Utente:Lupo rosso/Brigata Proletaria

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La Brigata Proletaria fu una brigata partigiana al comando di Camillo Donda [1] e di Ferdinando Marega[2], ed aveva fra le stafette Ondina Peteani , e confluira' nella brigata di Stojan Furlan.[3][4]

[5]

«Ondina a questo proposito scriveva: "Da parte del comando partigiano viene impartito l'ordine a Fontanot Vinicio (Petronio) di scendere a Ronchi per reclutare largamente fra i compagni del terreno. A Selz [6]incontra Marega Ferdinando alla testa di un nutrito gruppo di operai del cantiere che si arruolano volontari tra i partigiani. Si forma così la prima brigata partigiana italiana che assume provvisoriamente il nome di Brigata Triestina[7], col compito di operare principalmente nella parte più avanzata delCarso, sopra Monfalcone fino a Gorizia" le testiminianze di Ondina Peteani sono conservate presso Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei Campi Nazisti di Milano»

.La formazione partigiana era composta di un migliaio di combattenti in stragrande maggioranza operai di Monfalcone . La Brigata Proletaria partecipa alla Battaglia_di_Gorizia_(1943) (11/26 settembre 1943), primo importante scontro tra resistenti italiani e tedeschi). Al comando del 1° battaglione della Brigata Proletaria e' Giordano Tomasig[8], che diverra' commissario politico della 24a brigata d'assalto Garibaldi intitolata ai "Fratelli Fontanot". [9]

Durante la battaglia nasce la Brigata/battaglione Carlo Pisacane, al comando di Arturo Bullo e Attilio Planassi, che occupa l'autocentro di Sant'Andrea mentre Antonio Zalateo e Bruno Pettarin tengono San Pietro. Il 10 settembre 1943, ai partigiani sloveni già operanti dal mese di febbraio si unisce un gruppo d’antifascisti scarcerati ed insieme costituiscono la Brigata Triestina – Istriana, formazione di 450 uomini, della quale diventa comandante Giovanni Zoll, e commissario politico Luigi Fransin, nome di battaglia "Franz". Due giorni dopo sul Collio, nella zona del villaggio di Cobaler , sotto il Monte Corada, si uniscono ai partigiani guidati da Mario_Modotti, nome di battaglia "Tribuno", [10] , quelli di Fantin e di Giuseppe Gargano , nome di battaglia "Boris". Dopo l'uccisione di Tribuno, fucilato con Mario Foschiatti[[11]] le Brigate partigiane operanti nella zona di Pordenone formano la Divisione Garibaldi Mario_Modotti. Su Tribuno, ben conosciuto per il suo valore Luigi Cominesi Raimondi ha raccontato la biografia e le vicende partigiane nel libro intitolato Mario Modotti “Tribuno”: Storia di un comandante partigiano, Udine gli ha intitolato una via[[12]]. Al gruppo così' formato si uniscono gli uomini del sottotenente di complemento Giannino_Bosi , nome di battaglia "Battisti", che prendera' il comando delle brigate sud Garibaldi Friuli nella zona di Pordenone , cadrà, armi in pugno nelle Prealpi Carniche l'8 dicembre 1944, [13]



Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Scotti Ventimila caduti , Mursia ,
  • Giacomo Scotti, Quelli della montagna. Storia del Battaglione Triestino d'Assalto, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno,[14]
  • Galliano Fogar[15]Dalla cospirazione antifascista alla Brigata Proletaria , 1973
  • Storia del Partito comunista italiano Einaudi
  • Pietro Secchia, Enzo Nizza Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza , La Pietra
  • Galliano Fogar L'antifascismo operaio monfalconese fra le due guerre, Vangelista, Milano, 1982.
  • Memoria scritta di Giovanni Fiori , nome di battaglia , "Cvetko" , del 20 agosto 1976 consegnata all'ex comandante dei GAP dell'Isonzo e Basso Friuli, Vinicio Fontanot ,nome di battaglia "Petronio".
  • Testimonianza di Ondina Peteani conservata presso l'Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei Campi Nazisti di Milano, p. 1.
  • Testimonianza di Ondina Peteani conservata presso l'Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei Campi Nazisti di Milano, p. 1

Voci Correlate[modifica | modifica wikitesto]

Battaglia_di_Gorizia_(1943)

Note[modifica | modifica wikitesto]

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La Brigata Proletaria fu una brigata partigiana al comando di Camillo Donda [16],Ferdinando Marega[17], Giordano Tomasig[18] e Vinicio Fontanot. Era costituita in massima parte da operai dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Monfalcone (oggi Fincantieri) ed aveva fra le sue stafette la diciottenne Ondina Peteani. Nel corso della battaglia di Gorizia verrà rafforzata da un consistente gruppo di partigiani sloveni della brigata di Stojan Furlan[19][20].

