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Partiti politici nella Repubblica Dominicana[modifica | modifica wikitesto]

Questo articolo elenca i partiti politici nella Repubblica Dominicana.

La Repubblica Dominicana ha un sistema multipartitico, con due o tre partiti forti e un terzo partito che ha successo elettorale.

Partiti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi partiti[modifica | modifica wikitesto]

Il PRM e il PLD sono considerati i principali partiti della Repubblica Dominicana.[1][2]

Partito Abbr. Fondato Ideologia Senatori Deputati Sindaci
Partito Rivoluzionario Moderno
Partido Revolucionario Moderno
PRM 2014 Riformismo
17 / 32
86 / 190
81 / 158
Partito della Liberazione Dominicana
Partido de la Liberación Dominicana
PLD 1973 Terza via
6 / 32
75 / 190
65 / 158

Partiti congressuali[modifica | modifica wikitesto]

I partiti elencati di seguito hanno almeno un seggio al Senato o alla Repubblica Dominicana dopo le elezioni generali del 2020.

Partito Abbr. Fondato Ideologia Senatori Deputati Sindaci
Partito Riformista Social Cristiano
Partido Reformista Social Cristiano
PRSC 1963 Conservatorismo liberale
6 / 32
6 / 190
7 / 158
Partito Dominicani per il Cambiamento
Partido de los Dominicanos por el Cambio
DXC 2010 Conservatorismo verde
1 / 32
2 / 190
Forza del Popolo
Fuerza del Pueblo
FP 2019 Duartianesimo
1 / 32
3 / 190
Blocco Istituzionale Socialdemocratico
Bloque Institucional Socialdemócrata
BIS 1989 Socialismo etico
1 / 32
2 / 190
1 / 158
Partito Rivoluzionario Dominicano
Partido Revolucionario Dominicano
PRD 1939 Liberalismo sociale
4 / 190
3 / 158
Fronte Ampio
Frente Amplio
FA 1992 Socialismo
3 / 190
Alleanza per la Democrazia
Alianza por la Democracia
APD 1992 Progressismo
2 / 190
Alianza País
Alianza País
ALPAÍS 2011 Sinistra verde
2 / 190
Partito del Rinnovamento Civico
Partido Cívico Renovador
PCR 2006 Socialismo Democratico
1 / 190
Partito Umanista Dominicano
Partido Humanista Dominicano
PHD 2006 Umanesimo cristiano
1 / 190
Partito Riformista Liberale
Partido Reformista Liberal
PRL 1986 Liberalismo classico
1 / 190
Partito Democratico Cristiano Quisqueyano
Partido Quisqueyano Demócrata Cristiano
PQDC 2006 Conservatorismo sociale
1 / 190
Partito Socialdemocratico Rivoluzionario
Partido Revolucionario Social Demócrata
PRSD 2005 Socialdemocrazia
1 / 190
Scelta Democratica
Opción Democrática
OD 2014 Femminismo socialista
1 / 190

Partiti locali[modifica | modifica wikitesto]

Partito Abbr. Fondato Ideologia Sindaci
Partito Popolare Cristiano
Partido Popular Cristiano
PPC 1981 Cristianesimo sociale
1 / 158

Partiti extraparlamentari[modifica | modifica wikitesto]

Partito Abbr. Fondato Ideologia Posizione
Movimento Popolare Dominicano
Movimiento Popular Dominicano
MPD 1956 Maoismo Estrema sinistra/Sinistra
Forza Progressista Nazionale
Fuerza Nacionál Progresísta
FNP 1980 Conservatorismo nazionale Destra
Forza della Rivoluzione
Fuerza de la Revolución
FR 1996 Marxismo-leninismo Estrema sinistra
Movimento Popolare Libero
Movimiento de la Gente Libre
MGL 2015 Sindacalismo Estrema sinistra

Partiti politici defunti[modifica | modifica wikitesto]

Partito Abbr. Fondato Ideologia Posizione Dissoluzione
Partito Blu
Partido Azúl
PA 1865 Radicalismo Centro-sinistra/Centro 1930
Partito Rosso
Partido Rojo
PR 1865 Conservatorismo Destra/Centro-destra 1930
Partito Dominicano
Partido Dominicano
PD 1931 Fascismo (Trujilismo) Estrema destra 1962
Partito Comunista Dominicano
Partido Comunista Dominicano
PCD 1944 Marxismo-leninismo Sinistra 1996
Movimento Rivoluzionario 14 Giugno
Movimiento Revolucionario 14 de Junio
1J4 1959 Socialismo rivoluzionario Estrema sinistra/Sinistra 1968
Unione Civica Nazionale
Unión Civico Nacional
UCN 1962 Cattolicesimo liberale Centro 1990
Partito Liberale Evoluzionista
Partido Liberal Evolucionista
PLE 1965 Liberalismo conservatore Centro/Centro-destra 1966
Unione Patriottica Antimperialista
Unión Patriótica Antiimperialista
UPA 1977 Patriottismo socialista Estrema sinistra 2004
Partito dei Lavoratori Dominicani
Partido de los Trabajadores Dominicanos
PTD 1979 Comunismo Sinistra/Centro-sinistra 2019

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) PRM y PLD quedan como partidos mayoritarios; Fuerza del Pueblo minoritario, in Listin Diario, 28 gennaio 2021. URL consultato il 5 novembre 2023.
  2. ^ (ES) Sólo el PRM y PLD quedarían como partidos mayoritarios, in Diario Libre, 7 luglio 2020. URL consultato il 5 novembre 2023.

Partito Dominicani per il Cambiamento[modifica | modifica wikitesto]

Partito Dominicani per il Cambiamento
(ES) Partido Dominicanos por el Cambio
LeaderEduardo Estrella
PresidenteManuel Oviedo Estrada
StatoBandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana
AbbreviazioneDXC
Fondazione17 gennaio 2010
IdeologiaConservatorismo
Nazionalismo
Cristianesimo democratico
CollocazioneDestra
Seggi Camera dei deputati
2 / 190
Seggi Senato
1 / 31
Organizzazione giovanileGiovani per il Cambiamento

Il Partito Dominicani per il Cambiamento (in spagnolo Partido Dominicanos por el CambioDXC) è un partito politico di destra della Repubblica Dominicana. Fondato nel 2010, è definito nei suoi statuti come conservatore, democratico e nazionalista e protettore del patrimonio sociale, culturale, istituzionale ed ecologico della Repubblica Dominicana.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il partito è stato fondato nel gennaio 2010 da Eduardo Estrella dopo le sue dimissioni dal Partito Riformista Social Cristiano. È stato riconosciuto come partito politico dal Consiglio elettorale centrale. Nelle elezioni parlamentari del maggio 2010 ha ricevuto lo 0,48% dei voti, senza riuscire a conquistare un seggio. Il partito ha nominato Eduardo Estrella come suo candidato per le elezioni presidenziali del 2012.[2] Estrella è arrivato quarto con lo 0,21% dei voti.[3] Ha aumentato la sua quota di voti allo 0,89% nelle elezioni parlamentari del 2016, ma è rimasto senza seggio.

Nelle elezioni generali del 2020 il partito ha conquistato un seggio al Senato e due alla Camera dei deputati.

Forza del Popolo[modifica | modifica wikitesto]

Forza del Popolo
(ES) Fuerza del Pueblo
PresidenteLeonel Fernández
SegretarioAntonio Florián
StatoBandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana
AbbreviazioneFP
Fondazione17 ottobre 2019
Derivato daPartito della Liberazione Dominicana
IdeologiaDuartianesimo[4]
Populismo di sinistra
Progressismo
Socialdemocrazia
Socialismo democratico
Liberalismo sociale
Socialismo liberale
CollocazioneSinistra[5]
Affiliazione internazionaleCOPPPAL
Forum di San Paolo
Seggi Camera dei deputati
18 / 190
Seggi Senato
9 / 32
Organizzazione giovanileGiovani per il Cambiamento
Colori     Verde
Sito webfuerzadelpueblo.do

Forza del Popolo (in spagnolo Fuerza del PuebloFP) è un partito politico di sinistra[5] della Repubblica Dominicana. È stato fondato il 17 ottobre 2019 dalla separazione con il Partito della Liberazione Dominicana. L'ideologia del partito è il duartismo e il progressismo. Il suo presidente è Leonel Fernández e il suo segretario generale è Antonio Florián. Forza del Popolo è membro del Forum di San Paolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Estatutos del Partido Dominicanos por el Cambio, su dxc.do. URL consultato il 5 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 1° maggio 2012).
  2. ^ (ES) Estrella plantea necesidad de Convergencia Nacional, su elnuevodiario.com.do. URL consultato il 5 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
  3. ^ (EN) Dominican Republic: Election for President IFES Election Guide
  4. ^ (ES) Por qué PTD/Fuerza del Pueblo, su hoy.com.do. URL consultato il 5 novembre 2023.
  5. ^ a b (ES) Leonel Fernández y su partido son izquierdistas, afirma Méndez, su acento.com.do. URL consultato il 5 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2022).

Ministero della difesa (Haiti)[modifica | modifica wikitesto]

Ministero della difesa
Stemma di Haiti
Nome originale(FR) Ministère de la Défense
StatoBandiera di Haiti Haiti
TipoMinistero
Istituito2 settembre 1804
MinistroJean W. Dorneva
SedePort-au-Prince
Sito webhaitiz.com/MD

Il Ministero della difesa (in francese Ministère de la Défense) è un dicastero del governo haitiano. Questo ministero è responsabile delle forze armate e della difesa del paese, oltre a svolgere un ruolo fondamentale nel gabinetto del Primo ministro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Ministero della difesa fu istituito nel 1804 come Ministero della guerra e della marina e poi sospeso, insieme a tutti gli altri ministeri, alla fine del Primo Impero di Haiti nel 1806. Fu ristabilito nel 1843 fino alla sua abolizione nel 1916 sotto l'occupazione americana. Il decreto legge del 29 dicembre 1941 ristabilì il dipartimento con il nome di Difesa nazionale durante la seconda guerra mondiale. Il ministero è stato nuovamente sospeso nel 1996 con lo scioglimento delle forze armate di Haiti. Ad ottobre 2011, il ministero viene ripristinato ancora una volta.

