Utente:Lupo rosso/Sandbox/mafiafascismoagentiamericanidopoguerra

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Dopo la seconda guerra mondiale nell'immediato[modifica | modifica wikitesto]

PREMESSA[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Central_Intelligence_Agency § Europa .

Il discorso relazioni mafia fascismo servizi segreti sia italiani che americani risulta inserito ed organico al livello di scontro sociale in Sicilia che e' stato ben alto con riferimento particolare al periodo dopo l'armstizio e subito posbellico,seguendo l'indicazione del sito dei bersaglieri[1] porta alla tabella del sito della fondazione Luigi Cipriani da cui si possono estrapolare i dati dei morti e feriti nelle proteste di piazza della popolazione estrapolando i dati per la Sicilia da quelli nazionali [2].Questo a Livello locale mentre a livello nazionale e sovranazionale e' inserito in uno scenario piu'vasto degli interventi CIA in Europa.


dettaglio morti ammazzati nelle proteste di piazza ad armistizio a fine conflitto esprapolato da ricerca della fondazione Luigi Cipriani

24 settembre 1943

A Palma di Montechiaro (Agrigento), per stroncare la manifestazione della popolazione contro il richiamo alle armi, reparti militari sparano sulla folla uccidendo un uomo e una donna.

29 marzo 1944

Partinico (Palermo),manifestazione contro il carovita e accaparratori di grano,sottufficiale dei carabinieri uccide Lorenzo Pupillo, minorenne,muore durante gli scontri il maresciallo dei carabinieri Benedetto Scaglione. 27 maggio 1944

Regalbuto (Enna), raduno separatista con Andrea Finocchiaro Aprile, Luigi La Rosa, Santi Rindone, Bruno di Belmonte, Guglielmo Carcaci, Concetto Gallo, Concetto Battiato,Isidoro Piazza,fra gli altri si verificano scontri e cade soto il fuoco dei carabinieri Santi Milisenna delPci segretario della federazione di Regalbuto; . altri due manifestanti vengono gravemente feriti.

28 maggio 1944

Licata (Agrigento), a causa del ritorno in carica all'ufficio di collocamento del gia' deposto gerarca fascista vi e' una protesta popolare durante la quale polizia e carabinieri aprono il fuoco col risultato di tre caduti fra i manifestanti e circa 18 feriti,alla portesta seguono 120 arresti.

19 ottobre 1944

Palermo,manifestazione pacifica popolare contro la mancanza di pane ne consegue che un plotone di fanteria del 139° Rgt della divisione Sabauda spara sulla folla col risultato di 23 morti e 158 feriti :ovvero vi e' una connotazione di strage secondo la definizione accettata dai siti ANPI e dagli esperti del settore.Fra i caduti della popolazione: Giuseppe Balistreri, Vincenzo Cacciatore, Domenico Cordone, Rosario Corsaro, Michele Damiano, Natale D’Atria, Giuseppe Ferrante, Vincenzo Galatà, Carmelo Gandolfo, Francesco Giannotta, Salvatore Grifati, Eugenio Lanzarone, Gioacchino La Spisa, Rosario Lo Verde, Giuseppe Maligno, Erasmo Midolo, Andrea Olivieri, Salvatore Orlando, Cristina Parrinello, Anna Pecoraro, Vincenzo Puccio, Giacomo Venturelli, Aldo Volpes.

20 ottobre 1944

Sui giornali pero' il comunicato imposto dal governo in carica recita "In occasione di una dimostrazione diretta ad ottenere miglioramenti di carattere economico, compiuta ieri a Palermo da impiegati delle banche e dell’esattoria, gruppi estranei, sobillati da elementi non ancora chiaramente individuati, prendevano l’iniziativa per inscenare una manifestazioni sediziosa. Davanti alla sede dell’Alto Commissariato venivano esplosi colpi d’arma da fuoco contro reparti dell’Esercito, che erano così costretti a reagire. Si deplorano 16 morti e 104 feriti. L’ordine pubblico è stato ristabilito. Il Comitato provinciale di liberazione nazionale si è subito riunito ed ha dichiarato di mettersi a disposizione dell’Autorità governativa locale per la ricerca dei responsabili della manifestazione sediziosa".

ottobre 1944


Licata (Agrigento), manifestazione di contadini,2 morti e 19 feriti dovuti al fuoco dei carabinieri i carabinieri aprono il fuoco uccidendone due, ne coneguono 80 denunce di manifestanti.

14-15 dicembre 1944

Catania, manifestazione contro il richiamo alle armi con conseguenti tumulti e devastazione di Municipio, sede del Banco di Sicilia con relativi uffici dell’esattoria comunale,nel proseguio i manifestanti si spingono fino alla sede del Distretto militare,i militari aprono il fuoco e cade Antonio Spampinato. Ne consegue l'arresto di 53 manifestanti, fra glie arestati vi sono militanti conosciuti del movimento separatista siciliano quali Egidio Di Mauro, Salvatore Padova da Ispica, Giuseppe La Spina mentre Concetto Gallo, i fratelli Gullotta, Michele Guzzardi, Giuseppe Galli, Isidoro Avola, Guglielmo Paternò Castello vengono denunciati a piede libero.

17 dicembre 1944

Pedara,al mattino vengono lanciate 5 bombe a mano in 2 distinte piazze del paese senza danni sempre nel corso della protesta per il richiamo allae armi,nel medesimo pomeriggio a Vizzini i carabinieri sparano sui dimostranti che stanno incendiando la sede del municipio col risultato di 2 morti fra i dimostranti i dimostranti intenti ad incendiare la sede del Municipio, uccidendone 2.

4 gennaio 1945

Ragusa, l’esercito apre il fuoco su dimostrazione che cerca di bloccare il trasporto dei giovani arruolati verso il fronte sulla folla che tenta di bloccare un camion che trasportava giovani verso il fronterisulta gravemente ferito un giovane e ucciso il sacrestano della chiesa di san Giovanni,la rivolta dei cosidetti non si parte, invece di sedarsi si alimenta

5-6 gennaio 1945

Ragusa, i non si parte prendono possesso di alcuni quartieri ed elevano barricate dando cosi' inizio ad una insurrezione armata,fra i dirigenti vi sono militanti socialisti ma ancor piu' comunisti,questi ultimi non sono a conoscenza che l'organismo dirigente del loro steso partito ha definito la loro insurrezione rigurgito fascista.L'esercito interviene in modo asssai pesanet col risultato di 19 morti e 63 feriti fra i rivoltosi a Ragusa e provincia,alcune fonti storiche ritengono tali dati una sottostima di un accadimento definibile anche in questo caso come strage.(vedere fonti sentenze e regolamenti magistratura militare per esatezza)

11 gennaio 1945

Naro, la rivolta dei non si parte si inasprisce.Gli organi di repressione dello stato fanno fuoco col risultato di 5 morti Il bilancio della repressione sarà di 5 morti e 12 feriti nel proseguio vi sono 53 arresti

12 gennaio 1945

Licata,durante i tumulti contro la leva obbligatoria viene assassinato un manifestante.

11 marzo 1945

Palermo,assalto da parte della folla all'ufficio delle imposte e all'ispettorato dei dazi e consumi nel proseguio i rivoltosi si dirigono verso la prefettura muoino negli scontri un commissario di p.s. ed un giovane operaio . 11 settembre 1945

Piazza Armerina (Enna), scontri fra dimostranti ed apartenenti aglii organi di repressione delllo stato, un carabiniere fa fuoco su Giovanni Pivetti,miltante socialista ,che muore.

2 ottobre 1945

Piazza Armerina (Enna),lavoratori protestano contro il carovita ne conseguono cariche dei poliziotti che costano una vittima ai manifestanti oltre alcuni feriti,le manifestazioni di protesta comunque proseguono per 2 giorni.


I morti fra i manifestanti in questo priodo sono circa 80 a fronte di due appartenenti agli organi di repressione dello stato con un rapporto fra i cadutu manifestanti e i caduti degli organi di repressione dello stato di 40 ad 1 ed i friti piu' o meno gravi fra i manifestanti sono centinaia

dettaglio morti ammazzati nelle proteste di piazza nel dopoguerra esprapolato da ricerca della fondazione Luigi Cipriani

12 marzo 1946

Palermo,gruppi di disoccupati mescolati con reduci di guerra provano ad assalire la Prefettura la Prefettura ,durante una manifestazione,a causa della carenza di lavoro.per protestare per la mancanza di lavoro. I poliziotti sparano e muoiono due dimostranti uno dei quali si chiama Giuseppe Maltesi vengono altresi' ferite circa trenta persone e muore il commissario di ps Calderone durante i tafferugli.

21 marzo 1946

Messina,manifestazione la disoccupazione e e la noncuranza del governo per il grave problema, i poliziotti fanno fuoco e muore Salvatore Caramanna , soldato di leva ,ed un ragazzino,restano feriti 24 dimostranti

5-6 agosto 1946


Caccamo (Palermo),viene requisito il grano per cui vi e' una forte protesta contadina risultato i poliziotti sparano procando 18 morti fra i manifestanti e circa 100 feriti,fra i poliziotti muoiono 4 agenti e 15 risultano feriti;anche questo avvenimento si puo' inserire nella categoria stragi.

7 marzo 1947


Messina,viene indetto uno sciopero generale contro il carovita e per la richiesta di aumenti salariali ne consegue che i carabinieri caricano e muoionoBiagio Pellegrino e Giuseppe Maiorana,operai e comunisti, fra i dimostranti anche tre feriti.

7 giugno 1947


Messina,manifestazione contro la disoccupazione,Ludovico Maiorana, Antonio Pellegrini e Carlo Rocco cadono sotto il fuoco dei carabinieri.

21 dicembre 1947


Canicattì,durante uno sciopero i carabinieri intervengono per presidiare la sede dell’Uomo qualunque,fanno fuoco e muoiono fra i dimostranti Giuseppe Amato, Salvatore Lauria e Giuseppe Lupo, risultano pure ferite gravemente 9 persone con 11 feriti lievi

4 aprile 1949


Mazara del Vallo (Trapani),Francesco La Rosa,bracciante, convocato in caserma dai carabinieri per un interrogatorio e' strangolato. 19 aprile 1949


Mazara del Vallo (Trapani), manifestazione di braccianti, gli organi di repressione dello stato sparano e viene amazzzato un contadino.

29 novembre 1949


Bagheria (Palermo), manifestazione contadina,intervento dei carabinieri che uccidono una donna Filippa Mollica Nardo che di mestiere e' contadina.

2 marzo 1950


Petralia (Palermo),manifestazione di protesta,i poliziotti uccidono,aprendo il fuoco,2 dimostranti e ne feriscono 3


17 gennaio 1951


Adrano (Catania),proteste contro la visita di Eisenhower i poliziotti sparano sui dimostranti e muore Girolamo Rosano, bracciante di 19 anni militante della Cisl:restano ferite 11 persone fra le quali,sempre fra i dimostranti, Francesco Greco,di 16 anni,ferito assai grave;muore anche una donna per un attacco di cuorecausato dalla sparatoria.Si sa di due cariche una davanti alla Camera del lavoro,direttamente sul concetramento dei dimostranti, dove i manifestanti si stavano concentrando, la seconda a corteo partivo durante le cariche oltre i lacrimogini vengono usati dagli organi di represione dello stato pure i mitra;un articolo dell'Unita' aserisce che sulla folla spara dal balcone pure Filadelfio Cancio, militante del MSI e l’avvocato Danielo, precedentemente segretario del Fascio locale.



da fondazione Luigi Cipriani


17 febbraio 1954


Mussumeli (Caltanisetta), manifestazione popolare di protesta per la predurante penuria di acqua aggravata dal discorso chel’Ente acquedotti esige comunque il pagamento per un servizio non prestato,i poliziotti sparano sulla folla portatasi davanti al Municipio,muoiono sotto il fuoco degli organi di repressione dello stato : Onofria Pellicceri, Giuseppina Valenza, Vincenza Messina e Giuseppe Cappalonga tutti e tre sedicenni;vi sono anche diversi feriti fra i quali 9 gravi e fra questi un ragazzino di 7 anni a nome Baldassare Mistretta.

