Monumenti e luoghi d'interesse di Lucca

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Lucca vista dall'alto
Monumento a Giacomo Puccini

I monumenti e luoghi d'interesse di Lucca costituiscono l'insieme dei beni culturali materiali che contraddistinguono la città murata, rendendola un importante centro artistico. Lo stile delle sue architetture riflette quello dei molti popoli e dominazioni che si sono alternati nel corso della storia cittadina, lasciando un'impronta indelebile nel suo patrimonio culturale. Malgrado il suo centro storico sia di modesta estensione per una città millenaria e così ricca di storia, risulta densa di architetture rilevanti da un punto di vista artistico e culturale.[1]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Cinte murarie[modifica | modifica wikitesto]

Mura di Lucca
Sotterranei delle mura
Mura di Lucca
Le mura di Lucca sono il maggiore esempio in Italia e in Europa di cinta muraria conservata completamente intatta in una città di tali dimensioni. Quelle attuali sono di epoca rinascimentale e rappresentano la principale attrattiva storica e turistica di Lucca. A partire dal Quattrocento infatti i lucchesi si resero conto di aver bisogno di un nuovo assetto difensivo per difendere la città dalla crescente potenza balistica delle macchine da guerra. Inizialmente furono eretti dei torrioni al di fuori della cinta medievale, successivamente queste torri vennero inglobate nelle mura rinascimentali trasformandole negli attuali undici baluardi integrati con cannoniere, provocando così l'irregolarità del tracciato. Per completare il processo di costruzione delle odierne mura si è impiegato oltre un secolo, dalla metà del XVI fino alla metà del successivo. Per rivestire il terrapieno di cui sono composte sono stati necessari ben sei milioni di mattoni. Hanno una lunghezza totale di 4,2 km e ogni baluardo è unito da una cortina per un totale di dodici dislocate lungo tutto il percorso. In aggiunta per togliere al nemico ogni punto di appoggio si procedette con l'abbattimento di ogni albero e struttura per centinaia di metri intorno alla cinta muraria.[2] Al contrario sopra l'anello delle mura si trovano moltissime piante secolari che sin dal principio avevano il compito di compattare l'enorme massa di terreno sottostante. Hanno perso la loro funzione militare quando nel 1799 gli austriaci trafugarono via tutti i cannoni custoditi al loro interno. A partire dal 1866 quando sono diventate proprietà del Comune di Lucca, le mura sono state tramutate in una passeggiata urbana apprezzata sia dai cittadini che dai turisti. La cinta rinascimentale conta numerose porte e varchi d'accesso secondari.[3] Tuttavia sono esistite cinte difensive precedenti a quelle seicentesche. Le prime mura furono quelle costruite durante il periodo di dominazione romana ed erano lughe 2,7 km, ma poiché la città visse a lungo in pace esse tornarono utili solo nel III secolo quando l'indebolimento dell'impero favorì il proliferare delle invasioni barbariche.[4] La prima cinta fu progressivamente demolita nel corso dell'alto medioevo e sostituita definitivamente nel XIII secolo dalle mura medievali, di cui oggi si conservano solo due porte, mentre il resto del tracciato è stato abbattuto per far posto a nuovi edifici e alla cinta muraria successiva.[5] Di recente l'amministrazione comunale ha avviato l'ambizioso iter necessario per candidare le Mura di Lucca a Patrimonio UNESCO.[6]

Porte[modifica | modifica wikitesto]

Porta Elisa
Porta Elisa
È senz'altro tra le porte più iconiche di Lucca. Risale al 1804 e prende il nome dalla sua committente la sovrana del Principato di Lucca e Piombino, Elisa Bonaparte sorella del celebre Napoleone. Venne realizzata traforando il lato orientale delle mura in direzione Firenze, poiché esso era sprovvisto di un varco d'accesso. Presenta un chiaro stile neoclassico tipico dell'epoca.[7] La porta è strutturata come se fosse un arco di trionfo e costruita utilizzando marmo proveniente dall'abbattimento della Chiesa di San Pietro Maggiore. Le due entrate pedonali di lato sono invece state aggiunte nel 1937. L'omonima Via Elisa collega il varco con Via dei Fossi e l'adiacente porta, che segna l'inizio della città medievale. Nel secolo odierno a testimoniare ulteriormente l'origine napoleonica di Porta Elisa, è stato il ritrovamento a Parigi del progetto originale dell'edificio, che sarebbe dovuto essere ancor più maestoso e curato rispetto alla versione attualmente visibile. Questo monumento oggi ispira il nome del principale impianto sportivo attuale della città, lo Stadio Porta Elisa.[8]
Porta San Gervasio e Protasio
Porta San Gervasio e Protasio
Questa porta faceva parte delle mura medievali e fu terminata nel 1255. È anche popolarmente conosciuta come "Porta dell'Annunziata", per via della presenza dell'omonima chiesetta nelle vicinanze della torre meridionale. La porta un tempo era difesa da un fossato valicabile soltanto mediante un ponte levatoio. Tale fossato è ancora presente al giorno d'oggi e dà il nome alla strada che affianca per tutta la sua lunghezza, Via dei Fossi. Dinnanzi il varco monumentale si trova una fontana creata in stile neoclassico.[9] L'apertura alta otto metri è coperta da archi a tutto sesto. La lunetta tra l’arco interno e quello ribassato è affrescata con una classica Madonna col Bambino e due santi. Durante gli ordinari lavori di manutenzione stradale del 1930 è stata rinvenuta una piccola necropoli ligure apuana.[10] Nel 2007 sono stati effettuati importanti lavori di restauro che ne hanno rinforzato la struttura, limitato le imperfezioni dovute al passare del tempo e riportato alla luce decorazioni occultate.[11] I due torrioni ai lati della porta sono costituiti di pietra arenaria grigia, presentano decorazioni in calcare bianco e in principio come le circostanti mura erano anch'esse dotate di merlatura alla sommità. Nel nostro tempo le due antiche opere architettoniche sono adibite a residenze private.[12]
Porta San Pietro
Porta San Pietro
Completata nel 1566 seguendo il relativo progetto di Alessandro Resta, risulta essere la più imponente tra le porte del periodo rinascimentale. È caratterizzata da un particolare loggiato superiore, aperto sul lato interiore. Per molto tempo fu l'unica entrata adibita ai forestieri, i quali prima di entrare in città erano obbligati a riporre qui le loro armi. Sopra il suo arco principale ospita una scultura del santo titolare, mentre nel timpano si trova scolpita la scritta che recita il motto della città lucense: "Libertas". Ai suoi lati possiamo trovare le sculture di due leoni.[13] È situata nella zona sud-ovest del perimetro rinascimentale, vicino alla suggestiva Stazione di Lucca. Nell'VIII secolo nei pressi in sua corrispondenza fuori dalla cinta muraria sorgeva uno xenodochio. Era una struttura adibita all'accoglienza dei forestieri, principalmente pellegrini.[14] Nell'epoca attuale il piano inferiore ospita un'associazione di rievocazione storica cittadina. Dinnanzi alla porta monumentale si apre il Piazzale del Risorgimento su cui capeggia un'alta statua equestre. Essa è opera di Alfredo Angeloni, fu inaugurata nel 1930 da Vittorio Emanuele III, rappresenta un monumento ai caduti della Prima guerra mondiale e la Patria Vincitrice, ma anche la già citata "Libertas" lucchese.[15]
Altre porte
  • Antica Porta San Donato: È collocata all'interno delle mura sul lato sinistro di Piazzale Verdi e risale al 1590. Fu attiva per ben quasi cinquant'anni per poi essere sostituita dall'attuale porta adiacente. Oggi viene adoperata come ufficio di informazioni turistiche.[16]
  • Porta dei Borghi: Si trova nella zona nord del centro storico, al culmine della rinomata Via Fillungo e fu realizzata tra il 1198 e il 1265. Risulta quindi essere una delle due porte di epoca medievale ancora presenti a Lucca e come l'altra sua contemporanea già menzionata, presenta anch'essa un arco a tutto sesto alto otto metri e in passato esistevano due torrioni laterali. Sotto l'arco è collocato un affresco che ritrae una "Madonna con bambino", tema molto ricorrente nell'arte.[17]
  • Porta San Donato: Venne eretta tra il 1729 e il 1739 su lato ovest del centro storico, per rimpiazzare l'Antica Porta San Donato ritenuta non più idonea. Le statue di marmo ai suoi lati raffigurano San Donato e San Paolino. Il "castello" che sormonta la porta è oggi utilizzato come sede per i locali enti di promozione turistica e culturale della città.
  • Porta San Jacopo: Si trova nell'area settentrionale dell'arborato cerchio e risulta essere la più recente tra le porte di Lucca in quanto è stata aperta soltanto nel 1931, difatti riportava al suo interno un'iscrizione risalente al periodo fascista, poi oscurata nel secondo dopoguerra ma ancora parzialmente decifrabile.[18]
  • Porta Sant'Anna: Nota anche come "Porta Vittorio Emanuele", fu aperta nel 1910 facendo breccia nella cinta muraria e creando così i valichi carrozzabili e pedonali che si vedono oggi. Tale modifica fu apportata poiché la vicina Porta San Donato non era più in grado di gestire il crescente traffico della città. Fino al 1938 veniva attraversata dalla tranvia che collegava il centro storico con le frazioni periferiche occidentali, arrivando fino a Maggiano.[19]
  • Porta Santa Maria: Antica porta realizzata tra il 1549 ed il 1592, fa parte della cerchia muraria rinascimentale e si apre sull'omonima piazza nel nord della città. La porta è dedicata alla Vergine e infatti raffigura una statua marmorea della Madonna inserita in una nicchia della porta stessa. Originariamente aveva una singola apertura ma in seguito furono aggiunte le due aperture laterali, oggi adoperate per il transito dei veicoli.[20]

