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India: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|altri significati|[[India (disambigua)]]}}
{{quote|Ogni persona al mondo è nata in India in almeno una delle sue vite precedenti.|[[Gregory David Roberts]], ''[[Shantaram]]''<ref>A p. 1169 dell'Edizione Neri Pozza</ref>}}
{{Stato
|nomeCorrente = India
|nomeCompleto = Repubblica dell'India
|nomeUfficiale = Republic of India<br />भारत गणराज्य<br />Bhārat Juktarashtra
|linkBandiera = Flag of India.svg
|paginaBandiera = Bandiera indiana
|linkStemma = Emblem of India.svg
|paginaStemma = Emblema dell'India
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|portale=India
|linkMappa = Map_India.png
|motto = सत्य की हमेशा विजय होती है (''La verità porta sempre alla vittoria'')
|lingua = [[Lingua hindi|Hindi]], [[Lingua inglese|inglese]] e altre 21 lingue
|capitale = [[Nuova Delhi]]
|capitaleAbitanti = 292.300
|capitaleAbitantiAnno = 2005
|governo = [[Repubblica parlamentare]]<ref name="IndiaGlance">{{cita web |titolo=India at a Glance |editore=National Informatics Centre (NIC) |url=http://india.gov.in/knowindia/india_at_a_glance.php |accesso=07-12-2007}}</ref> [[stato federale|federale]]
|presidente = [[Pratibha Patil]]
|primoMinistro = [[Manmohan Singh]]
|indipendenza = dal [[Regno Unito]] avvenuta il [[14 agosto]] [[1947]]
|ingressoONU = [[30 ottobre]] [[1945]] <sup>1</sup>
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|popolazioneTotale = 1.173.108.018<ref name="CIA"/>
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|orario = [[Tempo Coordinato Universale|UTC]] +5:30 (vedi nota)
|valuta = [[Rupia indiana]]
|PIL= 1.588.345<ref name=imf2>{{cita web|url=http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2009/01/weodata/weorept.aspx |titolo=Pil dell'India|editore=Fondo Monetario Internazionale|accesso=09-07-2009}}</ref>
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|energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
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|targa = <!-- sigla automobilistica internazionale - senza parentesi quadre -->
|inno = [[Jana Gana Mana]]<ref>{{cita web |titolo=''Inno nazionale'' |url=http://india.gov.in/knowindia/national_anthem.php |accesso=31-08-2007 |editore=National Informatics Centre (NIC)|anno=2007}}</ref>
|festa = [[26 gennaio]]
|note = <sup>1</sup>È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nel [[1945]].
|}}

L''''India''' ([[Lingua hindi|Hindi]]: भारत Bhārat), ufficialmente '''Repubblica dell'India''' (Hindi: भारत गणराज्य Bhārat Gaṇarājya), è uno stato dell'[[Asia meridionale]], con capitale [[Nuova Delhi]] (o ''New Delhi'').
È il settimo paese per estensione geografica al mondo (3.287.590 km²) e il secondo più popolato con 1.173.108.018 abitanti (stima effettuata nel [[2010]])<ref name="CIA"/>, e secondo alcune statistiche potrebbe superare la [[Cina]] nel 2037.<ref>[http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/country_profiles/1154019.stm India, profilo del paese]</ref>

È bagnata dall'[[Oceano Indiano]] a sud, dal [[Mar Arabico]] a ovest e dal [[Golfo del Bengala]] a est. Possiede una linea costiera che si snoda per 7.517 km.<ref>Kumar, V. Sanil; K. C. Pathak & P. Pednekar et al. (2006), Current Science 91 (4): 530-536, [http://drs.nio.org/drs/bitstream/2264/350/1/Curr_Sci_91_530.pdf ''Coastal processes along the Indian coastline'']</ref>
Confina con il [[Pakistan]] a ovest,<ref>Nota: Il governo indiano ritiene anche l'Afghanistan un paese confinante. Questo in quanto ritiene che l'intero stato del Jammu e Kashmir appartenga all'India, compresa la parte in territorio pakistano che confina appunto con l'Afghanistan</ref> [[Cina]], [[Nepal]] e [[Bhutan]] a nord-est, e [[Bangladesh]] e la [[Birmania]] ad est.
I suoi vicini prossimi separati dell'Oceano Indiano sono lo [[Sri Lanka]] a sud-est e le [[Maldive]] a sud-ovest.

Sede della [[Civiltà della valle dell'Indo]] e regione di rotte commerciali storiche e di vasti imperi, il [[subcontinente indiano]] è stato identificato con il suo commercio e la ricchezza culturale per gran parte della sua lunga storia.<ref>Oldenburg, Phillip. 2007. "India: History," {{cita web|url=http://encarta.msn.com/|titolo=Microsoft(r) Encarta(r) Online Encyclopedia 2007 (c) 1997-2007 Microsoft Corporation.}}</ref>
Quattro grandi religioni del mondo, l'[[Induismo]], il [[Buddismo]], il [[Giainismo]] e il [[Sikhismo]], sono nate qui, mentre lo [[Zoroastrismo]], l'[[Ebraismo]], il [[Cristianesimo]] e l'[[Islam]] arrivarono entro il primo millennio d.C. dando forma nella regione ad una grandissima diversità culturale.
Gradualmente annessa alla [[Compagnia Inglese delle Indie Orientali]] dai primi decenni del [[XVIII secolo]] e colonizzata dal [[Regno Unito]] dalla metà del [[XIX secolo]], l'India è diventata un moderno Stato nazionale nel [[1947]], dopo una lotta per l'indipendenza che è stata caratterizzata da una diffusa resistenza nonviolenta.

L'India è la dodicesima più grande economia del mondo in termini nominali, e la quarta in termini di potere d'acquisto.
Riforme economiche hanno trasformato il paese nella [[BRIC|seconda economia a più rapida crescita]]<ref name="ERS">{{cita web |url=http://www.ers.usda.gov/Briefing/India/ |titolo=L'India è la seconda economia a più rapida crescita|accesso=05-08-2007 |editore=Economic Research Service (ERS) (United States Department of Agriculture - USDA)}}</ref> (è uno dei quattro paesi a cui ci si riferisce con l'acronimo [[BRIC]]<ref name="Goldman">Relazione della banca di investimenti [[Goldman Sachs]] del 2003: {{cita web|titolo=Dreaming with BRICs: The Path to 2050| url= http://www2.goldmansachs.com/insight/research/reports/report32.html}}</ref>), ma nonostante ciò il Paese soffre ancora di alti livelli di [[povertà]], [[analfabetismo]] e [[malnutrizione]].<ref name = "gov.in-prmar07PDF">{{cita web |url=http://www.planningcommission.gov.in/news/prmar07.pdf|titolo=Stima della povertà 2004-05, Planning commission, Government of India, marzo 2007|accesso=25-08-2007}}</ref>
Società [[pluralismo religioso|pluralistica]], multilingue e multietnica, l'India è altresì ricca sul piano naturale, con un'ampia diversità di fauna selvatica e di [[habitat]] protetti.

== Etimologia ==
Il nome India deriva da [[Indo]], che deriva dalla parola [[persiano|persiana]] ''Indù'', dal [[sanscrito]] ''Sindhu'', la storica denominazione locale per il [[fiume]] Indo.<ref>"India", ''Oxford English Dictionary'', seconda edizione, 2100a.d. [[Oxford University Press]]</ref>
Gli [[Antica Grecia|antichi Greci]] si riferivano agli indiani con il termine ''Indoi'' (Ινδοί), il ''popolo dell'Indo''.<ref name="basham">{{cita libro |A. L.| Basham |The Wonder That Was India|South Asia Books |2000}} ISBN 0283992573</ref>
Nella Costituzione indiana, e anche nell'uso comune di varie lingue indiane, ci si riferisce all'India anche con il termine di ''Bharat'', anch'esso nome ufficiale con pari status.<ref>[http://indiacode.nic.in/coiweb/fullact1.asp?tfnm=00%201 Nome ufficiale dell'Unione], Courts Informatics Division, National Informatics Centre, Ministry of Comm. and Information Tech
, 08-08-2007</ref>
L'Hindustan, che in persiano significa "Terra degli indù", storicamente è in riferimento al nord dell'India, ma saltuariamente è usato come sinonimo per l'intero paese.<ref>[http://www.britannica.com/eb/article-9040520/Hindustan Hindustan] 18-06-2007, Encyclopædia Britannica, Inc.</ref>

== Storia ==
{{main|Storia dell'India}}
Le più antiche testimonianze note di vita umana in India sono rifugi dell'[[età della pietra]] dipinti a [[Bhimbetka]], nel [[Madhya Pradesh]].
I primi insediamenti permanenti conosciuti apparvero oltre 9000 anni fa e si svilupparono gradualmente nella [[Civiltà della valle dell'Indo]]<ref>[http://www.harappa.com/indus/indus1.html Introduzione alla Civiltà della Valle dell'Indo]
18-06-2007, Harappa</ref>, che risale al [[3300 a.C.]]
Seguì il [[periodo vedico]], che gettò le fondamenta dell'[[induismo]] e di altri aspetti culturali che caratterizzarono gli albori della società indiana, e si concluse intorno al [[500 a.C.]]
A partire dal [[550 a.C.]] si svilupparono nuove forme di aggregazione e, sorsero in buona parte del paese un discreto numero di regni e repubbliche indipendenti note con il nome di [[Mahajanapadas]]<ref>{{cita libro | Krishna Reddy | Indian History | 2003 | Tata McGraw Hill | New Delhi }} ISBN 0070483698</ref>.
La più importante di queste, che sarà egemone nelle vaste regioni orientali, sarà il regno del [[Magadha]].

[[File:Indischer Maler des 6. Jahrhunderts 001.jpg|thumb|left|Dipinto delle grotte di [[Ajanta]] risalente all'[[Impero Gupta|epoca Gupta]].]]
[[File:Karnataka Hampi IMG 0730.jpg|thumb|Rovine dell'antica capitale dell'[[Impero di Vijayanagara]].]]
Nel terzo secolo a.C. la maggior parte dell'[[Asia meridionale]] venne unita sotto la guida dell'[[Impero Maurya]] del sovrano [[Chandragupta Maurya]].
Questo vastissimo impero, il primo ad unificare quasi l'intero [[subcontinente indiano]], fiorì sotto l'imperatore [[Aśoka]], una delle figure preminenti della storia antica dell'India.<ref>{{en}} {{cita web |titolo = Dinastia Maurya |url = http://www.livius.org/man-md/mauryas/mauryas.html |autore = Jona Lendering |accesso = 17-06-2007}}</ref> L'impresa di unificare un territorio così vasto sarà emulata solo parecchi secoli dopo la caduta dell'Impero Maurya da un altro grande impero: l'[[Impero Gupta]] nel terzo secolo d.C., in un periodo definito come "l'età d'oro dell'India antica".<ref>{{cita web |url=http://india.gov.in/knowindia/ancient_history4.php|titolo=Gupta period has been described as the Golden Age of Indian history|editore=National Informatics Centre (NIC)|accesso=03-10-2007}}</ref><ref>Heitzman, James. (2007). "[http://encarta.msn.com/encyclopedia_761571624/Gupta_Dynasty.html#s3 Dinastia Gupta,]" Microsoft(r) Encarta(r) Online Encyclopedia 2007</ref>In quei secoli vi furono continui contatti commerciali con l' [[Impero Romano]]<ref>Gary Keith Young, Rome's Eastern Trade: International Commerce and Imperial Policy, 31 BC-AD 305, Routledge2001, ISBN 0415242193</ref>.
Con la caduta dell'[[Impero Gupta]] sorsero nuovi regni, soprattutto a meridione dove presero forma nuovi imperi, tra cui i principali furono quello delle dinastie [[dinastia Chalukya|Chalukya]], [[dinastia Rashtrakuta|Rashtrakuta]], [[Impero Hoysala|Hoysala]], [[dinastia Pallava|Pallava]], [[dinastia Pandya|Pandya]], e [[dinastia Chola|Chola]].
Nell'epoca dei grandi imperi dell'antichità, la [[scienza]], l'[[ingegneria]], l'[[arte]], la [[letteratura]], l'[[astronomia]] e la [[filosofia]] fioriranno sotto il patrocinio dei vari re ed imperatori.

[[File:Mughals.JPG|thumb|right|L'[[Impero Moghul]] al suo apogeo.]]
In seguito alle invasioni provenienti dall'Asia centrale tra il [[X secolo|X]] e il [[XII secolo]], gran parte del nord India passò sotto il dominio del [[Sultanato di Delhi]] prima, e del più vasto [[Gran Mogol|Impero Moghul]] poi. Sotto il regno di [[Akbar|Akbar il Grande]] l'India conobbe un periodo di armonia religiosa, e di fervore culturale ed economico.<ref>{{en}} {{cita web|url=http://www.edwebproject.org/india/mughals.html|titolo=The Mughal Legacy}}</ref><ref>{{en}} {{cita web|url=http://www.easternbookcorporation.com/moreinfo.php?txt_searchstring=13880|titolo=The Mughal World : Life in India's Last Golden Age}}</ref>
Gli imperatori Moghul estesero gradualmente i loro regni fino a coprire gran parte del subcontinente.
Tuttavia diversi regni indigeni, come ad esempio l'[[Impero di Vijayanagara]] [[hindù]] resistettero in particolare nel sud, oltre al [[Regno Ahom]] nel nord-est.
Tra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XVIII secolo]], la supremazia dei Moghul diminuì e l'[[Impero Maratha]] divenne la potenza dominante.<ref>[http://www.wsu.edu/~dee/MUGHAL/MARATHAS.HTM I Maratha]</ref>
Dal [[XVI secolo]] diversi paesi europei, tra cui [[Portogallo]], [[Paesi Bassi]], [[Francia]] e [[Regno Unito]], iniziarono ad arrivare inizialmente come commercianti, ma approfittando poi delle spaccature fra i vari regni, si andarono imponendo con le loro colonie.
Nel [[1856]] la maggior parte dell'India era sotto il controllo della [[Compagnia Inglese delle Indie Orientali]].<ref>{{cita web |url=http://india.gov.in/knowindia/history_freedom_struggle.php|titolo=History : Indian Freedom Struggle (1857-1947)|editore=National Informatics Centre (NIC)|accesso=2007-10-03}}</ref>
Un anno più tardi un'insurrezione a livello nazionale chiamata [[Moti indiani del 1857|Prima guerra di indipendenza indiana]] mise in serio pericolo il dominio della società britannica, ma alla fine la rivolta venne sedata.
Come conseguenza, l'India passò interamente sotto il governo diretto della [[Regno Unito|Corona britannica]] come colonia dell'Impero Britannico.