17 febbraio 1954


Barrafranca (Enna), i carabinieri aprono il fuoco su una manifestazione contadina col risultato che rimane ucciso un bimbo di 5 anni.

31 marzo 1954


Mussomeli (Caltanissetta):dopo poco piu' di un mese dalla prima strage circa 2.300 poliziotti occupano la cittadina con perquisizioni a vasto raggio nelle abitazioni private vengono quindi fatti circa 30 arresti proprio fra quelli che avevano tentato di opporsi alla strage e dopo la avevano denunciata,fra questi i consiglieri comunali comunisti Calogero Amico e Vincenzo Consiglio, il segretario della locale Camera del Lavoro ,Salvatore Guarino,ed anche Giovanni Vullo democristiano,consigliere comunale,che aveva scritto alla Procura della repubblica presentandouna dettagliata e puntigliosa denuncia sul comportamento degli organi di repressione dello stato.

19 ottobre 1954


Caltanissetta,il Tribunale emette sentenza per i fatti di Mussomelima gli inquisiti non sono i responsabile della strage appartenenti agli organi di repressione dello stato bensi' 35 cittadini partecipanti alla protesta per acqua.Salvatore Guarino,gia' citato,subisce una condanna di 9 mesi e 15 giorni per ‘oltraggio aggravato’;stesso capo di imputazione per Francesco Catania, Salvatore Mancuso, Diego Seminatore, Vincenzo Russo, Antonino Collura, Calogero Castello, Michele Noto, Nicola Cardinali, Alfonso Caruso, Calogero Amico, Vincenzo Consiglio, Vincenza Randasso, Vincenza Giovino, Calogero Immermano, Giuseppe Savia, Vincenzo Lobrutto, Giuseppe Di Liberto, Marcangelo Lo Presti, Salvatrice La Rocca, Giuseppe Bonfanti, Calogero Castello, Gaetano Barba, Eraldo Martinassi, Giovanni Calà, Concetto Evelino, Angela Torquato, Giovanna Giovino con condanne varianti da 6 a 8 mesi.


30 gennaio 1957


Palermo, rivolta nel carcere dell’Ucciardone;20 feriti ed un morto fra i detenuti causati dall'intervento dei poliziotti.

31 gennaio 1959


Palermo, ancora una rivolta nel carcere dell’Ucciardone contro le condizioni di detenzione ritenute disumane dai detenuti,intervento dei poliziotti con un morto e 7 feriti fra i detenuti

8 luglio 1960


Palermo, il centro del capoluogo e' presidiato dalla Celere per "controllare"una manifestazione associata allo sciopero generale proclamato dalla Cgil,iniziano immediatamente i caroselli della Celere ai quali i dimostranti reagiscono;muoiono fra i dimostranti Francesco Vella, responsabile per le leghe operaie degli edili,viene colpito mentre sta aiutando un giovane colpito in pieno da un lacrimogeno ;muoiono pure,sempre fra i dimostranti, Giuseppe Malleo, Rosa La Barbera e Andrea Cangitano di 18 anni,non e' mai stato chiarito se da poliziotti in divisa o da infiltrati o peggio da personaggi esterni agli organi di represione dello stato pagati per far fuoco sulla folla.La manifestazione riprende alle 18 sul piazzale del municipio e gruppi di manifestanti sono presso la questura e la prefettura ed anche in tali situazioni i poliziotti aprono il fuoco; i manifetanti non recedono dalla loro presa di posizione e gli scontri violenti proseguono fino a tarda notte;a tali scontri fanno seguito rastrellamenti e pestaggi indiscriminati da parte della Celere.Il bilancio a termine della giornata e' di 300 fermi,qualche centinaio di feriti con 40 fra questi feriti da arma da fuoco oltre il dimostrante morto sopracitato.

8 luglio 1960


Catania, sciopero contro il governo Tambroni,i poliziotti iniziano i caroselli a danno dei manifestanti;Salvatore Novembre,un operaio edile disoccupato, resta isolato dagli altri partecipanti alla manifestazione e viene ferito gravemente a manganellate e finito col revolver;vi sono altri 7 feriti fra i manifestanti.

2 dicembre 1968


Avola (Siracusa), la Celere spara su una manifestazione di braccianti,indetta per lo stato di agitazione sindacale causato da mancato rinnovo del contratto muiono Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona.


9 novembre 1970

Avola (Siracusa), Dionisio Mangiacasale giudice istrutore invia 85 mandati di comparizione ad 85 braccianti,per reati vari dopo repressione poliziesca del 2 dicembre 1968 che aveva provocato la morte dei due braccianti Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona.

12 giugno 1971

Palermo,un agente di ps uccide un militante del Partito Repubblicano , Michele Guaresi,conosciuto,perche' era stato sorpreso ad attaccare manifesti del partito ,in vista della tornata elettorale, dopo il periodo consentito

Generale[modifica | modifica wikitesto]

Nei sui primi anni la CIA e precedentemente l'OSS,che si trasformo' in CIA si assunsero il compito di limitare la supposta espansione del comunismo in Europa seguendo l'ipotesi che l'area comunista avesse l'appoggio dei paesi dell'Est ,seguendo tali tesi contribuirono alla strutturazione e/o formarono locali gruppi anti-comunisti;questi tentativi si risolsero in falimenti ma durnate il tentativo stesso interagirono con qualunque tipo di organismo che fosse avverso all'ideologia comunista e quindi non fu escluso l'uso della violenza e del terrorismo finalizzato a scopi politici.Oltre che in Italia la CIA tento' di provocare insurrezioni in Ucraina e Bielorussia tramita l'infiltrazioni di agenti ma sopratutto qui il fallimento fu totale.Tra le accuse portate all'OSS e alla CIA,in gran parte confermate dalla documentazione desecretata dei documenti riservati dei servizi di intelligence si statunitensi che britannici ,vi sono rapporti che avvalorano l'accusa di aver sia aiutato che reclutato nazisti di alto livello dopo la Seconda Guerra Mondiale che sarebbero stati indicati per lo scopo propostosi da Cia ed OSS.

Da diversi documenti furiesce un tentativo di piano organico non casuale o localistico che ben si inserisce nel quadro della guerra fredda.I servizi segreti USA furono impegnati a reclutare migliaia di ufficiali tedeschi e nazifascisti anche di primo piano già prima della fine del secondo conflitto mondiale,e' nota la pubblica denuncia in tal senso di Peter Tompkins,agente OSS in Italia, per i fascisti,nello specifico, e' nota la vicenda di Max Corvo e Vincent Samporino,agenti e/o collaboratori della CIA che gia' subito dopo l'armistizio si diedero da fare per liberare diversi gerarchi ascisti imprigionati.

«Frank B.Gigliotti. Massone reverendo di una chiesa metodista di Lemon Grace in California e chef adviser, consigliere capo dell'Oss nel 1947 dava origine alla Cia.In un rapporto del Dipartimento di stato USA del 7 luglio 1947 Walter Dowling della Divisione affari europei parla del gruppo organizzato da Brennan (cfr.infra ndr) in questi termini: "Temo che Gigliotti, anch'egli membro dell'OSS, stia cercando di attivare la vecchia banda dell'Oss in Italia come mezzo per combattere il comunismo. Come è noto le attività di quel gruppo, messo in piedi per la maggior parte da italoamericani quali Scamporino e Corvo, sono sempre state di dubbio valore e i più sono stati rispediti a casa quando Bob Joyce ha preso la direzione in Italia".E' così che quando, nel 1943, gli USA sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'Oss sarà la corsa di Max Corvo e Vincent Scamporino all'isola di Favignana per liberare i mafiosi incarcerati dai fascisti.»

[3] Tra i nazisti che sarebbero stati

protetti o avrebbero collaborato con l'intelligence statunitense spiccano,come esempi ecllettanti i nomi di Klaus Barbie, Eugen Dollmann,Karl Hass (condannato all'ergastolo con Erich Priebke per l'Eccidio delle Fosse Ardeatine e coinvolto in diverse indagini relative alla Strategia della tensione), il capitano degli SS Theodor Saevecke, responsabile in Lombardia per il SIPO-SD (Polizia e Servizio di Sicurezza) nonche' autore della strage di Piazzale Loreto e della Corbetta (Milano). Tra gli italiani arruolati dai servizi USA spicca il nome del principe Junio Valerio Borghese,comandante della X_MAS,ideatore del Golpe Borghese ,forse implicato nell'omicidio di Mauro De Mauro,che sembrava conoscesse gli intenti del principe nero tamita le sue "amicizie" fra ex repubblichini e X Mased ancor prima implicato forse nel caso di Portella della Ginestra e delle stragi siciliane del periodo.Le uniche nazioni infatti nelle quali le azioni della CIA ebbero qualche successo nel tentativo di limitare l'influenza comunista furonoin Francia e in Italia,in relazione anche alle elezioni italiane del 1948. Quanto soprascritto su Wikipedia di evince anche da editoriale di Santo Della Volpe,ovvero uno dei capiredattori TG3 [4] Tale situazione sia dovuta a cause internazionali che specifiche sia italiane che siciliane porto'nel difficile ambiente siciliano,(reso ancor piu' difficile dopo lo sbarco alleato), ad un'utilizzo di formazioni come l'EVIS ed il MIS(movimento indipendentista siciliano),nate con progetti di rivendicazioni sociali ed eguaglitarie con dirigenti anche di sinistra,ad una fagotitazione delle suddette organizzazioni da parte di una commistione fra mafiosi__fascisti_servizi stranieri,nel particolare americani che avevano gia' agito in precedenza in Italia per preparare lo sbarco ed in linea di massima per fornire aiuti e collegamenti ai partigiani nella lotta contro il fascismo,figura emblematica fra questi agenti e' Max Corvo[5]

inchieste-ricostruzioni,proposte anche come documentario televisivo, non sembra manchi sia la partecipazione fascista sia l'intervento di intelligence stranieri,sopratutto collegati all'autonomismo siciliano

  • (ricordiamo,pero', che l'inidipendismo siciliano parti',pero',nei suoi

capi storici, come istanza di sinistra

quando faremo la repubblica sociale in Sicilia i feudatari ci dovranno dare le loro terre se non vorranno darci le loro teste ovvero per dirlo sinteticamente:

«17 Giugno 1945 Muore in uno scontro a fuoco con i carabinieri, in circostanze oscure, Antonio Canepa , comandante dell'EVIS (assieme a Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice e Francesco Ilardi,nomi fuori citazione) Dopo la sua morte la componente progressista del Movimento Indipendentista viene repressa e annientata e la destra della mafia e dei latifondisti prende il sopravvento.»

[6] [7]

«Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile)..... I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive.»

di gran peso storico ha lo stralcio precedente tratto [8] Rapporti incrociati fra Decima_Mas_di_Borghese,mafia e golpismo fascista si evincono anche dalla vicenda di Mauro De Mauro secondo un articolo di Andrea Cottone e Laura Nicastro [9] ,fra i redattori di Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo [10]

I morti fra i manifestanti in questo priodo sono circa 50 a fronte di 4 appartenenti agli organi di repressione dello stato ed i feriti piu' o meno gravi fra i manifestanti sono centinaia Tirando le somme di hanno circa 130 caduti fra i manifestanti nei due periodi presi in considerazione a fronte di 5 o 6 caduti fra gli appartenenti agli organi di repressione dello stato con un rapporto di circa 26 ad 1 fra i morti manifestanti nnelle proteste ed i morti appartenenti agli organi di repressione dello stato . Tenendo conto dei periodi succitati ed arrivando al 2001 con la morte di Carlo Giuliani nella intera penisola il totale dei dimostranti uccisi dagli organi di repressione dello stato supera decisamente le 300 unita'.


