Pink Floyd: differenze tra le versioni

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A trentacinque anni di distanza dalla sua uscita ufficiale, avvenuta il [[24 marzo]] del [[1973]], di ''[[The Dark Side of the Moon]]'' sono state vendute quaranta milioni di copie in tutto il mondo, facendone uno dei tre album che possono concorrere al titolo di "secondo album più venduto di tutti i tempi". Rimase per 741 settimane (circa 14 anni, record tutt'ora imbattuto) nella classifica Billboard 200 della omonima rivista musicale americana,<ref name="Schaffner 183">Schaffner, p. 183</ref> dalla quale uscì soltanto negli anni ’80. E' il primo album a piazzarsi al #1 nelle classifiche americane<ref name="Pink Floyd & Co" />, mentre rimase al #2 di quelle inglesi, pur figurando in esse 301 settimane<ref name="Pink Floyd & Co" /> e ottenendo plausi dalla critica.<ref>''Rolling Stone'', 21 January 1997</ref>
A trentacinque anni di distanza dalla sua uscita ufficiale, avvenuta il [[24 marzo]] del [[1973]], di ''[[The Dark Side of the Moon]]'' sono state vendute quaranta milioni di copie in tutto il mondo, facendone uno dei tre album che possono concorrere al titolo di "secondo album più venduto di tutti i tempi". Rimase per 741 settimane (circa 14 anni, record tutt'ora imbattuto) nella classifica Billboard 200 della omonima rivista musicale americana,<ref name="Schaffner 183">Schaffner, p. 183</ref> dalla quale uscì soltanto negli anni ’80. E' il primo album a piazzarsi al #1 nelle classifiche americane<ref name="Pink Floyd & Co" />, mentre rimase al #2 di quelle inglesi, pur figurando in esse 301 settimane<ref name="Pink Floyd & Co" /> e ottenendo plausi dalla critica.<ref>''Rolling Stone'', 21 January 1997</ref>


Il disco è un [[concept album]] che propone una musica concettuale ed eterodossa, alla quale si affiancano testi dal profondo contenuto filosofico e di riflessione sulla condizione umana, cosa che caratterizzerà la restante carriera del gruppo. Mentre al lavoro di composizione hanno collaborato tutti e quattro i componenti, in maniera più o meno rilevante, i testi sono stati scritti interamente da Waters. Gli argomenti trattati riguardano la natura dell'esperienza umana: ''[[Speak to Me]] / [[Breathe (Pink Floyd)|Breathe]]'' riguardano la nascita e l'infanzia con le prime esperienze terrene, ''[[Time (Pink Floyd)|Time]]'' parla dell'invecchiamento e del soverchiante e rapido approssimarsi della morte, con la giovinezza che è passata prima che se ne possa rendersi conto; ''[[The Great Gig in the Sky]]'' esplora pensieri religiosi e di morte, ''[[Money (Pink Floyd)|Money]]'' si burla di avidità e consumismo, ''[[Us and Them]]'' si riferisce al conflitto, all'etnocentrismo, al fatto che ciascuno ritenga se stesso sempre dalla parte della ragione; ''[[Brain Damage]]'' guarda alle malattie mentali e come la follia sia solo relativa e a quanto invecchiare porti lontano da chi si era un tempo, mentre ''[[Eclipse]]'' conclude l'album affermando il libero arbitrio e la casualità degli eventi.
Il disco è un [[concept album]] che propone una musica concettuale ed eterodossa, alla quale si affiancano testi dal profondo contenuto filosofico e di riflessione sulla condizione umana, cosa che caratterizzerà la restante carriera del gruppo. Mentre al lavoro di composizione hanno collaborato tutti e quattro i componenti, in maniera più o meno rilevante, i testi sono stati scritti interamente da Waters. Gli argomenti trattati riguardano la natura dell'esperienza umana: ''[[Speak to Me]] / [[Breathe (Pink Floyd)|Breathe]]'' riguardano la nascita e l'infanzia con le prime esperienze terrene, ''[[Time (Pink Floyd)|Time]]'' parla dell'invecchiamento e del soverchiante e rapido approssimarsi della morte, con la giovinezza che è passata prima che ci se ne possa rendere conto; ''[[The Great Gig in the Sky]]'' esplora pensieri religiosi e di morte, ''[[Money (Pink Floyd)|Money]]'' si burla di avidità e consumismo, ''[[Us and Them]]'' si riferisce al conflitto, all'etnocentrismo, al fatto che ciascuno ritenga stesso sempre dalla parte della ragione; ''[[Brain Damage]]'' guarda alle malattie mentali e come la follia sia solo relativa e a quanto invecchiare porti lontano da chi si era un tempo, mentre ''[[Eclipse]]'' conclude l'album affermando il libero arbitrio e la casualità degli eventi.
L’uso di tecniche di registrazione avanzate di [[Alan Parsons]] e gli effetti sonori di forte impatto usati fanno del disco un’opera diversa dalle precedenti produzioni del gruppo, per molti la migliore opera dei Pink Floyd,<ref name="allmusic1">{{Cite web|url=http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:rck9kect7q7x|title=''The Dark Side of the Moon'' review|accessdate=2006-12-23|publisher=All Media Guide, LLC|author=Erlewine, Stephen Thomas|work=Allmusic}}</ref> indicata da molti critici musicali come uno dei migliori e più influenti album di tutti i tempi.
L’uso di tecniche di registrazione avanzate di [[Alan Parsons]] e gli effetti sonori di forte impatto usati fanno del disco un’opera diversa dalle precedenti produzioni del gruppo, per molti la migliore opera dei Pink Floyd,<ref name="allmusic1">{{Cite web|url=http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:rck9kect7q7x|title=''The Dark Side of the Moon'' review|accessdate=2006-12-23|publisher=All Media Guide, LLC|author=Erlewine, Stephen Thomas|work=Allmusic}}</ref> indicata da molti critici musicali come uno dei migliori e più influenti album di tutti i tempi.


La cover, creata da [[Storm Thorgerson]] dello studio Hipgnosis, è una delle più conosciute ed importanti della storia del Rock: essa raffigura, su di uno sfondo completamente nero, un prisma colpito da un raggio di luce bianca che si scompone, grazie al fenomeno della [[dispersione ottica]], nello spettro visibile della [[radiazione elettromagnetica]].
La copertina, creata da [[Storm Thorgerson]] dello studio Hipgnosis, è una delle più conosciute ed importanti della storia del Rock: essa raffigura, su di uno sfondo completamente nero, un prisma colpito da un raggio di luce bianca che si scompone, grazie al fenomeno della [[dispersione ottica]], nello spettro visibile della [[radiazione elettromagnetica]].