[[File:Nehru Gandhi 1937 touchup.jpg|thumb|left|[[Mahatma Gandhi]] (destra) con [[Jawaharlal Nehru]], 1937. Nehru sarebbe diventato il primo Primo Ministro indiano nel [[1947]].]]
Nella prima metà del [[XX secolo]] fu lanciata una lotta per l'indipendenza a livello nazionale dal [[Congresso Nazionale Indiano]] e da altre organizzazioni politiche.
Negli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]] con il movimento guidato dal [[Mahatma Gandhi]], milioni di persone furono impegnate in una campagna di disobbedienza civile di massa.<ref name="CONCISE ENCYCLOPEDIA 3">{{cita libro |Concise Encyclopedia| Dorling Kindersley Limited | 1997 | p. 455 }} ISBN 0-7513-5911-4</ref>
Il [[15 agosto]] [[1947]] l'India ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna, ma venne divisa in due governi indipendenti tra il [[Dominion dell'India]] e il [[Dominion del Pakistan]] in conformità alla volontà della [[Lega musulmana]].<ref name="CONCISE ENCYCLOPEDIA..">{{cita libro| Concise Encyclopedia |Dorling Kindersley Limited |1997 | p. 322 }} ISBN 0-7513-5911-4</ref>
Tre anni più tardi, il [[26 gennaio]] [[1950]], l'India divenne una repubblica e entrò in vigore una nuova costituzione.<ref name="CIA">{{cita web |titolo=CIA Factbook: India - CIA Factbook| url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/in.html |accesso=28-11-2010}}</ref>

Dopo l'indipendenza furono portate avanti lotte di religione e fra le [[casta|caste]] e insurrezioni in varie parti del paese, ma che si fu in grado di arginare attraverso la tolleranza e le riforme costituzionali.<br />
Il [[terrorismo]] in India costituisce un importante problema di sicurezza, in particolare nel [[Jammu e Kashmir]], nel nord-est dell'India e recentemente anche nelle grandi città come [[Delhi]] e [[Mumbai]]. L'attacco del [[2001]] al Parlamento indiano rimane l'attentato più grave.
L'India ha sospeso le controversie territoriali con la [[Cina]], che nel [[1962]] portò alla [[Guerra Cino-Indiana]], e con il [[Pakistan]], che portò a delle guerre nel [[1947]], [[1965]], [[1971]] e [[1999]].<br />
L'India è un membro fondatore del [[Movimento dei Non-Allineati]] e delle [[Nazioni Unite]] (all'epoca come facente parte dell'India britannica).
Nel [[1974]] l'India ha condotto un test nucleare sotterraneo,<ref name="India is a Nuclear State">{{cita web|titolo = India Profile|url = http://www.nti.org/e_research/profiles/India/index.html|accesso = 20-06-2007|anno= 2003
|editore = Nuclear Threat Initiative (NTI)}}</ref> a cui hanno fatto seguito altri cinque test nel [[1998]], rendendo l'India una potenza dotata di [[bomba atomica]].<ref name="India is a Nuclear State"/>
A partire dal [[1991]] importanti riforme economiche hanno trasformato l'India in uno dei paesi con tassi di crescita economica fra i più alti del mondo,<ref name="Montek">{{cite paper
|nome = [[Montek Singh Ahluwalia]]
|titolo = Economic Reforms in India since 1991: Has Gradualism Worked?
|editore= Journal of Economic Perspectives|anno= 2002|url = http://planningcommission.nic.in/aboutus/speech/spemsa/msa008.doc
|accesso = 13-06-2007
}}</ref> che hanno contribuito, tanto a livello regionale che globale, ad aumentare il peso specifico.<ref name="ERS">{{cita web |url=http://www.ers.usda.gov/Briefing/India/ |titolo=India is the second fastest growing economy-Economic Research Service (ERS)|accesso=05-08-2007 |editore=United States Department of Agriculture (USDA)}}</ref>

== Geografia ==
Tre sono le grandi regioni geografiche in cui si può dividere l'India
=== Geografia fisica ===
{{vedi anche|Storia geologica dell'India}}

[[File:Deserto del Thar.jpg|thumb|left|Il [[deserto di Thar]].]]
L'India geograficamente rappresenta la maggior parte del [[subcontinente indiano]], ed è poggiata sopra la [[placca indiana]], che a sua volta fa parte della [[placca indo-australiana]].<ref name=ali2005-p172-173>{{cita libro|Harvnb Ali|Aitchison|2005|p. 172-173}}</ref>

La geografia dell'India odierna deriva da processi geologici iniziati 75 milioni di anni fa, quando il subcontinente indiano, allora parte della sponda meridionale del supercontinente [[Gondwana]], iniziò una deriva in direzione nord-est durata 50 milioni di anni, attraversando tutto l'[[Oceano Indiano]] (il quale era ancora in via di formazione).<ref name=ali2005-p172-173>{{cita libro|Harvnb Ali|Aitchison|2005|p. 172-173}}</ref> La collisione del [[subcontinente]] con la [[placca eurasiatica]] e la successiva [[subduzione]] sotto ad essa, ha dato forma all'[[Himalaya]] (che culmina limitatamente al territorio indiano nel [[Kanchenjonga]] con i suoi 8.586 metri), la più alta [[catena montuosa]] del [[Terra|pianeta]], che ora cinge l'India a nord e a nord-est.<ref name=ali2005-p172-173/> Negli antichi fondali marini immediatamente a sud delle emergenti cime himalayane, il movimento tettonico creò un vasto avvallamento, che successivamente venne progressivamente riempito con i sedimenti dei fiumi,<ref>Dikshit, K.R.; Joseph E. Schwartzberg (2007). ''[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/285248/India India: The Land]''. ''Encyclopædia Britannica''. pp. 7</ref> dando vita all'odierna [[pianura Indo-Gangetica]].<ref>{{cita news |autore=B. Prakash, Sudhir Kumar, M. Someshwar Rao, S. C. Giri |titolo=Holocene tectonic movements and stress field in the western Gangetic plains |pubblicazione= Current Science (volume 79) |anno= 2000 |pagina= 438-449 |url= http://www.ias.ac.in/currsci/aug252000/prakash.pdf}}</ref>
A ovest di questa pianura, separata dai [[monti Aravalli]], si trova il [[deserto di Thar]].<ref>Dikshit, K.R.; Joseph E. Schwartzberg (2007). ''[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/285248/India India: The Land]''. ''Encyclopædia Britannica''. pp. 8</ref> La pianura originaria del subcontinente continua a sopravvivere nella parte peninsulare dell'India, nella regione più antica e geologicamente più stabile che si estende dal nord fino ai [[monti Satpura]] e [[monti Vindhya|Vindhya]] nell'India centrale. Queste catene corrono parallelamente al [[Mar Arabico]] nella costa del [[Gujarat]], e più a sud si trova un ampio territorio che prende il nome di [[altopiano del Deccan]], fiancheggiato a occidente dalle catene costiere dei [[Ghati Occidentali]], e a oriente dai [[Ghati orientali|Ghati Orientali]].<ref>Dikshit, K.R.; Joseph E. Schwartzberg (2007). ''[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/285248/India India: The Land]''. ''Encyclopædia Britannica''. pp. 9-10</ref> L'altopiano del Deccan contiene alcune delle rocce indiane di più antica formazione (anche più di un miliardo di anni).

[[File:Andaman.jpg|thumb|left|Le [[isole Andamane]].]]

[[File:Aravalli.jpg|thumb|I [[monti Aravalli]].]]
[[File:Paddy Fields Thanjavur.jpg|thumb|Risaie nel [[Tamil Nadu]].]]
L'India si trova a nord dell'[[equatore]], compresa tra il 6°44' e il 35°30' di latitudine nord e il 68°7' e il 97°25' di longitudine est.

La costa indiana si estende per 7.517 km di lunghezza; 5.423 km dei quali corrono lungo la penisola, mentre 2.094 km appartengono alle isole [[Andamane]], Nicobare, e [[Laccadive]]. Secondo le ''carte idrografiche navali dell'India'', la costa è costituita per il 43% da spiagge di sabbia, l'11% da costa rocciosa e scogliere, e il 46% da distese fangose o paludose.

La catena himalayana dà origine a grandi fiumi che attraverso il nord dell'India, tra cui il [[Gange]] e il [[Brahmaputra]], si gettano nel [[Golfo del Bengala]].<ref>Dikshit, K.R.; Joseph E. Schwartzberg (2007). ''[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/285248/India India: The Land]''. ''Encyclopædia Britannica''. pp. 15</ref> Importanti affluenti del Gange includono lo [[Yamuna (fiume)|Yamuna]] e il [[Kosi]], la cui bassa pendenza dei territori che attraversa è causa di disastrose inondazioni ogni anno. I grandi fiumi della penisola comprendono il [[Godavari]], il [[Mahanadi]], il [[Kaveri]], e la [[Krishna (fiume)|Krishna]], che si gettano nel [[Golfo del Bengala]];<ref>Dikshit, K.R.; Joseph E. Schwartzberg (2007). ''[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/285248/India India: The Land]''. ''Encyclopædia Britannica''. pp. 16</ref> e il [[Narmada]] e il [[Tapti]], che si gettano nel [[Mar Arabico]].<ref>Dikshit, K.R.; Joseph E. Schwartzberg (2007). ''[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/285248/India India: The Land]''. ''Encyclopædia Britannica''. pp. 17</ref>
Tra le più caratteristiche coste indiane si segnalano le paludose [[Rann di Kutch]] nell'India occidentale, e il delta alluvionale [[Sundarbans]], condiviso con il vicino [[Bangladesh]].<ref>Dikshit, K.R.; Joseph E. Schwartzberg (2007). ''[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/285248/India India: The Land]''. ''Encyclopædia Britannica''. pp. 12</ref>
L'India ha due arcipelaghi: le Laccadive, atolli corallini vicino alla costa sud-occidentale e le [[Andamane e Nicobare]], di origine [[vulcano|vulcanica]] situate nel [[mar delle Andamane]].<ref>Dikshit, K.R.; Joseph E. Schwartzberg (2007). ''[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/285248/India India: The Land]''. ''Encyclopædia Britannica''. pp. 13</ref>

Il clima indiano è fortemente influenzato dall'[[Himalaya]] e dal [[deserto di Thar]], che guida i [[monsoni]]. L'Himalaya frena i venti freddi dell'[[Asia centrale]], mantenendo la maggior parte del subcontinente ad una temperatura più alta di regioni poste a simili latitudini.<ref>Posey, C.A (1994). ''The Living Earth Book of Wind and Weather.'' Reader's Digest Association. ISBN 0-8957-7625-1.</ref><ref>Wolpert, Stanley (2003). ''A New History of India''. Oxford and New York: Oxford University Press. p. 544. ISBN 0195166787</ref>
Il [[deserto di Thar]] svolge un ruolo fondamentale per attrarre i venti del monsone estivo, con un alto tasso di umidità, tra giugno e ottobre, che fornisce la maggior parte delle piogge nel corso dell'anno. Quattro grandi raggruppamenti climatici predominano nel paese: tropicale umido, tropicale secco, subtropicale umido, e montano.<ref>Heitzman, J.; R.L. Worden (1996). India: A Country Study. Library of Congress (Area Handbook Series). ISBN 0-8444-0833-6.</ref>

== Clima ==

[[Immagine:India average annual temperature map en.svg|thumb|right| Media annua delle temperature in India:

{| cellspacing="0" align="center" style="background:#F9F9F9; font-size:100%; width:100%; %border:1px #000000;"
|-
| {{legenda|#C6A0F3|Sotto i 20,0° C. }}
|-
| {{legenda|#80B3F3|20,0-22,5° C. }}
|-
| {{legenda|#CDDE7B|22,5-25,0° C. }}
|-
| {{legenda|#FFF2B3|25,0-27,5° C. }}
|-
| {{legenda|#DE877B|Al di sopra si 27,5° C. }}
|
|}]]

[[File:India climatic zone map en.svg|thumb|right|Aree climatiche, basate sul [[Classificazione dei climi di Köppen|sistema di Köppen]]:
{| cellspacing="0" align="center" style="background:#F9F9F9; font-size:100%; width:100%; %border:1px #000000;"
|-
| {{legenda|#C6A0F3|Clima alpino }} || '''E''' || ''(ETh)''
|-
| {{legenda|#A0C6F3|Subtropicale umido}} || '''C''' || ''(Cfa)''
|-
| {{legenda|#D4EFB7|Tropicale umido e secco}} || '''A''' || ''(Aw)''
|-
| {{legenda|#739A4D|Tropicale umido}} || '''A''' || ''(Am)''
|-
| {{legenda|#FFE674|Semi-arido}} || '''B''' || ''(BSh)''
|-
| {{legenda|#DE877B|Arido}} || '''B''' || ''(BWh)''
|
|}]]

L'India comprende una vasta gamma di condizioni meteorologiche e climatiche, fortemente influenzate sia dalla scala geografica, che dalla varietà topografica. Analizzati secondo il [[Classificazione dei climi di Köppen|sistema Köppen]], l'India ospita sei principali sottotipi climatici, che vanno dal [[deserto|desertico]] a ovest, alpino e glaciale a nord, tropicale umido e tropicale secco delle regioni del sud-ovest e delle isole, al subtropicale, all'arido. Da qui si innestano tutta una serie di microclimi regionali. Il [[subcontinente]] ha quattro stagioni: inverno (gennaio e febbraio), estate (da marzo a maggio), la stagione del [[monsone]] (da giugno a settembre), e un periodo post-monsone (ottobre-dicembre).

