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Metacognizione[modifica | modifica wikitesto]

Con metacognizione si indica un costrutto teorico molto utilizzato in ambito psicologico ed educativo. La metacognizione indica un tipo di autoriflessività sul fenomeno cognitivo, attuabile grazie alla possibilità - molto probabilmente peculiare della specie umana[senza fonte] - di distanziarsi, auto-osservare e riflettere sui propri stati mentali. L'attività metacognitiva ci permette, tra l'altro, di controllare i nostri pensieri, e quindi anche di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento. Il termine metacognizione significa letteralmente "oltre la cognizione", ed è usato per indicare la cognizione sulla cognizione, o più informalmente, il pensiero sul pensiero.

Il termine fu introdotto dallo psicologo dell'età evolutiva John H. Flavell nel 1976[1], anche se gli scritti sulla metacognizione possono essere rintracciati almeno fino a De anima e Parva naturalia del filosofo greco Aristotele[2]. Flavell ha definito la metacognizione come conoscenza e controllo della cognizione. Ad esempio, una persona si sta impegnando in metacognizione se nota di avere più problemi nell'apprendere A rispetto a B, o se capisce che dovrebbe ricontrollare C prima di accettarlo come fatto accertato.

Anche gli psicologi neopiagetiani si sono occupati del tema: la teoria di Andreas Demetriou usa il termine ipercognizione per riferirsi a processi di auto-monitoraggio, autorappresentazione e autoregolazione, che sono considerati componenti integranti della mente umana[3]. Inoltre, con i suoi colleghi, ha sostenuto che questi processi partecipano all'intelligenza generale, e in particolare a quella componente definita intelligenza fluida[4].

Componenti[modifica | modifica wikitesto]

Flavell definisce la metacognizione come costituita da tre componenti:[5]

  • conoscenza (o consapevolezza) metacognitiva: è ciò che gli individui sanno di se stessi e degli altri come utilizzatori della cognizione.
  • regolazione metacognitiva: è la regolazione delle esperienze cognitive attraverso una serie di attività che aiutano a monitorare la cognizione e l'apprendimento.
  • esperienze metacognitive: sono quelle esperienze che hanno a che fare con l'impegno cognitivo che si sta svolgendo.

A sua volta la consapevolezza metacognitiva include almeno tre aspetti:[6][7]

  • conoscenza dichiarativa: si riferisce alla conoscenza di se stessi come discenti e ai fattori che possono influenzare la propria prestazione. La conoscenza dichiarativa può anche essere definita "conoscenza del mondo" o know what. [13]
  • conoscenza procedurale: si riferisce alla conoscenza del come fare le cose (know how). Questo tipo di conoscenza è costituita da euristiche e strategie. Un elevato livello di conoscenza procedurale può consentire di svolgere le attività in modo più efficiente. [14]
  • conoscenza condizionale: si riferisce al sapere quando e perché usare le conoscenze dichiarativa e procedurale. [15] Essa permette agli studenti di allocare le loro risorse quando usano strategie, e ciò a sua volta consente alle strategie di divenire più efficaci. [16]

Allo stesso modo, la regolazione metacognitiva contiene tre abilità essenziali:[6][7]

  • pianificazione: fa riferimento alla selezione appropriata di strategie e alla corretta allocazione delle risorse che influiscono sulle prestazioni.
  • monitoraggio: si riferisce alla propria consapevolezza della comprensione e delle prestazioni del compito.
  • valutazione: si riferisce alla valutazione del prodotto finale di un'attività e all'efficienza con cui è stata eseguita, e può includere la rivalutazione delle strategie che sono state utilizzate.

Anche la capacità di mantenere la motivazione a vedere un compito completato è una capacità metacognitiva. La capacità di prendere coscienza degli stimoli distrattivi - sia interni che esterni - e di sostenere lo sforzo nel tempo coinvolge sia funzioni metacognitive che esecutive.

