Utente:SuperCz1/Rai
Rai – Radiotelevisione Italiana S.p.A. | |
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Sede della presidenza e della direzione generale della Rai a Roma; viale Giuseppe Mazzini, 14 | |
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 27 agosto 1924 (URI) a Torino 10 aprile 1954 (RAI) a Roma |
Fondata da | Governo italiano |
Sede principale | Roma |
Persone chiave |
|
Settore | Media |
Prodotti | Radio, televisione e editoria |
Fatturato | 2 748 milioni di €[1] (2013) |
Utile netto | 57,9 milioni di €[1] (2014) |
Dipendenti | 11 635 (2014) |
Slogan | «Per te. Per tutti.» |
La Rai − Radiotelevisione Italiana S.p.A., denominazione spesso abbreviata in italiano in Rai o RAI[2], è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia. È una delle più grandi aziende di comunicazione d'Europa, il quinto gruppo televisivo del continente[3].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La nascita dell'azienda è legata ad un provvedimento normativo, il Regio Decreto n. 1067/1923, che affidava allo Stato l'esclusiva sulle trasmissioni radiofoniche da esercitare tramite società concessionarie. È così che il 27 agosto 1924 nacque, a Torino, l'Unione Radiofonica Italiana (URI), sotto forma di Società anonima precreata dal primo Ministro delle Comunicazioni d'Italia Costanzo Ciano, e che era una fusione tra la società Radiofono di Guglielmo Marconi e la SIRAC.
Tre anni dopo, il 17 novembre 1927, l'URI venne trasformata in Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR), rimanendo comunque in mano ai privati. Il 26 ottobre 1944 nacque dalle ceneri del vecchio ente la Radio Audizioni Italiane (RAI), che inizialmente era una partecipata della Società Idroelettrica Piemontese (anche detta SIP, gestore telefonico italiano in regime di monopolio, poi divenuta Telecom Italia), ma successivamente le azioni furono comprate dal Ministero delle Comunicazioni, che divenne presto Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni. Il 10 aprile 1954, in seguito all'avvio delle trasmissioni televisive regolari (avvenuto il 3 gennaio 1954), la Radio Audizioni Italiane S.p.A. si trasformò in Rai - Radiotelevisione Italiana S.p.A. Ultimo passaggio è stato la fusione nel 2004 della Rai Holding S.p.A. (che deteneva la maggioranza relativa delle azioni della Rai) con la Rai S.p.A. formando l'attuale società[4].
Con il referendum del 1995 venne abrogata la disposizione di legge che riservava esclusivamente alla mano pubblica il possesso delle azioni Rai, tuttavia non si è mai proceduto alla privatizzazione che si intendeva avviare.
Cronologia[5][modifica | modifica wikitesto]
- 1924: A Torino, nasce l'Unione Radiofonica Italiana (URI);
- 1927: l'Unione Radiofonica Italiana viene trasformata in Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR);
- 1931: L'EIAR acquista il Teatro di Torino di Via Verdi, nel capoluogo piemontese e lo adibisce ad Auditorium, per ospitare la sede della propria Orchestra Sinfonica Nazionale. Nello stesso Teatro di Torino e nella vicina sede storica dell'EIAR, si svolgeranno i primi esperimenti di trasmissione televisiva. Inaugura il centro di produzione radiofonica di Via Asiago 10 a Roma. Il palazzo viene tuttora utilizzato per la messa in onda dei programmi di Rai Radio 2 e Rai Radio 3;
- 1939: L'EIAR inizia la sperimentazione delle trasmissioni televisive nelle sedi di Milano, Torino e Roma, che però si interrompono l'anno dopo, a causa dell'entrata in guerra dell'Italia.
