Cella (architettura)

La cella (in greco ναός, naòs) era la parte interna di un tempio greco o romano.
Era l'ambiente che ospitava l'immagine della divinità (una statua di solito) e simbolicamente era la casa del dio stesso; per questo era proibito entrarvi se non durante particolari festività, mentre vi accedevano regolarmente soltanto alcuni tipi di sacerdoti.
Le dimensioni della cella nei templi classici sono per questo molto ridotte e la superficie dello spazio interno era decisamente secondaria rispetto alla decorazione esterna, che alla fine era la parte fruita dalla comunità che si riuniva fuori dagli edifici per le funzioni e i riti.
La cella, che ha come antecedenti forse il μέγαρον mégaron minoico e miceneo, poteva essere preceduta da un portico colonnato (pronao), dove potevano trovarsi le stanze dei tesori, le raccolte di offerte dei fedeli. Talvolta questa funzione spettava invece a una stanza posteriore, detta opistodomo. La zona riservata ai sacerdoti era detta invece ἄδυτον àdyton. La cella era spesso coperta da cancellate, per impedire il saccheggio delle offerte. La disposizione delle colonne in relazione alla cella, definisce le varie tipologie templari (in antis, prostilo, anfiprostilo, periptero, pseudoperiptero, diptero, pseudodiptero)
Le pareti esterne della cella potevano presentare ordini applicati (lesene o semicolonne), che quando la cella era circondata dal colonnato (peristasi), rispecchiavano sui muri le colonne esterne, e quando il tempio era privo di peristasi ne costituivano una sorta di surrogato (tempio pseudoperiptero). In altri casi i muri esterni potevano essere coronati da un fregio o da altre decorazioni riprese dalle trabeazioni, non necessariamente dello stesso ordine della peristasi, come nel caso del Partenone (di ordine dorico), dove il celebre fregio (ionico) con la rappresentazione della processione panatenaica si trova appunto in questa posizione.
L'interno della cella nei templi greci poteva essere suddiviso in navate da colonnati su due ordini, necessari per sostenere il tetto negli edifici templari di maggiori dimensioni, in particolare in epoca greca arcaica e classica[1]. In seguito l'interno della cella venne decorato con un colonnato, spesso ancora su due ordini, addossato come semicolonne o lesene alle pareti interne. Anche in questo caso il colonnato interno non è necessariamente dello stesso ordine di quello della peristasi del tempio: uno dei primi esempi di capitello corinzio si è infatti conservato su una delle semicolonne che decoravano l'interno della cella nel tempio di Apollo Epicuro a Bassae.
In epoca imperiale romana gli interni delle celle templari erano decorati da ordini sovrapposti di lesene, semicolonne o colonne staccate dalla parete, spesso sovrapposte a podi e frequentemente con fusti in marmi colorati. I colonnati inquadravano nicchie e piccole edicole che ospitavano altre sculture che si aggiungevano alla statua di culto.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ La cella del più antico tempio di Era a Paestum si presenta divisa in due navate da un unico colonnato assiale: tale soluzione venne in epoca successiva abbandonata, poiché impediva dalla porta della cella la piena visibilità della statua di culto
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Cella, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.