Corte permanente di arbitrato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Corte permanente di arbitrato
(EN) Permanent Court of Arbitration
(FR) Cour Permanente d'Arbitrage
(NL) Permanent Hof van Arbitrage
AbbreviazioneCPA
Tipoorganizzazione internazionale
Fondazione1899
ScopoRisoluzione di controversie internazionali
Sede centraleBandiera dei Paesi Bassi L'Aia
Area di azioneInternazionale, 121 stati aderenti
Segretario GeneraleBandiera della Polonia Marcin Czepelak
Sito web

La Corte permanente di arbitrato (CPA) è un'organizzazione internazionale fondata nel 1899 per facilitare la risoluzione delle controversie fra gli Stati membri. I casi trattati spaziano in molteplici campi inclusi la delimitazione di confini terrestri e marini, sovranità, diritti umani, investimenti internazionali e commerci esteri e interni. Ha sede a L'Aia nei Paesi Bassi, nel Palazzo della Pace, che ospita anche la Corte internazionale di giustizia e l'Accademia del diritto internazionale. Il numero di stati aderenti ammonta a 121.

I precedenti storici[modifica | modifica wikitesto]

L'idea di una corte che si occupasse degli arbitrati internazionali non era nuova, infatti i primi esempi documentati di risalgono addirittura al re Dario di Persia.

Successivamente, durante l'armistizio dei trent'anni del 445 a.C. tra Atene e Sparta, si istituì un ente simile per risolvere le dispute tra le due città.

Nel Medioevo il ruolo di intermediario tra due autorità spettava al papa, tuttavia vi era disaccordo riguardo al fatto che i suoi verdetti fossero considerati vincolanti o semplicemente dei consigli per i regnanti.

Nel XIX secolo sono documentati diversi casi in cui una procedura d'arbitrato fu usata per risolvere dispute internazionali prima dello scoppio delle ostilità[1].

L'idea di una corte permanente fu introdotta in un accordo tra le repubbliche dell'America Latina e gli Stati Uniti. Prevedeva anche che una corte di arbitrato analizzasse le diatribe tra le nazioni, così da evitare conflitti.

Dopo la Prima Conferenza Panamericana di Washington il ricorso ad una corte di arbitrato fu esteso a qualunque disputa che riguardasse "l'onore nazionale e gli interessi vitali di uno stato".[2]

Fu solamente durante la conferenza dell'Aia del 1899 che venne istituita la prima Corte di arbitrato a livello mondiale.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo della Pace, sede della Corte permanente di arbitrato.

Gli storici suddividono la storia della Corte in quattro differenti periodi:

Il compito di costituire la Corte fu lasciato al ministro degli Affari Esteri dei Paesi Bassi de Beaufort, il quale ritenne il numero di nazioni aderenti sufficiente nel settembre del 1900 e dunque convocò la prima riunione il 9 aprile del 1901, al fine di nominare i funzionari. Questa riunione ebbe come risultato la nomina a segretario generale di R. Melvil Baron van Lynden. Questa e tutte le altre riunioni fino all'agosto del 1913 furono tenute in un palazzo dell'Aia, finché la corte non si trasferì definitivamente nel Palazzo della Pace.

Tra il 1914 e il 1919 la corte non fu mai convocata, ispirando vignette satiriche che mostravano il palazzo fuori uso in vendita.

Con la fine della Grande Guerra, la Corte Permanente di Arbitrato divenne parte della Società delle Nazioni, appena fondata con la volontà di istituire un'organizzazione con più competenze e più affidabile.

Un secondo periodo di inattività della corte, tra il 1938 e il 1954, portò molti esperti di diritto internazionale a chiederne l'abolizione. Una proposta alternativa fu quella di trasformarla in una corte che si occupasse solamente di risolvere le dispute tra stati e privati. Tuttavia, nessuna di queste proposte ebbe successo e la Corte mantenne lo stesso ruolo.