- 1944: Il Governo italiano e la SIP fondano la Radio Audizioni Italiane, sorta dalle ceneri dell'EIAR;
- 1949: A Milano la RAI riprende, dopo dieci anni, la sperimentazione delle trasmissioni televisive;
- 1950: Nasce il Terzo Programma radiofonico, l'attuale Rai Radio 3; fu la prima emittente italiana a trasmettere in modulazione di frequenza;
- 1951: La Rai rivede la propria offerta creando le reti a diffusione nazionale Programma Nazionale, Secondo Programma e il neonato Terzo Programma;[6]
- 1952: La Radio Audizioni Italiane viene ceduta all'IRI;
- 1954: Il 3 gennaio[7] la RAI inizia ufficialmente le sue trasmissioni televisive: Fulvia Colombo annuncia l'avvio ufficiale (dopo cinque anni di sperimentazioni) delle trasmissioni del primo canale televisivo, chiamato Programma Nazionale (l'attuale Rai 1). I principali trasmettitori sono a Roma, Milano, Napoli, Torino, Monte Peglia. Alla sera prende il via La Domenica Sportiva, il programma più longevo della televisione italiana ancora oggi in onda. Di conseguenza, il 10 aprile, la Radio Audizioni Italiane S.p.A. cambia la denominazione sociale in Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A.;
- 1956: i VII Giochi olimpici invernali, disputatisi a Cortina d'Ampezzo, sono i primi ad essere trasmessi ad un'audience internazionale in Eurovisione;
- 1957: Con un decennio di anticipo rispetto alla tempistica inizialmente prevista, tutto il territorio italiano è coperto dal segnale televisivo[7]. La RAI inizia a trasmettere messaggi pubblicitari in TV con Carosello, ed a Roma, inaugura lo storico centro televisivo di Via Teulada 66;
- 1958: Nasce il servizio di Filodiffusione in collaborazione con la SIP - Società Idroelettrica Piemontese;
- 1960: Debutta Tutto il calcio minuto per minuto, programma storico tuttora in onda su Rai Radio 1;
- 1961: Il 4 novembre, Rosanna Vaudetti inaugura la seconda rete televisiva, denominata Secondo Programma (l'attuale Rai 2);
- 1965: la Rai organizza la prima edizione in Italia dell'Eurovision Song Contest (10º Gran Premio Eurovisione della Canzone);
- 1968: La Rai inaugura il centro di produzione televisiva di Torino; va in onda lo sceneggiato Odissea, prima produzione Rai realizzata a colori;
- 1972: Con i giochi olimpici di Monaco, inizia la sperimentazione delle trasmissioni televisive a colori (anche se alcuni programmi, sceneggiati e prove tecniche di trasmissione erano stati realizzati a colori già negli anni precedenti);
- 1975: Il 14 aprile viene approvata la Legge n. 103 che riforma il servizio pubblico radiotelevisivo. Fra i cardini, nomine parlamentari anziché governative e implementazione di una terza rete televisiva da affiancare alle prime due; queste ultime, cambiano denominazione e da Programma Nazionale e Secondo Programma vengono ribattezzate Rete 1 (o TV1) e Rete 2 (o TV2). I canali radiofonici cambiano nome con quelli attuali.[8] Quello stesso anno acquisisce la Sipra e la Sacis;
- 1977: Il 1º gennaio si conclude, dopo vent'anni, la rubrica pubblicitaria Carosello; il 1º febbraio, dopo una lunga battaglia tecnico-politica, e dopo una sperimentazione durata per cinque anni, iniziano ufficialmente le trasmissioni televisive a colori;
- 1979: Il 15 dicembre, Fabiana Udenio inaugura Rete 3 o TV3 (l'attuale Rai 3), rete televisiva inizialmente progettata e realizzata per la diffusione di programmi su base regionale;
- 1983: Cambio di denominazione per i tre canali televisivi: la parola Rete viene sostituita dalla parola Rai e dunque la Rete 1, la Rete 2 e la Rete 3 diventano RaiUno, RaiDue e RaiTre;
- 1987: RaiTre viene equiparata alle altre due reti ed inizia a trasmettere a livello nazionale, si profila così la lottizzazione dei tre canali televisivi pubblici: RaiUno alla DC, RaiDue al PSI e RaiTre al PCI, rimasta in vigore fino alla fine della Prima Repubblica;
- 1990: a Roma si inaugura il centro tecnico di produzione radiotelevisivo di Saxa Rubra inizialmente destinato come centro servizi TV per i Mondiali di calcio Italia'90, ora sede delle redazioni giornalistiche radio-tv della Rai e di Rai Italia. Inoltre, inaugura i programmi satellitari analogici di RaiUno e RaiDue su Eutelsat 1 F5 a 10 gradi est;
- 1991: La Rai organizza l'Eurovision Song Contest 1991;
- 1996: L'azienda inaugura la trasmissione dei programmi televisivi, in tecnica digitale, via satellite Eutelsat Hotbird 13°est;
- 1997: Nasce RaiSat, la divisione satellitare della Rai. L'anno successivo verrà scorporata come RaiSat S.p.A. Nasce Rai Trade S.p.A.;
- 1999: Nasce Rai News 24, canale all-news Rai, inizialmente disponibile solo via satellite Eutelsat Hot Bird.
