Juan Carlos Onetti

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Ritratto di Juan Carlos Onetti

Juan Carlos Onetti Borges (Montevideo, 1º luglio 1909Madrid, 30 maggio 1994) è stato uno scrittore e giornalista uruguaiano.

Juan Carlos Onetti (1981)

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Onetti nacque a Montevideo il 1º luglio del 1909, figlio di Carlos Onetti, un funzionario doganale uruguaiano di remote origini irlandesi (l'originario cognome dei suoi avi paterni era O'Nety[1]), e di Honoria Borges, proveniente da una ricca famiglia brasiliana originaria dello stato del Rio Grande do Sul. Si trasferì a Buenos Aires, in Argentina, all'età di vent'anni, dove pubblicò alcuni racconti ed iniziò a lavorare come giornalista. Negli anni sessanta raggiunse una discreta notorietà anche all'estero e nel 1974 fu imprigionato dalla giunta militare.

Nel 1975 si trasferì in Spagna, prendendo residenza a Madrid, città dove rimase fino alla morte nel 1994, e dove fu sepolto nel Cementerio de la Almudena.

Grazie alle sue rarefatte e nello stesso tempo drammatiche costruzioni letterarie contribuì alla nascita della moderna letteratura latinoamericana, diventandone uno fra i più incisivi ed originali esponenti. L'esperienza della vita gretta e provinciale nel paese immaginario di Santa María e un pessimismo che raggiunge, in alcuni romanzi, una angoscia profonda sono i caratteri principali del suo universo narrativo, che richiama William Faulkner e Joseph Conrad.

Nel 1980 a Onetti fu conferito il Premio Cervantes.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Le opere con il titolo in italiano sono quelle che risultano tradotte e pubblicate in Italia.

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Il pozzo (El pozo, 1939), trad. di Ilide Carmignani, Roma, Sur, 2015.
  • Terra di nessuno (Tierra de nadie, 1941)
  • Per questa notte (Para esta noche, 1942), trad. di Enrico Cicogna, Milano, Feltrinelli, 1982?
  • La vita breve (La vida breve, 1950), trad. di Enrico Cicogna, Milano, Feltrinelli, 1970 e Torino, Einaudi, 2010; trad. di Gina Maneri, Roma, Sur, 2021.
  • Gli addii (Los adioses, 1954), trad. di Dario Puccini, Roma, Sur, 2012.
  • Per una tomba senza nome (Para una tumba sin nombre, 1959), trad. di Dario Puccini, Roma, Editori Riuniti, 1983 e Roma, Sur, 2016.
  • Il cantiere (El astillero, 1961), trad. di Ilide Carmignani, Roma, Sur, 2013.
  • Raccattacadaveri (Juntacádaveres, 1964), trad. di Enrico Cicogna, Roma, Sur, 2013; trad. di Gina Maneri, Roma, Sur, 2022.
  • La muerte y la niña (1973)
  • Lasciamo che parli il vento (Dejemos hablar al viento, 1979), trad. di Francesco Tarquini, Milano, Feltrinelli, 1982?
  • Cuando entonces (1987)
  • Quando ormai nulla più importa (Cuando ya no importe, 1993), trad. it di Raul Crisafio e Pier Luigi Crovetto, Torino, Einaudi, 1994.

Raccolte di racconti[modifica | modifica wikitesto]

  • Un sueño realizado y otros cuentos (Número. 1951)
  • La cara de la desgracia (1960)
  • El infierno tan temido y otros cuentos (1962)
  • Cuentos completos (1967, 1974 e 1994)
  • Los rostros del amor (1968)
  • Tiempo de abrazar (include il romanzo breve omonimo e racconti scritti dal 1933 al 1950. 1974)
  • Triste come lei e altri racconti (Tan triste como ella y otros cuentos, 1976), trad. di Angelo Morino, Torino, Einaudi, 1981.
  • Cuentos secretos (1986)
  • Presencia y otros cuentos (1986)
  • Cuentos completos (Alfaguara. 2006)
  • Obras completas, III. Cuentos, artículos y miscelánea (include Conversaciones, pp. 929–1232. 2009)

Altri scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Réquiem por Faulkner (1975), articoli
  • Confesiones de un lector (1995), articoli 1976-1991 (edizione accresciuta in Obras, III, e Un Uruguayo en España)
  • Cartas de un joven escritor (2009), corrispondenza con Julio E. Payró

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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