La situazione del dopoguerra dovuta sia alle cause internazionali della suddivisione del mondo in blocchi che dalla situazione storico sociale siciliana inasprita ancor piu' dopo in concomitanza dell'invasione alleata dell'isola italiana con le relative tensioni sociali di ordine rivendicativo sia salariale che normativo da parte delle classi piu' disagiate siciliane porto' nel dopoguerra ad una commistione operativa fra mafia,agenti dei servizi segreti americani che gia' avevano operato in appoggio alla lotta antifascista e fascisti stessi riutilizzati dai servizi americani stessi.Tale commistione agiva nell'ottica della repressione delle lotte rivendicative per evitare il pericolo che potessero essere utilizzate come metodi di manovra per fra prevalere la sinistra italiana ancora unita al momento nei suoi partiti storici fondamentali. Chiarificatrice e' questa frase tratta da Wikipedia:

  • La CIA ebbe più successo nei suoi sforzi di limitare l'influenza del comunismo in Francia e in Italia, soprattutto nelle elezioni italiane del 1948. Dopo la seconda guerra mondiale, la CIA fu lo strumento attraverso cui si organizzò la rete Gladio, una rete segreta di organizzazioni in Italia e in altre parti dell'Europa occidentale.

Tratta dal paragrafo Cia In Europa ed ulteriormente ampliata nel paragrafo Cia arruolamento di ex nazifascisti la seguente citazione tratta dal dossier relativo alla pubblicazione di Storia segreta della Siciliaedscuola,a firma di Giuseppe Casarrubea,uno dei maggiori storici attuali di storia siciliana,figlio di una vittima della strage di Partinico,chiarifica ancora maggiormente il problema e la lettura completa del dossier da una visione ,anche se sintetica ,sia dello svolgersi dei fatti sia del metodo di studio applicato dagli storici

«Cari amici, sono lieto di inviarvi una raccolta di documenti da me preparata in occasione della pubblicazione del mio volume Storia segreta della Sicilia (Milano, Bompiani, 2005)..... Queste carte narrano della spudorata impunità di cui godettero i neofascisti nell’instaurare un vero e proprio Stato parallelo in Italia, che mirava ad annientare le forze democratiche uscite vittoriose dalla guerra di Liberazione. Tra il 1944 e il 1947, prese forma una pericolosa Gladio ante litteram, che obbliga ormai gli storici a retrodatare alle settimane che videro la costituzione della Rsi (novembre 1943) la nascita della cosiddetta “strategia della tensione” di matrice neofascista. I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la X MAS di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive. L’antologia di documenti inediti curata da Nicola Tranfaglia l’anno scorso (Come nasce la repubblica, Milano, Bompiani, 2004) e le opere di storici e giornalisti come Aldo Sabino Giannuli, Vincenzo Vasile, Peter Tompkins, Mimmo Franzinelli, Claudio Pavone, Sergio Flamigni, Gianni Cipriani, Angelo Del Boca, Giuseppe De Lutiis e Pier Giuseppe Murgia, costituiscono, assieme al mio nuovo libro, i prodromi di uno stimolante processo di rilettura della Storia italiana della seconda metà del Novecento, una revisione che, grazie ai sempre più numerosi fondi archivistici che gli Stati Uniti d’America continuano a declassificare (Cia, Fbi e Dipartimento di Stato, ad esempio), ci consentirà di riscrivere nei prossimi anni la tormentata storia della prima Repubblica e......»

In data 2/9/2007 la trasmissione televisiva "Blu Notte" curata da Lucarellisito Carlo Lucarelli e tornata sul discorso specifico a come Junio Valerio Borghese capo della X Mas e poi implicato nella vicenda siciliana in questione sia stato preso in consegna e fatto fuggire dagli americani,la trasmissione era centrata sull'armadio della vergogna,ovvero come per motivi di equilibri internazionali molte stragi nazifasciste italiane sia state nascosste con ammissioni ad esempi in proposito di Paolo Emilio Taviani.Casi eclettanti per l'ipotesi proposta quelli di Portella della Ginestra e la Strage di Partinico in cui mori' il padre di Giuseppe Casarrubea. Dossier di Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino: Stati Uniti, eversione nera e guerra al comunismo in Italia - 1943-1947 [11]

«Il SIM (Servizio Informazioni Militari) era sempre lo stesso del Governo fascista e i suoi agenti erano stati scelti certa- mente da fascisti. Per la precisione vi erano stati arruolati anche alcuni antifascisti. Proviamo quin- di ad immaginare le conseguenze anche drammatiche di questo miscuglio. Bene fece Craveri che tenne severamente lontano i suoi uomini dell’ORI da queste pericolose trappole.»

[12]

il convegno di Palermo[modifica | modifica wikitesto]

Nicola Tranfaglia ha scritto un libro molto importante per documenti presentati come nasce la repubblica? e tale saggio e'stato spunto per il il convegno di Palermo;

il convegno di Palermo e' inerente ai rapporti tra mafia, Vaticano e neofascismo dallo sbarco degli alleati in Sicilia al 1947 basato sulla sua ricerca e quella di Giuseppe Casarrubea, che utilizza come pezza d'appoggio i documenti americani e italiani desecretati,ed arriva arricchendole della conoscenza ed esperienza degli storici partecipanti a conclusioni che si ritrovano sviluppate e completate da materiali storici comprovanti nel libro come nasce la repubblica? di Nicola Tranfaglia[13]

Promotori del convegno sono il preside della Facoltà di Lettere Giovanni Ruffini e Salvatore Lupo, ordinario di Storia contemporanea presso la stessa facolta'.


L'introduzione di Salvatore Lupo di per se stessa costituisce un momento di sintesi dell'intero periodo storico in questione.

«“La repubblica italiana- esordisce- , la nuova Italia non nasce indipendente ma sotto l’occupazione americana, che ci fa capire come la Resistenza al fascismo abbia riscattato la sconfitta ma non del tutto, l’Italia resta un paese soggetto a tale occupazione che perdura dal ’44 al 47’e poi segna il passaggio del nostro paese al Patto Atlantico”. La sua formula del “doppio Stato con una doppia fedeltà” è interessante, indica accordi segreti tra un pezzo di Stato italiano e i servizi segreti americani. L’Italia si presenta come un paese sconfitto e l’Italia nel mezzogiorno non è certo un’Italia resistenziale. I tentativi al sud di arrivare ai livelli del centro nord non reggono, il movimento contadino, che parte in Sicilia dopo il 46’, non è la Resistenza italiana al fascismo. Nel Mezzogiorno di fatto non c’è stata la Resistenza, quindi da qusto punto di vista il sud non riflette e non rappresenta i partiti di massa: socialisti, comunisti e cattolici. “Questo il contesto- dice Lupo- nel quale nascono logiche di potere occulte che tendono a reprimere la libertà di scelte politiche chiare. Al nord si assiste allo scontro tra democrazia cristiana e comunismo, al sud si cerca di costruire una rete clandestina per sconfiggere il nemico comune, i comunisti! Ecco quindi dopo la guerra la nascita di gruppi combattenti italiani anti-comunisti, infiltrati dalla X_MAS

sintesi di come nasce la repubblica? di Nicola Tranfaglia a cura di Rosa Alba Amico

L'introduzione di Salvatore Lupo presegue illustrando il patto di fra tra mafia ed esercito americano (con l'interessamento sul campo degli agenti OSS Max Corvo e Vincent Scamporino,gia' avvocato di famiglie mafiose negli USA,[14] piu' specificatamente) per lo sbarco in Sicilia .I documenti desecretati indicano che questo patto organico e' stato fatto.L'esercito americano,fra l'altro,a parte ovvviamente i livelli superiori,non tutti,a conoscenza di tali intralazzi,si configura in linea di massima la realta' siciliana come una realta' primitiva senza comprenderne la complessita';ovverossia in linea di massima l'esercito non conosce cosa e' la mafia e quindi ne accetta l'aiuto sia militare che per il mantenimento deordine,prova ne sara' che diversi capi mafiosi nel periodo divengono carche pubbliche in molti centri siciliani.Ma il patto fondamentale e' con i capi mafiosi d alto rango come Vito genovese che diventerra' vice del plenipotenziario Charles_Poletti e giovani mafiosi che farnno una gran carrriera come Gaetano Badalamenti,risultato implicato nella vicenda di Salvatore Giuliano,fascista, che diviene praticamente il principale capo militare per organizzazione di azioni milòiteri contro le forze della sinistra e sindacali in fermento nel periodo(Portella della Ginestra)Altro punto fonamentale e' unire a queto tipo di intervento la destra democristiana e Portella della Ginestra e' la sintesi di tale strategia.I documenti desecretati parlano di questa strategia portata avanti dagli statunitensi ,che d'altro canto fa parte ed e' inizio della strategia degli interventi CIA in Europa.L'altro punto su cui appoggiarsi e' il Vaticano,cosa non difficile visto il clima di intensa rottura che vi e' fra USA ed URSS e l'accusa di anticlericalismo violento rivolta su tuttto il territorio nazionale alle forze di sinistra.Salvatore Lupo ipotizza quindi che alla base della strutturazione della Repubblica italiana in una parte importantissima della nazione si basava su questo genere di alleanze e quindi si domanda comme in tale maniera si possa far nascere una repubblica veramente democratica. Il secondo relatore del convegno Ernesto Burgio, conferma l'esistenza dei documenti comprovanti gli asserti dell'introduzione di Lupo precisando che i nomi citati oltre aquelli gia' presentati sono quelli di Giulio Andreotti,che risulta trettamente connesso ai servizi americani dal 1946 ed il principe Valerio PignatelliValerio Pignatellidocumenti statunitenensi ed italiani su mafia fascismo servi segreti 1944 – 1947 di Giuseppe Casarrubea.Oltre a Junio Valerio Borghese la cui collaborazione,come quella di altri criminali di guerra nazifascisti con gli statunitensi e' ben nota,l'intervento di Giuseppe Casarrubeaverte sulla efficienza tecnica che gli agenti preposti alle azioni hanno nel periodo dallo sbarco alleato fino al 1948 ,gli agenti statunitensi tendono a mantenere saldamente in pugno lo stato di occupazione e vengono trattati con nomi e particolari nel libro di [Nicola Tranfaglia],che ha detta di Casarrubea rappresenta un punto fermo per gli storici del settore poiche' contiene documenti citati ancora sviluppabili per lo studio dello storico.Giuseppe Casarrubea porta esempi enommi sul piano del'organizzazione tattico_militare per confermare vieppiu' la documentazione presentata nel libro e nello specifico descrive il battaglione Pega formato da appartenenti alla disciolta X Mas al comando di Nino Cuttazzoni.Scopo specifico e' la lotta contro i comunisti,in quel momento fra le forze progressiste trainanti in Sicilia,tale battaglione e' dotato di mezzi sia tecnici che logistici di alto livello derivati dalla esperiqnza della X Mas.Nino Cuttazzoni ,secondo Casarrubea ,

«lascia diretamente scritto Abbiamo a disposizione armi, depositi al completo, faccio contattare anche gruppi di nuotatori paracadutisti dal sud»

sintesi di come nasce la repubblica? di Nicola Tranfaglia

Lino Buscemiarticolo di Repubblica a firma di Buscemi sull'assassinio di Salvatore Giuliano, altro studioso del periodo in questione interviene invece sull'omerta' da parete sia di USA che di Italia che per hanno per anni impedito l'accessso alla documentazione ssu cui si appoggia il libro di Nicola Tranfaglia ribadendo che lo scopo della mafia dopo lo sbarco alleato era di costituire sia a lvello locale che nazionale una classe dirigente che fose collusa con gli interessi mafiosi e pr fare cio' in Sicilia vi era bisogno di uno stretto controllo del territorio.Lino Buscemi individua nel fatto di Portella della Ginestra il primo atto della Strategia della Tensione che non per nulla avine in una zona ritenuta strategica nonn solo per l'Italia ma per gli stessi interessi statunitensi nell'intero Mediterraneo:il fronte automista ,nato sulle idee di sinistra e di rivendicazione sociale del gruppo che faceva capo aBruno Canepa tramite l'aiuto degli a anglo- americani passa sotto il controllo della destra reazionaria e mafiosa fino appunto a valesi di personaggi quali Salvatore Giuliano.Gli stessi comunisti del noerd non capiscono,o non vogliono capire a fondo la questione siciliana,e due lettere indirizzate a Palmiro Togliatti da parte di Montalbano segretatio siciliano del pci non ricevono risposta ;sono del 27 otttobre del 1944 ed il pci non da alcun risalto a livello nazionale di tali chiarimenti mandati da Montalbano.In linea di massima Lino Buscemi asserisce che anche la Strage di Portella della Ginestra e' stata rimossa da entrambi le parti politiche di maggior peso nella nazione non procedendo con la denuncia basata sui documenti disponibili anche se di parole demagociche ne son state spese anche troppe.

