Versione delle 14:48, 13 mar 2014
Provincia di Napoli provincia | |
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Provincia di Napoli vista dal satellite. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Amministrazione | |
Capoluogo | Napoli |
Presidente | Antonio Pentangelo (PDL) dal 09-10-2012 (ad interim) |
Data di istituzione | 1806 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 40°50′00″N 14°15′00″E / 40.833333°N 14.25°E |
Superficie | 1 171 km² |
Abitanti | 3 052 428[1] (31-08-2013) |
Densità | 2 606,68 ab./km² |
Comuni | 92 comuni |
Province confinanti | Avellino, Benevento, Caserta, Salerno |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 80121-80147 (municipi di Napoli) 80010-80079 (comuni) |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 063 |
Targa | NA |
PIL procapite | (nominale) 15.847 € |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
La provincia di Napoli (pruvincia 'e Nàpule in napoletano) è un ente locale italiano della Campania.
La sua area geografica e amministrativa che conta oltre tre milioni di abitanti è de facto una delle più grandi aree metropolitane europee e la più grande dell'area europea mediterranea. La sua densità di popolazione è la più elevata d'Italia e d'Europa. Si estende su una superficie di 1.171 km² e comprende 92 comuni, al centro è dominata dal Vesuvio, a sud e ad ovest si affaccia sul mar Tirreno, a nord confina con la provincia di Caserta e la provincia di Benevento, a est con la provincia di Avellino e a sud – est con la provincia di Salerno.
Storia
Già in età preromana era abitata da popolazioni osci, subì particolarmente lungo le coste il dominio etrusco, fu poi colonizzata dai greci, che, sull'isola d'Ischia e a Cuma, fondarono le loro colonie più settentrionali (VIII secolo a.C.).
In epoca classica fece interamente parte della I REGIO augustea con gli importanti municipi di CUMA (Cuma), PUTEOLI (Pozzuoli) e NEAPOLIS (Napoli).
Dopo il crollo dell'impero romano il territorio divenne bizantino, nacque il Ducato di Napoli (VI secolo, si articolava in cinque distretti: Territorium Plagiense, Territorium Puteolanum, Ager Neapolitanum, Territorium Nolanum e Liburia; questi ultimi due furono a lungo contesi dai longobardi di Benevento).
La conquista del Mezzogiorno da parte del normanno Ruggero II, re di Sicilia, pose fine all'esistenza del ducato: da allora il territorio rientrò nella vasta regione geografica Terra di Lavoro, fu soggetta prima agli Svevi, poi agli Angioini e quindi agli Aragonesi. Rimase sotto il controllo dei viceré spagnoli dal 1503 al 1714, quando passò per breve tempo sotto il dominio austriaco e, a partire dal 1734, fu assegnata ai Borbone; durante il dominio francese, la provincia fu ufficialmente istituita da Giuseppe Bonaparte re di Napoli. Con la legge 132 del 1806 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto di quell'anno, Giuseppe Bonaparte riformò la ripartizione territoriale del Regno di Napoli sulla base del modello francese e soppresse il sistema dei giustizierati. Negli anni successivi (tra il 1806 ed il 1811), una serie di regi decreti completò il percorso d'istituzione delle province con la specifica dei comuni che in esse rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui veniva suddivisa ciascuna provincia.
La riforma napoleonica comportò per la "nuova" provincia di Terra di Lavoro un lieve ridimensionamento territoriale rispetto al precedente giustizierato: venne, infatti, sancita l'istituzione della provincia di Napoli. Diversi comuni attraversati dai Regi Lagni, i Campi Flegrei, la città di Napoli, l'area vesuviana e la penisola Sorrentina furono staccati dalla Terra di Lavoro per essere inclusi nella nuova unità amministrativa voluta per dare alla capitale del regno un proprio territorio di riferimento.
Demografia
La Provincia di Napoli ha delle peculiarità che la distinguono nettamente dalle altre province italiane: oltre ad avere una vulnerabiltà sismica e vulcanica, dovuta alla presenza del Vesuvio e dei Campi Flegrei, il suo territorio occupa appena l'8,6% della superficie campana (13.590 km²) e in essi è concentrata più della metà dell'intera popolazione regionale. Tale fenomeno di sovraffollamento ha creato un forte squilibrio demografico e territoriale con le altre quattro province della Campania, più estese e meno popolate.