Castelli[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Nozzano
Castello di Nozzano
Si trova otto chilometri a ovest del centro storico, a protezione dell'omonimo borgo fortificato. Dall'alto domina la riva occidentale del Serchio e serviva a fronteggiare il Castello di Ripafratta, il quale segnava il confine con i territori posti sotto la giurisdizione di Pisa, città rivale di Lucca in epoca medievale a causa dei soventi conflitti armati tra i rispettivi eserciti.[21] La fortezza venne fondata intorno agli inizi del XIII secolo, è difesa da alte mura merlate e segue una pianta geometrica di forma ellittica. Divenne famosa nel 1260 per aver dato riparo a numerosi guelfi in seguito alla Battaglia di Montaperti. Più volte fu rasa al suolo dai pisani, venne sempre ricostruita a causa del valore strategico che aveva per i lucchesi. L'attuale versione è quella edificata nel 1395. Una delle torri di avvistamento del castello è stata riconvertita nel campanile della chiesa paesana sottostante. Durante il consueto Settembre Lucchese il castello ospita manifestazioni di rievocazione storica medievale e rinascimentale.[22]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiese[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Lucca.
Duomo di Lucca

Lucca è nota come La città dalle 100 chiese per via degli innumerevoli luoghi sacri situati sia all’interno del suo centro storico che fuori.[23]