Interviene di seguito Giuseppe Casarrubea, figlio fra l'altro di una delle vittime della strage di Partinico.Il suo intervento verte sia sull'azione che sull'organizzazione degli agenti in Italia pagati dal dipartimento di Stato americano ande poter mettere a frutto nell'immediato dopoguerra la situazione di privilegio oggettiva degli statunitensi dopo lo sbarco.Per le specifiche azioni Giuseppe Casarrubea fa riferimento al libro di Nicola Tranfaglia fondamentale per le fonti citate.Casarrubea procede con alcuni esempi specifici chiarificatori citando personaggi ben singolari:oltre a gia' nominato Nino Cuttazzoni ed associato pure lui al battaglione Vega vi e' Salvatore Sapienza, di Montelepre,di stanza a Verona per esercitarsi all'uso delle arm ma presente al momento opportuno con i reparti del battaglione Vega in Sicilia. Poi cita un altro accolito dell X_MAS e /o degli apparati da questo derivati: Fortunato Colbani e come rappresentanti della mafia nomi che ricorrono spesso ed in tempi diversi come Calogero Vizzini, Genco Russo etc.Parla anche di come il generale Giuseppe Castellano,fra i firmatari dell'armistizio,indica una riunione fra i piu' noti capimafiaed il risultato e' la nascita del fronte democratico dell’ordine siciliano,con presidente esattamente Calogero Vizzini;lo scopo dichiarato e' il riportare l'ordine nella Sicilia.Gli statunitensi che trovano allo sbarco una situazione confusa intricata e complessa nella gestione di tuttto il tessuto sociale accettano anzi spingono perche' mafiosi di gran caratura si occupino della normalizzazione del territorio,sopratutto in risposta alle sommose e rivendicazioni sociali portate avanti in quel momento dalle masse operaie e contadine siciliane , e gli elencati morti negli scontri di piazza uccisi daglli orgni di repressione dello stato sono indicativi di tale eriodi di disordine Torando alle interazioni mafiosi fascisti per lo sviluppo dell'argomento usiamo le stesse parole di Giuseppe Casarrubbea delle nel suo specifico intervento

«Non c’era solo la spia di Giuseppe Pazienza del battaglione Vega. Abbiamo una fonte archivistica parallela, che si chiama Fonte di documentazione del SIS[15] via Appia, Roma., consultata per conto del giudice Guido Salvini dallo Storico Aldo Giannuli[16]. Il quale ha dimostrato che la banda di Salvatore Giuliano non era che un plotone di esecuzione agli ordini del generale della Guardia nazionale repubblichina di Salò, rispondente al nome di MARTINA (non so se è vivo, speriamo che la voce non gli arrivi), il quale aveva a sua disposizione appunto un nucleo, da cui dipendeva la banda di Salvatore Giuliano. Quindi questa favola che Giuliano era il bandito analfabeta, che Giuliano aveva fatto la strage, che dietro di lui forse c’era qualcuno che gli aveva armato la mano, che ci sono tanti misteri, non regge più rispetto ai dati della ricerca.»

[17]

L'intervento di Giuseppe Carlo Marino verte suifatti di Portella della Ginestra e sulla figura di Salvatore Giuliano,i dubbi di Marino sono sul fatto che la sua scelta espressamente antisocilcomunista sia un'evoluzione ideologica del suo iter politico avvenuta per "maturazione politica",come i suoi dubbi permangono sul fatto che sia stato solo lui e i suoi uomini a sparare a Portella visto che questo gli avrebbe fatto perder la sua fama di "giustiziere" e di Robin Hood a cui Giuliano teneva enormemente,ovvero in sintesi non lo convince attribuire i fatti di Portella della Ginestra al solo "bandito Giuliano".Basandosi sui documenti ampiamente trattati nel libro di Nicola Tranfaglia,Giuseppe Carlo Marino riesce a togliersi qualche dubbio in quanto prende atto che gli avvenimenti di Portella della Ginestra facevano parte di un piano per buttare i socialcomunisti nell'illilegalita',visto la loro forza al momento sopratutto in Sicilia,facendo una prococazione alla quale la controrisposta violenta avvrebbe potuto catenare la repressione "legale" verso le due grandi forze popolari.Cioe' Marino prende atto delle lettere non considerate di Montalbano a Palmiro Togliatti per collegare la procazione di Portella della Ginestra ad uno scenario assai piu' ampio in cui i due leaders dei due partiti principali Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti son consapevoli che la nazione sta vivendo un periodo di "liberta' controllata" con una sovranita' nazionale limitata che puo' avere una doppia chiave di lettura ovvero sia sovranita' limitata nei confronti degli occupanti statunitensi sia del Vaticano.In questo periodo quindi si inseriscono e si intersecano diversi personaggi che poi entreranno nella storia della nazione;Giulio Andreotti,uno fra tutti, il quale in una lettera all'OSS (nello specifico all'ufficio affari strategici) da informazioni su discorsi riservati fattigli da Alcide De Gasperi,quindi senza mezzi termini il prof.Giuseppe Carlo Marino definisce Giulio Andreotti informatore dei servizi segreti statunitensi essendo al contempo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio:lo storico si domanda se era stato posizionato li' per controllare cio' che faceva De Gasperi il quale a sua era a conoscenza dei contatti dell'informatore Giulio Andreotti con gli americani.Di seguito cita documenti inerenti, 1946, a Pio 12°,anticomunista in modo fermo e deciso,il quale non esclude a possibilita' che socialisti e comunisti vadano al governo con i democristiani pero' i socialcomunisti si debbono presentare alle elezioni come unico corpo elettorale in modo da poter pervenire ad egual numero di rappresentanti parlamentari fra i democristiani ed i socialcomunisti.Infine il prof.Giuseppe Carlo Marino rimarca il fatto apparentemente stupefacente che l’autonomia siciliana nata da lotte popolari e rivendicative di grosse masse fosse pero' decisa con calcoli appropriati da potentissimi capi mafiosi e su tali calcoli mafiosi son stati trovati documenti comprovanti.

Dopo la dichiarazione dell'armistizio[modifica | modifica wikitesto]

documentazione su quanto sta sotto

«Una relazione dei carabinieri della fine del 1946 mostrò quanto la mafia avesse rafforzato la sua presenza nella realtà dell'isola nei tre anni successivi allo sbarco alleato. Le caratteristiche del fenomeno rimandano a tanti rapporti dell'Ottocento: la protezione-estorsione nei confronti dei proprietari, l'omertà diffusa, gli ambigui rapporti col banditismo, i contatti col mondo politico, un certo livello di organizzazione interprovinciale. Ancora una volta la risposta fu individuata unicamente nel ricorso a mezzi di polizia eccezionali, mentre non si ebbe il coraggio, in quella occasione, di affrontare a fondo il nodo dei rapporti fra mondo mafioso e poteri legali.»

[18]

«ALLA CADUTA DEL FASCISMO

Da fondazione Luigi Cipriani Cronologia da 27 luglio 1943 Il generale Mario Roatta, nella sua "Direttiva su mantenimento della disciplina e dell’ordine" scrive: "Durante le operazioni in Sicilia si è verificato che la popolazione, malgrado l’ordinanza in proposito, si è riversata in disordine sulle vie di comunicazione, bloccandole: gruppi di popolani, ad onta della presenza di posti di guardia, hanno demolito un pontile, nella supposizione che esso potesse attirare il tiro delle navi avversarie; militari di batteria contraerea, di batterie Milamert, di campi di aviazione, di reparti sfusi di magazzini di depositi, uffici ecc. hanno abbandonato il loro posto affluendo, anch’essi in disordine e sovente su automezzi ed altri veicoli, sulle ferrovie e rotabili, verso lo stretto di Messina. Reparti, sia pure in blocco e in ordine si sono messi in moto per conto loro ritirando per esempio dalle posizioni, batterie che vi erano ancora utili; sbandati delle province sicule si sono diretti alle loro case, indossando talvolta abiti civili, ecc. ecc. Contemporaneamente, militari siciliani da tutte le parti della penisola si sono diretti arbitrariamente a Villa San Giovanni e Messina e, una volta raggiunta l’isola, hanno per lo più proseguito per la residenza delle loro famiglie, anziché portarsi a combattere. Ed alcuni gruppi di tali ‘volontari’ hanno dato luogo a scenate di fronte a nuclei in servizio di controllo e polizia che li fermavano, nella penisola e in Sicilia; ne è risultato un gran disordine, spettacolo indecoroso, effetto pernicioso sul complesso delle truppe, ed anche intralcio notevole alle operazioni e rifornimenti.»

[19]

«A Palermo, un plotone di fanteria del 139° Sabauda s.i. apre il fuoco sulla folla che dimostra per il pane: 23 morti e 158 feriti sono il bilancio della strage. A Licata stesso copione. Se fino ad allora le motivazioni della rivolta erano state quelle alimentari una nuova miccia si andava accendendo. Venivano chiamate alle armi le classi 1924-1925 (19 ottobre 1944,ovvero in presenza del governo Badoglio;precisazione fuori nota)»

[20]



dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

«Si arriva al PACTUM SCELERIS, lo scellerato accordo tra mafia e americani per lo sbarco in Sicilia degli alleati. I documenti scoperti in tal senso indicano chiaramente questo elemento. Gli americani non sanno che cos’è la mafia ma la cercano per avere ordine e utilizzare il minor numero di soldati. Il loro modello è quello di una società primitiva, che in realtà si presenta complessa e genera conflitti. Il ricorso all’Alta mafia è un punto di partenza, si presenta come una destra separatista, filo fascista. E il mandato viene dato a Salvatore Giuliano, bandita separatista e fascista! Bandito per noi, colonnello per gli americani!»

[21] Nei sui primi anni la CIA e precedentemente l'OSS,che si trasformo' in CIA si assunsero il compito di limitare la supposta espansione del comunismo in Europa seguendo l'ipotesi che l'area comunista avesse l'appoggio dei paesi dell'Est ,seguendo tali tesi contribuirono alla strutturazione e/o formarono locali gruppi anti-comunisti;questi tentativi si risolsero in falimenti ma durnate il tentativo stesso interagirono con qualunque tipo di organismo che fosse avverso all'ideologia comunista e quindi non fu escluso l'uso della violenza e del terrorismo finalizzato a scopi politici.Oltre che in Italia la CIA tento' di provocare insurrezioni in Ucraina e Bielorussia tramita l'infiltrazioni di agenti ma sopratutto qui il fallimento fu totale.Tra le accuse portate all'OSS e alla CIA,in gran parte confermate dalla documentazione desecretata dei documenti riservati dei servizi di intelligence si statunitensi che britannici ,vi sono rapporti che avvalorano l'accusa di aver sia aiutato che reclutato nazisti di alto livello dopo la Seconda Guerra Mondiale che sarebbero stati indicati per lo scopo propostosi da Cia ed OSS.