Il 13 ottobre del 1993 le è stato riconosciuto lo status di osservatore dell'Assemblea generale dell'ONU.[4]

Il 18 ottobre 2007 e l'11 ottobre 2013 si tennero due eventi per ricordare, rispettivamente, il centenario della conferenza del 1907 e del trasferimento dell'organizzazione nel Palazzo della Pace.[1]

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

I soli elementi permanenti della Corte sono l'Ufficio internazionale di cancelleria, il Consiglio di amministrazione permanente, gli arbitri designati dagli Stati parti della Convenzione dell'Aia e infine da un elenco di regole di procedura. Per questo aspetto si distingue dalla Corte Internazionale di Giustizia; un'altra differenza è il fatto che le sessioni della Corte Permanente di Arbitrato si tengano in privato e siano riservate.[5]

La CPA non è una "corte" nel proprio significato del termine, ma una organizzazione amministrativa con l'obiettivo di avere mezzi permanenti e prontamente disponibili per servire come registro degli arbitrati internazionali e di altre procedure connesse, comprese le commissioni d'inchiesta e conciliazione. La corte "non è un tribunale arbitrale precostituito, bensì semplicemente un elenco di persone designate dagli Stati parte della convenzione, da cui gli Stati parte a una controversia possono scegliere gli arbitri investiti della soluzione e utilizzare l'assistenza di un segretariato".[6]

Il Consiglio d'amministrazione è un organismo composto da tutti i rappresentanti diplomatici degli Stati membri accreditati nei Paesi Bassi. È presieduto dal Ministro degli affari esteri olandese, che ne è anche un membro, e composto dagli agenti diplomatici degli Stati facenti parte della Convenzione, accreditati nei Paesi Bassi. Il Consiglio è responsabile della direzione dell'Ufficio internazionale, del bilancio dell'organizzazione e di un rapporto sulle attività.

I giudici o arbitri che ascoltano i casi sono chiamati membri della Corte. Ogni Stato membro può nominarne fino a quattro "di buone competenze in questioni di diritto internazionale, di alta reputazione morale e disposti ad accettare le funzioni di arbitri" per un periodo rinnovabile di 6 anni. Gli arbitri di ogni Stato membro formano insieme un "gruppo nazionale". I giudici possono essere selezionati nei casi di arbitrato in cui la CPA fornisce supporto. Gruppi Nazionale possono proporre candidati per i membri della Corte Internazionale di Giustizia.

La CPA a volte si confonde con la Corte internazionale di giustizia, che ha sede nello stesso edificio. La CPA non è tuttavia parte del sistema delle Nazioni Unite, anche se ha lo status di osservatore nell’assemblea generale delle Nazioni Unite dal 1993.

Consiglio Amministrativo[modifica | modifica wikitesto]

Il Consiglio Amministrativo (Permanent Administrative Council) è l'organo atto a controllare e supervisionare l'organizzazione, ha principalmente una funzione amministrativa nel controllo del Bureau internazionale, soprattutto in questioni inerenti salari e budget, inoltre redige il report annuale sulle attività dei Poteri Contraenti.[7]

La sua attività è regolata dalle Regole procedurali del Consiglio Amministrativo (Rules of Procedure of the Administrative Council of the Permanent Court of Arbitration) approvate all'Aia il 19 settembre 1900.[8]

Il Consiglio è composto da rappresentanti diplomatici accreditati dalle Conferenze internazionali per la pace dell'Aia.

Dal 1907 9 membri partecipano alla formazione dell'organo che nomina il Segretario Generale, capo del Bureau internazionale e Rappresentante della Corte.

Il suo mandato è di 5 anni con possibilità di rinnovo.

Ognuno degli Stati aderenti è incaricato di nominare un massimo di 4 arbitri della Corte. I loro nomi sono poi indicati sulla lista stilata dal Bureau, per un periodo di 6 anni, oltre il quale il loro mandato può essere rinnovato. È da questa lista che gli arbitri per ogni specifico caso in questione sono scelti. Il 1 gennaio 1988 il numero degli arbitri sulla lista era 244.

Era già sancito nello Statuto della Società delle Nazioni che i candidati giudici a questa corte dovessero essere scelti dalla lista sottoposta dai "gruppi nazionali" (al massimo 4 arbitri scelti da ogni stato) per la Corte Permanente di Arbitrato. Lo stesso rimane valido per la Corte Internazionale di Giustizia i cui membri sono appunto scelti dalla Assemblea Generale e dal Consiglio di Sicurezza da una lista sottoposta dai gruppi nazionali nella Corte Permanente di Arbitrato.[9]

I membri della Corte Permanente di Arbitrato possono oltretutto proporre candidati per il Premio Nobel per la Pace.[10]

Il segretariato o International Bureau[modifica | modifica wikitesto]

Il Bureau internazionale, guidato dal Segretario generale della Corte Permanente di Arbitrato, fornisce supporto legale, tecnico e amministrativo, conserva i documenti ed è il canale ufficiale di comunicazione.[11]

