Utente:Lupo rosso/Sandbox/il campo di vernet

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LE VERNET D' ARIÈGE[modifica | modifica wikitesto]

«Morts sous le soleil, le froid, la pluie, le gel.. Semis de jeunes corps si fatalment Arrachés au triste terroir qui les enfanta.»

Rafael Alberti

note storiche[modifica | modifica wikitesto]

durante la fase dell'esodo degli antifasciisti spanoli verso la Francia,La Retirada,furono approntati dalle autorita' francesi campi didisciplina sottoposti a regolamenti pèarticolarmente duri per i detenuti,in essi venivano internati i gli "spagnoli rossi" piu' ritenuti piu' pericolosi:anarchici, comunisti, trotzkisti, capi e militari delle Brigate Internazionali.Qunti sierano "machiati"di colpe gravi,quali la insubordinazione,venivano rinchiusi nel castello di Collioure ,vecchia rocca dei Templari ristruttrata come carcere duro all'uopo.Il campo di Le Vernet d'Ariège nace come campo dia ddestramento per truppe coloniali gia' nel lontano 1918,ma trsforamato nell'immediato proseguio in campo di prigionia per prigionieri della prima guerra mondiale.Dal punto di vista ammministativo e' alledipendenze del prefetto di Foix,l'ordinamento militare del campo invece e' appannaggio della 17ª regione di Tolosa.Distava circa 2 km da Tolosa e circa 80 dalla frontiera Franco-Spagnola.Ormai in grave stato di abbandono con slo 19 baracche fatiscenti in un primo tempo non su considerato dalle autorita' francei adatto alloscopo dell'internamento dei reduci antifascisti.Il Prefetto responsabile,dovendo allegerire la situazione di Saint Cyprien nonche' di evacuare i campi d’accoglienza posizionati sui contrafforti dei Pirenei,ma in primis preoccupato per la presenza di tanti pericolsi "rossi Spagnoli" fece tali e tante presioni che alla fine le autorita',senza aver fatto nessuna opera di ristruturazione del campo,cedettero e dettro il consenso per l'utilizzo:la struttura,seppur fatiscente,e la sua collocazione potevano premetere uin piu' facile controllo sugli euli antifascisti piu' irriducibili e quini agli occhi del prefetto piu' pericolosi.

i primi arrivi[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 marzo 1939 vengono pèortati al capo 9.000 anarchici dei 10.200 sopravisuti della 26ª Divisione Buenaventura Durruti,quelli che avevano coperto larititata dalla Catalogna ed erano stati quindi gli ultimi ad abbandonarla,erno stati internati provvisoraiamente nel forte di Mont Louis i restanti furono internati a Mazères:erano considerati pericolosi anche perche' molti avevano gran esperienza con l'utilizzo degli esposivi,assieme aquesti furono inviati a Vernet i piu' restii alla politica di detnzione stretta che erano allocati in alti campi e quelli entrati non dalle frontiere istituzionali ma per i passi dei Pirenei,sopratutto,non controllati e poi presi nel proseguio della loro fuga.nel seguito fu trasportato sempre a vernet lo stato maggiore della Brigate Internazionali e numerosi civili che avevano combattuto in formazioni di varia estrazione politico-militare contro i fascisti di Franco.Poi vi fu il patto di non aggresione Patto_Molotov-Ribbentrop e quindi anche i fuoriusciti comunisti in Francia furono considerati pericolosi e potenzialmente nemici della Francia per cui molti furono deportati a vernet,senza neppur fare il distinguo fra i filomoscoviti e chi invecee era in contrasto con la linea di Stalin.

organizzazione statale campo[modifica | modifica wikitesto]

Il campo di Vernet asieme al campo di Septfonds Tarn et Garonne era gestito dal colonnello Dellezey, dipendente diretto dal comando generale della Regione militare,la relazione sull'andamento del campèo era presentata ogni due giorni.I comandanti sul luogo dei due campi erano in stretto e diretto contatto col Dellezey,che a sua volta era in contatto con i comandi militari addetti all'amministrazione generale di tutti i campi di Francia in modo da far fronte in modo cooedinato alle neccessita',in toeria,percio' erano previste ispezioni ai due campi due volte la settimana.