L'unicità geografica e geologica dell'India ne influenza fortemente il clima; questo è particolarmente vero per l'[[Himalaya]] e le montagne dell'[[Hindu Kush]] che agiscono come un ostacolo ai venti freddi provenienti dall'[[Asia centrale]].<ref name="Chang_1967">{{cita news |autore=Chang, JH |anno=1967 |titolo=The Indian Summer Monsoon |pubblicazione=Geographical Review (volume 57, capitolo 3) |pagina=373-396}}</ref> Ciò contribuisce a tenere più elevate le temperature rispetto a regioni poste alle stesse latitudini. Pertanto, anche se il [[Tropico del Cancro]] (il confine tra aree tropicali e subtropicali) passa attraverso il centro dell'India, l'intera Paese è tendenzialmente considerato come tropicale. Contemporaneamente, il [[Deserto di Thar]] svolge un ruolo importante nell'attrarre l'umidità dei venti che spirano verso sud-ovest carichi del [[monsone]] estivo, che tra giugno e ottobre forniscono la maggior parte delle precipitazioni.<ref name="Chang_1967"/><ref name="NCERT_28">{{cita web |url=http://www.ncert.nic.in/book_publishing/Class%209/Geography/Chapter%204.pdf |titolo=Clima - National Council of Educational Research and Training (NCERT). (pag. 28) |accesso=31-03-2007}}</ref>

Un clima tropicale piovoso caratterizza regioni in cui persistono alte temperature, che normalmente non scendono al di sotto dei 18&nbsp;°C. L'India ospita due sottotipi climatici che rientrano nell'ambito di questo gruppo. Il [[monsone|clima monsonico]] delle regioni [[tropico|tropicali]] copre le pianure del sud-ovest lungo la [[Malabar|Costa di Malabar]], i [[Ghati Occidentali]], l'[[Assam]] meridionale, le isole [[Laccadive]] e le Isole Andamane e Nicobare. La pioggia ha carattere stagionale, in genere sopra al di sopra dei 2.000 mm annui. La maggior parte delle precipitazioni si verifica tra maggio e novembre.
[[File:Agasthiyamalai range and Tirunelveli rainshadow.jpg|thumb|left|250px|La catena dell'Agasthiyamalai dei [[Ghati Occidentali]] come vista dalla regione arida del Tirunelveli.]]
Il clima tropicale umido e secco è più comune. Significativamente più asciutto delle zone umide tropicali, prevale sulla maggior parte dell'entroterra peninsulare indiano. L'inverno è caratterizzato da periodi di siccità con temperature medie al di sopra dei 18&nbsp;°C. L'estate è eccezionalmente calda con temperature che possono superare i 50&nbsp;°C nel mese di maggio, e con ondate di calore che annualmente uccidono centinaia di indiani. La stagione delle piogge dura da giugno a settembre; le precipitazioni annue medie sono nell'ordine dei 750-1500 mm.

Un clima tropicale arido e semi-arido predomina in ampie regioni a sud del [[Tropico del Cancro]] e ad est dei [[Ghati Occidentali]], tra [[Karnataka]], [[Tamil Nadu]], [[Andhra Pradesh]] occidentale, e [[Maharashtra]] centrale, dove le precipitazioni sono tra i 400 e i 750 millimetri all'anno. Dicembre è il mese più freddo, con temperature ancora tra i 20-24&nbsp;°C. I mesi tra marzo e maggio sono caldi e asciutti; la media mensile delle temperature è di 32&nbsp;°C.

La maggior parte delle regioni settentrionali e del nord-est dell'India è soggetta ad un clima subtropicale-umido. Anche se presenta estati calde, le temperature nei mesi più freddi può scendere al livello degli 0&nbsp;°C. A causa delle ampie piogge monsoniche, l'India ha un solo sottotipo di questo clima, il ''CFA'' (sotto il sistema Köppen).<ref>{{cita web |url=http://www.utexas.edu/depts/grg/kimmel/GRG301K/grg301kkoppen.html|autore=Kimmel TM |titolo=Clima e precipitazioni: classificazione climatica Koppen - University of Texas at Austin |anno=2000 |accesso=08-04-2007}}</ref> La maggior parte di questa regione si caratterizza per scarse precipitazioni durante l'inverno. Le precipitazioni annue variano da meno di 1.000 mm ad occidente, fino agli oltre 2.500 mm delle regioni nord-orientali.

Le regioni settentrionali situata nell'[[Himalaya]] sono soggette al clima alpino. Qui la temperatura scende di 5,1&nbsp;°C ogni mille metri di altitudine (tasso di decadenza adiabatico).<ref>{{cita news |autore=Carpenter C. |anno=2005 |titolo=The environmental control of plant species density on a Himalayan elevation gradient |pubblicazione=Journal of Biogeography (volume 32) |pagina=999-1018}}</ref> L'area situata ad altitudini tra i 1.100-2.300 metri riceve abbondanti piogge, che scendono rapidamente al di sopra di questi limiti. Sopra i 5.000 metri non piove mai, tutte le precipitazioni sono sotto forma di neve.

== Demografia ==
[[File:India population density map en.svg|thumb|200px|Densità della popolazione.]]
[[File:India-demography.png|thumb|left|200px|Crescita demografica dal 1961 al 2003.]]

Con una popolazione stimata in circa 1,10 miliardi di persone,<ref name="CIA"/> che rappresenta il 17% della popolazione mondiale,<ref>[http://geography.about.com/od/obtainpopulationdata/a/indiapopulation.htm India Likely to Surpass China in Population by 2030], Matt Rosenberg</ref> l'India è il secondo paese più popoloso del pianeta (dopo la [[Cina]]). L'aspettativa di vita è di 63,9 anni, e il tasso di crescita della popolazione dell'1,38% annuo; ci sono 22,01 nascite ogni 1.000 abitanti all'anno.<ref name="CIA"/> Il rapporto nazionale donne/uomini è pari a 944 donne per 1.000 uomini.

Quasi il 70% degli indiani risiedono nelle zone rurali, anche se negli ultimi decenni la migrazione verso le città più grandi ha portato a un drammatico aumento nel paese della popolazione urbana. Le più grandi città sono [[Bombay]] (Mumbai), [[Delhi]], [[Calcutta]] (Kolkata), [[Madras]] (Chennai), [[Bangalore]] (Bengaluru), [[Hyderabad]] e [[Ahmedabad]].<ref name="LOC PROFILE">{{cita web|titolo = Country Profile: India
|url = http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/profiles/India.pdf|accesso = 24-06-2007|editore= Library of Congress - Federal Research Division}}</ref>
Il tasso di alfabetizzazione è del 64,8% (53,7% per le donne e 75,3% per gli uomini).<ref name="CIA"/> Lo stato del [[Kerala]] ha il più alto tasso di alfabetizzazione (91%);<ref>{{cita web|url=http://www.kerala.gov.in/education/|titolo=Alfabetizzazione del Kerala|editore=Government of Kerala|accesso=13-12-2007}}</ref> [[Bihar (India)|Bihar]] il più basso (47%).<ref>{{cita web|url=http://gov.bih.nic.in/Profile/CensusStats-03.htm Census Statistics of Bihar: Literacy Rates|titolo=Alfabetismo del Bihar|accesso=13-12-2007|editore=Government of Bihar}}</ref>

{| style="width:100%"
|+ '''Stati e territori dell'India''' (XIV censimento, marzo 2001)<ref>[http://www.censusindia.gov.in/]</ref>
| align="center" |
{| {{prettytable}}
! #
! [[Stati federati e territori dell'India|Stato]]
! Popolazione
|-
| 1 || [[Uttar Pradesh]] || 166.197.921
|-
| 2 || [[Maharashtra]] || 96.878.627
|-
| 3 || [[Bihar (India)|Bihar]] || 82.998.509
|-
| 4 || [[Bengala Occidentale]] || 80.176.197
|-
| 5 || [[Andhra Pradesh]] || 76.210.007
|-
| 6 || [[Tamil Nadu]] || 62.405.679
|-
| 7 || [[Madhya Pradesh]] || 60.348.023
|-
| 8 || [[Rajasthan]] || 56.507.188
|-
| 9 || [[Karnataka]] || 52.850.562
|-
| 10 || [[Gujarat]] || 50.671.017
|-
| 11 || [[Orissa]] || 36.804.660
|}
| valign="top" |
{| {{prettytable}}
| 12 || [[Kerala]] || 31.841.374
|-
| 13 || [[Jharkhand]] || 26.945.829
|-
| 14 || [[Assam]] || 26.655.528
|-
| 15 || [[Punjab (India)|Punjab]] || 24.358.999
|-
| 16 || [[Haryana]] || 21.144.564
|-
| 17 || [[Chhattisgarh]] || 20.833.803
|-
| 18 || [[Delhi]] (Territorio) || 13.850.507
|-
| 19 || [[Jammu e Kashmir]] || 10.143.700
|-
| 20 || [[Uttarakhand]] || 8.489.349
|-
| 21 || [[Himachal Pradesh]] || 6.077.900
|-
| || Altri 14 Stati/Territori || 16.220.385
|-
| || '''Totale''' || '''1.027.015.247'''
|}
|}

=== Religioni ===
[[File:Shiva3-restored.png|thumb|La statua di [[Shiva]] a [[Rishikesh]] lungo le rive del [[Gange]].]]
{{vedi anche|Induismo|Cristianesimo in India}}
In base ai dati del [[censimento]] del [[2001]], la popolazione indiana è a grande maggioranza di religione [[induismo|induista]] (80,45%, corrispondente a circa 800 milioni di indiani), compresi gli [[Ayyavalismo|ayyavazhi]] che sono considerati una setta induista e sono presenti soprattutto nell'India meridionale; la seconda comunità religiosa della nazione è quella dei [[islam|musulmani]] che assommano al 13,43% della popolazione totale dell'India.<ref name="CensusRel" /> Sono presenti inoltre altre minoranze religiose: [[cristianesimo|cristiani]] 2,34%, [[Sikhismo|sikh]] 1,87%, [[buddhismo|buddhisti]] 0,77%, [[giainismo|giainisti]] 0,41% e altre comunità religiose 0,65% (religioni tradizionali tribali, [[Bahaismo|bahai]], [[Religione ebraica|ebrei]] e [[Zoroastrismo|parsi]]).<ref name="CensusRel">{{cita web |titolo=Census of India 2001, Data on Religion |editore=Census of India |url=http://www.censusindia.gov.in/Census_Data_2001/India_at_glance/religion.aspx |accesso=22-11-2007}}</ref>
[[File:Varanasi cremation.jpg|left|thumb|Cremazione a [[Varanasi]].]]
I musulmani costituiscono la maggioranza nel [[Jammu e Kashmir]] e nelle [[Laccadive]], mentre formano grosse minoranze negli stati di [[Uttar Pradesh]] (30 milioni, circa un quinto della popolazione), [[Bihar (India)|Bihar]] (13 milioni e mezzo, un sesto della popolazione), [[Bengala Occidentale]] (un quarto della popolazione), [[Assam]] (poco meno di un terzo) e [[Kerala]] (un quarto).

I sikh costituiscono la maggioranza in [[Punjab (India)|Punjab]] e formano significative minoranze nel territorio di [[Delhi]] (mezzo milione) e nell'[[Haryana]] (oltre un milione). I buddhisti formano la maggioranza nello stato del [[Sikkim]] e nella regione del [[Ladakh]] e sono diffusi tra i [[paria]] grazie alle conversioni di massa iniziate dal [[Bhimrao Ramji Ambedkar|dr. Ambedkar]] negli [[anni 1950|anni cinquanta]]. I giainisti si trovano soprattutto negli stati di [[Rajasthan]] (650.000), [[Gujarat]] (525.000), [[Maharashtra]] (1.300.000) e [[Karnataka]] (400.000), i parsi sono concentrati a [[Bombay]].<ref>{{cita web|autore=Census of India|lingua=en|url=http://www.censusindia.gov.in/Census_Data_2001/Census_data_finder/C_Series/Population_by_religious_communities.htm|titolo=Population by religious communities|accesso=20-06-2008}}</ref>

Gli ebrei, ora molto ridotti, erano presenti storicamente con le comunità di [[Kochi (India)|Cochin]], del [[Maharashtra]] (''Bene Israel''), di Bombay (''Baghdadi''), nel Mizoram (''Bnei Menashe'', indiani convertiti) e nell'Andhra Pradesh (''Bene Ephraim'', anch'essi indiani convertiti).

In 7 stati indiani sono tuttora in vigore norme che avversano la conversione dall'[[induismo]] verso le altre religioni. Tali stati sono:
# [[Orissa]]
# [[Madhya Pradesh]]
# [[Arunachal Pradesh]]
# [[Gujarat]]
# [[Rajasthan]]
# [[Chhattisgarh]]
# [[Himachal Pradesh]].

=== Lingue ===
[[File:Monde indien langues.png|thumb|200px|Lingue indoarie e dravidiche nel sub-continente indiano]]
L'India è la seconda entità geografica per diversità culturale, linguistica e genetica dopo l' [[Africa]].<ref name="LOC PROFILE"/>

L'India è la patria di due grandi [[famiglia linguistica|famiglie linguistiche]]: [[Lingue indoarie|Indo-Ariana]] (parlata da circa il 74% della popolazione) e [[lingue dravidiche|Dravidica]] (parlata da circa il 24%). Altre lingue parlate appartengono alle famiglie [[lingue austroasiatiche|Austroasiatiche]] e [[lingue sinotibetane|Tibeto-Birmana]].

La Costituzione non riconosce una lingua nazionale, ma diverse lingue ufficiali: l'[[Hindi]] è lingua ufficiale del governo (art.343) e da una a tre lingue sono designate come lingue ufficiali dei singoli stati (art.345).

L'[[Hindi]] è la lingua più parlata<ref>{{cita web |titolo=Lingue per numero di parlanti secondo il censimento del 1991|editore= Central Institute of Indian Languages |url= http://www.ciil.org/Main/Languages/map4.htm |accesso= 2 agosto 2007}}</ref> oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Unione.<ref> Mallikarjun, B. (Nov., 2004), [http://www.languageinindia.com/nov2004/mallikarjunmalaysiapaper1.html Fifty Years of Language Planning for Modern Hindi-The Official Language of India], [http://www.languageinindia.com/index.html ''Language in India''], Volume 4, Number 11. ISSN 1930-2940.</ref>

L'[[Lingua inglese|Inglese]], che viene ampiamente utilizzato in economia e nelle gestioni aziendali, ha lo status di "lingua ufficiale sussidiaria".<ref name=English-subsidiary>{{cita web |titolo=Notification No. 2/8/60-O.L. (Ministry of Home Affairs), datato 27 aprile, 1960|url=http://www.rajbhasha.gov.in/preseng.htm|accesso=4 luglio 2007}}</ref>

La costituzione riconosce inoltre altre 21 lingue che vengono abbondantemente parlate e utilizzate nei documenti pubblici dei vari stati, fra cui l'[[lingua assamese|assamese]] ([[Assam]]), il [[lingua bengalese|bengalese]] ([[Bengala Occidentale]]), il [[lingua gujarati|gujarati]] ([[Gujarat]]), il [[lingua kannada|kannada]] ([[Karnataka]]), il [[lingua malayalam|malayalam]] ([[Kerala]]), il [[lingua marathi|marathi]] ([[Maharashtra]]), l'[[lingua oriya|oriya]] ([[Orissa]]), il [[lingua punjabi|panjabi]] ([[Punjab (India)|Punjab]], [[Haryana]]), il [[lingua tamil|tamil]] ([[Tamil Nadu]]), il [[lingua telugu|telugu]] ([[Andhra Pradesh]]). Kannada, Malayalam, Tamil e Telugu sono lingue dravidiche, le altre indoarie.