===''Wish You Were Here''===
===''Wish You Were Here''===

Versione delle 13:25, 16 feb 2009

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(EN)

«Our music can generate awesome nightmares or it can throw you into the most fascinating ecstasy. Usually the latter happens. We realize that our audience stops dancing and just stands there in awe-stricken ecstasy»

(IT)

«La nostra musica può darvi i peggiori incubi, o lanciarvi nell'estasi più affascinante. Solitamente si verifica questa seconda opzione. Ci accorgiamo che il nostro pubblico smette di ballare: rimangono tutti in piedi, a bocca aperta, in estasi.»

I Pink Floyd sono una rockband britannica formatasi nella seconda metà degli anni sessanta che, nel corso di una lunga e travagliata carriera, è riuscita a riscrivere le tendenze musicali della propria epoca e a diventare uno dei gruppi più importanti della storia del rock.

Sebbene agli inizi siano stati influenzati prevalentemente dal rock psichedelico e dallo space rock, il genere al quale appartengono è in prevalenza il rock progressivo. Caratterizzati da testi filosofici, esperimenti sonori, grafiche innovative e spettacolari concerti, hanno venduto oltre 210 milioni di dischi in tutto il mondo[1][2][3], di cui 74,5 milioni nei soli Stati Uniti[4]. I Pink Floyd hanno influenzato considerevolmente la musica successiva, dai gruppi progressive degli anni '70 come Genesis e Yes[5] fino a musicisti contemporanei come Nine Inch Nails [6] e i Dream Theater[7].

Il gruppo, nato a Londra nel 1964, è formato dal cantante e chitarrista Roger Keith "Syd" Barrett, dal bassista George Roger Waters, dal batterista Nicholas Berkeley "Nick" Mason e dal tastierista Richard William "Rick" Wright. Nel 1967 Barrett viene sostituito dal chitarrista David Jon "Dave" Gilmour.

La band, dopo essersi fatta notare grazie a lavori di stampo psichedelico, raggiunge la maturità con Atom Heart Mother, e si afferma a livello mondiale con The Dark Side of the Moon ed i successivi album, tra cui Wish You Were Here e The Wall, che consegnano i quattro alla storia del rock. La formazione non subisce sostanziali cambiamenti fino al 1985, con la dipartita di Waters; escludendo una parentesi in cui Wright figura solo come come session man. I membri rimanenti pubblicheranno altri due album in studio di notevole successo: A Momentary Lapse of Reason e The Division Bell. La formazione cessa la propria attività nel 1994, e si scioglie nel 2006, quando Gilmour nega ufficialmente la possibilità di una reunion. Con la morte di Wright, nel 2008, si spengono di fatto le speranze dei fan.

Il nome del gruppo fu scelto da Syd Barrett ed è l'unione dei nomi di due bluesman: Pink Anderson e Floyd "dipper boy" Council.

Nel 2007 le vendite degli album dei Pink Floyd superano i 200 milioni di copie.[8]

La storia

La formazione dei Pink Floyd, nel corso degli anni, è stata guidata da tre figure predominanti, ognuna delle quali ne ha influenzato in modo sostanziale il percorso artistico: si tratta, in ordine cronologico, di Barrett, Waters e Gilmour. Lo stile floydiano non ha però risentito di questi cambi di leadership, ed il sound che caratterizza la band è rimasto unico ed inconfondibile in quasi trent'anni di carriera. Di seguito si ripercorre la storia della band a partire dagli album, dai quali si evincono al meglio le sue vicissitudini ed il motivo del suo posto nella storia della musica.

Le origini

I Pink Floyd si formano a Londra nel 1965, quando Syd Barrett si unisce ad una band di studenti dell'Istituto Politecnico di Architettura della capitale britannica, per sostituire un cantante chiamato Chris Dennis:[9] il gruppo si chiama The Tea Set ed in esso figurano Nick Mason, Roger Waters, Rick Wright e Bob Klose.[9][10] La band aveva un moderato successo, ed era una delle più popolari formazioni dell'underground londinese alla fine degli anni '60.

La chitarra di Syd Barrett

Quando i The Tea Set scoprirono che il loro nome era già usato da un'altra band Barrett creò il nome The Pink Floyd Sound, unione dei nomi di due bluesman letti tra i crediti di un album di Piedmont blues.[9][11] La parola "sound" venne abolita in fretta, mentre l'articolo "the" resiste fino al 1970, e viene usato per identificare i lavori dell'era Barrett. I due album del '69 riportano come nome della band "Pink Floyd", ma scrivono "produced by The Pink Floyd", mentre in Atom Heart Mother, del 1970, è scritto esattamente il contrario. David Gilmour, tuttavia, usa l'articolo fino al 1984.[10]

Bob Klose lascia il gruppo dopo aver registrato solamente un demo,[12] lasciando una formazione che vedeva Barrett alla voce e alla chitarra, Waters al basso, Wright alla tastiera e Mason alle percussioni. Syd cominciò subito a scrivere canzoni, influenzato dalla corrente psichedelica che in quegli anni viveva il periodo di massimo splendore, e le sue creazioni venivano riprodotte nei frequenti concerti presso l'UFO Club, il Marquee Club e la The Roundhouse, locali simbolo della scena underground londinese.

Alla fine del 1966 la band viene invitata a contribuire alla colonna sonora del documentario Tonite Let's All Make Love in London, di Peter Whitehead, con i brani Interstellar Overdrive e Nick's Boogie, registrati nel 1967. Stralci di queste registrazioni si trovano nel film London '66-'67, del 2005, di Peter Whitehead. Con il crescendo della loro popolarità, i membri formarono la Blackhill Enterprises nell'ottobre del 1966, una società con i loro manager Peter Jenner e Andrew King,[10] finalizzata alla distribuzione dei singoli Arnold Layne nel marzo del '67 e See Emily Play nel giugno dello stesso anno. Arnold Layne raggiunse la posizione #20 nelle classifiche britanniche e See Emily Play la numero #6,[10] fruttando alla band la loro prima apparizione TV al Top of the Pops nel giugno '67.

The Piper at the Gates of Dawn

Il 5 agosto dello stesso anno esce The Piper at the Gates of Dawn, il loro primo album. È considerato il primo esempio di musica psichedelica britannica,[13] ed è stato generalmente elogiato dalla critica. Il disco è stato definito dal alcuni critici anche come uno dei migliori album di debutto della storia del rock.[14] Le tracce dell'album, prevalentemente scritte da Barrett, sono caratterizzate da liriche poetiche, spesso ispirate al folk (si veda The Gnome) e dalla lettura - fra i tanti - di Tolkien, Edward Lear e Kenneth Grahame; e spaziando dalle ardite sperimentazioni sonore come Interstellar Overdrive a stravaganze come The Scarecrow. Prodotto da Norman Smith, l'album, che fa largo uso di nuove tecnologie in capo elettronico e sintetizzatori di vario genere, si piazza al 6° posto delle classifiche inglesi, anche se non eguaglia tale successo oltreoceano, dove si piazza solamente #131.[15] Con questo lavoro, di fatto, i Floyd sono i primi nella storia del rock a utilizzare dilatazioni e atmosfere di stampo fantascientifico, aprendo di fatto le porte alla stagione del rock cosmico. La band sperimenta, sempre in questo periodo, i primi light show, coinvolgendo il pubblico con proiezione di immagini, diapositive e l'impiego massiccio di un efficace impianto luci, che verrà nel tempo potenziato e perfezionato, fino al Division Bell Tour, in cui viene raggiunto l'apice.