Elenco dei ministri[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Bertrand Mercéus, Lener Renauld installé à la tête du ministère de la Défense, in Le Nouvelliste, 3 aprile 2014. URL consultato il 6 novembre 2023.
  2. ^ (FR) Worlgenson Noël, L'ex-conseiller du Palais national, Jean W. Dorneval, prend les commandes du ministère de la Défense, in Le Nouvelliste, 5 marzo 2020. URL consultato il 6 novembre 2023.


Ministero dell'interno e delle collettività territoriali[modifica | modifica wikitesto]

Ministero dell'interno e delle collettività territoriali
Stemma di Haiti
Sede del Ministero a Port-au-Prince
Nome originale(FR) Ministère de l'Intérieur et des Collectivités Territoriales
StatoBandiera di Haiti Haiti
TipoMinistero
MinistroAriel Henry
SedePort-au-Prince
Sito webmict.gouv.ht

Il Ministero dell'interno e delle collettività territoriali (in francese Ministère de l'Intérieur et des Collectivités Territoriales) è un dicastero del governo haitiano. IL Ministero dell'interno, è responsabile del mantenimento della sicurezza e della politica interna. Il ministero fa parte del gabinetto del Primo ministro.

Elenco dei ministri[modifica | modifica wikitesto]

Tribunato (Repubblica Dominicana)[modifica | modifica wikitesto]

Tribunato
Nome originale(ES) Tribunado
StatoBandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana
TipoCamera bassa
Istituito6 novembre 1844
PredecessoreGiunta governativa centrale
Soppresso26 febbraio 1854
SuccessoreCamera dei rappresentanti

Il Tribunato (in spagnolo Tribunado) era il nome della camera elettiva dominicana tra il 1844 e il 1858.

La Repubblica Dominicana divenne indipendente da Haiti nel 1844 e il 6 novembre promulgò la sua prima costituzione. La Costituzione dominicana del 1844 introdusse per la prima volta il bicameralismo nel sistema politico dominicano prevedendo l'esistenza di due camere nel congresso nazionale: il Consiglio conservatore e il Tribunato[1] (camera alta e camera bassa) rispetto ad altre costituzioni dominicane del secolo XIX e XX che diedero alle camere il nome di Senato e Camera dei deputati o dei rappresentanti; L'idea di base era quella di creare un sistema basato sul modello del Congresso degli Stati Uniti, in cui il Tribunato avrebbe avuto una funzione simile alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti.

La nomina dei tribuni avveniva mediante suffragio indiretto attraverso il quale venivano scelti 3 membri per ciascuna delle 5 province che componevano la nazione appena creata (Santo Domingo, Santiago o Cibao, Azua, La Vega ed El Seibo). I tribuni avrebbero rappresentato il parlamento per 6 anni e sarebbero potuti esser rieletti a tempo indeterminato. Prendendo come esempio il sistema di rinnovamento legislativo che la Costituzione degli Stati Uniti prevede per il Senato, l'elezione di un terzo dei tribuni doveva avvenire ogni 2 anni.

La nomina del presidente del Tribunato spettava alla stessa Camera, attraverso una rosa di candidati votata dai suoi membri. Le sessioni del Tribunato si tennero nell'attuale Palazzo Borgellá, presso Plaza Colón nella città coloniale di Santo Domingo, di fronte al primo municipio.

La Costituzione del 1844 fu modificata due volte nel 1854, una a febbraio e una a dicembre. Durante le modifiche apportate nel febbraio 1854 il Tribunato cambiò nome in Camera dei rappresentanti e il Consiglio conservatore in Senato. Con le modifiche del dicembre 1854, la Repubblica Dominicana adottò il sistema unicamerale, istituendo un solo Senato consultivo. Con l'entrata in vigore della Costituzione del 1858, la Repubblica Dominicana ritornò ad una legislatura bicamerale.

Membri[modifica | modifica wikitesto]

I primi tribuni furono eletti il ​​27 gennaio 1845 ed entrarono in carica l'8 marzo. Questi erano:

  • Santo Domingo: Lic. José Joaquín Delmonte (Presidente), Francisco Javier Abreu e Juan Bautista Lovelace.
  • Santiago: José Desiderio Valverde, Toribio López Villanueva e Joaquín Portes
  • La Vega: José Concepción Tavera, Juan Bautista Ariza e Santiago Calderón.
  • Azua: Bernardo Secundino Aybar, Juan Francisco Herrera e Alejo Justo Chalantte.
  • El Seibo: Rafael Pérez, Lorenzo Hernández e Luis Devers.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Consultoria Juridica del Poder Ejecutivo, Constitucion de 1844, 2012. URL consultato il 18 novembre 2023.

Ministero dello sport e del tempo libero[modifica | modifica wikitesto]

Ministero dello sport e del tempo libero
Stemma della Repubblica Dominicana
Nome originale(ES) Ministerio de Deportes y Recreación
StatoBandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana
OrganizzazioneGabinetto della Repubblica Dominicana
TipoMinistero
Istituito1974
MinistroFrancisco Camacho
SedeSanto Domingo
IndirizzoAvenida 27 de Febrero

Il Ministero dello sport e del tempo libero (in spagnolo Ministerio de Deportes y Recreación) è un dicastero del governo dominicano incaricato di incoraggiare, dirigere e regolamentare lo sport, l'attività fisica e il tempo libero, con lo scopo di contribuire al buon sviluppo fisico e mentale di tutti cittadini.

È stato creato nel 1974 con il nome di Segreteria di Stato per lo sport, l'educazione fisica e il tempo libero. La sua sede è a Santo Domingo, in Avenida 27 de Febrero, presso il Centro Olimpico Juan Pablo Duarte. Il suo attuale ministro è Francisco José Camacho Rivas, dal 16 agosto 2020. ​

Sul suo sito è presente una mappa interattiva con gli impianti sportivi presenti sul territorio nazionale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1974, la Legge n. 97-74 redatta durante la presidenza Balaguer istituisce la Segreteria di Stato per lo sport, l'educazione fisica e il tempo libero.

Nel 2005, la Legge generale sullo sport n. 356-05 riorganizza questa istituzione che sarà nominata Segreteria di Stato per lo sport e il tempo libero, abrogando la precedente legge n. 97-74.​ Con la riforma costituzionale del 2010, che ha cambiato la denominazione dei dicasteri, ha acquisito il nome di Ministero dello sport e del tempo libero attraverso il decreto n. 56-10.[1]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Come gli altri ministeri del Paese, il Ministero dello sport è suddiviso in vice-ministeri. Questi sono:

  • Vice-ministero tecnico
  • Vice-ministero del tempo libero, dello sport e degli eventi speciali
  • Vice-ministero delle attività ricreative e fisiche
  • Vice-ministero per i rapporti con lo sport scolastico e universitario
  • Vice-ministero della manutenzione e degli impianti sportivi
  • Vice-ministero degli sport federati e delle alte prestazioni

Note[modifica | modifica wikitesto]

Ministero del turismo[modifica | modifica wikitesto]

Ministero del turismo
Stemma della Repubblica Dominicana
Nome originale(ES) Ministerio de Turismo
SiglaMITUR
StatoBandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana
OrganizzazioneGabinetto della Repubblica Dominicana
TipoMinistero
Istituito1979
MinistroDavid Collado
SedeSanto Domingo
IndirizzoAvenida 27 de Febrero
Sito webmitur.gob.do

Il Ministero del turismo (in spagnolo Ministerio de TurismoMITUR) è un dicastero del governo dominicano responsabile del settore turistico. Al ministero compete la pianificazione e la promozione delle attività dell'industria turistica, il coordinamento dello sviluppo delle società alberghiere, la regolamentazione del funzionamento dei servizi turistici e l'aumento della produzione turistica del paese attraverso la costruzione, il finanziamento, il miglioramento e la conservazione del settore.

Il dicastero è stato istituito nel 1979 con il nome di Segreteria di Stato per il turismo. La sua sede è a Santo Domingo, in Avenida Cayetano Germosén, esq. Gregorio Luperón. Attualmente il suo attuale ministro è David Collado, dal 16 agosto 2020.

Dispone di un portale servizi, dal quale è possibile accedere ad altre pagine come il Sistema di informazione turistica, il Servizio di richiesta licenze e l'Unità centrale delle procedure turistiche, tra gli altri.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima azione politica intrapresa per regolamentare il turismo nella Repubblica Dominicana risale al 1931, quando fu promulgata una legge sulle automobili per turisti. Successivamente, nel 1934, la gestione delle attività turistiche fu affidata alla Segreteria di Stato per le comunicazioni e i lavori pubblici. Queste funzioni sarebbero poi passate alla Segreteria di Stato per l’industria e il commercio.

Nel 1964, il paese aveva una Direzione generale del turismo, che nel 1969 sarebbe dipesa direttamente dal ramo esecutivo e sarebbe diventata la Direzione nazionale del turismo.

Nel 1979, la legge n. 845​ ha decretato la creazione della Segreteria di Stato per il turismo con l'obiettivo di avere un organo di governo dotato di tutte le risorse necessarie per attuare la strategia ufficiale per lo sviluppo e la promozione del turismo.

Il 1984 fu un anno di grande sviluppo per questo ufficio, poiché furono emanate numerose norme: sugli stabilimenti alberghieri, sui ristoranti, sugli autonoleggi, sui trasporti turistici terrestri, sulle guide, sulle agenzie di viaggio e sui negozi di souvenir. Nel 2001 sono stati creati il ​​Fondo Ufficiale di Promozione Turistica e il Consiglio di promozione turistica (CONFOTUR). Nel 2010, le modifiche costituzionali hanno trasformato questo organismo nel Ministero del turismo.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Come gli altri ministeri dominicani, il Ministero del turismo è suddiviso nei seguenti vice-ministeri:

  • Vice-ministero amministrativo
  • Vice-ministero tecnico
  • Vice-ministero della cooperazione internazionale
  • Vice-ministero per la gestione delle destinazioni
  • Vice-ministero dello sviluppo
  • Vice-ministero della qualità dei servizi turistici

Agenzie dipendenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Ministero del turismo ha due organizzazioni dipendenti:

  • Consiglio per la promozione del turismo (CONFOTUR): ha il compito di promuovere lo sviluppo dell'industria del turismo per le aree con poco sviluppo e nuovi centri in province e località con grande potenziale.
  • Comitato esecutivo per le infrastrutture nelle zone turistiche (CEIZTUR): prepara i piani generali per le infrastrutture nelle zone turistiche.