Cesare Bermani[modifica | modifica wikitesto]

inviatomi da Pietro Ramella[modifica | modifica wikitesto]

Il Campo d’Internamento di Le Vernet d’Ariège

Le Vernet d’Ariège è un piccolo comune francese nel dipartimento dell'Ariège nella regione del Midi-Pirenei. Nel giugno del 1918, vi fu creato un campo d’addestramento per truppe coloniali, quasi subito trasformato in un campo di prigionia per soldati tedeschi ed austriaci; tra le due guerre, per un certo periodo, fu utilizzato come deposito di materiale militare, che dipendeva amministrativamente dalla Prefettura di Foix e militarmente dalla 17ª regione di Tolosa. Era un vasto appezzamento di terreno distante due chilometri dalla cittadina omonima e a circa ottanta dalla frontiera franco-spagnola e franco-andorrana. Ai primi di febbraio 1939, al momento dell’esodo di 500.000 repubblicani spagnoli dalla Catalogna (la Retirada), le autorità francesi, impreparate ad accogliere una tale moltitudine di profughi, cercarono località dove creare “campi d’internamento” e pensarono a Le Vernet, ma poiché era inutilizzato da diversi anni e quindi in grave stato d’abbandono, la Sanità militare non ne autorizzò l’utilizzo. In seguito all’arrivo di 10.200 anarchici, della 26ª Divisione Durruti, ritenuti particolarmente pericolosi, il Prefetto cambiò parere. Il campo si presentò ai miliziani come un’immensa spianata di fango, senza ricoveri, salvo una ventina di baracche in rovina. Sguazzando in questa fanghiglia e tremando di freddo, soprattutto la notte quando la temperatura scendeva a meno 10 gradi, i rifugiati si protessero alla meglio con ripari di fortuna. (57 internati morirono di fame e freddo tra marzo e settembre 1939). Adios Pedro, los fascistas querían te quemar vivo; los franceses te han hecho fallear de frío, en paz. Pues viva la democracia. Ricevettero come primo pasto una pagnotta di pane e l'immancabile scatola di sardine tre giorni dopo il loro arrivo. Contemporaneamente alla costruzione di nuove baracche e di un’infermeria venne perfezionata la sorveglianza, tre file di reticolati e quattordici garitte rinchiudevano 50 ettari di terreno, in permanenza controllati da 400 guardiani. Con la firma del patto di non-aggressione sovietico-tedesco del 23 agosto 1939, i comunisti stranieri residenti in Francia o internati nei diversi campi furono considerati hommes dangeraux quindi da sottoporre a particolare sorveglianza. Le Vernet si trasformò in un “campo di disciplina” al che gli internati divennero a tutti gli effetti prigionieri da sottoporre a regime duro. A partire dall’autunno 1939 vi furono concentrati i volontari delle Brigate Internazionali, fino ad allora internati nel campo di Gurs, tra gli italiani Luigi Longo, Giuliano Pajetta, Mario Montagnana, Leo Valiani ed altri. Vi saranno concentrati uomini dei cinque continenti di una cinquantina di nazionalità, molti gli intellettuali tra cui Max Aub e Arthur Koestler che lasceranno nelle loro opere una triste testimonianza del campo. Con lo scoppio della guerra tra Italia e Francia del giugno 1940, vi vennero internati numerosi italiani appartenenti alle organizzazioni fasciste operanti in Francia. La loro permanenza fu piuttosto breve perché con la firma dell’armistizio, le autorità fasciste italiane provvidero a farli liberare. La vita dei prigionieri era sempre dura, costretti a lavori umilianti o inutili, sottoposti a punizioni corporali senza ragione, cibo povero, senza carne o frutta, le guardie confiscavano i pochi viveri portati da parenti od amici, le baracche fredde e senza elettricità, l’igiene limitata ad una doccia alla settimana, il che favoriva l’insorgere di malattie, mal curate nell’infermeria povera di medicinali. Questa situazione spinse i prigionieri il 26 febbraio 1941 ad una manifestazione di protesta in cui si rifiutarono di lavorare e di rispondere agli appelli, fino a neutralizzare le guardie del campo. L’intervento dei militari riportarono l’ordine, e centodieci internati, ritenuti i più pericolosi, furono trasferiti nei famigerati campi di prigionia del Nord Africa. Nel frattempo iniziarono i rimpatri di tedeschi ed italiani, che le autorità francesi consegnarono ai rispettivi paesi, mentre i primi finivano nei lager o nei battaglioni di disciplina della Wermacht, i secondi erano inviati al confino nell’isola di Ventotene, liberati dopo la caduta del fascismo, diverranno i principali quadri della Resistenza. Molti, soprattutto spagnoli fuggirono dal campo per unirsi ai Frans tireurs et partisans, nelle cui file costituiranno interi reparti di guerrilleros. Transitarono in seguito dal campo numerosi ebrei razziati nei Dipartimenti del Sud per essere avviati a Drancy e di qui alla morte in Germania. Tra gli ultimi arrivò a Le Vernet Francesco Fausto Nitti, che aveva scontato la condanna al carcere per aver partecipato alla Resistenza francese nel Reseau Bertaux. Nel frattempo tutti gli uomini validi erano stati prelevati dall’Organizzazione Todt per i lavori sul Vallo Atlantico. Il 9 giugno 1944 i tedeschi, malgrado che nel campo fossero rimasti vecchi, malati ed invalidi, li prelevarono e li trasferirono a Tolosa a per deportarli in Germania. Iniziò la vicenda tragica del Train Fantôme che impiegò cinquantotto giorni per raggiungere il campo di concentramento di Dachau. Erano rimasti 542 dei 650 prigionieri trasportati dal treno, in quanto nel corso del viaggio 10 furono fucilati, 8 morirono in seguito a mitragliamenti aerei e circa 100 fuggirono in circostanze diverse, tra questi Francesco Fausto Nitti. Con la liberazione del Sud della Francia Le Vernet divenne campo di prigionia per militari tedeschi. Un piccolo ma interessante museo nei locali della Mairie, voluto dall’Amicale des anciens internés du camp du Vernet d’Ariège, raccoglie documenti, scritti, disegni e libri, mentre un plastico ricostruisce la struttura del campo, di cui non resta che il piccolo cimitero alla cui entrata è stato eretto un monumento dedicato «Alla memoria dei combattenti antifascisti conosciuti e sconosciuti morti per la Libertà dei Popoli»; una targa ricorda i deportati ebrei, mentre un’altra è dedicata «Alla memoria dei resistenti europei internati al Campo di Vernet d’Ariège dal 1939 al 1944». Il Presidente della Repubblica François Mitterand, con decreto del 1992, ha dichiarato il campo Memoriale nazionale dei campi d’internamento in Francia.