Infine, la metacognizione può essere scomposta nelle singole componenti che riguardano il monitoraggio e il controllo dei singoli processi cognitivi. Quindi esiste la metamemoria, la meta-attenzione, la meta-comprensione, e così via[8].

Strategie metacognitive[modifica | modifica wikitesto]

Le principali strategie per promuovere la metacognizione riguardano la selezione, l'organizzazione, l'elaborazione e la ripetizione delle informazioni[9]; altre strategie includono l'auto-interrogazione (ad es. "Cosa so già di questo argomento? Come ho risolto problemi come questo prima?"), pensare ad alta voce mentre si svolge un'attività e realizzare rappresentazioni grafiche (ad es. Mappe concettuali, diagrammi di flusso , reti semantiche) dei propri pensieri e conoscenze. Anche l'atto fisico della scrittura gioca un ruolo importante nello sviluppo delle capacità metacognitive[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Flavell, J. H. (1976). Metacognitive aspects of problem solving. In L. B. Resnick (Ed.), The nature of intelligence (pp. 231–236). Hillsdale, NJ: Erlbaum
  2. ^ Andrew M. Colman, metacognition, in A Dictionary of Psychology, 4ª ed., Oxford, Oxford University Press, 2015, p. 456, ISBN 9780199657681.
  3. ^ Demetriou, A., Efklides, A., & Platsidou, M. (1993). The architecture and dynamics of developing mind: Experiential structuralism as a frame for unifying cognitive developmental theories. Monographs of the Society for Research in Child Development, 58, Serial Number 234.
  4. ^ A. Demetriou e S. Kazi, Self-awareness in g (with processing efficiency and reasoning), in Intelligence, vol. 34, n. 3, 2006, pp. 297–317, DOI:10.1016/j.intell.2005.10.002.
  5. ^ J.H. Flavell, Metacognition and cognitive monitoring. A new area of cognitive-development inquiry, in American Psychologist, vol. 34, n. 10, 1979, pp. 906–911, DOI:10.1037/0003-066X.34.10.906.
  6. ^ a b J.E. Jacobs e S.G. Paris, Children's metacognition about reading: Issues in definition, measurement, and instruction, in Educational Psychologist, vol. 22, 3–4, 1987, pp. 255–278, DOI:10.1080/00461520.1987.9653052.
  7. ^ a b Gregory Schraw, Promoting general metacognitive awareness, in Instructional Science, vol. 26, 1998, pp. 113–125, DOI:10.1023/A:1003044231033.
  8. ^ Immacolata Lagreca, La Metacognizione, su Edscuola, 2 marzo 2018. URL consultato il 15 novembre 2018.
  9. ^ Giuseppe Valitutti, La scuola del successo e la metacognizione, su educa.univpm.it. URL consultato il 15 novembre 2018.
  10. ^ S.C. Carr, Assessing learning processes: Useful information for teachers and students, in Intervention in School and Clinic, vol. 37, n. 3, 2002, pp. 156–162, DOI:10.1177/105345120203700304.

Psicologia del pensiero[modifica | modifica wikitesto]

La psicologia del pensiero[1] è una disciplina della psicologia cognitiva che studia i meccanismi psicologici del pensiero. Le forme del pensiero più studiate sono il ragionamento, la soluzione dei problemi, le decisioni e l'elaborazione delle immagini mentali.

La psicologia del pensiero è una scienza interdisciplinare, che si avvale dei contributi di psicologia, filosofia, linguistica, scienza cognitiva, intelligenza artificiale, logica, e teoria della probabilità.