Uffici di promozione turistica[modifica | modifica wikitesto]

Con l'obiettivo di promuovere il turismo in tutto il Paese, il Ministero dispone di una rete di uffici di promozione turistica.

Note[modifica | modifica wikitesto]


Ministero dell'economia, della pianificazione e dello sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Ministero dell'economia, della pianificazione e dello sviluppo
Nome originale(ES) Ministerio de Economía, Planificación y Desarrollo
SiglaMEPYD
StatoBandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana
OrganizzazioneGabinetto della Repubblica Dominicana
TipoMinistero
Istituito28 dicembre 2006
MinistroPável Ernesto Isa Contreras
SedeSanto Domingo
IndirizzoAvenida Mexico
Sito webmepyd.gob.do

Il Ministero dell'economia, della pianificazione e dello sviluppo (in spagnolo Ministerio de Economía, Planificación y DesarrolloMEPYD), o semplicemente Ministero dell'economia (Ministerio de Economía) è un dicastero del governo dominicano responsabile delle questioni economiche e dello sviluppo. È competente nel coordinamento delle politiche macroeconomiche e di sviluppo sostenibile, del sistema nazionale di pianificazione e investimento pubblico, dello sviluppo del sistema statistico, della valutazione dell’impatto delle misure economiche e della definizione delle politiche di cooperazione internazionale, tra le altre cose.

Il dicastero è stato istituito nel 2006 con il nome di Segreteria di Stato per l'economia, la pianificazione e lo sviluppo (Secretaría de Estado de Economía, Planificación y Desarrollo). La sua sede è a Santo Domingo, presso l'edificio degli uffici governativi Juan Bosch in Avenida Mexico. Il suo attuale ministro è Pável Ernesto Isa Contreras, dall'11 luglio 2022.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 1965 le politiche di pianificazione economica e sviluppo furono gestite dalla Segreteria tecnica della presidenza (Secretariado Técnico de la Presidencia).[1] Nel 2006, al posto della Segreteria tecnica della presidenza è stata istituita la Segreteria di Stato per l'economia, la pianificazione e lo sviluppo. Tale sostituzione è entrata in vigore con la Legge n. 496-06 del 28 dicembre 2006.[2]

Questo processo è il risultato di una trasformazione giuridica della pubblica amministrazione dominicana volta a rafforzare lo sviluppo economico del paese. L'iniziativa di riforma è partita dalla necessità di modernizzare lo Stato dominicano e articolare la gestione del sistema di pianificazione garantendo uno sviluppo uniforme in termini economici, socialie amministrativi.

Contemporaneamente alla creazione di questo ufficio, è stato sviluppato un sistema pubblico nazionale di pianificazione e investimento volto ad un rafforzamento equo e giusto del processo di sviluppo economico e sociale.

Nel 2010, dopo la riforma costituzionale, l'organismo è stato rinominato Ministero dell'economia, della pianificazione e dello sviluppo attraverso il decreto n. 56-10.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Come gli altri ministeri della Repubblica Dominicana, il Ministero dell'economia, della pianificazione e dello sviluppo è suddiviso in vice-ministeri,[3] a loro volta suddivisi in direzioni generali, dipartimenti e uffici.

Vice-ministero amministrativo finanziario[modifica | modifica wikitesto]

È responsabile della fornitura di servizi legali, amministrativi, finanziari e informatici e delle risorse umane. È inoltre responsabile della formulazione del bilancio annuale del Ministero.

Vice-ministero per l'analisi economica e sociale[modifica | modifica wikitesto]

È responsabile del monitoraggio dei piani strategici, dei programmi, dei lavori, delle relazioni, delle presentazioni, delle proiezioni e relazioni, ecc. Fa capo alle seguenti Direzioni:

  • di Analisi economica settoriale
  • Analisi macroeconomica
  • Analisi della povertà, della disuguaglianza e della cultura democratica
  • Intelligenza dei dati

Vice-ministero della pianificazione[modifica | modifica wikitesto]

Coordina le politiche pubbliche relative alla pianificazione dello sviluppo economico e sociale e degli investimenti pubblici. È responsabile del Centro nazionale per lo sviluppo e la promozione delle associazioni senza scopo di lucro.

Vice-ministero della cooperazione internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Ha il compito di definire le politiche, gli standard e le procedure per la richiesta, la gestione e la valutazione della domanda e dell'offerta di cooperazione internazionale.

Vice-ministero della pianificazione territoriale e dello sviluppo regionale[modifica | modifica wikitesto]

È responsabile delle politiche pubbliche relative al coordinamento interistituzionale del Paese, promuove piani di sviluppo e pianificazione territoriale e formula la gestione del rischio di catastrofi e del cambiamento climatico.

Istituzioni affiliate[modifica | modifica wikitesto]

Sono associati al Ministero ma indipendenti da esso, ulteriori istituzioni per la ricerca e la divulgazione.[4]

Ufficio nazionale di statistica (ONE)[modifica | modifica wikitesto]

Il suo obiettivo principale è raccogliere, rivedere, preparare e pubblicare statistiche nazionali, compresi i censimenti.

Istituto geografico nazionale José Joaquín Ungheria Morell[modifica | modifica wikitesto]

È responsabile della formulazione delle politiche nei settori della geografia, della cartografia e della geodesia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Historia, su mepyd.gob.do. URL consultato il 4 novembre 2023.
  2. ^ (ES) Ley no. 496-06 (PDF), su mepyd.gob.do, 28 dicembre 2006. URL consultato il 4 novembre 2023.
  3. ^ (ES) Organigrama institucional, su mepyd.gob.do. URL consultato il 4 novembre 2023.
  4. ^ (ES) Organismos adscritos, su mepyd.gob.do. URL consultato il 4 novembre 2023.


Ministero dell'istruzione superiore, della scienza e della tecnologia[modifica | modifica wikitesto]

Ministero dell'istruzione superiore, della scienza e della tecnologia
Nome originale(ES) Ministerio de Educación Superior, Ciencia y Tecnología
SiglaMESCyT
StatoBandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana
OrganizzazioneGabinetto della Repubblica Dominicana
TipoMinistero
Istituito13 agosto 2001
MinistroFranklin García Fermín
SedeSanto Domingo
IndirizzoAvenida Máximo Gómez, esq. Pedro Henríquez Ureña,
Sito webmescyt.gob.do

Il Ministero dell'istruzione superiore, della scienza e della tecnologia (in spagnolo Ministerio de Educación Superior, Ciencia y TecnologíaMESCyT) è un dicastero del governo dominicano responsabile della regolamentazione dell'istruzione superiore, nonché dello sviluppo scientifico e tecnologico. Il suo obiettivo è formulare politiche pubbliche in materia di istruzione superiore, scienza e tecnologia, nonché regolamentare e modernizzare questi settori. È anche responsabile della concessione di borse di studio agli studenti, della gestione di un programma di occupazione, della convalida dei titoli accademici e della legalizzazione dei documenti accademici, tra le altre funzioni.

Il dicastero è stato istituito nel 2001 con il nome di Segreteria di Stato per l'istruzione superiore, la scienza e la tecnologia (Secretaría de Estado de Educación Superior, Ciencia y Tecnología), adottando il nome attuale a partire dal 2010. La sua sede è a Santo Domingo in Avenida Máximo Gómez, esq. Pedro Henríquez Ureña. Il suo attuale ministro è Franklin García Fermín dal 16 agosto 2020.

Dal suo sito web è possibile effettuare domande su borse di studio, legalizzazione di documenti e certificati.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione superiore nella Repubblica Dominicana[modifica | modifica wikitesto]

La storia dell'istruzione superiore nella Repubblica Dominicana risale all'epoca coloniale. Il primo centro accademico fu fondato dai frati domenicani nel 1518 e sarebbe stato successivamente elevato a università con la bolla papale In Apostolatus Culmine del 28 ottobre 1538.[1] Si trattava dell'Università San Tommaso d'Aquino (in spagnolo Real y Pontificia Universidad de Santo Tomás de Aquino).[2] Questa istituzione venne chiusa nel 1801 quando la colonia spagnola di Santo Domingo divenne parte dell'Impero francese.

L'istruzione superiore fu restaurata nel 1815 dallo scrittore e politico José Núñez de Cáceres, che fu eletto rettore dell'istituto. A lui si deve la dichiarazione d'indipendenza effimera del 1821, che vide l'inizio dell'occupazione haitiana della parte spagnola e la chiusura dell'università.

Tra il 1866 e il 1891, l'Istituto Professionale (Instituto Profesional) svolse alcune delle funzioni dell'Università estinta. L'Istituto Professionale ricomparve nel 1895. Il 16 novembre 1914 fu trasformato nell'Università di Santo Domingo (Universidad de Santo Domingo). Questa istituzione venne temporaneamente chiusa durante l'occupazione della Repubblica Dominicana da parte degli Stati Uniti (1916-1924).

Il 31 dicembre 1961, con la Legge n. 5778, l'istituzione acquisì la propria autonomia, ribattezzandosi Università autonoma di Santo Domingo (Universidad Autónoma de Santo Domingo). Le prime autorità autonome furono elette nel febbraio 1962.

Storia dell'istituzione[modifica | modifica wikitesto]

Il Ministero dell'istruzione superiore, della scienza e della tecnologia deriva dalla Commissione per la riforma e la modernizzazione dello Stato (Comisión para la Reforma y Modernización del Estado) del 1966. Uno dei suoi obiettivi era riorganizzare il Sistema nazionale per la scienza e la tecnologia (Sistema Nacional de Ciencia y Tecnología). Questa commissione ha concluso che era necessario creare un'istituzione in grado di gestire le attività scientifiche e tecnologiche, nonché tutto ciò che riguardava l'istruzione superiore e le università.

