Bandiera

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Bandiera (disambigua).
Bandiera italiana al vento esposta all'esterno del Vittoriano a Roma

Una bandiera (il termine deriva da banda colorata, cioè striscia dipinta) è un drappo di stoffa o di altro materiale adatto, spesso sventolato da un'asta rigida, usato simbolicamente per identificazione o per segnalazioni varie: comunemente impiegata ad esempio per simboleggiare una nazione (bandiera nazionale) o più in generale un'organizzazione, il termine è usato anche per indicarne una rappresentazione grafica su altro materiale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le moderne bandiere hanno un antenato nei vessilli, drappi di stoffa che venivano usati fin dai tempi antichi, per rendere riconoscibili gli eserciti o i loro reparti.[senza fonte] L'uso delle bandiere così come si intendono oggi risale invece al periodo delle crociate: infatti vennero dipinte croci di colore diverso su drappi di stoffa per identificare la provenienza dei crociati.

Il Guinness dei primati riporta come la bandiera nazionale più antica continuamente utilizzata è quella danese. Il disegno attuale di una croce scandinava bianca su fondo rosso fu adottato nel 1625 e la sua forma quadrata nel 1748. In Danimarca è detta anche Dannebrog, panno danese, di cui si racconta che una bandiera simile a quella odierna sia caduta dal cielo il 15 giugno 1219, dopo che il re Valdemaro II aveva vinto una battaglia contro gli estoni.[1] Il disegno della cosiddetta "croce scandinava" è poi diventato comune a tutta l'area nordica. Tra le bandiere più antiche degli stati attuali vi sono quella dell'Austria, quella dell'Albania, raffigurante un'aquila a due teste (da ciò deriva anche il nome del paese "Shqipëria" (terra delle aquile).[2] Le bandiere della Repubblica di Genova, della Repubblica di Venezia e della Sicilia possono essere considerate invece un unicum del panorama storico: sono la prime infatti ad essere state "create" e issate da un popolo intero, e non da un sovrano.[senza fonte] La bandiera della Repubblica di Genova è documentata dal 1218, forse dal 1113.[3] La bandiera della Repubblica di Venezia ha origine nel 1261.[4] La bandiera siciliana risale al 3 aprile 1282, in occasione della Rivoluzione del Vespro, quando, a seguito di un atto di confederazione stipulato da 29 rappresentanti delle città di Palermo e Corleone, fu adottata da tutti i siciliani come loro simbolo di unità e libertà contro gli Angioini.[senza fonte] In tempi poco più recenti, nel 1350 nacque la bandiera del Friuli, che caratterizzò quello che allora era il Principato patriarcale di Aquileia. Questo principato ecclesiastico, facente parte del Sacro Romano Impero, fu notevolmente influenzato dai simboli germanici, come si può capire dall'aquila che comparve sulle sue monete sin dal 1218, in seguito il patriarca Bertrando di San Genesio utilizzò quest'aquila su un mantello color blu, da qui la nascita della bandiera per indicare il territorio friulano.[senza fonte]

Fino alla rivoluzione francese, la bandiera era spesso lo stemma (le "armi") della casata regnante realizzata in forma di bandiera ("bandiera d'armi") e in nessun caso veniva sentita dalla popolazione come la propria "bandiera nazionale". Spesso i disegni erano complessi e ricercati, lontani dalla semplicità delle bandiere d'oggi. Quando, durante la Rivoluzione francese, fu issato il primo Tricolore, si trattò quindi di una novità assoluta. Molte bandiere di tutto il mondo, tra cui quella italiana, si sono ispirate al disegno francese.

Un'altra innovazione si ebbe con la Rivoluzione russa. Una semplice bandiera rossa fu infatti scelta come bandiera nazionale dell'Unione Sovietica. Bandiere rosse erano già state sventolate nel corso dell'Ottocento da movimenti repubblicani, socialisti o dai primi sindacati, oppure durante le sommosse popolari. Ma stavolta si creò una vera e propria "araldica alternativa": i tradizionali disegni nazionali delle varie parti dell'Impero russo furono tutti sostituiti dalla falce e martello, spesso in aggiunta ai prodotti tipici delle varie parti dell'Unione. Con la caduta dell'Unione sovietica, tuttavia, si ritornò a disegni più tradizionali e a bandiere più variegate.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Elementi di una bandiera:
  1. pennone
  2. fune
  3. galloccia
  4. lunghezza
  5. larghezza
  6. battente
  7. centro
  8. inferitura
  9. puntale

Una bandiera si suddivide di solito in quattro parti (quadranti): i due quadranti a sinistra sono detti all'asta perché è qui che appunto vi si fissa il sostegno, i due a destra al battente o ventame.[5] Il quadrante all'asta in alto è detto anche cantone e può contenere un disegno.

