Astano

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Astano
comune
Astano – Stemma
Astano – Veduta
Astano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLugano
Amministrazione
Lingue ufficialiItaliano
Territorio
Coordinate46°00′44.64″N 8°48′59.11″E / 46.0124°N 8.816419°E46.0124; 8.816419 (Astano)
Altitudine631 m s.l.m.
Superficie3,8 km²
Abitanti305 (2016)
Densità80,26 ab./km²
Comuni confinantiCurio, Dumenza (IT-VA), Novaggio, Tresa
Altre informazioni
Cod. postale6999
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5146
TargaTI
CircoloSessa
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Astano
Astano
Astano – Mappa
Astano – Mappa
Sito istituzionale

Astano (in dialetto ticinese Astàn[1]) è un comune svizzero di 305 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Lugano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune si trova situato nella regione terrazzata sudoccidentale del medio Malcantone e si sviluppa sull'area pianeggiante ai piedi del monte Rogoria, sul confine italo-svizzero, a circa 17 km da Lugano, 13 km da Luino, 35 km da Varese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il vecchio nucleo presenta numerosi edifici di notevole pregio architettonico, come la Ca' da Roma. I monaci di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia possedevano beni ad Astano, mentre si ha notizia di un monastero dell'ordine degli umiliati nel XIII secolo; i beni del convento, abbandonato a metà del Quattrocento, vennero intestati alle monache di Santa Caterina di Lugano. Astano divenne parrocchia autonoma nel 1612; la parrocchiale, dedicata a San Pietro, fu costruita nel 1654 sul sedime di un'antica cappella. L'emigrazione di maestranze edili mise in luce personaggi notevoli: conosciuti sono i membri delle famiglie De Marchi e Donati, ma soprattutto l'architetto Domenico Trezzini. La tradizionale attività agricola comprendeva anche lo sfruttamento dell'alpe di Monte, sulle pendici del monte Rogoria. Dall'inizio del XIX secolo al secondo dopoguerra vennero sfruttati i giacimenti auriferi del monte Sceree.[2]

Il 17 agosto 2004[3] è stato bocciato il progetto di fusione per il nuovo comune di Medio Malcantone al fine di unire Astano, Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio. L'aggregazione è stata abbandonata a causa del risultato negativo della votazione della popolazione dei comuni interessati del 8 febbraio 2004.[4]

Il 26 novembre 2023, con una votazione popolare consultiva, è stata approvata la proposta di aggregazione con i Comuni limitrofi di Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio per formare il nuovo comune di Lema, riproponendo così l'idea bocciata 20 anni prima.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[5]:

Abitanti censiti[6]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il toponimo Astano, dal sito del Comune, su astano.ch.
  2. ^ Astano, su hls-dhs-dss.ch.
  3. ^ [attid=85092&user_gcparlamento_pi8[tatid]=100 Messaggio 5559 17.08.2004 ABBANDONO del progetto di aggregazione dei Comuni di Astano, Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio (COMUNE DI MEDIO MALCANTONE)], su www4.ti.ch.
  4. ^ Risultati votazione consultiva del 8 febbraio 2004 Aggregazione denominata “Medio Malcantone” (PDF), su www4.ti.ch.
  5. ^ a b Bernardino Croci Maspoli, Astano, in Dizionario storico della Svizzera, 5 giugno 2014. URL consultato il 10 ottobre 2017.
  6. ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
  • Antonio Portugal de Faria, Note per la storia della Famiglia De Marchi e del Comune di Astano sua patria, Tipografia di R. Giusti, Livorno 1899.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Arte e monumenti della Lombardia prealpina, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1967, 197, 461, 541.
  • Plinio Grossi, Il Malcantone, riedizione della Guida Galli-Tamburini, Fontana Print S. A., Pregassona 1984, 98-103, 144, 148.
  • Bernhard Anderes, Guida d'arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 249-250.
  • Giovanni Maria Staffieri, "Astano", in Malcantone. Testimonianze culturali nei comuni malcantonesi, Lugano-Agno, 1985, 41, 56-59.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • Licia Carubelli, Note sul Settecento cremasco, in Insula Fulcheria, XXVIII 1998, 116, 178.
  • Teodoro Amadò, Appunti su Astano: momenti ed aspetti di un villaggio malcantonese, parte 1ª, in Almanacco Malcantonese e Valle del Vedeggio, Edizioni Bernasconi, Agno 2001, 72-78.
  • Virgilio Chiesa, Lineamenti storici del Malcantone, riedizione Museo del Malcantone, Curio 2002, 242, 243, 266.
  • Teodoro Amadò, Astano. Gli edifici sacri, in Almanacco Malcantonese e Valle del Vedeggio, Edizioni Bernasconi, Agno 2002, 68-76.
  • Raimondo Locatelli, Speciale Astano, in Rivista di Lugano del 20 settembre 2002.
  • Teodoro Amadò, Appunti su Astano, parte 2ª, in Almanacco Malcantonese e Valle del Vedeggio, Edizioni Bernasconi, Agno 2003, 72-85.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 57, 123, 234-236, 403.
  • Francesca Pozzoli, Christian Luchessa, Lugano 1939-1945. Guida ai luoghi, ai personaggi e agli avvenimenti della città e dei suoi dintorni in tempo di guerra, La memoria delle Alpi, Fotocomposizione Taiana, Lugano, 2006.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 409-410.
  • Santino Trezzini, Cronistoria di Astano, Consiglio Parrocchiale Astano, 2010.
  • Elia Stampanoni, Un ingegnere in sintonia con l'ambiente, in «Rivista di Lugano», Anno LXXXIV, numero 38, 21 settembre 2012, Lugano 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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