Ragionamento[modifica | modifica wikitesto]

Soluzione dei problemi[modifica | modifica wikitesto]

Decisione[modifica | modifica wikitesto]

Immagini mentali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ prova

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Template Universo di Guerre stellari[modifica | modifica wikitesto]

Albero genealogico esteso dei paperi[modifica | modifica wikitesto]

Versione 1[modifica | modifica wikitesto]

Cornelius
Coot
Pintail
Duck
(antenato)
Clinton
Coot
Gertrude
Gadwall
Gretchen
Grebe
Casey
Coot
Elvira Coot
"Nonna Papera"
Humperdink
Duck
Clan
de' Paperoni
Luca
dell'Oca
Fanny
Coot
Cuthbert
Coot
Lulubelle
Loon
Eider
Duck
Gustavo
Paperone
Daphne
Duck
Quackmore
Duck
Ortensia
de' Paperoni
Ciccio
dell'Oca
Abner
"Chiarafonte"
Duck
Paperoga
Gastone
Paperone
Paperino
Thelma
"Della" Duck
Qui, Quo,
e Qua

Versione 2[modifica | modifica wikitesto]

Cornelius
Coot
Pintail
Duck
(antenato)
Hugh
de' Paperoni
Clinton
Coot
Gertrude
Gadwall
Dingo "il Sozzo" de' Paperoni
Molly Mallard
Gretchen
Grebe
Casey
Coot
Elvira Coot
"Nonna Papera"
Humperdink
Duck
Fergus de' Paperoni
Piumina O'Drake
Luca
dell'Oca
Fanny
Coot
Cuthbert
Coot
Lulubelle
Loon
Eider
Duck
Gustavo
Paperone
Daphne
Duck
Quackmore
Duck
Ortensia
de' Paperoni
Paperon de' Paperoni
Matilda
de' Paperoni
Pico de' Paperis
Ciccio
dell'Oca
Abner
"Chiarafonte"
Duck
Paperoga
Gastone
Paperone
Paperino
Thelma
"Della" Duck
Qui, Quo,
e Qua

Versione 3[modifica | modifica wikitesto]

Cornelius
Coot
Pintail
Duck
(antenato)
Hugh
de' Paperoni
Clinton
Coot
Gertrude
Gadwall
Patrizio
de' Paperoni
Dingo "il Sozzo"
de' Paperoni
Molly Mallard
Gretchen
Grebe
Casey
Coot
Elvira Coot
"Nonna Papera"
Humperdink
Duck
Angus "Manibuche"
de' Paperoni
Fergus
de' Paperoni
Piumina O'Drake
Jake
de' Paperoni
Luca
dell'Oca
Fanny
Coot
Cuthbert
Coot
Lulubelle
Loon
Eider
Duck
Gustavo
Paperone
Daphne
Duck
Quackmore
Duck
Ortensia
de' Paperoni
Paperon de' Paperoni
Matilda
de' Paperoni
Pico de' Paperis
Ciccio
dell'Oca
Abner
"Chiarafonte"
Duck
Paperoga
Gastone
Paperone
Paperino
Thelma
"Della" Duck
Qui, Quo,
e Qua

Albero genealogico di Bruto di Troia[modifica | modifica wikitesto]

Albero 1[modifica | modifica wikitesto]

Corineo
Bruto
Gwendolen
Locrino
Kamber
Albanatto
Maddan
Mempricio
Malin
Ebrauco
Bruto II
19 figli
30 figlie
Leil
Rud Hud Hudibras
Bladud
Leir
Goneril
Regan
Cordeilla
Margano
Cunedagio
Rivallo
Gurgustio
sconosciuto
Sisillio
Jago
Kimarco
Gorboduc
Judon
Ferrex
Porrex

Albero 2[modifica | modifica wikitesto]

Anchise[1]
Afrodite/Venere
Latino
Creusa
Enea[1]
Lavinia[1]
Ascanio,[1] o Iulo
Silvio
Silvio
Enea Silvio
Bruto di Troia
Latino Silvio
Alba
Atys
Capys
Capeto
Tiberino Silvio
Agrippa
Romolo Silvio
Aventino
Proca
Numitore[1]
Amulio[1]
Rea Silvia[1]
Ares/Marte
Hersilia
Romolo
Remo
re di Roma

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Strabone, Geografia, V, 3,2.

