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carabinieri,fascismo,Resistenza_bozza per voce
[modifica | modifica wikitesto]carabinieri,fascismo,Resistenza
[modifica | modifica wikitesto]periodo antecedente alla prima guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]cronologia.leonardo.it grandi disastri cronologia.leonardo.it sette giornate di Palermo l questione meridionale
dal discorso di Mussolini
[modifica | modifica wikitesto]Le premesse alla completa fascistizzazione dei corpi e organi di repressione dello stato sotto il regime fascista son nettamente chiarite dal discorso di Mussolini.Mussolini non poteva fidarsi appieno ne' dell'esercito nel quale vi era state grosse ribellioni al fianco dei sovversivi (Arditi di Trieste ed i successivi Arditi del Popolo dove conflui' l'ala anarco-bolscevico-sovversiva degli Arditi,Bersaglieri di Ancona,il famigliarizzare fra soldati e rivoltosi nella difesa di Parma del 1922) ne' delle associazioni di reduci e dei loro legami con settori militari, in cui vi erano persino personalita' monarchiche come i senatore Viola antifasciste convinte e di Pietro http://www.romacivica.net/anpiroma/resistenza/resistenza4a.htmBadoglio,l'"eterno" intoccabile sotto qualunque regime,(anche per meriti di rispetto reciproco con la truppa),che chiese al re di smantellare a cannonate i facinorosi che marciavano su Roma,la sua adesione al fascismo fu causata dalla sua fame di quattrini ben nota,aveva due stipendi,unico caso nella storia d'Italia come capo dell'eswercito e come ministro della guerra e dopo il 1943 ripassera' tranquillamente dall'altra parte nuovamente.
Nello specifico dei carabinieri che si erano distinti gia' per le collusioni con gli squadristi,ed era anche nella logica dello scontro sociale del temo:in quanto le prime formazioni antifascistenon si sarebbero accontentate di battere il fascismo rampante ma avrebbero anche abbattuto la monarchia, conD'Annunzio in "testa" nell'ottica antimonarchica ,mentre invece i carabinieri sono corpo notoriamente fedele alla monarchia e lo dimostreranno anche,a parte rari casi in cui la matrice non e' di ideologia monarchica,le frange che aderiranno alla Resistenza dopo il 1943 la loro fedelta' al re. dal discorso di Mussolini 26 maggio 1927
dal discorso di Mussolini 26 maggio 1927 su Cronologia
«(La Polizia) Veniamo alla Polizia. Fortunatamente, gli Italiani stanno liberandosi dei residui lasciati nei loro spiriti dai ricordi delle dominazioni straniere: absburgiche, borboniche, del granducato, per cui la Polizia rappresentava una funzione odiosa, abominevole, da evitare. Signori! è tempo di dire che la Polizia va, non soltanto rispettata, ma onorata. Signori: è tempo di dire che l'uomo, prima di sentire il bisogno della cultura, ha sentito il bisogno dell'ordine. In un certo senso si può dire che il poliziotto ha preceduto, nella storia, il professore, perché se non c'è un braccio armato di salutari manette, le leggi restano lettera morta e vile. Naturalmente ci vuole il coraggio fascista per parlare in questi termini. L'onorevole Luigi Federzoni ha lasciato una legge di Pubblica Sicurezza. Abbiamo in Italia 60.000 carabinieri, 15.000 agenti di polizia, 5.000 metropolitani, 10.000 appartenenti alle Milizie, diremo così, tecniche: la Milizia Ferroviaria, la Portuale, la Postelegrafonica, la Stradale; tutte Milizie e Polizie che compiono un servizio regolare, perfetto ed utile. Poi abbiamo la Milizia Confinaria e finalmente la Milizia Forestale. Io calcolo che il regime ha un complesso di 100.000 uomini come forza di Polizia. È un numero imponente. Bisogna epurare la Polizia, specie quella in borghese. Io non ho voluto aumentare il numero delle divise, non ho voluto cioè che i 15.000 agenti in borghese avessero la divisa. Ma quando la polizia è in borghese e non controllabile attraverso l'uniforme, deve essere scelta, cioè deve essere composta di cittadini irreprensibili, zelanti e silenziosi. Tutti coloro che non hanno questi attributi, io li mando a spasso senza pietà. Così, in questi mesi, ho allontanato sette questori, quattro vice-questori, venti commissari, sei commissari aggiunti, cinque vice-commissari, ed ho fatto una rapida pulizia, ho dato un colpo di «ramazza» in quella Questura di Milano che non mi è mai piaciuta. Sono in corso altri 52 collocamenti a riposo di funzionari e di 37 impiegati del gruppo C. Ma questo è il principio dell'epurazione. Dovrà essere continuata. Poi bisogna dare i mezzi alla Polizia. La delinquenza moderna è avanzatissima, come progresso! Conosce la chimica, la fisica, la balistica, adopera tutti i mezzi più veloci. La Polizia italiana aveva ancora le vecchie automobili, che col rumore della loro incomposta ferraglia si annunziavano di lontano al delinquente, che faceva in tempo a fuggire. Abbiamo portato le autovetture della Questura da 161 a 611. Tutti i comandi di legione dei carabinieri hanno un'automobile. Altrettanto dicasi di tutti i comandi di legione della Milizia volontaria. La polizia dispone oggi, quindi, di 774 autovetture, di 290 camions, di 198 motocicli, di 48 natanti e motoscafi, e di 12.000 biciclette.»
(fra questi c'erano anche *Guido Jurgens,capitano dei carabinieri *Federico Fusco ,il prefetto di Parma.*Vincenzo Trani,ispettore generale di pubblica sicurezza, a cui fu dedicato un film oltre che il libro un poliziotto per bene di Luigi Faccini
il pezzetto sotto dimostra quanto Mussolini riusci' a rendere efficace quando aveva programmato da Fascismo e questione ebraica#Persecuzioni e resistenza ebraica nel periodo bellico
«Ma si macchiano di complicita' con i nazisti pure le prefetture, la polizia e i carabinieri (alcune prefetture e comandi – scrive Renzo De Felice – ci mettono "uno zelo veramente incredibile, fatto al tempo stesso di fanatismo, di sete di violenza, di rapacita'"). E’ un fatto ormai accertato che i 4210 ebrei deportati dopo l’Ordine n. 5, siano stati arrestati quasi tutti dalle autorita' italiane.»