Bibliografia M. L. Choen, E. Malo, Les camps du Sud-Ovest de la France 1939/1944, Privat, Tolosa, 1994. R. Grando, J. Queralt, X. Febres, Camps du Mepris, Llibres de Trabucaire, Perpignan, 1991. A.Koestler, La Schiuma della terra, Il Mulino, Bologna, 1989. Ministero Cultura popolare, Gli italiani nei campi di concentramento in Francia, Soc. Editr. Libro italiano, Roma, 1940. F. F. Nitti, Chevaux 8 – Hommes 70, Éditions Chantal, Tolosa, 1944. P. Ramella, La Retirada, Lampi di Stampa, Milano, 2003. P. Ramella, Francesco Fausto Nitti, Aracne Editrice, Roma, 2007.

il battaglione della morte[modifica | modifica wikitesto]

IL BATTAGLIONE DELLA MORTE,battaglione anarchico da rifare tutto il pezzo

Collegamenti esterni

Brigate Internazionali[modifica | modifica wikitesto]

da correggere appunti inviatimi da Pietro Ramella[modifica | modifica wikitesto]

Ho notato diversi errori dii battitura, spazi mancanti, anni di pubblicazione, prima dell'editore, inutili numeri totali di pagine di libri, ecc. ma non sono riuscito a correggerli.

Ti indico di seguito le correzioni del testo che tu vorrai apportare.

- "metà caddero in combattimento" è esagerato. Si potrebbe aggiungere "furono dispersi o feriti" Non esistono dati precisi, i diversi autori non concordano sul numero totale degli Interbrigatisti, c'è di parla esagerando anche di 100.000, ma la cifra più vicina può collocarsi appunto in quella indicata di 40.000. Un libro di uno spagnolo Cesar Vidal "Las Brigadas Internacionales" Editorial Espasa Calpe, Madrid, 1998 indica nel 30% i morti e nel 50% i feriti.

- La centuria Gastone Sozzi al suo scioglimento non confluì nel V Reggimento. L'errore deriva dal fatto che i superstiti furono trasferiti ad Albacete, sede delle B.I., con camion del V Reggimento. Esiste una pubblicazione dell'AICVAS il Quaderno 4, in cui si dice: " 22 ottobre 1936 viene formalmente sciolta la Centuria Sozzi. I suoi combattenti entrano a far parte del costituendo battaglione Garibaldi. La terza compagnia del Garibaldi prenderà il nome di Gastone Sozzi". Occorre tenere conto che molti anarchici, come per la Colonna Italiana, non intesero entrare nel ricostituito Esercito Popolare e lasciarono la Spagna.