[21]

«Ondina a questo proposito scriveva: "Da parte del comando partigiano viene impartito l'ordine a Fontanot Vinicio (Petronio) di scendere a Ronchi per reclutare largamente fra i compagni del terreno. A Selz [22]incontra Ferdinando Marega alla testa di un nutrito gruppo di operai del cantiere che si arruolano volontari tra i partigiani. Si forma così la prima brigata partigiana italiana che assume provvisoriamente il nome di Brigata Triestina[23], col compito di operare principalmente nella parte più avanzata delCarso, sopra Monfalcone fino a Gorizia" le testiminianze di Ondina Peteani sono conservate presso Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei Campi Nazisti di Milano»

. La formazione partigiana era articolata in quattro battaglioni ed era composta da circa 1000-1500 combattenti in stragrande maggioranza operai di Monfalcone e da alcuni ex soldati e ufficiali del disciolto esercito italiano. La Brigata Proletaria partecipò alla Battaglia di Gorizia, che ebbe luogo fra i giorni 11 e 26 settembre 1943, primo importante scontro nell'Italia settentrionale tra resistenti italiani e l'esercito tedesco. Due dei comandanti della Brigata, Camillo Donda e Ferdinando Marega morirono nei campi di concentramento nazisti, il terzo, Vinicio Fontanot, continuò a lottare contro i nazifascisti in Regione, ricoprendo vari incarichi mentre Giordano Tomasig, capo del I battaglione della Brigata Proletaria divenne commissario politico della 24a brigata d'assalto Garibaldi intitolata a due dei familiari di Vinicio, i "Fratelli Fontanot". [24]

La Brigata Proletaria fu annientata nel corso della battaglia di Gorizia. Alcuni dei superstiti confluirono, insieme a nuclei di antifascisti scarcerati, nella Brigata Garibaldi-Trieste operante nel Carso e nel Collio, mentre altri si unirono ai partigiani operanti nella zona del monte Corada guidati da Mario Modotti, nome di battaglia "Tribuno" [25], successivamente fucilato con Mario Foschiatti[26]. Un certo numero di ex-appartenenti alla Brigata Proletaria, catturati dalla Wermacht, furono deportati. Quasi nessuno fece rientro in Italia. Fra costoro vi erano, come abbiamo già indicato, Camillo Donda e Ferdinando Marega, entrambi scomparsi nei campi di concentramento nazisti nel 1944.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Scotti Ventimila caduti , Mursia ,
  • Giacomo Scotti, Quelli della montagna. Storia del Battaglione Triestino d'Assalto, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno,[27]
  • Galliano Fogar[28]Dalla cospirazione antifascista alla Brigata Proletaria , 1973
  • Paolo Spriano. Storia del Partito Comunista Italiano. 5 voll. Torino, Einaudi, 1967-1975.
  • Pietro Secchia, Enzo Nizza Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza , La Pietra
  • Galliano Fogar L'antifascismo operaio monfalconese fra le due guerre, Vangelista, Milano, 1982.
  • Memoria scritta di Giovanni Fiori , nome di battaglia , "Cvetko" , del 20 agosto 1976 consegnata all'ex comandante dei GAP dell'Isonzo e Basso Friuli, Vinicio Fontanot ,nome di battaglia "Petronio".
  • Testimonianza di Ondina Peteani conservata presso l'Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei Campi Nazisti di Milano, p. 1.
  • Testimonianza di Ondina Peteani conservata presso l'Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei Campi Nazisti di Milano, p. 1

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ biografia da ANPIfoto di Camillo Donda
  2. ^ Marega Ferdinando Busta 3, Fasc. 63 da ISTITUTO FRIULANO PER LA STORIA DEL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE Fondo: Riccardo Giacuzzofoto di Ferdinando Marega
  3. ^ La Brigata Proletaria non si arrende
  4. ^ foto di Stojan Furlan
  5. ^ e da atuttascuola
  6. ^ cartina illustrante posizione si Selz relativamente a Ronchi
  7. ^

    «

    • Divisione italiana partigiana "Garibaldi": zona d'operazioni Montenegro. 5000 uomini circa e circa 3200 caduti.