Da diversi documenti furiesce un tentativo di piano organico non casuale o localistico che ben si inserisce nel quadro della guerra fredda.I servizi segreti USA furono impegnati a reclutare migliaia di ufficiali tedeschi e nazifascisti anche di primo piano già prima della fine del secondo conflitto mondiale,e' nota la pubblica denuncia in tal senso di Peter Tompkins,agente OSS in Italia, per i fascisti,nello specifico, e' nota la vicenda di Max Corvo e Vincent Samporino,agenti e/o collaboratori della CIA che gia' subito dopo l'armistizio si diedero da fare per liberare diversi gerarchi ascisti imprigionati.

«Frank B.Gigliotti. Massone reverendo di una chiesa metodista di Lemon Grace in California e chef adviser, consigliere capo dell'Oss nel 1947 dava origine alla Cia.In un rapporto del Dipartimento di stato USA del 7 luglio 1947 Walter Dowling della Divisione affari europei parla del gruppo organizzato da Brennan (cfr.infra ndr) in questi termini: "Temo che Gigliotti, anch'egli membro dell'OSS, stia cercando di attivare la vecchia banda dell'Oss in Italia come mezzo per combattere il comunismo. Come è noto le attività di quel gruppo, messo in piedi per la maggior parte da italoamericani quali Scamporino e Corvo, sono sempre state di dubbio valore e i più sono stati rispediti a casa quando Bob Joyce ha preso la direzione in Italia". E' così che quando, nel 1943, gli USA sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'Oss sarà la corsa di Max Corvo e Vincent Scamporino all'isola di Favignana per liberare i mafiosi incarcerati dai fascisti.»

[22] Tra i nazisti che sarebbero stati

protetti o avrebbero collaborato con l'intelligence statunitense spiccano,come esempi ecllettanti i nomi di Klaus Barbie, Eugen Dollmann,Karl Hass (condannato all'ergastolo con Erich Priebke per l'Eccidio delle Fosse Ardeatine e coinvolto in diverse indagini relative alla Strategia della tensione), il capitano degli SS Theodor Saevecke, responsabile in Lombardia per il SIPO-SD (Polizia e Servizio di Sicurezza) nonche' autore della strage di Piazzale Loreto e dell Corbetta (Milano). Tra gli italiani arruolati dai servizi USA spicca il nome del principe Junio Valerio Borghese, comandante della X MAS,ideatore del Golpe Borghese ,forse imlicato nell'omicidio di Mauro De Mauro,che sembrava conoscesse gli intenti del principe nero tamita le sue "amicizie"con gli ex repubblichini e X Mased ancor prima implicato forse nel caso di Portella della Ginestra e delle stragi siciliane del periodo.Le uniche nazioni infatti nelle quali le azioni della CIA ebbero qualche successo nel tentativo di limitare l'influenza comunista furonoin Francia e in Italia,inrelazione anche alle elezioni italiane del 1948.

Quanto soprascritto su Wikipedia di evince anche da editoriale di Santo Della Volpe,ovvero uno dei capiredattori TG3 [23] Tale situazione sia dovuta a cause internazionali che specifiche sia italiane che siciliane porto'nel difficile ambiente siciliano,(reso ancor piu' difficile dopo lo sbarco alleato), ad un'utilizzo di formazioni come l'EVIS ed il MIS(movimento indipendentista siciliano),nate con progetti di rivendicazioni sociali ed eguaglitarie con dirigenti anche di sinistra,ad una fagotitazione delle suddette organizzazioni da parte di una commistione fra mafiosi__fascisti_servizi stranieri,nel particolare americani che avevano gia' agito in precedenza in Italia per preparare lo sbarco ed in linea di massima per fornire aiuti e collegamenti ai partigiani nella lotta contro il fascismo,figura emblematica fra questi agenti e' Max Corvo[24]

inchieste-ricostruzioni,proposte anche come documentario televisivo, non sembra manchi sia la partecipazione fascista sia l'intervento di intelligence stranieri,sopratutto collegati all'autonomismo siciliano

  • (ricordiamo,pero', che l'inidipendismo siciliano parti',pero',nei suoi

capi storici, come istanza di sinistra

quando faremo la repubblica sociale in Sicilia i feudatari ci dovranno dare le loro terre se non vorranno darci le loro teste ovvero per dirlo sinteticamente:

«17 Giugno 1945 Muore in uno scontro a fuoco con i carabinieri, in circostanze oscure, Antonio Canepa , comandante dell'EVIS (assieme a Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice e Francesco Ilardi,nomi fuori citazione) Dopo la sua morte la componente progressista del Movimento Indipendentista viene repressa e annientata e la destra della mafia e dei latifondisti prende il sopravvento.»

[25] [26]

«Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile)..... I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive.»

di gran peso storico ha lo stralcio precedente tratto [27] Rapporti incrociati fra Decima_Mas_di_Borghese,mafia e golpismo fascista si evincono anche dalla vicenda di Mauro De Mauro secondo un articolo di Andrea Cottone e Laura Nicastro [28] ,fra i redattori di Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo [29]


I morti fra i manifestanti in questo priodo sono circa 50 a fronte di 4 appartenenti agli organi di repressione dello stato ed i feriti piu' o meno gravi fra i manifestanti sono centinaia Tirando le somme di hanno circa 130 caduti fra i manifestanti nei due periodi presi in considerazione a fronte di 5 o 6 caduti fra gli appartenenti agli organi di repressione dello stato con un rapporto di circa 26 ad 1 fra i morti manifestanti nnelle proteste ed i morti appartenenti agli organi di repressione dello stato . Tenendo conto dei periodi succitati ed arrivando al 2001 con la morte di Carlo Giuliani nella intera penisola il totale dei dimostranti uccisi dagli organi di repressione dello stato supera decisamente le 300 unita'.


La situazione del dopoguerra dovuta sia alle cause internazionali della suddivisione del mondo in blocchi che dalla situazione storico sociale siciliana inasprita ancor piu' dopo in concomitanza dell'invasione alleata dell'isola italiana con le relative tensioni sociali di ordine rivendicativo sia salariale che normativo da parte delle classi piu' disagiate siciliane porto' nel dopoguerra ad una commistione operativa fra mafia,agenti dei servizi segreti americani che gia' avevano operato in appoggio alla lotta antifascista e fascisti stessi riutilizzati dai servizi americani stessi.Tale commistione agiva nell'ottica della repressione delle lotte rivendicative per evitare il pericolo che potessero essere utilizzate come metodi di manovra per fra prevalere la sinistra italiana ancora unita al momento nei suoi partiti storici fondamentali. Chiarificatrice e' questa frase tratta da Wikipedia:

  • La CIA ebbe più successo nei suoi sforzi di limitare l'influenza del comunismo in Francia e in Italia, soprattutto nelle elezioni italiane del 1948. Dopo la seconda guerra mondiale, la CIA fu lo strumento attraverso cui si organizzò la rete Gladio, una rete segreta di organizzazioni in Italia e in altre parti dell'Europa occidentale.

Tratta dal paragrafo Cia In Europa ed ulteriormente ampliata nel paragrafo Cia arruolamento di ex nazifascisti la seguente citazione tratta dal dossier relativo alla pubblicazione di Storia segreta della Siciliaedscuola,a firma di Giuseppe Casarrubea,uno dei maggiori storici attuali di storia siciliana,figlio di una vittima della strage di Partinico,chiarifica ancora maggiormente il problema e la lettura completa del dossier da una visione ,anche se sintetica ,sia dello svolgersi dei fatti sia del metodo di studio applicato dagli storici

«Cari amici, sono lieto di inviarvi una raccolta di documenti da me preparata in occasione della pubblicazione del mio volume Storia segreta della Sicilia (Milano, Bompiani, 2005)..... Queste carte narrano della spudorata impunità di cui godettero i neofascisti nell’instaurare un vero e proprio Stato parallelo in Italia, che mirava ad annientare le forze democratiche uscite vittoriose dalla guerra di Liberazione. Tra il 1944 e il 1947, prese forma una pericolosa Gladio ante litteram, che obbliga ormai gli storici a retrodatare alle settimane che videro la costituzione della Rsi (novembre 1943) la nascita della cosiddetta “strategia della tensione” di matrice neofascista. I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la X MAS di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive. L’antologia di documenti inediti curata da Nicola Tranfaglia l’anno scorso (Come nasce la repubblica, Milano, Bompiani, 2004) e le opere di storici e giornalisti come Aldo Sabino Giannuli, Vincenzo Vasile, Peter Tompkins, Mimmo Franzinelli, Claudio Pavone, Sergio Flamigni, Gianni Cipriani, Angelo Del Boca, Giuseppe De Lutiis e Pier Giuseppe Murgia, costituiscono, assieme al mio nuovo libro, i prodromi di uno stimolante processo di rilettura della Storia italiana della seconda metà del Novecento, una revisione che, grazie ai sempre più numerosi fondi archivistici che gli Stati Uniti d’America continuano a declassificare (Cia, Fbi e Dipartimento di Stato, ad esempio), ci consentirà di riscrivere nei prossimi anni la tormentata storia della prima Repubblica e......»

In data 2/9/2007 la trasmissione televisiva "Blu Notte" curata da Lucarellisito Carlo Lucarelli e tornata sul discorso specifico a come Junio Valerio Borghese capo della X Mas e poi implicato nella vicenda siciliana in questione sia stato preso in consegna e fatto fuggire dagli americani,la trasmissione era centrata sull'armadio della vergogna,ovvero come per motivi di equilibri internazionali molte stragi nazifasciste italiane sia state nascosste con ammissioni ad esempi in proposito di Paolo Emilio Taviani.Casi eclettanti per l'ipotesi proposta quelli di Portella della Ginestra e la Strage di Partinico in cui mori' il padre di Giuseppe Casarrubea. Dossier di Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino: Stati Uniti, eversione nera e guerra al comunismo in Italia - 1943-1947 [30]

approfondimenti inerenti periodo[modifica | modifica wikitesto]

biografia Peter Tompkins da ANPI


libri di Peter Tompkins


da Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia dossiers su Portella della Ginestra


sheda su Portella della Ginestra dal sito dedicato a Peppino Impastato


da Montagnalonga sito curato dai parenti delle vittime di Portella della Ginestra che presenta anche il rapporto di Giuseppe Peri vicequestore di Trapani

Portella della Ginestra[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei fatti piu' eclettanti su cui si basano le tesi sulla correlazione fra mafia fascismo e servizi segreti anche statunitensi e' quello inerente a Portella della Ginestra.