Con l'avvento della popolarità, lo stress della vita on the road, la pressione della casa discografica e l'uso di droghe, in particolare LSD, minarono la salute mentale di Barrett,[16] e nel gennaio del 1968 David Gilmour si unì alla band per aiutarlo nel suonare e cantare.[17]

David Gilmour in concerto

Il comportamento di Barrett diviene presto insostenibile: accadeva sempre più spesso che fosse assente alla realtà, che cominciasse a guardare nel vuoto nel bel mezzo di un concerto o che decidesse di scordare la chitarra durante l'esibizione senza alcun motivo. Capitava anche che non si presentasse nemmeno all'esibizione.[10][18] A lungo andare venne escluso dalla band, che non contava più su di lui: l'ultimo concerto al quale prese parte fu il 20 gennaio 1968 a Hastings; venne escluso dalla band nell'aprile dello stesso anno. Questo evento coincise anche con l'addio dei manager Jenner e King,[10] che decisero di restare con lui, pensando che la band non sarebbe stata in grado di proseguire. Al loro posto subentrò Steve O'Rourke, che rimase con i Floyd fino al 2003, quando morì.[19]

Dopo aver registrato due album come solista nel 1970, The Madcap Laughs e Barrett (prodotti da Norman Smith, co-prodotti e saltuariamente suonati da Gilmour, Waters e Wright), Barrett si ritirò nella sua città natale, Cambridge, dove condusse una vita tranquilla fino alla sua morte, il 7 luglio 2006.[20]

A Saucerful of Secrets

Con l'uscita di Barrett la band è condotta con pari peso da Gilmour, Waters e Wright, che si dividono i compiti sia di voce solista che di composizione: a Waters si devono composizioni in stile jazzistico, spesso caratterizzate da un riff di basso dominante, con testi complessi e simbolici; di Gilmour sono i brani di matrice prevalentemente blues, mentre a Wright si deve il muro sonoro di tastiere, in particolare l'organo Hammond, che caratterizza il sound che contraddistinguerà la band per tutta la carriera. Questa collaborazione "alla pari" dei tre, con gli anni, subisce un lento degrado che porterà Waters, alla fine degli anni '70, al ruolo di figura centrale, relegando gli altri membri a ruoli marginali.
A Saucerful of Secrets è il lavoro in cui compare la maggior quantità di esperimenti sonori nella discografia dei Pink Floyd: rumori elettronici, feedback, oscillatori e gli urli primitivi di Waters abitano le tracce dell'album, che esce nel giugno del '68 e raggiunge la posizione #9 nel Regno Unito, mentre non figura nelle classifiche americane.[15] In questo lavoro vi è però ancora traccia di Batrret, autore di Jugband Blues e chitarrista in Remember A Day (registrata durante le sessioni di Piper) e Set The Controls For The Heart Of The Sun. Nei brani rimanenti Barrett è sostituito da David Gilmour che esprime un chitarrismo meno avventuroso e surreale ma più elegante e altrettanto caratteristico. Lo stesso anno i Floyd scrivono anche alcuni pezzi entrati nella colonna sonora del film The Committee di Peter Sykes nel 1968.

More e Zabriskie Point

L'album Music from the Film More, datato 1969, nasce grazie al regista Barbet Schroeder, che chiede ai Floyd di creare la colonna sonora del suo film More, che sarebbe uscito a maggio. Il disco raggiunge la posizione #9 in Gran Bretagna e #153 oltreoceano,[15] anche se viene definito dalla critica "disomogeneo" e "irregolare".[13] Pure i fans non accolsero molto positivamente l'album, definito troppo acustico e folkloristico, escludendolo idealmente dalla discografia della band in quanto colonna sonora.

I Pink Floyd nel 1973
Il bassista e cantante Roger Waters

Due brani dell'album, Green Is the Colour e Cymbaline furono eseguiti dal vivo in quel periodo. Significativa è la seconda canzone per il fatto che in essa, per la prima volta, Waters critica il mercato discografico: questa tematica verrà da lui sviluppata molto in seguito e sarà centrale in alcuni album successivi.

Di questo periodo è anche la partecipazione alla colonna sonora di Zabriskie Point, di Michelangelo Antonioni, alla quale i quattro contribuiscono con tre brani, che compaiono sull'omonimo album.

Ummagumma

Ummagumma continua il discorso del lavoro precedente, caratterizzato da esperimenti sonori in perfetto stile psichedelico. La struttura dell'album è molto particolare: si tratta infatti di un doppio di cui un disco è registrato dal vivo prima al Mothers Club di Birmingham il 27 aprile 1969, poi al Manchester College of Commerce il 2 maggio, ed alcune parti vocali sono state aggiunte in studio. L'altro disco contiene cinque tracce composte ognuna da un singolo componente del gruppo. Di fatto, il componimento unico di Richard Wright è in realtà diviso in quattro tracce distinte, che altro non sono che le rispettive parti in cui esso è stato scisso; allo stesso modo il componimento di David Gilmour e quello di Nick Mason sono stati divisi entrambi in tre parti (e le rispettive tracce) distinte. Le due tracce di Roger Waters, invece, non sono divise in parti, ma costituiscono due tracce singole e dunque distinte, intitolate rispettivamente Grantchester Meadows e Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict. L'album viene rilasciato nel Regno Unito il 25 ottobre 1969 e negli Stati Uniti il 10 novembre. L'accoglienza della critica non è delle migliori,[14] anche se recentemente l'album è stato parzialmente rivalutato.[13] Il disco raggiunge comunque il 5° posto in Inghilterra ed il 74° in America, facendo entrare i Floyd nella top 100 degli Stati Uniti per la prima volta. Viene certificato disco d'oro nel febbraio del 1974 e disco di platino nel marzo del 1994.

