Utente:Lupo rosso/sandbox

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SEZZIONE DEDICATA A ARDITI DEL POPOLO E GRAMSCI


DA


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Le dichiarazioni fatte ai giornali dall'on. Mingrino a proposito della sua adesione agli Arditi del popolo servono magnificamente per mettere in rilievo il comunicato del Partito comunista sullo stesso argomento . Le dichiarazioni del Mingrino corrispondono alla vieta e logora psicologia del Partito socialista, che altre volte abbiamo battezzato neomalthusiana. Secondo questa concezione, il movimento per gli Arditi del popolo fatalmente riporterebbe a una ripetizione dei fatti del settembre 1920, quando il proletariato metallurgico fu condotto nel campo dell'illegalità, fu messo in condizioni di non poter resistere senza armarsi, senza manomettere i privilegi più sacri del capitalismo e poi, d'un tratto, tutto finì, perché l'occupazione delle fabbriche si proponeva solo dei fini... sindacali.

I.'on. Mingrino aderisce agli Arditi del popolo. Dà all'istituzione il suo nome, la sua qualità di deputato socialista, il prestigio della sua figura, diventata simpatica al proletariato rivoluzionario per l'atteggiamento tenuto durante l'aggressione fascista contro il compagno Misiano. Ma qual è la missione degli Arditi del popolo, secondo Con. Mingrino? Essa dovrebbe limitarsi a determinare un equilibrio alla violenza fascista, dovrebbe essere di pura resistenza, dovrebbe, insomma, avere dei fini puramente... sindacali.

L'on. Mingrino crede dunque, ancora, che il fascismo sia una manifestazione superficiale di psicosi postbellica? Non si è ancora persuaso che il fascismo è organicamente legato all'attuale crisi del regime capitalista e che sparirà solo con la soppressione del regime? Non si è ancora convinto che bisogna dare alle ideologie patriottiche, nazionaliste, ricostruttrici di Mussolini e C. un valore puramente marginale e bisogna invece vedere il fascismo nella sua realtà obbiettiva, fuori di ogni schema prestabilito, fuori di ogni piano politico astratto, come uno spontaneo pullulare di energie reazionarie che si aggregano, si disgregano, si riassociano, seguendo i capi ufficiali solo quando le loro parole d'ordine corrispondono all'intima natura del movimento, che è quella che è, nonostante i discorsi di Mussolini, i comunicati di Pasella, gli alalà di tutti gli idealisti di questo mondo?

Iniziare un movimento di riscossa popolare, aderire a un movimento di riscossa popolare ponendo preventivamente un limite alla sua espansione, è il più grave errore di tattica che si possa commettere in questo momento. Non bisogna creare illusioni nelle masse popolari, che soffrono crudelmente e che dalle loro stesse condizioni di sofferenza sono portate a illudersi, a credere di alleviare il loro dolore imi landò il fianco. Non bisogna far credere che basti un piccolo sforzo per salvarsi dai pericoli che oggi incombono su tutto il popolo lavoratore. Bisogna far comprendere, bisogna insistere per far comprendere che oggi il proletariato non si trova contro solo un'associazione piivata, ma si trova contro tutto l'apparecchio statale, con la sua polizia, i suoi tribunali, coi suoi giornali che manipolano l'opinione pubblica secondo il buon piacere del governo e dei capitalisti. Bisogna far comprendere ciò che non fu fatto comprendere nel settembre 1920: quando il popolo lavoratore esce dalla legalità e non trova la virtù di sacrifizio e la capacità politica necessarie per condurre fino in fondo un'azione, viene punito con la fucilazione in massa, con la fame, con il freddo, con l'inedia che uccide lentamente giorno per giorno.

Sono i comunisti contrari al movimento degli Arditi del Popolo? Tutt'altro: essi aspirano all'armamento del proletariato, alla creazione di una forza armata proletaria che sia in grado di sconfiggere la borghesia e di presidiare l'organizzazione e lo sviluppo delle nuove forze produttive generate dal capitalismo.

I comunisti sono anche del parere che per impegnare una lotta non bisogna neppure aspettare che la vittoria sia garantita per atto notarile. Spesse volte nella storia i popoli si sono trovati al bivio: o languire giorno per giorno di inedia, di esaurimento, seminando la propria strada di pochi morti al giorno, che diventano però una folla nelle settimane, nei mesi, negli anni; oppure arrischiare l'alea di morire combattendo in un supremo sforzo di energia, ma anche di vincere, di arrestare d'un colpo il processo dissolutivo, per iniziare l'opera di riorganizzazione e di sviluppo che almeno assicurerà alle generazioni venture un po' più di tranquillità e di benessere. E si sono salvali quei popoli che hanno avuto fede in se stessi e nei propri destini e hanno affrontato la lotta, audacemente.

Ma se così pensano i comunisti, per i dati obbiettivi della situazione, per i rapporti di forza con l'avversario, per le possibilità di dominare il marasma e il caos creati dalla guerra imperialista, per tutti gli elementi che non possono essere inventariati e sui quali non sempre si può fare un esatto calcolo di probabilità, essi però vogliono almeno che i fini politici siano chiari e concreti, essi non vogliono che si ripeta oggi ciò che è avvenuto nel settembre 1920, non vogliono almeno per ciò che può essere previsto, che può essere valutato, che può essere predisposto dall'attività politica organizzata in partito. Gli operai hanno modo di esprimere il loro parere; gli operai socialisti, che sono rivoluzionari, che hanno dall'esperienza di questi ultimi mesi tratto qualche insegnamento, hanno modo di far pressione sul Partito Socialista, di costringerlo a uscire dall'equivoco e dall'ambiguità, di fargli assumere una posizione netta e precisa in questo problema che è il problema della stessa incolumità fisica dell'operaio e contadino. L'on. Mingrino è deputato socialista; se è uomo sincero, come noi crediamo, prenda egli l'iniziativa di fare uscire dal torpore e dall'indecisione le masse che seguono ancora il suo partito, ma non ponga dei limiti alla loro espansione se non vuole avere la responsabilità di aver procurato per il popolo italiano una nuova disfatta e un nuovo fascismo moltiplicato per tutte le vendette che la reazione implacabilmente esercita sui titubanti e sugli indecisi, dopo aver massacrato le avanguardie d'assalto.

carteggio Lenin Gramsci su approvazione formazione Arditi del Popolo 

link sotto


http://www.avantionline.it/gli-arditi-del-popolo-e-il-bluff-di-mussolini/


Wikipedia:Wikipediano

A RICORDO DI GUIDO PICELLI Parma ricorda Guido Picelli, antifascista ucciso nella guerra di Spagna Uomo d’azione, morì in battaglia nel 1937. Per alcuni fu ucciso dagli stalinisti CITAZIONE DA LINK SOTTOSTANTE

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www.ekuonews.it/10/12/2019/anpi-teramo-ricorda-il-partigiano-ercole-vincenzo-orsini-venerdi-le-celebrazioni/

arditi del popolo Aggiornamento ogni settimana ⋅ 14 dicembre 2019 NOTIZIE Gli Arditi del popolo, il PCd'I e l'irrisolta questione dell'organizzazione militare di classe Carmilla Alessandro Mantovani, Gli “ Arditi del popolo”, il Partito Comunista d'Italia e la questione della lotta armata (1921-1922), Pagine Marxiste, 2019, pp. Facebook Twitter Segnala come irrilevante Anpi Teramo ricorda il partigiano Ercole Vincenzo Orsini: venerdì le celebrazioni ekuonews.it ... fu tra i più attivi oppositori del fascismo nel Teramano, dove organizzò anche un gruppo di “ Arditi del popolo”. Durante il regime fascista, Orsini, che ...


https://www.carmillaonline.com/2019/12/11/gli-arditi-del-popolo-il-pcdi-e-lirrisolta-questione-dellorganizzazione-militare-di-classe/

Wikipedia:Pagine da cancellare NUOVA SEZIONE DEDICATA A GIUSEPPE DI VITTORIO COMANDANTE DEGLI ARDITI DEL POPOLO DI BARI DA FABIO SALANDRA:BARI ROCCAFORTE DEI RIVOLTOSI. EDIZIONI RED STAREXPRESS: PAROLE DI GIUSEPPE DI VITTORIO IN OCCASIONE DEL TRENTENNALE DELLE GIORNATE DEL 1922: SE ALMENO MEZZA ITALIA AVESSE POTUTO RESISTERE,LOTTARE E VINCERE COME BARI ,COME PARMA,COME ROMA ED ALTRE CITTA',IL FASCISMO NON SAREBBE MAI ARRIVATO AL POTERE IN ITALIA.ALLA NOSTRA PATRIA SAREBBERO STATI RISPARMIATI IL DANNO E LA VERGOGNA DI VENTI ANNI DI TIRANNIA E I DOLORI E LA CATASTROFE DETERMINATI DA UNA GUERRA INGIUSTA E NON VOLUTA DAL POPOLO SEMPRE SECONDO SALANDRA:BARI ROCCAFORTE DEI RIVOLTOSI DI VITORIO AL TEMPO ANARCHICO,GIA' INTERVENTISTA DI SINISTRA COME RIVOLTA DALLA VOCE DI DI VITORIO SU WIKI(INSERIRE OPPORTUNO LINK)ERA IL COMANDANTE DEI BATTAGLIONI D'ASSALTO ANTI FASCISTI DENOMINATI ARDITI DEL POPOLO(INSERIRE LINK)A LUI SI PRESENTARONO UFFICIALI LEGIONARI FIUMANI CON I LRGIONARI AL LORO COMANDO E DISSERO A DI VITTORIO:NOI SIMO MAZIONALISTI MA I FASCISTI OLTRAGGIANO LA NOSTRA PATRIA PERR CUI CI PONIAMO,SE CI ACCETTA,AL SUO COMANDO.IL COMANDANTE GIUSEPPE DI VITTORIO INSERI' I LEGIONARI FIUMANI A COMBATERE I FASCISTI ASSIEME AGLI ARDITI DEL POPOLO DI BARI(E QUI CITAZIONI NECESSARIE MA NO MI RICORDO PIU' COME SI FA)

un motto di mussolini che e' stato l'inizio di enormi massacri

«Di fronte ad una razza inferiore e barbara (Ginnasio Statale Alessandro Manzoni) come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani»