Armi attribuite[modifica | modifica wikitesto]

Con la nascita dell'araldica nel XII secolo, alcune armi vennero retrospettivamente attribuite ai cavalieri[1][2][3][4]:

  1. ^ Gerald J. Brault, Early Blazon, 2nd, Boydell Press, 1997, ISBN 0-85115-711-4.
  2. ^ Roger S. Loomis, Arthurian Legend in Medieval Art, Modern Language Association of America, 1938.
  3. ^ Roger S. Loomis, A Sidelight on the 'Tristan' of Thomas, in Modern Language Review, vol. 10, n. 3, July 1915, pp. 304–309, DOI:10.2307/3712621.
  4. ^ Roger S. Loomis, Tristan and the house of Anjou, in Modern Language Review, vol. 17, n. 1, January 1922, pp. 24–30, DOI:10.2307/3714327.

Musica mediterranea[modifica | modifica wikitesto]

La musica mediterranea è la musica tradizionale dei popoli che si affacciano sul bacino del Mar Mediterraneo. Tale mare è stato nei secoli punto di separazione, ma più spesso di unione, di numerose culture differenti, che grazie ai commerci agli scambi marittimi si sono influenzate a vicenda. Non esiste un'unica musica mediterranea, ma, come detto, secoli di scambi culturali hanno plasmato caratteri distintivi nella tradizione musicale di quest'area.

Strumenti[modifica | modifica wikitesto]

La musica mediterranea fa ampio uso di strumenti a corda, come la chitarra classica, il mandolino, che a sua volta deriva da un antico stumento arabo, l'ud[1] o il liuto. Spesso sono presenti anche gli ottoni, in particolare nella musica balcanica.

Stili[modifica | modifica wikitesto]

La musica mediterranea è stilisticamente variegata, e si basa sulla musica popolare delle diverse aree geografiche del suo bacino. Tra i generi prevalenti, vanno ricordati il flamenco spagnolo, la tarantella e la pizzica italiane, e in generale la musica araba. Sebbene il Portogallo sia un paese atlantico, anche il fado può essere annoverato tra i generi della musica mediterranea[2]. La patchanka, genere moderno nato negli anni novanta del XX secolo, è una commistione di generi che fonda le sue radici anche nella musica mediterranea.

Interpreti[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli interpreti moderni della musica mediterranea si possono citare l'italiano Eugenio Bennato, fondatore del movimento musicale noto come Taranta Power, il bosniaco Goran Bregović, e il cantautore franco-spagnolo Manu Chao. Anche alcuni lavori di Fabrizio de Andrè, in particolare Crêuza de mä[3], sono qualificabili come musica mediterranea.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rosetta Pisani, ALLE RADICI DELLA MUSICA MEDITERRANEA, su lecronachelucane.it, 10 agosto 2018. URL consultato il 21 marzo 2021.
  2. ^ Maggie S. Lorelli, VIAGGIO MUSICALE NEL MEDITERRANEO. Stefano Saletti e La notte del caffè, su mediterraneaonline.eu, 17 luglio 2020. URL consultato il 21 marzo 2021.
  3. ^ Carlo Massarini, Crêuza de mä, su ondarock.it. URL consultato il 21 marzo 2021.

Piattaforma (Elio e le Storie Tese)[modifica | modifica wikitesto]

Piattaforma è uno dei brani più controversi del gruppo musicale Elio e le Storie Tese. È incluso nell'album Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu del 1989.

Il testo del brano è piuttosto criptico, come nello stile del gruppo. Esso consiste in un dialogo tra un padre e un figlio, e mischia nonsense con allusioni di non facile interpretazione, ma sembra trattare argomenti come la pedofilia e l'incesto. In un monologo sul significato del brano, Rocco Tanica non nega i riferimenti all'incesto, ma chiarisce che il brano stesso non vuole essere in alcun modo un incitamento a tale pratica[1]

Il brano è inoltre probabilmente ispirato a Je t'aime... moi non plus di Jane Birkin e Serge Gainsbourg, e contiene un duetto tra Elio e Paola Tovaglia, mentre nelle esecuzioni dal vivo la voce di Paola Tovaglia è spesso sostituita da Rocco Tanica[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Radio EelST: Rocco Tanica racconta "Piattaforma", su youtube.com. URL consultato il 1º aprile 2021.
  2. ^ ELIO SAMAGA HUKAPAN KARIYANA TURU, su marok.org. URL consultato il 1º aprile 2021.