Procedura di Arbitrato[modifica | modifica wikitesto]

Gli articoli 30-57 della Conferenza dell'Aia del 1899[12], per la maggior parte basati su accordi preesistenti tra stati, definirono le regole delle procedure di arbitrato. Queste norme furono emendate nel 1907: la creazione di una procedura semplificata per casi più semplici è l'innovazione principale. Furono poi impiegate nel 1920 nella Corte Permanente di Giustizia Internazionale.[13]

In primo luogo le parti accettano i cosiddetti "compromessi", che dichiarano le competenze e i poteri degli arbitri. La procedura legale è composta da due differenti fasi: la scrittura della richiesta e la discussione verbale. Durante la prima parte della procedura gli agenti e gli avvocati raccolgono e depositano documenti e prove a favore della propria parte.

Nella seconda fase avviene il dibattito orale davanti alla Corte, la quale si ritira al termine della discussione e decide a maggioranza la sentenza.

Il verdetto scritto, che include le motivazioni dell'opinione dissenziente della minoranza degli arbitri, è firmato dal presidente e dal segretario (prima del 1907 dagli arbitri) e viene letto alle parti senza possibilità di appello. Tuttavia è possibile ottenere una revisione in caso di rinvenimento di nuove prove di natura decisiva tra la fase di dibattito e la dichiarazione del verdetto. L'ammissione della richiesta di revisione e ogni decisione in merito sono affidate alla Corte. È il compromesso a stabilire il periodo entro il quale può essere presentata domanda di revisione. Queste norme sono stabilite nell'articolo 55, animatamente dibattuto dalla Terza Commissione nel 1899.[14]

Supporto per arbitrati UNCITRAL[modifica | modifica wikitesto]

La Corte Permanente di arbitrato fornisce supporto ai casi di controversie che si svolgono secondo i regolamenti della Commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale o UNCITRAL,[15] che coinvolgono, quali parti Stati, entità statali o organizzazioni governative.

Nel caso in cui le parti non riescano a nominare gli arbitri, il Segretario della Corte Permanente di Arbitrato può agire come autorità investita del potere di nomina (appointing authority).

Arbitrati UNCLOS[modifica | modifica wikitesto]

La Corte può essere scelta nei casi di controversie che ricadono sotto la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS). La Corte ha effettivamente amministrato tutti i casi di controversie UNCLOS, tranne uno.[16]

Regole Opzionali per l’Arbitrato di Dispute riguardanti Attività Extra-atmosferiche[modifica | modifica wikitesto]

La PCA ha dato avvio nel 2009 a un progetto finalizzato a creare un insieme di regole di arbitrato che rispondessero alle esigenze specifiche di dirimere dispute internazionali sullo spazio extra-atmosferico. Infatti non vi era un metodo alternativo per risolvere questo tipo di questioni oltre al meccanismo istituito dalla Liability Convention, che per di più non permette la partecipazione di entità non governative.

Furono quindi promulgate il 6 dicembre 2011 le Regole Opzionali per l’Arbitrato di Dispute riguardanti Attività Extra-atmosferiche. Esse riconoscono che gli scopi delle attività extra-atmosferiche non includono solo potenziali dispute tra nazioni, ma anche tra privati.[17][18]

Stati membri[modifica | modifica wikitesto]

Membri della Corte Permanente di Arbitrato (in verde sono indicate le nazioni aderenti alla convenzione del 1907, in blu quelle aderenti alla convenzione del 1899)

Sono 121 gli Stati che hanno aderito a una o ad entrambe le convenzioni dell'Aia del 1899 e 1907.[19]

Ogni Stato membro può nominare fino ad un massimo di 4 delegati, che svolgono le funzioni di arbitri. Essi devono possedere "una vasta competenza nel campo del diritto internazionale, un'alta reputazione morale e devono essere disposti ad accettare gli obblighi degli arbitri".[20]

Stato Aderente al concordato del 1899 Aderente al concordato del 1907 Delegati

(lista aggiornata al 2016)[21]