- 2000: A causa della liquidazione della holding pubblica IRI, il 99,5% delle azioni passano a Rai Holding S.p.A. in mano al Ministero dell'Economia;
- 2004: Le trasmissioni televisive compiono 50 anni e quelle radiofoniche 80 anni; su Rai Uno, Rai Due e Rai Tre, va in onda Buon compleanno TV, una grande festa televisiva condotta da Pippo Baudo per festeggiare il cinquantenario. Il 1º dicembre dello stesso anno Rai Holding viene fusa nella Rai S.p.A. costituendo l'attuale società;
- 2005: Il 27 settembre, la Rai crea il proprio canale YouTube ufficiale[9], con il quale pubblica video tratti dal sito ufficiale Rai.tv (che poi sarà online da dicembre dello stesso anno) dove sono presenti i programmi prodotti. Dal 1º giugno 2014, la Rai elimina quasi tutti i video caricati nel canale, ed anche quelli caricati da altri utenti;
- 2007: Paolo Gentiloni pone sotto licenza creative commons una considerevole parte dell'archivio Rai, rendendolo gratuitamente consultabile e riproducibile dal sito Internet;
- 2008: Il 10 maggio debutta la piattaforma Rai Digitale Terrestre, bouquet di canali per il digitale terrestre. Il bouquet è composto inizialmente da 8 canali, 2 dei quali già esistenti (Rai News 24 e Rai Gulp), che sono visibili sia attraverso la tecnologia DVB-T che quella DVB-S. Nello stesso giorno, con il 91º Giro d'Italia, parte Rai Sport Più. La UEFA Euro 2008 (campionato svoltosi in Austria e Svizzera) e le Olimpiadi estive di Pechino 2008 sono stati trasmessi, in alcune aree, in alta definizione, mentre in tutta Italia nel formato panoramico 16:9 sul digitale terrestre. Entrambe le manifestazioni sportive sono andate in onda su Rai Sport più. Il 14 luglio, nasce Rai 4, il nuovo canale del digitale terrestre dedicato alla sperimentazione;
- 2009: Il 2 febbraio, sul digitale terrestre, viene lanciato un nuovo canale tematico gratuito: Rai Storia. Il 31 luglio, i canali RaiSat passano da Sky Italia al digitale terrestre e alla nuova piattaforma satellitare Tivùsat. Chiude RaiSat Smash Girls e RaiSat Gambero Rosso passa sotto la gestione diretta di Sky. Il 1º novembre la Rai passa dal formato 4:3 a 16:9.
- 2010: Il 18 maggio la Rai dopo 10 anni subisce un restyling della propria immagine, con nuovi loghi e colori, culminato il 22 novembre con nuove animazioni per i canali generalisti. La Rai assorbe la società RaiSat. Il 26 novembre nasce Rai 5, il nuovo canale culturale, in sostituzione di Rai Extra. Si delinea così l'attuale bouquet di canali digitali[10][11]. Nella radiofonia invece nascono tre web radio disponibili in streaming sul sito Rai.tv.;
- 2012: Il 4 luglio la Rai, come così le altre emittenti italiane, spegne definitivamente tutti i suoi canali analogici risultando così disponibile sul digitale terrestre, sul satellite (con alcuni canali e programmi visibili solo con il decoder Tivùsat) oltre che in streaming via web. Il 31 dicembre il TG2 è il primo delle tre tv generaliste ad essere trasmesso in 16:9;
- 2013: Iniziano le prime trasmissioni in DVB-T2[12];
- 2014: Le trasmissioni televisive della Rai compiono 60 anni e quelle radiofoniche compiono 90 anni. Su Rai 1 va in onda una puntata speciale di Techetechetè per festeggiare il sessantenario. Inoltre il TG1 ed il TG3 iniziano a trasmettere in 16:9 ed in HD;
- 2015: Viene lanciato il nuovo portale Rai dedicato ai giovani. Il 23 luglio il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, annuncia il lancio di tre nuove reti radiofoniche: Rai Radio 6 Teca (dal 7 settembre), Rai Radio 7 Live (dal 7 settembre), Rai Radio 8 Opera (dal 6 agosto) e il cambio di nome di altre due reti: Rai Radio FD4 prenderà il nome di Rai Radio 4 Light e Rai Radio FD5 quello di Rai Radio 5 Classica. Le radio, oltre ad adottare un nuovo logo, vengono rese disponibili sul DAB+, sul satellite (tivùsat) e sul sito web della Rai.[13];
- 2016: Viene lanciato Rai Play, che è un'e-book, una piattaforma di streaming, un giornale online ed un sito web allo stesso tempo, e la Rai completa il processo di trasformazione in una società di comunicazione e editoria.