L'avvenimento e le analisi storiche[modifica | modifica wikitesto]

da centro Peppino_Impastato

L'avvenimento e le analisi storiche

Il 1 maggio 1947, viene reintrodotta la festa dei lavoratori che non era permessa nel periodo fascista.La versione accettata ufficialmente [31]che sui lavoratori che manifestavano a favore del'occupazione delle terre incolte ed anche per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana avesse sparato un gruppo di fuoco del separatista Salvatore Giuliano, colonnello dell'Esercito Separatista Siciliano E.V.I.S. ed il rapporto dei carabinieri sulla strage faceva chiaramente riferimento ad "elementi reazionari in combutta con i mafiosi locali". Due anni dopo Salvatore Giuliano scrisse una lettera ai giornali, in cui affermava lo scopo politico della strage. Questa tesi fu smentita dall'allora ministro degli Interni Mario Scelba. Giuliano poi fu assassinato dal suo luogotenente Gaspare Pisciotta, il quale a sua volta morì avvelenato in carcere quattro anni più tardi, dopo aver affermato di voler rivelare i nomi dei mandanti della strage. La CGIL proclamò lo sciopero generale,immediatamente dopo il fatto, accusando i latifondisti siciliani di voler “soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori”[32]. Di questa strage pero' ci sono altre versioni storiche portate aventi da storici specializzati in storia della Sicilia quale Giuseppe Casarrubea che ha collabarota nella sua ricerca con unaltro storico di vaglia quale Nicola Tranfaglia.D'altro canto gia' Peter Tompkins

«"Mi ero arruolato come volontario nell'OSS per una ragione semplice e del tutto politica: era necessario sconfiggere il nazifascismo, che, come democratici americani, aborrivamo per la sua ideologia. Il nostro intento era di aiutare a ristabilire in Italia e in Europa sistemi di governo democratici. Il Re e Badoglio con i loro dipendenti del SIM, volevano al contrario mantenere una forma di governo simile a quello che avevano favorito e lasciato fiorire per vent'anni: lo stato fascista di Mussolini, ma senza Mussolini e i suoi fedeli ministri. In questo furono sostenuti da Churchill con l'apparente motivazione di un utile anticomunismo"»

[33]. denuncia pubblicamente e scrive nei suoi libri sulle protezioni ,da parte dell'OSS ed in seguito della CIA, che ebbero ex nazifascisti e Junio Valerio Borghese ,nel caso particolare,verso la fine della seconda guerra mondiale e nell'immediato periodo seguente,per essere utilizzati in chiave anticomunista.

La relazione che e' intercorso fra mafiosi e reduci fascisti e la omissione di questo dato di fatto secondo i succitati storici, si trae da quaesto scritto di Giuseppe Casarrubea.

«All'indomani dell'eccidio (1° maggio 1947), potevano le autorità di polizia, i carabinieri, i servizi segreti (civili e militari) della neonata repubblica italiana e lo stesso ministro degli Interni Mario Scelba, sconoscere i numerosi rapporti redatti dal Sim (Servizio informazioni militari) di Napoli nel 1945 sugli stretti contatti di natura eversiva, instauratisi nella provincia di Palermo fin dalla primavera - estate del 1944, tra gli NP (nuotatori paracadutisti,nota fuori citazione) del "Gruppo Ceccacci"(Rodolfo nota fuori ciatzione)[34] della X MAS e la cosiddetta "banda Giuliano" (cfr. il cap. 2)? Oppure, essere ignari delle decine di segnalazioni del Sis (Servizio informazioni e sicurezza) che, fin dal 1946, riferivano di un Salvatore Giuliano "a completa disposizione delle formazioni nere" (cfr. il cap. 1)? Basterebbero tali gravissime "omissioni di Stato" a invalidare la sentenza del processo di Viterbo (maggio 1952), che vide appena la condanna della manovalanza di second'ordine della banda. (...)»

[35]


Dossier a cura di Giuseppe Casarrubea

«La prima traccia di Portella che conduce agli agenti di Angleton è ancora oggi conficcata nei corpi dei sopravvissuti: schegge di metallo di ignota provenienza. Non sono frammenti di proiettili, non sono bombe a mano andate in frantumi. Non sono niente, ufficialmente: solo "qualcosa" che il Primo Maggio ha colpito decine di contadini, donne e bambini. [36] Quasi tutti i testimoni avevano allora raccontato "di aver sentito, prima degli spari, un sibilo e il tipico rumore dei mortaretti". Alcuni avevano addirittura pensato ai giochi di fuoco allestiti per il giorno di festa. Nei documenti di College Park si trova quel "qualcosa" che fa un sibilo. Quel "qualcosa" è dentro il manuale di "Armi speciali, congegni ed equipaggiamenti" redatto dall'OSS nel febbraio del 1945. Nell'opuscolo c'è la foto della Special Weapon, bomba aerea simulata in dotazione solo agli uomini del servizio segreto. Un testo ne spiega le caratteristiche tecniche e l'uso: "Obiettivo: simulare il fischio e l'esplosione di una bomba. Descrizione: è un congegno pirotecnico che produce un fischio dopo di che esplode come un grosso petardo...".»

da Le carte segrete sulla strage L'ombra USA a Portella della Ginestra La Repubblica 10 febbraio 2003 di Attilio Bolzoni e Tano Gulloaltro riferimento per stesso articolo


[37]

«Le indagini partono per caso. Alla fine del febbraio 1945 una pattuglia americana cattura sull’Appennino pistoiese due militi NP (Nuotatori-Paracadutisti) della X Mas: Pasquale Sidari e Giovanni Tarroni. I due confessano di aver trascorso vari mesi nell’Italia liberata e fanno vari nomi e cognomi che permettono all’intelligence alleata di identificare la rete di spionaggio e sabotaggio nazifascista nel Mezzogiorno. Sono decine gli arresti a Napoli e provincia. Qui operano Gino Locatelli e Bartolo Gallitto della Decima Mas ed i fascisti del principe Pignatelli. Le indagini si estendono in Calabria e in Sicilia e gli 007 angloamericani scoprono che a Partinico, in provincia di Palermo, dal luglio 1944 è attiva la colonna formatada tre militi della Decima Mas agli ordini di Dante Magistrelli. Oltre ad addestrare e ad equipaggiare la banda di Giuliano, Magistrelli si reca regolarmente a Napoli e nella Capitale per ricevere ordini e denaro dai neofascisti romani, a loro volta in contatto con i servizi segreti repubblichini di Verona e Milano

[7]da rassegna stampa articolo Giorgio Petta da La Sicilia 1 05 2005

[8]stesso discorso da articolo di Salvatore Giannella, da L'Europeo su stessa fonte del 14/04/2007

Opinioni antiche[modifica | modifica wikitesto]

In relazione a tale strage, oggetto di approfondite inchieste, numerosi studiosi, politici e componenti della Commissione Antimafia, hanno posto in evidenza il tema delle collusioni politiche a vario livello. Intervenendo alla seduta della Camera dei deputati del 26 ottobre 1951, Girolamo Li Causi affermava:

«Tutti sanno che i miei colloqui col bandito Giuliano sono stati pubblici e che preferivo parlargli da Portella della Ginestra nell'anniversario della strage. Nel 1949 dissi al bandito: "ma lo capisci che Scelba ti farà ammazzare? Perché non ti affidi alla giustizia, perché continui ad ammazzare i carabinieri che sono figli del popolo come te?". Risposta autografa di Giuliano, allegata agli atti del processo di Viterbo: "Lo so che Scelba vuol farmi uccidere perché lo tengo nell'incubo di fargli gravare grandi responsabilità che possono distruggere la sua carriera politica e finirne la vita". È Giuliano che parla. Il nome di Scelba circolava tra i banditi e Pisciotta ha preteso, per l'attestato di benemerenza, la firma di Scelba; questo nome doveva essere smerciato fra i banditi, da quegli uomini politici che hanno dato malleverie a Giuliano. C'è chi ha detto a Giuliano: sta tranquillo perché Scelba è con noi; Tanto è vero che Luca portava seco Pisciotta a Roma, non a Partinico, e poi magari ammiccava: hai visto che a Roma sono d'accordo con noi?»

Opinioni recenti[modifica | modifica wikitesto]

In tempi più prossimi la tesi delle collusioni ad altissimo livello, fino al capolinea del Quirinale, è stata assunta e rilanciata da Sandro Provvisionato, in Misteri d'Italia (Laterza 1994), e da Carlo Ruta, il quale nel prologo de Il binomio Giuliano Scelba (Rubbettino 1995)scrive:

«Sugli scenari che si aprirono con Portella della Ginestra, alcuni quesiti rimangono aperti ancora oggi: fino a che punto quegli eventi tragici videro realmente delle correità di Stato? E quali furono al riguardo le effettive responsabilità, dirette e indirette, di taluni personaggi chiamati in causa per nome dai banditi e da altri? Fra l'oggi e quei lontani avvenimenti vige, a ben vedere, un preciso nesso. Nel pianoro di Portella venne forgiato infatti un peculiare concetto della politica che giunge in sostanza sino a noi.»

Una tesi recente[modifica | modifica wikitesto]

Una tesi più grave, recente, ma non accettata dagli storiografi, attribuisce invece la strage ad una coincidenza di interessi tra i post-fascisti legati alla X MAS di Junio Valerio Borghese, i servizi segreti USA (preoccupati dell'avanzata socialista - comunista in Italia) ed i latifondisti siciliani.

«I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia [38] (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive[39]

«Il Giuliano allora si è avvicinato a me chiedendomi dove fosse mio fratello. Ho risposto che si trovava in paese con un foruncolo. Egli allora mi ha detto: 'E' venuta la nostra liberazione'. Io ho chiesto: -E qual è?- Ed egli di rimando mi disse: 'Bisogna fare un'azione contro i comunisti: bisogna andare a sparare contro di loro, il 1° maggio a Portella della Ginestra. Io ho risposto dicendo che era un'azione indegna, trattandosi di una festa popolare alla quale avrebbero preso parte donne e bambini ed aggiunsi: 'Non devi prendertela contro le donne ed i bambini, devi prendertela contro Li Causi[40]e gli altri capoccia'»

Non fu mai possibile dimostrare la veridicità di questo scenario, tramite testimonianza diretta, perché Giuliano fu ucciso nel 1950. Il probabile assassino, il suo luogotenente Gaspare Pisciotta, venne a sua volta ucciso nel 1954, avvelenato in carcere con della stricnina nel caffè, dopo aver preannunciato rivelazioni sulla strage. Sosteneva di aver ucciso Giuliano dietro istruzioni del Ministro dell'Interno Mario Scelba e di aver raggiunto un accordo con il colonnello Ugo Luca, comandante delle forze anti banditismo in Sicilia, di collaborare, a condizione che non fosse condannato e che Luca sarebbe intervenuto in suo favore qualora fosse stato arrestato.

«Il nominato Gaspare Pisciotta di Salvatore e di Lombardo Rosalia, nato a Montelepre il 5 marzo 1924, raffigurato nella fotografia in calce al presente, si sta attivamente adoperando - come da formale assicurazione fornitami nel mio ufficio in data 24 giugno c. dal colonnello Luca - per restituire alla zona di Montelepre e comuni vicini la tranquillità e la concordia, cooperando per il totale ripristino della legge.»


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia su Portella della Ginestra e su analoghi episodi

alleato a Portella della Ginestra", Bompiani editore

stragi nella Sicilia del dopoguerra", Franco Angeli editore

strage di Stato",Franco Angeli editore [41] Giuseppe Casarrubbea,uno dei massimi storici della Sicilia contemporanea, e' figlio di una delle vittime della strage di Partinico[42]

completezza sul reparto fascista

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ da sito La corsa infinita rivolte siciliane
  2. ^ da fondazione Luigi Cipriani
  3. ^ da Luigi Cipriani: Appunti sull'anticomunismo dal dopoguerra ad oggi.
  4. ^ [1]

    «I neofascisti organizzati dovrebbero creare il casus belli diuna insurrezione armata della sinistra, in modo da legittimare un golpe dei Carabinieri contro i comunisti di Togliatti ed i socialisti di Nenni. La strage di Portella della Ginestra, appunto.»

    «l'Unione patriottica anticomunista (UPA), una organizzazione clandestina capeggiata da generali e colonnelli dei carabinieri( Messe, Pieche, Laderchi) e manovrata occultamente da James Angleton,la superpia americana in Italia dallo sbarco in Sicilia in poi»

    «Quella mattina del 1 Maggio sulla Piana di Portella della Ginestra dove si ritrovavano da sempre a far festa operai e contadini, fu accesa una miccia che avrebbe dovuto far esplodere la rivolta dellesinistre e provocare l'intervento dei Carabinieri, dalla Sicilia in tutta Italia»

    «Poi anche Pisciotta, che aveva confidato in un trattamento particolare, venne avvelenato nel carcere di Viterbo nel 1954, dopo aver sentito la richiesta di ergastolo nei suoi confronti, lui che era stato quasi organico ai Carabinieri golpisti.»

