Utente:Lupo rosso/Sandbox/Futuristi di Sinistra

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I futuristi di sinistra costituirono quella parte del futurismo collocata politicamente su posizioni vicine all'anarchismo e al bolscevismo anche quando il movimento con i suoi fondatori e personaggi ritenuti principali fu fagocitato dal fascismo, che ne azzerò la forza propulsiva convogliando le spinte innovative nella dinamica di regime.

L'ambiguità storica del movimento futurista[modifica | modifica wikitesto]

Per inquadrare ulteriormente gli aderenti a questa ideologia può essere interessante riportare un'affermazione di Antonio Gramsci:

«I futuristi hanno svolto questo compito nella cultura borghese: hanno distrutto, distrutto, distrutto; hanno avuto la concezione nettamente rivoluzionaria, assolutamente marxista, quando i socialisti non si occupavano neppure lontanamente di simile questione.»

«I futuristi hanno svolto questo compito nel campo della cultura borghese: hanno distrutto, distrutto, distrutto, senza preoccuparsi se le nuove creazioni, prodotte dalla loro attività, fossero nel complesso un’opera superiore a quella distrutta: hanno avuto fiducia in se stessi, nella foga delle energie giovani, hanno avuto la concezione netta e chiara che l’epoca nostra, l’epoca della grande industria, della grande città operaia, della vita intensa e tumultuosa, doveva avere nuove forme, di arte, di filosofia, di costume, di linguaggio: hanno avuto questa concezione nettamente rivoluzionaria, assolutamente marxista, quando i socialisti non si occupavano neppure lontanamente di simile questione, quando i socialisti certamente non avevano una concezione altrettanto precisa nel campo della politica e dell’economia, quando i socialisti si sarebbero spaventati (e si vede dallo spavento attuale di molti di essi) al pensiero che bisognava spezzare la macchina del potere borghese nello Stato e nella fabbrica. I futuristi, nel loro campo, nel campo della cultura, sono rivoluzionari; in questo campo, come opera creativa, è probabile che la classe operaia non riuscirà per molto tempo a fare di più di quanto hanno fatto i futuristi: quando sostenevano i futuristi, i gruppi operai dimostravano di non spaventarsi della distruzione, sicuri di potere, essi operai, fare poesia, pittura, dramma, come i futuristi, questi operai sostenevano la storicità, la possibilità di una cultura proletaria, creata dagli operai stessi.»

Occorre rimarcare che il movimento futurista russo appoggiò la Rivoluzione d'Ottobre, seguendo quindi quelle istanze di rottura e rivoluzionarie di cui parlava Gramsci. Analogamente il futurismo italiano ha avuto al suo interno una robusta ala politicamente schierata su posizioni di sinistra, anche se la storiografia di regime ha volutamente ignorato questa componente che, del resto, è stata spesso colpevolmente trascurata anche dalla storiografia successiva.

Lo stesso Gramsci in una lettera a Trotzki ricorda come il futurismo, sia a Milano che a Torino, aveva avuto una certa popolarità presso gli operai quando la rivista Lacerba diffuse a prezzi ridotti 5 numeri fra gli operai.[3] [4][5][6]

La posizione di Gramsci in merito fu comunque articolata e da parte sua non mancarono pesanti critiche verso molti nomi di spicco del futurismo, e segnatamente verso molti dei fondatori del movimento, quando questi entrarono nei ranghi del fascismo (celebre il suo paragonarli a scolaretti che rientrano frettolosamente in classe quando il sorvegliante chiama). La comprensione dell'importanza e della complessità del movimento che ebbe Gramsci è comunque esemplificata, fra l'altro, dal suo tentativo di entrare in contatto con Gabriele D'Annunzio durante l'Impresa di Fiume.

Da parte fascista, del resto, non mancarono difficoltà a trattare con il movimento futurista e Giuseppe Prezzolini espresse chiaramente questo disagio:

«Se il fascismo vuol segnare una traccia in Italia deve espellere ormai tutto ciò che vi rimane di futurista, ossia di indisciplinato e anticlassico. Sarei troppo seccante se ai miei conoscenti del movimento futurista chiedessi un franco giudizio sulle riforme classiciste del ministro Gentile?»

Futuristi di sinistra[modifica | modifica wikitesto]

Alla frangia di sinistra del movimento futurista aderirono donne quali Leda Rafanelli[8] [9] e Gianna Manzini, e personalità maschili quali Mario Carli, Dante Carnesecchi, Tintino Persio Rasi[10], Giovanni Governato[11][12][13]. Alcuni, come Fedele Azari, Franco Rampa Rossi, Duilio Remondini, Vinicio Paladini[14], Piero Illari tenteranno di portare il futurismo su binari vicini al comunismo e/o aderirono all'ideologia comunista, alcuni già prima dell'avvento del regime fascista, ma altri, come Emanuele Caracciolo[15], che morì alle fosse Ardeatine, anche successivamente[16]. Un discorso specifico per l'importanza e singolarità è dovuto a Mario Carli, ardito, fra i fondatori del futurismo, filobolscevico a Fiume, dapprima ruppe il legame fra il fascismo e gli Arditi facendosi precursore del Fronte Unito Arditi del Popolo, e in seguito ritornò nell'ambito del fascismo dopo tentativi golpisti, su posizioni vicine al sansepolcrismo.