La bandiera può essere anche messa in verticale, anziché in orizzontale come consueto. Le bandiere verticali hanno spesso proporzioni diverse da quelle orizzontali. Una bandiera verticale dotata di un bastone per essere trasportata nel corso di parate o manifestazioni simili si chiama gonfalone.

Le bandiere nazionali possono essere civili, di stato, di guerra: solo le prime possono essere usate dai privati cittadini. La marina ha spesso bandiere diverse da quelle comuni e vengono chiamate anche insegne. Anche le insegne possono essere civili, di stato o di guerra.

Un particolare tipo di bandiera della marina è la bandiera di bompresso (detta anche, all'inglese, jack: cfr. bandiera del Regno Unito) che viene issato sull'albero di bompresso (l'albero obliquo di prua) in determinate occasioni (solitamente quando l'unità è alla fonda).

Il drappello è una striscia di drappo utilizzata come insegna di un gruppo di soldati.

La cornetta era una caratteristica bandiera con battente a due punte, con sagomatura di varia foggia, utilizzata a terra come insegna di comando per reparti di cavalleria ed in mare per unità navali.
La fiamma è una bandiera navale di forma molto allungata, generalmente triangolare, issata sull'albero maestro di un'unità navale, con i colori nazionali; rappresenta un'unità in servizio attivo, di solito quindi è issata solo quando il comandante è a bordo. Quando non è collegata con la marina ma con associazioni sportive, in ambito anglosassone viene chiamato pennant.
Il gagliardetto è una bandiera di forma rettangolare con battente a due punte, usata sia come insegna o distintivo che come segnale.
Il guidone è una bandiera triangolare, viene in genere usata come segnale. Deriva dal minuscolo stendardo usato dalle guide, appunto per allineare i soldati.
Il pennello è una bandiera di forma trapezoidale con battente corto rispetto all'inferitura.[6]
Il piedigallo è una bandiera di forma rettangolare con battente a tre punte, usata generalmente come segnale d'allineamento. Il nome è dovuto alla forma che ricorda il piede di gallo.
Il quadretto è una bandiera di forma generalmente quadrata, adottato come insegna di comando sulle antiche galere.[7]
Lo stendardo (inteso come bandiera) è una bandiera di forma generalmente quadrata, adottato come distintivo di alte personalità.

In nautica sono in uso le bandiere del codice internazionale nautico, per effettuare segnalazioni.

Proporzioni[modifica | modifica wikitesto]

La proporzione (cioè il rapporto tra altezza e lunghezza) può variare tra le diverse bandiere. Le proporzioni più diffuse sono quelle di 2:3 (derivata dal tricolore francese) o di 1:2 (derivata dalla Union Jack britannica), ma possono esistere altre proporzioni. Ad esempio, la bandiera del Belgio ha l'insolita proporzione di 13:15, e quella danese di 28:37. La bandiera svizzera è invece un esempio di bandiera quadrata, ovvero con la proporzione di 1:1.

Simboli vessillologici[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Simbolo vessillologico.

I simboli vessillologici sono simboli usati per indicare l'adeguato utilizzo delle bandiere[8]. Tali simboli sono riconosciuti dalla Federazione internazionale associazioni vessillologiche. I simboli si compongono di una griglia composta da sei riquadri, che può essere riempita con dei pallini che indicano il particolare uso della bandiera. Alcuni esempi sono il simbolo , che indica che la bandiera può essere usata solo per le unità militari, o il simbolo , che indica che la bandiera è usata sempre a terra.

Cerimoniale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Alzabandiera.

Bandiera di guerra[modifica | modifica wikitesto]

La bandiera di guerra della Royal Air Force

La bandiera di guerra è una bandiera utilizzata dai reparti militari. È definita anche bandiera di combattimento. Normalmente è realizzata in seta o in altro materiale pregiato ed è di fattura particolarmente curata. La bandiera di guerra viene custodita dal comandante del reparto dentro un cofano portabandiera o una teca vetrata.