Di conseguenza, il governo dominicano ha acconsentito la creazione della Segreteria di Stato per l'istruzione superiore, la scienza e la tecnologia nel 2001, con la Legge n. 139–01.[3] Il dicastero ha adottato il nome attuale, Ministero dell'istruzione superiore, della scienza e della tecnologia, dopo la riforma costituzionale del 2010 e il successivo decreto n. 56-10 che ha cambiato i nomi di tutti gli enti governativi. È generalmente noto con il suo acronimo, MESCyT.[4]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Struttura interna Come tutti gli altri Ministeri della Repubblica Dominicana, il MESCyT è suddiviso in viceministeri. [8] Questi sono:

  • Vice-ministero amministrativo-finanziario
  • Vice-ministero dell'istruzione superiore
  • Vice-ministero della scienza e della tecnologia
  • Vice-ministero della valutazione e della certificazione
  • Vice-ministero delle relazioni internazionali

Altri uffici di rango inferiore sono:

  • Ufficio sovvenzioni
  • Ufficio Lingue Straniere
  • Ufficio Informatica
  • Ufficio Comunicazioni

Note[modifica | modifica wikitesto]

Governo della Cantabria[modifica | modifica wikitesto]

Governo della Cantabria
Edificio del Governo della Cantabria
Nome originale(ES) Gobierno de Cantabria
StatoBandiera della Spagna Spagna
Comunità autonoma  Cantabria
TipoEsecutivo
In caricaGoverno Sáenz de Buruaga (PP)
da5 luglio 2023
Istituito1982
PresidenteMaría José Sáenz de Buruaga
SedeSantander
IndirizzoC/ Peña Herbosa, 29
Sito webwww.cantabria.es

Il Governo della Cantabria (in spagnolo Gobierno de Cantabria)è una delle istituzioni statutarie che compongono la comunità autonoma della Cantabria. È il massimo organo collegiale responsabile della politica e dell'amministrazione di questa regione autonoma spagnola e titolare del potere esecutivo su detto territorio. Fino alla riforma statutaria del 1999, si chiamava Consiglio regionale della Cantabria. Prima della dichiarazione di autonomia nel 1982, con la Deputazione provinciale di Santander governava la provincia di Santander. Durante la guerra civile spagnola, il territorio della comunità fu governato tra febbraio e agosto 1937 dal Consiglio interprovinciale di Santander, Palencia e Burgos, che è considerato il percussore istituzionale per l'attuale autonomia.

Fino al 29 agosto 2016, data in cui il governo di Mariano Rajoy è rimasto in carica per 253 giorni, il governo della Cantabria era l'amministrazione pubblica spagnola che aveva un governo in carica da più tempo in considerazione della situazione di stabilità politica in Spagna. Nello specifico, la situazione provvisoria iniziò il 7 novembre 1994, quando il presidente, Juan Hormaechea (UPCA), presentò le dimissioni forzate a seguito di una sentenza del tribunale. Il suo sostituto, José Joaquín Martínez Sieso (PP), non sarebbe stato nominato fino al 17 luglio 1995, dopo che il 28 maggio 1995 si erano svolte le elezioni regionali. In totale, la Cantabria ha avuto un governo in carica per 252 giorni.

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Il governo della Cantabria è presieduto dal Presidente della Cantabria, eletto dal Parlamento della Cantabria tra i suoi membri. Questo a sua volta elegge i consiglieri (ministri), che possono essere o meno membri del Parlamento.

Governo attuale (2023–)[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale governo della Cantabria è composto esclusivamente dal Partito Popolare, che governa in minoranza. È composto dalla presidenza e da nove consiglieri.

Carica Ritratto Nome Inizio Fine Partito Note

Presidenza e vicepresidenza della Cantabria[modifica | modifica wikitesto]

Presidente María José Sáenz de Buruaga 5 luglio 2023 in carica PP [1]
6 luglio 2015 –
  • Gabinetto del Presidente.
    • Direttore di Gabinetto.
  • Ufficio Stampa.
    • Consulente per la comunicazione.
  • Coordinatore della Presidenza.

Consiglio della presidenza, della giustizia, della sicurezza e della semplificazione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Consigliera della presidenza, dell'interno, della giustizia e dell'azione estera Isabel Urrutia 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
  • (Template:Colorbull) Direzione generale della funzione pubblica
  • (Template:Colorbull) Direzione generale del servizio giuridico
  • (Template:Colorbull) Direzione generale per la semplificazione amministrativa, la trasparenza e la partecipazione dei cittadini
    • Sotto-direzione generale per la semplificazione amministrativa, la trasparenza e la partecipazione dei cittadini
  • Direzione generale della sicurezza e della tutela del cittadino
    • Sotto-direzione generale per la sicurezza e la protezione dei cittadini
  • Direzione generale dell'informatica
    • Sotto-direzione generale dell'informatica
  • Direzione generale della giustizia e delle vittime del terrorismo
    • Sotto-direzione generale della giustizia e delle vittime del terrorismo
  • Direzione generale dell'amministrazione locale, dell'azione estera e e delle case della Cantabria
    • Sotto-direzione generale dell'amministrazione locale, dell'azione estera e delle case della Cantabria
  • Segreteria generale
  • Centro di studi dell'amministrazione pubblica regionale della Cantabria (CEARC)
  • Servizio di emergenza della Cantabria (SEMCA)
  • Servizio del gioco e dell'intrattenimento
  • Consiglio economico e sociale della Cantabria (CESCAN)

Consiglio dello sviluppo, della pianificazione territoriale e dell'ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Consigliere dello sviluppo, della pianificazione territoriale e dell'ambiente Roberto Media 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
  • Direzione generale dei lavori pubblici
    • Sotto-direzione generale delle autostrade, dei binari e dei lavori
  • Direzione Generale delle Acque e dei Porti
    • Sotto-direzione Generale dell'Acqua e dei Porti
  • Direzione generale dei trasporti e delle comunicazioni
    • Sotto-direzione generale dei trasporti e delle comunicazioni
  • Direzione generale dell'edilizia e dell'architettura
    • Sotto-direzione generale dell'edilizia abitativa e dell'architettura
  • Direzione Generale dell'urbanistica e della pianificazione territoriale
    • Sotto-direzione generale per la pianificazione territoriale e paesaggistica
    • Sotto-direzione generale della pianificazione urbana
  • Direzione generale dell'ambiente e dei cambiamenti climatici
    • Sotto-direzione generale del controllo ambientale
  • Segreteria generale
  • Gestione degli alloggi e delle infrastrutture in Cantabria (Gesvicán)
  • Ambiente, acqua, rifiuti ed energia della Cantabria, S.A. (MARE)
  • Centro Ricerche Ambientali (CIMA)
  • Fondazione Istituto di idraulica ambientale della Cantabria

Consiglio dell'economia, delle finanze e dei fondi europei[modifica | modifica wikitesto]

Consigliere dell'economia, delle finanze e dei fondi europei Luis Ángel Agüeros 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
  • Direzione generale dell'economia
  • Direzione generale dei fondi europei
    • Sotto-direzione generale dei fondi europei
  • Direzione generale del tesoro, dei bilanci e della politica finanziaria
    • Sotto-direzione Generale del Tesoro e della Politica Finanziaria
    • Sotto-direzione generale dei bilanci
  • Intervento generale
    • Sotto-direzione generale di intervento e ispezione
    • Sotto-direzione generale del controllo finanziario
    • Sotto-direzione generale dell'informazione contabile e economico-finanziaria
  • Segreteria generale
  • Istituto Cantabrico di Statistica (ICANE)
  • Agenzia dell'amministrazione fiscale della Cantabria (ACAT)
  • Istituto di finanza della Cantabria (ICAF)
  • Fondazione Comillas di cultura spagnola e ispanica
  • Società di gestione Area Interreg dell'Europa sud-occidentale, S.L. (SOGIESE)
  • Ufficio progetti europei del Governo della Cantabria, S.L.
  • Società di beni immobiliari Campus Comillas, S.L.U. (SAICC)

Consiglio dell'istruzione, della formazione professionale e dell'università[modifica | modifica wikitesto]

Consigliere dell'istruzione, della formazione professionale e dell'università Sergio Silva Fernández 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
  • Direzione generale della qualità e dell'equità educativa e dell'organizzazione accademica
  • Direzione generale del personale docente
    • Sotto-direzione generale del personale docente
  • Direzione generale della formazione professionale e dell'istruzione continua
  • Direzione generale dei centri e delle infrastrutture educative
  • Direzione generale dell'università e delle politiche universitarie
  • Segreteria generale

Consiglio della cultura, del turismo e dello sport[modifica | modifica wikitesto]

Consigliera della cultura, del turismo e dello sport Eva Guillermina Fernández 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
  • Direzione generale della cultura e del patrimonio storico
    • Sotto-direzione generale della cultura e del patrimonio storico
  • Direzione generale del turismo e dell'ospitalità
    • Sotto-direzione generale del turismo
  • Direzione generale dello sport
  • Segreteria generale
  • Società regionale di educazione, cultura e sport (SRECD)
  • Fondazione Festival internazionale di Santander
  • Fondazione Fondo Cantabria Coopera
  • Consiglio della Cantabria per la cooperazione internazionale allo sviluppo
  • Società regionale di promozione turistica della Cantabria (Cantur)
  • Società pubblica congiunta El Soplao, S.L
  • Fondazione Camino Lebaniego

Consiglio dello sviluppo rurale, dell'allevamento, della pesca e dell'alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Consigliere dello sviluppo rurale, dell'allevamento, della pesca e dell'alimentazione Pablo Palencia 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
  • Direzione generale dello sviluppo rurale
    • Sotto-direzione generale degli aiuti comunitari
  • Direzione generale dell'allevamento
  • Direzione generale della pesca e dell'alimentazione
  • Direzione Generale Foreste e Biodiversità
    • Sotto-direzione generale delle foreste e della biodiversità
  • Segreteria generale
  • Ufficio per la qualità alimentare (ODECA)

Consiglio dell'industria, del lavoro, dell'innovazione e del commercio[modifica | modifica wikitesto]

Consigliere dell'industria, del lavoro, dell'innovazione e del commercio Eduardo Arasti 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
  • Direzione generale dell'industria, dell'energia e delle miniere
  • Direzione generale dell'innovazione, dello sviluppo tecnologico e dell'imprenditorialità industriale
  • Direzione generale del commercio e dei consumatori
  • Direzione generale del lavoro, dell'economia sociale e del lavoro autonomo
  • Segreteria generale
  • Società per lo sviluppo regionale della Cantabria (Sodercán)
  • Fondazione Centro Tecnologico Logistico Integrale Cantabria (CTL Cantabria)
  • Città del Trasporto di Santander, S.A. (citrasio)
  • Suelo Industrial de Cantabria, S.L. (Sicano)
  • Società di gestione del Parco scientifico e tecnologico della Cantabria, S.L. (PCT CAN)
  • Istituto cantabrico per la sicurezza e la salute sul lavoro (ICASST)
  • Servizio cantabrico per l'impiego (EMCAN)
  • Fondazione per le relazioni sindacali della Cantabria (ORECLA)

Consiglio della sanità[modifica | modifica wikitesto]

Consigliere della sanità César Pascual 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
  • Direzione generale della sanità pubblica
    • Sotto-direzione generale della sanità pubblica
  • Direzione generale della pianificazione, organizzazione, gestione della conoscenza e sanità digitale
    • Sotto-direzione generale della sanità digitale
  • Direzione generale della farmacologia, umanizzazione e coordinamento socio-sanitario
    • Sotto-direzione generale della farmacologia, umanizzazione e coordinamento socio-sanitario
  • Servizio sanitario cantabrico (SCS)
  • Fondazione Marchese di Valdecilla (FMV)
  • Istituto di ricerca Marchese di Valdecilla (IDIVAL)
  • Ospedale virtuale Marchese di Valdecilla, S.L.