Atom Heart Mother

Con Atom Heart Mother, uscito il 10 ottobre 1970, si individua un punto di svolta nel percorso artistico dei Pink Floyd, che con questo lavoro abbandonano la psichedelia per abbracciare il progressive rock. La partecipazione di un'intera orchestra e la collaborazione con il compositore Ron Geesin rendono l'omonima title track una pietra miliare nel progressive rock.
Il nome fu una decisione dell'ultimo minuto, ed fu ispirato da un articolo di giornale riguardante una donna con un pacemaker che aveva partorito. Celeberrima anche la copertina, ritraente una mucca che pascola in un prato, che è diventata una delle più celebri nella storia del rock.
La prima parte del dico è interamente occupata dalla suite di oltre 23 minuti Atom Heart Mother, brano per gruppo rock e orchestra, frutto di un lavoro collettivo, derivato per la gran parte da improvvisazioni in studio. A Ron Geesin, pioniere della musica sperimentale in Gran Bretagna, si deve l'orchestrazione, che conferisce un carattere epico alla traccia. Il secondo lato del CD contiene una traccia per ogni componente del gruppo, più una traccia conclusiva, Alan's Psychedelic Breakfast, una curiosa traccia che contiene rumori di un uomo che prepara e mangia una colazione all'inglese, con dei brani strumentali di sottofondo.
Nonostante l'album rappresenti una rottura con il passato[21] e sia tutt'ora considerato uno degli album più "difficile" all'ascolto,[13] ottiene un positivo risultato discografico, il migliore fino a quel momento: #1 in Gran Bretagna e #55 negli USA.[15] Tali risultati permisero alla band di intraprendere il loro primo tour in America.

Meddle

Tra il 1970 ed il 1975 il "Pink Floyd Sound" assume una conformazione definitiva, frutto della mescolanza degli stili di Gilmour, Waters e Wright. È in questo periodo, infatti, che nascono gli album che hanno portato i Pink Floyd a vendere milioni di dischi in ogni parte del globo. Meddle, uscito nel 1971, è il preludio a tutto questo: Echoes, una suite di oltre 23 minuti che riempie il secondo lato del vinile, continua il discorso iniziato da AHM: il brano venne definita da Waters un "sonic poem",[10] mentre Mason ritenne che il disco fosse "il primo vero album dei Pink Floyd. Ha introdotto l'idea di un tema che si può ripetere".[22]

Il tastierista Richard Wright

L'album include anche One of These Days, un brano quasi interamente strumentale guidato dalla steel guitar di Gilmour, che si innalza sulle note vibrate dal basso di Waters. Tra i due brani una serie di pezzi a metà tra sperimentazione e melodia tra i quali spicca Fearless, che si segnala per il testo di Roger Waters e per l'inserimento il coro dei tifosi dell'Everton, cantanti You'll Never Walk Alone, che confezionano un prodotto che finirà alla posizione #3 nel Regno Unito, e solamente #70 negli States,[15] quest'ultima a causa, a detta di Mason, dell'inadeguata propaganda da parte della Capitol Records negli USA.[9] L'album fu anche positivamente recensito dalla critica[23] e apprezzato dai fans.

Nello stesso anno il regista Stanley Kubrick chiede al gruppo di poter utilizzare le musiche di Atom Heart Mother per il film Arancia meccanica, ma la proposta viene rifiutata per timore di una pubblicità negativa. Kubrick avrà modo di "vendicarsi" molto più tardi, quando Waters chiederà al regista di poter usare la voce impersonale di HAL, il computer di 2001: Odissea nello spazio, nel suo Amused to Death. Al rifiuto del regista, Waters replicherà includendo un messaggio registrato al contrario al principio di Perfect Sense. Altro legame tra il gruppo e il grande regista è la leggenda secondo la quale la canzone Echoes dell'album Meddle sarebbe perfettamente sincronizzata con l'ultima parte di 2001. Sovrapponendo la canzone alle immagini del film si nota effettivamente una certa sincronizzazione tra le immagini mostrate e le note di Echoes.

Live at Pompeii e Obscured by Clouds

Nel 1972 i Pink ricevono l'offerta di girare un film-concerto, cosa già realizzata da altre band. Il film, Pink Floyd: Live at Pompeii, girato dal regista Adrian Maben, è ambientato in Italia in uno scenario assolutamente inusuale: l'anfiteatro di Pompei. Il video è un passaggio notevole nella carriera del gruppo, sia per l'esecuzione in uno spazio vuoto, sia per gli effetti audio-visivi utilizzati.

Altra collaborazione in ambito cinematografico è rappresentata da Obscured by Clouds, colonna sonora del film di Barbet Schroeder, La Vallée, pubblicato nel 1972. Il disco si piazza per la prima volta nella top 50 americana, precisamente alla posizione #46, e alla #6 in patria.[15] Nonostante l'entusiasmo di Mason, che lo definisce un album "sensazionale",[10] la critica non fu particolarmente positiva nelle recensioni,[13] probabilmente a causa del fatto che le tracce propongono una sorta di ricreazione tecnologica del sound pinkfloydiano, nella quale Waters e compagni esplorano liberamente i territori della musica elettronica.

Allestimento di scena in un concerto di Roger Waters che richiama la copertina di The dark side of the moon
Roger Waters, sullo sfondo una proiezione della luna, immagine ricorrente nelle scenografie floydiane.

Free Four fu la prima canzone dei Pink Floyd ad essere trasmessa con una certa regolarità dalle radio statunitensi, nell'autunno del 1972, generando nel pubblico una certa aspettativa nei confronti del nuovo disco dei Pink Floyd annunciato per la primavera del 1973. La title track, una delle tante strumentali dell'album, è stata per un breve periodo l'intro dei loro concerti. Il disco è inoltre l'ultimo a contenere testi scritti da David Gilmour fino a A Momentary Lapse of Reason, uscito quindici anni dopo.[10]

The Dark Side of the Moon

A trentacinque anni di distanza dalla sua uscita ufficiale, avvenuta il 24 marzo del 1973, di The Dark Side of the Moon sono state vendute quaranta milioni di copie in tutto il mondo, facendone uno dei tre album che possono concorrere al titolo di "secondo album più venduto di tutti i tempi". Rimase per 741 settimane (circa 14 anni, record tutt'ora imbattuto) nella classifica Billboard 200 della omonima rivista musicale americana,[24] dalla quale uscì soltanto negli anni ’80. E' il primo album a piazzarsi al #1 nelle classifiche americane[15], mentre rimase al #2 di quelle inglesi, pur figurando in esse 301 settimane[15] e ottenendo plausi dalla critica.[25]

Il disco è un concept album che propone una musica concettuale ed eterodossa, alla quale si affiancano testi dal profondo contenuto filosofico e di riflessione sulla condizione umana, cosa che caratterizzerà la restante carriera del gruppo. Mentre al lavoro di composizione hanno collaborato tutti e quattro i componenti, in maniera più o meno rilevante, i testi sono stati scritti interamente da Waters. Gli argomenti trattati riguardano la natura dell'esperienza umana: Speak to Me / Breathe riguardano la nascita e l'infanzia con le prime esperienze terrene, Time parla dell'invecchiamento e del soverchiante e rapido approssimarsi della morte, con la giovinezza che è passata prima che ci se ne possa rendere conto; The Great Gig in the Sky esplora pensieri religiosi e di morte, Money si burla di avidità e consumismo, Us and Them si riferisce al conflitto, all'etnocentrismo, al fatto che ciascuno ritenga sé stesso sempre dalla parte della ragione; Brain Damage guarda alle malattie mentali e come la follia sia solo relativa e a quanto invecchiare porti lontano da chi si era un tempo, mentre Eclipse conclude l'album affermando il libero arbitrio e la casualità degli eventi. L’uso di tecniche di registrazione avanzate di Alan Parsons e gli effetti sonori di forte impatto usati fanno del disco un’opera diversa dalle precedenti produzioni del gruppo, per molti la migliore opera dei Pink Floyd,[26] indicata da molti critici musicali come uno dei migliori e più influenti album di tutti i tempi.