Il numero di dialetti in India è di ben 1.652.<ref name="Manorama"> {{cita libro |K.M. Matthew |Manorama Yearbook 2003 pg 524|Malayala Manorama |2006|id=ISBN 81-89004-07-7}}</ref>

== Ordinamento dello stato ==
=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Suddivisioni dell'India|Stati federati e territori dell'India}}
L'India è una [[stato federale|federazione]] di stati con parlamenti e governi autonomi.
Ci sono [[Stati federati e territori dell'India|28 stati federati e 7 territori]], fra cui quello della [[capitale (città)|capitale]], [[Nuova Delhi]], e ognuno di essi è suddiviso in [[distretti dell'India|distretti]];<ref>{{cita web|url=http://districts.gov.in/|titolo=Distretti dell'India|accesso=25-11-2007|editore=National Informatics Centre (NIC) - Government of India}}</ref> in alcuni stati federati i distretti sono riuniti in [[divisioni dell'India|divisioni]], che rappresentano così il secondo livello amministrativo di questi stati. Nel [[1956]], sotto ''States Reorganisation Act'' gli stati vennero formati su base linguistica.<ref>{{cita web|url=http://www.commonlii.org/in/legis/num_act/sra1956250/|titolo= States Reorganisation Act, 1956 (Constitution of India)|editore=Commonwealth Legal Information Institute|accesso=31-10-2007}}</ref>
Da ricordare che alcuni stati e distretti sono dotati di Maragià (''Maharaja'', "grande re"), tradizionale titolo dei sovrani indiani.
Questi sono dotati di poteri eminentemente rappresentativi e simbolici.
Da segnalare altresì la particolarità strutturale dei Territori, sovente caratterizzati da una storia peculiare.
Tra questi sono da ricordare Pondicherry, dalla tipica caratterizzazione francese, e le Isole Andamane, popolate in gran parte da bianchi anglosassoni e genti indigene molto particolari, caratterizzate da statura bassa, i quali vivono ancora oggi secondo usi e costumi risalenti a migliaia di anni fa e tramandati dai loro antenati.
La divisione amministrativa dell'India consiste in:
{{India - Mappa attiva}}
{|
|-
|
'''28 stati federati'''

# [[Andhra Pradesh]]
# [[Arunachal Pradesh]]
# [[Assam]]
# [[Bihar (India)|Bihar]]
# [[Chhattisgarh]]
# [[Goa]]
# [[Gujarat]]
# [[Haryana]]
# [[Himachal Pradesh]]
# [[Jammu e Kashmir]]
# [[Jharkhand]]
# [[Karnataka]]
# [[Kerala]]
# [[Madhya Pradesh]]
|
<ol start="15">
<li> [[Maharashtra]]
<li> [[Manipur]]
<li> [[Meghalaya]]
<li> [[Mizoram]]
<li> [[Nagaland]]
<li> [[Orissa]]
<li> [[Panjab]]
<li> [[Rajasthan]]
<li> [[Sikkim]]
<li> [[Tamil Nadu]]
<li> [[Tripura]]
<li> [[Uttar Pradesh]]
<li> [[Uttaranchal]]
<li> [[Bengala Occidentale]]
</ol>
|
|}

{|
|-
|
'''6 Territori dell'Unione'''

A. [[Andamane e Nicobare]] <br />
B. [[Chandigarh]]<br />
C. [[Dadra e Nagar Haveli]]<br />
D. [[Daman e Diu]]<br />
E. [[Laccadive]]<br />
G. [[Pondicherry]]

'''1 Territorio della capitale nazionale'''

F. [[Delhi]]

|
|}

La maggior parte degli stati federati seguono nei loro confini le frontiere [[lingua (idioma)|linguistiche]]; alcuni di questi sono stati creati nel [[2001]]. Certe regioni rivendicano invece l'autonomia come nuove entità statali federate.

=== Città principali ===
{{vedi anche|Città dell'India}}
[[File:Gateway of India.jpg|thumb|[[Mumbai]].]]
[[File:Lotus temple 47.jpg|thumb|[[Delhi]].]]
[[File:Jaipur bird view.jpg|thumb|Visione aerea di [[Jaipur]].]]

{| {{prettytable}}
|+ Principali città dell'India (stime 2008)<ref>[http://www.world-gazetteer.com/wg.php?x=&men=gcis&lng=en&dat=32&geo=-104&srt=npan&col=aohdq&pt=c&va=&srt=pnan World Gazetteer online]</ref>
|-
! #
! [[Città dell'India|Città]]
! [[Stati federati e territori dell'India|Stato]]
! Popolazione
|-
| 1 || [[Mumbai]] || [[Maharashtra]] || 13.662.885
|-
| 2 || [[Delhi]] || [[Delhi]] || 11.954.217
|-
| 3 || [[Madras]] || [[Tamil Nadu]] || 5.180.533
|-
| 4 || [[Calcutta]] || [[Bengala Occidentale]] || 5.021.458
|-
| 5 || [[Bangalore]] || [[Karnataka]] || 4.562.843
|-
| 6 || [[Hyderabad]] || [[Andhra Pradesh]] || 3.980.938
|-
| 7 || [[Ahmedabad]] || [[Gujarat]] || 3.867.336
|-
| 8 || [[Pune]] || [[Maharashtra]] || 3.230.322
|-
| 9 || [[Surat]] || [[Gujarat]] || 3.124.249
|-
| 10 || [[Kanpur]] || [[Uttar Pradesh]] || 3.067.663
|-
| 11 || [[Jaipur]] || [[Rajasthan]] || 2.997.114
|-
| 12 || [[Lucknow]] || [[Uttar Pradesh]] || 2.621.063
|-
| 13 || [[Nagpur]] || [[Maharashtra]] || 2.359.331
|-
| 14 || [[Indore]] || [[Madhya Pradesh]] || 1.768.303
|-
| 15 || [[Patna]] || [[Bihar (India)|Bihar]] || 1.753.543
|-
| 16 || [[Bhopal]] || [[Madhya Pradesh]] || 1.712.355
|-
| 17 || [[Thane]] || [[Maharashtra]] || 1.673.465
|-
| 18 || [[Ludhiana]] || [[Punjab (India)|Punjab]] || 1.662.325
|-
| 19 || [[Agra]] || [[Uttar Pradesh]] || 1.590.073
|-
| 20 || [[Vadodara]] || [[Gujarat]] || 1.487.956
|}

=== Assetto istituzionale ===
La Costituzione indiana è la più lunga e la più esauriente costituzione di qualsiasi nazione indipendente nel mondo ed è entrata in vigore il [[26 gennaio]] [[1950]].<ref name="Pylee2004">{{cita libro | Pylee Moolamattom | Varkey | Constitutional Government in India| 2004 | S. Chand |pag. 4}} ISBN 8121922038</ref>
Il preambolo della Costituzione definisce l'India come una [[repubblica]] [[sovranità|sovrana]], [[socialismo|socialista]], [[laicismo|laica]], e [[democrazia|democratica]].<ref name="Dutt1998">{{cita news |autore=Sagarika Dutt |anno=1998 |titolo=Identities and the Indian state: An overview |pubblicazione=Third World Quarterly (volume 19) |pagina=411-434 |doi=10.1080/01436599814325}} </ref>
L'India ha una forma di governo quasi-federale ed è dotata di un [[parlamento]] [[bicameralismo|bicamerale]] plasmato sul [[sistema Westminster|modello parlamentare Westminster]], con la classica tripartizione dei poteri: [[potere legislativo|legislativo]], [[potere esecutivo|esecutivo]] e [[potere giudiziario|giudiziario]].

Il Presidente dell'India è il [[capo di Stato]], con compiti di mera rappresentanza<ref name="Sharma1950">{{cita libro |Sharma |Ram | Cabinet Government in India |1950 |Parliamentary Affairs |capitolo=vol. 4 |pagine=pp. 116-126}}</ref>, eletto indirettamente da un [[collegio elettorale]],<ref>{{cita web|url=http://www.constitution.org/cons/india/p05054.html|titolo=Elezione del Presidente|accesso=02-09-2007|editore=Constitution Society}}</ref> con un mandato di cinque anni.<ref>{{cita libro |cognome=Gledhill |nome=Alan |titolo=The Republic of India: The Development of Its Laws and Constitution| edizione=II edizione| anno=1964 |editore=Stevens and Sons |pagina=112}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.constitution.org/cons/india/p05056.html|titolo=Tenure of President's office|accesso=02-09-2007|editore=Constitution Society}}</ref>
Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro che è il capo del governo.<ref name="Sharma1950"/>
Il Primo Ministro è nominato dal Presidente e, per convenzione, è il candidato sostenuto dal [[partito]] o dall'alleanza politica che detiene la maggioranza dei seggi nella [[Lok Sabha|Camera bassa del Parlamento]].<ref name="Sharma1950"/>
Il governo è composto dal Presidente, dal Vice-Presidente, e dal Consiglio dei ministri guidato dal Primo Ministro.
Qualsiasi ministro in possesso di un portafoglio deve essere membro di una delle due case del parlamento.

Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento bicamerale, che consiste in una camera alta chiamato [[Rajya Sabha]] (Consiglio degli Stati) e in una camera bassa chiamato [[Lok Sabha]] (Casa del Popolo).<ref>{{cita libro |cognome=Gledhill |nome=Alan |titolo=The Republic of India: The Development of Its Laws and Constitution (2ª edizione)| anno=1964 |editore=Stevens and Sons |pagina=127}}</ref>
Il Rajya Sabha è un organismo composto da 245 membri in carica sei anni.<ref name="Parliament">{{cita web|url = http://www.india.gov.in/outerwin.htm?id=http://parliamentofindia.gov.in/|titolo = Breve descrizione del sistema parlamentare indiano|accesso = 2007-06-16|editore = www.parliamentofindia.gov.in}}</ref> La maggior parte sono eletti indirettamente dalle legislature degli stati e territori in proporzione alla loro popolazione.<ref name="Parliament"/>
I 543 membri dei 545 della Lok Sabha sono eletti direttamente dal voto popolare a rappresentanza dei singoli collegi elettorali e restano in carica cinque anni.<ref name="Parliament"/>
Gli altri due membri sono nominati dal Presidente della comunità anglo-indiana se, a suo parere, la comunità non sia adeguatamente rappresentata.<ref name="Parliament"/>

Come in tutti i sistemi parlamentari, anche in quello indiano il potere esecutivo è subordinato al potere legislativo, con il Primo Ministro e il suo Consiglio direttamente responsabile, ma solo innanzi alla camera bassa del [[Parlamento]].<ref name="manorama">{{cita libro | K.M. Matthew | Manorama Yearbook| 2003 |Malayala Panorama| pg 524|id=ISBN 8190046187}}</ref>

L'India ha tre livelli della magistratura, costituito dalla [[Corte suprema]], presieduto dal ''Chief Justice of India'', 21 membri dell'Alta Corte, e un gran numero di magistrati.<ref name="Neuborne2003">{{cita news |autore=Burt Neuborne |anno=2003 |titolo=La Corte suprema dell'India |pubblicazione=International Journal of Constitutional Law (volume 1) |pagina=476-510 |doi=10.1093/icon/1.3.476}} a pagina 478.</ref>
La Corte suprema ha giurisdizione su casi che riguardano diritti fondamentale e controversie tra gli Stati e il Centro, e casi di appello dell'Alta Corte.<ref name="SCjurisdiction">{{cita web |url=http://www.supremecourtofindia.nic.in/new_s/juris.htm |titolo=Jurisdiction of the Supreme Court |accesso=21-10-2007|autore=Supreme Court of India |editore=National Informatics Centre}}</ref>
È indipendente da ogni altro potere<ref name="Neuborne2003"/> e può sciogliere i governi statali, nonché di dichiarare incostituzionali leggi dei vari stati.<ref name="Sripati1998">{{cita news |autore=Vuayashri Sripati |anno=1998 |titolo=Toward Fifty Years of Constitutionalism and Fundamental Rights in India: Looking Back to See Ahead (1950-2000) |pubblicazione=American University International Law Review |pagina=413-496}} a pagina 423-424</ref>
Il ruolo come ultimo interprete della Costituzione è una delle più importanti funzioni della Suprema Corte.<ref name="Pylee2004-2">{{cita libro | Pylee Moolamattom Varkey | Constitutional Government in India | 2004 |editore=S. Chand |pag. 314}} ISBN 8121922038</ref>

=== Ordinamento scolastico ===
Il tasso di alfabetizzazione in India è del 61% per la popolazione con più di 15 anni di età, con una punta del 73,4% fra gli uomini e del 47,8% fra le donne.<ref name="CIA"/> Si stima che la spesa per l'educazione sia nell'ordine del 3,2% del [[PIL]].<ref name="CIA"/>
Ci sono sostanzialmente quattro fasi della formazione [[scuola|scolastica]] in India, ossia ''primaria'', ''primaria superiore'', ''secondaria'' e ''secondaria superiore'' (o scuola superiore). Nel complesso il ciclo scolastico dura 12 anni, in seguito al "modello 10+2". Tuttavia vi sono notevoli differenze tra i vari Stati indiani in termini di modelli organizzativi all'interno di questi primi 10 anni di scolarizzazione. Il governo si è impegnato a garantire l'istruzione elementare universale (primaria e primaria superiore) con un'istruzione per tutti i bambini di età compresa tra 6-14 anni di età. Alla scuola primaria accedono i bambini di età tra i 6 e gli 11 anni, organizzati in classi dalla prima alla quinta. La scuola elementare superiore e secondaria è per gli alunni di età compresa tra i 11 e 15 anni, organizzati in classi dalla sesta alla decima, e la scuola secondaria superiore è per gli studenti di età tra 16 e 17 anni iscritti nelle classi tra l'undicesima e dodicesima. In alcune regioni c'è un concetto aggiuntivo, quello chiamato della scuola ''primaria medio/superiore'' per le classi tra la sesta e l'ottava. In tali casi le classi nona e decima sono classificate sotto la categoria di scuola superiore. Livelli più elevati del percorso formativo e scolastico in India offrono l'opportunità di specializzazione in un settore e comprendono le scuole tecniche (come ''Indian Institutes of Technology'' e ''Indian Institutes of Information Technology,Design & Manufacturing''), e [[università]].