Benito Mussolini , 1920 La verità sulle foibe. Di Marco Ottanelli pag 160 Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira Storia d'Italia nel periodo fascista, Einaudi Francesco Piazza pag 28 L'altra sponda adriatica, Cierre ISBN 8883141253, 9788883141256 Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia pag 227 Friuli e Venezia Giulia ISBN 8886928165, 9788886928168 Franco Monteverde, pag. 223, I liguri, un'etnia tra Italia e Mediterraneo, Vallecchi, 1995

La testimonianza dell'ebreo Raffello Camerini[modifica | modifica wikitesto]

La testimonianza di Raffello Camerini, ebreo, nato nel 1924, pubblicata sul giornale Il Piccolo del 5 novembre 2001 può dare un'idea dello sviluppo dei metodi dii repressione dei nazifascisti che proseguiranno durante tutto il periodo dell'invasione. Tale testimonianza è coincidente in pratica con il resoconto del Brigadiere F.W.D. Deakin, ufficiale dell'esercito inglese mediatore per la resa de nazifascisti alle Brigate Partigiane.

«Nel luglio del 1940, ottenuta la licenza scientifica, dopo neanche un mese, sono stato chiamato al lavoro "coatto", in quanto ebreo, e sono stato destinato alle cave di bauxite, la cui sede principale era a S. Domenica d'Albona. Quello che ho veduto in quel periodo, sino al 1941 - poi sono stato trasferito a Verteneglio - ha dell'incredibile. La crudeltà dei fascisti italiani contro chi parlava il croato, invece che l'italiano, o chi si opponeva a cambiare il proprio cognome croato o sloveno, con altro italiano, era tale che di notte prendevano di forza dalle loro abitazioni gli uomini, giovani e vecchi, e con sistemi incredibili li trascinavano sino a Vignes, Chersano e altre località limitrofe, ove c'erano delle foibe e dopo un colpo di pistola alla nuca, li gettavano nel baratro. Quando queste cavità erano riempite, ho veduto diversi camion, di giorno e di sera, con del calcestruzzo prelevato da un deposito di materiali da costruzione sito alla base di Albona, che si dirigevano verso quei siti e dopo poco tempo ritornavano vuoti.»

[4] da ANPI Pianoro a cura di Atos Benaglia

Segretario ANPI Pianoro , fonte Giacomo Scotti, giornalista e scrittore di Fiume/Rijeka - "Il Manifesto" 04/02/2005] .....Trieste ha ospitato la mostra "Trieste. La porta di Sion", del ciclo "Shalom Trieste",testimonianza della grande presenza ebraica nella Mitteleuropa.

.....La mostra riguardava l'emigrazione con partenza da Trieste di 150'000 persone della gente ebraica verso Israele che furono assititi e curati dalla popolazione di Trieste. Il nucleo principale erano foto di Riccardo Camerini donate dal figlio Raffaello Camerini al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze.Trieste la porta di Sion

per cercar di comprendere il fenomeno delle foibe a danno degli italiani sia criminali di guerra fascisti che incolpevole gente comune


In Italia si sta combattendo una guerra
In Italia c'è una guerra silenziosa che, nell'indifferenza dei più,e dei governi, miete quasi 4 vittime al giorno.
Questi caduti non reclamano onori ma una diversa organizzazione del lavoro e di ciò che vi sta attorno.

importantisssimo motore di ricerca per frammenti libri,citazioni,anteprime Total edits 20435--Lupo rosso (msg) 10:43, 11 gen 2009 (CET)vediamo se proseguo o meno Template:Scultura Progetto:Fascismo/voci

«Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori»

«Se non facciamo nulla, Internet e la rete saranno monopolizzati entro dieci o quindici anni dalle megacorporazioni del capitale. La gente non sa che nelle sue mani ha la possibilità di disporre di questi strumenti tecnologici invece di consegnarli alle grandi compagnie. Nel medesimo tempo manca una coordinazione fra i gruppi che si oppongono a questa monopolizzazione, utilizzando la tecnologia con creatività, intelligenza, e iniziativa per promuovere, ad esempio, l'educazione.»

Noam Chomsky

sono studioso (non nel senso di storico professionista):

Premessa:visto che sono "discretamente" disgrafico sono in diversi che hanno risistemato i miei "svolazzi letterari" sulle pagine fatte da me ALTRA UTENZA PER MOTIVI IVI SPECIFICATI


SU COMMONS

Lista organizzazioni antifasciste ed antifascisti

chissa che non fosse genovese di origini anche il compagno Lev Trotsky,visto che se la tira da San Giorgio,a parte gli scherzi S.Giorgio,per determinate prerogative del santo,fu assai utilizzato nella iconografia della rivoluzione d'ottobre,spesso vi e' una guardia rossa che impersona San Giorgio che trafigge il capitalismo nelle vesti del drago.


Le regole d'oro se sei in dubbio, non cancellare

  1. se sei in dubbio, non cancellare
  2. se sei in dubbio, non pensare male di qualcuno
  3. ricordati che il NPOV è un obbiettivo collettivo, non raggiungibile individualmente
  4. le consuetudini si formano e si decidono utilizzando un consenso che può comportare modifiche anche a lavori in corso
Fonte: WikipediAhimsa, M/

sito personale

citazioni[modifica | modifica wikitesto]

e mia stu chi':belin che testa fin_a stu Munteschiou

«E' assai sorprendente che le ricchezze degli uomini di Chiesa si siano originate dai principi di poverta'»

Charles de Montesquieu

«Diffida dell'uomo a cui piace tutto, di quello che odia tutto e, ancora di più, di colui che è indifferente a tutto.»

(Johann Kaspar Lavater)


inno cantato del V Reggimiento,delle Brigate Internazionali,il Reggimento di ferro

  • il reggimento di ferro e' stato uno dei piu' gloriosi reggimenti delle Brigate Internazionali nella guerra di Spagna,tendenzialmente ,nei gradi superiori,formato da comunsti di osservanza moscovita,i piu' organizzati e ben armati nel momento contingente,purtroppo l'osservanza moscovita e quindi l'obbedienza al Comintern,porto' grosse fratture all'interno del movimento antifascista internazionale ,a causa,fra l'altro,oltre che della strategia politica generale,degli omicidi di anarchici(Bandiera della CNT) ed esponenti del POUM accompagnati da scontri armati fra le varie frazioni antifasciste,la cosa ha avuto pesanti risvolti anche nell'Antifascismo italiano.Due figure di combattenti antifascisti sono emblematiche di questo periodo Pietro Tresso e Vittorio Vidali,due indomiti combattenti antifascisti ma su sponda opposta rispetto allo stalinismo.,nel novero dei coministi di osservanza moscovita va ricordato Primo Gibelli,temerario aviatore ed ex operaio,decorato con i massimi ordini dello stato sovietico,fu ucciso dopo esser stato torturato per rivelare i piani di combattimento,ma non parlo'.Vittorio Vidali assieme a quella singolare figura che attraversa piu' o meno 50 anni della storia dell'antifascismo d'Italia,Vittorio Ambrosini,fu uno dei capi e fondatore degli Arditi del Popolo,nella fattispecie gli Arditi Rossi,del nord est italiano,confluiti poi nel fronte unito Arditi del Popolo.
Arditi non gendarmi

«Fino a quando i fascisti continueranno a bruciare le Case del popolo, case sacre ai lavoratori, fino a quando i fascisti assassineranno i fratelli operai, ,fino a quando continueranno la guerra fratricida gli Arditi d'Italia non potranno con loro aver nulla di comune. Un solco profondo di sangue e di macerie fumanti divide fascisti e Arditi»

Dichiarazione del compagno tenente Argo Secondari,pluridecotato prima guerra mondiale, all'assemblea degli Arditi del Popolo del 27 giugno 1921, riportata da «Umanità Nova», Roma, 29 giugno 1921

uno scritto di Antonio Gramsci sugli Arditi del Popolo V’è da aggiungere che ovunque gli antifascisti si costituivano anch’essi in piccole squadre e si procuravano armi per opporre violenza a violenza, interveniva puntualmente la polizia per disarmarli, arrestarli e processarli. Ignazio Silone, La scuola dei dittatori, 1938.

«lascio volentieri "il coraggio delle idee altrui" a coloro che non ne hanno di proprie.»