Bandiera dell'Albania Albania No Qirjako Qirko, Suela Janina, Armand Skapi, Gentian Zybery
Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita No /
Bandiera dell'Argentina Argentina No Susan Myrta Ruiz Cerutti, Raul Emilio Vinuesa, Enrique J. A. Candioti, Horacio A. Basabe
Bandiera dell'Australia Australia Si Ivan A. Shearer, Hilary Charlesworth, Robert Shenton French, Justin Glesson
Bandiera dell'AustriaAustria Gerhard Hafner, August Reinisch, Wolfgang Benedek, Ursula Kriebaum
Bandiera delle Bahamas Bahamas No /
Bandiera del Bahrein Bahrain No /
Bandiera del Bangladesh Bangladesh No Tofazzal Islam, Awlad Ali, Payam Akhavan
Bandiera del Belgio Belgio Marc Bossuyt, Erik Franckx
Bandiera del Belize Belize No /
Bandiera della Bielorussia Bielorussia Uladzimir A. Sakalouski, Valyantsin N. Fisenka, Mikhail M. Khvostov, Olga G. Sergeeva
Bandiera della Bolivia Bolivia /
Bandiera del Brasile Brasile Celso Lafer, Nadia De Araujo, Antonio Augusto Cançado Trinidade, Eduardo Grebler, Antonio Paulo Cachapuz de Medeiros
Bandiera della Bulgaria Bulgaria Margarit Ganev, Zlatko B. Dimitroff, Tsvetana Kamenova
Bandiera del Burkina Faso Burkina Faso /
Bandiera della Cambogia Cambogia /
Bandiera del Camerun Camerun Maurice Kamto, Michel Mahouve, Galega Feh Helen Kwanga, Jean Bosco Essoh
Bandiera del Canada Governo canadese William R. Crosbie
Bandiera del Cile Cile Ximena Fuentes Torrijo, Maria Teresa Infante Caffi, Edmundo Vargas Carreño, Eduardo Vio Grossi
Bandiera della Cina Cina Liu Zhenmin, Liu Daqun
Bandiera di Cipro Cipro No Aleocs Markides, James Droushiotis, George Erotocritou, George Nicolaou, Nicholas Emiliou, Georghios Pikis, Sotos Demetriou
Bandiera della Colombia Colombia Eduardo Cifuentes Muñoz, Ruth Stella Correa Palacio, Jaime Cordoba Triviño, Ricardo Abello Galvis
Bandiera della Costa Rica Costa Rica No Elizabeth Odio Benito, Sonia Picado Sotela, Rodrigo Oreamuno Blanco, Sergio Ugalde Godinez
Bandiera della Croazia Croazia No /
Bandiera di Cuba Cuba /
Bandiera della Danimarca Danimarca Tyge Lehmann, Poul Søgaard, Jonas Bering Liisberg, Anne Kristine Axelsson
Bandiera dell'Ecuador Ecuador No Alexis Mera Giler, Marcelo Vazques-Bermudez, Alvaro Galindo
Bandiera dell'Egitto Egitto No /
Bandiera di El Salvador El Salvador /
Bandiera degli Emirati Arabi UnitiEmirati Arabi Uniti No /
Bandiera dell'EritreaEritrea No /
Bandiera dell'Estonia Estonia No Triinu Hiob, Lauri Mälksoo, Toomas Vaher, René Värk, Julia Laffranque, Heiki Lindpere, Andres Hallmägi, Rait Maruste
Bandiera dell'Etiopia Etiopia No /
Bandiera delle Figi Fiji No /
Bandiera delle Filippine Filippine No Lilia R. Bautista, Merlin M. Magallona, Hilario G. Davide
Bandiera della Finlandia Finlandia No Martti Koskenniemi, Tiina Astola, Gustav Bygglin, Päivi Kaukoranta
Bandiera della Francia Francia Gilbert Guillaume, Edwige Belliard, Geneviève Bastid Burdeau, François Alabrune, Jean-Pierre Puissochet
Bandiera della Georgia Georgia No /
Bandiera della Germania Germania Doris König, Stefan Oeter, Eibe Riedel, Andreas Zimmermann
Bandiera del Giappone Giappone Shunji Yanai, Shinya Murase, Hisashi Owada, Nisuke Ando
Bandiera di Gibuti Gibuti No /
Bandiera della Giordania Giordania No Awn Shawkat Al Khasawneh, Ibrahim Amosh, Hamza Haddad, Omar Aljazy
Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna Lady Justice Arden, Franklin Delow Berman, Christopher Greenwood, Elihu Lauterpacht
Bandiera della Grecia Grecia No Emmanuel Roucounas, Christos Rozakis, Linos-Alexandre Sicilianos, Maria Telalian
Bandiera del Guatemala Guatemala /
Bandiera della Guyana Guyana No /
Bandiera di HaitiHaiti Camille LeBlanc, Louis Gary Lissade, Jean-Henri Ceant
Bandiera dell'Honduras Honduras Carlos Lopez Contreras, Julio Rendon Banica, Mireya Agüero De Corrales, Jorge Ramon Hernandez Alcerro
Bandiera dell'IndiaIndia No H. L. Dattu, G. T. Nanavati, Mukul Rohatgi, Harish Salve
Bandiera dell'IranIran No Mohsen Mohebi, Djamchid Momtaz, Alireza Jahangiri, Hossein Piran
Bandiera dell'Iraq Iraq Al-Adhami Riyadh Hashim Abdul-Razzaq, Abduduallteef Naif Abdullteef, Mohammed H. Hamoud, Wael Abdul Lateef Hussain Alfadhel
Bandiera dell'Irlanda Irlanda No Maire R. Whelan, Nicholas Kearns, Siobhan Mullally, James Kingston
Bandiera dell'Islanda Islanda /
Bandiera d'Israele Israele No Ruth Lapidoth, Meir Shamgar, Alan Baker, Robbie Sabel
Bandiera dell'Italia Italia No Ida Caracciolo, Umberto Leanza, Mauro Politi, Attila Tanzi
Bandiera del Kenya Kenya No S. Amos Wako, Willy M. Mutunga, Phoebe Okowa, Githu Muigai
Bandiera del Kirghizistan Kirghizistan /
Kosovo No Jetish Jashari, Robert Muharremi
Bandiera del Kuwait Kuwait No Yaacoub Abdulmohsen Alsaneaa, Zakaria Al-Ansari, Mansour Faraj Al-Saeed, Khalifah Thamer Alhamidah
Bandiera del LaosLaos Ket Kiettisak, Kisinh Sinphanngam, Ouan Phommachack
Bandiera della Lettonia Lettonia No /
Bandiera del Libano Libano Chukri Sader, Wassim Mansouri, Ghaleb Mahmassani, Ramzi Joreige
Bandiera della Libia Libia No /
Bandiera del Liechtenstein Liechtenstein No /
Bandiera della Lituania Lituania No Renata Berzanskiene, Andrius Smaliukas, Saulius Katuoka, Justinas Zilinskas
Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Patrick Kinsch
Bandiera della Macedonia del Nord Macedonia Nikola Dimitrov, Saso Georgievski, Toni Deskoski
Bandiera del Madagascar Madagascar No /
Bandiera della Malaysia Malaysia No Karam Chand Vohrah, Vinayak P. Pradhan, Cecil W. M. Abraham, Abdul Aziz Mohamad
Bandiera di Malta Malta No David J. Attard, Giovanni Grixti, George M. Hyzler, James Busuttil
Bandiera del Marocco Marocco No El Hassan El Guassem, M. Mohamed Bennouna, M. Mostafa Faress, M. Mostafa Maddah, M. Mohamed Said Bennani
Bandiera di Mauritius Mauritius No A. G. Pillay, D. B. Seetulsingh, Satyanhooshan Gupt Domah, Hamid Moollan
Bandiera del Messico Messico Alberto Szekely Sanchez, Alonso Gomez Robledo Verduzco, Salazar Ugarte, Bernardo Sepulveda-Amor
Bandiera del Montenegro Montenegro No /
Bandiera del Nicaragua Nicaragua /
Bandiera della Nigeria Nigeria No Chirstopher Bayo Ojo, Alhaji Abdullhai Ibrahim, Adedoyin Oyinkan Rhodes-Vivour
Bandiera della Norvegia Norvegia Ingse Stabel, M. Rolf Einar Fife, Liv Gjølstad, Margit Tveiten
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda Sian Ellias, Christopher Finlayson, Una Jagose, Gerard Van Boehemen, Michael Heron
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi André Nollkaemper, Alphons Orie, Elisabeth Lijnzaad, Nico J. Schrijver
Bandiera del Pakistan Pakistan No Faqir Muhammad Khokhar, Malik Hamid Saeed, Masood Kausar, Muhammad Ahsan Bhone