=== Sistema sanitario ===
[[File:AIIMS central lawn.jpg|thumb|200px|left|L'All India Institute of Medical Sciences (AIIMS) di [[Delhi]], fondato nel [[1956]], è considerato il miglior college di medicina e ospedale pubblico del paese.<ref name=autogenerated2>{{cita web| url=http://www.india-today.com/itoday/20000619/cover.html|titolo=India Today June 2000 issue - Cover Article}}</ref>]]
Secondo stime del [[2008]], la speranza di vita in India è di 69 anni, 66 per gli uomini e 72 per le donne.<ref name="LOC PROFILE"/> La mortalità infantile è di 32 ogni 1000 bambini nati.<ref name="LOC PROFILE"/> Si calcola che 5,1 milioni di persone (dati del [[2001]]) convivano con l'[[AIDS]], malattia che nel [[2001]] ha causato 301.000 decessi.<ref name="LOC PROFILE"/>

I servizi sanitari sono responsabilità dei singoli [[Stati federati e territori dell'India|stati indiani]]. La costituzione delega agli stati "l'aumento del livello di nutrizione e del tenore di vita della propria popolazione e il miglioramento della salute pubblica in quanto tra i suoi doveri primari". Vi è inoltre una politica sanitaria nazionale, approvata dal Parlamento nel [[1983]].

Gli sforzi del governo centrale sono concentrati su piani quinquennali, su una pianificazione coordinata con gli Stati, e nel finanziamento dei principali programmi [[Salute|sanitari]]. La spesa sanitaria è congiuntamente condivisa dal governo centrale e dai governi dei singoli stati. A livello centrale la [[Salute|sanità]] è gestita dal Ministero della Salute e benessere familiare, che fornisce sia servizi amministrativi che tecnici, e gestisce l'istruzione medica.

Gli sforzi dei vari piani quinquennali si sono concentrati sul miglioramento dello stato di [[salute]] della popolazione rurale, su programmi di nutrizione e dell'aumento della fornitura di acqua potabile, sul controllo delle malattie trasmissibili, e sull'attenuazione degli squilibri regionali nella distribuzione delle risorse sanitarie.

=== Forze armate ===
[[File:Indian Army T-90.jpg|thumb|200px|Carro armato dell'esercito indiano.]]
Nonostante le critiche e le sanzioni militari, l'India ha costantemente rifiutato di firmare il [[Comprehensive Test Ban Treaty|Trattato di bando complessivo dei test nucleari]] e il [[Trattato di non proliferazione nucleare]], preferendo invece il mantenimento della propria sovranità sul programma nucleare. Le recenti aperture da parte del governo indiano hanno rafforzato le relazioni con [[Stati Uniti]], [[Cina]] e [[Pakistan]]. In campo economico, l'India ha stretti rapporti con le altre nazioni in via di sviluppo di [[Sud America]], [[Asia]] e [[Africa]].

L'India mantiene la terza più grande forza militare del [[Terra|pianeta]], la '''''[[Bhāratīya Saśastra Sēnāēṃ]]''''' è divisa tra ''[[Bhāratīya Thalsēnā]]'' ([[esercito]]), ''[[Bhāratīya Nāu Senā]]'' ([[marina militare]]), e ''[[Bhāratīya Vāyu Senā]]'' ([[aeronautica militare]]).<ref name="CIA"/> Forze ausiliare quali le Forze Paramilitari indiane, la [[Indian Coast Guard|Guardia Costiera]], e lo Strategic Forces Command sono altresì sotto la competenza militare. Il presidente dell'India è il comandante supremo delle forze armate indiane. L'India è diventata una potenza nucleare nel [[1974]] dopo lo svolgimento di un primo test nucleare (il cui successo fu annunciato con la frase in codice "Il Buddha sorride" perché avvenne il giorno dell'anniversario della nascita del Buddha<ref>Sumit Ganguly, ''Storia dell'India e del Pakistan'', Milano, Bruno Mondadori, 2007, p.124. ISBN 9788842499824.</ref><ref>David Smith, ''Induismo e modernità'', Milano, Bruno Mondadori, 2008, p.273. ISBN 9788842420811.</ref>.). Ulteriori test sotterranei sono stati svolti nel [[1998]], ed hanno portato a sanzioni internazionali, gradualmente ritirate dopo il settembre del [[2001]].

== Politica ==
=== Politica interna ===
[[File:NorthBlock.jpg|thumb|right|200px|Il Secretariat Building, sede di alcuni dei più importanti ministeri del governo indiano.]]
L'India, a livello federale, è la più popolosa democrazia nel mondo,<ref name="largestdem1"> {{cita web
|url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/country_profiles/1154019.stm
|titolo = Profilo di un paese: India
|accesso = 21-03-2007
|data = 9 gennaio 2007
|editore = BBC
}}</ref><ref name="largestdem2">{{cita web
|url = http://www.un.org/esa/population/pubsarchive/india/ind1bil.htm
|titolo = La più grande democrazia del mondo che conta più di un miliardo di cittadini
|accesso = 20-01-2009
|editore = Organizzazione delle Nazioni Unite (Population Division - Department of Economic and Social Affairs)
}}</ref>
una democrazia pluralista fondata sul [[multipartitismo]].

La politica dell'India è dominata da trent'anni da due grandi partiti, sempre forti del 20%-30% dei voti ciascuno ma leggermente favoriti dal sistema elettorale uninominale:
* [[Congresso Nazionale Indiano]] (INC), social-democratico<ref name="LOC PROFILE"/>, fondato nel [[1885]] e al potere dal 2004 sotto [[Manmohan Singh]] e [[Sonia Gandhi]], con 114 seggi nel 1999 e 145 seggi nel 2004;
* [[Partito del Popolo Indiano]] (''Bharatiya Janata Party'' - BJP), nazional-conservatore (hindu), fondato nel 1980 (ma con un predecessore, il BJS, fondato nel [[1951]]) e al potere dal 1998 al 2004 sotto [[Atal Bihari Vajpayee]], con 182 seggi nel 1999 e 138 nel 2004.
Tuttavia, al fine di formare coalizioni di governo giocano un ruolo importante diversi altri partiti nazionali, da sinistra a destra (approssimativamente):
* [[Partito Comunista d'India]] (CPI), fondato all'estero nel [[1920]] e in patria nel [[1925]], con 4 seggi nel 1999 e 10 nel 2004;
* [[Partito Comunista d'India (Marxista)]] (CPI(M)), scissosi dal CPI nel 1964 e forte soprattutto in [[Kerala]], [[Tripura]] e [[Bengala Occidentale]], con 33 seggi nel 1999 e 43 seggi nel 2004;
* [[Partito del Congresso Nazionalista]] (NCP), social-democratico, scissosi dall'INC nel 1999 e forte soprattutto nel [[Maharashtra]], con 7 seggi nel 1999 e 9 seggi nel 2004;
* [[Partito della Società Maggioritaria]] (''Bahujan Samaj Party'' - BSP), socialista (anti-caste e buddhista), fondato nel 1984 e forte soprattutto nell'[[Uttar Pradesh]], con 14 seggi nel 1999 e 19 seggi nel 2004;
* [[Partito Socialista (India)|Partito Socialista]] (''Samajwadi Party'' - SP), socialdemocratico (pro-musulmano), fondato nel 1992 (dal JD) e forte soprattutto nell'[[Uttar Pradesh]], con 26 seggi nel 1999 e 36 seggi nel 2004;
* [[Partito Popolare Nazionale]] (''Rashtriya Janata Dal'' - RJD), centrista (hindu e musulmano), fondato nel 1997 e forte soprattutto nel [[Bihar (India)|Bihar]], con 7 seggi nel 1999 e 24 seggi nel 2004;
Un partito è riconosciuto nazionale dalla Commissione Elettorale dell'India (un organo costituzionale) quando rappresenta almeno quattro stati al parlamento federale (e spesso è al governo in almeno uno di questi).
[[File:Indian states by political parties.PNG|thumb|right|Stati dell'India secondo il partito al governo (al [[3 gennaio]] [[2008]])]]
Inoltre, vari partiti regionali hanno un ruolo anche a livello federale; i più importanti (spesso alleati del BJP) sono:
* [[Partito della Nazione Telugu]] (''[[Telugu]] Desam'' - TDP), in [[Andhra Pradesh]], 29 seggi nel 1999, 5 seggi nel 2004;
* [[Partito Popolare Unito (India)|Partito Popolare Unito]] (''Janata Dal (United)'' - JD(U)), in [[Bihar (India)|Bihar]] e [[Karnataka]], 20 seggi nel 1999, 8 seggi nel 2004;
* Esercito di [[Shivaji]] (''[[Shiv Sena]]'' - SS), in [[Maharashtra]], 15 seggi nel 1999, 12 seggi nel 2004;
* [[Partito Popolare Biju]] (''Biju Janata Dal'' - BJD), in [[Orissa]], 10 seggi nel 1999, 11 seggi nel 2004;
* [[Partito Religioso Akali]] (''Shiromani Akali Dal'' - SAD) in [[Punjab (India)|Punjab]], 2 seggi nel 1999, 8 seggi nel 2004;
* [[Organizzazione Progressista Dràvida]] (''Dravida Munnetra Kazhagam'' - DMK) in [[Tamil Nadu]], 12 seggi nel 1999, 16 seggi nel 2004;
* [[Organizzazione Progressista Dràvida Pan-indiana]] (''All India Anna Dravida Munnetra Kazhagam'' - AIADMK) in [[Tamil Nadu]], 10 seggi nel 1999, 0 seggi nel 2004;
* (''Pattali Makkal Katchi'' - PMK) in [[Tamil Nadu]] (zona nord), 5 seggi nel 1999, 6 seggi nel 2004;
* [[Organizzazione Progressista Dràvida Marumalarchi]] (''Marumalarchi Dravida Munnetra Kazhagam'' - MDMK, pro-[[Tigri Tamil]]) in [[Tamil Nadu]], 4 seggi nel 1999, 4 seggi nel 2004;
* [[Congresso pan-indiano]] (''All India Trinamool Congress'' - AITC) in [[Bengala Occidentale]], 8 seggi nel 1999, 2 seggi nel 2004;
* [[Partito Socialista Rivoluzionario (India)|Partito Socialista Rivoluzionario]] (''Revolutionary Socialist Party'' - RSP) in [[Bengala Occidentale]], 3 seggi nel 1999, 3 seggi nel 2004.
Per la maggior parte della sua storia democratica, il governo federale è stata guidato dall'INC. Dal [[1950]] al [[1990]], eccezion fatta per due brevi periodi, l'INC ha goduto della maggioranza parlamentare. L'INC venne escluso dal potere tra il [[1977]] e il [[1980]], quando il Janata Party vinse le elezioni a causa del malcontento pubblico in seguito all'"Emergency" dichiarata da parte dell'allora Primo ministro [[Indira Gandhi]]. Nel 1989, la coalizione Janata Dal e il National Front in alleanza con la coalizione del Left Front vinsero le elezioni, ma riuscirono a rimanere al potere solo per due anni.<ref>{{cita libro
| Bhambhri | Chandra Prakash |titolo = Politica in India 1991-92 (pag. 118, 143)| Shipra Publications |anno = 1992
}} ISBN 978-8185402178</ref>

Gli anni [[1996]]-[[1998]] sono stati un periodo di turbolenze politiche, caratterizzati da alleanze di breve durata. I BJP formò un breve governo nel [[1996]], seguito dalla coalizione del Fronte Unito (''United Front''). Nel [[1998]], il BJP formò l'[[Alleanza Democratica Nazionale]] (''National Democratic Alliance'', NDA) con diversi partiti regionali e divenne il primo partito che non fosse stato il [[Congresso Nazionale Indiano]] a completare a pieno compimento il mandato di cinque anni.<ref>{{cita web
|url = http://www.lse.ac.uk/collections/government/PSPE/pdf/PSPE_WP5_07.pdf
|titolo = L'effettivo spazio della competizione tra partiti
|autore = Patrick Dunleavy
|coautori = Rekha Diwakar; Christopher Dunleavy
|editore = London School of Economics and Political Science
|accesso = 01-10-2007 }}</ref>
Nel [[2004]] le elezioni indiane, vennero vinte dall'INC che guadagnò il maggior numero di seggi del [[Lok Sabha]], formando un governo con una coalizione denominata [[Alleanza Progressista Unita]] (''United Progressive Alliance'', UPA), sostenuta da vari partiti di sinistra e da membri contrapposti al BJP.<ref>{{cita libro
|nome=Hermann|cognome=Kulke|coautori=Dietmar Rothermund|titolo=Storia dell'India (pag. 384)|editore=Routledge|anno=2004|id=ISBN 978-0415329194}}</ref>

=== Politica estera ===
[[File:Bush & Singh in New Delhi.jpg|thumb|200px|Stretta di mano tra il Primo Ministro indiano [[Manmohan Singh]] e il [[Stati Uniti|Presidente americano]] [[George W. Bush]] nel marzo [[2006]].]]
Fin dalla sua indipendenza nel [[1947]], l'India ha mantenuto rapporti cordiali con la maggior parte delle nazioni del mondo. Ebbe un ruolo di primo piano negli anni '50, promuovendo l'indipendenza delle colonie europee in [[Africa]] e in [[Asia]].<ref>[http://www.anc.org.za/ancdocs/history/solidarity/significance.html Significato del contributo dell'India alla lotta contro l'Apartheid, di M. Moolla]</ref> L'India è un membro fondatore del [[Movimento dei Non-Allineati|Movimento dei Paesi non allineati]].<ref>{{cita web |titolo=Storia del Movimento dei Non Allineati |url=http://www.nam.gov.za/background/history.htm |accesso=23-08-2007}}</ref> Dopo le guerre sino-indiane e la guerra indo-pakistana del [[1965]], l'India intensificò i rapporti con l'[[Unione Sovietica]] a scapito dei legami con gli [[Stati Uniti]] e tale situazione permase fino alla fine della [[Guerra Fredda]]. L'India ha combattuto quattro guerre con il [[Pakistan]], in primo luogo per via della regione contesa del [[Kashmir]]. Un'ulteriore guerra contro il Pakistan fu combattuta per la liberazione del [[Bangladesh]] nel [[1971]].<ref name="IB">{{cita libro|titolo=A History of the Twentieth Century|anno=2002|url=http://books.google.com/books?id=jhwY1j8Ao3kC&pg=PA486&lpg=PA486&dq=india+creation+of+bangladesh&source=web&ots=LuQAQJVYik&sig=UA_kWLaz3CnoH4QBioUXU6THqkQ&hl=en&sa=X&oi=book_result&resnum=9&ct=result#PPA487,M1|pag=486–87|nome=Martin Gilbert|accesso=03-11-2008|editore=HarperCollins|città=London}} ISBN 006050594X </ref>
L'India svolge un ruolo influente nell'[[ASEAN]],<ref>[http://www.heritage.org/Research/AsiaandthePacific/bg2008.cfm Espansione del ruolo indiano in Asia]</ref> nel [[Associazione Sud-Asiatica per la Cooperazione Regionale|SAARC]], e nel [[Organizzazione Mondiale del Commercio|WTO]].<ref>[http://library.fes.de/pdf-files/bueros/genf/50205.pdf Posizione indiana al WTO]</ref> L'India è un membro fondatore e sostenitore delle [[Nazioni Unite]], con oltre 55.000 militari e poliziotti indiani che hanno servito in trentacinque operazioni di mantenimento della pace delle [[Nazioni Unite]] dispiegati in quattro continenti.<ref name="UN">{{cita web |titolo=India e le Nazioni Unite |url=http://www.un.int/india/india_and_the_un_pkeeping.html |accesso=22-04-2006}}</ref>

== Economia ==
[[File:Bombay-Stock-Exchange.jpg|thumb|right|200px|Bombay-Stock-Exchange, la borsa valori principale del subcontinente.]]
Per la maggior parte della sua storia post-indipendenza, l'India ha adottato a un sistema quasi [[socialista]] con approccio rigoroso di controllo da parte del governo sulla partecipazione del settore privato, [[commercio estero]] e gli investimenti diretti all'estero.<ref name="makar">{{cita libro|titolo=An American's Guide to Doing Business in India|nome=Eugene M. Makar|anno=2007}}</ref><ref name="oecd">{{cita web|url=http://www.oecd.org/dataoecd/17/52/39452196.pdf|titolo=Economic survey of India 2007: Policy Brief|editore=[[OCSE]]}}</ref><ref name="astaire">{{cita web|url=http://www.ukibc.com/ukindia2/files/India60.pdf|titolo=The India Report|editore=Astaire Research}}</ref>
Tuttavia, dal [[1991]], l'India ha progressivamente aperto i propri mercati attraverso le riforme economiche del governo e ha ridotto i controlli sul commercio estero e sugli investimenti.