ma il discorso piu' eclattante e' fatto sul sito stesso dell'arma dei carbinieri dal sito dell'arma dei carabinieri
«Ai Carabinieri sono affidate anche mansioni ingrate come la repressione del dissenso politico e lo sviluppo di un imponente sistema di spionaggio interno. Dal 1931 al 1938 partono 3.940 proposte di assegnazione al confine, 4.468 proposte di ammonizione sempre per motivi politici»
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Dimostrando un'efficienza,sempre a detta dell'arma,superiore agli altri corpi di repressione che agivano in campo "legale",trlascisndo quindi i compiti assegnati a gruppi speciali come fu il caso dell'omicidio di Carlo Rosselli da ANPI
«Nei pressi della cittadina francese, i due fratelli cadono nell'agguato teso loro da alcuni sicari del gruppo filofascista La Cagoule e sono massacrati a colpi di arma da fuoco e coltellate; mandanti del duplice omicidio, Mussolini e suo genero Galeazzo Ciano, alcuni ufficiali del SIM (Servizio Informazioni Militari), come ha provato l'istruttoria giudiziaria condotta a Roma nel 1944-45.»
periodo fra le due guerre
[modifica | modifica wikitesto]altre collusioni traspaiono assai chiaramente dal seguente scritto: Inchiesta socialista sulle gesta dei fascisti in Italia di Giacomo Matteotti
fonte cronologia.leonardo.it
«Un altro tenente dei carabinieri che finge di contenere le spedizioni facinorose è un noto amico di organizzatori fascisti e fu udito prendere accordi con loro dentro i locali di un pubblico ufficio. Il comandante dei carabinieri agisce spesso a rovescio delle istruzioni prefettizie. Il brigadiere di Pincara, ove è stato compiuto l'assassinio durante la notte, mangia, beve, canta e spara coi fascisti. A Loreo i fascisti su di una strada assaltarono un povero disgraziato, lo picchiarono e poi si presentarono al comando dei carabinieri dichiarando di avergli sequestrata una rivoltella. I carabinieri, invece di arrestare coloro che lo avevano picchiato e assalito e perquisito, sostituendosi se mai alla pubblica autorità, arrestarono lo stesso disgraziato e insultato. Sono metodi e sistemi che hanno perfino meravigliato l'autorità politica. Perciò la mia interrogazione era diretta al ministro della guerra, troppe volle assente in questi banchi della Camera, per sentire le sue responsabilità. Ho detto che il sottoprefetto era avvisato della presenza dei fascisti in Adria, e la notte che andarono a prendere nella sua casa il Presidente della Deputazione Provinciale, i carabinieri perciò appunto dormivano profondamente e non udirono nulla, mentre per due o tre ore in città si udirono spari, inseguimenti, rumori. Nessun carabiniere apparve se non alle 4,40 del mattino, quando, come nell'episodio dei "Maestri Cantori", i ladri e gli assassini erano scappati, la luna sorgeva e tutto era ritornato in tranquillità. Fino a questo si arriva : che, mentre lo chaufeur che ha condotto l'automobile assassina di Pincara ha deposto e indicato persone; mentre è noto chi montava l'automobile chi la pagò, chi andò a compiere l'assassinio, il procuratore del re, ancora dopo parecchi giorni, mi dichiarava che non sapeva nulla, e che egli non ha l'abitudine di leggere i giornali.
"La viltà è un atto d'eroismo" Qui non si tratta di fatti singoli, di piccola polizia..... Ma qui si tratta piuttosto di riconoscere una organizzazione, una associazione a delinquere, la quale si vanta nei giornali, con manifesti, vistati dalle vostre autorità, che minacciano di morte determinate persone, di organizzare queste spedizioni e queste rappresaglie.....(sempre organizzazione a delinquere)...., lasciate intatta. . Se avviene mai che qualche avversario sia bastonato, allora sono arrestati i capilega, il Sindaco, gli Assessori..... .....la stampa tace sugli avvenimenti della provincia di Rovigo..... che anche la viltà è un dovere, un atto di eroisno.....più oltre tacere ai nostri che la disciplina può segnare la loro morte..... che si lascino uccidere ad uno ad uno, sgozzare uno per uno, per amore della nostra disciplina..... Voi del Governo assistete inerti o complici. Noi non deploriamo più.....la Camera è avvertita»
ma il discorso piu' eclattante e' fatto sul sito stesso dell'arma dei carbinieri dal sito dell'arma dei carabinieri
«Ai Carabinieri sono affidate anche mansioni ingrate come la repressione del dissenso politico e lo sviluppo di un imponente sistema di spionaggio interno. Dal 1931 al 1938 partono 3.940 proposte di assegnazione al confine, 4.468 proposte di ammonizione sempre per motivi politici»
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ovvero i carabinieri dimostrano un'efficienza per "l'ingrato compito" superiore alla pubblica sicurezza che ammettono sul sito stesso,pur sottolineando,ad onor del vero,per confronto, che nella Resistenza di appartenenti alla pubblica sicurezza ,corpo di repressione svilupatissimo durante il fascismo,non ce ne furono anzi le piu' note note,tristemente note,bande di torturatori erano affigliate alle pubblica sicurezza,dalla banda Koch,il cui capo fu appuno eliminato dai carabinieri alla banda Collotti, caso a parte e' il povero Giovanni Palatucci tradito e venduto ai nazifascisti da un suo zelante collega,che fra l'atro con la Resistenza aveva solo contatti per essere aiuato nel suo mai abbastanza lodato lavoro di protezione della gente ebraica)mentre i carabinieri,in modo molto minoritario rispetto alla loro consistenza,parteciparono
e per quanto riguarda l'avvento del fascismo son ben chiari sempre dal sito dell'arma dei carabinieri
«per quanto riguarda la marcia su Roma:Nonostante le precedenti acquiescenze e connivenze, le forze armate (e i Carabinieri in primo luogo) avrebbero eseguito l'ordine del re. Quattro fucilate avrebbero riprodotto in grande il miracolo di Sarzana ed avrebbero risparmiato molti lutti»
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mentre per l'enorme astuzia del duce
sempre dal sito dei carbinieri
«per quanto riguarda il colpo di mano di Mussolini
Il colpo di Stato mussoliniano è da manuale: infiltrazione graduale di apparati statali con simpatizzanti; creazione di un movimento politico; riuscita dimostrazione di forza; progressiva e rapida occupazione dello Stato. Nessuno spargimento di sangue, paralisi della classe dirigente, neutralità dei reparti non amici, cattura dell'opinione pubblica. Nei mesi seguenti viene operata la fascistizzazione della vita pubblica e privata dell'Italia in un crescendo di leggi liberticide e sempre più invadenti.»
ed ancora
«Ma mano a mano che il regime venne affermandosi, quei progetti che erano tesi a creare una polizia al servizio del partito (fascista) e delle autorità si fecero palesi. All'inizio della sua scalata al potere, pur affidando alla sola Arma dei Carabinieri il servizio di polizia, sciogliendo la "Guardia Regia" e facendo confluire nell'Arma il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza e i 12.000 uomini del "Ruolo Specializzato" - regio decreto 31 dicembre 1922 - il fascismo preparò l'attuazione di tale disegno.»