Bandiera della Palestina Palestina No /
Bandiera di Panama Panama /
Bandiera del Paraguay Paraguay José Félix Fernandez Estigarribia, M. Enrique A. Sosa Elizeche, M. Emilio Camacho Paredes, M. Hugo Esteban Estigarribia Gutierrez
Bandiera del Perù Perù No Eduardo Ferrero Costa, Diego Garcia-Sayan Larrabure, Enrique Martin Bernales Ballesteros, Juan José Ruda Santolaria
Bandiera della Polonia Polonia No Jerzy Makarczyk, Janusz Symonides, Kazimierz Lankosz, Anna Wyrozumska
Bandiera del Portogallo Portogallo José Miguel Judice, Miguel De Serpa Soares, José Manuel Servulo Correia, Patricia Galvão Teles
Bandiera del Qatar Qatar No /
Bandiera della Rep. Ceca Repubblica Ceca No Dalibor Jilek, Validimir Balas, Jiri Malenovski, Pavel Sturma
Bandiera della Rep. del Congo Repubblica Democratica del Congo /
Bandiera della Corea del Sud Repubblica di Corea No Kak-Soo Shin, Byung Chul So, Jang-Hie Lee, Byung-Sun Oh
Bandiera della Rep. Dominicana Repubblica Dominicana /
Bandiera della Romania Romania Bogdan Aurescu, Raluca Miga Beșteliu, Alina Orosan, Anca Maria Stoica
Bandiera del Ruanda Ruanda No /
Bandiera della Russia Russia Kirill G. Gevorgian, Roman A. Kolodkin, Kamil Abdulovich Bekiashev, Stanislav Valentinovich Tchernichenko
Bandiera di São Tomé e Príncipe Sao Tomé e Principe No /
Bandiera del Senegal Senegal Papa Oumar Sakho, Demba Kandji, Abdou Salam Diallo, Fatimatou Ka Diop
Bandiera della Serbia Serbia No Milenko Kreca
Bandiera di Singapore Singapore No Tommy Koh, Sundaresh Menon, Lionel Yee, Chan Sek Keong
Bandiera della Slovacchia Slovacchia No Jan Klucka, Peter Tomka, Peter Vrsanky, Vaclav Mikulka
Bandiera della Slovenia Slovenia Borut Bohte, Mirjam Skrk, Jerney Sekolec, Rajko Knez
Bandiera della Spagna Spagna Juan Antonio Yanez-Barnuevo, Santiago Torres Bernardez, Antonio Remiro Brotons, José Antonio Pastor Ridruejo
Bandiera dello Sri Lanka Sri Lanka No /
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti d'America Harold Hongju Koh, Brian J. Egan, John B. Bellinger, Stephen M. Schwebel, Mary Mcleod
Bandiera del SudafricaSud Africa No /
Bandiera del Sudan Sudan No (Mult) Kamil El Tayeb Idris, Osman El Sharf, Sirajuddin Hamid Yousif, Abdel Rahman Ibrahim El Khalifa
Bandiera del Suriname Suriname No /
Bandiera della Svezia Svezia Anders Rönquist, Mats Melin, Ove Bring, Carl Henrik Ehrenkrona
Bandiera della Svizzera Svizzera Lucius Caflisch, Laurence Boisson De Chazournes, Roberto Balzaretti, Daniel Thürer, Valentin Zellweger
Bandiera dell'eSwatini Swaziland No /
Bandiera della ThailandiaThailandia Arun Panupong, Sansern Kraichitti, Prajit Rojanaphruk, Chalermpon Ake-Uru
Bandiera del Togo Togo No /
Bandiera della TurchiaTurchia No Yusuf Aksar, Ali Yesilimark, Mehmet Ali Zengin, Mehmet Bedii Kaya
Bandiera dell'Ucraina Ucraina /
Bandiera dell'UgandaUganda No /
Bandiera dell'Ungheria Ungheria Vanda Lamm, Janos Bruhacs, Reka Varga, Marcel Szabò, Csaba Pakozdi
Bandiera dell'Uruguay Uruguay No Alberto Pèrez Pérez, Carlos Alberto Mata Prates, Jose Korzeniak, Roberto Puceiro Ripoll
Bandiera del Venezuela Venezuela No /
Bandiera del Vietnam Vietnam Nguyen Thi Thanh Ha, Nguyen Quy Binh, Nguyen Khanh Ngoc, Giang Thanh Tung
Bandiera dello Zambia Zambia No Mathew M. S. W. Ngulube, Albert M. Wood
Bandiera dello Zimbabwe Zimbabwe No /