    Inoltre nel settore della Slovenia-Venezia Giulia in seno all'Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo operarono:

    • Brigata "Triestina d'assalto" costituita nel settembre 43 aveva una forza di circa mille uomini.
    • Brigata "Fratelli Fontanot" costituita il 16/12/1944 aveva una forza di 840 uomini. Partecipo' alla liberazione di Lubiana.

    In Istria:

    • Battaglione "Pino Budicin" circa 2000 combattenti e 600 caduti.

    In Dalmazia:

    • Battaglione "Antonio Gramsci" aggregato alla I Brigata Proletaria Dalmata. Composta da circa 850 uomini e 300 caduti.

    In Croazia:

    • Battaglione volontari italiani "Ercole Ercoli" aggregato alla III Brigata Dalmata. Dei circa 400 soldati di questa unita' ne rimpatriarono solo 8, caddero quasi tutti nella battaglia di Mostra.»
    da ANPI Invrea Brigate Partigiane iperanti in zona e zone liimitrofe
  8. ^ foto di Giordano Tomasig
  9. ^ i Fontanot furono unafamiglia di antifascisti ANPI Giovanni era cugino di Giacomo e Giuseppe Fontanot con i figli Licio e Armido mori' in un campo di concentramento germanico rea anche il padre di Vinicio, comandante del 3° Battaglione della "Brigata Proletaria" , nome di battaglia di "Petronio", la Brigata Proletria , forte di 1500 uomini in massima parte operai dei cantieri di Monfalcone combatte' assieme ai partigiani slavi nella Battaglia_di_Gorizia_(1943) La Brigata Proletaria non si arrende , il cugino Giacomo era figlio di Giuseppe, che nel 1923 aveva dovuto lasciare Ronchi in quanto antifascista , anche lui antifascista, aveva riparato in Francia , come molti antifascisti , con la moglie e Nerone suo figlio.I due fratelli entrarono nel Partito comunista francese ed avevano insegnato ai figli gli ideali di libertà.All'inizio della seconda guerra mondiale i fratelli furono portati al campo di concentramento di Gurs, dopo la disfatta della Franci fuggirono e ma furono ricatturati e ancora internati nel 1942 perche' parteciparono alla manifestazioneper il centocinquantenario della vittoria dei delle milizie rivoluzionarie a Valmy.Liberato dai maquis partecipa alla Resistenza francese fino a cadere in combattimento nel '44.
  10. ^ ( Medaglia d'argento al valor militare )
  11. ^ da ANPI
  12. ^ ricordando Tribuno da Carnia libera
  13. ^ Medaglia d'oro al valor militare
  14. ^ E' la storia con la testimonianza del comandante partigiano del Battaglione Triestino d’Assalto, il battagloine era operante sul Carso , nella Valle del Vipacco e sulla Bainsizza nel periodo che va dall’8 settembre 1943 al 15 aprile 1944 . Essendo Brigata Partigiana di confine la sua importanza storica e' anche determinata dall' aver avuto funzione di elemento catalizzatore fra diverse componenti della Resistenza in territorio giuliano.
  15. ^

    «Segretario dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia. Autore di saggi e volumi sulla Resistenza nella regione, sui rapporti fra classe operaia e regime fascista nel Cantiere di Monfalcone, sulle articolazioni del collaborazionismo a Trieste. Fra i contributi ed i volumi pubblicati, Sotto l'occupazione nazista nelle province orientali, Le brigate Osoppo-Friuli, Le zone libere in Friuli, L'antifascismo operaio monfalconese fra le due guerre, Nazionalismo e neofascismo a Trieste fra guerra e dopoguerra. E' responsabile della rivista dell'Istituto "Qualestoria"»

    da Trieste, Irsml, "I quaderni di Qualestoria"
  16. ^ biografia da ANPIfoto di Camillo Donda
  17. ^ Marega Ferdinando Busta 3, Fasc. 63 da ISTITUTO FRIULANO PER LA STORIA DEL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE Fondo: Riccardo Giacuzzo foto di Ferdinando Marega
  18. ^ foto di Giordano Tomasig
  19. ^ La Brigata Proletaria non si arrende
  20. ^ foto di Stojan Furlan
  21. ^ e da atuttascuola
  22. ^ cartina illustrante posizione si Selz relativamente a Ronchi
  23. ^

    «

    • Divisione italiana partigiana "Garibaldi": zona d'operazioni Montenegro. 5000 uomini circa e circa 3200 caduti.