Da ricordare, infine, che anche il Dadaismo, orientato sensibilmente a sinistra, ebbe legami non indifferenti col movimento futurista.

«La vivace ricostruzione dell’impresa di D’Annunzio a Fiume di Claudia Salaris (Alla festa della rivoluzione, artisti e libertari con D’Annunzio a Fiume. Edizioni Il Mulino, Bologna, 2002,) si apre significativamente con il telegramma che il Club Dada berlinese inviò al «Corriere della Sera» per celebrare la «conquista grandiosa impresa dadaista». I firmatari del messaggio, Huelsenbeck, Baader e Grosz, dichiarano che l’atlante mondiale dadaistico DADAKO (editore Kurt Woff, Lipsia) riconosce Fiume già come città italiana.»

[17]

Futurismo ed anarchici[modifica | modifica wikitesto]

[18]Il Futurismo nasce ben prima della prima guerra mondiale ovvero nel 1909 , ed ancora lontano dall'avvento del fascismo : in questo periodo all'interno del movimento anarchico , cioe' nei primi anni del secolo , vi sono sia seguaci di Max_Stirner che Friedrich_Nietzsche i quali coerenti con i dettami ideologici dei loro mentori sono attratti dal futurismo e di converso il futurismo e' un movimento artistico che risente dei due teorici individualisti.Ovviamente la lotta al passatismo , il potenziale eversivo , il gusto per la violenza, il disgusto per il "borghese " ed l' "istituzionalizzato " , sono assai vicini ai dettami ideologici di Nietzsche e Stirner e diventeranno i presupposti di quel " pezzo " di movimento futurista denominato nel proseguio anarco-futurismo. L'adesione di parte degli anarchici al futurismo fu pero' combaciante con l'opporsi al marinettismo , mentre invece Filippo Tommaso Marinetti cerca contatto con gli anarchici mandando la sua solidarieta' a Governato , Cromatico , ma questa solidarieta' e' intrisa di nazionalismo nello scritto di Filippo Tommaso Marinetti , ( Marinetti aveva gia' anche espresso la solidarieta' ad Errico Malatesta nel '20 ) . Il movimento anarchico nei confronti del Marinetti fu lungimirante , ma nel periodo del processo a Giovanni Governato Cromatico ormai era chiaro a chi si sarebbero asserviti i grossi nomi del futurismo ( grossi perche' anche i piu' celebrati del fascismo , forse Renzo Novatore o Cromatico non furono da meno di tali nomi ma ovviamente il fascismo non poteva celebrarli ) Risalendo al periodo della fondazione e quindi del Manifesto dei futuristi , diversi componenti di spicco del movimento quali Lucini, Carlo Carrà, Buzzi, Ceccardi cercano contatti col mondo che che gravita attorno all'ideologia anarchica , quel che li unisce non e' tanto il metodo espressivo che puo' essere dei piu' disparati ma alcune idee " filosofiche " di fondo . Il cosidetto anarco-individualismo esce allo scoperto nello stesso periodo di Vir una rivista anarchica di Firenze pubblicata negli anni 1907 e 1908 e con tale tipo di ideologia hanno contatti diversi intelettuali fra i quali lo stesso Giovanni Papini. Umberto Boccioni , sensibile al pensiero anarchico si puo' vedere come prosecutore del simbolista Edvard Munch e del divisionista di Giuseppe_Pellizza_da_Volpedo . Vedendo il fenomeno sott'altro aspetto il Roi Bombance lavoro simbolista di Filippo Tommaso Marinetti fa presa nell'ambiente legato all'ideologia socialista ed anarchica .Il Roi Bombance in sostanza e' un dramma satirico scritto da filippo Tommaso Marinetti nel 1905 e rappresentato il 1909 che non avra' sucesso anzi verra' stroncato dalla critica .

