Ghirone

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Ghirone
frazione
Ghirone – Stemma
Ghirone – Veduta
Ghirone – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoBlenio
ComuneBlenio
Territorio
Coordinate46°34′N 8°57′E / 46.566667°N 8.95°E46.566667; 8.95 (Ghirone)
Altitudine1 240 m s.l.m.
Abitanti40 (2005)
SottodivisioniAquilesco/Dauresco, Scalvedo, Baselga, Cozzera, Buttino
Altre informazioni
Cod. postale6720
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5036
TargaTI
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Ghirone
Ghirone

Ghirone è una frazione di 40 abitanti del comune svizzero di Blenio, nel Canton Ticino (distretto di Blenio).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Ghirone prima degli accorpamenti comunali del 2006

Già comune autonomo istituito nel 1836 per scorporo dal comune di Aquila (al quale fu temporaneamente riaggregato tra il 1842 e il 1853), incorporò anche il comune soppresso di Buttino. Fino al 21 ottobre 2006 il comune di Ghirone si estendeva per 30,35 km²; il 22 ottobre 2006 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Aquila, Campo, Olivone e Torre per formare il nuovo comune di Blenio.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La diga del Luzzone

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[2]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Sonia Fiorini, Ghirone, in Dizionario storico della Svizzera, 10 gennaio 2017. URL consultato il 4 settembre 2017.
  2. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Bianconi, Arte in Blenio. Guida della valle, S.A. Grassi & Co. Bellinzona-Lugano 1944; Idem, Inventario delle cose d'arte e di antichità, I, S. A. Grassi & Co, Bellinzona 1948, 80-81.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 178, 263, 330.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 67, 85.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 99, 419.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 95, 96, 109.
  • Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN152652849 · LCCN (ENn2005017501 · GND (DE4764835-1 · J9U (ENHE987007482537105171
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