Cattedrale di San Martino
Si tratta del Duomo di Lucca e risulta essere la basilica più antica in Toscana essendo stata fondata nel VI secolo per opera del vescovo Frediano di Lucca. Nel 1070 l'edificio venne ricostruito dalle fondamenta per volere di Papa Alessandro II e Matilde di Canossa. Nei secoli successivi vennero compiuti altri cambiamenti come la riduzione a tre navate e la modifica della pianta a croce latina, mentre la facciata in marmo ricca di decorazioni è rimasta pressoché inalterata rispetto alla ristrutturazione attuata da Guidetto da Como nel XII secolo, quando furono realizzati i tre archi che precedono il porticato. Mentre l'arco centrale e quello più a nord sono tra loro speculari, l'altro è asimmetrico. La motivazione di tale differenza è probabilmente dovuta alla presenza del campanile di costruzione antecedente, il quale fino a tal momento era distaccato rispetto al resto del complesso.[24] Il pilastro destro del portico ospita un peculiare labirinto inciso nella pietra. Tale bassorilievo è integrato da una scritta in lingua latina scolpita a fianco, la cui traduzione è: "Questo è il labirinto costruito da Dedalo cretese dal quale nessuno che vi entrò poté uscire eccetto Teseo aiutato dal filo di Arianna".[25] La presenza del labirinto è ancora avvolta nel mistero e nella leggenda, ma esistono molteplici teorie sul perché un elemento della simbologia pagana si trovi in un importante luogo di culto cristiano. L'ipotesi più accreditata vuole che il labirinto rappresenti lo stato di smarrimento dell'individuo, che può ritrovare la strada giusta soltanto nel proprio percorso di fede religiosa. L’interno del duomo si presenta una fusione di elementi sia in stile gotico che romanico.[26] Tra i principali componenti spicca il Monumento funebre a Ilaria del Carretto, opera di Jacopo della Quercia del 1407. I dipinti di maggior rilevanza sono la Madonna in trono col Bambino e santi di Domenico Ghirlandaio e soprattutto l'Ultima cena di Tintoretto, autore anche dell'omonima versione veneziana. Un'edicola sacra del duomo conserva inoltre il Volto Santo di Lucca, antico crocifisso ligneo altomedievale considerato reliquia principale della città e venerato ogni 13 settembre in occasione della tradizionale Processione di Santa Croce.[27]
Basilica di San Frediano
Basilica di San Frediano
È una delle chiese più antiche dell'intero centro storico in quanto si ritiene che sia stata fondata anch'essa da Frediano di Lucca durante il suo vescovato tra il 560 e il 588. Questo luogo di culto è noto principalmente per il grande mosaico in stile bizantino presente nella sezione superiore della sua facciata.[28] La decorazione mostra il Cristo redentore durante l'ascensione in cielo. All'interno la chiesa è ripartita in tre navate e risulta caratterizzata dalla presenza di molteplici cappelle gentilizie, tra le principali quella dedicata a Sant'Agostino con gli affreschi cinquecenteschi realizzati dal pittore Amico Aspertini, oltre a quella della famiglia Trenta con le lastre tombali ad opera di Jacopo della Quercia. La fonte battesimale è invece del XII secolo e presenta rilievi raffiguranti Mosè e gli apostoli.[29] Era il luogo in cui originariamente fu collocato il Volto Santo, il quale secondo la tradizione fu traslato nel duomo in seguito a un miracolo che lo avrebbe fatto sparire dalla chiesa dedicata a San Frediano per farlo ricomparire nei pressi della cattedrale. Per tale ragione ogni anno la processione di Santa Croce parte proprio da questa basilica, ripercorrendo il percorso compiuto dalla reliquia fino al duomo.[30] La Basilica di San Frediano è inoltre conosciuta per essere il luogo dove riposano custodite in una teca le spoglie di Santa Zita protettrice delle casalinghe, morta nel 1278 e venerata dai lucchesi ogni 27 aprile con una celebrazione solenne, mentre nei giorni precedenti la piazza circostante viene addobbata con piante e fiori.[31][32]
Chiesa di San Michele in Foro
Chiesa di San Michele in Foro
Uno dei luoghi di culto più iconici di Lucca, fu edificato nell’VIII secolo presso il foro romano della città antica. Tuttavia l'attuale versione risale all'anno 1070 e fu voluta da Alessandro II.[33] L'enorme facciata a vela appare in stile romanico pisano con influenze gotiche. Le logge sono sormontate da una statua dell’Arcangelo Michele, mentre affiancato da altri due angeli sconfigge un drago. La pianta della Chiesa di San Michele è quella classica a croce latina. Nel XII secolo, il campanile è stato innalzato sul transetto meridionale della struttura. Tra le principali opere conservate al suo interno emergono la Madonna col Bambino in terracotta invetriata di Luca della Robbia e la tavola raffigurante Quattro Santi di Filippino Lippi.[34] Riguardo inoltre statua che capeggia l'edificio sacro, c'è una leggenda secondo cui nella mano dell'arcangelo vi è un anello sul quale è stata incastonata una pietra preziosa (smeraldo o diamante). Ciò è scaturito dal fatto che durante le ore serali e notturne da determinate posizioni nella piazza sottostante sarebbe possibile scorgere un luccichio in corrispondenza della scultura. Il folclore cittadino afferma che i punti di osservazione ideali per scorgere il barlume sarebbero ben dodici e che una volta individuati tutti ci si guadagni automaticamente il permesso per accedere al paradiso.[35]
Chiesa di Santa Maria Forisportam
Chiesa di Santa Maria Forisportam
Anche chiamata Chiesa di Santa Maria Bianca per via della propria struttura in larga parte costituita da marmo bianco, è situata nella zona orientale del centro storico e fuori dalle antiche mura di epoca romana. Anch'essa è attestata a partire dall'VIII secolo ma fu poi ricostruita nei secoli seguenti. Fu modificata nel periodo barocco quando venne rialzata per edificare le nuove volte a crociera al posto della precedente copertura a capriate. La chiesa conserva ancora la facciata di tipo pisano e l'antico abside. Le colonne del loggiato sono coronate da capitelli in stile corinzio.[36] In origine ospitava un'immensa cripta la quale però è andata distrutta nel corso del tempo. nel 1595 fu aggiunto un nuovo altare maggiore, opera di Vincenzo Civitali. L'altare fu poi nuovamente modificato nel 1740. Tra le opere risalenti al rinascimento si hanno due tele del Guercino, ma merita di essere menzionata la Trinità con i santi Francesco e Girolamo di Alessandro Ardenti. Di epoca senz'altro precedente è invece la Madonna con bambino eseguita da Angelo Puccinelli, che fu influenzato dallo stile senese di Martino di Bartolomeo. Durante l'arco della sua lunga storia è stata sede di diverse confraternite lucchesi.[37]
Altre chiese
  • Basilica dei Santi Paolino e Donato: Ricostruita nel 1513 su un precedente luogo di culto intitolato a San Giorgio, è stata dedicata al santo patrono della città Paolino di Lucca e a San Donato la cui chiesa era in precedenza andata distrutta. Si tratta dell'unica chiesa della città edificata completamente in stile rinascimentale. All'interno della basilica si trovano tre dipinti che raffigurano ciascuno le rispettive cinte murarie della storia lucchese.[38]
  • Chiesa dei Santi Giovanni e Reparata: si trova nella zona meridionale dell'antica città romana. È una basilica a tre navate con transetto coperta con soffitto ligneo. L'interno è in prevalenza intonacato e dipinto a finta pietra. La facciata è in calcare bianco, mentre il resto dell'edificio è costituito principalmente da pietra arenaria oppure laterizio.[39]
  • Chiesa del Crocifisso dei Bianchi: È un luogo di culto di modeste dimensioni che si trova nella zona ovest di Lucca oggi, nell'omonima Via del Crocifisso. Veniva già menzionata nelle cronache del X secolo, quando fu edificata appena all'esterno delle mura romane. Anticamente le fu conferito il nome di San Benedetto in Palazzo perché vicina ad una delle residenze del marchese di Toscana.[40]
  • Chiesa di San Cristoforo: Questa chiesa è collocata nella centrale e movimentata Via Fillungo. Durante la seconda guerra mondiale fu chiusa al pubblico e riconvertita in un luogo di commemorazione per i soldati lucchesi morti in guerra. Oggigiorno viene adoperata per ospitare mostre e manifestazioni di carattere culturale.[41]
  • Chiesa di San Francesco: È una chiesa situata nella piazza omonima. In epoca odierna è sconsacrata e viene perciò utilizzata come sala per concerti o conferenze. Contiene il mausoleo funebre di Giovanni Guidiccioni, la lapide del condottiero lucchese Castruccio Castracani ed i resti del sepolcro di Ugolino Visconti.[42]
  • Chiesa di San Giusto: L'esatto periodo di fondazione è ignoto ma di certo anteriore al 17 giugno 1040, data del primo documento ufficiale che ne attesta l’esistenza. La struttura presenta tre navate con abside rivolto verso nord e realizzato con grandi blocchi di pietra squadrata.[43]
  • Chiesa di San Micheletto: Fu fondata nel 720 come Chiesa di San Michele in Cipriano. L'odierno complesso venne ricostruito nel 1195 in seguito al cedimento della struttura precedente. In quella ricostruzione sono state adoperate fasce ornamentali e pilastrini probabilmente appartenenti al vecchio edificio. A partire dal 1972 il complesso è di proprietà della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno.[44]
  • Chiesa di San Pietro Somaldi: Deve il nome al suo fondatore, il longobardo Samuald e attesta l'importanza che la città murata assunse in seguito all'arrivo di tale popolo che nominò Lucca capitale del Ducato di Tuscia. Gli interni accolgono opere d'arte quali l'Annunciazione di Zacchia da Vezzano del 1532, una tavola con i Santi Antonio Abate, Bartolomeo, Francesco, Domenico e Andrea datata 1497 e un dipinto seicentesco di Gaspare Mannucci raffigurante anch'esso l'Annunciazione.[45]
  • Chiesa di San Ponziano: Nata come monastero benedettino, fu consacrata all'omonimo santo nel 1474. Contiene un antico affresco del XII secolo illustrante San Martino. Per lungo tempo fu sconsacrata e adoperato con finalità differenti dal culto religioso, ma negli anni '60 fu riabilitata all'utilizzo cattolico. Attualmente accoglie una biblioteca e un'aula adibita allo studio.[46]
  • Chiesa di San Romano: Consacrata nell'anno 1281, adiacente al relativo convento dei domenicani e sito nell'omonima piazza, l'edificio iniziale fu allargato in corrispondenza dell'area presbiteriale, nella quale si realizzarono ben cinque cappelle nel tardo periodo medievale, mentre la facciata è rimasta incompiuta. Gli interni sono predisposti come stabilito durante le ristrutturazioni compiute negli anni '60 del XVII secolo.[47]
  • Chiesa di San Salvatore: La struttura fu ricostruita nel XII secolo sopra le fondamenta di una chiesa anteriore di almeno due secoli. La planimetria è rimasta inalterata nel tempo, mentre il resto della chiesa risulta essere il risultato dei restauri in stile neomedievale compiuti nel corso dell'Ottocento. Negli architravi ci sono dei bassorilievi relativi alla venerazione di San Nicola.[48]
  • Chiesa di Sant'Agostino: Fu eretta all'alba dei primi movimenti religiosi agostiniani, ma l'attuale complesso è da datarsi nel XIV secolo. La struttura è a impostata a navata unica. All'interno di questa chiesa è conservata la venerata immagine della Madonna del Sasso e inoltre vi si trova sepolta la salma della beata Elena Guerra.[49]
  • Chiesa di Sant'Alessandro Maggiore: Il luogo di culto odierno è stato ricostruito nell'XI secolo. Probabilmente in origine vi era un loggiato in corrispondenza della facciata. Nel Cinquecento la chiesa fu coperta con volte a crociera, si provvide all'interramento della cripta e alla traslazione del corpo dell'omonimo santo presso l'altare maggiore. Tre secoli più tardi ci furono importanti opere di restauro commissionate dal Duca Carlo II di Parma.[50]
  • Chiesa di Santa Caterina: Situata all’angolo tra via del crocifisso e via Vittorio Emanuele II, fu realizzata nella prima metà del Settecento in stile barocco. Le due statue che affiancano l’altare sono opera dello scultore apuano Giovanni Antonio Cybei. Dopo essere stata inagibile per quattro decenni, la chiesa è stata riaperta nel 2014 in seguito ai lavori di restauro promossi dal Fondo Ambiente Italiano.[51]
  • Chiesa di Santa Maria Corteorlandini: È collocata nella zona nord del centro storico e il suo nome deriva dal fatto di trovarsi in corrispondenza della corte dove risiedeva la famiglia Rolandinghi. Realizzata nel tipico stile del barocco lucchese, ospita diverse opere d'arte notevoli come le tele dei pittori rinascimentali Guido Reni e Luca Giordano. Questa chiesa è anche conosciuta con il nome di Santa Maria Nera, poiché in una piccola cappella interna vi è conservata una fedele riproduzione della Santa Casa di Loreto, nella quale è venerata la Madonna omonima raffigurata col volto nero.[52]
  • Chiesa di Santa Maria della Rosa: Fu costruita nel 1309 modificando un precedente oratorio dove si venerava un'immagine della Madonna tra i Santi Pietro e Paolo. Viene chiamata Chiesa della Rosa per via dei fiori che la Vergine tiene in mano. Nel 1333 si provvide a un nuovo ampliamento dell'edificio per far fronte al crescente numero di fedeli. Nel XV secolo fu invece perfezionata la facciata grazie ai lavori realizzati dal Civitali.[53]
  • Chiesa di San Matteo: La sua origine è molto antica e risale al IX secolo, ma la chiesa attuale fu completata nel 1290, come testimoniato da un'epigrafe situata nel cortile interno. È il luogo dove riposano le spoglie dello scrittore medievale Giovanni Sercambi.[54]