La copertina, creata da Storm Thorgerson dello studio Hipgnosis, è una delle più conosciute ed importanti della storia del Rock: essa raffigura, su di uno sfondo completamente nero, un prisma colpito da un raggio di luce bianca che si scompone, grazie al fenomeno della dispersione ottica, nello spettro visibile della radiazione elettromagnetica.

Wish You Were Here

Ripetere il sucesso di Dark Side non era un'impresa facile, per tale motivo i Floyd pensarono inizialmente di produrre un album totalmente diverso dal precedente, al fine di evitare il più possibile un possibile paragone tra i due lavori, che difficilmente sarebbe stato a favore del nuovo arrivato. Household Objects, un esperimento fatto usando oggetti comuni, come elastici e bicchieri, come strumenti musaicali, venne però accantonato presto, ed alcune sue registrazioni vennero inserite nel nuovo album,[27] suonato con strumenti tradizionali, chiamato Wish You Were Here. Il nuovo lavoro, pubblicato il 15 settembre 1975, tratta il tema dell'assenza, in particolare la mancanza di umanità dell'industria discografica e, soprattutto, l'assenza di Syd Barrett. Molto noto per l'omonima brano, il disco, in larga parte strumentale, ha come tema portante il brano Shine On You Crazy Diamond, composto da due parti che aprono e concludono l'album. Tale traccia, alla quale prende parte il sassofono di Dick Parry, già protagonista del precedente album, è un tributo al precedente leader della band che culmina con un notevole intervento di sintetizzatore, il quale lascia spazio, nel finale, al tema di See Emily Play, brano scritto da Barret.[9] I restanti brani, Welcome to the Machine e Have a Cigar, descrivono, secondo molti pareri, il rapporto di Syd Barrett rispettivamente con il mondo esterno e con l’ambiente dello spettacolo, incolpando entrambi del suo squilibrio mentale, come concausa assieme all'abuso di droghe. L'album raggiunse la posizione #1 sia nel Regno Unito che in America,[10] con grande plauso della critica.[13] Un famoso aneddoto riporta che il 9 luglio del 1975, durante le registrazioni dell'album negli Abbey Road Studios, nello studio comparve Syd Barret, che i membri del gruppo riconobbero solo dopo diversi minuti. Syd appariva molto ingrassato, ed alla richiesta di spiegazioni rispondeva continuamente "Ho acquistato un grande frigorifero in cucina, e sto mangiando molta carne di maiale ultimamente".[28]

Il Pink Floyd pig, simbolo di Animals e figura caratteristica nei concerti della band.
File:Pig of Animals Pink.Floyd.jpg
Fotogramma rappresentante Clive Owen (a sinistra) con il Pink Floyd pig sullo sfondo[29]

Animals

L'aumentare della popolarità coincide con l'accentuarsi dei contrasti all'interno del gruppo, in particolare tra Waters e Gilmour. Da ciò scaturisce la predominanza di Waters sugli altri membri: se negli ultimi due lavori, infatti, la sua influenza era rilevabile prevalentemente nei testi, con Animals anche l'intera idea dell'album è del bassista, che lascia agli altri spazio solo nella composizione delle musiche e negli arrangiamenti. Le tematiche proposte da Waters, che caratterizzano Animals ed i sucessivi due lavori, sono ricorrenti: i temi trattati sono infatti la morte del padre nella seconda guerra mondiale, la crudeltà dell'industria discografica, l'individualismo e l'alienazione nella società moderna e la critica verso alcune personalità politiche del tempo, in particolare Margaret Thatcher e Mary Whitehouse. L'album, pubblicato il 23 gennaio del 1977 nel Regno Unito ed il 2 febbraio negli Stati Uniti e Canada e registrato presso i Britannia Row Studios, raggiunse la posizione #2 in patria e #3 oltreoceano.[15] All'epoca alcuni critici considerarono l'album "noioso" e "cupo".[30] Il disco è uno dei maggiormente dominati dalla chitarra, grazie all'influenza dell'esplosione del movimento punk di quell'anno, e è dominato dall'idea che le persone si possano dividere in tre categorie: maiali, pecore e cani. Ad ognuna delle tre specie è dedicato una traccia: l'album è completato da Pigs on the Wing, divisa in due parti che aprono e concludono l'album. Questo lavoro è il più "politico" nella discografia floydiana, e le critiche al capitalismo ed, in minor parte, alla religione, sono spesso palesi. L'icona dell'album è il Pink Floyd pig, un maiale gonfiabile gigantesco che compare nella copertina del disco, fotografato mentre vola sopra una grossa centrale.[31]

The Wall

Nel 1978, a causa di problemi legali, la band è costretta a lasciare il Regno Unito per un anno: durante questo periodo i componenti si dedicarono ad impegni personali, e quanto fu il momento di ritrovarsi le idee erano poche. Waters stava però lavorando a due progetti The Pros and Cons of Hitch Hiking e The Wall: il primo divenne un album solista del bassista, il secondo un'altro successo discografico per i Pink Floyd.

The Wall è un'opera rock concepita fin dalla genesi come album, film e spettacolo dal vivo. L'album esce il 30 novembre 1979 e si posiziona #3 in Gran Bretagna, e #1 in America, posizione nella quale vi resta ben 15 settimane nel 1980. Si è classificato all'87° posto nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone[32] e, oltre al plauso della critica,[33] è stato certificato 23x platinum dalla RIAA grazie alle 11,5 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti.[34] Il brano Another Brick in the Wall (Part 2), inoltre, diventa l'unico singolo dei Floyd a posizionarsi alla posizione #1[10], mentre altri singoli di successo sono Comfortably Numb e Run Like Hell. L'opera, ideata da Waters, tratta i temi della solitudine e dell'assenza di comunicazione, dovute alla presenza di un muro (in inglese "wall") posto tra le persone: tale barrierà è costruita dalla società moderna, la cui critica era stata sviluppata anche nel precedente album. Alla fine però il muro cade, lasciando spazio ad un messaggio positivo e di speranza: "Soli, o a coppie/Quelli che davvero ti amano/Camminano su e giù fuori dal il muro". Questi concetti sono presentati attraverso la storia di una rockstar di nome Pink, nella quale si distingue chiaramente Waters, che per le cause sopra elencate costruisce un muro che lo separa dalle altre persone e lo porta alla follia, dal quale si libera solo dopo una sorta di processo (la traccia è The Trial) che lo condanna e che porta all'abbattimento del muro.