Subregioni della Sardegna[modifica | modifica wikitesto]

Le subregioni della Sardegna

Le subregioni della Sardegna sono le regioni storico-geografiche in cui è tradizionalmente suddivisa la Sardegna. Esse non hanno oggi alcun valore amministrativo, ma riflettono spesso le ripartizioni storiche del territorio, in particolare quella delle curatorie in epoca giudicale, che probabilmente ricalcavano la suddivisione territoriale operata dalle tribù nuragiche.

Elenco[modifica | modifica wikitesto]

Albero genealogico di Kuru[modifica | modifica wikitesto]

Kuru
Anasawan
Bheemasena
Pratisravas
Pratipa
Gaṅgā
Shāntanu
Satyavati
Pārāshara
Bhishma
Chitrāngada
Ambikā
Vichitravirya
Ambālikā
Vyāsa
Dhritarāshtra
Gāndhāri
Shakuni
Surya
Kunti
Pāndu
Mādri
Karna
Yudhishthira
Bhima
Arjuna
Subhadrā
Nakula
Sahadeva
Duryodhana
Dussalā
Dushāsana
(97 figli)
Abhimanyu
Uttarā
Parikshit
Madravti
Janamejaya

Principali superpoteri[modifica | modifica wikitesto]

L'elenco dei superpoteri che compaiono nei fumetti e nelle altre opere di fantasia è possibilmente infinito. Di seguito una lista non esaustiva di quelli che appaiono più frequentemente:[1][2][3]

Lista1[modifica | modifica wikitesto]

Potere Descrizione Esempi[2]
Chiaroveggenza capacità di conoscere eventi, luoghi o oggetti attraverso una percezione extrasensoriale Dottor Strange, Shazam
Clorocinesi capacità di manipolare le piante Groot, Poison Ivy
Creazione di un campo di forza capacità di proiettare campi di energia Donna invisibile, Booster Gold
Criocinesi capacità di manipolare il ghiaccio Uomo ghiaccio, Mister Freeze
Elasticità capacità di allungare, deformare, espandere o contrarre il proprio corpo in qualsiasi forma Mister Fantastic, Plastic Man
Elettrocinesi capacità di manipolare l'elettricità Electro, Shazam
Empatia capacità di interpretare e replicare le emozioni degli altri. Jean Grey, Mento
Fattore di guarigione capacità di curarsi dalle ferite Wolverine, Superman
Magia capacità di usare forze soprannaturali per manipolare la realtà Dottor Strange, John Constantine
Magnetismo capacità di attrarre e manipolare i metalli Magneto, Dottor Polaris
Manipolazione dell'energia capacità di generare, assorbire e manipolare energia Captain Marvel, Lanterna verde
Manipolazione della materia capacità di manipolare qualsiasi cosa che abbia sostanza e forma fisica Jean Grey, Darkseid
Manipolazione delle probabilità capacità di influenzare la casualità e la fortuna Scarlet, John Constantine
Manipolazione della realtà capacità di modificare vari aspetti della realtà Fenice, Spettro
Manipolazione degli agenti atmosferici capacità di influenzare gli agenti atmosferici Thor, Zatanna
Mutaforma capacità di mutare il proprio aspetto e di assumere le sembianze di un altro individuo Mystica, Martian Manhunter
Immortalità capacità di vivere in eterno Deadpool, Deathstroke
Intangibilità capacità di passare attraverso la materia fisica Kitty Pryde, Flash
Invisibilità capacità di non essere visibile Donna Invisibile, Martian Manhunter
Invulnerabilità capacità di essere immune a ogni ferita Thor, Superman
Pirocinesi capacità di controllare il fuoco Torcia Umana, Lucifer
Precognizione capacità di percepire eventi futuri Uomo Ragno, Dottor Manhattan
Proiezione astrale capacità di separare il proprio spirito dal corpo Dottor Strange, John Constantine
Superagilità possesso di agilità e riflessi oltre al massimo potenziale umano Bestia, Superman
Superforza possesso di forza fisica superiore al massimo potenziale umano Hulk, Superman
Supersensi possesso di uno o più sensi (solitamente vista, udito, olfatto) superiori al massimo potenziale umano Devil, Superman
Supervelocità capacità di muoversi a velocità superiore al massimo potenziale umano Quicksilver, Flash
Telecinesi capacità di muovere gli oggetti con la forza del pensiero Jean Grey, Raven
Telepatia capacità di percepire i pensieri altrui Professor X, Martian Manhunter
Teletrasporto capacità di spostarsi istantaneamente da un luogo a un altro Nightcrawler, Raven
Viaggio nel tempo capacità di spostarsi nel tempo Cable, Booster Gold
Volo capacità di volare senza l'ausilio di apparecchi Wasp, Superman