Conventi e monasteri[modifica | modifica wikitesto]

  • Certosa di Farneta: Si trova circa otto chilometri a ovest rispetto al centro storico ma è comunque parte integrante del territorio municipale di Lucca. Fu fondata nel XIV secolo per volere di un abbiente commerciante lucchese tale Gardo Aldobrandi, che lo fece erigere postumo grazie alla sua cospicua eredità. Tuttavia del complesso originario oggi rimane solo l'antico chiostro. Quando nel 1806 Elisa Bonaparte decretò la soppressione di ogni ordine monastico, i confratelli furono costretti ad abbandonare la certosa. Dopo quasi un secolo i monaci francesi della Grande Chartreuse acquisirono il complesso, dopo essere stati espulsi dal paese d'origine. Furono necessari molti lavori di ammodernamento per rendere la struttura adatta ad ospitare la folta comunità in esilio. I certosini francesi poterono far ritorno in Patria nel 1940, quando a Farneta rimasero perciò pochi monaci. Il monastero è tristemente ricordato per la Strage di Farneta avvenuta nel corso del Secondo conflitto mondiale. Tuttora i frati vivono in clausura all'interno della certosa, dove lavorano la terra nella fattoria limitrofa, in cui si occupano della produzione di miele, vino e liquori.[55]
  • Convento dei Cappuccini: Sorge in zona Monte San Quirico tra le colline dell'Oltreserchio a nord della città vecchia. Anticamente l'area ospitava una villa ma a partire dal 1889 è diventato l'insediamento dei frati cappuccini, che a Lucca si stabilirono dal XVI secolo. L'edificio fu quindi ristrutturato, adattato all'attività religiosa e intitolato a San Francesco d'Assisi. Tale convento è stato sede della Curia Provinciale di Lucca fino al 2003.[56] Custodisce al suo interno un pregiato affresco di una Madonna con bambino e un tempo ospitava la cripta della nobildonna lucchese Lucida Mansi perita nel 1649.[57]
  • Monastero-santuario di Santa Gemma Galgani: Questo monastero è ubicato in Via di Tiglio nel quartiere dell'Arancio a poche centinaia di metri di distanza dalla città fortificata ed è dedicato alla memoria della santa Gemma Galgani che si trova qui sepolta, dopo esservi morta di tubercolosi nel 1903. La struttura primordiale risale al 1771 ma i progetti dell'edificio attuale iniziarono soltanto nel 1935 con l'architetto lucchese Italo Baccelli, tuttavia furono poi interrotti a causa dello scoppio della guerra. La maestosa cupola fu invece aggiunta negli anni'60 grazie al piano preposto da Adriano Marabini. La predisposizione della cupola e del campanile sembra essere ispirata a quella presente nel Duomo di Berlino. Oggi è sede di una comunità di suore passioniste e luogo di venerazione per eccellenza della santa capannorese deceduta prematuramente, di cui è presente un'illustrazione nel porticato del santuario.[58]

Cimeteri[modifica | modifica wikitesto]

  • Cimitero di Sant'Anna: È il cimitero monumentale di Lucca ed è collocato nell'omonimo quartiere appena fuori il centro storico. Fu aperto nel 1776, per poi essere ampliato nel corso dell'Ottocento seguendo le indicazioni dell'architetto Giovanni Lazzarini. Al suo interno spicca la Cappella Orsetti, realizzata nel 1823 per Maria Domenica Paglicci Orsetti, dama di compagnia della duchessa Maria Luisa di Borbone-Spagna (1782-1824). La cappella presenta una pianta a croce greca sormontata da una cupola e preceduta da un pronao con timpano triangolare. Un tempo era completata dai dipinti di Raffaele Giovannetti, i quali tuttavia sono oggi non visibili. Nel cimitero sono presenti invece diverse sculture di Augusto Passaglia, Urbano Lucchesi e Francesco Petroni. ivi dimorano i resti di alcuni dei più illustri cittadini nella storia della città. Negli ultimi anni il Comune di Lucca ha speso ingenti fondi per risanare il cimitero urbano che versava in condizioni non ottimali, in modo da rendere molto più fruibile un luogo di culto che costituisce punto di riferimento per l'intera comunità cittadina. I lavori di ristrutturazione hanno riguardato principalmente le arcate monumentali della porzione nord.[59]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzi[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Bernardini
Palazzo Bernardini
Collocato nell'omonima piazza, si trova in una zona marginale del centro storico. La realizzazione pratica della struttura si deve all'architetto Nicolao Civitali, figlio di Matteo.[60]La motivazione per cui questo palazzo è rinomato si riconduce a un particolare situato alla destra del suo portone d'ingresso, la cui spiegazione affiora nella tradizione popolare. La leggenda narra infatti che la ricca famiglia Bernardini fu convinta dal diavolo a costruire in questo luogo la propria residenza, benché vi fosse già un'immagine sacra della Madonna. I cittadini premevano affinché la struttura non fosse edificata per salvare l'immagine sacra ma le loro richieste risultarono inutili e l'edificio fu completato. Tuttavia lo stipite di una finestra rimase storto e i successivi lavori per correggere l'errore furono del tutto vani, come se qualcosa di sovrannaturale ne impedisse la sistemazione. Ancora oggi è possibile osservare tale imperfezione.[61]
Palazzo Ducale
Palazzo Ducale
Affacciato direttamente su Piazza Napoleone, questo maestoso edificio attualmente funge da sede centrale per la Provincia di Lucca, oltre che per molte altre associazioni minori: l’Istituto Storico Lucchese, l’Istituto per la Resistenza, il Forum Unesco, l’Accademia Lucchese delle Scienze Lettere ed Arti, l’Istituto di Studi Calabresi e il Museo del Risorgimento.[62][7] La sua moderna versione fu realizzata con i contributi di Bartolomeo Ammanati, Filippo Juvarra, Lorenzo Nottolini e Francesco Pini. Come dice il nome lo scopo del complesso era quello di ospitare il governo del Ducato di Lucca, tuttavia le sue origini sono ancora più antiche e affiorano nel basso medioevo. Infatti nel 1322 la città guidata da Castruccio Castracani necessitava di una fortezza, la quale fu costruita a partire dal 1322 proprio in corrispondenza dell'odierno palazzo e venne chiamata l'"Augusta". Ai tempi della Repubblica di Lucca era invece noto come Palazzo della Signoria e fu residenza di Paolo Guinigi. Era il luogo dove dimorava il gonfaloniere e si riunivano gli Anziani e il Consiglio Maggiore.[63] Nel cortile interno del palazzo alberga la statua del giurista lucchese Francesco Carrara, deceduto nel 1888.[64]
Palazzo Pfanner
Palazzo Pfanner
L'edificio è ubicato nell'area settentrionale della città murata e risale al 1660. Originariamente apparteneva alla famiglia mercantile dei Moriconi. Tuttavia vent'anni più tardi a causa di seri problemi economici essi si videro costretti a vendere l’edificio alla famiglia Controni, attivi nel commercio della seta. I nuovi proprietari affidarono i lavori di rifacimento della residenza all'architetto Domenico Martinelli. A metà XIX secolo la struttura fu acquistata dall'austro-bavarese Felix Pfanner, imprenditore dell'industria birraria. Fu così che le cantine del palazzo si convertirono in un laboratorio dedito alla produzione di birra. Ammirando la residenza saltano all'occhio dall'esterno, risaltano immediatamente all'occhio la grande fontana centrale, le limonaie e i floridi giardini barocchi, adornati da statue raffiguranti le stagioni, i mesi e gli antichi dèi della mitologia. Nell'atrio è invece conservato un antico sarcofago romano, mentre gli interni sono decorati con le pitture settecentesche di Pietro Scorzini. Il palazzo appare nei film Il marchese del Grillo e Ritratto di signora.[65][66]
Palazzo Pretorio
Palazzo Pretorio
Antica sede comunale, oggi ospita il tribunale distrettuale e si trova presso Piazza San Michele all'angolo con Via Vittorio Veneto, il suo nome originario era Palazzo del Podestà. Risale al 1492 ed è considerato il principale monumento lucense del periodo storico rinascimentale. Lo stile è quello di Matteo Civitali ma probabilmente furono svolti successive manutenzioni dal figlio Nicolao. La loggia raddoppiata è invece opera del loro discendente Vincenzo Civitali, che la completò nel 1589. L'angolo del palazzo conserva l'antica lanterna del Cinquecento in ferro battuto. È considerato di grande pregio anche il grande orologio posiziona sulla facciata dell'edificio. Al centro della loggia è collocata la statua di Matteo Civitali, realizzata dallo scultore lucchese Arnaldo Fazzi. Mentre il dipinto seicentesco di Paolo Guidotti Madonna col Bambino tra i Santi Pietro, Paolino e angeli (detto anche Madonna della Libertà), negli anni '90 del secolo scorso fu traslocato a San Giuliano Terme poiché considerato eccessivamente danneggiato. Tuttavia l'opera rimase ancor più lesa quando si verificò la violenta alluvione provocata dal Serchio nel 2009 che distrusse il deposito in cui l'illustrazione era custodita. Tuttavia grazie a meticolose operazioni di restauro l'opera è stata recuperata e riposizionata sotto il suo loggiato.[67][33]
Altri palazzi
  • Palazzo Brancoli Pantera: Conosciuto anche come "Palazzo Massagli", fu costruito nel XVII secolo come residenza nobiliare, si trova in Via Vittorio Veneto ed è contraddistinto da un peculiare giardino che appare nei documenti ufficiali sin dal 1843. In seguito il giardino venne rimosso per far posto a un'autorimessa. Ristrutturato oggi custodisce una grande magnolia, molte specie fiorite e un piccolo roseto.[68]
  • Palazzo Cenami: Fu edificato nel XVI secolo da Nicolao Civitali su richiesta della famiglia Arnolfini. Settanta anni dopo, il palazzo venne acquistato dalla famiglia Cenami da cui prende l'attuale nomenclatura. Ora il palazzo ospita una libreria e spesso è sede di differenti mostre e manifestazioni culturali.[69]
  • Palazzo della Magione del Tempio: Situato nella zona occidentale della città vecchia, è stata la locale sede dei Cavalieri templari la cui principale mansione a Lucca era quella di aiutare i pellegrini infermi che si recavano in Terra Santa. In quanto snodo della Via Francigena che nei pressi della città toscana prende il nome di Via del Volto Santo, la Lucchesia disponeva di ben due ospedali, uno in città diretto dai Templari e l'altro ad Altopascio gestito dai Cavalieri del Tau.[70]
  • Palazzo Guidiccioni: Collocato nell'omonima piazza che si affaccia su Via Sant'Andrea, è un edificio del XVI secolo ad opera di Vincenzo Civitali. Sin dal medioevo il palazzo è sede dell'Archivio di Stato di Lucca, tra i più completi in Italia per quanto riguarda la varietà e l'antichità dei documenti conservati tra cui: la Cronaca di Giovanni Sercambi, lo Statuto del Comune (1372), il Codice di Leobino con la leggenda del Volto Santo e la più antica iscrizione cristiana lucchese datata anno 536.[71][72]
  • Palazzo Orsetti: È un edificio della prima metà del XVI secolo costruito sulle fondamenta di precedenti costruzioni medievali. La sua progettazione e le sculture che lo adornano sono attribuite alla mano laboriosa di Matteo Civitali. Rimase di proprietà dell'omonima famiglia fino al 1963 quando fu acquisito dalla città e nominato sede comunale.[73]

