Diritti LGBT in Cina

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La bandiera della Repubblica Popolare Cinese unita a quella arcobaleno
La Cina avvolta dai colori della bandiera arcobaleno

L'omosessualità è stata decriminalizzata nel 1997 e tolta dal Chinese Classification and Diagnostic Criteria of Mental Disorders nel 2001.

Codici in materia di attività omosessuale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'omosessualità in Cina.

Dinastia Song[modifica | modifica wikitesto]

La prima legislazione anti-omosessuale in Cina risale ai tempi immediatamente precedenti a quelli di Zheng He (1371-1433) - eunuco e favorito dell'imperatore della Cina - durante la dinastia Song, quando vennero condannati i giovani maschi che esercitavano la prostituzione maschile (letteralm. "che si comportavano come prostitute") con una punizione consistente in cento colpi di canna di bambù pesante più una forte pena pecuniaria. Il reato di "bu nan" comprendeva anche i maschi che si prostituivano con le donne[1].

Dinastia Ming[modifica | modifica wikitesto]

Il primo statuto specifico che vieta l'omosessualità e tutte le forme di rapporto sessuale tra persone dello stesso sesso venne emanato durante il regno dell'imperatore Jiajing (1507-1567), nell'epoca della dinastia Ming[1].

Dinastia Qing[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1655, i tribunali cominciarono a riferirsi al reato di omosessualità col termine ji jian (traduzione letterale di sodomia), da applicarsi a coloro che indulgevano nel sesso anale. Nel 1679, la dinastia Qing istituì il primo statuto contenente il termine ji jian. La punizione, che comprendeva un mese di carcere e 100 colpi con il bambù, era in realtà la pena più leggera che esisteva nell'ordinamento Qing[1][2].

Repubblica di Cina[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1912, dopo la caduta dell'ultimo imperatore Pu Yi, i divieti di ji Jian vennero aboliti in tutto il paese[3].

Repubblica popolare cinese[modifica | modifica wikitesto]

Quando la Repubblica popolare cinese è stata fondata nel 1949, il Partito Comunista Cinese dichiarò l'omosessualità un segno esplicito di "decadenza borghese". Il trattamento dei presunti omosessuali durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976) fu particolarmente duro.[4] Nel 1979 gli atti omosessuali, in quanto espressione di "teppismo", vennero criminalizzati nel diritto penale cinese.

Nel 1997 il governo cinese abolì la legge contro gli "hooligan", un atto considerato da molti come una depenalizzazione dell'omosessualità nella Repubblica popolare cinese. Nel 2001, la società cinese di Psichiatria ha infine declassificato l'omosessualità dalla sua precedente definizione di disturbo mentale[3][4].

Riconoscimento delle relazioni omosessuali[modifica | modifica wikitesto]

Attivisti LGBT al Los Angeles Pride del 2011

La legge sul matrimonio della Repubblica popolare cinese, adottata in occasione della terza sessione del V Congresso Nazionale del Popolo il 10 settembre del 1980, definisce il matrimonio come unione tra un uomo e una donna[5].

Pechino[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale di Pechino attualmente fornisce lo status di "residenza a carico" ai partner dello stesso sesso dei residenti legali, come espatriati.

Hong Kong[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diritti LGBT a Hong Kong.

Nel giugno 2009, il governo di Hong Kong ha esteso un riconoscimento limitato e la protezione ai conviventi di coppie dello stesso sesso nella sua ordinanza contro la violenza domestica[6].

Leggi in materia di cambiamento di sesso[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009, il governo cinese ha reso illegale per i minori di cambiare sesso in forma ufficiale, affermando che l'intervento chirurgico di riassegnazione sessuale era a disposizione solo per quei cittadini d'età superiore ai vent'anni; ciò è stato reso necessario al fine di richiedere una revisione della loro carta d'identità e della registrazione di "soggiorno di residenza"[7].

Provincia dello Shanxi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014, la provincia dello Shanxi ha cominciato a consentire ai minori di applicare la modifica con le informazioni aggiuntive sulla carta di identità del loro tutore riguardanti l'identità di genere. Questo cambiamento di criterio consente ai matrimoni post-chirurgia di essere riconosciuti come eterosessuali e quindi legali[8].

Adozione e genitorialità[modifica | modifica wikitesto]

Il governo cinese richiede ai genitori che adottano bambini dalla Cina di essere uniti in matrimoni eterosessuali[9]. L'adozione di bambini cinesi da parte di coppie LGBT estere e da singoli è stato pertanto vietato dalle autorità cinesi[10].

Protezioni antidiscriminatorie[modifica | modifica wikitesto]

Non vi è alcuna disposizione contro le discriminazioni riferite all'orientamento sessuale o l'identità di genere, questo in base alla legge cinese del Lavoro. La legge sul lavoro protegge invece specificamente i lavoratori contro le discriminazioni di una persona basate sull'etnia, il sesso o la religione[10].

Hong Kong[modifica | modifica wikitesto]

La "Hong Kong Bill of Rights Ordinance 1991" vieta la discriminazione basata su una serie di motivi, tra cui la definizione di "altra condizione". Nel caso di Leung TC William Roy contro il Segretario per la Giustizia (2005), questo è stato interpretato come includente anche l'orientamento sessuale. Tuttavia, la Bill of Rights è valida solo per gli ambienti governativi pubblici e non per il settore privato[11].