Per avere un'idea più chiara dei suoi limiti territoriali, basti considerare che la provincia napoletana risulta al 96º posto su 110 province italiane per estensione.[2] La sua superficie, 1.171 km² isole incluse, infatti è più piccola della superficie del solo comune di Roma (1.285 km²), tanto è vero che la distanza tra Napoli e Caserta è pari al diametro del grande raccordo anulare romano (23 km).[3]
Il territorio, per quanto esiguo, è caratterizzato dalla presenza di numerosi centri completamente urbanizzati e con un'elevata quantità e densità di popolazione che già nel 1903 Francesco Saverio Nitti definì "la corona di spine che attorniano la città e la soffocano".[4]
I comuni fino al censimento del 1971 erano 89 in quanto Santa Maria la Carità faceva parte del comune di Gragnano, Trecase di Boscotrecase e Massa di Somma del comune di Cercola; al censimento 1981 risultavano 91, nel frattempo, anche Massa di Somma si era distaccata da Cercola.
La superficie territoriale dei comuni è molto variabile, si va infatti da 1,62 km² di Casavatore a 117,27 km² del capoluogo; il 60% dei comuni è di piccole dimensioni (inferiori o uguale a 10 km²), il 36% di medie dimensioni (> 10 km² e <= 25 km²), la restante parte (11%) supera i 25 km² e, di questa, solo 2 comuni (Acerra e Giugliano) sono compresi tra 50 e 100 km² e solo l'area municipale di Napoli supera i 100 km².
La densità abitativa della provincia è pari a 2600 ab/km², 4 volte superiore a quella della Provincia di Roma (778 ab./km²), 8 volte quella di Torino, 9 volte quella di Firenze e più di 10 volte quella di Palermo (249 ab./km²); ben 12 comuni della provincia di Napoli superano i 50 000 abitanti e nell'elenco dei primi 60 comuni italiani ne figurano tre dell'area napoletana: Giugliano, Torre del Greco e Pozzuoli, mentre Portici è il primo comune in Italia per densità di popolazione con circa 12.000 ab./km², inoltre nel Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) è emerso che la superficie urbanizzata è pari complessivamente a 381,12 km² corrispondenti al 32,54% della superficie totale del territorio, ne consegue un quadro effettivo sulla alta densità demografica reale che sale ad oltre 8.000 ab/km².[5]
Del vasto entroterra restano porzioni di territori in cui l'intensità colturale è ancora elevata, distanti dai centri abitati e situati perlopiù nelle frazioni dell'area settentrionale che lambisce il casertano, oggi provincia autonoma, ma fino al 1945 nel perimetro della provincia napoletana, che nel corso degli ultimi due secoli ha conosciuto diversi riassetti amministrativi e territoriali.
Con l'espansione urbana di Napoli durante il regime fascista, dovuta all'annessione di una parte degli antichi casali autonomi che oggi corrispondono ai quartieri periferici della città e la soppressione della Terra di lavoro nel 1927, la provincia napoletana amplia il suo territorio incorporando i circondari dell'antica provincia libure, con le isole di Ponza e Ventotene, annesse poi nel 1937 alla provincia di Littoria, oggi provincia di Latina.
Nel 1945, con decreto luogotenenziale n. 373 dell'11 giugno 1945 del governo Bonomi, fu istituita la provincia di Caserta, comprendente la parte della provincia di Terra di Lavoro passata alla provincia di Napoli ad eccezione dei circondari di Nola e Acerra. Quest'ultima pianificazione traccia il perimetro della attuale provincia di Napoli, oggi caratterizzata da una diffusa urbanizzazione spesso incontrollata e che ha creato una delle conurbazioni più vaste d'Italia.
I comuni cresciuti perlopiù sulle vecchie strade statali, come la Nazionale delle Puglie, la Sannitica, il miglio d'oro e l'antica via delle Calabrie, oggi non sono altro che dei suburbi di piccole e medie dimensioni, una sorta di quartieri decentrati e sovrappopolati, un mosaico di frammenti istituzionalmente autonomi, che gravitano sulla città pur non rientrando nella sua area amministrativa.
Allo stato attuale infatti è quanto mai difficile distinguere la linea di confine tra città madre, aree contigue ed entroterra, completamente saldate tra loro in un unico agglomerato urbano senza soluzione di continuità, sia nella vasta area nord (giuglianese, afragolese, acerrana e nolana) che in quella flegrea, vesuviana e torrese-stabiese; meno caotiche e fuori dalla conurbazione sono la costiera sorrentina e le isole del golfo, Ischia, Capri e Procida.
