Avola
Avola comune | |||
---|---|---|---|
| |||
Panorama di Avola | |||
Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Giovanni Luca Cannata (centro-destra) dall'11-6-2017 (2º mandato) | ||
Territorio | |||
Coordinate | 36°55′N 15°08′E / 36.916667°N 15.133333°E | ||
Altitudine | 40 m s.l.m. | ||
Superficie | 74,59 km² | ||
Abitanti | 31 074[2] (30-6-2020) | ||
Densità | 416,6 ab./km² | ||
Frazioni | Capo Negro, Chiusa Cavalli, Chiusa di Carlo, Cicirata, Cicirata Inizio, Falaride, Gallina, Montagna, Piccio[1] | ||
Comuni confinanti | Noto, Siracusa | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 96012 | ||
Prefisso | 0931 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 089002 | ||
Cod. catastale | A522 | ||
Targa | SR | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) | ||
Cl. climatica | zona B, 823 GG[3] | ||
Nome abitanti | avolesi | ||
Patrono | santa Venera | ||
Giorno festivo | ultima domenica di luglio | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Avola nel libero consorzio comunale di Siracusa | |||
Sito istituzionale | |||
Avola (pronuncia /'avɔla/; Àvula, Àula in siciliano[4]) è un comune italiano di 31 074 abitanti[2] del libero consorzio comunale di Siracusa in Sicilia.
A pianta esagonale, si affaccia sulla costa ionica della Sicilia orientale nel Golfo di Noto.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Questa voce o sezione sugli argomenti centri abitati della Sicilia e provincia di Siracusa non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Storia antica e medievale[modifica | modifica wikitesto]
Secondo taluni, l'origine della città risale a Hybla Major sita in prossimità della costa sud-orientale della Sicilia. La zona, abitata precedentemente dai Sicani, fu invasa dai Siculi e divenne teatro di lotte per il predominio sulla regione.
Il termine Hybla non è greco ma pre-ellenico, probabilmente sicano, ed è il nome di una Dea adorata da entrambe le popolazioni (identificata poi con l'Afrodite ellenica).
I Siculi combatterono gli indigeni e si insediarono definitivamente sul territorio a cavallo fra il XIII e il XII secolo a.C. Dell'epoca dei Siculi sono testimonianza i numerosi reperti, soprattutto vasellame e stoviglie, rinvenuti in alcune tombe in quella che è oggi la Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile.
Successivamente i Greci colonizzarono la zona intorno alla metà dell'VIII secolo a.C. trovando una civiltà già influenzata e raffinatasi a contatto con i Fenici.
Durante il IV sec. a.C. il sito conobbe la dominazione del tiranno Dionisio I di Siracusa. Nel III secolo a.C., a seguito della Prima guerra punica, il predominio greco-cartaginese passò ai Romani che costituirono la provincia di Sicilia (227 a.C.), pur lasciando un'ampia autonomia a Siracusa e a tutti i possedimenti di questa città nella parte sudorientale dell'isola, fra cui anche la zona di Hybla Major. La soppressione delle istituzioni statuali siracusane nel corso della seconda guerra punica, vide l'occupazione militare romana di tutta la Sicilia sud orientale attorno alla metà del penultimo decennio del III secolo a.C. (definitiva dopo la caduta di Siracusa nel 212 a.C.).
Con la dominazione romana, protrattasi fino al 450 circa, tutto il territorio perse il suo antico splendore. A seguito delle devastazioni e dei saccheggi operati dai Vandali che occuparono l'intera Sicilia attorno alla metà del V secolo, venne cancellato persino il ricordo di Hybla major e la zona si tramutò in una landa semideserta. Tale situazione si protrasse durante la dominazione ostrogota (V-VI secolo) e bizantina (VI-IX secolo). In epoca araba (IX-XI secolo) il territorio si andò progressivamente ripopolando ma un modestissimo borgo, sul luogo di Avola vecchia, nacque con ogni probabilità solo durante la dominazione normanna o sveva (XI-XIII secolo).