Piazze[modifica | modifica wikitesto]

Piazza dell'Anfiteatro
Piazza dell'Anfiteatro
Questa piazza è senz'altro una delle più iconiche di Lucca e sorge laddove un tempo si ergeva l'anfiteatro di epoca romana. Esso era una struttura di ragguardevoli dimensioni costruita nella prima metà del I secolo per ospitare giochi di varia natura. Il complesso si trovava all’esterno delle antiche mura romane ma comunque vicino alla porta nord, in modo che fosse facilmente accessibile ai cittadini. Poteva accogliere ben 10.000 spettatori, più o meno l'intera popolazione cittadina dell'epoca.[74] Durante il medioevo fu inglobato all'interno della città e le decine di arcate che lo adornavano vennero chiuse per creare una sorta di fortificazione in cui avevano luogo assemblee popolari. In periodi storici successivi perse tale funzione, sul suo perimetro furono costruite numerose abitazioni e la superficie interna della vecchia arena fu adibita alla coltivazione di ortaggi. La storia del sito cambiò quando intorno al 1830 l'architetto locale Lorenzo Nottolini si occupò di riqualificare la zona, demolendo gli edifici non più necessari e conferendo alla piazza il suo attuale aspetto, divenne sede del mercato urbano di Lucca. I ruderi del vecchio anfiteatro oggi si trovano un paio di metri più in basso rispetto al livello della pavimentazione sovrastante, che attualmente ospita numerose attività commerciali e pubblici esercizi.[75] Con la sua peculiare forma ellittica e i palazzi colorati che si affacciano sul suo perimetro, è ritenuta una delle piazze più belle d'Italia. È possibile accedervi mediante quattro varchi d'accesso posizionati agli antipodi.[76]
Piazza Napoleone
Piazza Napoleone
Conosciuta dai lucchesi anche come "Piazza Grande", ospitando Palazzo Ducale per lungo tempo ha rappresentato il centro del potere politico della città murata.[7] La realizzazione di quest'opera civile si deve alla volontà della sorella di Napoleone Bonaparte, a cui la piazza è dedicata. Venne progettata nel 1806 da Giovanni Lazzarini e Pierre-Theodore Bienaimé con l'intento di valorizzare il palazzo adiacente, sede del governo lucchese. Per creare la piazza fu necessario abbattere e spianare parte del centro storico, tra cui la Chiesa di San Pietro Maggiore. Al centro del complesso sarebbe dovuta esserci la statua del valoroso condottiero corso di cui la piazza conserva il nome, ma i piani cambiarono in seguito al Congresso di Vienna che istituì il Ducato di Lucca. Di conseguenza la piazza fu quindi adornata con la statua di Maria Luisa Di Borbone, nuova signora della città.[77] Durante gli scavi archeologici effettuati nel 1998, sono state portate alla luce le antiche fondamenta degli edifici rasi al suolo nel periodo del principato. Piazza Napoleone adesso ospita importanti manifestazioni cittadine, come i concerti del noto Lucca Summer Festival.[78]
Piazza San Martino
Piazza San Martino
Come suggerisce il nome si trova nei pressi della cattedrale lucchese.[79] Sovente ospita manifestazioni culturali ed eventi come ad esempio il mercato dell'antiquariato che si svolge il terzo sabato e domenica di ogni mese. Il duomo non è tuttavia l'unica attrattiva della piazza, sul lato opposto infatti è ubicato Palazzo Micheletti del XV secolo, realizzato da Bartolomeo Ammannati su commissione di Giovan Battista Bernardi che di origini lucchesi per ben trent'anni fu vescovo di Ajaccio. Inoltre compare l'antico Palazzo dell'Opera di Santa Croce del XIII secolo, adiacente alla basilica e attuale sede della Banca del Monte di Lucca. Di questo antico edificio risaltano le arcate in pietra del piano terra, le trifore dei piani sovrastanti e la policromia dei pigmenti adoperati.[80]
Piazza San Michele
Piazza San Michele
È ubicata nel cuore del centro storico intorno all'omonima chiesa sorta dove si erigeva l'antico foro cittadino, che svolgeva il ruolo di fulcro del potere amministrativo, politico e religioso dell'insediamento romano.[81] Durante il Rinascimento la piazza continuò a risultare il luogo cardine degli affari della Repubblica di Lucca. La piazza ospita le statue di alcuni noti personaggi della Lucchesia: l'architetto Matteo Civitali, l'esploratore Carlo Piaggia e il politico Francesco Burlamacchi, quest'ultimo aggiunto nel 1863. L'area nel 1705 andò incontro a un'opera di rifacimento che le ha conferito l'aspetto odierno, con la pavimentazione delimitata da colonnine collegate tramite catene che le è valsa il soprannome di "Piazza delle Catene". Unito al transetto della chiesa si trova invece il cinquecentesco Palazzo del Decanato, eretto da Francesco Marti. In corrispondenza del perimetro meridionale è invece presente il famoso Palazzo Pretorio.[82]
Altre piazze
  • Piazza Antelminelli: È attigua a Piazza San Martino ed è nota anche come "Piazza dei ferri", poiché nel medioevo ospitava le residenze della nobile famiglia degli Antelminelli. È celebre per la sua fontana realizzata dal Nottolini nel 1832. L'opera dispone di una vasca ornamentale a forma circolare contornata da pioli in pietra.[83]
  • Piazza Cittadella: Poco distante da Piazza San Michele, la particolarità di questo luogo è quella di custodire la statua dell'illustre compositore lucchese Giacomo Puccini e il relativo museo istituito presso la casa natale. Un tempo conosciuta come "Piazza dei Poggi" per la presenza dell'omonima famiglia patrizia, cambiò nome quando nel 1522 i Poggi coinvolti in una congiura furono costretti a lasciare la città.[84]
  • Piazza Santa Maria Forisportam: Anch'essa collocata presso l'omonima chiesa, è inoltre famosa per la presenza di un'antica colonna romana. Difatti la zona è anche conosciuta con l'appellativo di "Piazza della Colonna Mozza". Tale colonna è composta di granito e sorge isolata al centro della piazza. In epoca medievale la Colonna Mozza divenne particolarmente importante per il Palio di Lucca, una famosa corsa di cavalli che si teneva tra le strade della città e vista la sua importanza nei secoli successivi persino Lorenzo de' Medici e Alfonso I d'Este presero parte alla competizione.[85][86]
  • Piazza San Salvatore: I lucchesi la chiamano anche "Piazza della Pupporona" per la presenza dell'omonima fontana, la più famosa della città. L'opera idraulica venne aggiunta nel 1840 da Lorenzo Nottolini ed è circondata da un recinto di protezione, composto da piastrine di marmo collegate per mezzo di una ringhiera in ferro. Tale protezione fu pensata per proteggerla dalle carrozze in circolazione attraverso la piazza. La figura femminile seminuda è ispirata a una Venere pudica presente nella Galleria Borghese di Roma e inizialmente fece scalpore in città dividendo l'opinione pubblica.[87]