File:Roger Waters concert.jpg
Roger Waters, sullo sfondo un simbolo ricorrente nel film Pink Floyd The Wall.

Durante le registrazioni del disco Waters espelle Wright dalla band, che resterà un semplice session man fino alla dipartita del bassista stesso dopo l'album sucessivo. I motivi che condussero a ciò furono, a detta di Waters, lo scarso impegno[35] e la dipendenza da cocaina del tastierista.[36] Mason, nel suo libro Inside Out: A Personal History of Pink Floyd, afferma che Waters fu spinto dal fatto che il tastierista si rifiutò di interrompere prima del tempo le sue vacanze per entrare in studio.[37] Ad ogni modo, come conseguenza di ciò vi è l'assenza del tipico tappeto sonoro che caratterizza il "floyd sound", e le tastiere hanno un ruolo molto meno rilevante rispetto ai precedenti lavori.

Il film, scritto da Waters e diretto dal regista Alan Parker, è intitolato Pink Floyd The Wall e viene pubblicato il 6 agosto 1982, riscuotendo un notevole successo (circa 14 milioni di dollari in Nord America).[38] Il ruolo di Pink, il protagonista, fu affidato a Bob Geldof. Il film, che ripercorre la linea dell'album, tranne che per l'esclusione della canzone Hey you e per l'aggiunta di due nuovi brani, What Shall We Do Now? (escluso dall'album originale per motivi di spazio) e When the Tigers Broke Free, affianca alle scene reali le animazioni create da Gerald Scarfe, che venivano proiettate sul muro durante gli storici concerti; che furono pochi date le enormi proporzioni dell'allestimento.

The Final Cut

Nel 1983 il predominio di Waters è totale: The Final Cut ne è il risultato. L'album, dedicato al padre del bassista, ripercorre temi già ampiamente sviluppati nei precedenti due lavori, aggiungendo temi attuali come la partecipazione della Gran Bretagna alla guerra delle Falkland o la possibilità di una guerra nucleare. All'album non prende parte Richard Wright, ed al suo posto vi sono Michael Kamen e Andy Bown. La copertina dell'album non contiene testo, sul retro si legge soltanto "The Final Cut – A requiem for the post-war dream by Roger Waters, performed by Pink Floyd: Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason".[39] Lo stile del disco è simile al precedente The Wall, anche se il risultato discografico non fu altrettanto gratificante: #1 nel Regno Unito e #6 negli USA,[15] anche se ottenne plausi dalla critica.[40] L'unica canzone che riscosse un discreto seguito radiofonico è Not Now John, l'unica traccia hard-rock, e l'unica ad avere anche la firma di Gilmour. Nonostante ciò tra Waters e Gilmour non vi era un buon rapporto: il chitarrista riteneva che Waters vedesse la musica solamente come tramite per i testi, a scapito della qualità. All'album non seguì alcun tour, ma venne pubblicata una compilation, Works.

Nel dicembre del 1985 Waters annuncia la sua separazione dai Pink Floyd, definendoli uno "spreco di energie", e probabilmente pensando che il suo abbandono avrebbe portato alla fine del gruppo. A questo fatto seguì una piccola battaglia legale, al fine di stabilire a chi spettasse portare avanti il nome del gruppo, che si volse a favore dei restanti componenti Gilmour e Mason.

A Momentary Lapse of Reason

In seguito ad un'accesa disputa legale tra Waters e il resto del gruppo su chi potesse avvalersi del nome Pink Floyd, dalla quale Waters uscì sconfitto, fu pubblicato nel 1987 il disco A Momentary Lapse of Reason, che si piazza #3 sia in patria che negli States.[15] Essendo il bassista fautore della gran parte dei testi floydiani, Gilmour e Wright si rivolgono a scittori esterni: Ezrin, che aveva già collaborato con il gruppo, diventa il co-produttore e autore di alcuni testi, scritti anche da Jon Carin, autore di Learning To Fly e tastierista in molti dei rani dell'album.[10] Anche Wright collabora al disco come session-man, per venire poi reintrodotto ufficialmente nel gruppo con il sucessivo tour.

Il batterista Nick Mason

A Momentary Lapse of Reason è il disco maggiormente influenzato da Gilmour: tutti i brani portano infatti la sua firma. Le tracce presentano arrangiamenti roboanti e complesse divagazioni strumentali: già nelle note di apertura di Signs of Life vi sono sintetizzatori d'atmosfera che emergono da un tappeto di suoni e voci. Nel secondo brano, Learning to Fly, vi è un'abbondanza di coriste, cosa che caratterizza anche One Slip. L'andatura marziale e minacciosa di Dogs of War sembra voler recuperare le atmosfere di The Wall, mentre Yet Another Movie è un esperimento di aggiornamento del suono floydiano: lento e pesantemente scandito, vede lunghi feedback di chitarra sposarsi con le tastiere. Sorrow mostra gli esercizi chitarristici di Gilmour, mentre A New Machine e lo strumentale Terminal Frost completano il disco, insieme alla ballata On the Turning Away, una sorta di seguito ideale di Us and Them.

La infinita tourneè 1987 - 1989 ebbe un successo notevole e si chiuse alla Knebworth House, nel giugno 1990. Due singoli estratti dall'album finirono in cima alla Billboard Mainstream Rock Tracks americana: Learning to Fly e On the Turning Away. Un anno più tardi la band realizza un doppio live album intitolato Delicate Sound of Thunder e registrò alcuni brani per il film La Carrera Panamericana, nel quale figurano anche Gilmour e Mason in veste di piloti.

The Division Bell

All'album The Division Bell partecipa anche Wright, rientrato nella formazione, il quale darà un contributo significativo alla registrazione del disco, che esce il 30 marzo 1994 nel Regno Unito ed il 5 aprile dello stesso anno negli U.S.A., piazzandosi #1 nelle classifiche di entrabe le nazioni.[15] Oltre al successo commerciale vi fu anche un notevole plauso di fan e critica.[41]

The Division Bell è un concept album che parla, come in The Wall, dell'incomunicabilità tra gli individui, problema con cui tutti e tre i componenti avevano avuto a che fare, tra cause legali e divorzi. Proprio su quest'ultimo aspetto, Gilmour, all'epoca, era molto sensibile in quanto reduce dal recente divorzio, dopo quasi 20 anni di matrimonio, con la ex moglie Ginger e dalla fresca relazione iniziata con la giornalista Polly Samson, co-autrice dei testi insieme al chitarrista. Testi nei quali non mancano riferimenti a Waters (Lost for Words) e a Barret (Poles Apart).