Ligabo bloccato ad infinito ho appurato ma per il sottoscritto persona in gamba coi suoi difetti chiaramente e non son per niente convinto di un blocco del genere. sinteticamento nello studio su Antifascismo , formazioni di difesa proletaria e Resistenza,ho una spiccata simpatia per i militari "traditori" ovvero quelli che tradirono i potenti e prepotenti ,loro padroni istituzionali nel periodo,per combattere al fianco della popolazione e della classe operaia.

bandiera utilizzata dagli Arditi del Popolo


«.....Ben lontani dal patriottardo pescicanismo,fieri del nostro orgoglio di razza,consci che la nostra Patria e' ovunque siano popoli oppressi: Operai Masse Lavoratrici Arditi d'Italia A NOI!»

(sintesi documento questura Roma 1922 fornito dal solito ed inevitabile spione)

motivetto anni '20 da parte degli Arditi del Popolo livornesi dedicato agli squadristi:

«.....girate girate per per le strade di Livorno,ma nei rioni non potete andare vi son gli Arditi che vi stanno attorno e gli Ardenzini vogliono vendicare.....»

vedere su Stradario Livorno Via Oberdan Chiesa

«Battaglion Lucetti,anarchici e nulla piu',fedeli a Pietro Gori torneranno giu'..... e ci tornarono,dopo la Resistenza,incatenati dai carabinieri,quello che non era mai riuscito ai nazifascisti»

(citazione dal corraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani

buona anteprima libro

un ricordo dei Militari "Traditori"


Onore al Tenente Quagliarini,pluridecorato prima guerra mondiale, di Livorno motivetto anni '20 livornese dedicato ai fascisti:

.....girate girate per per le strade di Livorno,ma nei rioni non potete andare vi son gli Arditi che vi stanno attorno e gli Ardenzini vogliono vendicare.....

Onore ai bersaglieri di Ancona che parteciparono con valore alla rivolta popolare


Onore agli Arditi assaltatori di Trieste che si ribellarono a nuove avventure colonialiste


Onore ai battaglioni del corpo nazifascista Monterosa che passarono alla lotta partigiana


onore a Gino Lucetti:Ardito Assaltatore,decorato prima guerra mondiale,che da solo fece un attentato a Mussolini,forse l'unico con qualche probabilita' di riuscita

  • Battaglion Lucetti,anarchici e nulla piu',fedeli a Pietro Gori torneranno giu'..... e ci tornarono,dopo la Resistenza,incatenati dai carabinieri,quello che non era mai riuscito ai nazifascisti (citazione dal corraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani

«La rivolta di Ancona del 1920 è meglio nota come la "Rivolta dei Bersaglieri" in quanto prese avvio dalla caserma Villarey di Ancona, quando i soldati si ribellarono all'ordine di imbarcarsi per andare in Albania. Il pronunciamento dei bersaglieri sfociò subito nelle strade di Ancona e fu prontamente appoggiato da una larga parte del popolo anconetano che per tre giorni, armi in pugno, combattendo nelle strade, tenne in scacco le forze di polizia e le guardie regie. Alla fine le forze dell'ordine ebbero la meglio solo grazie alla superiorità numerica (giunsero rinforzi da varie città del centro-Italia) ed al migliore armamento rispetto ai rivoltosi. Nei giorni successivi per "solidarietà" ai militari si organizzano altre manifestazioni in varie città d'Italia»

dal sito Fiamme Cremisi

  • A Roma era nata la battuta “Americani, tenete duro che veniamo (noi) a liberarvi”

da Operai in Divisa sito Bersaglieri

«l'Italia che si appoggiava agli Stati Uniti lasciò alla Sinistra il monopolio e i meriti della resistenza; di converso, l'Italia che si appoggiava all'URSS consentì che la borghesia e i moderati, spesso cementati dalla comune appartenenza alle rinate logge massoniche, assolvessero, in certi casi senza nemmeno processarli, i principali responsabili dell'8 settembre e della Repubblica sociale.»

da Trombe al Vento approssimativo ma mica sbagliato completamente

portero' avanti ,non da solo, uno studio su D'Annunzio e quell'ala della Legione di Fiume ,un po' pazza ed anarco-bolscevica , che si e' fatto in modo si conoscesse poco,molto poco, ed in particolare su una figura del "comandante" piu' completa di quella normalmente presentata,a livello di diffusione di massa:la figura del D'Annunzio,fu,assai piu' complessa dal punto di vista artistico psicologico e storico,con correlati in questo setttore che sono anche specchio dell'evolversi della societa' italiana,vedremo poi il valore del lavoro

«trasformare il cardo bolscevico in rosa italiana»

diceva il"Comandante" (diceva anche delle scemenze ma questa non lo e' anzi alla lontana si puo' collegare a certe intuizioni di Antonio Gramsci che nel gennaio 1921 difese a spada tratta con un articolo D'annunzio e Legione dopo lo smantellamento della Libera Repubblica Fiumana da parte dell'esercito italiano e gli insulti ai suddetti ben propagandati dai giornali padronali,quanto li difese il Mussolini ?niente anzi si astenne dalla efimera mozione di condanna fatta dall'esecutivo fascista,unico astenuto,alla faccia del .......bronzo che e' burro in confronto )

tale ala della legione fu un brodo di cultura per la succesiva formazione degli Arditi del Popolo e periodo relativo ed e' legata ai futuristi di sinistra,gli spezzini nel particolare ,Dante Carnesecchi,Renzo Novatore,Tintino Persio Raisi Auro d'Arcola che lo ritroviamo in Spagna ancora contro i fascisti.

«Prendendo la Russia come modello tipico di rivoluzione sociale, si vede anzitutto che il bolscevismo è stato un movimento, non tanto grettamente espropriatore, quanto rinnovatore, perché ha voluto ricostituire in base a ideali vasti e profondi l'edificio sociale, assurdamente sbilenco sotto il decrepito regime zarista. Inoltre il bolscevismo russo, animato da un potente soffio di misticismo, non si è mosso con quei criterii di pacifismo codardo, che fanno dei cortei proletarii italiani altrettante processioni d'innocenti agnellini (...). Il popolo russo ha saputo anche difendere la sua rivoluzione, e gli eserciti di Lenin si sono battuti, spesso, vittoriosamente, contro i bianchi paladini della reazione. Assodato poi che i socialisti italiani non credono nella rivoluzione, non la vogliono e non fanno nulla per provocarla, possiamo stabilire in modo definitivo che noi legionarii non avremo mai alcun contatto, e neppure alcun cenno d'approccio, con quella ottusa cocciuta grettissima cretinissima Chiesa che è il Partito Ufficiale Socialista italiano...»

(Mario Carli, Con D'Annunzio a Fiume, Milano, Facchi Editore, 1920; pag. 106-107).

Per lo specifico dell'indirizzo che prese l'Impresa di Fiume vedere Carta del Carnaro, Roma, Edizioni De Luca, 2001; La Carta del Carnaro nei testi di Alceste De Ambris e di Gabriele D’Annunzio,introdotta storicamente da Renzo De Felice, Bologna, Il Mulino, 1973; G. d’Annunzio, La penultima ventura. Scritti e discorsi fiumani, sempre di Renzo De Felice, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1974,

D'annunzio Lenin da sito bersaglieri

da sito bersaglieri fiamma cremisi

Lenin così si rivolge agli emissari europei comunisti a Mosca "C'è un solo uomo in Italia, capace di fare la rivoluzione. D'Annunzio". La Russia sarà l'unico stato che riconoscerà l'esistenza di Fiume. In effetti alcuni organi collegiali (militari) del governo fiumano assomigliano più ai soviet che alla monarchia costituzionale italiana. Gli ufficiali di qualsiasi ordine e grado hanno pari peso nelle decisioni. Scrive Mario Carli:"Prendendo la Russia come modello tipico di rivoluzione sociale, si vede anzitutto che il bolscevismo è stato un movimento, non tanto grettamente espropriatore, quanto rinnovatore, perché ha voluto ricostituire in base a ideali vasti e profondi l'edificio sociale, assurdamente sbilenco sotto il decrepito regime zarista. Inoltre il bolscevismo russo, animato da un potente soffio di misticismo, non si è mosso con quei criterii di pacifismo codardo, che fanno dei cortei proletari italiani altrettante processioni d'innocenti agnellini (...). Il popolo russo ha saputo anche difendere la sua rivoluzione, e gli eserciti di Lenin si sono battuti, spesso, vittoriosamente, contro i bianchi paladini della reazione. Assodato poi che i socialisti italiani non credono nella rivoluzione, non la vogliono e non fanno nulla per provocarla, possiamo stabilire in modo definitivo che noi legionari non avremo mai alcun contatto, e neppure alcun cenno d'approccio, con quella ottusa cocciuta grettissima cretinissima Chiesa che è il Partito Ufficiale Socialista italiano... (Mario Carli, Con D'Annunzio a Fiume,Milano, Facchi Editore, 1920; pag. 106-107).
considerazioni dello storico Ivan Tagliaferri sulla fagocitazione dell'Impresa di Fiume da parte del fascismo

Emilio Lussu scriveva che gli ex combattenti erano tutti dei socialisti potenziali: avevano maturato una concezione internazionalista in trincea…

