Aritzo
Aritzo comune | |
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(IT) Aritzo (SC) Arìtzo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Nuoro |
Amministrazione | |
Sindaco | Paolo Fontana (lista civica) dall'11-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 39°57′23.27″N 9°11′48.33″E |
Altitudine | 796[1] m s.l.m. |
Superficie | 75,58 km² |
Abitanti | 1 238[2] (31-07-2024) |
Densità | 16,38 ab./km² |
Comuni confinanti | Arzana, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Laconi (OR), Seulo (SU) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 08031 |
Prefisso | 0784 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 091001 |
Cod. catastale | A407 |
Targa | NU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 225 GG[4] |
Nome abitanti | (IT) aritzesi (SC) aritzesos |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | 8 maggio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Aritzo all'interno della provincia di Nuoro | |
Sito istituzionale | |
Aritzo (Arìtzo in sardo[5]) è un comune italiano di 1 238 abitanti in provincia di Nuoro situato nell'antica regione della Barbagia di Belvì.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è noto in Sardegna soprattutto come centro di villeggiatura montana sia estivo che invernale, vista la posizione strategica ai piedi del monte Gennargentu, a 800 m sul livello del mare.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome verrebbe fatto risalire a quello dei ricci di castagno, pianta abbondante nell'area[6]. Cfr. anche basco areitz, haritz, per "quercia" oppure "castagno"[7], da valutare se termine nativo di quella lingua preindoeuropea o prestito.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'area fu abitata fin dal Neolitico, per la presenza sul territorio di alcune domus de janas e di una tomba dei giganti del successivo periodo nuragico. Fu poi un centro punico: in regione Gidilau furono trovati dei depositi con monete puniche e una tomba con oggetti in bronzo, ora custoditi nel museo archeologico di Cagliari.
Nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria della Barbagia di Meana. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese in seguito alla guerra sardo-catalana. Sotto gli aragonesi fu incorporato nella signoria della Barbagia di Belvì, e vi rimase fino al 1840 quando fu riscattato agli ultimi feudatari per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Aritzo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 luglio 1987.[8] Lo stemma si blasona:
«inquartato: il primo, partito d'oro e di azzurro; il secondo, partito d'oro e di rosso; terzo, d'argento, al castagno di verde, fruttato di sei d'oro, nodrito sulla campagna di verde e accompagnato da due pecore di nero, ferme; il quarto, di azzurro, a due gladi d'argento, guarniti d'oro, posti in scaglione. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Percorrendo corso Umberto I, la via principale del paese, si può ammirare la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, di epoca cinquecentesca ma con la parte più antica dell'XI secolo ; le ex prigioni spagnole del 1600, dette Sa Bovida, dove nel 1793 vennero rinchiusi alcuni ufficiali francesi grazie alla massima sicurezza dell'edificio; la casa Devilla un complesso architettonico che conserva intatto il nucleo originario che può essere datato intorno al XVII secolo e nel cortile interno venne ucciso il poeta Bachisio Sulis; il castello Arangino, fatto costruire nel 1917 in stile neogotico dal cavalier Vincenzo Arangino. Un'altra caratteristica del paese sono poi alcune antiche case costruite in scisto e abbellite da balconi in legno. Di particolare interesse è il museo etnografico che ospita migliaia di oggetti della tradizione agro-silvo-pastorale.
Oltre alla parrocchiale ad Aritzo si trovano anche la chiesa di Sant'Antonio di Padova e la chiesa di Santa Maria della Neve. Un tempo erano esistenti anche le Chiese di Sant'Antonio Abate e Santa Vitalia di cui rimane memoria solo in alcune immagini, della chiesa di Sant'Antonio Abate rimangono dei pezzi dell'altare ligneo nel museo etnografico e alcuni pezzi architettonici custoditi gelosamente nei giardini delle case private.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[9]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata ad Aritzo è riconducibile alla Limba de mesania.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Eventi
[modifica | modifica wikitesto]La "sagra delle castagne e delle nocciole", nata nel 1972, si tiene nell'ultimo fine settimana di ottobre: nei due giorni festivi si riescono a contare quasi 50.000 visitatori. Altre feste importanti sono Sant'Antonio Abate, San Michele, Sant'Antonio da Padova, San Giovanni, Sant'Isidoro, San Basilio, Madonna della neve e la sagra della Carapigna.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Paese a vocazione prevalentemente turistica, ha comunque nel settore della pastorizia e dell'artigianato altri punti saldi della sua economia. Nel passato Aritzo commerciava anche la neve che, dopo essere stata raccolta nelle “neviere” (contenitori appositi), veniva utilizzata, dai cosiddetti "Niargios" durante l'estate per produrre un caratteristico sorbetto al limone denominato in lingua sarda “Sa Carapigna”.[10]
Aritzo è conosciuta in territorio regionale anche per la grande produzione di castagne, e celebra questo primato con una sagra annuale.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Antonina Paba | sinistra | Sindaco | [11] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Paolo Fontana | liste civiche di centro-destra | Sindaco | [12] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Paolo Fontana | lista civica | Sindaco | [13] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Augusto Pili | lista civica "Unione Democratica Texile" | Sindaco | [14] |
31 maggio 2015 | 2 novembre 2020 | Gualtiero Mameli | lista civica "Per Aritzo" | Sindaco | [15] |
2 novembre 2020 | 11 ottobre 2021 | Antonio Monni | Commissario straordinario | [16] | |
11 ottobre 2021 | in carica | Paolo Fontana | lista civica "Aritzo futura" | Sindaco | [17] |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Calcio
[modifica | modifica wikitesto]La principale squadra di calcio della città è l'Polisportiva Barbagia Sport. In collaborazione con le città di Belvì e Gadoni. [18]che milita In Terza Categoria. È nata nel 2024. I colori sociali sono: il verde, il giallo, il bianco.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Risultati 14º Censimento ISTAT, su dawinci.istat.it, Istat. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2013).
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2024 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 38, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Massimo Pittau - Toponimi della Sardegna meridionale, su pittau.it. URL consultato il 29 dicembre 2019.
- ^ (EN) R. L. Trask, The History of Basque, Routledge, 13 settembre 2013, ISBN 978-1-136-16756-0. URL consultato il 29 dicembre 2019.
- ^ Aritzo, decreto 1987-07-22 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ P. Filigheddu, L. Gasperini e P. Marcialis, La carapigna, granita di Aritzo: primi risultati di una ricerca etnografica, in Studi sardi, Sarrari, Gallizzi, 1991, pp. 466-517.
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ La Giunta nomina i commissari straordinari nei Comuni senza sindaco, in L'Unione Sarda, 2 novembre 2020. URL consultato il 2 novembre 2020.
- ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 17 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2021).
- ^ Giorgio Ignazio Onano, Rinasce la Polisportiva Barbagia: Aritzo, Belvì e Gadoni uniti nel sodalizio, su L'Unione Sarda.it, 15 luglio 2024. URL consultato il 23 agosto 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 4 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- (IT, EN) Gianni Paba, Guida alla scoperta di Aritzo e delle sue montagne: 10 escursioni sul territorio, Quartu S. Elena, Alfa, 2020, ISBN 9788886167246.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aritzo
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Aritzo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna URL consultato in data 02-01-2013.
- Sito su Aritzo, su sufoxile.it.
- Sito sui Mosaici di Aritzo, su mosaicipranteddu.altervista.org. URL consultato il 16 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2016).
- sito dedicato al paese di Aritzo, su aritzesi.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 141981260 · LCCN (EN) n86127288 · GND (DE) 4428370-2 · J9U (EN, HE) 987007564835705171 |
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