Portale:Cilento





Il massiccio montuoso è parte dell'Appennino lucano e le principali vette sono il Gelbison, ossia il Monte Sacro, nonché il Cervati, vetta più elevata della Campania. Il paesaggio impervio è caratterizzato da grandi foreste di tassi, abeti bianchi, faggi, pioppi e lecci, con i centri abitati normalmente posti a quote elevate e scarsamente abitati, subendo forti nevicate invernali. Tra la fauna si annoverano cervi, lupi, volpi, lepri, aquile e lontre.
Seppur il territorio sia principalmente montuoso, l'area è caratterizzata anche dalla presenza della costiera cilentana, ovvero il tratto di costa campana compreso tra il golfo di Salerno e il golfo di Policastro. È un tratto di costa di 130 km, noto per le sue bellezze naturalistica e per la qualità delle acque di balneazione. Ogni anno molte località della costiera vengono premiate con le bandiere blu e con le vele assegnate da Legambiente.

- Regione Campania
- Provincia di Salerno
- Cilento
- Alto Cilento
- Basso Cilento
- Vallo di Diano
- Monti Alburni
- Gruppo montuoso dei Monti Eremita - Marzano
- Piana del Sele meridionale
- Cilento
- Provincia di Salerno
Il massiccio montuoso del Cilento, parte dell'Appennino Lucano, è limitato a nord dalla piana del Sele, a est dalla catena dei monti Alburni e dal Vallo di Diano, a sud dalla Basilicata. Se ne fa derivare il nome da cis Alentum ("al di qua dell'Alento"), quantunque il fiume non ne segni più il confine. Il gruppo montuoso è suddiviso a sua volta in Alto Cilento e Basso Cilento, rispettivamente posti a nord e a sud rispetto alla foce del fiume Alento e ai monti Gelbison e Cervati.
In senso stretto, in origine l'area denominata "Cilento" riguardava esclusivamente il territorio nei dintorni del Monte Stella, ossia la zona nord-ovest del massiccio montuoso. L'area in questione è delimitata dal fiume Alento (da cui il nome), mantenendo ad oggi il toponimo di "Cilento Antico".[1] Dall'800' la definizione territoriale del "Cilento" si allargò su tutta l'area dell'effettivo massiccio montuoso cilentano; a partire dalla creazione del parco nazionale però, spesso il toponimo viene utilizzato includendo l'intero territorio della provincia di Salerno a sud del fiume Sele, in passato parte della Lucania, riguardando anche l'area meridionale della piana del Sele, il Vallo di Diano, i monti Alburni e i monti Eremita-Marzano.[2]
Il Vallo di Diano (anche nella forma Valdiano) è un fertile altopiano posto a circa 450 m s.l.m. nel sud della regione Campania al confine con la Basilicata. La valle è racchiusa tra i monti del Cilento e quelli della Maddalena.
I Monti Alburni costituiscono un massiccio montuoso carsico, separato da quello del Cilento tramite la valle del fiume Calore Lucano. A loro volta sono separati ad est dai monti Eremita-Marzano, tramite il corso del fiume Tanagro.
L'area meridionale della piana del Sele è racchiusa tra il corso del fiume omonimo a nord, i monti Alburni a est e il massiccio del Cilento a sud. Il maggior punto attrattivo è rappresentato dal parco archeologico di Paestum, compreso nel comune di Capaccio il cui municipio è posto nell'area montuosa del Cilento.
Il massiccio dei monti Eremita-Marzano è ubicato tra la valle del Tanagro a sud, la valle del Sele a ovest, la Basilicata a nord e il Vallo di Diano a est. I centri abitati sono posti nella zona sud, in affaccio sulla valle del fiume Tanagro e dei suoi affluenti.