La bandiera di guerra accompagna il reparto in tutta la sua vita operativa, sia in tempo di pace che di guerra. È il simbolo dell'onore del reparto, delle sue tradizioni, della sua storia e del ricordo dei suoi caduti.

È tradizione che la bandiera vada difesa fino all'estremo sacrificio. La bandiera ha un significato simbolico: ogni soldato del reparto dovrebbe essere disposto a dare la vita per la bandiera (che rappresenta la Patria), portandola nel cuore ed onorandola. Infatti è dinnanzi alla bandiera di guerra che ogni militare presta il suo giuramento.

In Italia, le bandiere di guerra dei reparti non più attivi sono custodite presso il Sacrario delle Bandiere al Vittoriano.

Bandiera del capo di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Molti paesi hanno una bandiera speciale per il capo di Stato, generalmente chiamata stendardo. Lo stendardo è normalmente volato su edifici e mezzi di trasporto dove il capo di Stato è presente (per esempio, l'automobile reale o presidenziale). A un funerale di un capo di Stato, lo stendardo è drappeggiato sulla bara.

Bandiera del Primo ministro[modifica | modifica wikitesto]

Solo un piccolo numero di paesi ha una bandiera speciale per il capo del governo (Primo ministro), che è usata allo stesso modo della bandiera del capo di Stato.

Famiglie di bandiere[modifica | modifica wikitesto]

Le diverse bandiere esistenti possono essere raggruppate in "famiglie" ovvero gruppi di bandiere con la stessa origine.

Le principali famiglie sono:

Bandiere con croce[modifica | modifica wikitesto]

Riportano una croce che generalmente si riferisce alla fede cristiana (esempi: Danimarca, Dominica, Finlandia, Georgia, Guernsey, Islanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Tonga, Wallis e Futuna, Malta, Repubblica di Pisa, Repubblica di Genova, Ducato di Savoia, Piemonte, Sardegna, Grecia, Repubblica Dominicana).

Bandiere con croce scandinava o nordica[modifica | modifica wikitesto]

La croce scandinava e una croce che si allunga verso il ventame. Originata nella bandiera danese, è molto popolare tra i paesi dell'area scandinava.

Bandiere con croce di sant'Andrea[modifica | modifica wikitesto]

La croce di sant'Andrea (o decusse) è una croce disposta in diagonale.

Bandiere con croce greca o latina[modifica | modifica wikitesto]

Altri due tipi di croce diffusi in vessillologia sono la croce greca e la croce latina.

Bandiere con la mezzaluna[modifica | modifica wikitesto]

Le bandiere con falce di luna riportano una o più falci di luna che si riferisce alla fede musulmana (esempio: Algeria, Azerbaigian, Brunei, Comore, Libia, Maldive, Mauritania, Cipro del Nord, Tunisia, Turkmenistan, Turchia, Uzbekistan, Pakistan, Malaysia, Singapore).

Bandiere con la Union Jack[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera del Regno Unito.

Le bandiere con la Union Jack sono in uso presso le ex-colonie britanniche e alle Hawaii. Sono bandiere derivate dalla red ensign (per uso civile) e blue ensign (per uso governativo). Presentano la Union Jack nel cantone e un badge (sigillo) al battente. Quattro stati dopo l'indipendenza hanno mutato lo sfondo (da blu ad azzurro) mantenendo la Union Jack nel cantone o sostituendo il badge con un altro motivo; essi sono Australia, Nuova Zelanda, Figi e Tuvalu. La bandiera delle Hawaii è un'anomalia unica: pur presentando la Union Jack nel cantone, non è mai stata una colonia britannica. La Union Jack fu donata al re Kamehameha I delle Hawaii dall'esploratore britannico George Vancouver nel 1778 e fu usata, da allora in poi, in combinazione con le otto strisce dopo il 1816.

Bandiere a stelle e strisce[modifica | modifica wikitesto]

Le seguenti bandiere, derivate o ispirate dalla bandiera statunitense, cosiddetta "a stelle e strisce", sono state adottate da Paesi e movimenti che si ispiravano ai valori della guerra d'indipendenza americana. Le strisce orizzontali sono generalmente bianche e rosse o bianche e blu (esempi: Hawaii, Liberia, Malaysia, Caucaso settentrionale (1918-1919), Stato Libero dell'Orange (1857-1902), Uruguay, Cuba, Porto Rico, Samoa).