Torri[modifica | modifica wikitesto]

Torre Guinigi
Torre Guinigi
Edificata completamente in pietra e mattoni rossi, si trova in Via Sant'Andrea e si innalza sopra l'omonimo palazzo. Con la sua caratteristica cima alberata mediante un suggestivo giardino pensile in cui vi sono ben sette verdeggianti esemplari di leccio, è considerata in coppia con le mura il principale emblema di Lucca. È alta quarantacinque metri e per giungere alla sua sommità è necessario salire ben duecentotrenta scalini[88] La storia di questa torre iconica affonda le sue radici al culmine del periodo tardo medievale, quando la famiglia Guinigi e la famiglia Forteguerri rivaleggiavano per il controllo della città. La torre venne fondata dai Guinigi nel 1384 per far mostrare ai rivali il prestigio e la ricchezza del loro clan. Al contrario di oggi infatti la città lucense pullulava di numerosissime torri e la maggior altezza costituiva un elemento chiave per dimostrare la reputazione del proprio casato. Nel 1392 si arrivò ad ingaggiare un vero e proprio scontro armato, che vide i Guinigi vittoriosi sui Forteguerri che furono spazzati via. Nel 1400 Paolo Guinigi succedendo al fratello defunto divenne signore incontrastato di Lucca, mentre tra anni più tardi si sposò con Ilaria del Carretto. Mantenne il potere per ben trent'anni sino a quando non fu restaurato l'assetto repubblicano e lui condannato alla pena di morte. Negli anni '60 gli ultimi eredi della famiglia Guinigi lasciarono in testamento la struttura al Comune di Lucca. Tra l'altro si tratta dell'unica torre di Lucca tra quelle appartenute negli ultimi secoli a singole famiglie private, ad essere in piedi ancora oggi.[89] Recentemente è stata oggetto di studio da parte di un etourage di architetti francesi, riguardo il suo giardino pensile.[90]
Torre delle Ore
Torre delle Ore
Si erge sul Fillungo all'angolo di Via dell'Arancio e vicino al Chiasso Barletti, in una zona quindi piuttosto centrale della città murata. Insieme alla Guinigi è l'unica torre rimasta tra le centinaia che la caratterizzavano nei secoli medievali. Presumibilmente la sua sopravvivenza è dovuta alla presenza in essa di un orologio pubblico. Realizzata nel 1390, fu statalizzata un secolo più tardi quando venne comprata dal Consiglio Generale di Lucca, mettendo fine alla disputa per il suo possesso tra due famiglie lucchesi. Per questo motivo è anche chiamata "Torre della Lite". Con i suoi cinquanta metri è l'edificio più alto della città. Nel 1754 nella torre venne collocato un nuovo orologio di produzione svizzera, fabbricato dai maestri orologiai di Ginevra. È possibile accedere alla cima della torre percorrendo oltre duecento gradini, facenti parte dell'antica scala originale in legno ottimamente mantenutasi nel tempo. Il tetto della torre culmina con un segnavento recante l'antico motto: “Libertas”.

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Via Fillungo
Via Fillungo
È la strada più famosa di Lucca e con i suoi settecento metri di lunghezza passando di fianco alla Torre delle Ore, alla Basilica di San Frediano e a Piazza dell'Anfiteatro, collega il nucleo del centro storico con la zona a ridosso di Porta dei Borghi.[91] Ospita inoltre la sconsacrata Chiesa di San Cristoforo. Trae il suo appellativo dall'antico Castello di Fillongo in Garfagnana, i cui proprietari possedevano diritti feudali su alcune abitazioni in prossimità della strada. È una via piuttosto stretta e dalle sembianze medievali.[92] Con le sue caffetterie ha per lungo tempo rappresentato il principale luogo di ritrovo per gli artisti e gli intellettuali lucchesi. Tra costoro degno di nota è sicuramente l'illustre compisitore lucchese Giacomo Puccini, che era solito frequentare il Caffè Caselli dove spesso intratteneva i suoi concittadini suonando il pianoforte. Oppure come non citare il Caffè Di Simo bazzicato da Giovanni Pascoli.[93] Vicino tale caffetteria si trovava il Teatro Pantera, il cui stabile è tuttavia oggi occupato da una profumeria.[94] Vista la sua vocazione prettamente pedonale e commerciale, è oggi la principale via dello shopping di Lucca. Molte delle nuove attività commerciali qui ubicate mantengono ancora le suggestive insegne vintage in stile liberty, benché il punto vendita non coincida con l'iscrizione mostrata.[95]

Ville[modifica | modifica wikitesto]