Trainato da brani come Marooned, Keep Talking e High Hopes, il disco ha venduto oltre dieci milioni di copie nel mondo.

All'album seguì un mastodontico tour in tutto il mondo, che tocca anche l'Italia.[42] Di esso rimane traccia in P*U*L*S*E, pubblicato l'anno seguente, tratto dai concerti tenuti in diverse località europee, fra cui Roma, che contiene la prima versione integrale dal vivo di Dark Side of the Moon. La qualità del live è altissima: con una formazione che si avvale di due chitarre, due tastiere, basso, batteria, percussioni, sassofono e tre coriste viene raggiunta, se non superata, la qualità dei dischi in studio. Dall'omonimo filmato è possibile inoltre osservare anche la maestosità del gigantesco apparato coreografico che faceva dai cornice ai concerti del tour: centinaia di luci, raggi laser, fumi e persino fuochi d'artificio si combinano in coreografie che accompagnano i brani battuta per battuta.

L'ultimo periodo

David Gilmour a Monaco di Baviera nel luglio del 2006

Nel 2000 viene pubblicato l'ultimo disco dal vivo del gruppo, registrato durante il tour di The Wall tra il 1980 e il 1981 a londra, intitolato Is There Anybody Out There?: The Wall Live 1980-1981. Raggiunse la posizione #19 in America.[15] Sabato 2 luglio 2005, in occasione del Live 8, la grande manifestazione musicale organizzata dall'amico Bob Geldof per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla povertà e sui problemi dell'Africa, i Pink Floyd tornano ad esibirsi nella loro formazione storica, Roger Waters compreso, eseguendo cinque brani rappresentativi della loro avventura musicale (Speak to Me, Breathe, Money, Wish You Were Here e Comfortably Numb). Durante l'esecuzione di Wish You Were Here Waters ha voluto ricordare Syd Barrett:

(EN)

«It's actually quite emotional, standing up here with these three guys after all these years. Standing to be counted with the rest of you. Anyway, we're doing this for everyone who's not here, particularly, of course for Syd.»

(IT)

«Effettivamente è emozionante, stare qui con questi tre ragazzi dopo tutti questi anni. Qui per essere contati assieme a voi. Comunque, lo stiamo facendo per tutti quelli che non sono qui, in particolare, certo, per Syd.»

All'inizio del 2006 David Gilmour esclude la possibilità di una reunion dei Pink Floyd, anche se durante il tour estivo di Waters, negli shows di Magny-Cours in Francia, all'Hyde Park di Londra, a Reykjavík in Islanda e al "Summer Festival" di Lucca, Nick Mason si è aggregato alla band di Waters nella seconda parte dei concerti. Anche Wright, che aveva partecipato al tour solista di David Gilmour, ricevette l'invito, ma declinò l'offerta in quato stava lavorando ad un nuovo album solista. Lo stesso Nick Mason si è aggiunto a David Gilmour e a Richard Wright nella terza serata conclusiva del Tour on an Island del citarrista alla Royal Albert Hall di Londra, il 31 maggio 2006, ricomponendo i Pink Floyd per due canzoni (Wish You Were Here e Comfortably Numb). Si tratta della prima apparizione del trio dopo il Live 8.[43] Waters e i Pink Floyd reincrociano le proprie strade il 10 maggio 2007 in occasione di un concerto organizzato in memoria di Syd Barrett. Nonostante l'attesa dei fan, però, i quattro non suonano insieme: Waters si esibisce nella prima parte dello show con Jon Carin eseguendo la sua Flickering Flame, brano che affronta il tema di un amico morto; i tre Pink Floyd invece suonano subito dopo la vecchia Arnold Layne, senza Waters, e accompagnati dallo stesso Carin e dal bassista degli Oasis, Andy Bell. Il motivo di tale scelta fu il non distogliere l'attenzione sul protagonista della serata, ovvero Syd Barrett, anche se in realtà decisive sono state probabilmente le vecchie ruggini tra i componenti della band, evidentemente non ancora appianate. Nell'estate del 2008 David Gilmour, in un'intervista rilasciata alla rivista Mojo, confessò di non essere stato troppo convinto di partecipare al concerto, fino a quando, spronato dalla moglie Polly Samson, contattò Wright e Mason. A quel punto Gilmour sostiene di aver chiamato Waters per capire se avesse dato la sua disponibilità ad unirsi a loro ma la risposta fu negativa.

Roger Waters in concerto nel 2006

Lunedì 15 settembre 2008 i media annunciano la morte di Richard Wright, avvenuta a 65 anni dopo una breve lotta contro il cancro. Lo stesso giorno David Gilmour disse di Richard Wright:

«Nessuno può sostituire Richard Wright. È stato il mio partner musicale e amico. Nelle discussioni su chi o cosa fossero i Pink Floyd, il contributo enorme di Rick è stato spesso trascurato. Era gentile, modesto e riservato ma la sua voce profonda e il suo modo di suonare erano vitali, magiche componenti del nostro riconoscibile sound. Non ho mai suonato con nessuno come lui. L'armonia delle nostre voci e la nostra telepatia musicale sono sbocciate nel 1971 in Echoes. A mio giudizio tutti i più grandi momenti dei Pink Floyd sono quelli in cui lui è a pieno regime. Dopo tutto, senza Us and Them e The Great Gig in the Sky, entrambe composte da lui, cosa sarebbe stato The Dark Side of the Moon? Senza il suo tocco pacato l'album Wish You Were Here non avrebbe funzionato molto. Nei nostri anni di mezzo, per vari motivi lui ha perso la sua strada per qualche tempo, ma nei primi anni Novanta, con The Division Bell, la sua vitalità, brillantezza e humor sono ritornati e la reazione del pubblico alle sue apparizioni nel mio tour del 2006 è stata tremendamente incoraggiante, ed è un segno della sua modestia che quelle standing ovations siano giunte a lui come una grande sorpresa (sebbene non al resto di noi). Come Rick, non trovo facile esprimere i miei sentimenti con le parole, ma lo amavo e mi mancherà enormemente.»

Gilmour e la sua band rendono omaggio a Wright durante lo show britannico "Later with... Jools Holland" suonando il brano Remember a Day, peraltro mai eseguito dal vivo, tratto dall'album A Saucerful of Secrets.