Storia moderna e contemporanea[modifica | modifica wikitesto]
Divenuta dal 1358 signoria della famiglia Aragona, si ebbe un certo risveglio demografico ed economico del paese che si intensificò nel corso del XVI e del XVII secolo soprattutto durante la signoria di Carlo d'Aragona Tagliavia. Alla vigilia dei grandi sconvolgimenti tellurici del 1693, Avola, ancora abbarbicata sulle colline iblee, che si trovano alle spalle dell'attuale abitato, doveva avere una popolazione non inferiore ai seimila abitanti. Ma in quell'anno, ed esattamente il 9 e l'11 gennaio, un violento terremoto, che distrusse la cittadina e numerosi altri centri urbani della Sicilia orientale (fra cui anche Siracusa e Catania), costrinse la popolazione superstite a spostarsi nell'ampia costa sottostante, a otto chilometri di distanza, e a rifondare Avola nel luogo dove prima vi era solo un'estesa e deserta pianura affacciata sul mare, così che Avola da un paese di montagna, si trasformò (a causa del terremoto) in una piana cittadina marittima.
La progettazione urbanistica dell'attuale città[modifica | modifica wikitesto]
I lavori di ricostruzione iniziarono negli anni immediatamente successivi al cataclisma per volere del Principe Nicolò Pignatelli Aragona che affidò la progettazione del nuovo abitato a padre Angelo Italia, noto architetto siciliano appartenente all'ordine dei Gesuiti. La città fu edificata a pianta centrica e secondo una struttura geometrica e razionale che le conferì quel nobile aspetto che ancor oggi la caratterizza.
Nel corso del XVIII e XIX secolo Avola fu abbellita da alcune pregevoli costruzioni civili (Palazzo Ducale, Palazzo di Città, Teatro Comunale ecc.) e religiose (chiese di Sant'Antonio Abate, Sant'Antonio di Padova e la fastosa Chiesa Madre). Nei primi decenni del XX secolo vennero eretti anche alcuni eleganti villini liberty che dettero, e continuano a dare, ulteriore lustro al centro cittadino.
Eccidio di Avola[modifica | modifica wikitesto]
Il 2 dicembre 1968, a causa di un'ondata di scioperi, organizzati dai lavoratori agricoli di Avola e provincia per l'eliminazione delle "gabbie salariali", del "caporalato", e la istituzione della Commissione Sindacale per il Controllo del Collocamento della manodopera, fu attuato dai lavoratori agricoli un blocco stradale (il blocco fu effettuato sulla S.S. 115 che consentiva sia allora che oggi l'entrata e l'uscita di Avola) che provocò l'intervento delle forze dell'ordine.
La polizia ordinò ai manifestanti di liberare la strada, ma al loro rifiuto scoppiò una rivolta. La polizia cominciò a sparare ad altezza d'uomo così che uccise due persone e ne ferì quarantotto, di cui cinque in modo grave. Gli scontri (da un lato la polizia armata di mitra e pistole, dall'altro i manifestanti con pietre che venivano staccate dai muretti ai bordi della strada) furono molto brevi, ma molto violenti. Dopo questi fatti la trattativa venne rapidamente conclusa, seppur al prezzo di vite umane. I tragici avvenimenti di quei giorni fecero da scintilla ad alcune rivolte studentesche ed operaie sfociate nelle settimane successive su tutto il territorio nazionale, nell'ambito dei movimenti di massa del Sessantotto.
Dopo gli scontri rimasero uccisi sull'asfalto Giuseppe Scibilia, di quarantasette anni, di Avola e Angelo Sigona, di ventinove, di Cassibile.
Il deputato del PCI Antonino Piscitello, che si trovava sul posto al momento degli scontri, raccolse oltre due chili di bossoli.[5]
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
«Troncato dalla fascia centrata d’oro, nel 1º di rosso alla croce greca scorciata d’argento, nel 2º d’azzurro, a tre api d’oro disposte 1, 2» |
(Descrizione araldica dello stemma) |
«drappo troncato di azzurro e di rosso…» |
(Descrizione araldica del gonfalone) |
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 marzo 2002; lo stemma ha origine negli anni immediatamente successivi al 1860.[6]
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Dolmen[modifica | modifica wikitesto]
Ad un periodo certamente precedente a quello siculo appartiene un dolmen scoperto nel 1961 in contrada Borgellusa, di fronte all'ospedale civico. L'edificio è costituito apparentemente da una enorme tavola che poggia su due pilastri, modellato seguendo il profilo naturale della roccia, tanto da valergli l'appellativo di pseudo-dolmen. Gli interventi umani sono visibili sia nell'ampliamento che nella geometrizzazione della cavità, oltre che nella forma conferita ai due piedritti laterali. Il pavimento dell'area interna del monumento fu realizzato asportando i materiali arenitico-sabbiosi sottostanti, seguendo la superficie di stratificazione inferiore[7]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa di Santa Venera
- Chiesa di San Giovanni
- Chiesa di Sant'Antonio
- Chiesa Madre
- Chiesa della Madonna del Carmine
- Chiesa della Santissima Annunziata
- Chiesa della Santa Croce e convento dell'Ordine dei frati minori cappuccini
- Chiesa di Santa Maria del Gesù
- Chiesa della Madonna delle Grazie
- Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
- Convento di San Domenico. Il 3 Maggio 2012, in occasione del primo anniversario della morte dell'Artista locale Corrado Frateantonio, l’Amministrazione lo ricordò assieme alla famiglia, organizzando una Mostra Antologica (dal 1960 al 2010) nei suoi locali (Cenacolo dei Domenicani), che dal 2014 è stata intitolata al Maestro.
Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]
Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia del paese è legata soprattutto ai prodotti agricoli ed alle coltivazioni, marginale è la pesca. Rinomata è la pasticceria, legata alla coltivazione nelle zone limitrofe alla città di Noto di una particolare varietà di mandorla, la Pizzuta d'Avola. Da Avola prende il nome anche il famoso vino, il Nero d'Avola, la cui origine è legata ai vitigni della cittadina e, nonostante oggi sia prodotto soprattutto in altre località, rende Avola famosa in tutto il mondo. Inoltre ad Avola si è molto sviluppato anche il turismo.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[8]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]
Avola dispone della biblioteca comunale "Giuseppe Bianca", la quale occupa i locali dell'antico mercato comunale[9].
Eventi[modifica | modifica wikitesto]
- Festa di Santa Venera, ultima domenica di luglio,
- Festa di San Sebastiano, seconda domenica di maggio,
- Festa di San Corrado, 19 febbraio.
- Festa di San Giuseppe, 19 marzo
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
10 giugno 1993 | 24 febbraio 1996 | Elia Li Gioi | PDS | Sindaco | [10] |
24 febbraio 1996 | 1º luglio 1996 | Antonino Di Vella | Commissario | [10] | |
1º luglio 1996 | 15 dicembre 1999 | Gaetano Cancemi | L'Ulivo | Sindaco | [10] |
15 dicembre 1999 | 1º maggio 2000 | Calogero Ricciardo | Commissario | [10] | |
1º maggio 2000 | 12 marzo 2002 | Salvatore Giansiracusa | L'Ulivo | Sindaco | [10] |
12 marzo 2002 | 11 giugno 2002 | Pietro Tramuto | Commissario | [10] | |
11 giugno 2002 | 23 maggio 2012 | Albino Di Giovanni | CdL/PdL | Sindaco | [10] |
23 maggio 2012 | in carica | Giovanni Luca Cannata | Grande Sud/liste civiche | Sindaco | [10] |
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Valguarnera Caropepe, dal 2016
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Comprese, oltre le frazioni, anche le altre località abitate. Fonte: 14º censimento generale della popolazione e delle abitazioni, ISTAT, Roma 2004
- ^ a b Dato Istat - Popolazione al 30 giugno 2020 (dato provvisorio).
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 49/50.
- ^ Mauro De Mauro, I contadini uccisi ad Avola. Volevano solo trecento lire in più, in l'Espresso, 8 dicembre 1968.
- ^ Renzo Barbattini, Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo, Le api delle città. La figura dell’ape nell’araldica civica italiana, illustrazioni di Massimo Ghirardi, San Godenzo, Edizioni Montaonda, 2016, pp. 29-30, ISBN 9788898186150.
- ^ Salvatore Piccolo, Antiche Pietre. La cultura dei dolmen nella Preistoria della Sicilia sud-orientale, Morrone ed., pp. 42-50, Siracusa 2007.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Biblioteca e Cultura in Sito ufficiale della Città di Avola
- ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Patata novella di Siracusa
- Nero d'Avola (vino)
- Nero d'Avola (vitigno)
- Pizzuta d'Avola
- Limone di Siracusa
- Stazione di Avola
- Siracusa in età spagnola: dalla guerra contro l'Impero ottomano al terremoto del 1693
- Siracusa in età spagnola: la guerra di successione e l'ultimo Asburgo
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Avola»
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Avola
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Avola
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.avola.sr.gov.it.
- Avola, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127118667 · GND (DE) 4394529-6 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr95000757 |
---|