Attività[modifica | modifica wikitesto]
Opera principalmente nel settore televisivo e radiofonico con la produzione dei programmi di servizio pubblico. Importanti le attività anche nei settori di produzione cinematografica e di providing di infrastrutture per il broadcasting, attraverso società controllate. Asset minori sono l'editoria e la produzione/distribuzione di CD e DVD. La Rai è impegnata anche nell'innovazione tecnologica grazie al centro ricerche di Torino.
Canali Radiotelevisivi[modifica | modifica wikitesto]
- 7 canali radiotelevisivi: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai 4, Rai YoYo, Rai News 24, Rai Sport 24, Rai Utile;
- 1 piattaforma internazionale per gli italiani all'estero: Rai Italia
- 3 redazioni giornalistiche: Rai News, Rai Sport, Rai Parlamento
LCN DVB-T | Nome | Nascita | Descrizione | Rai Play |
---|---|---|---|---|
1 | Rai Uno | 3 gennaio 1954 | Canale generalista dedicata alle famiglie ed in generale a tutte le età | |
2 | Rai Due | 4 novembre 1961 | Piattaforma generalista dedicata ad un pubblico giovane | |
3 | Rai Tre | 15 dicembre 1979 | Piattaforma generalista dedicata all'informazione, documentari, cultura e ampi spazi locali | |
20 | Rai Quattro | 14 luglio 2008 | Canale Semigeneralista dedicato a film, serie TV, musica, programmi teatrali e sperimenta nuovi modi di fare radiotelevisione | |
50 | Rai Yoyo | 1º novembre 2006 | Canale dedicato ai bambini dai 2 ai 10 anni, trasmette favole, cartoni animatine e di notte musica per far addormentare i bambini | |
51 | Rai Gulp | 1º giugno 2007 | Canale dedicato ai ragazzi dai 10 ai 14 anni, trasmette serie TV, film e telefilm per ragazzi | } |
70 | Rai Sport 24 | 1º febbraio 1999 | Canale realizzato dalla testata giornalistica Rai Sport, trasmette 24 ore su 24 le notizie sportive ed eventi in diretta | |
90 | Rai News 24 | 26 aprile 1999 | Canale realizzato dalla testa giornalistica Rai News, trasmette 24 ore su 24 le notizie ed alcunj approfondimenti, il traffico ed il meteo, collegamenti da Protezione civile e Corpo forestale dello stato, informazioni sui servizi pubblici | |
90 | Rai Parlamento 24 | 1 Gennaio 2018 | Canale realizzato dalla testa giornalistica Rai Parlamento, trasmette 24 ore su 24 le notizie sul parlamento ed il governo, trasmette i Question Time ed approfondimenti |
Canali televisivi in 4K[modifica | modifica wikitesto]
LCN tivùsat | Nome | DTT | Satellite tivùsat | Satellite Astra | Rai Play | Satellite Sky |
---|---|---|---|---|---|---|
210 | Rai 4K |
Canali televisivi internazionali per gli italiani all'estero (Europa esclusa)[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Satellite | Cavo | Etere |
---|---|---|---|
Rai Italia America | |||
Rai Italia Asia | |||
Rai Italia Australia | |||
Rai Italia Africa |
Canali televisivi in onda solo sul web[modifica | modifica wikitesto]
- Rai Sport web 1
- Rai Sport web 2
- Rai Sport web 3
- Rai Cinema 24
Canali radiofonici[modifica | modifica wikitesto]
LCN tivùsat | Logo | Nome | AM | FM | Via cavo | DAB/DAB+ | radio.rai.it | iTunes | DTT | tivùsat |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
601 | ||||||||||
699 | [d 1] | |||||||||
604 |
- Rai Radio 1 - informazione, approfondimento e sport;
- Rai Isoradio - informazioni continue di notizie sul traffico per gli automobilisti in viaggio sulle autostrade italiane intervallate da musica piacevole e rilassante senza interruzioni pubblicitarie;
- Rai Gr Parlamento - trasmette lavori parlamentari con dirette e differite dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica. Non trasmette pubblicità.