«Il fenomeno della reazione armata all'insurrezionalismo "rosso" fu spontaneo. L'idea di aggregarsi per reagire non nacque dai "Fasci". All'inizio del 1919 il cardinale di Milano, Andrea Carlo Ferrari, formò un gruppo di giovani ardimentosi che prese il nome di Avanguardia Cattolica. Il motto "O Cristo o morte" dava la misura della drammaticità della situazione, specie nel milanese, roccaforte socialista. A partire dall'autunno del 1920, nacquero le Squadre d'Azione dei Fasci. Lo squadrismo, scrive Francesco Perfetti, «fu un fenomeno a sé, che pesò in maniera determinante sul fascismo e sul suo sviluppo, anche per una acquisita dimensione mitica». Roberto Vivarelli così ne descrive la composizione: «...nelle prime formazioni squadriste erano certamente confluiti uomini ai margini della delinquenza, avventurieri... di questa componente i Fasci manterranno a lungo il segno e, tuttavia, essa diventerà, ben presto, secondaria... L'obiettivo che i Fasci si prefissero fu quello di una sistematica occupazione del territorio, spazzando via le forze avversarie, organizzazioni sindacali e amministrazioni locali, attraverso incursioni (spedizioni punitive) che miravano alla devastazione di sedi e all'intimidazione. Tutto ciò era in gran parte il frutto di uno spontaneo consenso, che accompagnò il sorgere della reazione fascista per più di una ragione...».»
«1925 - INIZIO ATTACCHI REPRESSIVI DEL REGIME FASCISTA AGLI STUDENTI BIBLICI
Dal gennaio 1925, il potere di Mussolini era ormai ben saldo e il processo di fascistizzazione delle istituzioni e della società in quest'anno, si delineava in maniera netta, più che prima. Una delle prime preoccupazioni del Duce, fu quello del riassetto delle forze di polizia e più in generale dei corpi armati.
Nel campo delle forze di Polizia (qui quello che ora più ci interessa) si avvertì l'esigenza di creare uno strumento proprio che fosse fedele allo Stato fascista piuttosto che allo Stato di diritto e che si caratterizzasse come un corpo esclusivamente poliziesco repressivo. L'arma dei carabinieri aveva ben svolto un ruolo repressivo durante tre anni di transizione, ma dalla polizia il fascismo voleva molto di più: una presenza effettiva capillare nella società, il controllo totale della vita pubblica e privata di tutti i cittadini. Non solo repressione, quindi, ma anche vigilanza di prevenzione. Per raggiungere quest'obiettivo era necessario un corpo alle dirette dipendenze del Ministro dell' Interno, (di Mussolini, quindi, che ricoprì ad Interim la carica una prima volta dal 31.12.1922 al 17.6.1924 [dal 17.6.1924 al 6.11.1926 il dicastero venne retto da Luigi Federzoni] e una seconda la più lunga e la più importante dal 6.11.1926 al 25.7.1943 quando fu arrestato) che avesse notevole celerità e mobilità nell'intervento.»
periodo bellico
[modifica | modifica wikitesto]da Fascismo e questione ebraica#Persecuzioni e resistenza ebraica nel periodo bellico
«Ma si macchiano di complicita' con i nazisti pure le prefetture, la polizia e i carabinieri (alcune prefetture e comandi – scrive Renzo De Felice – ci mettono "uno zelo veramente incredibile, fatto al tempo stesso di fanatismo, di sete di violenza, di rapacita'"). E’ un fatto ormai accertato che i 4210 ebrei deportati dopo l’Ordine n. 5, siano stati arrestati quasi tutti dalle autorita' italiane.»
«Lo storico Enzo Collotti sta per pubblicare due volumi con il contributo della Regione Lager toscani dimenticati "Gli ebrei erano raccolti qui" Nuovi sorprendenti studi sulla Shoah "C´erano campi a Bagno a Ripoli, Civitella e altri. Ma se ne parla poco. Nella delazione decisivo il ruolo dei carabinieri"»
«Ma le delazioni furono tantissime, e determinante fu la collaborazione delle tenenze dei carabinieri. Questo è un dato che mi preme sottolineare, anche per sfatare la favola sull´atteggiamento degli italiani nei confronti prima delle leggi razziali, poi delle deportazioni.»
«un altro elemento di novità di questo lavoro è l´attribuzione della maggior parte degli arresti ai repubblichini e alle forze dell´ordine italiane»
«Lo storico tedesco Gerhard Schreiber, nel suo ultimo lavoro, riconduce gli eccidi nazisti nel Sud al rancore accumulato contro gli italiani dopo il "tradimento" del 25 luglio, sottolineando le gravi responsabilita' non solo delle SS ma anche degli ufficiali dell’esercito regolare tedesco, che agirono per "spirito di vendetta". Ma la colpa non fu solo dei tedeschi. In uno studio sulla Resistenza nel Sud, uscito di recente, Aldo De Jaco documenta che anche alcuni ufficiali e carabinieri italiani favorirono la politica delle stragi oppure non vi si opposero in alcun modo.»
Aldo de Jaco ,la Resistenza al sud nel 1943
da Wikipedia Fascismo e questione ebraica
«Lo storico Renzo De Felice, riferendosi indistintamente a carabinieri e polizia e loro gerarchie, scrisse: Collabora «Alcune prefetture e comandi ci mettono uno zelo veramente incredibile, fatto al tempo stesso di fanatismo, di sete di violenza, di rapacità, nel collaborare con i nazisti.»»
Carabinieri caccia ai partigiani da www.associazioni.prato.it/resistente/italia/home.htm
«03/01/1944 - A Valibona, 18 partigiani capeggiati da Lanciotto Ballerini vengono accerchiati nella notte da un reparto della Guardia Nazionale Repubblicana di Prato che agisce insieme a dei fascisti e ai Carabinieri di Calenzano. Scoppia a un combattimento che porta a un vero e proprio massacro, con successive rappresaglie fasciste sulla popolazione locale»
sotto si sta parlando di ebrei di Carlo Spartaco Capogreco DA STORIA CONTEMPORANEA Anno XXII, Agosto 1991 IL MULINO EDITORE
«La retata degli arresti venne messa in atto dalla polizia e dai carabinieri delle grandi citta', dove in genere gli ebrei stra- nieri risiedevano. Gli agenti, dopo aver notificato il provvedimento - che il piu' delle volte non era neppure scritto, ma comunicato a voce - conducevano i malcapitati nelle guardine delle varie questure e quindi, dopo ore ed ore di attesa trascorse senza cibo, li avviavano nelle carceri. Nelle celle gli ebrei vivevano in condizioni igieniche terribili, ma il loro tor- mento maggiore era il timore di vedersi riconsegnare alle autorita' naziste.»
saggio di Spartaco Capogreco sui campi di concentramento italiani da ANPI
libri di capogrossi su tematica campi concentramento italiani:
- I campi del duce. L'internamento civile nell'Italia fascista (1940-1943) Carlo Spartaco Capogreco
Einaudi 2004
- Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere 1ª ed. Italiano
Carlo Spartaco Capogreco Mursia 2003
ed ancora lager italiani sempre dal lavoro di Spartaco Capogreco
«I campi di concentramento italiani sottoposti all'autorità civile, tra il giugno del 1940 e l'agosto del 1943, furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi fascisti.»