- la divisione per nazionalità e lingua c'è un'incongruenza tra Brigate e Battaglioni, cioè se parliamo di Battaglioni. (Le brigate erano miste) - Italiani nel Garibaldi della XII Brig. - Americani nel battaglione Lincoln e Washington, Canadesi nel Mackenzie- Papineau ed inglesi nel battaglione Saklatvala (comunista Indiano= ma sempre chiamato il battaglione Inglese nella XV Lincoln - Francesi nel Commune de Paris dell' XI Br. - Polacchi nel Dabrowskj della XII poi XIII In ogni caso la precisione anche qui è difficile perché i battaglioni vennero sciolti, accorpati, spostati da una Brigata all'altra

- Toglierei il riferimento a Humberto Galliani o preciserei, dapprima fu con il battaglione Garibaldi (comandante per breve tempo prima di Pacciardi) e poi passò alla XV

- nel parlare degli intellettuali si potrebbe ricordare che la XV Brigata Internazionale fu definita l'unità militare più intellettuale della storia, dato l'elevato numero di studenti universitari.

- negli intellettuali - italiani aggiungere: Carlo Rosselli, Aldo Garosci, Jacchia Pietro, -stranieri partecipanti aggiungere: Simone Weil, John Cornford, - favorevoli alla Repubblica: aggiungere: Samuel Beckett, Berthol Brecth, Pearl Buck, William Faulkner, Pablo Neruda, Stephen Spender, John Steinbeck, Virginia Woolf, e molti altri

- Mettere in maggior risalto le battaglie, semmai fare proprio un capitolo nell'indice: quindi togliere la frase da "Le Brigate Internazionali..... della democrazia"

- INDICE " battaglie più importanti

- difesa Madrid XI e XII Brigata (novembre 1936) - Jarama XI XII XIV XV (febbraio 1937) - Gaudalajara XI XII (marzo 1937) Nota per te: DI QUESTA POTREMMO FARE UNA PAGINA A PARTE) - Huesca XII (giugno 1937) - Brunete XI XII XIII XV (luglio 1937) - Belchite XV (settembre 1937) - Teruel Xi XV gennaio 1938 - Caspe tutte 5 (marzo 1938) - Aragona XI XII XV (aprile/luglio1938) - Ebro tutte 5 (luglio/ottobre 1938)

qui inserire la frase del loro ritiro del fronte"Il 21 settembre ...della democrazia".

La colonna Buenaventura Durruti[modifica | modifica wikitesto]

introduzione[modifica | modifica wikitesto]

Buenaventura Durruti

L'anarchia ha ancora ed ah avuto ancor piu' nel passato forte radicamento nella societa' spagnola Spagna.Verso i 1850 l'ideologia anarchicas strutturata fu introdotta in Spagsn da Giuseppe Fanelli[1],seguace italino dell'anarco comunista Bakunin,considerato fra i padri dela moderna visdione anarchica della societa',e nella Verso la metà del secolo scorso, le idee furono introdotte in Spagna da Fanelli, un sostenitore italiano di Bakunin, uno dei fondatori dell'anarchia moderna. All'interno della Prima Internazionale vi etra rappresentata la sezione spagnola

in tempi piu' recenti,nel 1931,Nestor Makhno invia una lettera di invito alla lotta agli anarchici spagnoli [2]. Ciò è indicativo della parte focale che avranno gli anarchici nella guerra di Spagna e, dopo la vittoria dei franchisti, nella guerriglia.

«La causa della rivoluzione spagnola è la causa dei lavoratori di tutto il mondo, e, in questa opera, è impossibile coordinarsi con il partito che, per ottenere il potere assoluto nel paese, non esiterebbe ingannare i lavoratori e impadronirsi di tutte le conquiste rivoluzionarie, per divenire il peggior tiranno e nemico della libertà e dei diritti del popolo.»