Carlo Carrà , avra' con Leda Rafanelli un rapporto breve ma molto intenso a cui e' dedicato un libro di Alberto Ciampi Leda Rafanelli, Carlo Carrà: un romanzo, arte e politica in un incontro , 1989 ( Alberto Ciampi [19] e' uno dei maggiori esperti del rapporto futurismo anarchia ) . Per Carlo Carrà non vi sara' in seguito militanza antifascista coerente nel proseguio con le idee del periodo in cui era il compagno di Leda Rafanelli .Carlo Carrà , nel periodo in cui e' vicino all'ideologia anarchica e e' aderente al futurismo contribuisce con i suoi disegni a numerose testate che si rifanno agli anarchici quali Sciarpa Nera , La Rivolta , La Barricata per far alcunie esempi ma il suo lavoro e' esteso anche ad altre pubblicazioni anarchiche . Mentre nel periodo di esistenza di " Vir "avvengono incontri e scambi di oponioni sulle sue pagine fra anarchici e futuristi , e fra questi Monanni, Sem Benelli, Giovanni Papini. Comunque le rispettive posizioni e del come gli anarchici possano aderire ad un movimento futurista viene fatto con chiarezza da Renzo Provinciali e pubblicato su La Barricata nel 1912 come manifesto Anarchia e Futurismo [20], La Barricataera pubblicata a Parma a cura di Leda Rafanelli e Carlo Carrà [21] Nel manifesto Anarchia e Futurismo Renzo Provinciali come gia' anticipato attacca duramente Marinetti

«E infatti i nazionalisti e i monarchici compresero a tutta prima che il futurismo era in stridente contrasto con le loro idee, e per questo lo avversarono sempre e anche oggi, malgrado le bollenti ed affascinanti dimostrazioni Marinettiane, tendenti a guadagnare, ad addescare ammiratori per se, e gregari per il suo futurismo tutti questi messeri sono rimasti ben freddi, ben indifferenti lasciando sbraitare il Marinetti a suo comodo senza degnarlo di una misera adesione o di un tanto cercato applauso. Difatti, come mai un monarchico, un borghese qualunque, freddo e cinico a quanto sia libertà, socialismo, anarchia, ribellione, potrà ispirarsi ad esaltare, le grandi folle polifoniche agitate dal lavoro e da la rivolta? E qual’è la scuola che più si affini al futurismo, che abbia anche essa un programma di violenza e di azione, di ribellione e d’orgoglio?»

[22]

La rivista su cui si sviluppa e si chiarisce il rapporto fra futurismo ed anarchici e' La Barricata , il rapporto e' stato chiarito sia dal manifesto Anarchia e Futurismo sia attraverso il lavoro di militanza che mette in relazione il movimento artistico con quello politico nella fattispecie di interesse e' un rilevante gruppodi universitari futuristi di sinistra del parmense , dove viene pubblicato La Barricata ed a Milano tale confronto avviene su Demolizione attorno al 1910 di Ottavio Dinale che lo troveremo a scrivere sul " Popolo d'Italia " di Benito Mussolini [23]nel periodo prima che il fascismo dimostri il suo vero vero volto di repressore della classe operaia cioe' nel momento dei “ Manifesto del Fascio rivoluzionario di Azione interventista ” a cui aderiscono personaggi di sinistra alcuni dei quali passerrano poi all'antifascismo militare e militante .Un'altra rivista del periodo attorno agli anni '10 si dimostra disponibile a servire quale mezzo di analisi e confronto fra i futuristi e gli anarchici ed e'Rovente di Illari e Soggetti pubblicata a Pavia ed inoltre nel proseguio 1919-1920 la La Testa di Ferro di Mario Carli in cui son presenti scritti di Renzo Novatore e Auro D'arcola ( ovvero Tintino Rasi ), a Pistoia La Tempra che pubblico' fra gli anni '14 e 16' [24], introducendo la Dichiarazione , dimostra disponibilita' per l'anarco-futurismo . Il pittore Attilio Vella , , e'sia aderente al movimento futurista che a quello anarchico e l'anarchico Cesare Cavanna e' un conosciuto tipografo futurista. Un elemento che caratterizza sia il movemento anarchico che il futurismo e' quello eversore che nel futurismo diviene L'eversione linguistica ovvero la parola diviene azione diretta e " violenza "come nel lavoro Bellezza di Filippo Tommaso Marinetti , tael strumento "eversivo" e' utilizzato a Parma nel gruppo che fa capo a Renzo Provinciali da parte del gruppo studentesco di sinistra che orbita attorno al Circolo Libertario di Studi Sociali nel 1911.Il alcuni autori tale elemento e' ben netto come Buzzi con Il canto dei reclusi Buzzi, Cavacchioli 7 Scaricatori di carbone , Cangiullo Monumento alla fiamma , anche su giornali libertati come La Folla , Il Proletario Anarchico , Iconoclasta! , Fede , Vita , Il Proletario , Vertice l'espressione linguistica usata propone la parola come " elemento eversore " con caratteristica di azione diretta pure negli articoli di ordine sociale . Il rapporto fra futurismo ed anarchici su molto stretto e per molti anni occultato a causa del fascismo che lo aveva fagocitato nei suoi nomi piu' grossi o supposti tali per cui la logica conseguenza fu inserire tout court il movimento futurismo all'interno del fascismo senza approfondire il percorso storico cosa che avenne anche per il dannunzianesimo e l'Impresa di Fiume non per niente tali movimenti/episodi storici sono parecchio connessi. Di gran interesse sono le sperimentazioni sia tipografiche sia sull'elaborazione dei testi teatrali di Virgilio Gozzoli che vengono pubblicati a Pistoia in articoli dedicati a numero unico a questi lavori dal 1911 al 1915. Altri lavori quali Parole in libertà, oltre che sulla pubblicazione curata da Virgilio Gozzoli vengono riportati anche in « L'Italia Futurista » e su « La Folgore Futurista ». Nel primo dopoguerra e' logica coonseguenza che gli anarchici si allontanano sempre piu' dal Marinettti ed infatti Renzo Provinciali aveva fatto un'analisi del marinettismo e manirettisti nel Manifesto che faceva comprendere come tale movimento prima o poi sarebbe finito asservito al capitale e peggio ancora alla reazione ovvero il fascismoanche se nel periodo del Manifesto di fascismo non era sorto ancora nulla .Il " Programma Politico " del Marinetti reso pubblico nel 1923 e' quindi osteggiato dalla sinistra libertaria in primis da Pietro Illari e Vinicio Paladini .Il gruppo degli spezzini , ( che ha sempre gravitato attorno al Libertario di Pasquale Binazzi ) , Renzo Novatore, Tintino Rasi ( Auro d'Arcola ) , Giovanni Governato e Renzo Provinciali di Parma , seguiranno un iter futurista con parallelismi relativamente a quello Marinettiano , ma senza collusioni con Filippo Tommaso Marinetti e men che meno col fascismo cosa che per gli ultimi citati , abbiamo gia' chiarito antecedentemente , la non collusione diverra' antifascismo militare . In buona sostanza quando il futurismo si trasforma in sostenitore del regime di Mussolini e lo aiuta pure nella sua ascesa verso il potere gli anarchici abbandonano il movimento .

