Osco (Faido)

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Osco
frazione
Osco – Stemma
Osco – Veduta
Osco – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLeventina
ComuneFaido
Territorio
Coordinate46°29′35.88″N 8°46′55.2″E / 46.4933°N 8.782°E46.4933; 8.782 (Osco)
Altitudine1 157 m s.l.m.
Superficie11,9 km²
Abitanti127 (2011)
Densità10,67 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale6763
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5075
TargaTI
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Osco
Osco
Sito istituzionale

Osco (in dialetto ticinese Vosch[1]) è una frazione di 127 abitanti del comune svizzero di Faido, nel Canton Ticino (distretto di Leventina).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Osco sorge in Val Leventina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Osco prima degli accorpamenti comunali del 2012

Già comune autonomo che si estendeva per 11,9 km², nel 2012 è stato accorpato al comune di Faido assieme agli altri comuni soppressi di Anzonico, Calpiogna, Campello, Cavagnago, Chironico e Mairengo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:

Abitanti censiti[4]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Osco, su osco.ch. URL consultato il 12 settembre 2017.
  2. ^ a b Mario Fransioli, Osco, in Dizionario storico della Svizzera, 16 gennaio 2017. URL consultato il 12 settembre 2017.
  3. ^ Storia e curiosità, su osco.ch. URL consultato il 12 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2017).
  4. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 244.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 327, 401, 402, 471.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 107.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 135.
  • Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010, 215 nota 54, 217 nota 71, 219, 226, 228, 241.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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