Diritti LGBT in Kirghizistan
Sebbene in Kirghizistan le persone LGBT non siano perseguitate ai sensi delle leggi vigenti, esse non godono di alcun diritto destinato alle coppie eterosessuali.[1]
Le persone LGBT sono spesso oggetto di pregiudizi e discriminazioni nel paese. L'omofobia è diffusa in Kirghizistan ed è spesso accompagnata dalla violenza. Sebbene il Kirghizistan sia meno ostile dei suoi vicini, è stato descritto come un ambiente sempre più ostile verso i diritti LGBT.[2][3]
Codice penale
[modifica | modifica wikitesto]Prima del 1998, l'omosessualità era illegale in Kirghizistan. Le persone LGBT erano passibili di due anni di carcere se colte in flagranza di reato.[4] Dal 1998, gli atti sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso sono legali in Kirghizistan:[1]
- Nell'ottobre 1997, un nuovo articolo del Codice penale è stato promulgato dal presidente del Kirghizistan, che "ha depenalizzato le relazioni omosessuali tra uomini adulti consenzienti".[4]
- Il nuovo codice penale del Kirghizistan è entrato in vigore il 1º gennaio 1998 e l'omosessualità non è più considerata un "reato".[4]
Matrimonio omosessuale
[modifica | modifica wikitesto]Nel paese il matrimonio egualitario è incostituzionale dal 2016.
Espressione e identità di genere
[modifica | modifica wikitesto]Le persone transessuali possono cambiare sesso legalmente in Kirghizistan, ma devono sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso. Il primo di questi interventi chirurgici è stato eseguito a Biškek nel gennaio 2014.[5]
L'assistenza sanitaria delle persone transessuali e di genere non conforme è regolata da un manuale, realizzato tra Ministero dell'Istruzione, attivisti transessuali e ONG, che è stato approvato nel 2017.[3]
«Art. 155 - I mutamenti e le modificazioni degli atti di stato civile si effettuano quando sia necessario "cambiare nome, patronimico e cognome per cambio di sesso (degli ermafroditi) sulla base di una dichiarazione rilasciata dall'istituto medico che ha effettuato il cambio di sesso"»
Condizioni di vita
[modifica | modifica wikitesto]La società kirghisa è socialmente conservatrice.[7] L'omosessualità tende ad essere considerata immorale o patologica. Di conseguenza, le persone LGBT sentono il bisogno di rimanere discrete e di mantenere segreto il proprio orientamento sessuale.[8] Un sondaggio condotto nel 2017 da Kyrgyz Indigo, un gruppo di difesa LGBT locale, ha rivelato che l'84% della comunità LGBT del paese aveva subito violenza fisica e il 35% violenza sessuale.[9]
Nei primi anni 2000, l'ignoranza sui diritti LGBT ha creato un'atmosfera tendenzialmente "liberale" e un rifugio sicuro per la comunità, soprattutto nella capitale, Biškek. Tuttavia, nel 2014, il governo kirghiso ha varato una serie di riforme di propaganda omofobica, che hanno portato la comunità LGBT a diventare il centro dell'attenzione, con un aumento di quasi il 300% degli attacchi contro di essa.[9]
L'unico bar gay di Bishkek, il London, ha dovuto chiudere nel 2017.[10]
Secondo alcuni rapporti del 2018, i funzionari di polizia hanno ricattato diverse persone LGBT sui social media e sui siti di incontri, estorcendo denaro alle vittime.[2]
Attivismo
[modifica | modifica wikitesto]Esistono diversi gruppi LGBT in Kirghizistan, tra cui Kyrgyz Indigo (Киргыз Индиго)[11] e Labrys (Лабрис)[12], fondato nel 2004. Lo staff di Labrys fornisce anche formazione a medici e psichiatri sull'orientamento sessuale e l'identità LGBT.