Macao[modifica | modifica wikitesto]

La legge fondamentale di Macao nel suo articolo 25 indica essere il popolo di Macao totalmente libero da discriminazioni sulla base di un elenco non esaustivo dei fattori proibiti. L'orientamento sessuale non è incluso in tale elenco di motivi di discriminazione vietati.

Tuttavia, sussiste la protezione contro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale in materia di rapporti di lavoro (art 6/2 della legge 7/2008), la protezione dei dati personali (articolo 7 / 1,2 della legge 8/2005) e del difensore civico (articolo 31-A della legge 10/2000, come modificato dalla legge 4/2012).

Libertà di espressione e censura[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 dicembre 2015 la China Television Drama Production Industry Association ha pubblicato nuove linee guida, incluso il divieto di mostrare le relazioni LGBT in TV. I regolamenti stabilivano che: "Nessun dramma televisivo deve mostrare relazioni e comportamenti sessuali anormali, come incesto, rapporti tra persone dello stesso sesso, perversioni sessuali, violenza sessuale e così via", e a farne le spese è subito la serie televisiva "Shangyin" (Addicted), interrotta bruscamente nonostante le enormi visualizzazioni su iQiyi.[12]

Un regolamento del luglio 2016 ha imposto per legge alle piattaforme video online la rimozione di tutti i contenuti a tema LGBT.[13] Ciononostante dal 2016 ad oggi sono stati prodotti in Cina diversi drama BL e alcune serie xianxia con protagonisti maschili legati sentimentalmente in modo più o meno esplicito.[14]

Terapie di conversione[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 2014, un tribunale di Pechino si è pronunciato a favore di Yang Teng, un omosessuale, in una causa contro una clinica che lo ha sottoposto alla terapia di conversione. La corte ha stabilito che tali trattamenti sono illegali e ha ordinato alla clinica di pagare un compenso monetario a Yang di 3.500 yuan (€500)[15]

Tabella riassuntiva[modifica | modifica wikitesto]

Attività e relazioni sessuali legali Si (dal 1997)
Parità dell'età di consenso Si (dal 1997)
Leggi anti-discriminazione sul lavoro No
Leggi anti-discriminazione nella fornitura di beni e servizi No
Leggi anti-discriminazione in tutti gli altri settori No
Matrimonio egualitario No
Unione civile No
Adozione No
Maternità surrogata No
Autorizzazione a prestare servizio nelle forze armate ? Non è legalmente vietato
Diritto di cambiare legalmente sesso Si
Surrogazione di maternità No
Fecondazione in vitro per le coppie lesbiche No
Permessa la donazione di sangue per le persone omosessuali No
Libertà d'espressione No Limitata soprattutto in TV

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Matthew Sommer, Sex, Law, and Society in Late Imperial China, Stanford University Press, 2000, p. 413, ISBN 0-8047-3695-2.
  2. ^ Hinsch, Bret. (1990). Passions of the Cut Sleeve. University of California Press. p. 144.
  3. ^ a b STATE-SPONSORED HOMOPHOBIA Archiviato il 20 ottobre 2016 in Internet Archive.
  4. ^ a b Policy issues concerning sexual orientation in China, Canada, and the United States Archiviato l'8 gennaio 2016 in Internet Archive.
  5. ^ Marriage Law of thePeople's Republic of China, su npc.gov.cn. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2016).
  6. ^ Pink News, "[1] Archiviato il 29 giugno 2011 in Internet Archive. Gay couples to be protected by Hong Kong domestic violence law
  7. ^ Pi Jun, Transgender in China, in Journal of LGBT Youth, vol. 7, n. 4, 9 ottobre 2010, pp. 346-351, DOI:10.1080/19361653.2010.512518.
  8. ^ Nancy Sun, Shanxi Permits Persons to Change Gender Information, All-China Women's Federation, 9 gennaio 2014. URL consultato il 17 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2019).
  9. ^ Intercountry Adoption | China | Who Can Adopt Archiviato il 23 marzo 2011 in Internet Archive.
  10. ^ a b China: The Legal Position and Status of Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender People in the People’s Republic of China, su iglhrc.org. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2015).
  11. ^ Copia archiviata, su sodomylaws.org. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  12. ^ (EN) Shen Lu e Katie Hunt, China bans same-sex romance from TV screens - CNN, CNN, 3 marzo 2016. URL consultato il 31 luglio 2018.
  13. ^ Cina, a che punto sono i diritti LGBT? - Gay.it, in Gay.it, 15 dicembre 2017. URL consultato il 10 gennaio 2018.
  14. ^ (EN) Dear Straight People, Top 10 Chinese BL Dramas As Ranked By BL Fans, su Dear Straight People, 17 agosto 2022. URL consultato il 4 settembre 2023.
  15. ^ (EN) Jonathan Kaiman, Chinese court rules ‘gay cure’ treatments illegal, in The Guardian, 19 dicembre 2014. URL consultato il 10 gennaio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]