    «Una storia mai chiusa ed ora riaperta. Ce ne' abbastanza per riaprire il processo su Portella della Ginestra? E' quanto chiedono i due studiosi Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, che hanno consegnato le nuove carte alla Procura della Repubblica di Palermo perche' il reato di strage non va mai in prescrizione»

  5. ^ documentazione sulla controversa figura dell'agente dell'OSS Max Corvo maggio 1991. In Stenografici sedute parlamentari X Legislatura) di Luigi_Cipriani,in cui si ipotizza la partecipazione di Max Corvo ai piani didestabilzzazione del dopoguerra

    «Nel 1952 il generale Giovanni_De_Lorenzo, appena nominato capo del Sifar, sottoscrive un accordo con gli americani (il famoso piano "Piano_Demagnetize", del quale si è parlato in precedenza). La documentazione statunitense, sottoscritta, dice addirittura che non si sarebbero dovuti informare i rispettivi governi francese ed italiano, i quali avrebbero avuto certamente da ridire per la presenza e la costituzione di strutture armate clandestine nei vari paesi; non era quindi necessario informare le rappresentanze politiche.»

  6. ^ [2]da messinacitymap.com
  7. ^ [3]il-fascista-giuliano-i-legami-tra-il-bandito-e-l-estrema-destra-di-attilio-bolzoni-tratto-da-la-repubblica-sabato-28-aprile-2007 si veda rapporto del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri su crimini banda Giuliano.
  8. ^ da edscuola DOSSIER A CURA DEL PROF. Giuseppe Casarrubea
  9. ^ Andrea Cottone e Laura Nicastro
  10. ^ Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo
  11. ^ Giuseppe Casarrubea Mario J. Cereghino STATI UNITI, EVERSIONE NERA E GUERRA AL COMUNISMO IN ITALIA 1943 - 1947
  12. ^ [http://www.anpi.it/patria_2007/002/33-35_TASSINARI.pdf La campagna d’Italia dell’OSS e di Max Corvo]
  13. ^ ampia presentazione libro
  14. ^ biografia breve

    «Scamporino non è soltanto un oriundo, è pure il legale dei sindacati sui quali Cosa Nostra ha già steso la propria ombra. Suo vice è un altro avvocato, PoliticiVictor Anfuso, che ha difeso nelle aule di giustizia tanti siciliani di Brooklyn. Il terzo in gerarchia è un ventenne con il pallino dell'agente segreto, Max Corvo.»

    da

    «Come è noto, le attività di quel gruppo, messo in piedi per la maggior parte da italo-americani quali Scamporino e Corvo, sono sempre state di dubbio odore e i più sono stati rispediti a casa quando Bob Joyce ha preso la direzione in Italia.' E' così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà la corsa del gruppo di Max Corvo e Vincent Scamporino all'isola di Favignana, `per restituire la libertà ai mafiosi imprigionati' dal regime fascista.»

    l'angolo morto di Mario Coglitore

    «Office of Strategic Service, servizio segreto statunitense, che poi cambiò il nome in CIA), d’origine siciliana, diretti da Earl Brennan, tra i quali Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino, prepararono ad Algeri i piani per la collaborazione coi mafiosi in Sicilia, in previsione dello sbarco, con la collaborazione in particolare di Lucky Luciano, e inviarono agenti speciali a stabilire contatti diretti ‘in loco’»

    che 'bella' sorpresa! Gli alleati in Sicilia
  15. ^ il ritrovamento dell'archivio "dimenticato"
  16. ^ Aldo Giannuli
  17. ^ Come nasce la Repubblica?
  18. ^ Nel maggio 1998 viene distribuito da "Repubblica" un CD-ROM dal titolo "La mafia, 150 anni di storia e storie". Un lavoro molto ricco sul piano documentale
  19. ^ da sito La corsa infinita rivolte siciliane
  20. ^ da sito La corsa infinita rivolte siciliane
  21. ^ sintesi di come nasce la repubblica? di Nicola Tranfaglia a cura di Rosa Alba Amico
  22. ^ da Luigi Cipriani: Appunti sull'anticomunismo dal dopoguerra ad oggi.
  23. ^ [4]

    «I neofascisti organizzati dovrebbero creare il casus belli di una insurrezione armata della sinistra, in modo da legittimare un golpe dei Carabinieri contro i comunisti di Togliatti ed i socialisti di Nenni. La strage di Portella della Ginestra, appunto.»

    «l'Unione patriottica anticomunista (UPA), una organizzazione clandestina capeggiata da generali e colonnelli dei carabinieri( Messe, Pieche, Laderchi) e manovrata occultamente da James Angleton,la superpia americana in Italia dallo sbarco in Sicilia in poi»

    «Quella mattina del 1 Maggio sulla Piana di Portella della Ginestra dove si ritrovavano da sempre a far festa operai e contadini, fu accesa una miccia che avrebbe dovuto far esplodere la rivolta delle sinistre e provocare l'intervento dei Carabinieri, dalla Sicilia in tutta Italia»

    «Poi anche Pisciotta, che aveva confidato in un trattamento particolare, venne avvelenato nel carcere di Viterbo nel 1954, dopo aver sentito la richiesta di ergastolo nei suoi confronti, lui che era stato quasi organico ai Carabinieri golpisti.»

    «Una storia mai chiusa ed ora riaperta. Ce ne' abbastanza per riaprire il processo su Portella della Ginestra? E' quanto chiedono i due studiosi Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, che hanno consegnato le nuove carte alla Procura della Repubblica di Palermo perche' il reato di strage non va mai in prescrizione»

  24. ^ documentazione sulla controversa figura dell'agente dell'OSS Max Corvo maggio 1991. In Stenografici sedute parlamentari X Legislatura) di Luigi_Cipriani,in cui si ipotizza la partecipazione di Max Corvo ai piani didestabilzzazione del dopoguerra

    «Nel 1952 il generale Giovanni_De_Lorenzo, appena nominato capo del Sifar, sottoscrive un accordo con gli americani (il famoso piano "Demagnetize", del quale si è parlato in precedenza). La documentazione statunitense, sottoscritta, dice addirittura che non si sarebbero dovuti informare i rispettivi governi francese ed italiano, i quali avrebbero avuto certamente da ridire per la presenza e la costituzione di strutture armate clandestine nei vari paesi; non era quindi necessario informare le rappresentanze politiche.»

  25. ^ [5]da messinacitymap.com
  26. ^ [6]il-fascista-giuliano-i-legami-tra-il-bandito-e-l-estrema-destra-di-attilio-bolzoni-tratto-da-la-repubblica-sabato-28-aprile-2007 si veda rapporto del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri su crimini banda Giuliano.
  27. ^ da edscuolaDOSSIER A CURA DEL PROF. Giuseppe Casarrubea
  28. ^ Andrea Cottone e Laura Nicastro
  29. ^ Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo
  30. ^ Giuseppe Casarrubea Mario J. Cereghino STATI UNITI, EVERSIONE NERA E GUERRA AL COMUNISMO IN ITALIA 1943 - 1947
  31. ^ ( furono sparate dalle colline circostantinumerose raffiche di mitracon 11 morti (9 adulti e 2 bambini) e 27 feriti,fra i manifestanti,alcuni feriti morirono in seguito)
  32. ^ Maria Gigliola Toniollo -Il Popolo di Portella della Ginestra, su cgil.it
  33. ^ da SISDE
  34. ^ l fascista Giuliano - i legami tra il bandito e l'estrema destra di Attilio Bolzoni - tratto da La repubblica - sabato 28 aprile 2007 Dagli archivi americani e inglesi emergono i legami tra il bandito e l’estrema destra
  35. ^ da Documenti statunitensi e italiani sulla banda Giuliano, la Decima Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 - 1947) dossier di Giuseppe Casarrubea
  36. ^ da Documenti statunitensi e italiani sulla banda Giuliano, la Decima Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 - 1947) dossier di Giuseppe Casarrubea
  37. ^ Libri di Attilio Bolzoni e Tano Gullo
    • La giustizia è Cosa Nostra di Attilio Bolzoni, Giuseppe D'Avanzo edito da Mondadori, 1995
    • Rostagno: un delitto tra amici di Attilio Bolzoni, Giuseppe D'Avanzo edito da Mondadori, 1997
    • Leoluca Orlando : il paladino della "Rete" : un'intervista lunga cinquecento domande all'enfant terrible della politica italiana che ha sconvolto gli equilibri di potere tra Mafia e partitiby Tano Gullo; Leoluca Orlando; Andrea Naselli Roma : Newton Compton, 1991
    • Aliminusa : strada, donna, religiosita? : prospettive socio-antropologiche della cultura contadina
    by Lillo Gullo; Tano Gullo Roma : Savelli, 1977.
  38. ^ biografia di Nicola Tranfaglia
  39. ^ Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile)...
  40. ^ Intervento di Girolamo Li Causi all'Assemblea Costituente relativo a Portella della Ginestra nella seduta del 15 luglio 1947
  41. ^ libri di Casarrubea
  42. ^ da non solo portella

    «Il 27 giugno 2002, presso il palazzo dei Carmelitani di Partinico, in occasione del 55° anniversario degli assalti contro le sedi di sinistra e le Camere del Lavoro di diversi comuni della provincia di Palermo, si è tenuto un incontro sul tema "La nostra memoria per il nostro futuro", con la partecipazione del Segretario Nazionale della CGIL, Carlo Ghezzi, nonché dei dirigenti sindacali Giuseppe Romancini, Gerry Vergara, Pino Gagliano, Francesco Cantafia ed Enzo Campo. Alla manifestazione, organizzata dalla CGIL e dal SPI-CGIL di Palermo, nonché dalla Camera del Lavoro di Partinico, hanno presenziato i familiari delle vittime organizzati nell'Associazione "Non solo Portella" che da anni rivendica il diritto alla verità sulle stragi, ancora impunite, che nel 1947 colpirono il movimento dei lavoratori nella provincia di Palermo. A Portella della Ginestra, il 1 maggio di quell'anno si ebbero undici morti e trenta feriti; a Partinico, il successivo 22 giugno due morti e dieci feriti.»

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia su Portella della Ginestra e su analoghi episodi

alleato a Portella della Ginestra", Bompiani editore

stragi nella Sicilia del dopoguerra", Franco Angeli editore

strage di Stato",Franco Angeli editore [3] Giuseppe Casarrubbea,uno dei massimi storici della Sicilia contemporanea, e' figlio di una delle vittime della strage di Partinico][4]

completezza sul reparto fascista

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ da non solo portella

    «Il 27 giugno 2002, presso il palazzo dei Carmelitani di Partinico, in occasione del 55° anniversario degli assalti contro le sedi di sinistra e le Camere del Lavoro di diversi comuni della provincia di Palermo, si è tenuto un incontro sul tema "La nostra memoria per il nostro futuro", con la partecipazione del Segretario Nazionale della CGIL, Carlo Ghezzi, nonché dei dirigenti sindacali Giuseppe Romancini, Gerry Vergara, Pino Gagliano, Francesco Cantafia ed Enzo Campo. Alla manifestazione, organizzata dalla CGIL e dal SPI-CGIL di Palermo, nonché dalla Camera del Lavoro di Partinico, hanno presenziato i familiari delle vittime organizzati nell'Associazione "Non solo Portella" che da anni rivendica il diritto alla verità sulle stragi, ancora impunite, che nel 1947 colpirono il movimento dei lavoratori nella provincia di Palermo. A Portella della Ginestra, il 1 maggio di quell'anno si ebbero undici morti e trenta feriti; a Partinico, il successivo 22 giugno due morti e dieci feriti.»