«(prima c'e' un raffronto con i lager nazisti,nota dello scrivente)Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal 1938 una politica autonoma antiebraica e che dal 1943 al 1945 il fascismo repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.»
nello specifico da Lista dei campi per l'internamento civile nell'Italia Fascista si trae che ben 7 su 50 erano diretti e/o affidati a carabinieri,da cui si evince che una buona quota di carabinieri ritenuti ben fedeli al fascismo era presente nell'arma e non semplicemente carabinieri "sopportanti"il regime per dovere ed esigenza di "lavoro" ,relativamente per i tempi,ben remunerato e rispettato ,
da Wikipedia da cui si evince che ben 8 campi di concentramento nazifascisti son retti da carabinieri
Lista dei campi per l'internamento civile nell'Italia Fascista Con il termine lager si indicano i campi di concentramento e sterminio (in tedesco: Konzentrationslager) utilizzati dal regime nazista e fascista.
Il sistema dei lager venne inizialmente impiegato (1933) in Germania e Austria per confinare gli oppositori politici al nazismo (comunisti, socialdemocratici, obiettori di coscienza) allo scopo di "rieducarli". In seguito vennero usati per la detenzione e lo sterminio degli ebrei, e di altre categorie di indesiderati (zingari, omosessuali, apolidi ecc.) La parola "lager" in tedesco significa "campo". Dal punto di vista ideologico era quindi considerato un luogo (analogamente ai Glavnoye upravleniye lagerey, i gulag sovietici) in cui esercitare una stretta sorveglianza su un considerevole numero di individui (che le SS, cui spettava la gestione dei lager, chiamavano "pezzi").
In Italia i primi lager furono costituiti a partire dal 1940. La quasi totalità dei lager italiani furono espressamente voluti dal Ministero dell'Interno italiano.
Il numero di persone calcolato nella tabella Stima del numero di internati (medio) non vuole essere una stima delle persone che in totale transitarono nei vari lager (se non in quei lager il cui numero è seguito da asterisco, per i quali il numero riportato è effettivamente corrispondente alla stima approssimativa dei deportati transitati lungo tutto il periodo di apertura del lager), ma una media delle persone che erano costantemente presenti in essi.
Per una più precisa e dettagliata analisi del termine, rimandiamo a lager.
Nome del campo | Città | Tipo di campo | Tipologia di internati | internati (stima) | Campo istituito da | Direttori | Operatività |
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Mamula | Cattaro, Dalmazia (oggi in Montenegro) | Lager | Civili uomini e donne | 540 | Ministero dell'Interno | Colonnello P. Pasquini, Col. P. Rivaria, Col. G. Prolaran | Giugno 1942 - 30 giugno 1943 |
Zlarino | Zara, Dalmazia (oggi in Croazia) | Lager per rastrellati politici e loro familiari | Civili | 1652* | Ministero dell'Interno | Comandante della 173° Sezione Regi Carabinieri della Divisione "Eugenio di Savoia", in seguito il Tenente Colonnello Umberto Ransava | Marzo 1943 - 15 giugno 1943 |
Melàda | Zara, Dalmazia (oggi in Croazia) | Lager | Civili uomini, donne, vecchi e bambini | 2400* | Governatorato Civile della Dalmazia | Commissario Leonardo Fantoli, Carlo Sommer | Giugno 1942 - 9 settembre 1943 |
Arbe | Fiume, Dalmazia (oggi in Croazia) | Lager | Civili uomini, donne, bambini, ebrei (internamento protettivo) | 6577* | Ministero dell'Interno | Colonnello dei Carabinieri Vincenzo Cuiuli | Giugno 1942 - 17 settembre 1943 |
Fertilia | Sassari, Sardegna | Lager per slavi dell'internamento civile parallelo | Civili, per lo più croati | 300 | Ministero dell'Interno | Arma dei Carabinieri | Gennaio 1943 - agosto 1943 |
Renicci | Arezzo, Toscana | Lager | Civili dai 12 ai 70 anni, italiani e stranieri | 3950* | Ministero dell'Interno | Colonnello Giuseppe Pistone, Colonnello Firenzuola, Maggiore Rossi | 7 ottobre 1942 - aprile 1945 |
Chiesanuova | Padova, Veneto | Lager per slavi dell'internamento civile parallelo | Civili jugoslavi, soprattutto croati | 3500* | Ministero dell'Interno | Colonnello Dante Caporali | 15 agosto 1942 - 1º luglio 1943 |
Monigo | Treviso, Veneto | Lager per slavi dell'internamento civile parallelo | Civili jugoslavi | 3464* | Ministero dell'Interno | Tenente Colonnello dei Carabinieri Alfredo Anceschi aiutato dal Capitano Eliseo Signorini | 2 luglio 1942 - 8 settembre 1943 |
Gonars | Udine, Friuli Venezia Giulia | Lager per slavi dell'internamento civile parallelo | Civili jugoslavi | 6500* | Ministero dell'Interno | Tenente Colonnello Eugenio Vicedomini, Cesare Marioni, Ignazio Fragapane, Gustavo De Dominicis, Arturo Macchi | Ottobre 1941 - 19 ottobre 1943 |
Cighino | Gorizia, Friuli Venezia Giulia | Lager per slavi dell'internamento civile parallelo | Civili rastrellati nella provincia di Lubiana | 600 | Ministero dell'Interno | Colonnello Francesco De Caroli | 6 marzo 1942 - aprile 1942 |
Visco | Udine, Friuli Venezia Giulia | Lager per slavi dell'internamento civile parallelo | Civili jugoslavi | 3272* | Ministero dell'Interno | Tenente Colonnello dei carabinieri Salvatore Bonofiglio | Gennaio 1943 - 11 settembre 1943 |
Poggio Terzarmata | Gorizia, Friuli Venezia Giulia | Lager per slavi dell'internamento civile parallelo | Civili jugoslavi e italiani | n\a | Ministero dell'Interno, Prefettura di Gorizia, Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia | n\a | Settembre 1942 - 9 settembre 1943 |
Ferramonti | Cosenza, Calabria | Lager | Ebrei, civili stranieri e apolidi | 2016* | Ministero dell'Interno | Commissario per la pubblica sicurezza Paolo Salvatore, Leopoldo Pelosio, Mario Fraticelli | Giugno 1940 - primavera 1944 |
Tremiti | Foggia, Puglia | Lager | Ebrei, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), omosessuali | 1300 | Ministero dell'Interno | Coviello | Settembre 1940 - estate 1943 |