Consiglio per l'inclusione sociale, la gioventù, la famiglia e l'uguaglianza[modifica | modifica wikitesto]

Consigliera per l'inclusione sociale, la gioventù, la famiglia e l'uguaglianza Begoña Gómez del Río 10 luglio 2023 in carica PP [2][3]
29 gennaio 2020 –
    • Direzione generale delle dipendenze, dell'assistenza socio-sanitaria e della solitudine indesiderata
  • Direzione Generale della gioventù, della cooperazione allo sviluppo e del volontariato
  • Direzione generale per l'inclusione sociale, la famiglia e l'uguaglianza
  • Segreteria generale
  • Istituto cantabrico dei servizi sociali (ICASS)
  • Fondazione cantabrica per la salute e l'assistenza sociale (FCSBS)
  • Consiglio dei giovani della Cantabria
  • Consiglio delle donne della Cantabria
  • Osservatorio sull'uguaglianza di genere

Portavoce del governo[modifica | modifica wikitesto]

Portavoce María José Sáenz de Buruaga 10 luglio 2023 in carica PP [4]

Governo attuale (2022-)[modifica | modifica wikitesto]

Governo Moreno II
22 luglio 2022 –
Partito Partito Popolare
Indipendente
Presidenza
Presidente della Giunta dell'Andalusia Juan Manuel Moreno Bonilla
25 luglio 2022 –
Consiglio
Consiglio della presidenza, dell'interno, del dialogo sociale e della semplificazione amministrativa Antonio Sanz Cabello
26 luglio 2022 –
Consiglio dell'economia, delle finanze e dei fondi europei Carolina España Reina
26 luglio 2022 –
Consiglio per lo sviluppo educativo e la formazione professionale Patricia del Pozo Fernández
26 luglio 2022 –
Consiglio per l'impiego, le imprese e il lavoro autonomo Rocío Blanco Eguren
26 luglio 2022 –
Consiglio della salute e dei consumatori Catalina Montserrat García Carrasco
26 luglio 2022 –
Consiglio dell'agricoltura, della pesca, dell'acqua e dello sviluppo rurale Carmen Crespo Díaz
26 luglio 2022 –
Consiglio dell'università, della ricerca e dell'innovazione José Carlos Gómez Villamandos
26 luglio 2022 –
Consiglio del turismo, della cultura e dello sport Carlos Arturo Bernal Bergua
26 luglio 2022 –
Consiglio dello sviluppo, dell'articolazione territoriale e dell'edilizia abitativa Marifrán Carazo Villalonga
26 luglio 2022 – 3 aprile 2023
Rocío Díaz Jiménez
3 aprile 2023 –[5]
Consiglio per l'inclusione sociale, la gioventù, la famiglia e l'uguaglianza Loles López Gabarro
26 luglio 2022 –
Consiglio della sostenibilità, dell'ambiente e della blue economy Ramón Fernández-Pacheco Monterreal
26 luglio 2022 –
Consiglio della politica industriale e dell'energia (2022-2023),
dell'industria, dell'energia e delle miniere (2023-)
Jorge Paradela Gutiérrez
26 luglio 2022 –
Consiglio della giustizia, dell'amministrazione locale e della funzione pubblica José Antonio Nieto Ballesteros
26 luglio 2022 –

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Presidencia del Gobierno, Real Decreto 568/2023, de 3 de julio, por el que se nombra Presidenta de la Comunidad Autónoma de Cantabria a doña María José Sáenz de Buruaga Gómez., su www.boe.es, 4 luglio 2023. URL consultato il 18 novembre 2023.
  2. ^ a b c d e f g h i (ES) boc.cantabria.es, https://boc.cantabria.es/boces/verAnuncioAction.do?idAnuBlob=391544.
  3. ^ a b c d e f g h i (ES) Decreto 6/2023, de 7 de julio, de reorganización de las Consejerías de la Administración de la Comunidad Autónoma de Cantabria., su boc.cantabria.es.
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :3
  5. ^ https://www.juntadeandalucia.es/eboja/2023/507/BOJA23-507-00001-6415-01_00281454.pdf



Ministero dell'istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Il Ministero dell'istruzione (in spagnolo Ministerio de Educación - ME) è un dicastero del governo argentino. Il Ministero sovrintende le politiche educative a tutti i livelli dell'istruzione, insieme ai governi delle ventitré province dell'Argentina e della città di Buenos Aires .

Il Ministero è stato fondato nel 1949, quando il portafoglio dell'istruzione statale fu diviso dal Ministero della giustizia e della pubblica istruzione nel primo gabinetto del presidente Juan Domingo Perón; il primo ministro fu Oscar Ivanissevich. L'attuale ministro è Jaime Perczyk, in carica dal 20 settembre 2021 nel gabinetto del presidente Alberto Fernández.

Il Ministero ha sede presso il Palazzo Sarmiento, popolarmente noto come "Palazzo Pizzurno" per la sua posizione in Pasaje Pizzurno, nel quartiere Recoleta di Buenos Aires.

Elenco dei ministri[modifica | modifica wikitesto]

No. Minister Partito Term Presidente
Ministero dell'istruzione (1949–1956)
1 Oscar Ivanissevich bgcolor=Template:Party color| Peronist Party 11 March 1949 – 11 May 1950 rowspan="3" bgcolor=Template:Party color| Juan Domingo Perón
2 Armando Méndez San Martín bgcolor=Template:Party color| Peronist Party 11 May 1950 – 29 June 1955
3 Francisco Marcos Anglada bgcolor=Template:Party color| Peronist Party 29 June 1955 – 21 September 1955
4 Atilio Dell'Oro Maini rowspan="2" bgcolor=Template:Party color| Christian Democratic Party 21 September 1955 – 17 May 1956 bgcolor=Template:Party color| Eduardo Lonardi
bgcolor=Template:Party color| Pedro Eugenio Aramburu
Ministry of Education and Justice (1949–1956)
5 Carlos Adrogué bgcolor=Template:Party color| Radical Civic Union 8 June 1956 – 25 January 1957 rowspan="2" bgcolor=Template:Party color| Pedro Eugenio Aramburu
6 Acdel Ernesto Salas bgcolor=Template:Party color| Independent 25 January 1957 – 1 May 1958
7 Luis Rafael Mac Kay bgcolor=Template:Party color| Radical Civic Union 1 May 1958 – 26 March 1962 rowspan="2" bgcolor=Template:Party color| Arturo Frondizi
8 Miguel Sussini rowspan="2" bgcolor=Template:Party color| Unione Civica Radicale Intransigente 26 marzo 1962 – 29 marzo 1962
29 marzo 1962 – 19 ottobre 1962 José María Guido
9 Alberto Rodríguez Galán Indipendente 11 ottobre 1962 – 15 maggio 1963
10 José Mariano Astigueta Indipendente 15 maggio 1963 – 12 ottobre 1963
11 Carlos Alconada Aramburú Unione Civica Radicale 12 ottobre 1963 – 28 giugno 1966 Arturo Illia
Ministero dell'istruzione (1966–1973)
12 Carlos María Gelly y Obes Indipendente 28 giugno 1966 – 4 giugno 1967 Juan Carlos Onganía
13 José Mariano Astigueta Indipendente 4 giugno 1967 – 23 ottobre 1969
14 Dardo Pérez Guilhou Indipendente 23 ottobre 1969 – 8 giugno 1970
15 José Luis Cantini Indipendente 8 giugno 1970 – 23 marzo 1971 Roberto Marcelo Levingston
16 Gustavo Malek Indipendente 23 marzo 1971 – 25 maggio 1973 Alejandro Lanusse
Ministero della cultura e dell'istruzione (1973)
17 Jorge Alberto Taiana Partito Giustizialista 25 maggio 1973 – 13 luglio 1973 Héctor Cámpora
Ministero dell'istruzione (1973–1981)
17 Jorge Alberto Taiana Partito Giustizialista 13 luglio 1973 – 14 agosto 1974 Raúl Lastiri
Juan Domingo Perón
Isabel Perón
18 Oscar Ivanissevich Partito Giustizialista 14 agosto 1974 – 11 agosto 1975 Isabel Perón
19 Pedro J. Arrighi Justicialist Party 11 August 1975 – 24 March 1976
20 Ricardo P. Bruera bgcolor=Template:Party color| Indipendente 29 March 1976 – 28 May 1977 Jorge Rafael Videla
21 Juan José Catalán Indipendente 28 maggio 1977 – 26 agosto 1977
22 Juan Rafael Llerena Amadeo Indipendente 26 agosto 1977 – 29 marzo 1981
Ministero della cultura e dell'istruzione (1981)
23 Carlos Burundarena Indipendente 29 marzo 1981 – 12 dicembre 1981 Roberto Viola
Ministero dell'istruzione (1981–1983)
24 Cayetano Licciardo Indipendente 22 dicembre 1981 – 10 dicembre 1983 Roberto Viola
Ministero dell'istruzione e della giustizia (1983–1989)
25 Carlos Alconada Aramburú bgcolor=Template:Party color| Radical Civic Union 10 December 1983 – 21 June 1986 rowspan="4" bgcolor=Template:Party color| Raúl Alfonsín
26 Julio Rajneri Indipendente 21 giugno 1986 – 10 settembre 1987
27 Jorge Federico Sabato Unione Civica Radicale 10 settembre 1987 – 26 maggio 1989
28 José Gabriel Dumón unione Civica Radicale 26 maggio 1989 – 8 luglio 1989
Ministero dell'istruzione (1989–2001)
29 Antonio Salonia Indipendente 8 luglio 1989 – 4 dicembre 1992 Carlos Menem
30 Jorge Alberto Rodríguez Partito Giustizialista 4 dicembre 1992 – 28 marzo 1996
31 Susana Decibe Partito Giustizialista 28 marzo 1996 – 7 maggio 1999
32 Manuel García Solá MID 7 maggio 1999 – 10 dicembre 1999
33 Juan José Llach Unione Civica Radicale 10 dicembre 1999 – 25 settembre 2000 Fernando de la Rúa
34 Hugo Juri Unione Civica Radicale 25 settembre 2000 – 20 marzo 2001
35 Andrés Delich bgcolor=Template:Party color| Unione Civica Radiale 20 marzo 2001 – 21 dicembre 2001
Ministero dell'istruzione, della scienza e della tecnologia (2002–2003)
36 Graciela Giannettasio Partito Giustizialista 3 gennaio 2002 – 25 maggio 2003 Eduardo Duhalde
37 Daniel Filmus Partito Giustizialista 25 maggio 2003 – 10 dicembre 2007 Néstor Kirchner
Ministero dell'istruzione (2007–2015)
38 Juan Carlos Tedesco Indipendente 10 dicembre 2007 – 20 luglio 2009 Cristina Fernández de Kirchner
39 Alberto Sileoni Partito Giustizialista 20 luglio 2009 – 10 dicembre 2015
Ministero dell'istruzione e dello sport (2015–2017)
40 Esteban Bullrich bgcolor=Template:Party color| Proposta Repubblicana 10 dicembre 2015 – 17 luglio 2017 Mauricio Macri
Ministero dell'istruzione (2017–2018)
41 Alejandro Finocchiaro Proposta Repubblicana 17 luglio 2017 – 5 settembre 2018 Mauricio Macri
Ministero dell'istruzione, della cultura, della scienza e della tecnoloogia (2018–2019)
41 Alejandro Finocchiaro Republican Proposal 5 settembre 2018 – 10 dicembre 2019 Mauricio Macri
Ministero dell'istruzione (2019–)
42 Nicolás Trotta [[Indipendente (politica)}|Indipendente]] 10 dicembre 2019 – 20 settembre 2021 Alberto Fernández
43 Jaime Perczyk Indipendente 20 settembre 2021 – in carica