Nel senso più largo del toponimo[3], per ragioni geografiche i comuni del Cilento vengono tradizionalmente ripartiti in 6 differenti aree:
- Alto Cilento è il territorio posto a nord rispetto la foce del fiume Alento e i monti Cervati e Gelbison; comprende i bacini idrografici dello stesso fiume Alento e del Calore Lucano, oltre che il massiccio del monte Stella e l'area costiera nei dintorni di Punta Licosa, riguardando i comuni di Agropoli, Castellabate, Cicerale, Laureana Cilento, Lustra, Montecorice, Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Perdifumo, Rutino, Serramezzana, Sessa Cilento, Torchiara, Ascea, Cannalonga, Casal Velino, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Gioi, Moio della Civitella, Novi Velia, Omignano, Orria, Perito, Pollica, Salento, San Mauro Cilento, Stella Cilento, Vallo della Lucania, Aquara, Bellosguardo, Campora, Capaccio, Castel San Lorenzo, Felitto, Giungano, Laurino, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Piaggine, Roccadaspide, Roscigno, Sacco, Stio, Trentinara e Valle dell'Angelo.
- Basso Cilento è il territorio posto a sud dalla foce del fiume Alento e dei monti Cervati e Gelbison; comprende i bacini idrografici dei fiumi Bussento, Lambro e Mingardo, oltre che il massiccio del Monte Bulgheria e la parte più settentrionale del Golfo di Policastro; l'area del Basso Cilento comprende i Comuni di Alfano, Camerota, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Celle di Bulgheria, Centola, Cuccaro Vetere, Futani, Ispani, Laurito, Montano Antilia, Morigerati, Pisciotta, Roccagloriosa, Rofrano, San Giovanni a Piro, San Mauro La Bruca, Santa Marina, Sapri, Sanza, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella e Vibonati.
- Vallo di Diano è un vasto altopiano attraversato dal fiume Tanagro e delimitato tra il massiccio del Monte Cervati a sud e i monti della Maddalena a nord; il territorio comprende i Comuni di Atena Lucana, Auletta, Buonabitacolo, Caggiano, Casalbuono, Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant'Arsenio, Sanza, Sassano e Teggiano.
- Monti Alburni, massiccio montuoso posto tra quello del Cilento e la valle del Tanagro; comprende i comuni di Castelcivita, Controne, Corleto Monforte, Ottati, Petina, Postiglione, Sant'Angelo a Fasanella e Sicignano degli Alburni.
- Monti Eremita-Marzano, massiccio montuoso ubicato tra la valle del Tanagro, la valle del Sele e il Vallo di Diano; i centri abitati compresi sono Buccino, Palomonte, Ricigliano, Romagnano al Monte, Salvitelle e San Gregorio Magno.
- Piana del Sele meridionale, ossia l'area pianeggiante compresa a sud della foce del Sele, a ovest dei monti Alburni e a nord del Cilento; i comuni all'interno sono Albanella, Altavilla Silentina, Serre e l'area settentrionale del comune di Capaccio Paestum (il cui municipio è nell'area montuosa dell'Alto Cilento).

- Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
- Riserva naturale Monti Eremita - Marzano
- Area protetta Santa Maria di Castellabate
- Riserva naturale Monte Cervati
- Capo Palinuro
- Riserva naturale fiume Calore Lucano
- Oasi Grotte del Bussento
- Oasi naturale Bosco Camerine
- Area forestale di Pruno
- Riserva di Punta Licosa
- Oasi Cascate Capelli Di Venere a Casaletto Spartano
- Riserva naturale Foce Sele-Tanagro
- Foresta di Cerreta Cognole a Montesano sulla Marcellana
- Oasi naturale Mandranello a Padula
- Oasi di Persano
- Gole del Calore tra Felitto e Magliano Nuovo
- Parco Gole del Cervati a Piaggine
- Grotte di Castelcivita
- Grotte di Pertosa-Auletta
- Oasi fiume Alento
- Area protetta Costa degli Infreschi e della Masseta
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Gli scavi di Velia, vicini alla ferrovia e non lontani da Marina d'Ascea, sono visitabili tutti i giorni. Dell'antica città restano l'Area Portuale, Porta Marina, Porta Rosa, le Terme Ellenistiche e le Terme romane, l'Agorà, l'Acropoli, il Quartiere Meridionale e il Quartiere Arcaico.