Manfredonia | Foggia, Puglia | Lager | Civili, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), rastrellati, ebrei, apolidi | 228 | Ministero dell'Interno | funzionario di pubblica sicurezza Guido Celentano, quindi Rosario Stabile | 16 giugno 1940 - 9 settembre 1943 |
Pisticci | Matera, Basilicata | Lager | Civili condannati dal Tribunale Speciale e sottoposti a internamento, "italiani pericolosi (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), polacchi, ufficiali greci, slavi | 997 | Ministero dell'Interno | Eugenio Parrini (da alcuni internati definito fanatico sostenitore del duce e fervente filonazista | 1940 - 13 settembre1943 |
Montefiore Irpino | Avellino, Campania | Lager | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale") | 104 | Ministero dell'Interno | n\a | Giugno 1940 - ottobre 1943 |
Campagna | Salerno, Campania | Lager | "Sudditi nemici" inglesi e francesi, ebrei italiani, ebrei stranieri, apolidi, tedeschi, austriaci, polacchi, fiumani, cecoslovacchi, jugoslavi | 369 | Ministero dell'Interno | Commissario di pubblica sicurezza Eugenio De Paoli, Maiello, Carrozzo | 15 giugno 1940 - 19 settembre 1943 |
Ariano Irpino | Avellino, Campania | Lager | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), "allogeni" della Venezia Giulia | 86 | Ministero dell'Interno | Commissario di pubblica sicurezza Vito Pirozzi | Luglio 1940 - 9 settembre 1943 |
Tossicia | Teramo, Abruzzo | Lager | Ebrei stranieri, Cinesi, zingari jugoslavi | 127 | Ministero dell'Interno | n\a | Novembre 1941 - 26 settembre 1943 |
Tortoreto | Teramo, Abruzzo | Lager | Ebrei stranieri, apolidi, "allogeni" della Venezia Giulia, italiani responsabili di infrazioni annonarie | 114 | Ministero dell'Interno | Funzionario di pubblica sicurezza Attilio Capurro, Amerigo Amelio | Luglio 1940 - 6 settembre 1943 |
Notaresco | Teramo, Abruzzo | Lager | Ebrei stranieri, apolidi, civili italiani e stranieri | 96 | Ministero dell'Interno | n\a | 13 luglio 1940 - gennaio 1944 |
Nereto | Teramo, Abruzzo | Lager | Ebrei stranieri, apolidi, "allogeni" della Venezia Giulia, "italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, "sudditi nemici" | 200 | Ministero dell'Interno | Commissario Francesco Alongi | 17 giugno 1940 - 1º febbraio 1944 |
Lanciano | Chieti, Abruzzo | Lager | Donne straniere appartenenti alla categoria dei "sudditi nemici", e degli "ebrei stranieri" | 75 | Ministero dell'Interno | Podestà locale Raffaele Di Guglielmo, seguito dal Commissario per la pubblica sicurezza Eduino Pistone, Olindo Tiberi Pasqualoni, Domenico Palermo, Carmine Medici e Giuseppe Franco. Assistiva la co-direttrice Rosa Pace, quindi Marisa Marfisi | Luglio 1940 - settembre 1943 |
Istonio | Chieti, Abruzzo | Lager | oppositori politici italiani | 185 | Ministero dell'Interno | Commissario di pubblica sicurezza Vincenzo Prezioso | Giugno 1940 - ottobre 1943 |
Isola del Gran Sasso | Teramo, Abruzzo | Lager | Ebrei italiani e stranieri, cinesi | 147 | Ministero dell'Interno | n\a | Giugno 1940 - ottobre 1943 |
Isernia | Campobasso, Molise | Lager | "Italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, "sudditi nemici", ebrei italiani e stranieri, civili italiani e stranieri | 139 | Ministero dell'Interno | Commissario di pubblica sicurezza Guido Renzoni, Pasquale Morra | Ottobre 1940 - settembre 1943 |
Corropoli | Teramo, Abruzzo | Lager | "Italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei stranieri, civili greci, "sudditi nemici" britannici, jugoslavi | 165 | Ministero dell'Interno | n/a | 1º febbraio 1941 - maggio 1944 |
Civitella del Tronto | Teramo, Abruzzo | Lager | Civili greci, "sudditi nemici" britannici, belga, cinesi | 186 | Ministero dell'Interno | Funzionario di pubblica sicurezza Mario Gagliardi, Giovanni Cardinale, Giuseppe Franco, Domenico Palermo, Francesco Mariniello | 4 settembre 1940 - maggio 1944 |
Città Sant'Angelo | Pescara, Abruzzo | Lager | Civili jugoslavi | 135 | Ministero dell'Interno | n\a | Giugno 1940 - 8 settembre 1943 |
Agnone | Campobasso, Molise | Lager | "Sudditi nemici" (soprattutto cecoslovacchi e britannici), ebrei stranieri (soprattutto tedeschi e austriaci). In seguito il campo divenne misto (i prigionieri erano uomini e donne) ed "ospitò" zingari jugoslavi | 155 | Ministero dell'Interno | Commissario di pubblica sicurezza Guglielmo Casale | 14 luglio 1940 - 21 giugno 1943 |
Bagno a Ripoli | Firenze, Toscana | Lager | Ebrei stranieri e italiani, apolidi, "sudditi nemici" (inglesi, francesi, greci, norvegesi, russi in particolare) | 180 | Ministero dell'Interno | Commissario di pubblica sicurezza Pasquale de Pasquale, Fernando di Donna, Domenico Cecchetti, Mario Cecioni | Luglio 1940 - 22 settembre 1943 |
Montalbano/Rovezzano | Firenze, Toscana | Lager | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi | 56 | Ministero dell'Interno | Commissario Domenico Cecchetti | Maggio 1941 - estate 1944 |
Civitella della Chiana/ Villa Oliveto | Arezzo, Toscana | Lager | "sudditi nemici", ebrei stranieri, prigionieri inglesi deportati dalla Libia | 90 | Ministero dell'Interno | Ufficiale di pubblica sicurezza Amedeo Mascio, Vincenzo Gullino, Ferdinando Longhi, Carlo Vitti, Carmelo Giardina, Francesco Garofano | Luglio 1940 - 9 giugno 1944 |
Fabriano | Ancona, Marche | Lager | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi | 90 | Ministero dell'Interno | funzionario di pubblica sicurezza Antonio Vecchio, "sorvegliato" dai carabinieri | Settembre 1940 - aprile 1944 |
Petriolo | Macerata, Marche | Lager | esclusivamente per donne, "suddite nemiche"" ed "ebree straniere" | 30 | Ministero dell'Interno | n\a | Dicembre 1942 - settembre 1943 |
Pollenza | Macerata, Marche | Lager | per donne, "suddite nemiche"" ed "ebree straniere" | 103 | Ministero dell'Interno | Nicola Lorito | Giugno 1940 - marzo 1944 |