Una commissione di giustizia era un metodo di applicazione della legge implementato in Scozia, specialmente nel XVI e XVII secolo.

In un periodo in cui l'accesso pratico del governo centrale era limitato, l'autorità (di solito il re) poteva delegare un singolo individuo o un insieme di individui e chiedere alle autorità di intervenire per affrontare un problema specifico a cui erano interessati. Il problema poteva consistere in un crimine specifico, uno o più criminali specifici o un disordine locale più ampio.

Controllo politico[modifica | modifica wikitesto]

Un tale sistema era suscettibile di abuso e poteva essere utilizzato dai magnati a loro vantaggio personale. Una carta del 1592 mirava a porre fine alle commissioni generali (in contrasto con le commissioni specifiche per individui specifici) e l'istituzione di un registro firma delle commissioni nel 1608 è un'altra prova dell'efficacia (in definitiva di successo) del Consiglio.[1]

Caccia alle streghe[modifica | modifica wikitesto]

Una forma di commissione di giustizia sopravvissuta fino al XVII secolo era una commissione usata durante la caccia alle streghe.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Julian Goodare, The Government of Scotland, 1560-1625 (Oxford University Press, 2004), at pp.199-200
  2. ^ (EN) Julian Goodare, The Scottish Witch-hunt in context (Manchester University Press, 2002)


Joachim Low[modifica | modifica wikitesto]

Ha avuto un'eccezionale longevità di oltre quindici anni come commissario della Mannschaft. È anche l'allenatore che ha guidato di più una nazionale (197 partite).

In tutti questi anni, Joachim Löw ha saputo dare un'immagine attraente alla squadra tedesca, privilegiando in particolare la tecnica e il bel gioco rivolto all'offensiva.

Durante la sua carriera come allenatore della Germania, ha giocato in quattro Mondiali (di cui uno come assistente), quattro Campionati europei e due Confederations Cup (di cui uno come assistente).

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Nella vicenda relativa alle dimissioni di Mesut Özil dalla nazionale, Löw ha mantenuto un basso profilo nel 2018. In questa vicenda, è stato accusato di conflitto di interessi e parzialità. Il suo consigliere personale Harun Arslan, che gli ha procurato la posizione di allenatore al Fenerbahçe Istanbul, è anche consigliere di Mesut Özil e İlkay Gündoğan.

Nel dibattito sull'espulsione di tre giocatori regolari dalla squadra durante la Coppa del Mondo 2014, Thomas Müller, Jérôme Boateng e Mats Hummels, dalla squadra nazionale nel marzo 2019, Löw è stato ampiamente criticato per i tempi, la finalità e il modo di annunciare la decisione, dallo stesso Thomas Müller,[1] dal presidente della DFB Reinhard Grindel,[2][3] dai funzionari del Bayern Karl-Heinz Rummenigge e Hasan Salihamidžić e dagli ex giocatori della nazionale Lothar Matthäus, Stefan Effenberg e Didi Hamann.

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Löw sortiert drei Stars vom FC Bayern endgültig aus, su Welt Online, 5 marzo 2019. URL consultato il 9 luglio 2023.
  2. ^ (DE) Nach Ausbootung von Weltmeister-Trio – DFB-Chef Grindel kritisiert Führungsstil von Bundestrainer Löw, su Spiegel Online, 16 marzo 2019. URL consultato il 9 luglio 2023.
  3. ^ (DE) DFB-Präsident kündigt Gespräch an – "Es wäre klug gewesen…": Grindel relativiert Löw-Kritik, su Kicker Online, 17 marzo 2019. URL consultato il 9 luglio 2023.

Per Mertesacker[modifica | modifica wikitesto]

Fuori dal calcio[modifica | modifica wikitesto]

Nel novembre 2006, Mertesacker ha istituito la "Per Mertesacker Stiftung", inizialmente per sostenere la famiglia del suo ex compagno di squadra dell'Hannover e della Germania Robert Enke, che aveva appena perso la sua giovane figlia diversi mesi prima. Dopo il suicidio di Enke ha iniziato a concentrarsi sul fornire sostegno a coloro che soffrono di depressione e da allora si è ampliato includendo bambini svantaggiati ed emarginati, in particolare quelli provenienti da un contesto di immigrazione, nella sua nativa Hannover. Dal 2007, la fondazione organizza partite di calcio di beneficenza annuali che hanno visto protagonisti i compagni di squadra nazionale e di club di Mertesacker Philipp Lahm, Lukas Podolski e Tomáš Rosický, così come il comico Oliver Pocher, Fury in the Slaughterhous e il suo membro Rainer Schumann e la leggenda tedesca dell'hockey su ghiaccio Uwe Krupp. T-shirt e felpe con la scritta "Big Fucking German" – il canto dei tifosi dell'Arsenal per lui e un'opera teatrale sul romanzo di Roald Dahl Il GGG – sono tra gli articoli venduti per raccogliere fondi per la fondazione.[1]

Mertesacker è comproprietario dell'agenzia immobiliare CP Immobilien GmbH di Hannover con il suo compagno di squadra nazionale e del Werder Bremen Clemens Fritz. Il duo ha avviato l'impresa commerciale nel 2012 mentre pianificava il loro ritiro.[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Das Kult-Shirt "BIG F****** GERMAN" für den guten Zweck ab sofort erhältlich, su per-mertesacker-stiftung.de. URL consultato il 10 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2014).
  2. ^ (DE) Damit haben wir die Kontrolle, in Immobilien Zeitung, 5 giugno 2014. URL consultato il 10 luglio 2023.
  3. ^ (DE) Fritz & Merte verkaufen Häuser, in Bild, 1° gennaio 2014. URL consultato il 10 luglio 2023.

Andreas Köpke[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la carriera attiva[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2001 al 2004 ha lavorato presso l'Ufa, la società di marketing dell'1. FC Nürnberg. Köpke ha tenuto lezioni aziendali e seminari di gestione su argomenti come lo spirito di squadra, la motivazione, il successo, la leadership e la comunicazione dal 2002. Trasmette le sue ricette per il successo tramite l'esperienza come portiere e viceallenatore della nazionale di calcio tedesca.