Canali radiofonici in onda solo sul web[modifica | modifica wikitesto]
- Rai Radio Classica: Colore: Verde Oliva
- Rai Radio Rock: Colore: Grigio
- Rai Radio Jazz: Colore: Giallo Oro
- Rai Radio Pop: Colore: Verde acceso
- Rai Radio Tutta Italiana: Colore: blu ceruleo
- Rai Radio Live: trasmette una programmazione di musica dal vivo e manifestazioni sul territorio. Colore: Bordò
- Rai Radio Extra: Per tutte le altre musiche Colore: Arancione
Canali radio regionali[modifica | modifica wikitesto]
LCN DVB-T | Nome | diffusione | AM | FM | cavo | DAB/DAB+ | Rai.tv | iTunes | DTT | satellite |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
704 | Rai Radio Südtirol | Trentino-Alto Adige | [e 1] | |||||||
800 | Rai Radio Trst A | Friuli-Venezia Giulia | [e 2] | |||||||
801 | Rai Radio 1-FVG | Friuli-Venezia Giulia | [e 3] | [e 4] |
- ^ Lo streaming è fruibile a questo indirizzo
- ^ Lo streaming è fruibile a questo indirizzo
- ^ Lo streaming è fruibile dalle 15:45 alle 16:45 (la domenica dalle 14:30 alle 16:00) durante la messa in onda in AM (936 KHZ) di programmi dedicati alla minoranza italiana presente in Slovenia, in Istria e Quarnero croati, a questo indirizzo
- ^ Lo streaming è fruibile a questo indirizzo
- Rai Radio Südtirol - generalista con programmi rivolti agli abitanti dell'Alto Adige. Trasmette in lingua tedesca, italiana e ladina;
- Rai Radio Trst A - generalista, in lingua slovena, rivolta alla minoranza slovena e croata presente nella regione Friuli-Venezia Giulia e alla minoranza italiana presente in Slovenia, nell'Istria croata, nella città di Fiume (Rijeka, regione quarnerina) e in Dalmazia. Il segnale radiofonico dalla sede Rai di Trieste è diffuso in FM e AM garantendo la copertura delle tre aree di interesse;
- Rai Radio 1-FVG - informazione e cultura con programmi dedicati agli abitanti della regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Trasmette in lingua italiana, friulana e dialetto giuliano. Raggiunge in FM i litorali sloveno e dell'Istria croata settentrionale e in AM (con alcune trasmissioni dedicate) la città di Fiume (Rijeka, regione quarnerina) e la Dalmazia territori caratterizzati dalla presenza della minoranza linguistica italiana.
Per approfondire, vedi qui.
Canali radio cessati[modifica | modifica wikitesto]
- Rai Radio 4 Light, musica leggera italiana e straniera senza interruzione in onda fino all'11 giugno 2017. Era trasmesso su tutti i device escluse l'FM e l'AM;
- Rai Radio 8 Opera, interamente dedicato all'opera ha cessato le trasmissioni l'11 giugno 2017. Parte della sua programmazione è confluita in Rai Radio Classica.