Sassoferrato | Ancona, Marche | Lager | "allogeni" e jugoslavi | 60 | Ministero dell'Interno | funzionario di pubblica sicurezza Antonio Vecchio | Agosto 1942 - 15 settembre 1943 |
Urbisaglia | Macerata, Marche | Lager | ebrei italiani, ebrei stranieri, apolidi, jugoslavi, "allogeni" | 123 | Ministero dell'Interno | funzionari di pubblica sicurezza Mario Bitozzi, Giuseppe Franco, Paolo Spetta, Umberto Leproni. Il campo era sorvegliato dai carabinieri | Giugno 1940 - 23 ottobre 1943 |
Fossoli | Carpi, Emilia Romagna | campo per prigionieri di guerra alleati dal 1942 al 1943, lager per ebrei dal 1943 al 1944, Polizei- und Durchgangslager nel 1944, campo di raccolta per mano d'opera per la Germania nel 1944 | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, prigionieri di guerra, ebrei italiani (fra cui Primo Levi) e stranieri, civili, "sudditi" nemici | oltre 5000* | Ministero dell'Interno | n\a | 1942 - 1945 |
Montechiarugiolo | Parma, Emilia Romagna | Lager | "sudditi nemici" inglesi e francesi, "ebrei stranieri" | 146 | Ministero dell'Interno | Carmine Medici, Olindo Tiberi, Igino Adami, Mario Majello, Vittorio Pietrantonio | Agosto 1940 - ottobre 1943 |
Scipione | Parma, Emilia Romagna | Lager | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei starnieri, "sudditi" nemici | 173 | Ministero dell'Interno | n\a Il campo era sorvegliato adi carabinieri | Luglio 1940 - settembre 1940 |
Risiera di San Sabba | Trieste, Friuli Venezia Giulia | lager | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei italiani e stranieri, "sudditi" nemici, jugoslavi, civili rastrellati, prigionieri di guerra, | circa 25000* | III Reich | Commissario austriaco Friedrich Rainer | 20 ottobre 1943 - 29 aprile 1945 |
Bolzano | Bolzano, Trentino Alto Adige | lager | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei italiani e stranieri, "sudditi" nemici, zingari, civili rastrellati | 11.116* | Ministero dell'Interno | Tenente Titho, Maresciallo Haage | Maggio 1944 - maggio 1945 |
Borgo San Dalmazzo | Cuneo, Piemonte | lager | Ebrei italiani e stranieri | circa 400 | Ministero dell'Interno | Buffarini Guidi | Settembre 1943 - febbraio 1944 |
nell'elenco manca come retto e/o con partecipazione di carabinieri quello di Gonars
sito dedicato memoria campo di concentramento di Gonars Udine
Il campo di concentramento di Gonars Udine
«C’erano in questo campo 4000 persone, che in maggio, come risulta sempre da questi documenti della Censura, erano stati picchiati dai carabinieri con "botte da orbi" perché "quando hanno saputo che abbiamo perso la Tunisia, si sono messi tutti a gridare "Viva la Russia"".»
testimonianza di Slavko Malnar
«La situazione più difficile e vergognosa è stata quando dovevamo tutti assieme spogliarci nudi per la doccia; non osavo alzare gli occhi da terra. Posso solo immaginare come fosse penoso per le mamme e gli altri adulti. Le ragazze provavano a tenere le mutandine, ma i carabinieri gliele strappavano di dosso. Alla doccia seguente non c’era più bisogno perché quelle strappate erano l’unico paio che avevano avuto.»
nella lista di quelli con partecipazione carabinieri manca anche Campagnia ,Salerno CAMPO DI S. BARTOLOMEO CAMPO DELLA CONCEZIONE istituto Palatucci
«L’8 giugno erano già dislocati a Campagna - per svolgere il servizio di vigilanza – 12 carabinieri, di cui due sottufficiali, e 15 agenti di Pubblica Sicurezza, compreso un sottufficiale ed escluso il funzionario che non era ancora giunto da Lampedusa.»
«Con un telegramma datato 8 settembre 1939 l’allora Prefetto Bianchi, pur facendo presente al Ministero dell’Interno che esistevano diverse località idonee alla costituzione di colonie per confinati comuni nella provincia di Salerno, propose Campagna»
anche a Sassoferrato i reclusi erano "affidati" ai carabinieri che non risultano in relazione al campo comunque presente da israele urbis sassoferrato
«La maggior parte degli internati, come si evince dalla corrispondenza, era definita "allogena" della Venezia Giulia (di altra stirpe diversa dallo Stato Nazionale in cui si trova) ed alcuni sono stati utilizzati per la realizzazione dell'acquedotto di Arcevia. La vigilanza dei Campo era stata affidata ad una postazione fissa di Carabinieri (4 carabinieri pi� un sottufficiale).»
carabinieri e Resistenza
[modifica | modifica wikitesto]Filippo Caruso da Anpi Roma ,Vittorio Tassi e la banda Tassi da ANPI Roma
MEDAGLIA D’ORO AL V.M. assegnata COM.TE PARTIGIANO Giuseppe Virginio Arzani “Chicchirichì” NEL 1954 (carabiniere) Sbagliato era bersagliere mi pareva
«Subito dopo l’armistizio, con fedeltà e con decisione, intraprendeva la lotta di liberazione dimostrando di possedere delle doti come animatore e come organizzatore e ripetutamente distinguendosi, in combattimento, per prontezza di decisione e personale valore. Meritano particolare menzione le azioni condotte alla testa del suo distaccamento, a Sarezzano, contro una caserma tedesca, riportando una prima ferita e nei pressi di Tortona, liberando alcuni dei suoi uomini tratti prigionieri e venendo nuovamente ferito. Alla fine di Agosto 1944 difendeva strenuamente per tre giorni lo stretto di Pertuso in Val Borbera trattenendo importanti forze avviate in rastrellamento nella zona. Gravemente ferito ad un ginocchio disponeva per un ordinato ripiegamento e per resistenze successive, dirigendo di persona le azioni dalla barella e rifiutando, più volte, di farsi sgombrare al sicuro. Coinvolto nella lotta ravvicinata cadeva in mani nemiche e con fermo nobilcuore rifiutava di fornire notizie rivendicando la sua fede. Vilmente trucidato dalla sua barella chiudeva da prode la giovane vita generosamente prodigata per gli ideali di fedeltà e di Patria.»
Cerreto di Zerba (Piacenza), 29 Agosto 1944.