L'anarchia trovo' terreno fertile interra di Spagna a causa delle pessime condizioni di vita di contadine ed operai che si avvicinarono con rapidita'alle proposte dell'anarco-sindacalismo.sindacalismo o anarco-sindacalismo, che furono sviluppate verso la fine del secolo.La Confederazione nazionale del lavoro, ovvero la CNT si formalizza nel 1911 come risposta di classe al riformismo acquiecente dei seindacati e ha il compito di evitare l'isolamento della frangia anarchica,che se isolata aveva portato alla conseguenza che gruppi ristretti di anarchici avevano scelto iil mettodo terroristico,errore fatale in situazione non insurrezonale.Cioe' si puo' dire che il sindacalismo fu un mezzo piu' politico che rivendicativo in senso stretto per collegare il movimento anarchico al movimento della clase operaia,lo scopo era quello diriunire tutti i lavoratori in un unico grande sindacato di classe .La CNT per struttura e scelta era una organizzazione in cuipotevano portar contributi,ed anche esserne militanti,lavoratori non anarchici,essendo stata costruita come "cinghia di trasmissione" verso ,l'ideologia anarchica e quaindi non organizazione politica in senso stretto;quindi dal punto dii vidta epressamente politico fu fatta nel 1927 la FAI,federazione anarchica iberica e seguendo lo schema della "cinghia di trasmissione"molti militanti della FAI divennero importantissimi capi della CNT . Quando inizio' la guerra civile spagnola esistevano altre formazioni anaarchiche confederate comela (FIJL),Federazione iberica dei giovani libertari e le Donne libere.Vi fu una repentina risposta alla sollevazione de franchistio da parte della CNT a causa del fatto che tramite appunto questa "cinghia di trasmissione" l'ideologia narchica aveva fatto grossa presa all'interno della classe operaia.Da qui ebbe inizio la formazione di milizie,nell'ocupazione el'esprospriazione di grossi appezzamenti di terreno e dell'occupazione delle fabbriche.Appena 10 giorni il colpo dimano di Franco vi erano circa 18000 miliziani organizzati daal CNT con un retroterra di 150000 pronti alla Lotta,visto lo stato di confusione non fu difficile procurarsi le armi per la situazione di sbando dell'esercito.L'organizzazione delle milizie era ben diversea da quella di un normale esrcito,non vi erano divise e l'appartenenza all'una od all'altra formazione era indicata da fazzoletti.L'unita' piu' piccola era il gruppo formato da 10 miliziani,che era rappresentato da un delegato democraticamente eletto,dieci gruppi erano,ovvio,una Centuria un numero di centurie non prefissato ma che dipendeva da posto ed esigenza costituiva una Colonna.La Colonna aveva al comando un comitato di guerra eletto dai miliziani e rimovibile,genralmente ogni colonna aveva aggregati ex ufficiali dell'esrcito ed esperti di artiglieria nonche' dell'uso degli esplosivi.

La vicenda della colonna Durruti[modifica | modifica wikitesto]

Fra gli anarchci spagnoli che ebbero maggior rilievo nella rivoluzione spanola vi e' Buenaventura Durruti e nella Colonna Durruti combatteva l'italiano Antoine_Gimenez.

Una Colonna che poi sara' di importanza focale nella guerra civile spagnola,ed anche ne La Retirada,ultima formazione antifascista che abbandona la Catalogna proteggendo in pratica la ritirata verso la Francia dei miliziani e civili antiifascisti,prende il nome da Buenaventuta Durruti,uno dei dirigenti di spicco della CNT:tale colonna durante la guerra civile cerco' di liberare dai fascisti di Franco Saragozza collegamento fra la Catalogna e i Paesi Baschi zona altamente industrializzata con sopratutto per il periodo contigente fabbriche di armi pesanti. Passando da paese a paese la colonna si ingrosso' sempre piu' con l'adesione di contadini ed operai arrivando ad un numero di miliziani ben superiore a 5000. Vi sono immagini storiche della Colonna Durruti,durante le soste e poi in marcia per arrivare a Saragozza,la colonna Durruti si divide in due formazioni,una formazione si dirige a Pina ,laltra a Gelsa.Si vedono i miliziani anarchici che scavano le trincee e poi vi sono immagini in cui combattono con sigaretta o pipa fra i denti.Il metodo di combattere della Colonna Duruti e' indicativo della metodica di lotta delle colonne anarchiche e/o della CNT,vittoria dopo vittoria nei paesi attraversati dalla Colonna Durruti ii miliziani che hanno ben compreso che la situazione non e' solo quella di reprimere un golpe fascista ma di cambiar,per cio' che e' possibile,l'imposrstazione sociale,invitano i contadini ad impèossessarsi delle terre e adidtribuirle in modo egualitario,di conerso i contadini forniscono appoggio di susisetenza e logistico ai combattenti della colonna ,questa tematica e'illustrata nel film Tierra e Liberta' di Ken Loach.Non di rado i miliziani della colonna dovevanop convincere i contadini a non unirsi alla colonnaper combattere ma resdtare sulla terra distribuita per lavorarla in modo da poter procedere con l'opera di clìolletivizzazione della terra, e questo fatto implica un'azione politica e non militare.

bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

filmografia[modifica | modifica wikitesto]

filmografia

Note[modifica | modifica wikitesto]