Testate giornalistiche[modifica | modifica wikitesto]
- Rai News realizza il canale Rai News 24, il sito internet Rai News (in collaborazione con le altre testate giornalistiche dell'azienda pubblica), il giornale italinfo, i telegiornali sulle reti Rai (esclusa Rai 3) e Rai Televideo;
- Rai Parlamento realizza programmi di natura parlamentare trasmessi sulle tre reti tv generaliste e produce il canale radio tematico Rai Gr Parlamento;
- Rai Sport segue gli eventi sportivi con notiziari e programmi diffusi sui tre canali televisivi generalisti e Rai News 24 e sul canale tematico Rai Sport 24.
- Rai Regione realizza i telegiornali regionali di Rai 3, il gioranle ed il sito web ononimo, nonché alcune pagine del Rai Televideo
Rai CCISS[modifica | modifica wikitesto]
Il Centro di coordinamento informazioni sulla sicurezza stradale "viaggiare informati" è un servizio di pubblica utilità della Rai nato nel 1990. Realizza notiziari informativi sul traffico sia per la tv, su Rai News 24, che per la radio, Rai Radio 1, con Onda Verde, e Rai IsoRadio. Con l'autoradio dotata dell'RDS-TA e RDS-TP è possibile, mentre si ascolta un altro programma o una registrazione, ottenere il passaggio automatico dei notiziari Onda Verde a condizione che le funzioni RDS TA e TP siano attivate.
Rai Televideo[modifica | modifica wikitesto]
La Rai offre la possibilità di accedere ad un numero elevato di informazioni tramite il proprio teletext denominato Rai Televideo trasmesso su tutte le reti in onda sul digitale terrestre. Via satellite il servizio è ricevibile solamente sui primi tre canali generalisti non in versione HD.
Sulle frequenze di Rai 3 alcune pagine di Rai Televideo sono a carattere regionale prodotte da ogni singola sede regionale della Rai.
Rai.it[modifica | modifica wikitesto]
L'azienda pubblica con Rai Play offre una moltitudine di servizi via internet tra i quali news, tv, radio e sport e tramite Rai Play, permette di:
- seguire in diretta streaming i 13 canali tv: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai 4, Rai 5, Rai News 24, Rai Sport, Rai Movie, Rai Premium, Rai Yoyo, Rai Gulp, Rai Storia, Rai Scuola;
- consultare la Guida Tv dei palinsesti di tutte le reti tv e radio;
- rivedere i programmi che si sono persi;
- accedere a una proposta di serie, fiction, film, documentari, concerti andati in onda sui canali Rai.
- Lettura di libri Rai Eri e giornali
- Sono presenti mini siti per le strutture Rai e tutti i canali
Rai Play consente di conoscere, in base ai diversi fusi orari, la programmazione dei 4 canali tv di Rai Italia diffusi nei quattro continenti. Rai Play è fruibile, inoltre, da tutti i browser più diffusi sul mercato e sui principali browser di smartphone e tablet iOS, Android e Windows.
Rai Orchestra[modifica | modifica wikitesto]
La televisione pubblica dispone dal 1994 dell'Orchestra Sinfonica Nazionale nata dall'unificazione delle orchestre della Rai di Torino, Milano, Roma e Napoli. L'Orchestra, con sede a Torino presso l'Auditorium Rai di piazza Rossaro, realizza concerti sinfonici trasmessi prevalentemente da Rai Radio 3 e in tv da Rai 5. Si occupa della registrazione di sigle e colonne sonore di programmi televisivi e radiofonici Rai e partecipa a numerosi concerti ed eventi musicali italiani nonché a tournée in Europa (tra le quali in Svizzera e in Russia) e Sud America. Da ottobre 2016 il direttore è il prof. James Conlon.
Rai Eri - Editoria[modifica | modifica wikitesto]
Con il marchio Rai Eri la società è attiva nel mercato editoriale con diverse pubblicazioni di riviste e libri. Da qualche anno, con lo stesso marchio vengono pubblicati CD e DVD legati ai programmi televisivi prodotti dall'azienda, in precedenza editi da Rai Trade.