Edoardo Alessi,marcello da ANPI di Gaetano Arfè
«La motivazione politica tra noi prevalente era quella di sbarazzare l’Italia dai fascisti e di liberarla dai tedeschi; ammiravamo, per quel poco che si riusciva a saperne da Radio Londra, la Resistenza jugoslava ma trepidavamo per la sorte di Trieste che stava particolarmente a cuore al nostro comandante militare, piemontese, monarchico, tenente colonnello dei carabinieri, Edoardo Alessi, caduto poi in combattimento alla vigilia della Liberazione.»
consultare ANPI
periodo post bellico
[modifica | modifica wikitesto]ottima iniziale consultazione Junio Valerio Borghese Giovanni De Lorenzo piano Solo foto di De Lorenzo col caporione fascista caradonna ad una riunione del M.S.I. da strano dal libro di Roberto Fabiani
«Anche a piazza del Gesù, come in tutte le massonerie del mondo, esisteva una loggia coperta, destinata a riunire i fratelli più in vista. Si chiamava Giustizia e Libertà e in passato aveva visto una comparsa (rapida) dell'ex presidente del Senato e senatore a vita Cesare Merzagora, dei generali Giuseppe Aloja e Giovanni De Lorenzo; perfino il caporione fascista Giulio Caradonna era entrato e uscito diverse volte.»
I massoni in Italia di Roberto Fabiani edito da L'Espresso, 1978 archivio 900 Stati Uniti, eversione nera e guerra al comunismo in Italia. 1943-1947 di Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino di Giovanni Spampinato sito dedicato a Giovanni Spampinato
«Fin dal lontano 1956 il generale dei carabinieri Giovanni De Lorenzo, allora capo del Sifar, il servizio segreto militare, firmò con lo stato maggiore delle forze armate americane il piano Demagnetize: “L’obiettivo ultimo del piano”, si legge nel documento, “è quello di ridurre le forze dei partiti comunisti, le loro risorse materiali, la loro influenza nei governi italiani e francesi e in particolare nei sindacati, in modo da ridurre al massimo il pericolo che il comunismo possa trapiantarsi in Italia e in Francia, danneggiando gli interessi degli Stati Uniti nei due Paesi (…) La limitazione del potere dei comunisti in Italia e Francia è un obiettivo prioritario, e deve essere raggiunto con qualsiasi mezzo”.»
«Buzzi, subito dopo il massacro, aveva commentato: "Mi sono goduto lo spettacolo e la soddisfazione di vedere otto porci rossi morti". Ma poi preferirà parlarne. Non muore soltanto Buzzi; anzi, il primo ad essere tolto di mezzo, il 30 maggio successivo, in un campo paramilitare al Pian del Rascino, in provincia dell'Aquila, è Giancarlo Esposti, uno dei capi di Ordine Nero, amico di Fumagalli, collaboratore del Sid. Il fatto strano è che ad ucciderlo sia proprio una squadra dei carabinieri guidata da un agente del servizio segreto. Esposti è uno degli uomini sui quali punta l'inchiesta di Brescia. Il giovane viene crivellato di colpi. Agonizzante, è finito con un colpo alla testa.»
cronologia.leonardo.it un eccezionale documento sulle foibe con riferimenti ai carabinieri
«il tenente Saccucci, con militanti di ON, FN e AN e ufficiali dei Carabinieri avrebbe dovuto sequestrare gli oppositori politici; il generale dell'Aeronautica Militare Italiana Giuseppe Casero e il colonnello Giuseppe Lo Vecchio presero posizione al Ministero della Difesa, con l’approvazione del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, il generale Fanali; il maggiore Berti, già condannato per apologia di collaborazionismo e ciò nonostante giunto ad alti gradi del Corpo Forestale dello Stato, conduce una colonna di allievi della Guardia Forestale,»
«Negli elenchi della loggia erano iscritti i nomi di quattro ministri , 44 parlamentari, tutti i vertici dei servizi segreti SISMI e SISDE, comandanti della Guardia di finanza, alti ufficiali dei Carabinieri, generali, militari, prefetti, funzionari, magistrati, banchieri, imprenditori, direttori di giornali, giornalisti... Fondati sospetti fanno ritenere che gli elenchi integrali della P2 siano rimasti nell'ombra, la piovra della P2 toccava ogni cosa e controllava l'Italia intera. Il commendatore Gelli in un intervista affermerà: " La P2 è stata un'esperienza unica e irripetibile".»
collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]note su polizia
[modifica | modifica wikitesto]«La neonata Repubblica di Salo' non fu piu' tenera del fascismo con gli ebrei, anzi. La Carta di Verona del 14 novembre 1943 - il manifesto politico della Rsi - risolve il problema degli ebrei italiani nel capitolo settimo, affermando che tutti i membri della razza ebraica sono "stranieri e parte di una nazione nemica". L’Ordine di Polizia numero 5, emanato il 30 novembre 1943 e trasmesso il giorno seguente alla radio, annuncia che tutti gli ebrei saranno inviati ai campi di concentramento,»
«Ma si macchiano di complicita' con i nazisti pure le prefetture, la polizia e i carabinieri (alcune prefetture e comandi – scrive De Felice – ci mettono "uno zelo veramente incredibile, fatto al tempo stesso di fanatismo, di sete di violenza, di rapacita'"). E’ un fatto ormai accertato che i 4210 ebrei deportati dopo l’Ordine n. 5, siano stati arrestati quasi tutti dalle autorita' italiane.»
«La prima retata attuata da un reparto specializzato di polizia fu quella del 16 ottobre 1943 a Roma: quel sabato vennero rastrellati 1.259 ebrei; due giorni dopo 1.023 di essi vennero deportati ad Auschwitz (tra di essi vi era anche un bambino nato dopo l’arresto della madre). Il 1° dicembre anche le autorità italiane cominciarono ad arrestare gli ebrei e a internarli in campi provinciali; alla fine di quel mese iniziarono a trasferirli nel campo nazionale di Fossoli, nel comune di Carpi, in provincia di Modena.»
«Per i nazisti il compito di arrestare tutti gli ebrei di Casale fu molto semplificato dal lavoro svolto dalla polizia italiana a partire dal 1938; inoltre non fu molto difficile o pericoloso l'arresto di Sanson Segre, nato nella città monferrina nel 1866, che fu trascinato fuori dal letto - gli era stata amputata una gamba per una grave forma di diabete - e trasferito nelle carceri di Torino.»
«Decisione italiana di consegnare alla polizia tedesca gli ebrei tedeschi presenti nella Francia sudorientale occupata dall'Italia; direttiva di trasferimento a Bolzano degli internati (per lo più ebrei stranieri) del campo di Ferramonti di Tarsia in Calabria.»
«Oltre alla Questura e alla Guardia Nazionale Repubblicana, GNR (che aveva assorbito anche l'Arma dei Carabinieri), svolgevano, di fatto se non di diritto, attività di polizia anche la già citata Legione Autonoma Ettore Muti, la Brigata Nera Aldo Resega, l'ISPA (Ispettorato Speciale Polizia Antipartigiani, formato da personale della Pubblica Sicurezza), il CIP (Centro Informativo Politico, una sorta di polizia finanziaria alle dipendenze dirette del comando SS), nonché un reparto di SS italiane e l'ufficio politico della Decima Mas. Infine, ultima solo per metterla meglio in luce, operava il Reparto Speciale di polizia, al quale il suo capo, Pietro Koch, aveva il vezzo di aggiungere il suo nome, preceduto abitualmente dal titolo di dottor (anche se Koch non aveva mai terminato gli studi universitari)»
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«In questo periodo nasce anche l'amicizia con l'attore Osvaldo Valenti e con la sua amante, l'attrice Luisa Ferida. Osvaldo Valenti, squinternato e cocainomane, è ufficiale della Decima Mas, ma partecipa anche all'attività della Banda, più che altro perché tra le altre lucrose attività, oltre alla rapina, gli uomini di Koch si sono specializzati anche nel traffico di droga.»