Lo stile

Pur essendosi evoluti nel tempo, i Pink Floyd hanno mantenuto uno stile ben preciso ed immediatamente riconoscibile, che ha caratterizzato la loro intera produzione artistica, nonostante i tre cambi di leadership e l'evoluzione musicale che hanno sviluppato nel corso della loro lunga carriera. Il "pink floyd sound", nome originalmente ideato da Barret per la band e poi trasformatosi in quello attuale, identifica una peculiarità rimasta intatta negli anni. Alcuni critici affermano che il gruppo costruisse i brfani come se fossero un'opera architettonica, grazie anche al fatto di aver studiato architettura;[44] mentre la loro musica è stata definita "sferica" o "astronomica", ed è considerata una perfetta sintesi di elementi provenienti da tradizioni musicali diverse.[45] La principale caratteristica di esso è il muro sonoro fatto di tastiere, in particolare l'organo hammond, costruito da Wright, che dà un colore grigio e pacato ai brani. Anche lo stile melodico di Gilmour contribuisce all'atmosfera, spesso riconducibile alla musica ambient, che si crea non appena si diffonde un qualsiasi album dei Floyd. In generale, è il perfezionismo e la sensibilità dei singoli musicisti a creare il suono morbido ed inconfondibile dei Pink Floyd.

I concerti

Lo stesso argomento in dettaglio: Concerti dei Pink Floyd.

I Pink Floyd sono considerati tra i pionioeri nell'ambito delle esibizioni dal vivo, nei quali hanno proposto un'esperienza sia visiva che musicale innovativa diventata un punto di riferimento per le epoche sucessive. Nei loro concerti è proposto uno show in cui i musicisti sono una figura secondaria nella coreografia dello spettacolo,[10] nella quale i protagonisti sono luci, scenografie ed effetti speciali. Anche l'uso di sistemi di diffusione sonora quadrifonici e strumentazione elettronica d'avanguardia è una caratteristica innovativa dei Floyd, che sono inoltre stati tra le prime band a portare in tour un impianto luci proprio, che negli anni si è espanso sempre più, raggiungendo dimensioni impressionanti, come è possibile constatare dal filmato P*U*L*S*E, che immortala il The Division Bell tour del 1994.

David Gilmour dal vivo

I Pink Floyd sono tra i primi a realizzare quelo che viene chiamato light Show: uno spettacolo in cui luci e laser giocano un ruolo portante. Il palco era infatti circondato da alte impalcature cariche di luci, fumi e laser: Marc Brickman, il desiner della band, utilizzò centinaia di lampade intelligenti, comandate da computer, che seguivano i brani in scaletta accompagnandoli, battuta per battuta, con giochi di luci sempre diversi. Addirittura furono utilizzati laser a vapori di rame, solitamente usati nella ricerca nucleare, che costarono $120,000 l'uno.[46] Dietro il palco vi era inoltre uno schermo circolare,sul quale venivano continuamente proiettate immagini, film e animazioni sincronizzate con i brani eseguiti. Anche i fuochi d'artificio furono un'altro elemento portante in questo ambito.

Già nel tour seguente Dark Side of the Moon, inoltre, vennero proposti al pubblico dei palloni gonfiabili rappresentanti diversi oggetti: nel tour americano del '75 vi era un dirigibile a forma di piramide, che in caso di vento finiva sulla folla, che, riducendolo in frammenti, lo trasformava in souvenir;[47] nel tour di Animals il protagonista era invece il Pink Floyd pig, ed anche nel tour del '94 furono scelti i suini. Il periodo in cui i gonfiabili raggiunsero il massimo splendore fu però il tour seguente The Wall, in cui a prendere vita erano i personaggi dell'album, sottoforma di giganteschi pupazzi a forma di stringa, con tanto di occhi sporgenti.

Altra caretteristica sono gli effetti speciali, la parte più elaborata e spettacolare delle esibizioni floydiane: sempre nel Division Bell tour, alla fine della canzone On The Run, un aereo in scala 1:1, sostenuto da cavi, attraversa la platea e si schianta a lato del palco in una gigantesca esplosione di luci. Durante l'assolo di Comfortably Numb, invece, una sfera ricoperta di specchi, calata al centro dell'arena, viene illuminata da potenti fari da 12 kilowatt l'uno, cosicché il riflesso illumina tutta la platea, mentre essa si apre fino a formare un fiore. Tale sfera ha un diametro di 4,9 metri, ed una volta aperta ne misura 21,3, con i petali che raggiungono un diametro di 7,3 metri.[46]

Formazione

Musicisti di supporto

A causa della crescente complessità della musica dei Pink Floyd, nel corso degli anni vennero assoldati numerosi musicisti al fine di riprodurre con la massima fedeltà nei concerti quello che era stato registrato in studio. L'inizio di queste partecipazione si ebbe nel tour di Atom Heart Mother, quando in alcune serate l'omonima suite venne suonata con l'ausilio di un intera orchestra e coro. Vista la dispendiosità di un tour con simile quantità di musicisti, in seguito il numero di turnisti fu sempre ridotto: nel 1973 venne ingaggiato il sassofonista Dick Parry, che partecipò anche nelle tournè sucessive eccetto quelle di The Wall' e A Momentary Lapse of Reason, nella quale fu sostituito da Scott Page. Nel tour di Animals Snowy White fu ingaggiato come chitarrista,ed apparì nella "surrogate band" che apriva i concerti di The Wall insieme a Pete Woods, Willie Wilson e Andy Bown. Nei A Momentary Lapse of Reason e Division Bell tour Jon Carin fu invece tastierista , Guy Pratt rimpiazzò Waters, Tim Renwick fu il chitarrista di supporto e Gary Wallis il percussionista. Anche alcune corsite, tra cui Clare Torry, Sam Brown, Durga McBroom e Carol Kenyon parteciparono a queste tournè. Nel Live 8, infine, suonarono Tim Renwick, Jon Carin, Dick Parry e Carol Kenyon.

Discografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Pink Floyd.
David Gilmour dal vivo

Album in studio

Album dal vivo

Premi e riconoscimenti

Note

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  28. ^ Miles, Pink Floyd unofficial biography
  29. ^ Il fotogramma è tratto dal film I Figli degli Uomini (2006) di Alfonso Cuaròn, del quale una sequenza si svolge nella celebre centrale elettrica di raffigurata nella copertina di Animals, dove il protagonista affacciandosi ad una vetrata vede il celebre maiale rosa.
  30. ^ Rolling Stone, 24 marzo 1977
  31. ^ Si tratta in realtà di un fotomontaggio, in quanto il vento rese difficile controllare l'oggetto, che ad un certo punto si staccò dal cavo che lo teneva e prese il volo (vi era un cecchino nel caso tale evenienza si fosse verificata, ma proprio quel giorno fu assente); il maiale venne sucessivamente avvistato da un incredulo pilota di linea.
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  35. ^ Wright confermerà questo in un'intervista radio americana in occasione dell'uscita di Is There Anybody Out There? The Wall Live 1980-81 nel 2000.
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  41. ^ AMG, su allmusic.com. URL consultato il 15-02-2006.
  42. ^ In Italia i Floyd faranno sei date: Stadio delle Alpi di Torino, Stadio Friuli di Udine, alla Festa de L'Unità di Modena e tre concerti a Cinecittà, presso Roma.
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