Trentinara

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Trentinara
comune
Trentinara – Stemma
Trentinara – Bandiera
Trentinara – Veduta
Trentinara – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoRosario Carione (lista civica) dal 16-5-2011
Territorio
Coordinate40°24′N 15°07′E / 40.4°N 15.116667°E40.4; 15.116667 (Trentinara)
Altitudine606 m s.l.m.
Superficie23,44 km²
Abitanti1 574[1] (31-7-2023)
Densità67,15 ab./km²
Comuni confinantiCapaccio Paestum, Cicerale, Giungano, Monteforte Cilento, Roccadaspide
Altre informazioni
Cod. postale84070
Prefisso0828
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065152
Cod. catastaleL377
TargaSA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 2 008 GG[3]
Nome abitantitrentinaresi
Patronosanta Irene di Tessalonica
Giorno festivo16 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Trentinara
Trentinara
Trentinara – Mappa
Trentinara – Mappa
Posizione del comune di Trentinara all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

Trentinara è un comune italiano di 1 574 abitanti[1] della provincia di Salerno in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il paese si sviluppa su un costone roccioso a picco sulla sottostante Piana del Sele.

Situato a pochi km da Paestum rientra nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La stazione meteorologica più vicina è quella di Capaccio. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +6,8 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +24,4 °C[4].

CAPACCIO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 9,99,912,616,019,824,328,729,225,420,915,812,010,616,127,420,718,7
T. min. media (°C) 3,74,05,78,611,715,619,119,616,513,09,15,94,58,718,112,911,0

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del nome Trentinara deriva probabilmente dalla paga di "3 denari"[senza fonte] con la quale venivano retribuiti i soldati romani di guardia a un acquedotto situato sul Monte Vesole (1.210 m s.l.m.). Da fonti storiche si viene a sapere che Trentinara era anche un importante punto strategico utilizzato da guarnigioni romane per controllare dall'attuale piazzetta panoramica l'intera costa pestana.

Nel 76 d.C., proprio a Trentinara[senza fonte] avrebbe trovato la morte Spartaco, condottiero della terza guerra servile.

Il feudo di Trentinara fu oggetto di una serie importante di cambiamenti di proprietà, concessioni, espropri e quant’altro. La troviamo per la prima volta citata in un documento del 1092[5]: alcune pievi furono donate da Gregorio di Capaccio e dalla consorte alla chiesa di San Nicola di Capaccio. Già qualche anno prima, nel 1034, Trentinara era dominio incontrastato di Pandolfo conte di Capaccio, con successiva assegnazione in signoria al figlio Gregorio. I conti di Capaccio la possedettero sino alla metà del secolo XII; il feudo fu poi nel Cinquecento del barone Giulio Cesare Rizzo[6], e dei Brancaccio[7], baroni di Giungano. Trentinara appartenne poi a Bernardino Rota (1508-1575)[8], ai Del Giudice, ai Sanseverino[9], ai De Angelis (fine del Seicento), ai quali venne concesso nel 1710 il titolo di marchesi; essi mantennero il feudo sino all’eversione della feudalità (anno 1806)[8].

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Capaccio, appartenente al distretto di Campagna del regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Capaccio, appartenente al circondario di Campagna.

Nel settembre 1943, durante le operazioni delle truppe alleate, nell'ambito dello sbarco a Salerno, il paese ha rischiato di essere raso al suolo poiché i tedeschi avevano installato una postazione militare sulla piazzetta panoramica.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La terrazza del Cilento[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attrazioni turistiche del paese va ricordata la piazzetta panoramica, denominata la "terrazza del Cilento", poiché è possibile godere di un ampio panorama che abbraccia tutta la Piana del Sele, gli scavi archeologici di Paestum, tutto il golfo di Salerno, dalla baia di Agropoli alla costiera amalfitana, fino a vedere l'isola di Capri.

La via dell'amore e la preta 'ncatenata[modifica | modifica wikitesto]

Da visitare anche la via dell'amore, che dalla piazza principale conduce alla Terrazza del Cilento, lungo la quale si possono notare maioliche dipinte a mano dal professor Sergio Vecchio e che riportano frasi celebri sull'amore, selezionate dal giornalista di origini trentinaresi, professor Giuseppe Liuccio. Alla fine del sentiero, la preta 'ncatenata, così chiamata in quanto consistente in due macigni incastonati tra di loro che rievoca l'abbraccio di due giovani - Saul e Isabella - i quali, secondo la leggenda, non potendo vivere pienamente il loro legame (figlia del marchese lei, capo brigante lui) si lanciarono nel vuoto dalla rupe in nome del loro amore contrastato.

Chiesa di San Nicola[modifica | modifica wikitesto]

Tra i vari luoghi caratteristici una menzione particolare spetta alla chiesa sconsacrata di San Nicola, risalente all'XI secolo e ancora intatta, adibita a museo dell'artigianato.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2007 i residenti sono 1.719, dei quali 843 maschi e 876 femmine.

Abitanti censiti[10]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Festa del pane[modifica | modifica wikitesto]

Tra le altre manifestazioni, negli ultimi anni ha preso importanza la "festa del pane" che si svolge ogni anno il 16 agosto nella zona antica del paese. Nel 2022 si è tuttavia tenuto in luglio.

Cilento in volo[modifica | modifica wikitesto]

Tra le più importanti attrazioni dell'intero comprensorio, la Zipline ''Cilento In Volo'' dà la possibilità appunto di volare a corpo libero, imbracati in tutta sicurezza, attraverso un cavo di acciaio lungo 1600 metri circa, arrivando a sfiorare i 120 Km/h. Durante il percorso, che può effettuarsi anche in coppia e di notte, si può contemplare un vasto panorama: il golfo di Salerno, la costiera Amalfitana, l'isola di Capri, la zona archeologica di Paestum e la costiera Cilentana.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia si basa soprattutto sull'agricoltura, in particolar modo sulla coltivazione di ulivi e vigneti, e sul turismo nel periodo estivo.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

  • Strada provinciale 13/a Innesto SS 166-Capaccio-Trentinara;
  • Strada provinciale 13/b Trentinara-Monteforte Cilento.
  • Strada provinciale 83 Innesto SS 18 (Ogliastro Cilento)-Cicerale-bivio SP 13 (Trentinara).
  • Strada provinciale 170 Innesto SP 13-Trentinara.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Sinistra Sele.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Tabella climatica mensile e annuale (TXT), in Archivio climatico DBT, ENEA (archiviato dall'url originale il 2016 circa).
  5. ^ Pietro Ebner, “Chiesa, baroni e popolo nel Cilento“, Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2012 – pag. 685
  6. ^ “Iulium Caesarem Trentenarae Dominum“, come citato nel volume De Lellis Carlo (a cura di), “Michaelis Ritii neapolitani, De regibus Hispaniae, Hierusalem, Galliae, vtriusque Siciliae, & Vngariae, historia”, Neapoli, ex regia typographia Egidij Longhi – 1645 – pag. 25.
  7. ^ Antonio Mossi, “Principi, Duchi, Marchesi, Conti, Signori e Baroni del Regno di Sicilia Citra Faro”, Napoli appresso à Raymondo d’Amato, 1560 pag. 4.
  8. ^ a b http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=4803
  9. ^ Copia archiviata, su araldicacivica.it. URL consultato il 12 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2018).
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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