I segretari generali[modifica | modifica wikitesto]

Casi esaminati[23][modifica | modifica wikitesto]

Enrica Lexie, da cui il nome del caso 2015-28
La nave Enrica Lexie, da cui il nome del caso 2015-28

In corso[modifica | modifica wikitesto]

Controversie tra stati[modifica | modifica wikitesto]

La nave Arctic Sunrise, oggetto dell'omonimo caso

Controversie tra stato e privati[modifica | modifica wikitesto]

  • Caso nº 2016-21: Josias Van Zyl (Sud Africa), il fondo familiare di Josias Van Zyl (Sud Africa) e il fondo Burmilla c. il Regno del Lesotho
  • Caso nº 2016-17: Michael Ballantine e Lisa Ballantine c. la Repubblica Dominicana
  • Caso nº 2016-13: Resolute Forest Products Inc. c. il Governo Canadese
  • Caso nº 2016-08: Manuel García Armas, Pedro García Armas, Sebastián García Armas, Domingo García Armas, Manuel García Piñero, Margaret García Piñero, Alicia García González, Domingo García Cámara e Carmen García Cámara c. Venezuela
  • Caso nº 2015-40: Indian Metals & Ferro Alloys Limited (India) c. il Governo Indonesiano
  • Caso nº 2015-36: Everest Estate LLC e altri c. la Federazione Russa
  • Caso nº 2015-35: Stabil LLC, Rubenor LLC, Rustel LLC, Novel-Estate LLC, PII Kirovograd-Nafta LLC, Crimea-Petrol LLC, Pirsan LLC, Trade-Trust LLC, Elefteria LLC, VKF Satek LLC e Stemv Group LLC c. la Federazione Russa
  • Caso nº 2015-34: PJSC Ukrnafta c. Federazione Russa
  • Caso nº 2015-32: Stans Energy Corp., Kutisay Mining LLC c. Kirghizistan
  • Caso nº 2015-07: aeroporto Belbek LLC e Igor Valerievich Kolomoisky c. Federazione Russa
  • Caso nº 2014-34: WNC Factoring Limited (Regno Unito) c. Repubblica Ceca
  • Caso nº 2014-30: Mytilineos Holdings S.A. (Grecia) c. Serbia
  • Caso nº 2014-26: Louis Dreyfus Armateurs SAS (Francia) c. India
  • Caso nº 2014-01: Antaris Solar Gmbh (Germania), Michael Göede (Germania) c. Repubblica Ceca
  • Caso nº 2013-23: Tenoch Holdigns Limited (Cipro), Maxim Naumchenko (Federazione Russa), Andrey Poluektov (Federazione Russa) c. India
  • Caso nº 2013-09: CC/Devas (Mauritius) Ltd, Devas Employees Mauritius Private Limited, Telcom Devas Mauritius Limited c. India
  • Caso nº 2012-16: Murphy Exploration & Production Company-International c. Ecuador
  • Caso nº 2012-12: Philip Morris Asia Limited (Hong Kong) c. Australia
  • Caso nº 2012-10: Merck Sharpe & Dohme (I. A.) LLC c. Ecuador
  • Caso nº 2010-21: Dunkeld International Investment Limited (Turks & Caicos) c. Belize
  • Caso nº 2010-20: China Heilongjiang International Economic & Technical Cooperative Corp., Beijing Shougang Mining Investment Company Ltd, Qinhuangdaoshi Qinlong International Industrial Co. Ltd c. Mongolia
  • Caso nº 2009-23: Chevron Corporation, Texaco Petroleum Company c. Ecuador
  • Caso nº 2009-4: Bilcon of Delaware ed altri c. Governo canadese

Altri arbitrati[modifica | modifica wikitesto]

  • Caso nº 2017-01: Manila Water Company Inc. (Filippine) c. Filippine
  • Caso nº2016-03: D. v. Energy Community
  • Caso nº 2015-37: Maynilad Water Services, Inc. (Filippine) c. Filippine
  • Caso nº 2014-32: Ecuador TLC S. A. (Ecuador), Cayman International Exploration Company S. A. (Panama), Teikoku Oil Ecuador (Isole Cayman) c. Ecuador, Segretariato degli idrocarburi Ecuador, Impresa Statale degli idrocarburi Ecuador EP Petroecu.

Casi passati[modifica | modifica wikitesto]

Questa è una lista parziale: la Corte sta infatti gradualmente rendendo accessibili elettronicamente tutti i registri riguardanti i casi esaminati in passato.