Per capire la contraddittorietà, ma anche la sincerità di quelle tensioni ideali, pensa alle simpatie che la rivoluzione Russa riscuote tra molti legionari Fiumani!… Si tratta di una pagina di storia che poi è stata “accomodata” e nascosta, ma fa pensare… Perché per il fascismo era importante appropriarsi anche dell’esperienza Fiumana? E’ semplice: perché il fascismo non aveva la storia del partito socialista, non aveva dietro di sé la cultura cattolica del partito popolare, non aveva neppure le vecchie tradizioni risorgimentali dei liberali; si trattava di un movimento nuovo, che si muoveva solo nella logica della presa del potere, privo di solide radici ideologiche o simboliche, che cercava di “mettere il cappello” ad un’ampia fetta di popolazione in cui era percepibile un disagio istintivo…Il fascismo aveva, insomma, l’esigenza di appropriarsi di una “storia” altrui, non avendone una propria… citazione da intervista di Ivan Tagiaferri autore di morte alla morte,libro ,fra gli altri dell'autore, sulla storia degli Arditi del Popolo
  • Antonio Gramsci: "I futuristi hanno svolto questo compito nella cultura borghese: hanno distrutto, distrutto, distrutto; hanno avuto la concezione nettamente rivoluzionaria, assolutamente marxista, quando i socialisti non si occupavano neppure lontanamente di simile questione".

una frase di Gramsci che meriterebbe essere approfondita


o detta in maniera piu' internazionalista

«L'ordine del giorno emanato il 28 luglio 1942 dal commissario del popolo per la difesa della città diceva "…è giunto il momento di cessare la ritirata: non più un passo indietro"»

da sito La corsa infinita dei bersaglieri

autocritica di stampo stalinista(ma un po' vera):me pixae ciu' rattela' che mangia raio un tedescu che questo sci, che ,ghe pixaeiva ciu' rattela' che mangia raio

cade proteggendo da solo la ritirata dei compagni: la battaglia finale fu vinta dalle forze partigiane.....La moglie durante il suo viaggio a Genova per una celebrazione raccontò, durante un'intervista, che Fiodor nelle feste di paese, per divertire i presenti, si metteva con la schiena sotto un cavallo e se lo caricava agevolmente sulle spalle. I partigiani genovesi che lo hanno conosciuto (da qui il soprannome) confermano la sua proverbiale forza, che però era di gran lunga inferiore al suo coraggio ed alla sua abnegazione verso i compagni.


Giovinezza nella versione degli Arditi del Popolo,molti li ritroveremo nella Resistenza dim ostrando cosi' al continuita' storica dell'Antifascismo

1921

Or ci dicono che la pace è voluta dai fascisti mentre l’arditismo tace dagli sgherri siam malvisti

ci vorrebbero accoppare colle bombe e coi bastoni sono peggio dei borboni dei briganti ed assassini.

Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza il delitto e la violenza tosto o tardi finiran.

E noi che abbiamo del buon senso la vogliamo terminare senza paga né compenso li dobbiamo sterminare

se il governo vuol la pace noi darem la soluzione siam leoni dal cuore audace e la morte non temiam!

Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza il delitto e la violenza tosto o tardi finiran.

In Italia non vogliamo delinquenti ed assassini non seguaci di Nerone del nefando Mussolini

colle braccia spezzeremo le catene dei tiranni siamo giovani, abbiam vent’anni vogliam giustizia ed equità.

Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza il delitto e la violenza tosto o tardi finiran.

È finita la cuccagna dei briganti mercenari perché adesso non se magna col denaro degli agrari

è finita anche per loro che vorrebbero gli schiavi lavoratori, gridiam in coro: Vogliam lavoro e libertà.

Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza il delitto e la violenza tosto o tardi finiran.

Fascisti e agrari son canaglia ma ben presto finiranno questi al Ponte della Paglia quei coi pazzi di Mogliano

altrimenti sorte loro sarà quella della morte mentre noi gridiam in coro: in Italia c’è un Lenin!!!...

Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza il delitto e la violenza tosto o tardi finiran.


Parole di: Autore:Musica di: Giuseppe Blanc


Note

Pubblicato in “Eco dei Soviet”, Venezia, n. 20-21, 1921.

Antifascisti

attivita' attuale :scultore[modifica | modifica wikitesto]

PANORAMICA DI SCULTURE A CELLE LIGURE


fassu anche dell'atru

Tuffatrice lungomare di Celle Ligure localita' Pennello




mi sono ocupato a suo tempo dell'utilizzo sella scultura sui materiali duri quale appoggio alla fase di riabilitazione e cura dei pazienti cronici.

--Lupo rosso 08:31, 1 nov 2007 (CET)e' impegnato nell'utilizzo delle metodiche inerenti la sua artistica presso l'IMFI, Istituto per le materie e le Forme Inconsapevoli, posizionato nell'area l'ex OP di Genova Quarto.--Lupo rosso 08:31, 1 nov 2007 (CET)ha dimostrato nel lavoro di appoggio alla fase di riabilitazione e cura dei pazienti cronici,(lavoro in cui e'impegnato da tempo ), entusiasmo e competenza.Le note da lui scritte costituiscono un sostrato importante per l'applicazione di sifatta metodica. (Luca Trabucco,psichiatra,psicoanalista,membro Societa' Italiana Psicoanalisi).

estratto da presentazione miei lavori teorici


Edvard Munch. Arte e trasformazione della sofferenza mentale.Riflessioni psicoanalitiche su un percorso artistico;articolo di di Luca Trabucco Luca "The Year 1899: explorations of the unconscious in psychoanalysis and art"

  • --Lupo rosso 09:54, 29 nov 2007 (CET) Lupo Rosso porta sua Scultura a ricordo del suo vecchio passato di "camallo" occasionale quando era studente..... Belin comme a peisa .....e sci..... i anni passan pe tutti (anche pe i lu'i rusci)

storia del movimento operaio ed antifascismo con pagine da me fatte,anche con un po' di scultori genovesi e no ,non tutte e non solo[modifica | modifica wikitesto]

  • Siamo i ribelli
versi di alcune canzoni della Resistenza

Siamo i ribelli e' uno dei canti della Resistenza piu cari ai Partigiani Genovesi,(e immediatamente dopo ebbe risonanza nazionale) fu composto dai partigiani del 5° distaccamento della III Brigata Garibaldi "Liguria" presso la cascina Grilla nei paraggi di monte Tobbio (appenino Ligure-piemontese) il comandante del 5° distaccamento era Emilio Casalini (il titolo originale della canzone e' Dalle belle citta' ,ma normalmente e' conosciuta come siamo i ribelli )

Dalle belle città date al nemico fuggimmo un dì su per l'aride montagne, cercando libertà tra rupe e rupe, contro la schiavitù del suol tradito.

.....Siamo i ribelli della montagna, viviam di stenti e di patimenti, ma quella fede che ci accompagna sarà la legge dell'avvenir ma quella fede che ci accompagna sarà la legge dell'avvenir. testo da non revisionato testo da

Centralismo è la nostra disciplina, rosso sangue è il color della bandiera ..... Il testo nella versione cantata dai partigiani che operavano nell'entroterra ligure-piemontese, soprattutto nelle Brigate Garibaldi, considerata l'impostazione di alcuni versi connessi a parole d'ordine di indirizzo leninista, in altre versioni non liguri, è spesso sostituito con un verso a tendenza patriottica o similare. testo da non revisionato

  • Alcune strofe di un'altra nota canzone della Resistenza

FISCHIA IL VENTO URLA LA BUFERA SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDAR A CONQUISTARE LA ROSSA PRIMAVERA DOVE SORGE IL SOL DELL'AVVENIR A CONQUISTARE LA ROSSA PRIMAVERA

DOVE SORGE IL SOL DELL'AVVENIR,da Wikipedia
Un po' di badogliede per tirar su il morale

O Badoglio, Pietro Badoglio ingrassato dal Fascio Littorio col tuo degno compare Vittorio ci hai gia rotto abbastanza i coglion.

(rit.) T'l'as mai dit parei T'l'as mai dit parei T'l'as mai dit, t'l'as mai fait, T'l'as mai dit parei T'l'as mai dilu: Si Si T'l'as mai falu: no no tutto questo salvarti non puo.

Ti ricordi quand'eri fascista e facevi il saluto romano ed al Duce stringevi la mano sei davvero un gran bel porcaccion.

Ti ricordi l'impresa d'Etiopia e il ducato di Addis Abeba meritavi di prender l'ameba ed invece facevi i milion.

Ti ricordi la guerra di Francia che I'Italia copriva d'infamia ma tu intanto prendevi la mancia e col Duce facevi ispezion.

Ti ricordi la guerra di Grecia e i soldati mandati al macello, e tu allora per farti piu bello rassegnavi le tue dimission.

A Grazzano giocavi alle bocce mentre in Russia crepavan gli alpini ma che importa, ci sono i quattrini e si aspetta la buona occasion.

L'occasione è arrivata E' arrivata alla fine di luglio ed allor, per domare il subbuglio, ti mettevi a fare il dittator.

Gli squadristi li hai richiamati gli antifascisti li hai messi in galera la camicia non era piu nera ma il fascismo restava il padron.

Era tuo quell'Adami-Rossi che a Torino sparava ai borghesi; se durava ancora due mesi tutti quanti facevi ammazzar.

Mentre tu sull'amor di Petacci t'affannavi a dar fiato alle trombe sull'Italia calavan le bombe e Vittorio calava i calzon.

I calzoni li hai calati anche tu nello stesso momento ti credevi di fare un portento ed invece facevi pietà.