L'eccessiva e speculativa cementificazione dell'hinterland napoletano, non ha creato una armatura urbana ordinata, gradevole e dotata di strutture adeguate, ma ha trasformato gran parte della provincia in periferia;[6] tale trasformazione non è stata però accompagnata da uno sviluppo economico, urbanistico ed infrastrutturale atto a garantire una buona qualità della vita e dei servizi ed ha aumentato un grande fenomeno di pendolarismo verso il centro della metropoli, che tutt'oggi, nonostante il suo crescente e costante calo demografico[7] non è in grado di reggere una tale dilatazione; la struttura interna, lo scheletro (fisico e metafisico) della città storica,[8] non è in grado di sostenere il peso sovracomunale di un entroterra tanto popoloso e sovraurbanizzato che nel corso degli anni si è totalmente insediato nel suo tessuto urbano, economico e sociale.[9] Napoli si presenta quindi dal punto di vista urbanistico come una delle metropoli più compatte, popolose e congestionate d'Europa.
-
La conurbazione napoletana
-
Conurbazione Napoli nord
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I campi flegrei
Comuni
Appartengono alla provincia di Napoli i seguenti 92 comuni[10]:
- Acerra
- Afragola
- Agerola
- Anacapri
- Arzano
- Bacoli
- Barano d'Ischia
- Boscoreale
- Boscotrecase
- Brusciano
- Caivano
- Calvizzano
- Camposano
- Capri
- Carbonara di Nola
- Cardito
- Casalnuovo di Napoli
- Casamarciano
- Casamicciola Terme
- Casandrino
- Casavatore
- Casola di Napoli
- Casoria
- Castellammare di Stabia
- Castello di Cisterna
- Cercola
- Cicciano
- Cimitile
- Comiziano
- Crispano
- Ercolano
- Forio
- Frattamaggiore
- Frattaminore
- Giugliano in Campania
- Gragnano
- Grumo Nevano
- Ischia
- Lacco Ameno
- Lettere
- Liveri
- Marano di Napoli
- Mariglianella
- Marigliano
- Massa Lubrense
- Massa di Somma
- Melito di Napoli
- Meta
- Monte di Procida
- Mugnano di Napoli
- Napoli
- Nola
- Ottaviano
- Palma Campania
- Piano di Sorrento
- Pimonte
- Poggiomarino
- Pollena Trocchia
- Pomigliano d'Arco
- Pompei
- Portici
- Pozzuoli
- Procida
- Qualiano
- Quarto
- Roccarainola
- San Gennaro Vesuviano
- San Giorgio a Cremano
- San Giuseppe Vesuviano
- San Paolo Bel Sito
- San Sebastiano al Vesuvio
- San Vitaliano
- Sant'Agnello
- Sant'Anastasia
- Sant'Antimo
- Sant'Antonio Abate
- Santa Maria la Carità
- Saviano
- Scisciano
- Serrara Fontana
- Somma Vesuviana
- Sorrento
- Striano
- Terzigno
- Torre Annunziata
- Torre del Greco
- Trecase
- Tufino
- Vico Equense
- Villaricca
- Visciano
- Volla
Comuni più popolosi
La lista qui di sotto riportata elenca i comuni con più di 50.000 abitanti.[11]
Pos. | Stemma | Comune | Popolazione (1/2/2011) |
Superficie (km²) |
Densità (ab/km²) |
---|---|---|---|---|---|
1º | Napoli | 958.000 | 117,27 | 8.189,21 | |
2º | File:Giugliano in Campania-Stemma.png | Giugliano in Campania | 118.018 | 94,19 | 1.232,29 |
3º | File:Torre del Greco-Stemma.png | Torre del Greco | 87.388 | 30,66 | 2.850,48 |
4º | File:Pozzuoli-Stemma.png | Pozzuoli | 83.412 | 43,21 | 1.926,54 |
5º | File:Casoria-Stemma.png | Casoria | 79.542 | 12,03 | 6.626,35 |
6º | File:Castellammare di Stabia-Stemma.png | Castellammare di Stabia | 64.553 | 17,71 | 3.647,60 |
7º | File:Afragola-Stemma.png | Afragola | 63.935 | 17,99 | 3.550,52 |
8º | Marano di Napoli | 59.527 | 15,45 | 3.843,10 | |
9º | File:Acerra-Stemma.png | Acerra | 56.260 | 54,08 | 1.028,73 |
10º | Ercolano | 54.707 | 19,64 | 2.796,38 | |
11º | Portici | 53.888 | 4,52 | 12.047,12 | |
12º | Casalnuovo di Napoli | 50.699 | 7,75 | 6.542,45 |
Piano territoriale
La Regione Campania ha suddiviso il territorio in sei macro aree omogenee che dovranno formare la futura Città metropolitana di Napoli[12] con la conseguente abolizione della provincia, ai sensi della legge n°142/90, della riforma del titolo V dell'articolo 114 e della legge 42/2009 sulle autonomie locali.[13]
Le leggi approvate prevedono il decentramento di funzioni amministrative nelle municipalità cittadine[14] e nei comuni del comprensorio; il tutto è racchiuso nel progetto denominato Grande Napoli[13] che porterà ad un nuovo assetto istituzionale del territorio.