Lista2[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ben Johnston, What Is The Most Common Superpower In Comics?, su ben-johnston.co.uk, 24 gennaio 2021.
  2. ^ a b Top 100 Comic Book Heroes, su IGN, 2011.
  3. ^ Most wanted superpowers:, su superpowerlist.com. URL consultato il 22 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2008).

Associazione di idee[modifica | modifica wikitesto]

L'associazione di idee, o associazione mentale, è un processo psicologico mediante il quale le rappresentazioni mentali sorgono nella coscienza. Secondo i proponenti di tale processo, a un'idea ne segue un'altra nella coscienza se associata ad essa secondo qualche principio. I tre principi di associazione comunemente affermati sono somiglianza, contiguità e contrasto. [1]

Nella storia della psicologia, il concetto è stato proposto dalla scuola associazionista, e la nozione di associazione tra idee e comportamento ha dato un primo impulso al pensiero comportamentista. Le idee centrali del pensiero associativo ricorrono in alcuni recenti ricerche sulla cognizione, in particolare sulla coscienza. Nella psicoanalisi è presente il concetto di associazione libera, un'importante tecnica di indagine dei contenuti inconsci.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chisholm, Hugh, ed. (1911). "Association of Ideas". Encyclopædia Britannica. Vol. 2 (11th ed.). Cambridge University Press. pp. 784–786.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Sganapino[modifica | modifica wikitesto]

Sganapino è una maschera bolognese, che ha avuto origine nel XIX secolo nell'ambito del teatro dei burattini.[1]

Sganapino è il migliore amico di Fagiolino, e sovente gli fa da spalla nelle sue avventure. A differenza di Fagiolino, che si contraddistingue per la sua astuzia e intraprendenza, Sganapino è ingenuo e tutt'altro che coraggioso.[1]

Ѐ contraddistinto da una casacca a scacchi bianchi e neri, e da un naso prominente. Il suo stesso nome deriverebbe, secondo un'ipotesi, da questa catatteristica.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Con “Fagiolino e Sganapino” scopriamo la bolognesità, su bambiniegenitori.it. URL consultato il 4 febbraio 2023.

Interpretatio[modifica | modifica wikitesto]

Mitologia greca Mitologia romana Mitologia etrusca Mitologia egizia Mitologia celtica Mitologia germanica
Zeus Giove Tinia Amon Taranis Thor
Era Giunone Uni
Poseidone Nettuno Nethuns Llyr Aegir
Ares Marte Maris Montu Toutatis Týr
Afrodite Venere Turan Hathor, Iside Freya
Ermes Mercurio Turms Toth Esus, Lugus Odino
Apollo Apollo Aplu Lugus
Efesto Vulcano Velchans Ptah
Dioniso Bacco Fufluns Osiride
Atena Minerva Menrva Brigid
Eracle Ercole Hercle Ogmios