Il Tempio di Era (o Hera dal greco Ἥρα), detto anche Tempio di Poseidon o Tempio di Nettuno, fu eretto a Paestum intorno alla metà del V secolo a.C., nell'epoca che vide probabilmente la maggiore fioritura della città di Poseidonia. Oggi si presenta con un'architettura molto ben conservata, grazie allo stato di secolare abbandono del sito successivo all'impaludamento e all'arrivo della malaria nei primi secoli dell'era cristiana.
Il tempio di Atena o tempio di Cerere (circa 500 a.C.) è un tempio greco che si trova a Paestum, costruito nei pressi della "Basilica" e rispetto a quest'ultima di dimensioni assai minori. Presenta in facciata un alto frontone e un fregio dorico, composto da ampi blocchi di calcare. La struttura è più semplice di quella dei due templi dedicati ad Era (detti "tempio di Nettuno" e "Basilica"): presenta il pronao e la cella, ma è privo di adyton, ovvero la camera del tesoro sul retro della cella. L'interno dell'ampio pronao presentava otto colonne in stile ionico, di cui quattro frontali e due laterali, di cui restano soltanto le basi e due capitelli; questi ultimi, come nel caso della "Basilica", nascono da un collarino ornato. Sembra essere il primo esempio della presenza dei due ordini, dorico e ionico, nello stesso edificio (Bianchi Bandinelli, 1986).
- Borsa mediterranea del turismo archeologico
- Certosa di Padula
- Dialetti cilentani
- Dialetto cilentano meridionale
- Museo archeologico nazionale di Paestum
- Museo paleontologico di Magliano Vetere
- Museo vivo del mare
Durante la primavera del 1881, lo studioso pugliese Cosimo De Giorgi, in seguito all'incarico di redigere una carta geologica del territorio cilentano, intraprese un lungo viaggio nel Cilento. Le esperienza accumulate in tale spedizione vennero dallo stesso pubblicate nel 1882, nel libro Viaggio nel Cilento (titolo originale: Da Salerno al Cilento), che costituisce uno dei primi esempi di letteratura di viaggio.
Il Cilento, e in particolare il comune di Castellabate è la location in cui è ambientato il film Benvenuti al Sud (2010).
Nel primo verso della canzone Tre colori presentata al Festival di Sanremo 2011 dal cantante Tricarico il Cilento viene citato con riferimento alla "mezzaluna cilentana".
- Melisso di Samo
- Molpa
- Moti del Cilento
- Parmenide
- Pietro Ebner
- Scuola eleatica
- Senofane
- Trebazio
- Zenone di Elea
I primi uomini che popolarono il Cilento e lasciarono tracce in vari siti da loro frequentati: nelle grotte costiere di Camerota, dove si sono scoperti i resti dell'homo camaerotensis; a Capo Palinuro, dove si sono rinvenuti materiali dell'industria della pietra. Nelle grotte di Castelcivita, a San Giovanni a Piro e a San Marco di Castellabate, dove si sono ritrovati reperti paleolitici; a Capaccio e a Paestum, dove sono emersi corredi funerari di età neolitica della locale cultura del Gaudo. La scoperta di manufatti e utensili provenienti dal vicino Tavoliere pugliese o dalle isole Eolie, inoltre, testimoniano come già allora il Cilento fosse crocevia di scambi: percorsi di crinale nell'interno lo mettevano in contatto con le altre civiltà appenniniche (vie della transumanza e traffici, luoghi di culto e di mercato), mentre il mare lo avvicinava alle civiltà nuragiche, a quelle egee e mediterranee. Il territorio cilentano, in epoca romana, fu compreso nella Lucania, siccome in precedenza abitato appunto dalle genti Lucane, i quali successero agli Enotri. Siti archeologici enotri-lucani rilevanti sono quelli di Roccagloriosa, Caselle in Pittari e Roscigno. Poi, tra il VII e il VI secolo a.C., arrivarono i coloni Greci. I Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono Posidonia, divenuta in epoca romana Paestum e situata nella piana del Sele meridionale. Nello stesso periodo, per mano dei Focesi, provenienti dalla Ionia, in Asia Minore, sorse Elea (poi divenuta la Velia romana): il fiorente centro della Lucania ospiterà la Scuola eleatica di filosofia, il cui artefice fu Senofane nel VI secolo a.C., e quella medica da cui trasse origine l'importante Scuola medica salernitana, madre della moderna medicina occidentale. Mentre a Paestum si continuò a battere moneta, diritto tramandato dagli Achei (esperti in quest'arte), anche in epoca romana. Ulteriori colonie greche minori furono quelle di Pyxous e Molpa. I centri di epoca romana principali dell'entroterra si svilupparono lungo l'asse viario della Regio - Capua, dunque nel Vallo di Diano (come Consilinium, attuale Sala Consilina). Nei monti Eremita-Marzano un fiorente centro fu Volcei, odierna Buccino.