Le riserve in valuta estera sono passate da 5,8 miliardi di [[dollaro|dollari]] americani nel marzo [[1991]] a 308 miliardi il [[4 luglio]] [[2008]],<ref name=rbiforexjune07>[http://rbi.org.in/scripts/WSSView.aspx?Id=11220 Weekly Statistical Supplement] accesso 11-6-2007, Reserve Bank of India</ref> mentre il deficit di bilancio statale e federale è andato progressivamente diminuendo.<ref name="Revenue surge boosts fiscal health">[http://www.business-standard.com/common/storypage.php?autono=269424&leftnm=2&subLeft=0&chkFlg= "Revenue surge boosts fiscal health"] Business Standard 28-12-2007</ref> La privatizzazione delle imprese di proprietà pubblica e l'apertura di alcuni settori privati alla partecipazione straniera ha animato il dibattito politico.<ref>Mohan T.T.Ram, Privatization in India: Issues and Evidence, Indian Institute of Management, Ahmedabad [http://www.iimahd.ernet.in/psuindia/pdf/ttr1.pdf PDF] 03-08-2007</ref> Con un tasso di crescita del PIL del 9,4% nel [[2006]]-07, l'economia è tra quelle a più rapida crescita nel mondo.<ref>[http://mospi.nic.in/pressnote_31may07.htm Quarterly estimates of gross domestic product, 2006-07] Government of India, 31-05-2007</ref> Il PIL indiano in termini nominali è di 1.089 miliardi di $, il dodicesimo a livello mondiale.<ref name="India's GDP in 2007">[http://economictimes.indiatimes.com/Mr_Rupee_pulls_India_into_1_trillion_GDP_gang/articleshow/1957520.cms "India twelfth wealthiest nation in 2005: World Bank"] The Economic Times, 08-07-2006
</ref> Se misurata in termini di parità del potere d'acquisto (PPP), l'India è la quarta potenza con 4.726 miliardi di $. Il reddito pro capite (nominale) è di 977 $, mentre a parità di potere d'acquisto è di 2.700 $.

L'India possiede la seconda più grande forza lavoro del mondo, con 516,3 milioni di persone, il 60% dei quali sono impiegati nel settore agricolo e industrie connesse; 28% nei servizi e industrie connesse, e 12% nel settore industriale vero e proprio.<ref name="CIA"/> Le principali colture agricole includono [[Oryza sativa|riso]], [[frumento]], semi oleosi, [[Gossypium|cotone]], [[iuta]], [[tè]], [[canna da zucchero]] e [[patata|patate]]. Il settore agricolo rappresenta il 28% del PIL; servizio e settori industriali costituiscono il 54% e 18% rispettivamente. Le grandi industrie sono attive nel settore delle automobili, cemento, prodotti chimici, elettronica di consumo, trasformazione alimentare, macchinari, miniere, petrolio, prodotti farmaceutici, acciaio, mezzi di trasporto, e tessile. Di pari passo alla rapida crescita economica vi è la crescente domanda di [[energia]]. Secondo la ''Energy Information Administration'', l'India è il sesto più grande consumatore di [[petrolio]] e il terzo più grande consumatore di [[carbone]].<ref>{{cita web |url=http://tonto.eia.doe.gov/country/country_energy_data.cfm?fips=IN |titolo= EIA Country Profiles: India |accesso=25-06-2008}}</ref>
[[File:Bolywood.jpg|thumb|right|200px|La fiorente industria cinematografica di [[Bollywood]].]]

Più recentemente l'India è riuscita a capitalizzare l'istruzione in [[lingua inglese]] di molte persone, diventando un'importante meta di [[outsourcing]] per le società multinazionali e una popolare meta per il turismo medico. L'India è diventato anche grande esportatrice di [[software]] e finanza, ricerca e servizi tecnologici. Le sue risorse naturali comprendono seminativi, [[bauxite]], cromite, [[carbone]], [[diamanti]], minerali di ferro, [[calcare]], [[manganese]], [[mica]], gas naturale, [[petrolio]], [[titanio]].

Nel 2007 le [[esportazione|esportazioni]] erano stimate in 140 miliardi di $ e le importazioni erano pari a 224,9 miliardi di $. Tessuti, gioielli, prodotti dell'ingegneria e software erano le principali voci dell'esportazione; mentre il petrolio greggio, macchinari, concimi, prodotti chimici lo erano fra le importazioni. I più importanti partner commerciali dell'India sono [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], l'[[Unione Europea]] e la [[Cina]].

=== Disuguaglianze sociali e problemi alimentari ===

Anche se l'economia indiana è cresciuta costantemente nel corso degli ultimi due decenni, la sua crescita è stata irregolare e diseguale fra i diversi gruppi sociali, gruppi economici, regioni geografiche, e tra zone rurali e zone urbane.<ref name="World bank 2006">{{cita web |url=http://siteresources.worldbank.org/SOUTHASIAEXT/Resources/DPR_FullReport.pdf |titolo="Inclusive Growth and Service delivery: Building on India's Success" |editore=World Bank (2006) |accesso=28-04-2007}}</ref>

La disparità di reddito in India è relativamente piccola ([[coefficiente di Gini]]: 36,8 nel [[2004]]), anche se è aumentata ultimamente. Ma la distribuzione della ricchezza è maggiore, con il 10% della popolazione che possiede il 33% della ricchezza. Malgrado i significativi progressi economici, un quarto della popolazione della nazione si trova sotto la [[soglia di povertà]] individuata dal governo in 0,40 $ al giorno . Nel 2004-2005, il 27,5% della popolazione viveva sotto tale soglia.

La percentuale di persone che vivono al di sotto della [[soglia di povertà]] internazionale di 1,25 [[Dollaro statunitense|dollari]] al giorno è comunque diminuita dal 60% nel [[1981]], al 42% nel [[2005]].<ref>{{en}} {{cita web|url=http://www.worldbank.org.in/WBSITE/EXTERNAL/COUNTRIES/SOUTHASIAEXT/INDIAEXTN/0,,contentMDK:21880725~pagePK:141137~piPK:141127~theSitePK:295584,00.html|titolo=New Global Poverty Estimates - What it means for India|editore=World Bank}}</ref>
L'85,7% della popolazione viveva con meno di 2,50 $ (PPP) al giorno nel 2005, rispetto al 80,5% dell'[[Africa sub-sahariana]].<ref>{{en}} {{cita web|url=http://econ.worldbank.org/external/default/main?pagePK=64165259&piPK=64165421&theSitePK=469372&menuPK=64166093&entityID=000158349_20080826113239|titolo=The developing world is poorer than we thought, but no less successful in the fight against poverty|editore=World Bank}}</ref>

In tutte le statistiche [[FAO]] non c'è nessun dato che faccia presumere che a questa massa di popolazione, specialmente quella sotto la soglia di povertà, corrisponda un analogo problema dal punto di vista dell'approvviginamento alimentare. Ciononostante da parte di alcuni studiosi, in convegni dedicati allo specifico tema, si è avanzata l'ipotesi che i dati ufficiali sono reticenti e nascondano una realtà molto più grave di quanto asserito dal governo e comunicato alla FAO.<ref> Convegno di Firenze [[s:La fame del Globo/10|Relazione di Antonio Saltini]]</ref>

=== Trasporti ===
{{vedi anche|Targhe automobilistiche indiane}}
[[File:Mumbai Train Station.jpg|thumb|La [[stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji]] di [[Mumbai]].]]
Il settore dei trasporti costituisce una parte importante dell'economia nazionale. Nel 2005, oltre il 40% delle famiglie indiane disponeva di una [[bicicletta]] di proprietà, con percentuali che oscillavano dal 30% al 70% a livello dei singoli stati.<ref name="bicycles"/> Circa il 10% delle famiglie possedeva una moto.<ref name="bicycles">[http://www.bike-eu.com/news/1573/bicycle-ownership-in-india.html Biciclette di proprietà in India]</ref>
Le autovetture di proprietà sono a disposizione di pochi, pari a circa 0,7% dei nuclei familiari nel [[2007]], in crescita comunque rispetto allo 0,5% nel [[2000]].<ref name="bbcboom">[http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/6521909.stm L'India si prepara ad un boom nelle autovetture]. [[BBC]]</ref>

In generale il trasporto pubblico soffre di tecnologia obsoleta, incapacità di gestione, e bassa produttività del lavoro. Nonostante ciò l'India dispone della [[ferrovia|rete ferroviaria]] della [[Indian Railways]], la più estesa del mondo e la quarta in termini di utilizzo.<ref name="wbtransport">{{cita web|url=http://web.worldbank.org/WBSITE/EXTERNAL/COUNTRIES/SOUTHASIAEXT/EXTSARREGTOPTRANSPORT/0,,contentMDK:20703625~menuPK:868822~pagePK:34004173~piPK:34003707~theSitePK:579598,00.html|titolo=India Transport Sector|editore=World Bank}}</ref>
Copre una superficie di 63.140 km<ref name=salient>{{en}} {{Cita web | titolo= Salient Features of Indian Railways | url=http://www.indianrail.gov.in/abir.html | accesso = 12-05-2007 | editore=Indian Railways}}</ref>, con 6 miliardi di passeggeri all'anno e 350 milioni di tonnellate di merci trasportate.<ref name=salient/>
La crescita del commercio internazionale è supportata dalla rete dei porti.<ref name="creaking">[http://www.economist.com/specialreports/displaystory.cfm?story_id=12749787 A special report on India: Creaking, groaning: Infrastructure is India’s biggest handicap] 11-12-2008 [[The Economist]]</ref>

La domanda di infrastrutture di trasporto e dei servizi correlati ha tassi di crescita di circa il 10 per cento all'anno.<ref name="wbtransport"/>

== Flora e fauna ==
[[File:Royal Bengal Tiger.jpg|thumb|right|200px|[[Tigre del Bengala]].]]
[[File:200407 Elephant 9.JPG|thumb|left|L'[[Elefante asiatico]].]]
L'India, che si trova all'interno dell'[[regione orientale|ecozona indomalese]], presenta un'accentuata [[biodiversità]]. Questa caratteristica fa si che il subcontinente indiano sia considerato uno dei diciotto [[paesi megadiversi]] (i paesi con la più elevata biodiversità), ed è patria del 7,6% di tutti i [[mammifero|mammiferi]] del pianeta, il 12,6% di tutti gli [[uccello|uccelli]], il 6,2% di tutti i rettili, del 4,4% di tutti gli [[anfibio|anfibi]], del 11,7% di tutti i [[pesce|pesci]], e del 6.0% di tutte le specie di [[fiore|fiori]].<ref name="Biodiversity Profile of India">{{cita web
|titolo = Il profilo della biodiversità dell'India
|url = http://ces.iisc.ernet.in/hpg/cesmg/indiabio.html
|autore = Dr S.K.Puri
|accesso = 20-06-2007}}</ref>
Molte [[ecoregione|ecoregioni]], come le foreste ''shola'' (foreste sempreverdi d'alta quota caratteristiche dell'[[India meridionale]]), presentano tassi estremamente elevati di [[endemismo|endemicità]]; globalmente il 33% delle specie di piante dell'India sono endemiche.<ref>{{cita libro|titolo=Flora and Vegetation of India - An Outline |anno= 1983|editore= Botanical Survey of India, Howrah |pagine= pag. 24}}</ref><ref>{{cita libro|Valmik| Thapar| Land of the Tiger: A Natural History of the Indian Subcontinent| 1997}} ISBN 978-0520214705</ref>
La copertura forestale indiana è fortemente variegata e va dalla [[foresta pluviale]] [[foresta tropicale|tropicale]] delle [[Andamane|isole Andamane]], dei [[Ghati Occidentali]] e della regione Nord orientale del paese, alle [[conifera|conifere]] dell'[[Himalaya]]. Fra questi due estremi trovano spazio le foreste decidue delle regioni umide dell'India orientale, le foreste delle regioni più secche in cui domina il [[tek]] (India centrale e meridionale), le foreste del [[altopiano del Deccan|Deccan]] centrale e della pianura gangetica occidentale in cui domina l<nowiki>'</nowiki>''[[Acacia nilotica]]''.<ref name="tritsch">{{cita libro|M.E. |Tritsch |Wildlife of India |2001 |Harper Collins |Londra |pagine= pag. 192}} ISBN 0-00-711062-6</ref>
All'interno della flora indiana merita ulteriore menzione la pianta medicinale del ''neem'' (''[[Azadirachta indica]]''), ampiamente utilizzato nelle zone rurali del paese nei rimedi erboristici.