Ti ricordi la fuga ingloriosa con il re, verso terre sicure; siete proprio due sporche figure, meritate la fucilazion.

Noi crepiamo sui monti d'Italia mentre voi ve ne state tranquilli ma non crederci tanto imbecilli da lasciarci di nuovo fregar.

No, per quante moine facciate state certi più non vi vogliamo dillo pure a quel gran ciarlatano che sul trono vorrebbe restar.

Se Benito ci ha rotto le tasche tu, Badoglio, ci hai rotto i coglioni; pei fascisti e pei vecchi cialtroni in Italia più posto non c'é.

ed invece di posto ce ne era e ce ne e' ancora moltissimo--Lupo rosso 19:38, 26 ago 2007 (CEST)

la grafica e' lavoro personale di Lupo rosso

alcune pagine che ho fatto

Scultori genovesi ed altro

sito personale per lavoro non depurato o epurato che dir si voglia

no a razzismo e antisemitismo vedere Apologia del fascismo e Neonazismo[modifica | modifica wikitesto]

ed a chiunque si allea con i rappresentanti di questo filone delinquenziale per motivi vari,**elettoralistici compresi.Documenti son sotto[modifica | modifica wikitesto]

leggi su nazismo razzismo ed antisemitismo ed apologie varie


L'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente "Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione"), anche detta "legge Scelba", che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque "fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità" di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque "pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche".


La "riorganizzazione del disciolto partito fascista", già oggetto della XII disposizione transitoria della costituzione italiana, si intende (ai sensi dell'art. 1 della citata legge) riconosciuta "quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista."


da wikipediaApologia del fascismo


e di poscia

Il razzismo non e' un opinione. Il razzismo e' un reato!


Il convincimento che la razza, il colore, la discendenza, la religione, l'origine nazionale o etnica siano fattori determinanti per nutrire avversione nei confronti di individui o gruppi, e' un pregiudizio, una forma irrazionale di intolleranza, ma e' anche e soprattutto un crimine punito dalla legge italiana.

da [5];stranieri in Italia

ad ancora:


Apologia del Nazismo L'apologia del nazismo, assimilabile a quella del fascismo, è in Italia un reato, sancito dalla Legge 20 giugno 1952, n. 645 “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione” che all'art. 1 recita: "si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista".

Mentre l'art. 4: "Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell'articolo 1 è punito [...]"da wikipedia Neonazismo

il mio pseudonimo e' a ricordo di una delleformazioni di difesa proletaria a Genovadi Genova che poi conflui' nell' organizzazione nazionale degli Arditi del Popolo.

citazioni che mi piacciono ed altro

Fino a quando i fascisti continueranno a bruciare le Case del popolo, case sacre ai lavoratori, fino a quando i fascisti assassineranno i fratelli operai, ,fino a quando continueranno la guerra fratricida gli arditi d'Italia non potranno con loro aver nulla di comune. Un solco profondo di sangue e di macerie fumanti divide fascisti e arditi.Dichiarazione di Argo Secondari all'assemblea degli Arditi del Popolo del 27 giugno 1921, riportata da «Umanità Nova», Roma, 29 giugno 1921

versi di un canto Livornese dedicato agli squadristi fascisti.....Girate per le strade di Livorno ma nei sobborghi non potete andare vi son gli arditi che vi stanno attorno e gli ardenzini voglion vendicare.....(a ricordo del Tenente Quagliarini)

Antonio Gramsci: "I futuristi hanno svolto questo compito nella cultura borghese: hanno distrutto, distrutto, distrutto; hanno avuto la concezione nettamente rivoluzionaria, assolutamente marxista, quando i socialisti non si occupavano neppure lontanamente di simile questione". una frase di Gramsci che meriterebbe essere approfondita

e per dirla alla Dannunziano (di Sinistra):

onore all'ala splendente dei magnifici guerrieri d'Italia che lottarono al fianco del proletariato Internazionalista contro i pescicanissimi fascisti

«Stalingrado sempre Stalin mai!,mi son autocitato senza un minimo di modestia,Belin»


LA QUINTA BRIGADA


citazione da carnialibera

VIVA LA QUINTA BRIGADA

RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA VIVA LA QUINTA BRIGADA RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA QUE NOS CUBRIRA DE GLORIAS AY CARMELA, AY CARMELA QUE NOS CUBRIRA DE GLORIAS AY CARMELA, AY CARMELA LUCHAMOS CONTRA LOS MOROS RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA LUCHAMOS CONTRA LOS MOROS RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA MERCENARIOS Y FACHISTAS AY CARMELA, AY CARMELA

MERCENARIOS Y FACHISTAS AY CARMELA, AY CARMELA EL EJERCITO DEL EBRO RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA EL EJERCITO DEL EBRO RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA LA OTRA NOCHE EL RIO CRUZO AY CARMELA, AY CARMELA LA OTRA NOCHE EL RIO CRUZO AY CARMELA, AY CARMELA

Y A LAS FUERZAS INVASORAS RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA Y A LAS FUERZAS INVASORAS RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA BUENA PALIZA LE DIO AY CARMELA, AY CARMELA BUENA PALIZA LE DIO AY CARMELA, AY CARMELA

EN LOS FRENTES DE GRANADA RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA EN LOS FRENTES DE GRANADA RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA NO TENEMOS DIAS LUNES AY CARMELA, AY CARMELA NO TENEMOS DIAS LUNES AY CARMELA, AY CARMELA

NI TENEMOS DIAS MARTES RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA NI TENEMOS DIAS MARTES RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA CON LOS TANQUES Y GRANADAS AY CARMELA, AY CARMELA CON LOS TANQUES Y GRANADAS

AY CARMELA, AY CARMELA

dati personali con gruppo sanguigno (0-) nonche' reperibilita' e "stramberie" matematiche[modifica | modifica wikitesto]

Avis-0- Questo utente (gruppo 0 Rh-) dona il sangue. E tu?

se servisse a qualcuno per urgente bisogno;sopratutto per piastrine:(tener conto che abito a Genova) sotto,in dati personali, numero telefonino concatto rapido:con la specificita' che puo' essere usato solo per questo scopo.


Arditi del Popolo di Genova ricordo Gaetano Perillo,impotantissimo storico del movimento operaio di Genova ed Armando Vezzelli.

e...reperibilita' e dati personali
nello specifico la Trasformata di Fourier(alcune particolarita' inerenti definizione ed uso del delta di Dirac) ed il calcolo tensoriale(che conosco ancora poco)


alcune "strambe"conseguenze del teorema della dualita' di Trasformata di Fourier slla convergenza del seno all'infinito [6]

titolo di studio:ingegnere,anni 58;

chi rompesse i "cabasisi"(u belin pe nuiatri xeneixi)lo sistemo ammodino(detto invece alla Livornese),chiaro?o no!? con uso improprio dei miei dati direperibilita' ,diverso da quello indicato. e-mail:asciarossa@libero.it

telefonino:3386519235

foto di Lupo Rosso all'opera

mie pagine di consultazione rapida contenenti anche quadro sinottico delle stragi nazifasciste con relativa documentazione da Universita' di Pisa[modifica | modifica wikitesto]

siti storia ANPI e Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

da considerare benino


siti Storia,ANPI,Resistenza


ISTITUTO NAZIONALE PER LA STORIA DEL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE ITALIA Viale Sarca, 336 - palazzina 15 - tel.:026411061; fax:0266101600; e-mail: segreteria@insmli.it

Istituti storici Resistenza [15]


[16] Associazione Nazionale Ex Deportati


[17] Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti

[18] Associazione Nazionale Ex Internati


[19] Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri caduti per la libertà della Patria

[20] Museo dei fratelli Cervi E-mail:mailto:museo.cervi@mbox.provincia.re.it

[21] Museo audiovisivo della Resistenza di Massa Carrara e La Spezia a Fosdinovo


[22] Banca dati sui crimini contro le popolazioni civili delle truppe di occupazione italiane nel corso delle guerre coloniali (Libia - Etiopia) e della seconda guerra mondiale (1925- 1943)


[23] Archivi della Resistenza, dedicato alla lotta di liberazione sulla Linea Gotica occidentale (province di Massa Carrara e La Spezia)


[24]" Museo virtuale dell'antifascismo e della Resistenza, a cura della Provincia di Arezzo


[25] Sito ufficiale del Centro isontino di ricerca e documentazione storica e sociale Leopoldo Gasparini di Gradisca d'Isonzo (GO)


[26] Dedicato alla storia dello Squadrone F, truppa di paracadutisti italiani che compì alle dipendenze Alleate l'unico lancio di guerra effettuato sul territorio nazionale durante la Guerra di Liberazione.

[27] sito che prende lo spunto dal concerto del 25 Aprile 2002 a Milano, poi replicato negli anni successivi, sempre il 25 Aprile.

[28] , sito che ricorda il sacrificio del giovane partigiano Giuseppe Lattanzi

[29] portale gestito dalla sezione ANPI di Roma

[30],sito dell'ANPI di Cremona

[31] sito dell'ANPI del Canavese (Torino)

[32] Sito dell'ANPI di Ivrea e Basso Canavese (TO) che segnala le attivita' dell'Associazione, i lavori in collaborazione con le scuole ed ospita l'archivio partigiano con foto.