Villa Bottini
Villa Bottini
È localizzata nell'area di estensione rinascimentale del centro storico, tra Via dei Fossi e Via Elisa dove si trova il suo ingresso principale. Risalente al 1566, è inoltre conosciuta anche come "Villa Buonvisi" poiché appartenente all'omonima famiglia. Venne poi comprata da Elisa Bonaparte durante la sua reggenza lucchese e in quel periodo la residenza fu abbellita con molte decorazioni neoclassiche. Il suo stile ha influenzato quello di pressoché tutte le ville lucchesi della medesima epoca. Possiede un seminterrato adibito ai servizi, un piano nobile rialzato raggiungibile mediante scalinate situate direttamente nel giardino sottostante e le soffitte completate con loggia a belvedere.[96] È caratterizzata da una pianta di forma rettangolare e da un aspetto armonioso e simmetrico. Il suo attuale appellativo si deve alla nobile famiglia dei Bottini che la acquistarono all'alba del XX secolo. Oggi di proprietà comunale, è sede di numerosi eventi culturali e in estate nel suo giardino viene ospitato un cinema all'aperto.[97]
Altre ville
  • Villa Bernardini: Si trova nell'area collinare di Vicopelago a sud di Lucca. Oltre trecento specie arboree e floricole adornano i giardini della residenza, ancora di proprietà dell'omonima famiglia lucchese. Il suggestivo panorama della villa l'ha resa celebre come location per matrimoni, congressi ed altri eventi privati.[98]
  • Villa Butori: Situata in località San Pancrazio nel Cinquecento, era inizialmete di proprietà degli Arnolfini ma ha cambiato diversi proprietari nel corso della sua storia. È anche chiamata "La Badiola" a partire dal 1976, quando in essa furono girate molte scene del film L'innocente di Luchino Visconti che ritraggono i protagonisti nella loro residenza chiamata appunto in tal modo.[99]
  • Villa Guinigi: Si trova nella zona rinascimentale della città murata. Era la residenza privata che Paolo Guinigi si fece costruire oltre le mura medievali. Nel 1420 ospitò una sfarzosa festa notturna in occasione delle nozze del suo illustre signore. Dopo l'arresto del Guinigi fu confiscata dallo stato lucchese. Dopo i restauri in epoca contemporanea è divenuto un importante museo.[100]
  • Villa Grabau: Residenza cinquecentesca che sorge anch'essa in collina presso San Pancrazio. È caratterizzata da numerosi giardini e un'affascinante limonaia del XVII secolo. Conserva preziosi arredamenti e dipinti dei secoli scorsi. In origine apparteneva ai Diodati, potente famiglia mercantile lucchese, per poi cambiare diversi proprietari. Nel 1868 fu acquistata da un ricco banchiere tedesco marito di Carolina Grabau, che contribuì enormemente ad arricchire il parco verde della villa. Oggi è una villa molto rinomata come location per eventi di varia portata.[101]
  • Villa Maria Teresa: È situata nell'Oltreserchio di San Martino in Vignale e fu realizzata in epoca ottocentesca. Era la residenza della Duchessa Maria Teresa di Savoia. Oggigiorno è attigua a una rinomata tenuta agricola immersa tra uliveti, vigneti e zona forestale per un totale di oltre cinquanta ettari di terreno. I vini e gli oli prodotti dalla relativa azienda agricola sono ritenuti di pregevole fattura.[102]
  • Villa Oliva: Altra antica residenza di San Pancrazio appartenuta in origine alla famiglia Buonvisi che la fece erigere al culmine del XVI secolo. Nel corso della seconda guerra mondiale subì ingenti danni, perdendo numerosi mosaici, capitelli e stemmi. I lavori di restauro, si devono agli attuali proprietari. È circondata da un vasto parco dell'estensione di cinque ettari aperto al pubblico.[103]

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

Teatro del Giglio
Teatro del Giglio
Si tratta del principale teatro di Lucca e fu inaugurato nel gennaio del 1675. Tredici anni dopo un incendio fortuito danneggiò l'intera struttura di cui si salvarono solamente le pareti perimetrali. Nel 1692 la ricostruzione del teatro fu ultimata con i dipinti di Angelo Livoratti e il palcoscenico realizzato da Silvano Barbati. Dopo l'invasione straniera del 1799 la struttura andò in rovina, ma durante il governo di Maria Luisa fu ricostruito e inaugurato di nuovo nel 1819, prendendo il nome dallo stemma gigliato della Casata Borbonica. Qui mosse i primi passi il compositore Giacomo Puccini, esibendosi appena ventenne come pianista. Mentre in seguito fu chiuso al pubblico e utilizzato come magazzino durante la Grande Guerra. Dopo la riapertura andò incontro a una progressiva opera di modernizzazione, mentre negli anni '80 è stato ufficialmente riconosciuto come "teatro di tradizione".[104]
Altri teatri
  • Auditorium del Suffragio: Fu ricavato nei primi anni 2000 all'interno dell'omonima chiesa rinascimentale in Piazza del Suffragio, ormai inutilizzata da lungo tempo. Viene usufruito tra l'altro anche dall''Istituto Musicale Luigi Boccherini e può contenere oltre duecento spettatori.[105]
  • Teatro di San Girolamo: Si tratta di una sala teatrale adiacente al Teatro del Giglio ma da esso indipendente. Fu aperto al pubblico nel maggio del 2002 al termine di un progetto che prevedeva il restauro dell'antica e sconsacrata Chiesa di San Girolamo. All'interno è stata mantenuta la conformazione originaria dell'edificio.[106]

Parchi e giardini[modifica | modifica wikitesto]

Orto botanico di Lucca
Orto botanico di Lucca
Venne fondato nel 1820 all'interno del centro storico, come ente scientifico dell'Università di Lucca preposto allo studio delle specie vegetali. Prima di quella data gli studi botanici lucchesi venivano generalmente svolti presso i giardini privati appartenenti alle famiglie più facoltose della città. Nel 1843 l'aula didattica dell'Orto botanico lucchese ospitò il quinto Congresso degli Scienziati Italiani, che radunò i principali esponenti della ricerca e della didattica nazionale. Tuttora il giardino mantiene la stessa planimetria adottata in origine, ad eccezione del laghetto che fu aggiunto in seguito, perciò gli organismi igrofili venivano coltivati all'interno di una semplice vasca ancora oggi ben visibile. Agli inizi del Novecento la struttura divenne proprietà del demanio comunale. È aperto al pubblico e accoglie spesso visite didattiche per la divulgazione scientifica. Collaborando con le istituzioni locali contribuisce all'organizzazioni di manifestazione a tema quali Murabilia nel mese di settembre e Verdemura in primavera.[107]
Parco fluviale del Serchio
Parco fluviale del Serchio
Unisce la città con il corso fluviale del Serchio, estendendosi in un'area di circa 250 ettari. Viene utilizzato per attività di escursionismo, ciclismo, equitazione o sport acquatici come canoa e kayak. È percorso dalla Ciclabile Puccini e dalla Via Francigena. Il parco presenta vari esempi di flora e fauna locali, come il raro martin pescatore comune, l’airone cinerino o il germano reale. Nelle aree boschive si trovano principalmente il pioppo e il salice. A rimarcare quanto sia una zona cruciale per Lucca, il Ministero dell'Ambiente ha conferito alla città toscana il Premio per le città sostenibili.[108] L'antenato dell'attuale Serchio era l'antico Fiume Auser, che percorreva una zona per lo più paludosa, dove nella preistoria si potevano trovare esemplari di rinoceronte di Merck e uro, entrambi ormai estinti. Le rive dell'Auser sono state inoltre il primo luogo di stanziamento umano nei pressi dell'attuale Lucca. I ritrovamenti in zona Montuolo effettuati nei primi anni '70 dall'archeologo Michelangelo Zecchini ci suggeriscono la presenza di piccoli insediamenti popolati da cacciatori risalenti a migliaia di anni fa.[109]
Altri giardini
  • Giardino Elisa: Il progetto di questo spazio verde risale al 1812 durante il governo napoleonico, quando Elisa Bonaparte intendeva ricreare una versione lucchese della famosa Rue de Rivoli di Parigi. Situato nei pressi dell'omonima via nell'estremità orientale del centro storico, è accessibile da Palazzo Sodini, prima chiamato Palazzo Froussard. Caratterizzato da una forma vagamente triangolare e stretta, il suo perimetro è delimitato da un muro di cinta sprovvisto di aperture verso l'esterno. È attraversato da un viale di proporzioni maggiori lungo il muro orientale, dal quale partono percorsi secondari. La zona finale del giardino è situata ad una quota più elevata e i diversi livelli sono collegati da una serie di gradoni affiancati da siepi di alloro. Nel corso del tempo sono state aggiunte molteplici specie vegetali tra cui cedri, magnolie, lecci, oltre che alcune tipologie di siepi e cespugli.[110]

Acquedotti[modifica | modifica wikitesto]