Un primo passo per la nascita della città metropolitana è stato avviato dal comune di Napoli nel 2005 con l'abolizione delle 21 circoscrizioni cittadine e la nascita delle 10 Municipalità, il territorio coinciderà con quello della provincia soppressa, gli organi del nuovo ente saranno il consiglio e il sindaco metropolitano. I membri del consiglio saranno eletti tra i sindaci dei comuni dell'area.[15]
La città metropolitana svolgerà i compiti fondamentali della Provincia, si dovrà occupare anche della pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali, della gestione dei servizi pubblici di ambito metropolitano, di mobilità e viabilità, di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, come cassa avrà il patrimonio e le risorse umane e strumentali della Provincia soppressa.[16]
1 – Municipi di Napoli.
2 – Entroterra nord:
- Napoli nord: Arzano, Casandrino, Casavatore, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Melito, Sant'Antimo.
- Napoli nord – ovest: Calvizzano, Giugliano, Marano, Mugnano di Napoli, Qualiano, Villaricca.
- Napoli nord – est: Acerra, Afragola, Brusciano, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casoria, Castello di Cisterna, Crispano, Pomigliano d'Arco.
3 – Area vesuviana:
- Interna: Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Massa di Somma, Ottaviano, Poggiomarino, Pollena Trocchia, Pompei, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Trecase, Volla.
- Costiera: Castellammare di Stabia, Ercolano, Portici, Torre Annunziata, Torre del Greco.
4 – Area nolana: Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Mariglianella, Marigliano, Nola, Palma Campania, Roccarainola, San Gennaro Vesuviano, San Paolo Belsito, San Vitaliano, Saviano, Scisciano, Tufino, Visciano.
5 – Area flegrea con le isole di Ischia e Procida: Bacoli, Barano d'Ischia, Casamicciola Terme, Forio d'Ischia, Ischia, Lacco Ameno, Monte di Procida, Pozzuoli, Procida, Quarto, Serrara Fontana.
6 – Penisola sorrentina con l'isola di Capri, Agerola, Anacapri, Capri, Casola di Napoli, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Pimonte, Sant'Agnello, Sant'Antonio Abate, Santa Maria la Carità, Sorrento, Vico Equense.
Cittadini stranieri
Al 31 dicembre 2010 gli stranieri residenti in provincia sono 75.943. Le comunità più numerose sono quelle di:
Fonte Istat
Elenco dei primi dieci comuni con la maggior percentuale e il comune con la minor percentuale di stranieri:
Pos. | Comune | Percentuale |
---|---|---|
1º | Forio | 10,6 |
2º | Terzigno | 8,7 |
3º | Capri | 8,1 |
4º | San Giuseppe Vesuviano | 7,5 |
5º | Palma Campania | 6,9 |
6º | Anacapri | 6,9 |
7º | Striano | 6,4 |
8º | Casamicciola Terme | 6.0 |
9º | San Gennaro Vesuviano | 5,8 |
10º | Poggiomarino | 5,8 |
92º | Crispano | 0,6 |
Viabilità
Autostrade
- A1 Autostrada del Sole (Milano – Napoli)
- A3 (Napoli – Salerno)
- A16 Autostrada dei Due Mari (Napoli – Canosa)
- A30 (Caserta – Salerno)
- Tangenziale di Napoli (Napoli – Pozzuoli)
Superstrade
Strada provinciale 1 - (Circumvallazione esterna di Napoli)
SS7bis var Strada statale 7 bis variante - (Asse di Supporto Nola – Villa Literno)
Strada statale 7 quater - (Domitiana)
Strada statale 162 della Valle Caudina - (Asse Mediano)
Strada statale 162 dir - (del Centro Direzionale)
Strada statale 162 racc - (Nucleo industriale di Pomigliano d'Arco)
Strada statale 145 dir - (Penisola Sorrentina)
Strada statale 268 - (del Vesuvio)
Strada provinciale 500 - (Asse Perimetrale di Melito – Scampia )
Trasporti
- Sistema integrato della Metropolitana
- Linee ex Circumvesuviana
- Linee ex SEPSA
- Funiculari di Napoli
- Funicolare di Capri
- Funivia del Faito
Itinerari turistici
- Centro storico di Napoli.