[33] Sito della sezione ANPI di Muggiò (MI)


[34] Sito dell'ANPI di Treviso, con video interviste di partigiani e molto altro ancora


[35] Sito ufficiale della Federazione Regionale Toscana AssociazioniAntifasciste e della Resistenza


[36] CentroSantaMarina La Resistenza a Feltre

[37] Un circolo che tiene alta la memoria del Partito d'Azione


[38] Istituto Fernando Santi

*ottimo sito con CD scaricabili liberamente sull'antifascismo,ghe da abbullasse (ovvero c'e' da tuffarsi per i non genovesi



  • bella tesi studiare con cura [39]

idem formato doc motori di ricerca e gioranli e musei da ricostruire per facile lettura


Impresa di Fiume[modifica | modifica wikitesto]

Utente:Lupo rosso/Sandbox/Impresa di Fiume ==la legione degli arditi del popolo di Bari comandata da GIUSEPPE DI VITTTORIO un po' di pazienza perche' e' un pezzo che non lavoro piu' su WIKI e non mi ricordo piu' come si fa LA PAGINA E' IN COSTRUZIONE

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Scrivi...
Scrivi...


aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

L'evoluzione delle Pietà ed il retroterra psichico correlato[modifica | modifica wikitesto]

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ per quanto riguarda la Pieta' Rondanini l a scultura vista da dietro da' l'impressione che sia il Cristo a sostenere la Madonna e non viceversa se questome' vero si puo' fare l'ipotesi che sia dovuto al travagliato vissuto di Michelangelo confortato dalla devastazione di una Scultura scolpita in modo per Lui canonico(da sviluppare)

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Il torso Belvedere, ovvero Aiace Telamonio, fu una delle matrici di ispirazione di Michelangelo. Se ne nota ancora l'influsso, per la potenza plastica, nella Pietà del Museo dell'Opera del Duomo di Firenze anche se ormai è passato il periodo dei prigioni e/o delle Cappelle medicee[1] in cui l'influsso del "torso Belvedere" è ancor più evidente.[2]

Dal saggio di Simona Argentieri, nella parte inerente allo sviluppo delle pietà di Michelangelo:

«La scultura – secondo il detto leonardesco che tanto piaceva a Sigmund Freud – è un'arte “per via di togliere”, nella quale è più evidente il contrappunto tra il "creare" ed il necessario parallelo "distruggere" la forma precedente della pietra: a colpi violenti di scalpello .....per lasciare emergere la nuova immagine.......Ogni creazione (lo dice anche Giulio Carlo Argan è un atto distruttivo»

[3],[4]

L'opera attaccata dal vandalo o creata dall'artista, oltre ad aver basi comuni a livello di azione fisica può essere anche una sintesi fra azione di distruttività e creatività per l'artista. Simona Argentieri focalizza l'attenzione sulla Pietà Rondanini nella quale vi sono collegamenti simbolici a ricordi molto antichi della mente, difficilmente recuperabili in modo cosciente, sia in senso distruttivo che riparatorio, che in entrambi i sensi frammisti.

Tali collegamenti e ricordi, essendo indissolubilmente legati fra di loro, sono talvolta difficilmente recuperabili ed anche attualmente con tecniche psicoanalitiche del profondo, dal punto divista terapeutico. L'Argentieri si occupa nel saggio più specificatamente di vandalismo e creatività attraverso le Pietà, mettendo a confronto l'evoluzione mentale del Maestro con il sostrato psichico che portò un attacco quasi vandalico da parte di quest'ultimo alla Pietà di Santa Maria del Fiore ed ancor maggiormente alla statua da cui estrasse la Pietà Rondanini. Quanto dice l'Argentieri è legato al lavoro un'altra psicoanalista: Graziella Magherini, autrice fra l'altro della Sindrome di Stendhal[5]. Nel suo studio[6] ella fa un escursus del vissuto di Michelangelo che poi permetterà l'aggancio con le tesi dell'Argentieri.

«Con queste cocenti delusioni può essere messo in rapporto l'emergere in Michelangelo, all'età di 40 anni, di una tragica immagine di sé, così diversa dal senso vittorioso di sé nella parte iniziale della sua carriera.....»

[7]

«.....parallelamente a queste "delusioni" emergono, con possibilità di significative elaborazioni psicoanaliticamente orientate, due importanti percorsi affettivi, rintracciabili negli anni romani: il rapporto con Tommaso de' Cavalieri, personaggio singolarmente modesto accanto a questo gigante, e il rapporto con la nobildonna Vittoria Colonna, donna di grandissima personalità»

ed ancora molto chiarificatore

«Attraverso il linguaggio religioso vi è il tema dominante della maternità e della morte e una immedesimazione coinvolgente con il rito del sacrificio»

Piazza San Pietro di Tommaso Cuccioni
Michelangelo consegna a Paolo IV modellino di San Pietro

La Magherini fa un tracciato della lunghissima vita di Michelangelo, dal baliatico all'ambiguità di aver due "madri", la balia e la madre naturale. La balia è la sorella di uno scalpellino che diverrà scultore provetto, inizia l'interesse di Michelangelo per il marmo e la scultura, ma soprattutto per la pietra che contiene la scultura. Muore la madre naturale, Michelangelo torna a casa, i rapporti col padre son difficilissimi: quest'ultimo giudica gli scultori come manovali, solo l'intervento di Lorenzo De Medici permette al giovane di proseguire il suo lavoro nella scultura.

È il momento eroico in cui Michelangelo pensa, ovvero meglio dire avverte la sensazione, di poter risolvere i suoi conflitti interni con la bellezza del suo lavoro (e e quindi la prima Pietà, quella di San Pietro). L'Argentieri basa parte del suo lavoro sulle ricerche inerenti alle Pietà Michelangiolesche portate aventi da Antonio Paolucci, al tempo sovrintendente alle Belle Arti di Firenze.

C'è una forte coincidenza fra quello detto dalla Magherini:

«Attraverso il linguaggio religioso vi è il tema dominante della maternità e della morte e una immedesimazione coinvolgente con il rito del sacrificio»

e quello asserito dalla Argentieri, la Magherini focalizza sulla pietà dell'opera del duomo (Pietà di S. Maria del Fiore) in cui individua una identificazione non da parte di Michelangelo non solo nella figura di Nicodemo ma nel Cristo e nella Madonna.[8]. Gli arti della Madonna "sottentrano" al corpo del Cristo quasi facendone un'un'unica figura, cosa che poi sarà ripresa con ben più evidenza e ridotta all'essenza nella Pietà Rondanini.[9]

Quindi per quanto riguarda il correlato erotico, o supposto tale, in certi lavori di particolari artisti uno scultore contemporaneo esprime un suo punto di vista in siffatto modo

«.....Io sono convinto che parte delle cause che portano a discontinuità notevoli o cessazione di produzione sono dovute non tanto alla mancanza di riconoscimento palese da parte dei fruitori, bensì hanno radici in un circuito mentale chiuso, apparentemente protettivo perché esclude la fatica evolutiva (e questo vale in qualunque campo) dovuta alla frustrazione dello scontro con la realtà. Nella realtà è presente in molti autori anche un "interiore erotico" che può essere parte basilare e/o integrante delle loro opere. Esempio ne è Bacon, a mio parere, ed in certo qual modo, ma distante (e molto) da Bacon, lo stesso Michelangelo: su quest'ultimo c'è da fare un discorso a parte ed unico, vista l'immensità estetico-contenutistica della sua opera. Tale interiore "erotico" è quello che può portare al circuito chiuso apparentemente protettivo, che è esattamente il contrario del circuito chiuso creativo, pur restando fermo che hanno punti ed alcune radici comuni.....»

[10]

Strade di Genova intitolate a Partigiani ed Antifascisti e formazioni di difesa proletaria[modifica | modifica wikitesto]

formazioni di difesa proletaria a Genova

Strade di Genova intitolate a partigiani ed antifascisti


STRADE

antifascista

  • Silvano Andorlini

caduto patigiano 1925-1945

  • Federico Avio

caduto per la Libertà 1905-1945

  • Pietro Balestrazzi

caduto partigiano 1921-1945

  • Riccardo Banderali

caduto partigiano 1921-1945; Medaglia D’oro

  • Mario Bassanite

caduto partigiano 1923-1945

  • Erpidio Berno

caduto partigiano 1924-1944

  • Giovanni Bertora

caduto partigiano 1912-1944

  • Orlando Bianchi

caduto partigiano 1900-1945

  • Vincenzo Blelè

antifascista 1881-1934

  • Marcello Bonacchi

Genova 1919-ponte Kimonico Cefalonia, caduto in combattimento ; Medaglia D’oro

  • Giuseppe Alberto Bottaro

caduto partigiano 1905-1944

  • Brigate Partigiane

(formazioni C.V.L); a ricordo delle formazioni Corpo Volontari Libertà

caduto patigiano 1927-1944

  • Luigi Canepa

caduto partigiano 1923-1944

  • Alfredo Carzino

caduto partigiano 1899-1944

  • Giovanni Casartelli

giovanissimo caduto partigiano 1930-1945

caduto partigiano 1920-1944

  • Nino Cervetto

caduto partigiano 1925-1945

(martiri Cefalonia)

  • Dino Col

magistrato caduto partigiano 1904-1944 nella strada vi è istituto tecnico che porta il nome di AldoGastaldi

  • Luigi Comoli

caduto partigiano 1920-1944

(martire)