Bandiere con costellazioni[modifica | modifica wikitesto]

Croce del Sud[modifica | modifica wikitesto]

Cinque paesi, tutti nell'emisfero australe, hanno bandiere con le cinque stelle principali che formano la costellazione della Croce del Sud (in latino Crux Australis) e sono Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Samoa e Brasile. La quinta stella, epsilon Crucis, è assente della bandiera della Nuova Zelanda.

Orsa Maggiore[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene meno popolare della Croce del Sud, anche l'Orsa Maggiore è rappresentata in alcune bandiere.

Bandiere panslave[modifica | modifica wikitesto]

Derivate dal tricolore russo bianco-blu-rosso. Sono in uso presso molti Stati dell'Europa orientale di popolazione slava, come Russia, Repubblica Ceca, Slovacchia, l'ormai dissolta Jugoslavia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria (dove il verde ha sostituito il blu);

Bandiere derivate dal tricolore francese[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tricolore.

Le bandiere derivate dal tricolore francese sono adottate dai paesi che si ispiravano agli ideali della rivoluzione francese. Caratterizzati da tre bande uguali verticali (Romania, Ciad, Italia, Costa d'Avorio, Messico, Afghanistan, Andorra, Belgio, Canada, Guinea, Guatemala, Irlanda, Mali, Moldavia, Mongolia, Nigeria, Perù) o dai colori rosso, blu, bianco diversamente arrangiati (Lucca 1803-1805).

Bandiere rosse[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera rossa.

Derivate dalla bandiera rossa, utilizzata fin dai tempi della comune di Parigi e poi adottata anche dall'Unione Sovietica è sempre stata il simbolo del socialismo. Queste bandiere sono caratterizzate da un campo rosso caricato con ornamenti diversi di vario colore.

Esempi: l'ormai dissolta Unione Sovietica, Cina, Vietnam, Transnistria, Cambogia (1976-1989), Afghanistan (1978-1980), Congo (1969-1991), Angola.

Bandiere araldiche[modifica | modifica wikitesto]

È la famiglia di bandiere più numerosa. Generalmente costituite da due o tre bande orizzontali (Austria, Germania, Ungheria, Lussemburgo, Monaco, Polonia, Spagna, Liechtenstein, Ucraina, San Marino, Argentina, Azerbaigian, Birmania, Bolivia, Botswana, Bulgaria, Burkina Faso, Ecuador, Egitto, El Salvador, Estonia, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Iran, Iraq, Kenya, Laos, Lesotho, Lettonia, Libano, Lituania, Malawi, Nicaragua, Niger, Paesi Bassi, Paraguay, Russia, Sierra Leone, Singapore, Siria, Slovacchia, Slovenia, Tagikistan, Uzbekistan, Venezuela, Yemen) o bande verticali (Malta, Città del Vaticano, Algeria).

Tre bande orizzontali[modifica | modifica wikitesto]

Due bande verticali[modifica | modifica wikitesto]

Bandiere panarabe[modifica | modifica wikitesto]

Le bandiere con i colori panarabi si ispirano alla bandiera della rivolta araba di Hegiaz del 10 giugno 1916 che era costituita da tre bande orizzontali uguali nero, verde e bianco con un triangolo rosso all'asta. Tipica degli Stati del medio-oriente: Egitto, Iraq, Giordania, Kuwait, Libia, Autorità Nazionale Palestinese, Sudan, Azawad, Somaliland, Siria, Emirati Arabi Uniti, Sudan del Sud e Yemen.

Bandiere panafricane[modifica | modifica wikitesto]

Ce ne sono di due tipi: il primo è ispirato alla bandiera dell'Etiopia, il secondo al tricolore dell'UNIA;

Colori etiopici

Colori dell'UNIA[modifica | modifica wikitesto]

Bandiere derivate dai colori dell'Unione europea[modifica | modifica wikitesto]

Sono di recente costituzione e si ispirano ai colori della bandiera dell'Unione europea.

Bandiere derivate dalla bandiera dell'ONU[modifica | modifica wikitesto]

Bandiere come quella della Somalia si ispirano al vessillo dell'ONU.

Bandiere cuneate[modifica | modifica wikitesto]

Bandiere che hanno due colori con un margine cuneato.