  2. ^ da non solo portella

    «Il 27 giugno 2002, presso il palazzo dei Carmelitani di Partinico, in occasione del 55° anniversario degli assalti contro le sedi di sinistra e le Camere del Lavoro di diversi comuni della provincia di Palermo, si è tenuto un incontro sul tema "La nostra memoria per il nostro futuro", con la partecipazione del Segretario Nazionale della CGIL, Carlo Ghezzi, nonché dei dirigenti sindacali Giuseppe Romancini, Gerry Vergara, Pino Gagliano, Francesco Cantafia ed Enzo Campo. Alla manifestazione, organizzata dalla CGIL e dal SPI-CGIL di Palermo, nonché dalla Camera del Lavoro di Partinico, hanno presenziato i familiari delle vittime organizzati nell'Associazione "Non solo Portella" che da anni rivendica il diritto alla verità sulle stragi, ancora impunite, che nel 1947 colpirono il movimento dei lavoratori nella provincia di Palermo. A Portella della Ginestra, il 1 maggio di quell'anno si ebbero undici morti e trenta feriti; a Partinico, il successivo 22 giugno due morti e dieci feriti.»

  3. ^ libri di Casarrubea
  4. ^ da non solo portella

    «Il 27 giugno 2002, presso il palazzo dei Carmelitani di Partinico, in occasione del 55° anniversario degli assalti contro le sedi di sinistra e le Camere del Lavoro di diversi comuni della provincia di Palermo, si è tenuto un incontro sul tema "La nostra memoria per il nostro futuro", con la partecipazione del Segretario Nazionale della CGIL, Carlo Ghezzi, nonché dei dirigenti sindacali Giuseppe Romancini, Gerry Vergara, Pino Gagliano, Francesco Cantafia ed Enzo Campo. Alla manifestazione, organizzata dalla CGIL e dal SPI-CGIL di Palermo, nonché dalla Camera del Lavoro di Partinico, hanno presenziato i familiari delle vittime organizzati nell'Associazione "Non solo Portella" che da anni rivendica il diritto alla verità sulle stragi, ancora impunite, che nel 1947 colpirono il movimento dei lavoratori nella provincia di Palermo. A Portella della Ginestra, il 1 maggio di quell'anno si ebbero undici morti e trenta feriti; a Partinico, il successivo 22 giugno due morti e dieci feriti.»


il caso Mauro De Mauro[modifica | modifica wikitesto]

Milita nella Decima Mas del principe Junio Valerio Borghese e, dopo l'8 settembre 1943, aderisce alla Repubblica di Salò. Nel 1943-44, nella Roma occupata dai nazifascisti, è vice questore di Pubblica Sicurezza sotto il questore Caruso, informatore del capitano delle SS Erich Priebke e del colonnello Herbert Kappler e fa parte della famigerata Banda Koch, un reparto speciale del Ministero degli interni della Repubblica Sociale Italiana.Si infiltra in Bandiera Rossa Roma e fa catturare diversi militanti che saran trucidati dopo essere torturati.

«la Gestapo, informata da un sottotenente delle SS italiane, Mauro De Mauro, infiltrato nel movimento Bandiera Rossa, arresta in una latteria in via sant' Andrea delle Fratte : Aladino Govoni(Medaglia_d'oro_al_valor_militare alla memoria), Unico Guidoni, Uccio Pisino, Ezio Lombardi, Tigrino Sabatini. Quest' ultimo sara' fuciltato a Forte Bravetta il 4 aprile, dopo che gli altri, comandanti di formazioni e reparti di Bandiera Rossa, erano stati uccisi il 24 marzo alle Fosse Ardeatine

da ANPI Secondo il giornalista Attilo Bolzoni archivio stampa di Attilio Bolzoni

«Era venuto a sapere che il principe Junio Valerio Borghese stava preparando un golpe. E che Cosa Nostra complottava con i generali.»

da Repubblica I reduci fascisti legati a Junio Valerio Borghese preparavano un golpe cercando l'apoggio della Mafia siciliana;De Mauro era diventuo giornalista delL'Ora,quotidiano orientato a sinistra nonche' corrispondenteper la Sicilia de Il Giorno e della agenzia Reuters.Ma il De Mauro che si era gia' occupato della vicenda di Enrico Mattei con tutti i dubbi che ancora ora rimangono,aveva ancora legami di "amicizia"coi reduci fascisti e si basava su questi contattti per investigare. da La Stampa Rapporti incrociati fra Decima_Mas_di_Borghese,mafia e golpismo fascista si evincono anche dalla vicenda di Mauro De Mauro secondo un articolo di Andrea Cottone e Laura Nicastro,fra i redattori di Testata giornalistica dell'Università degli Studi di Palermo Secondo l'analisi di Andrea Cottone e Laura Nicastro

Francesco Di Carlo,collaboratore di giustizia, nel 2001, porta quale causante il sequestro e ed il suo assasinio il fatto che De Mauro conosceva,tramite le sue "amicizie" con i vecchi fascisti della X Mas ,dove aveva militato, i piani di Junio Valerio Borghese e visto che a sua volta il De Mauro si era "pentito", e si dichiarava convinto della superiorita' della democrazia rispetto al fascismo, era fermamente intenzionato a rivelarli,inoltre scriveva per un giornale nettamente orientato a sinistra una volta che ormai aveva abbracciato la democrazia e scriveva per un giornale di sinistra. Calderone,altro "pentito" di Mafia racconta che Junio Valerio Borghese aveva cercato l'appoggio della Mafia per il futuro golpe tentato circa 10 mesi dopo l'assassinio di De Mauro,preso il potere Cosa nostra avrebbe ottenuto compiacenti processi ed amnistie.Ma la Mafia pur avendo avuto abboccamenti non si fido'delle promesse di Junio Valerio Borghese.In sintesi la pista Mattei per l'assassinio di De Mauro è ritenuta valida anche dal pentito Gaetano Grado,mentre quella Borghese i primo luogo dal "collaboratore" Francesco Di Carlo.da Wikipedia

«Recentemente in un programma di Giovanni Minoli si e' presentata la documentata visione dello stop del golpe come di un ordine proveniente dai servizi americani, che avrebbero dato il loro beneplacito al proseguimento del colpo di mano solo nel caso che al vertice del nuovo assetto politico fosse posto Giulio Andreotti (che invece avrebbe rifiutato).»


Frank Bruno Gigliotti[modifica | modifica wikitesto]

nato 15/10/1896 in Italia; a Roma dal 1925 al 1928 per studio; capo consigliere OSS dal 1941 al 1945 per ilteatro italiano.Ristruttura nel proseguio il setore servizi strategici OSS/CIA_Italia reclutando appartenenti ai servizi segreti fascisti,lo scopo e' la lotla contro i comunisti, fonte: un documento Dipartimento di Stato USA 1947.Successivamente diventa pastore metodista e consigliere CIA.Negli anni 60' e' arteficie di riunificazione fra logge massoniche italiane con logge masoniche statunitensi.Viene citato nella commissione parlamentare d'inchiesta sulla P2 come personaggi interessato all'"affare" P2.archivio 900

«Vi sono poi altri elementi. Frank Gigliotti, massone e agente della Cia fu la persona che, nel 1960, rimise in piedi la massoneria italiana facendole firmare un accordo con il Governo italiano. A seguito di tale accordo, alla massoneria fu restituito palazzo Giustiniani e Frank Gigliotti fu nominato massone a vita. Vennero inoltre riconosciute le logge massoniche presenti nelle basi Nato in Italia. Anche in questo caso quindi, i collegamenti tra servizi segreti, massoneria e basi Nato esistenti nel nostro paese vengono confermati e appaiono preesistenti alle ultime dichiarazioni rese. Luigi Cipriani: Scritti di controinformazione Aggiornati con appunti e altri inediti nel maggio 1998)»

«Frank B.Gigliotti. Massone reverendo di una chiesa metodista di Lemon Grace in California e chef adviser, consigliere capo dell'Oss che nel 1947 dava origine alla Cia. In un rapporto del Dipartimento di stato USA del 7 luglio 1947 Walter Dowling della Divisione affari europei parla del gruppo organizzato da Brennan (cfr.infra ndr) in questi termini: "Temo che Gigliotti, anch'egli membro dell'Oss, stia cercando di attivare la vecchia banda dell'Oss in Italia come mezzo per combattere il comunismo. Come è noto le attività di quel gruppo, messo in piedi per la maggior parte da italoamericani quali Scamporino e Corvo, sono sempre state di dubbio valore e i più sono stati rispediti a casa quando Bob Joyce ha preso la direzione in Italia". E' così che quando, nel 1943, gli USA sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'Oss sarà la corsa di Max Corvo e Vincent Scamporino all'isola di Favignana per liberare i mafiosi incarcerati dai fascisti.»

da Luigi Cipriani: Appunti sull'anticomunismo dal dopoguerra ad oggi.

Max Corvo[modifica | modifica wikitesto]

figura emblematica fra questi agenti e' Max Corvo[1]

inchieste-ricostruzioni,proposte anche come documentario televisivo, non sembra manchi sia la partecipazione fascista sia l'intervento di intelligence stranieri,sopratutto collegati all'autonomismo siciliano

  • (ricordiamo,pero', che l'inidipendismo siciliano parti',pero',nei suoi

capi storici, come istanza di sinistra

quando faremo la repubblica sociale in Sicilia i feudatari ci dovranno dare le loro terre se non vorranno darci le loro teste ovvero per dirlo sinteticamente:

«17 Giugno 1945 Muore in uno scontro a fuoco con i carabinieri, in circostanze oscure, Antonio Canepa , comandante dell'EVIS (assieme a Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice e Francesco Ilardi,nomi fuori citazione) . Dopo la sua morte la componente progressista del Movimento Indipendentista viene repressa e annientata e la destra della mafia e dei latifondisti prende il sopravvento.»

da messinacitymap.com) da montagna-longa si veda rapporto del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri su crimini banda Giuliano].

«Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli Stati Uniti (NARA, College Park, Maryland) e l’Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile)..... I rapporti desecretati dell’Oss e del Cic (i servizi segreti statunitensi della Seconda Guerra Mondiale), che provano l’esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta “banda Giuliano” e le forze paramilitari del fascismo di Salò (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel meridione) sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino), dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino e da chi scrive.»

di gran peso storico ha lo stralcio precedente tratto da edscuola DOSSIER A CURA DEL PROF. Giuseppe Casarrubea

approfondimenti[modifica | modifica wikitesto]

biografia Peter Tompkins da ANPI


libri di Peter Tompkins


da Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia dossiers su Portella della Ginestra


sheda su Portella della Ginestra dal sito dedicato a Peppino Impastato


da Montagnalonga sito curato dai parenti delle vittime di Portella della Ginestra che presenta anche il rapporto di Giuseppe Peri vicequestore di Trapani


Nuovo Partito D’Azione della Calabria


IL FILO NERO Salvatore Giuliano e la XMas di Vincenzo Vasile

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ documentazione sulla controversa figura dell'agente dell'OSS Max Corvo maggio 1991. In Stenografici sedute parlamentari X Legislatura) di Luigi_Cipriani,in cuisi ipotizza la Max Corvo ed i piani di destabilzzazione del dopoguerra

    «Nel 1952 il generale Giovanni_De_Lorenzo, appena nominato capo del Sifar, sottoscrive un accordo con gli americani (il famoso piano "Demagnetize", del quale si è parlato in precedenza). La documentazione statunitense, sottoscritta, dice addirittura che non si sarebbero dovuti informare i rispettivi governi francese ed italiano, i quali avrebbero avuto certamente da ridire per la presenza e la costituzione di strutture armate clandestine nei vari paesi; non era quindi necessario informare le rappresentanze politiche.»