  • Sfefano Dondero

caduto per la Libertà 1924-1944

  • Spartaco Ferradini

caduto partigiano 1919-1945

  • Fessia Fessia

caduto per la Libertà 1921-1944

via “Nino” giovane caduto partigiano 1926-1944

  • Pietro Frangioni

caduto per la Libertà 1916-1945

  • Sebastiano Gaggero

caduto partigiano 1923-1945

”Duccio”, Medaglia D’oro

  • Aureliano Galeazzo

”Michel” giovanissimo caduto per la Libertà 1928-1944”, Medaglia D’oro

caduto per la Libertà 1924-1944

1909-1944, membro della 157° Brigata GAP, che alla sua morte ne assunse il nome: BRIGATA GUGLIELMETTI

  • Ernesto Jori

appartenente alla 292° Brigata SAP BURANELLO, fu fucilato dai nazisti al Campasso in Sampierdarena nel gennaio 1945

1904-1944 già incarcerato nel ventennio perché antifascista morì in uno scontro a fuoco, il suo nome fu dato ad una Brigata SAP e a una Brigata partigiana di montagna

Ernesto Jursè e Giuseppe Spataro, fucilati al il 15 gennaio 1945, al primo è stata intitolata una sezione ANPI ed una sezione del P.C.I al secondo un circolo ARCI

mori’ sotto le torture dei nazifascisti nell’aprile del 1944.e Era nato nel 1918, aveva funzioni di radiotelegrafista di collegamento col comando alleato.

  • Renato Livraghi

caduto per la Libertà; nato a Bologna nel 1924 e renitente alla leva per la RSI, fu catturato e fucilato al forte di S. Giuliano nel ‘43

assassinato al Passo Del Turchino

  • Giulio Marchi

Genova 1885-1951, antifascista e partigiano fu rappresentate della Democrazia Cristiana nel CLN

  • Ettore Marchini

caduto per la Libertà, nato a Genova il 13 marzo 1900, militante SAP, cadde a S. Margherita 17 aprile 1944

  • Salvatore Marozzelli

caduto per la Libertà, nato a Napoli 7 gennaio 1904, operaio Ansaldo Artiglieria, fu arrestato in quanto attivo anifascista e fucilato al Turchino il 19 maggio 1944

  • Michele Marras

caduto per la Libertà, nato a Genova 24 ottobre 1921, appartenente alla Brigata Jori, divisione Cicchero. Cadde con le armi in pugno a Cartasegna il 23 gennaio 1945.

  • Luigi Andrea Martinetti

caduto per la Libertà, nato a Sampierdarena il 25 gennaio 1922, militava nella Brigata Mazzarello, cadde con le armi in pugno alla cascina nespolo 29 settembre 1944

  • Martiri della Libertà

a ricordo di tutti i caduti della Resistenza

ricorda l’eccidio di 47 persone( più 12 non identificate) uccise per rappresaglia il 19 marzo 1944. Nelle vicinanze, a memoria, è stato eretto un sacrario.

  • Renato Martorelli

caduto per la Libertà, medaglia d’oro al valor militare, nato a Livorno nel 1896, militante del Partito Socialista, partecipò all’associazione antifascista Italia Libera. Dirigente nel Comitato Militare Piemontese e membro del Comitato Militare Ligure come rappresentante del Partito Socialista fu preso dalle SS in prossimità di Cuneo, tradotto a Torino. Morì sotto tortura il 20 agosto 1944

Molinella (Bologna) 1867-ivi 1950. Militante delle organizzazioni cooperativistiche da giovanissimo, raggiunse l’obiettivo della struttturazione di un complesso con scuole officine e campi all’avanguardia dei tempi. Fu perseguitato politico già alla fine del XIX secolo. Durante i fatti di Molinella, Massarenti era sindaco. Nel ’22, si oppose fieramente alla repressione fascista, per le mancate mancate iscrizioni al sindacato fascista. La repressione fascista fece numerose vittime. Anna Kuliscioff in una lettera a Filippo Turati su tali accadimenti mette i risalto la figura di Massarenti, sottolineando la sua fede Cristiana, che sfiora l’ascetismo. Ne seguì l’internamento in manicomio di Massarenti, successivamente fu confinato ad Ustica, dopo la seconda guerra mondiale riprese la direzione delle cooperative.

  • Mario Mastrangelo

martire Cefalonia, nato a La Spezia nel 1890, parcipò alla prima guerra mondiale. Nella seconda Guerra mondiale arrivò ad essere comandante della base italiana di Corfù, fu fatto prigioniero e fucilato assieme agli altri cobattenti italiani il 24 settembre 1943. Medaglia d’oro al valor militare.

nati a Sestri, nel 1921 e nel 1923, entrambi miltanti SAP furono fucilati al forte dell’Olivetta il 2 dicembre 1944

  • Giovanni Meloni

caduto per la Libertà, militante SAP, nato ad Aosta nel 1918, fu fucilato a Terralba il 13 gennaio 1945

nato a Sampierdarena il 26 marzo 1926, appateneva alla prima divisione delle Langhe; fu fucilato all’Olivetta di Portofino il 2 dicembre 1944.

  • Felicita Noli

caduta per la Libertà, ”Alice”, nata a Campomorone il 21 novembre 1906, fece attivissima propaganda per i partigiani, procurando pure aiuti. Nel gennaio del 1944 prese a far parte della III Brigata Liguria con un’intensissima attività. Dopo i rastrellamenti della Benedicta, insultò in pubblico i nazifascisti, fu arrestata ammonita e rilasciata.A rrestata ancora, con altri compagni di lotta, fu torturata e fucilata per rappresaglia a Campomorone l’8 agosto del 1944.

militante del Partito Socialista nato a Sestri nel 1927 fu ivi trucidato dai fascisti nel 1944.

rabbino, martire, Firenze 1904-Auschwiz, capo della comunità ebraica a Genova dal 1936 al 1943, non volle mai abbandonare la comunità, fu catturato dalle SS e deportato in Polonia fino alla morte.

a tutti i partigiani morti durante la guerra di liberazione nella zona di Pontedecimo

  • Romolo Pensa

nato a Sampierdarena il 14 novembre 1944, militante IV Brigata SAP Mazzini, fucilato a Sampierdarena il 30 settembre 1943

  • Paolo Perani

caduto per la Libertà, nato a Genova il 20 gennaio 1921, divisione Cicchero, Brigata Jori fu fucilato a Torriglia il 24 agosto del 1944

  • Stefano Pezzali

caduto per la Libertà 1925-1945 (baronetto).

  • Mario Piana

“Salita” caduto per la Libertà, appartenente alla divisione Cichero, Brigata Berto, cattirato dalla Monterosa, fu fucilato, ma si salvò e ferito si ricongiunse al reparto operativo. Morì nell’ospedale partigiano di S. Stefano D’Aveto il 14 aprile 1945. Medaglia d’oro al valor Militare (Monterosa battaglione).

  • Raffaele Pieragostini

caduto per la Libertà, nato a Sampierdarena il 3 maggio 1899, membro del Comando Militare Regionale Ligure, cadde in combattimento a Bornasco-Pavia il 24 aprile 1945

  • Sergio Piombelli

caduto per la Libertà, nato a Genova il 5 aprile 1926, Brigata Berto, divisione Cichero; cadde, armi in pugno, a Calvari il 2 marzo del 1945

  • Antonio Pittaluga

caduto per la Libertà, nato a Genova il 12 settembre 1912, fin da giovane ebanista di vaglia, fu filodrammatico autodidatta fino a scrivere commedie e divenire insegnante di musica, il tutto da autodidatta. Studioso dei metodi di ricerca, dei diritti dell’uomo in campo politico, aderì conseguentemente alla lotta di liberazione, militante della Brigata SAP a nome Crosa; cadde, armi in pugno, il 24 aprile 1945

  • Renato Quartini

”Tino”, nato a Ronco Scrivia il 27 settembre 1927, militante SAP, fu ferito a S. Fruttoso, riuscì comunque a coprire la ritirata dei compagni. Una volta preso fu condotto all’allora famigerata Casa dello studente di Genova. Venne poi fucilato a Crevasco, per rappresaglia, il 23 aprile del 1945. Medaglia d’Oro al valor militare.

  • Alberto Ricciotti

caduto per la Libertà, nato a Casola di Lunigiana il 2 dicenìmbre 1921, partecipò a Genova ad azioni della Brigata SAP a nome Balilla. Cadde il 29 luglio del 1944.

  • Alessandro Rimassa

caduto per la Libertà, 1926-1945. Studente di ingegneria, appartenente alla Brigata a nome di Curtatone e Montanara, cadde armi in pugno, nell’assalto di Villa Gruber. La sua azione di partigiano non si limitava a quella di combattente, ma anche, essendo abilissimo nel disegno, alla ricostruzione di fortificazioni nemiche, ai cui assalti poi partecipava. Si distingueva, essendo un brillante studente di ingegneria, anche nella costruzione di piccoli ordigni bellici di notevole potenza.