Il 21 ottobre 2004, Köpke è diventato l'allenatore dei portieri della nazionale tedesca sotto la guida dell'allenatore della nazionale Jürgen Klinsmann. Il suo predecessore Sepp Maier si era dimesso pochi giorni prima. Sotto Klinsmann e Köpke, Jens Lehmann è stato selezionato come portiere di prima scelta per la Coppa del Mondo 2006, davanti a Oliver Kahn. Dopo la Coppa del Mondo, Köpke è rimasto nello staff tecnico sotto il precedente assistente allenatore e successore di Klinsmann, Joachim Löw. Successivamente ha partecipato come allenatore dei portieri agli Europei 2008 e ai Mondiali 2010. Dopo gli Europei 2012, la Germania è diventata campione del mondo ai Mondiali 2014. In seguito, Köpke è stato anche responsabile come allenatore dei portieri agli Europei 2016 , ai Mondiali 2018 e agli Europei 2020. Dopo gli Europei 2020, Köpke ha lasciato la DFB insieme a Löw dopo 17 anni.[1]

Alla fine di novembre 2019, Köpke ha lasciato la DFB alla fine dell'anno per lavorare sotto Jürgen Klinsmann come allenatore dei portieri all'Hertha BSC, club della Bundesliga. All'inizio del 2020 ha lasciato nuovamente l'Hertha e ha continuato il suo lavoro per la nazionale.[2][3] All'Hertha, Köpke incontrò suo figlio Pascal.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Andreas Köpke è un tifoso dell'1. FC Nürnberg.[4] Suo figlio Pascal (* 1995) è sotto contratto come attaccante all'1. FC Nürnberg dalla stagione 2020/2021, nelle cui squadre giovanili si è allenato. Le figlie hanno quattro e dodici anni in più del figlio Pascal.[5]

Il 10 novembre 2010 Köpke ha ricevuto il Bambi nella categoria "Premio della giuria d'onore", il discorso elogiativo è stato tenuto da Mesut Özil.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Sorg und Röhl Assistenten: Neues Trainerteam für Hansi Flick, su dfb.de, 7 luglio 2021. URL consultato il 9 maggio 2022.
  2. ^ (DE) DFB stellt Köpke bis Jahresende für Engagement bei Hertha BSC frei, su dfb.de, 27 novembre 2019. URL consultato il 9 maggio 2023.
  3. ^ (DE) Max Steinborn übernimmt Torwart-Traineramt von Andy Köpke, su herthabsc.de. URL consultato il 9 maggio 2023.
  4. ^ "Ein bisschen Club-Fan": Köpke drückt dem FCN die Daumen, su nordbayern.de, 26 ottobre 2016. URL consultato il 9 maggio 2023.
  5. ^ (DE) Köpke: Ich wäre gern größer, in Berliner Kurier, 14 giugno 1998. URL consultato il 9 maggio 2023.


Joachim Streich[modifica | modifica wikitesto]

È il giocatore che ha segnato più gol nella DDR-Oberliga e nella nazionale di calcio della RDT.[1]

Con 229 gol in 378 partite, Streich, noto come "Gerd Müller dell'Est", è stato il capocannoniere della DDR-Oberliga è uno dei migliori centravanti della sua generazione per le sue doti calcistiche e la sua astuzia. Con 102 partite internazionali è il capocannoniere da record con 55 gol della nazionale di calcio della RDT. Nel 1979 e nel 1983 è stato premiato come calciatore dell'anno della Germania Est. Nel 2021 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio tedesco.

Streich ha giocato durante la sua carriera per l'FC Hansa Rostock (1969-1975) e l'1. FC Magdeburg (1975-1985). Con il Magdeburgo ha vinto la FDGB Pokal nel 1978, 1979 e 1983. Con 223 gol, è il marcatore da record dell' 1. FC Magdeburg ed è considerato una luce splendente nella storia del club. Alle Olimpiadi estive del 1972 a Monaco, Streich vinse la medaglia di bronzo con la Germania Est. Ha anche preso parte ai Mondiali del 1974. Insieme a Hans-Jürgen Dörner, Streich è stato uno dei giocatori più importanti del calcio della Germania Est.

Dopo il ritiro, ha lavorato come capo allenatore per l'1. FC Magdeburg, l'Eintracht Braunschweig e l'FSV Zwickau. Nel 1997 ha concluso la sua carriera di allenatore e ha lavorato nella filiale di Magdeburgo della società Sportscheck fino al suo ritiro, oltre ad essere autore e editorialista per Kicker. Joachim Streich ha giocato per la squadra 1. FC Magdeburg fino alla sua morte.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Streich ha giocato da junior nelle squadre FC Anker Wismar e TSG Wismar, da cui è poi passato all'Hansa Rostock nel 1967. Streich ha rappresentato quest'ultima squadra nella stagione 1969-1970 ed è riuscito a segnare sette gol nella prima parte di stagione della lega maggiore. Il Rostock è arrivato terzo alla fine della stagione e ha mantenuto il suo posto in campionato.[2] Nella stagione successiva, Streich è riuscito a segnare sei volte, la classifica della squadra è migliorata e il Rostock è arrivato ottavo nella serie.[3] Nella stagione 1971-1972, ha segnato dodici gol. La stagione successiva Streich ha segnato tredici gol e nella stagione 1973-74 ha segnato quattordici gol in 23 partite.[3] In termini di gol, Streich è stato il secondo miglior marcatore del campionato dopo Hans-Bert Matoul. La sua ultima stagione al Rostock è stata la stagione 1974-1975, che si è conclusa con la retrocessione del club dal campionato principale.[4] In quella stagione, Streich ha segnato sei gol.[2]

Dopo la retrocessione, Streich è passato all'1. FC Magdeburg nel 1975. Nella sua prima stagione, ha segnato tredici gol in venti partite. Il Magdeburgo è arrivato terzo nella serie dopo che la Dynamo Dresden ha vinto il campionato. Nella stagione successiva, Streich ha migliorato il suo conteggio di gol e ne ha segnati diciassette. Nella stessa stagione, il Magdeburgo ha migliorato la classifica della precedente stagione e ha ottenuto un argento dopo che il Dresda ha vinto il campionato. Anche nella stagione successiva, il club ottenne un argento dietro il Dresda. Nel 1978 il Magdeburgo alla finale di coppa ha battuto la Dynamo Dresden 1–0. La migliore stagione di Streich per numero di gol è stata la stagione 1978-1979, quando ha segnato 23 gol. Questo è il suo record in una sola stagione e allo stesso tempo ha vinto lo scudetto per la seconda volta. Per la terza volta, Streich conseguì la vittoria nella stagione 1980-1981 con venti gol. Per l'ultima, cioè la quarta volta, Streich ha festeggiato la vittoria nella stagione 1982-1983. In questo caso, Streich ha segnato diciannove gol. Nello stesso anno, il Magdeburgo giocò la finale della Coppa della DDR. Streich ha segnato due gol contro l'FC Karl-Marx-Stadt portando la squadra alla vittoria 4-0. La sua ultima stagione nella lega maggiore è stata la stagione 1984-1985. Streich ha segnato diciotto gol e il Magdeburgo è arrivato quinto nella serie.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Joachim Streich (quinto nella fila di sopra, a destra) in posa con la nazionale della RDT durante la partita contro il Belgio a Berlino, 13 marzo 1974

Streich ha rappresentato il suo paese nelle rappresentative under 18 e 23. Ha partecipato al campionato europeo under 18 nel 1969, quando la RDT ha vinto l'argento.[1] Streich ha giocato la sua prima partita internazionale senior nel 1969, quando la RDT ha affrontato l'Iraq. Ha segnato il suo primo gol in nazionale contro la Cecoslovacchia due anni dopo. Alle Olimpiadi, Streich ha giocato sette partite e segnato sei gol. Fu scelto anche nel 1974 per rappresentare il suo paese ai Mondiali. Streich è riuscito a segnare due volte durante le quattro partite.[5] L'ultima volta che ha rappresentato il suo paese è stato nel 1984 in una partita contro la Jugoslavia.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Joachim Streich nel 1990

Subito dopo aver terminato la sua carriera professionale, Streich è diventato l'allenatore del Magdeburgo. Durante il suo periodo in carica, il club non ottenne molto successo nell'Oberliga. Nel 1988, il club arrivo in settima posizione, il peggior piazzamento dal 1970, quando il Magdeburgo era ottavo. Il più grande risultato di Streich è stato allenare la squadra che ha ottenuto ilterzo posto alla fine della stagione 1989-1990.[6] Dopo cinque stagioni con il club, è passato all'Eintracht Braunschweig. Il Braunschweig, che ha giocato in Bundesliga, è arrivato tredicesimo sotto la sua guida nella stagione 1990-1991. Dopo una stagione, Streich è tornato nella NOFV-Oberliga per un anno. Nel dicembre 1996, Streich è diventato capo allenatore dell'FSV Zwickau e ha allenato il club fino alla fine della stagione. Dopo questa esperienza, non ha più allenato.[7]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Minuto di silenzio per Joachim Streich il 24 aprile 2022

Streich era sposato con sua moglie Marita dal 1971; da questo matrimonio ha avuto una figlia. Ha vissuto a Möckern vicino a Magdeburgo. Joachim Streich, che aveva sofferto di sindrome mielodisplastica, è morto pochi giorni dopo il suo 71esimo compleanno.[8] La sua morte improvvisa ha messo in ombra la promozione dell'1. FC Magdeburg nella 2a Bundesliga. Prima della partita casalinga contro l'FSV Zwickau del 24 aprile 2022, Streich è stato commemorato con un minuto di silenzio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (DE) Hans Leske, Enzyklopädie des DDR-Fussballs, Göttingen, Verlag die Werkstatt, 2007, p. 478, ISBN 978-3-89533-556-3.
  2. ^ a b (EN) Matthias Arnhold, Joachim Streich - Matches and Goals in Oberliga, su rsssf.com. URL consultato il 9 luglio 2023.
  3. ^ a b Jan Schoenmakers, East Germany 1946-1990, su rsssf.com. URL consultato il 9 luglio 2023.
  4. ^ (EN) Alexander Mastrogiannopoulos, East Germany 1974/75, su rsssf.com. URL consultato il 9 luglio 2023.
  5. ^ (EN) Roberto Mamrud, Joachim Streich - Century of International Appearances, su rsssf.com. URL consultato il 9 luglio 2023.
  6. ^ (DE) 2.Bundesliga 1990/91, su f-archiv.de. URL consultato il 9 luglio 2023.
  7. ^ (EN) Joachim Streich, su worldfootball.net. URL consultato il 9 luglio 2023.
  8. ^ (DE) Trauer um Joachim Streich: DDR-Rekord-Nationalspieler im Alter von 71 Jahren gestorben, su sportbuzzer.de, 16 aprile 2022. URL consultato il 9 luglio 2023.


Jozy Altidore[modifica | modifica wikitesto]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il più giovane di quattro figli di immigrati haitiani, Altidore è nato a Livingston, nel New Jersey ed è cresciuto a Boca Raton, in Florida. Gli piaceva giocare a calcio fin da quando era ragazzo. Altidore ha giocato per varie squadre giovanili del sud della Florida come Boca Raton Juniors Soccer Club, Schulz Academy e Sunrise SC, trascorrendo anche del tempo ad allenarsi con la squadra nazionale under 17 presso l'IMG Academy di Bradenton. È cresciuto come Testimone di Geova .

