Iglesiente
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Capoluogo | ![]() |
Lingue | italiano sardo campidanese |
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L'Iglesiente è una sub-regione storico-geografica della Sardegna sud-occidentale. Prende il nome dalla città di Iglesias, principale centro abitato del territorio[1].
Estensione geografica[modifica | modifica wikitesto]
Sulla sua estensione vi sono varie teorie: la prima considera parte di questa regione i territori compresi partendo da nord dal comune di Buggerru e seguendo una linea verticale giunge sino al comune di Teulada. A est procedendo da Iglesias giunge sino al comune di Pula. A ovest partendo dal litorale del comune di Buggerru lungo la costa giunge sino alla riviera del comune di Teulada, con esclusione dell'isola di Sant'Antioco e del comune di San Giovanni Suergiu[2].
Un'altra teoria, che rappresenta l'Iglesiente comunemente considerato in età odierna,[3] fa coincidere il territorio con la regione metallurgica a nord della valle del Cixerri[4][1], comprendente la parte occidentale della provincia del Sud Sardegna[5].
Secondo quest'ultima delimitazione fanno parte dell'Iglesiente i comuni di: Iglesias, Gonnesa, Domusnovas, Musei, Buggerru, Fluminimaggiore, Arbus e Guspini. Il comune di Villamassargia, facente parte nel medioevo dell'antica curatoria del Cixerri, è di norma considerato parte della regione[6].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Preistoria[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio oggi denominato "Iglesiente" era già abitato nel periodo prenuragico e nuragico. Amsicora, il più antico scheletro umano completo della Sardegna risalente ad un periodo compreso tra mesolitico e neolitico è stato rinvenuto ad Arbus, in località Su Pistoccu, nella Costa Verde[7]. Nel neolitico, alla fase detta cardiale seguirono nel V e IV millennio a.C. la cultura di Bonu Ighinu e la cultura di Ozieri; a quest'ultimo aspetto culturale sono ascrivibili le domus de janas di San Benedetto, unici sepolcri inviolati appartenenti esclusivamente alla cultura di Ozieri scoperti in Sardegna.
Nell'età del rame la zona fu frequentata dalle genti di cultura Monte Claro e del Vaso campaniforme le cui tracce sono state rinvenute in varie grotte situate nei monti presso Iglesias, Buggerru e Villamassargia. La cultura di Bonnanaro, che segna i primissimi secoli del II millennio a.C., risulta abbastanza diffusa in questo territorio.
La civiltà nuragica è rappresentata, come nel resto della Sardegna, da nuraghi, villaggi, pozzi sacri e tombe dei giganti. Di particolare interesse è il complesso di Seruci.

Storia antica[modifica | modifica wikitesto]
Lo sfruttamento delle miniere ebbe inizio già in epoca antica come testimoniato dalle fonti romane che ubicano in questa zona una città chiamata "Metalla"[8]. A questo periodo risale l'edificazione del Tempio di Antas, presso Fluminimaggiore, dedicato al culto del Sardus Pater.
In territorio di Guspini sono situate le rovine dell'importante città di Neapolis.
Storia medioevale[modifica | modifica wikitesto]

In periodo medioevale l'attuale territorio dell'Iglesiente era suddiviso tra due curatorie giudicali: la parte nord, sotto la giurisdizione del giudicato di Arborea, era compresa nella curatoria di Bonorzuli mentre la parte meridionale, appartenente al giudicato di Cagliari, era compresa nella curatoria del Cixerri.
Il giudicato cagliaritano cadde nel 1258 e la curatoria del Cixerri fu assegnata, per meriti militari, a Ugolino della Gherardesca, conte di Donoratico. Il periodo della dominazione dei Donoratico è forse il più importante nella storia dell'Iglesiente, risale infatti a questa fase storica la fondazione della città di Villa Ecclesiae, ovvero "Villa di Chiesa" (attuale Iglesias), che ben presto, grazie allo sfruttamento in larga scala delle vicine risorse minerarie, divenne una delle più importanti città dell'isola. Passata alla repubblica di Pisa al principio del XIV secolo (1302), venne successivamente assediata e conquistata dagli aragonesi nel 1324; la città venne rinominata "Iglesias" e assunse il titolo di città regia.