Fondi e tasse d'Arbitrato[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 2007 e i 2008 il budget per la Corte era di 1 800 000 €[25]I fondi per la Corte provengono dai contributi dei suoi membri e dalle tasse corrisposte dalle parti per i casi di arbitrato. I costi fissi che ogni stato membro deve pagare individualmente si basano sul sistema dell'Unione Postale Universale.[26]

Ogni parte richiedente l'arbitrato deve pagare le spese per organizzare il tribunale, inclusi gli stipendi degli arbitri, le spese per i registri e le funzioni amministrative, ma non le spese generali dell'organizzazione[27][28]. I costi variano da caso a caso e possono essere oggetto di trattativa tra la Corte Permanente di Arbitrato e le parti in causa.[29]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Arthur Eyffinger, The Peace Palace, Carnegie, 1988, pp. 129-136
  2. ^ Boeckel R., Pan American arbitration conference, in Editorial research reports, vol. 1928, IV, CQ Press, Washington. URL consultato il 24 febbraio 2017.
  3. ^ Arthur Eyffinger, The Peace Palace, Carnegie, 1988, p.137
  4. ^ General Assembly A/RES/48/3 13 ottobre 1993, su un.org.
  5. ^ The Hague Justice Portal, su haguejusticeportal.net. URL consultato il 19.02.2017.
  6. ^ Tullio Treves, Diritto internazionale. Problemi fondamentali, Giuffrè editore, 2005. p. 597.
  7. ^ PCA - Administrative Council, su pca-cpa.org.
  8. ^ Rules of Procedure of the Administrative Council of the Permanent Court of Arbitration (PDF) (PDF), su pca-cpa.org. URL consultato il 22 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2017).
  9. ^ art. 4 Statuto Corte Internazionale di GIustizia, su icj-cij.org (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2015).
  10. ^ PCA - Members of the Court, su pca-cpa.org.
  11. ^ (EN) International Bureau | PCA-CPA, su pca-cpa.org. URL consultato il 22 febbraio 2017.
  12. ^ 1899 Convention for the Pacific Settlement of International Disputes (PDF), su pca-cpa.org. URL consultato il 19 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2017).
  13. ^ 1907 Convention for the Pacific Settlement of International Disputes (PDF), su pca-cpa.org. URL consultato il 19 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2017).
  14. ^ Arthur Eyffinger, The Peace Palace, p. 136.
  15. ^ (EN) UNCITRAL Arbitration Rules, su PCA-CPA. URL consultato il 22 febbraio 2017.
  16. ^ (EN) UNCLOS, su PCA-CPA. URL consultato il 22 febbraio 2017.
  17. ^ (EN) Michael Listner, A new paradigm for arbitrating disputes in outer space, su thespacereview.com, 9 gennaio 2012. URL consultato il 3 settembre 2023.
  18. ^ (EN) Optional rules for arbitration of disputes relating to outer space activities (PDF), su pca-cpa.org. URL consultato il 24 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2017).
  19. ^ Sito Ufficiale Corte Permanente di Arbitrato, su pca-cpa.org (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
  20. ^ (ENFR) Members of the Court, su pca-cpa.org.
  21. ^ (EN) Members of the permanent court of arbitration (PDF), su pca-cpa.org, 2016. URL consultato il 17 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2017).
  22. ^ Secretary-General, su pca-cpa.org.
  23. ^ Permanent Court of Arbitration - Case Repository, su pcacases.com.
  24. ^ The "Enrica Lexie" Incident (Italy v. India) - PCA Case Repository, su pcacases.com.
  25. ^ The Permanent Court of Arbitration, su City of The Hague, November 2008. URL consultato il 31 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
  26. ^ Administrative Council, su pca-cpa.org, PCA. URL consultato il 30 luglio 2016.
  27. ^ Art. 85 Convention for the Pacific Settlement of International Disputes (Hague I), October 18, 1907.
  28. ^ Schedule of Fees and Costs, su pca-cpa.org, PCA.
  29. ^ FAQ, PCA-CPA. URL consultato il 14 luglio 2016.
    «The costs of arbitration vary from case to case. To promote maximum flexibility in each case, the PCA has no fixed fee schedule. The PCA assists the parties and tribunal in finding a fee arrangement that is most appropriate for the case.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN142506469 · ISNI (EN0000 0001 2172 7493 · LCCN (ENn85088396 · GND (DE501681-2 · BNF (FRcb117140209 (data) · J9U (ENHE987007568970605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85088396