Acquedotto del Nottolini
Acquedotto del Nottolini
Fu completato nel 1851 dopo ventotto anni di lavoro, sotto la supervisione del suo progettista a cui deve il nome, l'ingegnere lucchese Lorenzo Nottolini. Aveva il compito di attingere acqua dai Monti Pisani settentrionali, più precisamente dalla zona sovrastante al paese di Guamo, per poi condurla a Lucca per poterne alimentare il complesso impianto idrico cittadino, colmo di fontane. Partendo dal tempietto neoclassico di Guamo, l'acqua veniva quindi convogliata attraverso l'acquedotto e portata sino al tempietto di San Concordio, alle porte della città murata. Sono ben oltre 400 gli ampi archi in mattoni che si avvicendano lungo tutto il tragitto dell'acquedotto, che presenta una lunghezza superiore ai tre chilometri. Più di recente a causa della realizzazione dell'Autostrada A11 si è stati costretti ad interrompere per un breve tratto l'opera del Nottolini in modo da poter consentire il passaggio dell'arteria stradale.[111]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Museo Nazionale di Villa Guinigi
Museo nazionale di Villa Guinigi
Si trova presso l'omonima villa, risultando il principale museo della città e del suo circondario, poiché contiene vaste collezioni e raccolte di opere d’arte prodotte da artisti lucchesi o stranieri operanti in città per la committenza ecclesiastica e laica, rappresentando quindi una testimonianza importante per quanto riguarda lo sviluppo dell'arte lucchese nel corso delle epoche.[112] L’edificio si caratterizza per un corpo longitudinale in laterizio, su cui si staglia al piano nobile una teoria di trifore con colonnette marmoree, espressione tipica dello stile tardo-gotico lucchese, mentre al pianterreno di entrambi i prospetti maggiori troviamo una loggia su pilastri. Nel giardino antistante alla villa c'è un mosaico romano del I secolo d.C, mentre nella loggia settentrionale sono situate colonne e capitelli provenienti dalla facciata della Chiesa di San Michele in Foro. La loggia opposta presenta invece la lastra tombale di Balduccio Parghia degli Antelminelli, realizzata dal maestro Jacopo Della Quercia. Nelle sale ovest abbiamo sculture romaniche, gotiche e rinascimentali. Nelle sale interne del piano terra possiamo trovare tra l'altro una Madonna con Bambino attribuita a Matteo Civitali. Al piano superiore ci sono antiche opere lignee, tra cui si annoverano mobili probabilmente confiscati ai Guinigi dopo la restaurazione repubblicana e le ante di armadio provenienti dalla sagrestia della cattedrale datate XV secolo. Si trovano inoltre vari dipinti tra cui una preziosa Visitazione realizzata dal pittore senese Giacomo Pacchiarotti, oppure un ritratto dell'arcivescovo Mansi eseguito da Pompeo Batoni nella seconda metà del '700. La collezione di antichi manufatti e opere artistiche continua numerosa e varia ampiamente per tipologia e periodo di creazione.[113]
Museo di palazzo Mansi
Museo di Palazzo mansi
È sito in Via Galli Tassi nella zona est del centro storico. A partire dal tardo '500 fu residenza di rappresentanza della famiglia Mansi e presenta un forte influsso barocco. Mantiene buona parte degli arredi originari, conservando inoltre gli antichi arazzi di produzione fiamminga. Ha subito differenti opere di restauro nel corso dei secoli e dopo essere stato ceduto allo Stato negli anni '60, è divenuto museo nel 1977. Presenta una ricca e folta pinacoteca completata con dipinti sia italiani che stranieri soprattutto di epoca rinascimentale e settecentesca, mentre ai piani superiori si trovano pitture risalenti a periodi successivi. Negli ambienti che accoglievano le cucine del palazzo è collocato il Laboratorio di tessitura rustica Maria Niemackha. Più recentemente sono state aggiunte le sale delle Collezioni tessili che offrono ai visitatori la straordinaria possibilità di scoprire la storia della produzione e del commercio di preziosi tessuti in seta su cui Lucca incentrò già a partire dal XII secolo, tutta la sua economia e ricchezza.[114]
Altri musei
  • Domus Romana Lucca – Casa del Fanciullo sul Delfino: Si trova in Via Battisti non lontano da Piazza dell'Anfiteatro. È al contempo sia un museo che un sito archeologico. Fu scoperta nel 2010 e rappresenta un'importante traccia per meglio indagare nel passato della città lucense. Difatti sono stati rinvenuti al suo interno diversi manufatti di epoca romana, i quali sono attualmente esposti nell'area museale della struttura.[115]
  • Museo-casa natale di Giacomo Puccini: È localizzato in Piazza Cittadella presso l'abitazione che nel dicembre del 1858 diede i natali al celebre maestro lucchese. La struttura fu aperta al pubblico nel 1979 e contiene numerosi oggetti appartenuti al compositore, tra cui il suo prezioso pianoforte su cui creò la Turandot. È suddiviso in diverse stanze: Sala Turandot, Sala della Musica, Salotto dei Ricordi, Sala Trionfi, lo Studio e la Soffitta. Ogni stanza espone manufatti appartenuti a Puccini, sia nel corso della sua carriera professionale che nella sfera privata.[116]
  • Museo del fumetto e dell'immagine: Ormai chiuso dal 2014 è stato un punto di riferimento per l'arte fumettistica di quella che oggi è conosciuta come la Capitale del Fumetto grazie alla fama del Lucca Comics & Games, la più grande rassegna italiana ed europea del settore. Aveva lo scopo di mostrare le numerose opere catalogate nel corso di cinquant'anni.[117]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca civica Agorà: È localizzata nell'ex convento dei Padri Serviti in Via delle Trombe. L'edificio risale circa al 1300 ma è soltanto nel 2002 che l'amministrazione comunale di Pietro Fazzi vi istituì la biblioteca, dopo aver ospitato a lungo una casa di riposo. Sopra l'altare si può ancora scorgere la pala restaurata dall'artista Paolo Guidotti.[118]
  • Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Lucca: Nasce a partire dal 1645 grazie al lascito di molti libri da parte di un privato benestante tale Sigismondo Puccini. Si trova in località Monte San Quirico in Via del Seminario. Custodisce una gran quantità di testi rari e documenti di valore storico.[119]
  • Biblioteca statale di Lucca: È ubicata in zona Corteorlandini e occupa lo stabile di un ex convento. La "libreria" dell’Ordine dei Chierici regolari, completa di circa 13.000 volumi è raccolta nell'ampio salone secentesco di Santa Maria nera, situato all’ultimo piano della struttura plurisecolare Dipende direttamente dal Ministero dei Beni Culturali.[120]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lucca città d'arte, su openlucca.it.
  2. ^ Lucca, Edizioni plurigraf, 1987, pp. 8-9.
  3. ^ Le mura oggi, su turismo.lucca.it.
  4. ^ La storia di Lucca, typimedia editore, 2019, p. 34.
  5. ^ Le mura romane, su puccinilands.it.
  6. ^ Le Mura di Lucca Patrimonio dell'Unesco, su lanazione.it.
  7. ^ a b c Lucca, Edizioni plurigraf, 1987, p. 37.
  8. ^ Porta Elisa, su bonespirit.provincia.lucca.it.
  9. ^ Lucca, Edizioni plurigraf, 1987, pp. 65-66.
  10. ^ Marco Pomella (a cura di), La storia di Lucca, typimedia editore, 2019, p. 23.
  11. ^ Porta San Gervasio e protasio, su parcheggilucca.it.
  12. ^ I due torrioni della porta medievale, su loquis.com.
  13. ^ Lucca, Edizioni plurigraf, 1987, pp. 10-11.
  14. ^ Marco Pomella (a cura di), La storia di Lucca, typimedia editore, 2019, p. 52.
  15. ^ La scultura davanti porta San Pietro, su blog.zingarate.com.
  16. ^ Antica Porta San Donato, su loquis.com.
  17. ^ Porta dei Borghi, su loquis.com.
  18. ^ Porta San Jacopo, su zonzofox.com.
  19. ^ Porta Sant'Anna, su loquis.com.
  20. ^ Marco Pomella (a cura di), La storia di Lucca, typimedia editore, 2019, p. 76.
  21. ^ Lucca, Edizioni plurigraf, 1987, p. 110.
  22. ^ Il Castello di Nozzano, su castellitoscani.com.
  23. ^ La città delle 100 chiese, su unsic.it.
  24. ^ Storia della Cattedrale di Lucca, su tuscanypeople.com.
  25. ^ Il labirinto della Cattedrale di Lucca, su lucca.online.
  26. ^ Lucca, Edizioni plurigraf, 1987, pp. 12-31.
  27. ^ Opere contenute nella Cattedrale di San Martino, su goticomania.it.
  28. ^ Lucca, Edizioni plurigraf, 1987, p. 83.
  29. ^ La Basilica di San Frediano, su visittuscany.com.
  30. ^ Il miracolo del Volto Santo, su dovealucca.it.
  31. ^ Santa Zita, su lanuovabq.it.
  32. ^ Marco Pomella (a cura di), La storia di Lucca, 2019, pp. 60-61.
  33. ^ a b Lucca, Edizioni plurigraf, 1987, p. 48.
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