Dopo il terremoto di Haiti del 2010, Altidore si è unita ai soccorsi chiedendo alle persone di donare a Yéle Haiti. È apparso sulla CNN per discutere dei membri della sua famiglia che vivono ancora ad Haiti e per incoraggiare le persone a dare soldi.

In onore delle 26 vittime del massacro alla Sandy Hook Elementary School una settimana prima, Altidore ha scritto i loro nomi sugli stivali che indossava nella partita contro l'FC Twente il 21 dicembre 2012.

Nell'aprile 2019 ha proposto alla sua ragazza, la tennista americana e campionessa del Grande Slam, Sloane Stephens di sposarlo. Il ​​1° gennaio 2022 la coppia si è sposata.


Edwin van der Sar[modifica | modifica wikitesto]

Carriera post-giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 agosto 2011 si è svolto un testimonial all'Amsterdam Arena in onore di Van der Sar. La partita ha visto protagonista il "dream team" del portiere, composto da Wayne Rooney, John Heitinga, Louis Saha, Rio Ferdinand, Ryan Giggs, Paul Scholes, Nemanja Vidić, André Ooijer, Dirk Kuyt, Gary Neville, Michael Carrick, Edgar Davids , Giovanni van Bronckhorst, Boudewijn Zenden e Dennis Bergkamp con Alex Ferguson come manager. Hanno affrontato l'attuale prima squadra dell'Ajax, guidata da Frank de Boer.

Prima di questa partita si sono svolte due partite più brevi. Uno comprendeva le squadre giovanili dell'Ajax e del Manchester United, e un altro comprendeva la squadra dell'Ajax del 1995 contro la nazionale olandese del 1998. La squadra dell'Ajax comprendeva tra gli altri Finidi George , Nwankwo Kanu , Frank de Boer, Winston Bogarde , Nordin Wooter , Ronald de Boer , Danny Blind , Patrick Kluivert, Marc Overmars e Frank Rijkaard ed è stato diretto da Louis van Gaal . La squadra olandese comprendeva tra gli altri Wim Jonk , Dennis Bergkamp , Roy Makaay, Ruud Hesp , Aron Winter , Richard Witschge e Pierre van Hooijdonk ed è stato diretto da Guus Hiddink .

Il numero di spettatori nei soli Paesi Bassi ha raggiunto il picco di 2 milioni e aveva una quota di mercato totale del 26%. [77] Il reddito generato dalla partita doveva essere donato a due enti di beneficenza ( Make a Wish Foundation e Laureus); [78] ha generato così tanti soldi, tuttavia, che Van der Sar ha annunciato in seguito che avrebbe avviato la sua fondazione di beneficenza per aiutare a spendere i soldi.

Durante l'evento, è stato annunciato che Van der Sar avrebbe lavorato come analista per la Nederlandse Omroep Stichting coprendo la UEFA Champions League 2011-12 . Il figlio di Van der Sar, Joe, ha fatto commenti scritti affermando che suo padre avrebbe lavorato come allenatore dei portieri all'Ajax entro cinque anni. Lo stesso Van der Sar ha affermato di non voler impegnarsi completamente in questo, ma ha confermato che era probabile ed era interessato a costruire la sua carriera di allenatore lentamente, a partire dai livelli inferiori.

Il 27 maggio 2012, Van der Sar ha partecipato al Soccer Aid 2012 Match , giocando per la squadra del resto del mondo nel primo tempo, salvando a tutta lunghezza da John Bishop . È stato sostituito a metà tempo dal comico Patrick Kielty . Ha anche preso parte alla partita Soccer Aid 2014 l'8 giugno 2014, giocando ancora una volta per la squadra del resto del mondo nel primo tempo prima di essere nuovamente sostituito nell'intervallo da Patrick Kielty.

Van der Sar ha assunto il ruolo di direttore marketing dell'Ajax il 19 novembre 2012. [82] È stato promosso alla fine del 2016 al ruolo di CEO. [83]

Il 12 marzo 2016, Van der Sar è tornato brevemente al calcio per giocare una sola partita per il suo ex club giovanile VV Noordwijk . Il Noordwijk, che giocava nel quinto livello amatoriale , aveva subito una crisi di infortuni. Ha parato un rigore e ha subito un gol nella partita pareggiando 1–1 con i Jodan Boys

Nel dicembre 2009, Van Kesteren è stata ricoverata in ospedale appena due giorni prima di Natale, i rapporti hanno affermato che aveva subito una sospetta emorragia cerebrale ed era in condizioni "molto pessime". A Van der Sar è stato concesso un congedo a tempo indeterminato in seguito al crollo della moglie, e si è capito che si è ripresa bene, senza effetti a lungo termine.

Nel luglio 2023, Van der Sar è stato ricoverato in terapia intensiva in ospedale dopo aver subito un'emorragia cerebrale.


Angel Niculescu[modifica | modifica wikitesto]

È ricordato soprattutto in Romania per essere stato l'allenatore della nazionale ai Mondiali del 1970 e per aver inventato la tattica del "temporizare" ("ritardare") in cui la squadra mantiene il possesso della palla all'interno della propria metà campo e i giocatori usano molti brevi passaggi da una parte all'altra del campo per interrompere la pazienza degli avversari quando escono dal proprio campo per fare pressing, anche questa è considerata una prima forma di tiki-taka, con tale tattica è riuscito a qualificare la Romania ad un Mondiale dopo più di 30 anni e a registrare una vittoria contro la Cecoslovacchia.[1][2][3][4]

Angelo Niculescu
Nazionalità Bandiera della Romania Romania
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Carriera
Squadre di club1
1939-1944Bandiera non conosciuta FC Craiova? (?)
1945-1947 Carmen Bucarest? (?)
1947-1948Ciocanul? (?)
1948-1950Dinamo Bucarest? (?)
Carriera da allenatore
1953-1957Dinamo Bucarest
1958Steaua Bucarest
1964-1966Dinamo Bucarest
1967Bandiera della Romania Romania
1967-1970Bandiera della Romania Romania
1971Bandiera della Romania Romania
1972Bandiera della Romania Romania
1973-1977Sportul Studențesc
1977-1979Politehnica Timișoara
1979-1980Dinamo Bucarest
1980-1981Bacău
1981-1982U Cluj
1982-1983Oțelul Galați
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Angelo Niculescu (Craiova, 1º ottobre 1921Bucarest, 20 giugno 2015) è stato un allenatore di calcio e calciatore rumeno, di ruolo centrocampista.

È ricordato soprattutto in Romania per essere stato l'allenatore della nazionale ai Mondiali del 1970 e per aver inventato la tattica del "temporizare" ("ritardare") in cui la squadra mantiene il possesso della palla all'interno della propria metà campo e i giocatori usano molti brevi passaggi da una parte all'altra del campo per interrompere la pazienza degli avversari quando escono dal proprio campo per fare pressing, anche questa è considerata una prima forma di tiki-taka, con tale tattica è riuscito a qualificare la Romania ad un Mondiale dopo più di 30 anni e a registrare una vittoria contro la Cecoslovacchia.[1][2][3][4]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Niculescu ha iniziato a giocare a calcio al Rovine Grivita nella sua città natale di Craiova. Per la sua buona prestazione, è passato alla squadra rivale locale dell'FC Craiova dopo soli due anni. Altre squadre in cui ha militato durante la sua carriera calcistica sono state il Carmen Bucarest, Ciocanul Bucarest e, a fine carriera, la famosa squadra della capitale, Dinamo Bucarest. Lì non è mai stato notato come un giocatore chiave e ha giocato solo occasionalmente. All'età di 29 anni, Niculescu ha concluso la sua carriera come calciatore.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1953 al 1957 Niculescu ha lavorato come allenatore alla Dinamo Bucarest, dove ha vinto il campionato nel 1955. Nella seconda metà del 1957-1958 guidò l'FC Steaua Bucarest, squadra particolarmente risentita dai tifosi della Dinamo, e nella stagione 1958-1959 il Tractorul Braşov nella Divizia B. Dopo una pausa di cinque anni, è tornato alla vecchia guida del Dinamo Bucarest e vi ha trascorso altre due stagioni vincendo il titolo e la doppietta campionato/coppa nel 1965.

Nel 1967 Niculescu fu nominato allenatore della nazionale di calcio rumena, succedendo a Ilie Oană.[5] Dietro ai futuri campioni d'Europa l'Italia perse la qualificazione agli Europei 1968. Il momento clou della sua carriera da allenatore è stata la sorprendente qualificazione della Romania ai Mondiali del 1970, dove la sua squadra è stata eliminata dopo il turno preliminare a seguito delle sconfitte su misura contro l'Inghilterra e il Brasile e dopo una vittoria contro la Cecoslovacchia. Alla fine del 1972 si dimette da allenatore della nazionale. In precedenza, la Romania è arrivata ai quarti di finale del Campionato europeo di calcio 1972 contro l'Ungheria che verrà eliminata solo nella partita decisiva.

Nell'autunno del 1973 Niculescu divenne allenatore dello Sportul Studențesc, che guidò nella massima serie, la Divizia A e con il quale riuscì a qualificarsi per la Coppa UEFA 1976-1977. In questa stagione la squadra è riuscita a prevalere contro l'Olympiacos Pireo al primo turno, ma si è poi ritirata dopo due sconfitte contro l'FC Schalke 04. Nel 1977 ha guidato i rivali di campionato, il Politehnica Timișoara, dove è riuscito nuovamente a qualificarsi per la Coppa UEFA nella stagione 1977-1978. In questa stagione si è posizionato al terzo posto.

All'inizio della stagione 1978-1980 Niculescu ha ripreso l'incarico di allenatore alla Dinamo Bucarest, ma ha chiuso la stagione posizionandosi solo al quinto posto. Dopo ulteriori incarichi all'SC Bacău e all'Universitatea Cluj (retrocesso al termine della stagione 1981-1982) e nella Divizia B all'Otelul Galati, ha concluso la sua carriera da allenatore nel 1983.

Successivamente, Niculescu è diventato membro onorario della Federcalcio rumena ed è stato per un certo periodo vicepresidente del comitato tecnico guidato da Mircea Sandu.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Dinamo Bucarest: 1955, 1964-1965

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dalla morte della moglie nel 2008, Niculescu vive da solo e si è ritirato in un piccolo appartamento nella capitale rumena, Bucarest.[1]

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore adevarul1