Molte delle specie sono lontane discendenti delle specie anticamente presenti nel continente preistorico del [[Gondwana]], cui apparteneva originariamente l'India. Il movimento successivo del [[subcontinente indiano]] che portò alla collisione contro la [[Laurasia]] interruppe lo scambio con queste specie che rimasero isolate, ma gli sconvolgimenti naturali, come il vulcanismo, e i cambiamenti climatici, 20 milioni di anni fa causarono l'estinzione di molte specie endemiche indiane.<ref>{{cita web|url=http://www.iisc.ernet.in/currsci/mar252006/789.pdf|titolo= Dal Gondwana originano parte dei biotipi asiatici, K. Praveen Karanth. (2006).}}</ref>
Molti mammiferi di origine asiatica penetrarono nel [[subcontinente]] attraverso l'[[Himalaya]].<ref name=tritsch/>
In conseguenza, tra le svariate specie animali presenti in India, solo il 12,6% dei mammiferi e il 4,5% degli uccelli sono endemiche, contro il 45,8% dei rettili e il 55,8% degli anfibi.<ref name="Biodiversity Profile of India"/> Alcuni importanti esempi di endemismo sono il ''[[Trachypithecus johnii]]'' (una scimmia) e il ''[[Bufo beddomii]]'' (un rospo) dei [[Ghati Occidentali]].

In India sono segnalate 172 (il 2,9%), della specie minacciate designate dall'[[Unione Internazionale per la Conservazione della Natura]].<ref>{{cita libro|B. |Groombridge |The 1994 IUCN Red List of Threatened Animals |1993 |Gland, Switzerland and Cambridge, UK. Lvi| pag. 286}}</ref>
Queste includono il [[Panthera leo persica|Leone asiatico]], la [[tigre del Bengala]], e il [[Gyps bengalensis|grifone del Bengala]].
Negli ultimi decenni la pressione demografica ha posto una minaccia ulteriore alla fauna selvatica; in risposta, il sistema dei parchi nazionali e delle aree protette è stato notevolmente ampliato. Nel [[1972]] veniva emanata una legge sulla protezione della fauna selvatica<ref>{{cita web
|titolo = The Wildlife Protection Act, 1972
|url = http://www.helplinelaw.com/docs/wildlife/index.php
|accesso =16-06-2007
|anno= 2000}}</ref> e il ''Progetto Tigre'' per la salvaguardia dell'habitat di questo animale; inoltre, una legge sulla conservazione delle foreste venne promulgata nel [[1980]].<ref>{{cita web |titolo = The Forest Conservation Act, 1980
|url = http://www.advocatekhoj.com/library/bareacts/forestconservation/index.php?Title=Forest(Conservation)Act,1980
|accesso = 29-11-2007
|anno= 2007}}</ref> Insieme a più di cinquecento santuari della fauna selvatica, l'India ospita tredici riserve della biosfera, quattro delle quali fanno parte della [[Rete mondiale di riserve della biosfera]].<ref>{{cita web
|titolo = Riserve della Biosfera in India
|url = http://www.cpreec.org/pubbook-biosphere.htm
|accesso = 17-06-2007}}</ref> Venticinque zone umide sono registrate ai sensi della [[Convenzione di Ramsar]].<ref name="Indian Ramsar Sites">{{cita web
|titolo = The List of Wetlands of International Importance (p. 18)
|url = http://www.ramsar.org/sitelist.pdf
|accesso = 20-06-2007}}
</ref>

== Arte ==
[[File:Taj Mahal in March 2004.jpg|thumb|left|200px|Il [[Taj Mahal]] ad [[Agra]].]]
In campo culturale l'India è contrassegnata da un elevato grado di [[sincretismo]]<ref>{{cita web |titolo=Diversità culturale, sincretismo religioso e popolo dell'India: un'interpretazione antropologica -Bangladesh e-Journal of Sociology - Das N.K. (2006) |url=http://www.bangladeshsociology.org/Content.htm |accesso= 27-09-2007}} ISSN 1819-8465 </ref> e pluralismo culturale.<ref>{{cita libro |Baidyanath| Saraswati|titolo=Interface of Cultural Identity Development|pag. 290}} ISBN 81-246-0054-6 - {{cita web| url=http://ignca.nic.in/ls_03.htm| titolo= Cultural Pluralism, National Identity and Development |accesso=08-06-2007}} </ref> Il [[subcontinente]] è riuscito a preservare le proprie antiche tradizioni, assorbendo nel frattempo nuovi costumi, tradizioni e idee portati da popoli invasori e immigrati, diffondendo la propria influenza culturale verso altre parti dell'[[Asia]].

=== Architettura ===
L'architettura rappresenta la diversità della cultura indiana. Molti monumenti di rilievo, come ad esempio il [[Taj Mahal]], o altri esempi di architettura dell'[[Gran Mogol|epoca Moghul]] o dell'[[India meridionale]], si compongono di una miscela che assomma le antiche tradizioni locali e idee provenienti da diverse parti del paese e dall'estero. L'architettura vernacolare mostra al pari notevoli varianti regionali.

=== Letterature indiane ===
[[File:Tagore3.jpg|thumb|[[Rabindranath Tagore]], [[Premio Nobel]] per la letteratura nel [[1913]].]]
L'India è un vero arcipelago di lingue e dialetti, alcuni dei quali hanno espresso letterature fiorenti e di assoluto valore artistico. Accanto alle lingue indiane principali (hindi, urdu, tamil, maratha ecc.) autori indiani, spesso bi o tri-lingui, hanno scritto sin dal medioevo in [[lingua persiana|persiano]]; a partire dal [[XX secolo]], è emersa pure una sempre più consistente letteratura indiana in [[lingua inglese]]. Per questo è fuorviante, e storicamente errato, parlare di "letteratura indiana" al singolare.

Le prime opere di letteratura indiana -strettamente legate alla cultura religiosa- sono state trasmesse per via orale e solo in epoca più tarda messe per iscritto. Si tratta di opere letterarie in lingua [[sanscrito|sanscrita]] come i [[Veda]], le opere epiche del [[Mahabharata]] del [[Ramayana]] e dei [[Purana]], che hanno il rango di Sacre Scritture; a queste si aggiunge poi il dramma, la poesia, il teatro e, soprattutto, una ricchissima trattatistica religiosa e filosofica alimentata dalle diverse scuole e dottrine in seno all'[[Induismo]] e al [[Buddismo]], ma anche all'[[Islamismo]], al [[Jainismo]] e alle altre fedi presenti nel subcontinente. Questa ampia letteratura filosofica e religiosa, che continua nel medioevo con i grandi maestri ([[Gaudapada]], [[Shankara]], [[Ramanuja]] e le loro scuole ecc.), ha conosciuto un crescente successo anche in Occidente a partire dagli studi degli orientalisti dell' '800 e, più di recente, in virtù di mode e tendenze culturali che guardano all'India come al serbatoio inesauribile di ogni saggezza.

Nel medioevo, a seguito della lunga dominazione musulmana (Sultanato di Delhi XIII-XV sec., quindi Impero dei [[Moghul]]) protrattasi fino a metà '800, la letteratura colta si espresse soprattutto in lingua [[urdu]] e in [[persiano]], le lingue dell'intellighenzia musulmana che gravitava intorno alle corti. Esemplare è la figura di Amir Khusraw di Delhi (m. 1301), plurilingue prolifico autore di [[mathnawi]] (poemi di tono romanzesco o epico) che appartengono sia ai capolavori della [[letteratura persiana]] che a quelli della letteratura in lingue indiane. La letteratura religiosa medievale è quantomai varia. Oltre alla trattatistica su menzionata, si può citare la ricca tradizione poetica di ispirazione religiosa opera di [[santi induisti]]. Si va dagli ''Inni'' degli Alvar, dodici leggendari poeti-santi dei secoli VI-IX che vagavano di tempio in tempio nell'India meridionale e scrissero in lingua [[tamil]], ai c.d. "Sant", poeti mistici dei secoli XIII-XVII che, scrivendo in lingua hindi o maratha, rielaborarono in chiave di eros mistico il patrimonio delle dottrine tradizionali. Si presentano inoltre interessanti casi di sincretismo religioso come ad esempio il ''Canzoniere'' del mistico [[Kabir]] di Benares vissuto nel XV sec., o il grandioso poema in lingua avadhi ''Padmavat'' definito "un immenso affresco... della luminosa civiltà hindu-musulmana" (G. Milanetti), opera di M.M. [[Jayasi]] della prima metà del XVI sec. - due autori che, superando le barriere etnico-religiose e linguistiche, anticipano il clima di "ecumenica tolleranza" religiosa dell'imperatore moghul [[Akbar]] (1542-1605) e si impongono all'ammirazione di tutti gli indiani sino ad oggi. La letteratura in lingua hindi è gradualmente cresciuta nel subcontinente, soprattutto a partire dal periodo coloniale britannico e si è imposta definitivamente con la decolonizzazione dopo che l'urdu era divenuto la lingua ufficiale del Pakistan. Accanto ad essa ha continuato a svilupparsi la letteratura in lingua persiana, raggiungendo soprattutto in poesia con il grande Bidel (o Bedil, m. a Delhi 1721), notissimo anche in Asia Centrale, e con Ghalib (m. a Delhi 1869), poeta bilingue che apre la grande stagione moderna della lirica nella [[letteratura urdu]], risultati estetici unanimemente ammirati.

Tra gli scrittori indiani moderni (attivi sia in lingue indiane, che in inglese) universalmente noto è [[Rabindranath Tagore]], autore di poesie romanzi saggi e racconti, che vinse il [[Premio Nobel]] nel [[1913]]; da ricordare anche Muhammad Iqbal (m. 1939), scrittore e riformista religioso, che scrisse poesia in urdu e in persiano, raggiungendo nelle rispettive letterature vertici di assoluto rilievo. A partire dal secondo dopoguerra sono emersi numerosi autori che esprimono l'incontro/scontro dell'India aracaica con la modernizzazione, come ad esempio il longevo R.K. [[Narayan]] (1906-2001) e la letterata, linguista, sociologa e scrittrice in [[lingua marathi]] [[Durga N. Bhagvat]] (1910 - 2002); a partire dagli anni '80 hanno riscosso fama mondiale alcuni narratori di espressione inglese e di origini indiane come [[Anita Desai]], H. [[Kureishi]], [[Wikram Seth]], [[Arundhati Roy]] e soprattutto [[Salman Rushdie]] e V.S. [[Naipaul]] (Premio Nobel 2001), perlopiù residenti in Occidente, che insieme hanno costruito quello che oggi è definita "letteratura anglo-indiana", il ramo più consistente della [[letteratura post coloniale]] di area inglese.

=== Teatro ===
Il teatro in India spesso incorpora elementi musicali e di danza, con dialoghi sia improvvisati che scritti. Spesso trova le sue basi nella [[mitologia]] [[induista]], ma anche da romanzi medievali, e da notizie di interesse sociale ed eventi politici. Il teatro indiano comprende: ''bhavai'' dello stato del [[Gujarat]], ''jatra'' del [[Bengala Occidentale]], ''nautanki'' e ''ramlila'' dell'India settentrionale, ''tamasha'' del [[Maharashtra]], ''terukkuttu'' del [[Tamil Nadu]], e ''yakshagana'' del [[Karnataka]].

=== Cinema ===
[[File:Shilpa Shetty.jpg|thumb|[[Shilpa Shetty]], una famosa attrice del cinema di [[Bollywood]].]]
{{vedi anche|Cinema indiano}}
L'industria cinematografica indiana è la più grande al mondo.<ref name="BBC_1154019">{{cita web |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/country_profiles/1154019.stm |titolo=Profilo del Paese: India ([[BBC]])|accesso=2007|}}</ref> [[Bollywood]], con sede nella città di [[Bombay]], possiede la più prolifica industria cinematografica del pianeta: secondo il ''Central Board of Film Certification of India'' - l'ufficio che si occupa di visionare e approvare i film - solo nel [[2003]] sono stati prodotti 877 film e 1177 cortometraggi.<ref>[http://www.fravahr.org/spip.php?article381 Parsis the founder of the Indian cinema]</ref>
Gran parte della produzione corrisponde al cinema regionale nelle varie lingue ufficiali dell'India. Tra il cinema regionale si evidenzia quello in [[lingua tamil]] prodotto a [[Chennai]]. Tuttavia, il cinema regionale ha scarsa rilevanza in tutto il paese, e i grandi successi sono generalmente filmati in [[lingua hindi]], che costituisce un quinto della produzione totale.

Il 73% dei biglietti in Asia e zona del Pacifico è venduto in India, e sempre il Central Board of Film Certification of India dichiara che ogni tre mesi un miliardo di persone - cioè l'intera popolazione indiana - si reca al cinema.<ref>[http://www.filmcollection2006.com/ Film Collection]</ref>

=== Musiche e danze ===
[[File:Bharatanatyam 6.jpg|thumb|left|Il [[bharatanatyam]].]]
La musica indiana è un'altra componente culturale che copre una vasta gamma di tradizioni e stili regionali. La musica classica in gran parte comprende i due generi: al Nord la musica industani, al Sud la [[musica carnatica]] e le loro varie forma di musica folk regionale. Le forme regionali di musica popolare comprendono il [[filmi]] e la musica folk (di cui una forma nota è il [[baul]]).

Anche la danza indiana ha altresì esempi di forma folk e classica. Tra le principali danze folcloristiche vi è il [[bhangra]] del [[Punjab (India)|Punjab]], [[bihu]] dell'[[Assam]], [[chhau]] del [[Bengala Occidentale]], Jharkhand e [[Orissa]], e il [[ghoomar]] del [[Rajasthan]]. Otto forme di danza, con molte elementi narrativi e mitologici hanno lo status di ''danza classica'' e dal ''Sangeet Natak Akademi'' (l'Accademia Nazionale di Musica, Danza e Teatro), e alcune di queste sono: [[bharatanatyam]] dello stato del [[Tamil Nadu]], ''kathak'' in [[Uttar Pradesh]], ''kathakali'' e ''mohiniyattam'' nel [[Kerala]], ''kuchipudi'' dell'[[Andhra Pradesh]].<ref name=all3>'''1.''' [http://www.britannica.com/eb/article-65370 "Arte dell'Asia meridionale: Tecniche e generi della danza classica "] Da ''Encyclopædia Britannica'' Online. 12 ottobre. 2007; '''2.''' [http://www.sangeetnatak.org/programmes_recognition&honours_dance.html Sangeet Natak Academi] (Accademia Nazionale di Musica, Danza e Teatro, [[New Delhi]]); '''3.''' [http://www.rhul.ac.uk/Drama/News-and-Events/Events_archive/KothariLecture.html Kothari, Sunil. 2007. Università di Londra] </ref>

== Sport ==
In India lo sport è praticato soprattutto dalle classi ricche e dagli alti ceti della popolazione. Sono soprattutto sport di origine anglosassone i più praticati come il [[Cricket]] (ritenuto da molti sport nazionale), l'[[Hockey su prato]] e il [[polo (sport)|Polo]]. Di recente crescita anche il [[Rugby]], mentre è scarsamente seguito il [[Calcio (sport)|Calcio]].