Come nel vicino Sulcis, anche nella valle del Cixerri si assistette, a partire dalla metà del '300, ad un grave declino demografico che portò alla scomparsa, nel giro di un secolo, di quasi tutti i centri abitati che da più di 30 si ridussero a 3 ossia Iglesias, Domusnovas e Villamassargia[9]. Le attività legate alle miniere, un tempo fiorenti, si spensero e l'economia del territorio si riconvertì a vocazione principalmente agro-pastorale.
Storia moderna contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1720 l'Iglesiente passò, assieme all'intera isola, sotto il dominio dei Savoia, che assunsero il titolo di Re di Sardegna. In questo secolo vennero rifondati i centri di Fluminimaggiore e Gonnesa (nel XVII secolo era stato invece rifondato, su iniziativa dei gesuiti, il paese di Musei). Allo stesso tempo «la popolazione di Iglesias cominciò a riversarsi nei territori del Sulcis» stabilendosi in insediamenti rurali sparsi detti “furriadroxius”[10].
Nel 1821 l'Iglesiente fu incluso nella provincia di Iglesias mentre nel 1839 furono aboliti i feudi. A partire dalla metà del XIX secolo riprese a gran ritmo l'attività mineraria che portò all'apertura delle miniere di Monteponi, Ingurtosu, Montevecchio e dei borghi minerari di Buggerru, Nebida, San Benedetto e Gennas Serapis. La popolazione dell'Iglesiente in quegli anni, per via del gran numero di lavoratori adibiti alle miniere che fluirono nel territorio, passò dai circa 20.000 abitanti del 1861 ai circa 50.000 abitanti del 1901.
Gli ultimi decenni sono caratterizzati dall'avvento di una forte crisi causata dalla chiusura delle miniere, fonte economica storica del territorio.
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
L'Iglesiente, e in particolare la valle del Cixerri, è una regione omogenea per usi e costumi (quello della città di Iglesias è comune a tutti i paesi dell'Iglesiente) tradizioni popolari, diocesi, cultura e lingua, perché da sempre legati alla città di Iglesias dalla quale il territorio proprio per tale relazione secolare ha preso il nome.
Comuni e suddivisione territoriale[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio dell'Iglesiente, in sardo Igresienti, viene suddiviso in due parti: a nord l'Alto Iglesiente, o Guspinese, in sardo Igresienti de susu o Muntangia; a sud il Basso Iglesiente, o Iglesiente propriamente detto o Cixerri, corrispondente all'alta valle del Cixerri, cioè al Sigerro, ovverosia all'antica curatoria del Sigerro, in sardo Igresienti de basciu o Sigerru. I 13 comuni dell'Iglesiente (dei quali uno, Iglesias, ha il titolo di Città) sono ordinati secondo la loro dimensione demografica nel seguente modo:
Pos. | Stemma | Comune di | Popolazione (ab) |
Superficie (km²) |
Densità (ab/km²) |
Altitudine (m s.l.m.) |
Reddito medio IRPEF2005€[11] |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1º | ![]() |
Villacidro
(in sardo Bidd'e Xidru) |
14.534 | 183,55 | 79,20 | 256 | 13.663 |
2º | ![]() |
Guspini
(in sardo Gùspini) |
12.465 | 174,73 | 71,34 | 137 | |
3º | ![]() |
Gonnosfanadiga
(in sardo Gonnos) |
6.993 | 125,23 | 55,84 | 185 | |
4º | ![]() |
Arbus