Lista di futuristi di sinistra[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [1]
  2. ^ Socialismo e fascismo. L’Ordine Nuovo (1921-1922), Einaudi, Torino 1966
  3. ^ il carteggio fra i due rivoluzionari è riportato nel libro Trotsky, Leone. Letteratura arte libertà. in un capitolo sul Futurismo e Majakovskij. [2]
  4. ^ [3]
  5. ^ [4]
  6. ^ [5]
  7. ^ [6]
  8. ^ [7]
  9. ^ [8]
  10. ^ Conosciuto come Auro d'Arcola, sarà ancora in Spagna con un folto gruppo di anarchici ed antifascisti a combattere in difesa della repubblica con la colonna Ascaso[9] LA RISVEGLIA/Antonio Calamassi, su geocities.com (archiviato dall'url originale).[10] al comando di Carlo Rosselli)[11][12]
  11. ^ [13]
  12. ^ [14]
  13. ^ [15]
  14. ^ [16]
  15. ^ [17]
  16. ^ [18]
  17. ^ Ma D’Annunzio era no-global?
  18. ^ Il futurismo anarchico di Alberto Ciampi
  19. ^ Futuristi e anarchici quali rapporti? di Alberto Ciampi (Edizioni Archivio famiglia Camillo Berneri)
  20. ^ manifesto Anarchia e Futurismo
  21. ^ I funerali dell'anarchico Galli di Carlo Carrà.
  22. ^ manifesto Anarchia e Futurismo
  23. ^ Congresso nazionale futurista
  24. ^ La Tempra

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Lista, Arte e politica - Il futurismo di sinistra in Italia, Multhipla, 1980.
  • Alberto Ciampi, Gli indomabili, Traccedizioni, Piombino, 1999.
  • Claudia Salaris, Alla festa della rivoluzione. Artisti e libertari con D'Annunzio a Fiume, Il Mulino, Bologna,
  • Trotsky, Leone. Letteratura arte libertà. A cura di Livio Maitan e Tristan Sauvage, Schwarz, Milano, 1958.
  • Umberto Carpi, "Bolscevico immaginista:Comunismo E Avanguardie Artistiche Nell'Italia Degli Anni Venti", Liguori Editore, 1981 ISBN 8820710536 / 9788820710538 / 88-207-1053-6
  • Berghaus G., Futurism and Politics. Between Anarchist Rebellion and Fascist Reaction, 1909-1944, Oxford, Bergham Books, 1996
  • Ciampi A., Futuristi e Anarchici. Quali rapporti?, Pistoia, Ed. Archivio Famiglia Camillo Bernieri, 1989
  • Mario Carli Il nostro bolscevismo Barbarossa , 1995
  • Mario Carli, Il nostro bolscevismo, in «La Testa di Ferro», 15 febbraio 1920

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Approfondimenti[modifica | modifica wikitesto]