    Inoltre nel settore della Slovenia-Venezia Giulia in seno all'Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo operarono:

    • Brigata "Triestina d'assalto" costituita nel settembre 43 aveva una forza di circa mille uomini.
    • Brigata "Fratelli Fontanot" costituita il 16/12/1944 aveva una forza di 840 uomini. Partecipo' alla liberazione di Lubiana.

    In Istria:

    • Battaglione "Pino Budicin" circa 2000 combattenti e 600 caduti.

    In Dalmazia:

    • Battaglione "Antonio Gramsci" aggregato alla I Brigata Proletaria Dalmata. Composta da circa 850 uomini e 300 caduti.

    In Croazia:

    • Battaglione volontari italiani "Ercole Ercoli" aggregato alla III Brigata Dalmata. Dei circa 400 soldati di questa unita' ne rimpatriarono solo 8, caddero quasi tutti nella battaglia di Mostra.»
    da ANPI Invrea Brigate Partigiane operanti in zona e zone limitrofe
  24. ^ i Fontanot furono una famiglia di antifascisti ANPI Giovanni era cugino di Giacomo e Giuseppe Fontanot con i figli Licio e Armido morì in un campo di concentramento germanico dove era anche il padre di Vinicio, comandante del 3° Battaglione della "Brigata Proletaria" , nome di battaglia di "Petronio". La Brigata Proletria , forte di 1500 uomini in massima parte operai dei cantieri di Monfalcone combatte' assieme ai partigiani slavi nella Battaglia_di_Gorizia_(1943) La Brigata Proletaria non si arrende, il cugino Giacomo era figlio di Giuseppe, che nel 1923 aveva dovuto lasciare Ronchi in quanto antifascista , anche lui antifascista, aveva riparato in Francia, come molti antifascisti , con la moglie e Nerone suo figlio.I due fratelli entrarono nel Partito comunista francese ed avevano insegnato ai figli gli ideali di libertà. All'inizio della seconda guerra mondiale i fratelli furono portati al campo di concentramento di Gurs, dopo la disfatta della Francia fuggirono e ma furono ricatturati e ancora internati nel 1942 perche' parteciparono alla manifestazioneper il centocinquantenario della vittoria dei delle milizie rivoluzionarie a Valmy. Liberato dai maquis partecipò alla Resistenza francese fino a cadere in combattimento nel 1944.
  25. ^ ( Medaglia d'argento al valor militare)
  26. ^ Su Tribuno, ben conosciuto per il suo valore Luigi Cominesi Raimondi ha raccontato la biografia e le vicende partigiane nel libro intitolato Mario Modotti " Tribuno": Storia di un comandante partigiano. Udine gli ha intitolato una via. Cfr. il sito di http://www.carnialibera1944.it/partigiani/combattenti.htm# Carnia libera] e il sito dell'ANPI
  27. ^ E' la storia con la testimonianza del comandante partigiano del Battaglione Triestino d’Assalto, il battagloine era operante sul Carso , nella Valle del Vipacco e sulla Bainsizza nel periodo che va dall’8 settembre 1943 al 15 aprile 1944 . Essendo Brigata Partigiana di confine la sua importanza storica e' anche determinata dall' aver avuto funzione di elemento catalizzatore fra diverse componenti della Resistenza in territorio giuliano.
  28. ^

    «Segretario dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia. Autore di saggi e volumi sulla Resistenza nella regione, sui rapporti fra classe operaia e regime fascista nel Cantiere di Monfalcone, sulle articolazioni del collaborazionismo a Trieste. Fra i contributi ed i volumi pubblicati, Sotto l'occupazione nazista nelle province orientali, Le brigate Osoppo-Friuli, Le zone libere in Friuli, L'antifascismo operaio monfalconese fra le due guerre, Nazionalismo e neofascismo a Trieste fra guerra e dopoguerra. E' responsabile della rivista dell'Istituto "Qualestoria"»

    da Trieste Irsml, "I quaderni di Qualestoria"

Voci Correlate[modifica | modifica wikitesto]