Proprio quest'ultima nacque dalle ceneri delle etichette discografiche ufficiali gestite dalla Rai, mediante le quali venivano stampate e diffuse tutte le opere musicali legate alla TV a partire dal 1957 (prevalentemente colonne sonore e sigle): Cetra, poi fusa con la Fonit in Fonit Cetra, e successivamente in Nuova Fonit Cetra. Rai Eri è anche un'etichetta discografica
Innovazione e ricerca[modifica | modifica wikitesto]
Il centro ricerche e innovazione tecnologica si trova a Torino in Via Cavalli, 6 dopo il trasferimento dalla sede storica di Corso Giambone 68.[14] Qui vengono studiate e progettate nuove tecniche di broadcasting sia per la Tv che per la radio.
Strutture[modifica | modifica wikitesto]
Le attività dell'azienda sono svolte anche grazie a strutture quali:
- Radio Rai
- Televisione Rai
- Rai Cultura - si occupa dei programmi educativi in onda sulle tre reti televisive.
- Rai Quirinale - trasmette il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Italiana e altri avvenimenti che riguardano e coinvolgono il Quirinale;
- Rai Fiction - produce serie televisive, film TV, soap opera e cartoni animati da mandare in onda in prima visione sui canali generalisti
- Struttura Grandi Eventi
- Rai Teche - gestisce l'archivio audiovisivo;
Sedi e centri di produzione[modifica | modifica wikitesto]
La sede legale e amministrativa, la direzione generale, la presidenza e la direzione delle reti generaliste sono a Roma in viale Giuseppe Mazzini 14. La direzione generale è inoltre divisa tra viale Mazzini e la nuova sede di Via Cavalli a Torino che ha sostituto quella all'interno del grattacielo Rai di via Cernaia 33 a Torino[14], città che ospita anche il centro ricerche e innovazione tecnologica e l'auditorium di piazza Rossaro 1 dove si esibisce l'orchestra sinfonica nazionale.
Centri di produzione radiotelevisivi[modifica | modifica wikitesto]
Sede | Centro di produzione TV | Studi televisivi | Studi Radiofonici | Studi Radiotelevisivi | Canale principale |
---|---|---|---|---|---|
Roma | CP Saxa Rubra | 8 studi | 5 studi | 1 studio | Rai 1 |
Roma | Teatro delle Vittorie | teatro | |||
Roma | Auditorium Rai del Foro Italico | auditorium | |||
Milano | CP Mecenate - Via Mecenate, 76 | 8 studi + 1 auditorium | 3 studi | 2 studi | Rai Sport 24 e Rai News 24, Rai sport web 1, web 2 e web 3, Rai Utile |
Napoli | CP Viale Marconi, 9 | 14 studi + 1 auditorium | 8 studi | 4 studi | Rai 2 e webradio Rai |
Torino | CP via Verdi, 16 | 12 studi | 9 studi | 2 studi | Rai 4 |
Centro di produzione editoriale[modifica | modifica wikitesto]
Ad'Amatrice Rai Eri gestisce il Centro di produzione editoriale, dodato di 9 sale scrittoio, 3 sale per la produzione musicale, una grande Teca accessibile al pubblico,
Centri di produzione regionali - Rai 3 e Rai Regione[modifica | modifica wikitesto]
- Valle d'Aosta: Saint-Christophe, Grande Charrière 70
- Piemonte: Torino, via verdi 16 (CPTV)
- Liguria: Genova, corso Europa 125
- Lombardia: Milano, corso Sempione 27 (CPTV)
- Trentino-Alto Adige: Trento, via fratelli Perini 141 e Bolzano, piazza G. Mazzini 23 - con tre redazioni per radio e tv: lingua italiana, lingua tedesca, lingua ladina
- Friuli-Venezia Giulia: Trieste, via Fabio Severo 7 - con due redazioni per radio e tv: lingua italiana e lingua friulana, lingua slovena
- Veneto: Venezia, Cannaregio 275
- Emilia-Romagna: Bologna, viale della Fiera 13
- Toscana: Firenze, largo Alcide De Gasperi 1
- Abruzzo: Pescara, via De Amicis 29
- Umbria: Perugia, via L. Masi 2
- Molise: Campobasso, contrada Colle delle Api snc
