Monte Faito
Monte Faito | |
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Il monte Faito visto da Castellammare di Stabia | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Altezza | 1 131 m s.l.m. |
Catena | Monti Lattari |
Coordinate | 40°40′02.76″N 14°28′57.78″E / 40.667435°N 14.482718°E |
Mappa di localizzazione | |
Il monte Faito è una montagna facente parte della catena montuosa dei monti Lattari: alto 1.131 metri, ha accesso sia da Castellammare di Stabia, che da Vico Equense ed è inoltre raggiungibile con l'omonima funivia, gestita dall'Ente Autonomo Volturno, dalla stazione di Castellammare di Stabia[1].
Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Il monte Faito, formato prevalentemente da rocce di tipo calcareo[2], deve il suo nome alle faggete che crescono rigogliose sulle sue pendici: addirittura ci sono diversi faggi che hanno oltre quattrocento anni di vita e raggiungono una circonferenza di oltre sei metri[3]. Sono inoltre presenti altri tipi di alberi come lecci e castagni e piante come l'orchidea ad un bulbo[4], epipogio[5] e la Pteride di Creta[6], specie non molto frequenti in Italia. Diverse sono anche le sorgenti, tra cui una denominata della Lontra[1].
Secondo la tradizione, sul monte Faito, si raccolsero in preghiera, in una grotta, i santi Catello e Antonino, a cui apparve l'arcangelo Michele. Nei secoli scorsi, la montagna fu sfruttata per la produzione di legno: fu proprio grazie a questa importante risorsa che nel 1783 il re Ferdinando I delle Due Sicilie poté costruire a Castellammare di Stabia il cantiere navale, il quale si riforniva di legname proveniente proprio dai boschi del Faito, per la costruzione delle navi[7]. Altra importante funzione che aveva la montagna riguardava la produzione di ghiaccio: durante la stagione invernale, infatti, ampi fossati venivano riempiti con strati di neve e foglie, che con il passare del tempo, diveniva ghiaccio da poter utilizzare soprattutto durante la stagione estiva per la conservazione dei cibi[8]. L'importanza del Faito, soprattutto come località turistica, crebbe notevolmente dalla seconda metà del XX secolo, quando furono costruiti numerosi alberghi e villette residenziali, oltre ad un centro sportivo con piscina[1]; nel 1950 venne ultimata la costruzione del nuovo santuario di San Michele arcangelo[9], mentre nel 1952, il monte fu collegato a Castellammare di Stabia da una funivia, che copre l'intero percorso in otto minuti[10]. Nel 1955, nelle vicinanze del santuario, furono inoltre impiantati dei ripetitori dalla RAI per il servizio televisivo[11].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Il Monte Faito, su comune.castellammare-di-stabia.napoli.it. URL consultato il 23 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2011).
- ^ Descrizione del Monte Faito, su viconline.it. URL consultato il 23 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
- ^ I faggi secolari del Faito, su liberoricercatore.it. URL consultato il 22 giugno 2018.
- ^ Herminium monorchis al Monte Faito, su liberoricercatore.it. URL consultato il 22 giugno 2018.
- ^ Epigogium aphillum al Monte Faito, su liberoricercatore.it. URL consultato il 22 giugno 2018.
- ^ Pteride di Creta, su liberoricercatore.it. URL consultato il 22 giugno 2018.
- ^ Storia del cantiere navale di Castellammare di Stabia, su ilportaledelsud.org. URL consultato il 23 gennaio 2012.
- ^ Gli antichi mestieri, su liberoricercatore.it. URL consultato il 22 giugno 2018.
- ^ Il Santuario di San Michele arcangelo, su sanmichelealfaito.it. URL consultato il 23 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2012).
- ^ La funivia del Faito, su alfonsomartone.itb.it. URL consultato il 23 gennaio 2012.
- ^ Tecnologia e televisione in Italia (PDF), su crit.rai.it. URL consultato il 23 gennaio 2012.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Adolfo Sassi, Ode al meraviglioso Faito, terra d'incanto e di memoria, Roma, Aracne, 2004, ISBN 88-7999-776-9.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale del comune di Castellammare di Stabia, su comune.castellammare-di-stabia.napoli.it.
- Sito ufficiale del comune di Vico Equense, su vicoequense.asmenet.it. URL consultato il 23 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2005).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 304909960 |
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