- Monumenti di Napoli.
- Napoli sotterranea.
- Cimitero delle Fontanelle.
- Catacombe di Napoli.
- Città della scienza.
- Vesuvio.
- Stazioni Metrò dell'Arte.
- Golfo di Napoli.
- Pompei, Ercolano e Torre Annunziata con i loro siti archeologici legati all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
- Miglio d'oro e le antiche Ville Vesuviane.
- Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa.
- Castellammare di Stabia, con la Reggia di Quisisana, le terme e i siti archeologici legati all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
- Isole del golfo: Capri, Ischia e Procida.
- Pozzuoli, Rione Terra, la Solfatara, Anfiteatro Flavio, Cuma.
- Bacoli e il Castello di Baia, Casina Vanvitelliana.
- Sorrento e Penisola sorrentina tra cui Vico Equense con le sue spiagge e il suo Monte Faito.
- Area Nolana antiche civiltà etrusche, Basiliche Paelocristiane di Cimitile.
- Striano e Poggiomarino con i loro siti archeologici dell'età del Ferro sulle Rive del Fiume Sarno.
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Scavi di Pompei e Vesuvio
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Piazza del Plebiscito
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Maschio Angioino
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Castel dell'Ovo
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Castel Sant'Elmo
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Vesuvio
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Reggia di Capodimonte
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Duomo di Napoli
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Pompei
-
Ercolano
-
Oplonti
-
Stabia
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Castello di Lettere
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Cattedrale di Acerra
-
Cattedrale di Nola
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Ville Vesuviane
-
Reggia di Portici
-
Museo ferroviario di Pietrarsa
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Baia di Bacoli
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Ischia
-
Capri
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Procida
-
Sorrento
-
Campi Flegrei
-
Solfatara di Pozzuoli
-
acropoli di Cuma
-
Tempio di Serapide di Pozzuoli
-
Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
-
Santuario Madonna di Pompei
-
Santuario della Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia
-
Chiesa San Giuseppe Vesuviano
Note
- ^ [1]
- ^ Estensione territoriale delle province italiane, su tuttitalia.it. URL consultato il 15 gennaio 2012.
- ^ Aldo Loris Rossi, La città metropolitana è una sfida storica (PAGINA 16) (PDF), su napoliassise.it, Napoli Assise. URL consultato il 30 ottobre 2011.
- ^ Gerardo Mazziotti, La corona di spine, su comunitaprovvisoria.wordpress.com, Comunità Provvisoria. URL consultato il 4 agosto 2011.
- ^ Il territorio e le antropizzazioni (PDF), su opr.provincia.napoli.it, Provincia di Napoli, p. 617. URL consultato il 5 agosto 2013.
- ^ Mario Cimmino, La periferia grande quanto una provincia, su ilmediano.it, Il Mediano. URL consultato il 7 agosto 2011.
- ^ Antonella Scutiero, Piano Casa, su napolionline.org, Il Roma. URL consultato il 14 agosto 2011.
- ^ Diego Lama, Napoli città metropolitana, su bytedicemento.corrieredelmezzogiorno.corriere.it, Il Corriere del Mezzogiorno. URL consultato l'8 agosto 2011.
- ^ Napoli e provincia un'unica metropoli
- ^ classifica dei comuni della Provincia di Napoli ordinata per popolazione residente. I dati sono aggiornati al 01/01/2011 (ISTAT).
- ^ Popolazione residente al 1º febbraio 2011, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 5 agosto 2011.
- ^ De Magistris:La città metropolitana è una grande opprtunità.
- ^ a b Una nuova Provincia per la Grande Napoli (PDF), su provincia.napoli.it, Provincia di Napoli, p. 5. URL consultato il 5 agosto 2011.
- ^ Statuto comunale titolo VIII (PDF), su comune.napoli.it, Comune di Napoli. URL consultato l'11 agosto 2011.
- ^ Spending review: 10 Province diventano citta' metropolitane - Puglia - ANSA.it
- ^ Articolo 18 decreto spending review, 6 luglio 2012
Voci correlate
- Area metropolitana di Napoli
- Campi Flegrei
- Golfo di Napoli
- Penisola sorrentina
- Provincia di Napoli (1806-1860)
- Ducato di Napoli
- Scavi archeologici di Ercolano
- Scavi archeologici di Pompei
- Scavi archeologici di Stabia
- Vesuvio
- Monte Somma
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