«La tortura a Villa Triste diventa quasi fine a sé stessa; certo, è un sistema per far parlare gli arrestati, ma l'insistenza con cui viene effettuata, la fantasia perversa degli aguzzini, dimostrano quello che dicevamo in apertura, ossia che il Reparto Speciale si distingueva da tutte le altre polizie. Ma si distingueva proprio perché anche la crudeltà della guerra può conoscere dei limiti, ma l'immaginazione di un sadico li supera di continuo.»
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Le Brigate Nere, di Ricciotti Lazzero - Rizzoli, 1986
- L'esercito di Salò, di Giampaolo Pansa - Mondadori, 1970
- L'Italia della guerra civile, di Indro Montanelli e Mario Cervi - Rizzoli, 1983
- Storia della guerra civile in Italia, 1943-45, di Giorgio Pisanò - Edizioni FPE Milano, 1965-67
- ottimo materiale vario dacoinsultazione
belin me scurdavu de: Gaetano Collotti da da
«Prefetti e podestà finiscono sotto il controllo di "consiglieri" tedeschi". Dalle autorità tedesche dipendono direttamente anche le formazioni della milizia fascista e i vari reparti di polizia, impegnati anche nelle operazioni di rastrellamento antipartigiane. Tra questi particolare rilievo ha l'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia, agli ordini dell'ispettore generale Giuseppe Gueli. Questo ispettorato, con sede nella famigerata "Villa Triste" di via Bellosguardo, era stato creato fin dal 1942 con specifici compiti di repressione antipartigiana e di controllo delle organizzazioni operaie nelle fabbriche. La sezione operativa dell'Ispettorato divenne tristemente nota come Banda Collotti, dal nome del suo comandante Gaetano Collotti. Dopo l'8 settembre essa proseguì nella sua attività antipartigiana mettendosi al servizio dei tedeschi e distinguendosi in particolare nella cattura degli ebrei.»
in quanto a Giuseppe Gueli risiera S.Sabba sempre su Collotti
«In seguito, in polemica con lo Stato repubblicano che aveva concesso un riconoscimento militare alla memoria di Collotti, il suo torturatore, Miani rifiuta ogni onoreficenza.»
sempre su Collotti da testiminianzelager RAI e questa ce la dimentichiamo per caso? Banda Carità
«Dopo l’8 settembre del 1943 a Firenze si costituì un ufficio di polizia denominato “Reparto di Servizi Speciali”, che divenne tristemente famoso con il nome di “Banda Carità”, dal nome del suo comandante Mario Carità. Suo compito era di scoprire le organizzazioni resistenziali e di catturare gli esponenti del movimento partigiano, dei comitati di liberazione nazionale e dei partiti antifascisti. La Banda Carità agiva prevalentemente a Firenze, in stretta collaborazione con le SS e con altri servizi di polizia tedeschi ed italiani. L’ultima sede operativa della Banda fu un caseggiato situato a Firenze (via Bolognese n. 67) che venne denominato “Villa Triste”, a motivo delle efferate torture inflitte agli interrogati.»
Banda Collotti
«Gaetano Collotti., torturatore fascista. Fu vice commissario dell’Ispettorato Speciale di P.S. per la Venezia Giulia, costituito a Trieste nell’aprile del 1942 per reprimere l’antifascismo giuliano.»
«Candrilli implacabile ingranaggio dell'efficiente macchina di Eichmann»
la sentenza di condanna a morte del candrilli e questo taglia la testa ad un branco di tori,non ad uno
proprio dal ministero dell'interno
«Emblematica della commistione di ruoli tra Milizia, polizia e Ceka e dell'esistenza quindi di strutture "parallele" a quelle ufficiali, era la circostanza che De Bono, primo capo della Polizia fascista, fosse al tempo stesso comandante della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.»
proviamo tabellone solo carabinieri (ghe semmu quexi)
[modifica | modifica wikitesto]Nome del campo | Città | Tipo di campo | Tipologia di internati | internati (stima) | Campo istituito da | Direttori | Operatività |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Zlarino | Zara_(Croazia) | Lager per
rastrellati politici e loro familiari |
Civili | 1652* | Ministero dell'Interno | Comandante della 173° Sezione Regi Carabinieri
della Divisione "Eugenio di Savoia", in seguito il Tenente Colonnello Umberto Ransava |
Marzo 1943 |
Arbe | Fiume (Croazia)
Dalmazia (oggi in Croazia) |
Lager | Civili uomini, donne, bambini, ebrei (internamento protettivo) | 6577* | Ministero dell'Interno | Colonnello dei Carabinieri
Vincenzo Cuiuli |
Giugno 1942 |
Fertilia | Sassari,
[ [Sardegna]] |
Lager per
slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili, per lo più croati | 300 | Ministero dell'Interno | Arma dei Carabinieri | Gennaio 1943, Agosto1943 |
Monigo | Treviso | Lager per
slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili jugoslavi | 3464* | Ministero dell'Interno | Tenente Colonnello dei Carabinieri
Alfredo Anceschi aiutato dal Capitano Eliseo Signorini |
2 luglio |
Gonars | Udine,Friuli Venezia Giulia | Lager per
slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili jugoslavi | 6500* | Ministero dell'Interno | Tenente Colonnello Eugenio Vicedomini, Cesare Marioni, Ignazio
Fragapane, Gustavo De Dominicis, Arturo Macchi |
Ottobre,1941,19 ottobre |
Visco | Udine,Friuli Venezia Giulia | Lager per
slavi dell'internamento civile parallelo |
Civili jugoslavi | 3272* | Ministero dell'Interno | Tenente Colonnello dei Carabinieri
Salvatore Bonofiglio |
Gennaio 1943 |
Fabriano | Ancona | Lager | "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche
pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi |
90 | Ministero dell'Interno | funzionario di pubblica sicurezza Antonio Vecchio,
"sorvegliato" dai Carabinieri |
Settembre |
Ciao, sono Maiha! Ho visto che a giugno hai lasciato un messaggio a proposito della lista dei campi di concentramento in Italia che ho fatto qualche tempo fa. In realtà non ho ben capito quale fosse la tua domanda. Sarò felice di aiutarti quando capirò come e in cosa! Potresti chiarirmi il concetto per favore? Grazie mille