(in sardo Àrbus) |
6.779 | 267,16 | 25,37 | 314 | |
5º | ![]() |
Vallermosa
(in sardo Biddaramosa o Bidd'Ermosa) |
2.010 | 61,81 | 32,52 | 70 | |
5 Comuni | Alto Iglesiente o Guspinese
(in sardo Igresienti de susu o Muntangia ) |
42.781 | 812,48 | 52,65 | 146 | ||
1º | ![]() |
Iglesias
(in sardo Igrèsias) |
27.599 | 207,63 | 133,60 | 200 | 17.151 |
2º | ![]() |
Domusnovas
(in sardo Domunoas) |
6.406 | 80,47 | 80,60 | 152 | 14.321 |
3º | ![]() |
Gonnesa
(in sardo Gonnesa o Conesa) |
5.150 | 47,45 | 108,51 | 40 | 14.597 |
4º | ![]() |
Siliqua
(in sardo Silicua) |
4.046 | 190,25 | 21,28 | 66 | |
5º | ![]() |
Villamassargia
(in sardo Bidda Matzràxa o Bidd'e Matzràxia) |
3.693 | 91,47 | 40,50 | 121 | 14.845 |
6º | ![]() |
Fluminimaggiore
(in sardo Frùmini Mayori) |
3.006 | 108,21 | 28,00 | 63 | 13.510 |
7º | ![]() |
Musei
(in sardo Musei) |
1.502 | 20,26 | 74,20 | 117 | 13.405 |
8º | ![]() |
Buggerru
(in sardo Bugerru o Bujèrru) |
1.120 | 48,23 | 24,11 | 30 | 13.663 |
8 Comuni | Basso Iglesiente o Sigerro
(in sardo Igresienti de basciu o Sigerru) |
52.522 | 793,97 | 66,15 | 75 | ||
13 Comuni | Iglesiente
(in sardo Igresienti) |
95.303 | 1.546,95 | 66,09 | 60 |
Luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
- Iglesias: Cattedrale, Chiese, Castello di Salvaterra, Mura pisane
- Miniere: Monteponi, Montevecchio, Ingurtosu
- Porto Flavia
- Costa Verde
- Spiaggia di Mezzo
- Tempio di Antas
- Reggia nuragica di Seruci
- Parco del Monte Linas - Oridda - Marganai
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
-
Dune di Pistis
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b L'Iglesiente e il Sulcis (PDF), in Guida d'Italia - Sardegna, Touring Club Italiano, 2005, pp. 186 (1 nel pdf) (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2010).
- ^ Bruno Nice, Questo Nostro mondo - Come conoscere l'Italia -(Sardegna), Novara, Istituto geografico de Agostini, 1972.
- ^ Iglesiente, su Sardegna Turismo, Regione Autonoma della Sardegna. URL consultato il 22 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2010).
- ^ Regio Ufficio Geologico (a cura di), Carta geologico-mineraria dell'Iglesiente nella scala da 1 a 50.000 (PDF), Tipografia nazionale di Reggiani & Soci, 1888. URL consultato il 22 maggio 2010.
- ^ A cura di Manlio Brigaglia - Storia della Sardegna, 1995 - Le regioni storico-geografiche
- ^ Villamassargia, su sardegnaturismo.it. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ Amsicora, lo scheletro umano più antico della Sardegna., su archeomedia.net. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ Francesco Cesare Casula - La Storia di Sardegna 1994 - pg.111
- ^ Marco Tangheroni, La città dell'argento p.401-402
- ^ La Provincia del Sulcis-Iglesiente, Agosto 2015
- ^ Provincia di Carbonia-Iglesias: Redditi Irpef (2005), su Comuni-Italiani.it. URL consultato il 5 luglio 2010.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sardegna Turismo : Iglesiente, su sardegnaturismo.it. URL consultato il 6 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2010).
- Treccani.it, Iglesiente, su treccani.it. URL consultato il 9 novembre 2022.