L'8 marzo 2019 si è svolta a Biškek una marcia pacifica di circa 400 persone. Nonostante la marcia avesse lo scopo di commemorare la Giornata internazionale della donna, ha mostrato una forte propensione verso le tematiche LGBT, che i media hanno poi definito "la prima marcia del 'gay pride' del Kirghizistan".[13] Gli attivisti LGBT hanno descritto l'evento come "un punto di svolta".[14]
Tuttavia, l'evento ha sollevato forti polemiche, soprattutto da parte dei membri del Parlamento, che hanno anche minacciato di morte i partecipanti.[13]
Libertà di espressione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2014 è stato presentato in Parlamento un disegno di legge per vietare la "propaganda omosessuale", similmente alla legge russa sulla propaganda gay. Tale legge criminalizzerebbe le argomentazioni favorevoli a "un atteggiamento positivo nei confronti dei rapporti sessuali non tradizionali, utilizzando i media o le reti di informazione e telecomunicazioni".[15] Il 15 ottobre, il disegno di legge è passato in prima lettura, con 79 favorevoli e 7 contrari. Una votazione finale sul disegno di legge avrebbe dovuto aver luogo nel 2016, ma, per via dell'opposizione internazionale, non è stata approvata.[9]
Tabella riassuntiva
[modifica | modifica wikitesto]Attività omosessuale legale | (dal 1998) |
Parità nell'età del consenso sessuale | (dal 1998) |
Leggi anti discriminatorie nel posto di lavoro | |
Leggi anti discriminatorie nella fornitura di beni e servizi | |
Leggi anti discriminatorie in tutti gli altri settori (inclusa la discriminazione indiretta ed espressioni d'odio) | |
Matrimonio omosessuale | (incostituzionale dal 2016) |
Riconoscimento delle coppie formate da persone dello stesso sesso | |
Possibilità di adozione da parte di coppie dello stesso sesso | |
Permesso di servire apertamente come gay e lesbiche nelle forze armate | |
Diritto di cambiare genere legalmente | [16](tramite intervento chirurgico) |
Accesso alla fecondazione in vitro per le lesbiche | |
Maternità surrogata commerciale per le coppie gay | |
Permesso di donare il sangue |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Lucas Paoli Itaborahy e Jingshu Zhu, STATE-SPONSORED HOMOPHOBIA – A world survey of laws: Criminalisation, protection and recognition of same-sex love (PDF), su web.archive.org, 21 giugno 2013. URL consultato il 22 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2017).
- ^ a b (EN) Amy Ashenden, Exclusive: Police are ‘blackmailing gay and bisexual men’ in Kyrgyzstan, su PinkNews | Latest lesbian, gay, bi and trans news | LGBTQ+ news, 31 agosto 2018. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ a b ANNUAL REVIEW OF THE HUMAN RIGHTS SITUATION OF LESBIAN, GAY, BISEXUAL, TRANS AND INTERSEX PEOPLE 2019 (PDF), su web.archive.org, 5 giugno 2019. URL consultato il 22 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2019).
- ^ a b c (EN) United Nations High Commissioner for Refugees, Refworld | Kyrgyzstan: Treatment of gays and lesbians and available state protection, su Refworld. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ (EN) First Kyrgyz Sex-Change Op A 'Success', in Radio Free Europe/Radio Liberty, 6 febbraio 2014. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ Zhan Chiam, Sandra Duffy e Matilda González Gil, Trans Legal Mapping Report (PDF), su ilga.org, novembre 2017.
- ^ Aigoul Abdoubaetova, Making sense of conservative narratives in Kyrgyzstan: the case of illiberal public activists, in East European Politics, vol. 0, n. 0, 14 giugno 2022, pp. 1–20, DOI:10.1080/21599165.2022.2084078. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ Karina Tolmacheva, CONSTITUTION VS. REALITY FOR LGBTQ OF KYRGYZSTAN, su stories.forset.ge, Lali Tsertsvadze, 28 gennaio 2019.
- ^ a b c (EN) Katie Arnold, 'All of us will be victims at some point': why Bishkek's only gay club closed, in The Guardian, 19 ottobre 2017. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ (EN) Katie Arnold, Curtain Falls On Bishkek's Lone LGBT Club Amid Worsening Atmosphere, in Radio Free Europe/Radio Liberty, 22 giugno 2017. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ Kyrgyz Indigo [collegamento interrotto], su Kyrgyz Indigo. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ About Labrys, su labrys.kg. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ a b (EN) Pete Baumgartner, Rainbow Rage: Kyrgyz Rail Against LGBT Community After Central Asia's 'First' Gay-Pride March, in Radio Free Europe/Radio Liberty, 17 marzo 2019. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ (EN) 'If Not Now, When?' LGBT Movement Gains Momentum In Kyrgyzstan. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ (EN) Kyrgyzstan Considers 'Gay Propaganda' Ban, su www.advocate.com. URL consultato il 22 febbraio 2023.
- ^ (EN) Gay rights in Russia and the former Soviet republics, in Pew Research Center, 11 febbraio 2014. URL consultato il 9 maggio 2018.