  • Achille Luigi Riva

”Foce”, nato a Genova il 30 agosto 1921, dopo settembre entrò nel movimento di liberazione che agiva nella Valbisagno, militando nella Brigata SAP a nome Pinetti. Nel 1944 entrò nella Brigata Jori, divisione Cichero. Fu preso a S.Fruttuoso dai militi della famigerata X Mas. Fu processato in questura il 2 gennaio del 1945 e fucilato, il 1º febbraio del 1945 nel fossato del Castellaccio, al Righi assieme a Piero Pinetti, Sabatino Di Nello, Alfredo Formenti, Angelo Gazzo, Federico Vinelli. Sul posto vi è una lapide a ricordo.

  • Giacomo Rivera

caduto per la Libertà, nato a Campomorone nel ’25, militante SAP, 3.a Liguria divisione Mingo, cadde, armi in pugno, a passo Mezzano nell’aprile del 1944.

  • Carlo Rolando

caduto per la Libertà, nato a Sestri, il 19 gennaio 1879, discepolo di Pietro Chiesa, ritiratosi a Campomorone dopo l’8 settembre, prese parte alla formazione del CLN, di Campomorone stesso. Arrestato con concittadini che ricoprivano cariche pubbliche, fu fucilato per rappresaglia la notte del 7 agosto 1944

  • Mario Romagnoli

Cefalonia, martire, colonello della 33.a brigata artiglieri Acqui, fu fatto prigioniero dopo uno scontro a fuoco, fu fucilato assieme ai suoi uomini nel periodo fra l’11 ed il 25 settembre 1943.

nato a Milano il 14 maggio 1892, già generale di brigata nell’esercito italiano, dopo l’8 settembre aderì al CLN e divenne Comandante Militare per la regione Liguria. Una delle ultime colonne dell’esercito tedesco che abbandonava Genova il 23 aprile del 1945 si portò dietro un cospicuo numero di prigionieri incantenati, di cui questi un buon numero, furono trucidati per rappresaglia dagli SS presso Bornasco il 24 aprile 1945 a causa di un attacco aereo subito da aerei alleati.

  • Antonio Sciolla

caduto per la Libertà nato a Nervi, appartenente alla IV divisione Alpi-Mauri, cadde, armi in pugno, il 19 gennaio del 1944.

  • Giuseppe Spataro

e Ernesto Jursè, fucilati al Campasso il 15 gennaio 1945, al primo è stata intitolato un circolo ARCI, al secondo una sezione ANPI ed una sezione del P.C.I

  • Eduardo Traverso

caduto per la Libertà, nato nel 1925, morto in combattimento nel 1994.

  • Stefano Tubino

caduto per la Libertà, nato a Pegli il 21 settembre 1906, appartenette alla III Brigata Liguria, fu preso durante un rastrellamento ed internato a Dachau, dove morì il 24 marzo 1945

caduto per la Libertà, nato il 6 luglio 1923 a Trieste, apparteneva alla III Brigata Liguria, cadde al Turchino il 19 maggio 1944

  • Antonio Valgoi

Nato a Vallecrosia in provincia di Imperia nel 1907. Capitano artigliere VII gruppo cannoni divisione fanteria Acqui, cadde in comabattimento ad Argostoli (Cefalonia) il 22 settembre 1943. Medaglia d’Oro' al valor militare

  • Venticinque Aprile

ricorda la gloriosa giornata che segnò lafine della dittatura nazifascista.

  • Zamperini Luciano
caduto per la Libertà, nato a Bolzaneto il 25 ottobre 1923 vice comandante della Brigata Partigiana Balilla, cadde, armi in pugno, alla Busaletta (monte Sella) il 14 aprile 1945

la pagina in lingua inglese che non ho capito perche' ho dovuto fare con identico identificativo:ho messo altra roba[modifica | modifica wikitesto]

arditi del popolo Aggiornamento ogni settimana ⋅ 14 dicembre 2019 NOTIZIE Gli Arditi del popolo, il PCd'I e l'irrisolta questione dell'organizzazione militare di classe Carmilla Alessandro Mantovani, Gli “ Arditi del popolo”, il Partito Comunista d'Italia e la questione della lotta armata (1921-1922), Pagine Marxiste, 2019, pp. Facebook Twitter Segnala come irrilevante Anpi Teramo ricorda il partigiano Ercole Vincenzo Orsini: venerdì le celebrazioni ekuonews.it ... fu tra i più attivi oppositori del fascismo nel Teramano, dove organizzò anche un gruppo di “ Arditi del popolo”. Durante il regime fascista, Orsini, che ...

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Aforismi e Citazioni

Grazie a Davide (the Gateway Asteroid) e a BrainyQuote.com.

«Quanto piu' l'uomo e' religioso, tanto piu' crede; quanto piu' crede, tanto meno sa; quanto meno sa, tanto piu' e' ignorante; quanto piu' e' ignorante, tanto piu' e' governabile.»

«La natura, voi dite, e' del tutto inesplicabile senza un Dio. In altri termini, per spiegare cio' che capite ben poco, avete bisogno di una causa che non capite affatto.»

«E' assai sorprendente che le ricchezze degli uomini di Chiesa si siano originate dai principi di poverta'.»

«Se qualcuno giunge al punto di accettare acriticamente tutte le assurdita' che le dottrine religiose gli trasmettono, e perfino di ignorarne le contraddizioni vicendevoli, la sua debolezza intellettuale non deve stupirci oltremodo.»

«La Verita' non richiede fede. Gli scienziati non uniscono le mani ogni domenica salmodiando - Si', la gravita' e' vera! Io avro' fede! Io saro' forte! Io credo nel mio cuore che tutto quello che va su, su, su deve venire giu', giu', giu', Amen! - Se lo facessero, potremmo pensare che siano poco sicuri della verita' gravitazionali.»

«Non voglio e non possono figurarmi un individuo che sopravviva alla sua morte corporale: quante anime deboli, per paura e per egoismo ridicolo, si nutrono di simili idee!»

«Dio e' quell'essere dotato di tutte le qualita' e le virtu', meno quella di esistere.»

«La religione e' il sospiro della creatura oppressa, e' il sentimento di un mondo senza cuore, come pure essa e' lo spirito di una condizione priva di spirito. Essa e' l'oppio del popolo.»

«Dio e' il dolore che nasce dalla paura della morte.»

«Chiamo cristianesimo la sola grande maledizione, la sola enorme perversione interiore: il solo grande istinto di rivincita per il quale nessun mezzo e' troppo velenoso, clandestino, sotterraneo e meschino. Lo chiamo macchia immortale dell'umanita'.»

«Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.»

«Fede e' credere cio' che sai che non e' cosi'.»

«Contemporaneamente Dio vuole abolire il male, e non puo'; Oppure lui puo', ma non vuole farlo; Se vuole, ma non puo', allora e' impotente. Se puo', ma non vuole farlo, e' malvagio. Ma, se Dio puo' e vuole eliminare il male, allora perche' c'e' ancora male nel mondo?»

«Dio: una spiegazione che risparmia una spiegazione.»

«La Chiesa dice che la Terra e' piatta, ma io so che e' rotonda, perche' ne ho visto l'ombra sulla Luna, ed ho piu' fiducia in un'ombra che nella Chiesa.»

«Se io combatto le religioni non è perché esse sostengono l'idea di un Dio inesistente, ma perché esse fondano su questa chimera una morale basata sulla stagnazione e sul regresso»

«Ammiro il vostro Cristo, non ammiro i vostri cristiani. I vostri cristiani sono così diversi dal vostro Cristo.»

«Il fascino della mania religiosa è che ha il potere di spiegare tutto. Una volta che Dio (o Satana) è accettato come causa primordiale di tutto quello che avviene nel mondo mortale, non rimangono alternative...la logica può allegramente essere buttata dalla finestra.»

«Questa è la mia religione. Non c'è bisogno di templi; non c'è bisogno di complicate filosofie. Il nostro stesso cervello, il nostro stesso cuore sono i nostri templi; la filosofia è bontà.»

«Gli esseri umani devono essere conosciuti per essere amati; ma gli esseri divini devono essere amati per essere consciuti»

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  1. ^ Museo delle Cappelle Medicee
  2. ^ l'identificazione del torso Belvedere è messa in evidenza dalla pelle di pantera e non di leone per cui non Ercole, precedentemente ipotizzato, ma Aiace Telamonio

    «..... anonimo per cinquecento anni..... scultura,.... riconoscendo in essa l'eroe omerico Aiace che medita il suicidio..»

    Comunicato stampa dei Musei Vaticani
  3. ^ Simona Argentieri,(membro dell'International Psycho-Analytical Association Archiviato il 18 gennaio 1998 in Internet Archive.; analista didatta dell'Associazione Italiana di Psicoanalisi SPI)
  4. ^ da uniBo : Simona Argentieri, Creatività, vandalismo e restauro nella dimensione intrapsichica
  5. ^ sulle connessioni fra il "senso del bello" e la mente.(scheda del libro) Archiviato il 5 maggio 2009 in Internet Archive.
  6. ^ Psicoanalisi e arte tra emozione e ricerca Michelangelo e il linguaggio degli affetti
  7. ^ testualmente da lavoro Psicoanalisi e arte tra emozione e ricerca Michelangelo e il linguaggio degli affetti di Graziella Magherini
  8. ^ (da un'osservazione di Ascanio Condivi del 1553)
  9. ^ Condivi fu allievo e biografo di Michelangelo e ne scrisse una biografia nel 1553, che seppur confutabile storicamente in alcuni settori è importante per le impressioni avuta da uno che era anche uno scultore.
  10. ^ Puntualizzazioni su una situazione mentale: la frustrazione