Bandiere non quadrangolari[modifica | modifica wikitesto]

La bandiera nepalese è l'unica bandiera nazionale che non ha forma quadrangolare.

Bandiere con i cerchi[modifica | modifica wikitesto]

Le seguenti bandiere sono fatte con cerchi (o sfere) in centro o a sinistra delle stesse (es. Niger, Burundi, India, Uganda, Brasile, Mongolia, Corea del Nord, Corea del Sud, Macedonia del Nord, Bhutan, Giappone, Bangladesh, Laos, Belize, Kazakistan, ecc.). Spesso il cerchio è un simbolo solare.

Bandiere con un triangolo[modifica | modifica wikitesto]

Sono bandiere che hanno un triangolo a sinistra, al centro o a destra della bandiera.

Bandiere fimbriate[modifica | modifica wikitesto]

Bandiere che presentano una sottile striscia di colore (fimbria) che separa gli elementi principali del disegno.

Bandiere con animali[modifica | modifica wikitesto]

Gli animali, reali o fantastici, sono considerati figure araldiche, pertanto appaiono più spesso negli stemmi. Tuttavia compaiono in alcuni casi anche nelle bandiere.

Bandiere di entità politiche e culturali più antiche[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito vengono riportate le più antiche bandiere di regioni o Paesi europei. Nello stilare questa lista le bandiere prese in considerazione soddisfano quattro parametri:

  • a) la loro origine è intesa non come emblema o stemma, ma come vessillo o drappo;
  • b) il loro uso è continuato nel tempo da parte dei popoli e/o delle regioni che le hanno adottate;
  • c) si riscontrano poche modifiche dalla versione originale documentata;
  • d) il loro utilizzo da parte della pubblica amministrazione, dell'ente che le ha adottate e delle popolazioni che esse rappresentano è attuale, regolato e consentito da norme legali.
Bandiera Nome Regione o Paese Data di origine
(documentata e/o leggenda)
Data di adozione
(de facto e/o de iure)
Senyera Senyera Catalogna / Corona d'Aragona 1150 (documentata),
897 (leggenda)
1150 (de facto),
1933 (de jure) in Catalogna
Nationalflagge Nationalflagge Austria 1230 (documentata),
1191 (leggenda)
1230 (de facto),
1945 (de jure)
Latvijas karogs Latvijas karogs Lettonia 1280 (documentata),
1219 (leggenda)
1870 (de facto),
1918 (de jure)
Trinacria Trinacria Sicilia 1282 (documentata) 1282 (de facto),
2000 (de jure)
Vlaamse Leeuw Vlaamse Leeuw Fiandre 1291 (documentata) 1291 (de facto),
1985 (de jure)
Schweizerfahne Schweizerfahne Svizzera 1330 (documentata),
1289 (leggenda)
1815 (de facto),
1889 (de jure)
Bandiere dal Friûl Bandiere dal Friûl Friuli 1334 (documentata),
1077 (leggenda)
1334 (de facto),
2001 (de jure)
Saint George's Cross Saint George's Cross Inghilterra 1348 (documentata) 1385 (de jure)
Bandiera dei quattro mori Sos Bator Moros - Is Cuatru Morus Sardegna 1379 (documentata),
1017 (leggenda)
1370 (de facto),
1999 (de jure)
Saltire Saltire Scozia 1385 (documentata),
832 (leggenda)
1385 (de jure)
Dannebrog Dannebrog Danimarca 1478 (documentata),
1219 (leggenda)
1478 (de facto),
1559 (de jure)
Y Ddraig Goch Y Ddraig Goch Galles 1485 (documentata) 1485 (de facto),
1959 (de jure)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Oldest continuously used national flag
  2. ^ 10 World’s Oldest Flags
  3. ^ Perrin, British Flags, 1922, 22-25.
  4. ^ Alessandro Marzo Magno, Leone di San Marco: ecco come è nato il simbolo della Serenissima, in Il Gazzettino.it, 16 agosto 2019. URL consultato il 2 marzo 2024.
  5. ^ Ventame, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  6. ^ Pennello, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  7. ^ Quadretto, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  8. ^ Whitney Smith "The Flag Information Code" // The Flag Bulletin 21 (1982): 35
  9. ^ Whitney Smith, The Flag Book of the United States, William Morrow & Co; Revised edition, 1976, ISBN 9780688029777.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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