- Lazio: Roma, viale Giuseppe Mazzini, 14 (CPTV e CPR)
- Campania: Napoli, via Guglielmo Marconi 9 (CPTV)
- Basilicata: Potenza, via dell'Edilizia 2
- Puglia: Bari, via Dalmazia 104
- Calabria: Cosenza, via Guglielmo Marconi snc
- Sicilia: Palermo, viale Strasburgo 19
- Sardegna: Cagliari, viale Bonaria 124
Centri di produzione giornalistica[modifica | modifica wikitesto]
- Roma, via Nomentana (Rai News)
- Roma, Saxa Rubra (Rai Parlamento)
- Milano, Corso Sempione (Rai Sport)
Sedi all'estero[modifica | modifica wikitesto]
- Berlino, Germania: Rino Pellino, Barbara Gruden
- Bruxelles, Belgio: Alberto Romagnoli, Antonio Preziosi, Gavino Moretti
- Gerusalemme, Israele: Piero Marrazzo, Carlo Paris
- Il Cairo, Egitto: Giuseppe Bonavolontà
- Londra, Regno Unito: Stefano Tura, Marco Varvello
- New York, Stati Uniti: Giovanna Botteri, Oliviero Bergamini, Dario Laruffa
- Parigi, Francia: Alessandro Cassieri, Stefano Ziantoni, Iman Sabbah
- Pechino, Cina: Claudio Pagliara
- Mosca, Russia: Marc Innaro, Sergio Paini
- Istanbul, Turchia: Lucia Goracci, Carmela Giglio
- Nairobi, Kenya: Enzo Nucci
- Rio de Janeiro, Brasile: Eugenio De Paoli
I precedenti uffici di corrispondenza da Beirut, Buenos Aires, Madrid e Nuova Delhi sono stati chiusi nel 2012 a seguito di una riduzione dei costi aziendali[15][16][17]. Le sedi di Mosca, Istanbul e Nairobi, anch'esse chiuse nel 2012, sono state in seguito ripristinate (la prima nel 2013 e le altre due nel 2015); nel 2016 viene aperta la sede di Rio de Janeiro (in occasioni dei giochi olimpici del 2016) per le corrispondenze dal Brasile ed il resto del Sudamerica. Le sedi estere sono ora 12.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b ::: RAI - Bilancio 2014 :::
- ^ "RAI" è l'acronimo di "Radio Audizioni Italiane", antesignana dell'attuale società. Come tutti gli acronimi che sono nomi propri molto diffusi nel linguaggio comune, viene anche scritto con solo la lettera iniziale maiuscola. Tale grafia attualmente è utilizzata anche per il logo ufficiale della società.
- ^ Rai - Ultime notizie su Rai - Argomenti del Sole 24 Ore, su IlSole24ore.com, Il Sole - 24 Ore, 24 febbraio 2016. URL consultato il 20 ottobre 2017.
- ^ Relazione del Collegio Sindacale agli azionisti sul Bilancio Civilistico 2004, su bilancio2004.rai.it.
- ^ La vera storia della radiodiffusione in Italia - CRONOLOGIA DAL 1919-2000, su www.radiomarconi.com. URL consultato il 2 ottobre 2017.
- ^ Rai.it - Storia della Radio dal '49 al '61
- ^ a b Franco Ferrarotti, La Televisione - I cinquant'anni che hanno cambiato gli usi e costumi degli italiani, Newton Compton Editori, ISBN 978-88-541-0273-6, pag 10
- ^ Rai.it - Storia della Radio dal '70 al '90
- ^ Il canale YouTube ufficiale della Rai, su it.youtube.com. URL consultato il 24 novembre 2008.
- ^ 13 canali, restyling del logo, alta definizione: ecco la nuova Rai
- ^ Si veda la sezione Offerta
- ^ Ufficio stampa Rai, su ufficiostampa.rai.it.
- ^ ufficio stampa Rai, La nuova offerta Radio Rai per il Dab+ e il web (PDF), su ufficiostampa.rai.it, Rai - Radiotelevisione Italiana, 23 luglio 2015.
- ^ a b La Rai cambia casa e va in via Cavalli ma il centro di produzione resta dov’è, su lastampa.it.
- ^ RAI: VERNETTI-GIULIETTI, RISOLUZIONE SU SEDI ESTERE - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica
- ^ ‘La Rai licenzia, ma non taglia gli sprechi' – Il Fatto Quotidiano TV
- ^ Assemblea dei Cdr Rai: immobilismo sul fronte dello sviluppo | Prima Comunicazione
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