Nel medioevo l'area del Cilento fu cinta di castelli, torri e cinte murarie, che ancora oggi ne caratterizzano il paesaggio. Dai bizantini Policastro fu munita di una grande cattedrale, ma il territorio fu poi compreso nel longobardo Principato di Salerno. I longobardi inquadrarono l'area nel gastaldato di Lucania, con le contee di Capaccio e Magliano; edificarono i primi castelli, centri abitati e monasteri, mentre i normanni crearono le baronie di Rocca Cilento e Novi Velia, che divennero i centri principali della regione. Essendo il territorio al confine con i domini bizantini, nacquero decine di monasteri di rito greco, abitati da monaci greci. Con gli svevi e gli aragonesi vi furono grandi rivolte baronali, come la congiura di Capaccio ai danni di Federico II di Svevia, o la congiura dei Baroni nei confronti di re Ferrante. Durante il regno angioino fu campo di battaglia della guerra del Vespro.
Dal 400' al 600' i pirati ottomani razziarono frequentemente le coste; di conseguenza avvenne la costruzione di decine di torri costiere "vicereali".[4]
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Lo sapevi che.... Paestum, nome latinizzato del termine Paistom con il quale venne definita dopo la sua conquista da parte dei Lucani, è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima a Era e Atena. Si ritrova in età più recente come Pesto, nome mantenuto fino al 1926, quando venne ribattezzata nella versione attuale. L'estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana. È localizzata nella regione Campania, in provincia di Salerno, nel comune di Capaccio. A seguito di richiesta dell'amministrazione locale alla Regione Campania, cui sono state trasferite le competenze in materia (prima statali) ai sensi delle modifiche al titolo V della Costituzione avvenute nel 2001, la denominazione del comune è in fase di modifica da "Capaccio" a "Capaccio-Paestum". Si trova a circa 30 chilometri a sud di Salerno (97 chilometri a sud di Napoli). È situata nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel golfo di Salerno, verso il Cilento. |
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- ^ Mario Infante, Actus Cilenti.
- ^ Un esempio ne è l'articolo sul sito dell'Università degli studi di Salerno: "Il Cilento". I siti di Paestum (nella piana del Sele meridionale), Castelcivita (nei monti Alburni), Buccino (nei monti Eremita-Marzano) e Padula (nel Vallo di Diano) vengono menzionati come parte del territorio in questione. https://web.unisa.it/vivere-il-campus/territorio/cilento
- ^ Un esempio ne è l'articolo sul sito dell'Università degli studi di Salerno: "Il Cilento". I siti di Paestum (nella piana del Sele meridionale), Castelcivita (nei monti Alburni), Buccino (nei monti Eremita-Marzano) e Padula (nel Vallo di Diano) vengono menzionati come parte del territorio in questione. https://web.unisa.it/vivere-il-campus/territorio/cilento
- ^ A. La Greca, storia del Cilento