=== Risultati sportivi internazionali ===
[[File:IPL T20 Chennai vs Kolkata.JPG|thumb|220px|right|Una partita della ''Indian Premier League'' di Cricket (Madras-Calcutta) al ''M.A. Chidambaram Cricket Stadium''.]]
L'India ha vinto il [[Coppa del Mondo di cricket 1983|Campionato del Mondo di cricket nel 1983]], in [[Inghilterra]], sconfiggendo in finale la nazionale delle [[Indie Occidentali Britanniche]]. Si è piazzata seconda nell'edizione del 2003, in Sudafrica, dietro l'{{NazNB|CR|AUS}}. L'India ha anche ospitato i [[Coppa del Mondo di cricket 1987|Campionati del Mondo di cricket nel 1987]] (insieme al [[Pakistan]]) e nel [[Coppa del Mondo di cricket 1996|1996]] (insieme a Pakistan e [[Sri Lanka]]). India, Sri Lanka e [[Bangladesh]] ospiteranno, inoltre, l'edizione del 2011. In campo femminile, la Nazionale indiana è giunta seconda ai Mondiali di Sudafrica 2005, dietro l'{{NazNB|CR|AUS|F}}. L'India ha anche ospitato i mondiali femminili nel 1977 e nel 1997.

L'India ha anche vinto il Campionato del Mondo di [[Hockey su prato]] nel 1975, in Malaysia, battendo nella finale di Kuala Lumpur il {{NazNB|HP|PAK}}. È giunta seconda nell'edizione del 1973, in Olanda, dietro i padroni di casa, e terza nella prima edizione del torneo, Spagna 1971, dietro a Pakistan e {{NazNB|HP|ESP}}. L'India ha anche ospitato l'edizione del 1982 in cui vinse il Pakistan, ed ospiterà i prossimi mondiali del 2010.

Nella storia delle [[Giochi olimpici|Olimpiadi]], l'India detiene il record di medaglie d'oro nell'[[Hockey su prato]] maschile, vincendo 8 tornei: [[Giochi della IX Olimpiade|Amsterdam 1928]], [[Giochi della X Olimpiade|Los Angeles 1932]], [[Giochi della XI Olimpiade|Berlino 1936]], [[Giochi della XIV Olimpiade|Londra 1948]], [[Giochi della XV Olimpiade|Helsinki 1952]], [[Giochi della XVI Olimpiade|Melbourne 1956]], [[Giochi della XVIII Olimpiade|Tōkyō 1964]] e [[Giochi della XXII Olimpiade|Mosca 1980]]. È arrivata seconda a [[Giochi della XVII Olimpiade|Roma 1960]] dietro al {{NazNB|HP|PAK}}, e terza nelle edizioni di [[Giochi della XIX Olimpiade|Città del Messico 1968]] e [[Giochi della XX Olimpiade|Monaco di Baviera 1972]].

Nella storia del wrestling, l'India ha [[The Great Khali]] nella più grande federazione americana ([[WWE]]), ancora in attività e ex [[World Heavyweight Championship|World Heavyweight Champion]] (Campione del mondo dei pesi massimi).

== Tradizioni ==
=== Gastronomia ===
{{vedi anche|Cucina indiana}}
La [[cucina indiana]] è caratterizzata da una grande varietà di stili regionali e sofisticati, con uso di erbe e [[spezie]], ad esempio il [[garam masala]]. I prodotti alimentari di base sono il [[Oryza sativa|riso]] (in particolare nel sud e nell'est) e il [[frumento]] (soprattutto nel nord).<ref name = Food>{{cita libro|Delphine| Roger| "The History and Culture of Food in Asia"}}</ref> Tra le spezie originarie del subcontinente indiano ed ora consumate in tutto il mondo si segnala il [[pepe]] nero.

Un esempio di [[dolce]] tipico a base di [[yogurt]] è lo [[shrikhand]].

=== Moda ===
Gli abiti tradizionali indiani variano nelle diverse regioni per colori e stili, e sono influenzati da vari fattori, tra cui il clima. Tra gli abiti popolari si includono il [[sari]] per le donne e il [[dhoti]] per gli uomini; tra gli abiti cuciti vi è il [[salwar kameez]] per le donne e il [[kurta-pyjama]] per gli uomini, oltre naturalmente agli abiti di origine occidentale.

=== Festività ===
Molte delle feste indiane sono di origine religiosa, anche se molte sono celebrate a prescindere dalla casta e dal credo. Tra le principali vi sono Diwali, Thai Pongal, Holi, Onam, Vijayadasami, Durga Puja, Eid ul-Fitr, Bakr-Id, Natale, Buddha Jayanti e Vaisakhi.<ref name="Indobase">{{cita web| url=http://festivals.indobase.com/index.html|titolo=Le 18 Feste indiane|accesso= 23-12-2007}}</ref> L'India ha tre festività nazionali. Altre festività, che variano tra le nove e le dodici, sono ufficialmente osservate nei singoli Stati. Le pratiche religiose sono parte integrante della vita quotidiana.

== Note ==
{{references|2}}

== Bibliografia ==
=== Bibliografia in italiano ===
* [[Federico Rampini]], ''L'impero di Cindia'' - Mondadori 2006 - ISBN 8804551305
* [[Federico Rampini]], ''La speranza indiana'' - Mondadori 2007 - ISBN 8804572981
* Edward Luce, ''A dispetto degli dei'', Università Bocconi Editore, 2007, ISBN 9788883501005
* [[Vidiadhar Surajprasad Naipaul]], India, Mondadori, 1991 ISBN 9788804472322
* G. Feuerstein, S. Kak e D.Frawley, ''Antica India -la culla della civiltà'', Sperling & Kupfer, 1999
* John Keay, ''Storia dell'India'', Newton Compton Editori, 2001
* Stalney Wolpert, ''Storia dell'India'', Bompiani, 1992
* Carlo Buldrini, ''Nel segno di Kali. Cronache indiane'' - Lindau, 2008 - ISBN 9788871807782
* Domenico Amirante, ''India'' - Il Mulino, 2007 - ISBN 9788815116062
;Letteratura
* A. Ballini-M.Vallauri, ''Lineamenti di una storia delle lingue e della letteratura antica e medievale dell'India'', Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1943
* O. Botto, ''La letteratura classica dell'India antica'', Studium, Roma 1964
* A. Bausani, ''Le letterature del Pakistan'', Sansoni-Academia, Firenze-Milano 1968
* V. Pisani-L.P. Mishra, ''Le letterature dell'India'', Rizzoli-BUR, Milano 1993
* G. Milanetti, ''Il Divino Amante'', Ubaldini, Roma 1988 (sulla poesia dei Sant)
* D. Bredi, ''Storia della cultura indo-musulmana. Secoli VII-XX'',Carocci, Roma 2006
* G. Boccali-S.Piano-S.Sani, ''Le letterature dell'India'', UTET, Torino 2000
* A. Pellissero, ''Manuale di letterature classiche dell'India'', Morcelliana, Brescia 2007
* S. Albertazzi, ''Il tempio e il villaggio. La narrativa indo-inglese contemporanea e la tradizione britannica'', Patron, Bologna 1978
* S. Bassi, ''Poeti indiani del Novecento di lingua inglese'', Supernova, Venezia 1998
* A. Fabris Grube, ''I due volti dell' India. Saggi sulla letteratura anglo-indiana e indo-inglese'', Supernova, Venezia 2002
* V. Chandra, ''Giochi Sacri'',narrativa gialla mafia e altro, Milano 200

=== Bibliografia in inglese ===
;Storia
* {{cita libro
|cognome=Brown
|nome=Judith M.
|anno=1994
|titolo=Modern India: The Origins of an Asian Democracy
|editore=[[Oxford University Press]]
|città=[[Oxford]] e [[New York]]
|pagina= pp. xiii, 474
|url=http://www.oup.com/uk/catalogue/?ci=9780198731139
}} ISBN 0198731132
* {{cita libro
|cognome=Kulke
|nome=Hermann
|coautore=Dietmar Rothermund
|anno=2004
|titolo=A History of India
|editore=Routledge
|pagina=pp. xii, 448
|url=http://www.amazon.com/History-India-Hermann-Kulke/dp/0415329205/
}} ISBN 0415329205
* {{cita libro
|cognome=Metcalf
|nome=Barbara
|coautore=Thomas R. Metcalf
|anno=2006
|titolo=A Concise History of Modern India (Cambridge Concise Histories)
|editore=Cambridge University Press
|città=[[Cambridge]] e [[New York]]
|pagina=pp. xxxiii, 372
|url=http://www.amazon.com/Concise-History-Modern-Cambridge-Histories/dp/0521682258/
}} ISBN 0521682258
* {{cita libro
|cognome=Spear
|nome=Percival
|anno=1990
|titolo=A History of India
|volume=2
|editore=Penguin Books
|città=[[New Delhi]] e [[Londra]]
|pagina=p. 298
|url=http://www.amazon.com/History-India-Vol-2/dp/0140138366/ref=pd_ybh_a_6/104-7029728-9591925
}} ISBN 0140138366
* {{cita libro
|cognome=Stein
|nome=Burton
|anno=2001
|titolo=A History of India
|editore=Oxford University Press
|città=[[New Delhi]] e [[Oxford]]
|pagina=pp. xiv, 432
|url=http://www.amazon.com/History-India-World/dp/0631205462/ref=pd_ybh_a_7/104-7029728-9591925
}} ISBN 0195654463
* {{cita libro
|cognome=Thapar
|nome=Romila
|anno=1990
|titolo=A History of India
|volume=1
|editore=Penguin Books
|città=[[New Delhi]] e [[Londra]]
|pagina=p. 384
|url=http://www.amazon.com/History-India-Penguin/dp/0140138358/
}} ISBN 0140138358
* {{cita libro
|cognome=Wolpert
|nome=Stanley
|anno=2003
|titolo=A New History of India
|editore=Oxford University Press
|città=[[Oxford]] e [[New York]]
|pagina=p. 544
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}} ISBN 0195166787

;Geografia
* {{cita libro
|cognome=Dikshit
|nome= K.R.
|coautore=[[Joseph E. Schwartzberg]]
|titolo= Encyclopædia Britannica
|accesso= 29-09-2007
|anno= 2007
|pagina= pp. 1-29
|url= http://www.britannica.com/eb/article-46395
}}
* {{cita libro
|cognome=Government of India
|anno=2007
|titolo=India Yearbook 2007
|editore=Publications Division, Ministry of Information & Broadcasting
}} ISBN 81-230-1423-6
* {{cita libro
|cognome=Heitzman
|nome=J.
|coautore=R.L. Worden
|anno=1996
|titolo=India: A Country Study
|editore=Library of Congress (Area Handbook Series)
}} ISBN 0-8444-0833-6
* {{cita libro
|cognome=Posey
|nome=C.A
|anno=1994
|titolo=The Living Earth Book of Wind and Weather
|editore=Reader's Digest Association
}} ISBN 0-8957-7625-1

;Flora e fauna
* {{cita libro
|cognome=Ali
|nome=Salim
|authorlink=Salim Ali (ornithologist)
|coautore=Ripley Dillon
|anno=1995
|titolo=A Pictorial Guide to the Birds of the Indian Subcontinent
|editore=Mumbai: Bombay Natural History Society and Oxford University Press. Pp. 183, 106 colour plates by John Henry Dick
}} ISBN 0195637321

* {{cita libro
|cognome=Blatter
|nome=E.
|coautore=Millard Walter S.
|anno=1997
|titolo=Some Beautiful Indian Trees
|editore=Mumbai: Bombay Natural History Society and Oxford University Press. Pp. ''xvii'', 165, 30 colour plates
}} ISBN 019562162X
* {{cita libro
|cognome=Israel
|nome=Samuel
|coautore=Toby Sinclair (editors)
|anno=2001
|titolo=Indian Wildlife
|editore=Discovery Channel and APA Publications.
}} ISBN 9812345558
* {{cita libro
|cognome=Prater
|nome=S. H.
|anno=1971
|titolo=The book of Indian Animals
|editore=Mumbai: Bombay Natural History Society and Oxford University Press. Pp. ''xxiii'', 324, 28 colour plates by Paul Barruel.
}} ISBN 0195621697.
* {{cita libro
|cognome=Rangarajan
|nome=Mahesh (editor)
|anno=1999
|titolo=Oxford Anthology of Indian Wildlife: Volume 1, Hunting and Shooting
|editore=New Delhi: Oxford University Press. Pp. ''xi'', 439
}} ISBN 0195645928
* {{cita libro
|cognome=Rangarajan
|nome=Mahesh (editor)
|anno=1999
|titolo=Oxford Anthology of Indian Wildlife: Volume 2, Watching and Conserving
|editore=New Delhi: Oxford University Press. Pp. ''xi'', 303
}} ISBN 0195645936
* {{cita libro
|cognome=Tritsch
|nome=Mark F.
|anno=2001
|titolo=Wildlife of India
|editore=London: Harper Collins Publishers. Pp. 192
}} ISBN 0007110626

;Cultura
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* {{cita libro|cognome=Karanth|nome=K. Shivarama |anno=1997 |titolo=Yakṣagāna |editore= (Forward by H. Y. Sharada Prasad). Abhinav Publications. Pp. 252}} ISBN 8170173574

* {{Cita libro
|cognome=Lal
|nome=Ananda
|anno=1998
|titolo=Oxford Companion to Indian Theatre
|editore=Oxford and New York: Oxford University Press. Pp. 600
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* {{cita libro |cognome=Majumdar|nome=Boria |coautore= Bandyopadhyay Kausik |titolo= A Social History Of Indian Football: Striving To Score |anno=2006 |editore=Routledge }} ISBN 0415348358
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* {{cita libro|cognome=Rajadhyaksha|nome=Ashish|coautore=Willemen (editors) Paul|titolo=Encyclopedia of Indian Cinema, 2nd revised edition|anno=1999|editore=University of California Press and British Film Institute, Pp. 652|url=http://www.ucpress.edu/books/bfi/pages/PROD0008.html|archiveurl=http://web.archive.org/web/20070806090314/http://ucpress.edu/books/bfi/pages/PROD0008.html}} ISBN 0851704557
* {{cita libro|cognome=Vilanilam|nome=John V. |titolo= Mass Communication in India: A Sociological Perspective |anno=2005 |editore=Sage Publications }} ISBN 0761933727

== Voci correlate ==
* [[Aree naturali protette dell'India]]

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* {{YouTube|bSDd4lSZNuE|Incredible India by Dogu}}
* [http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?india Scheda dell'India dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
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* {{en}} [http://www.india4world.com/ Cultura e notizie per stranieri]
* [http://www.italy-asia.com Italy-Asia.com Portale sulla Cina e l'India]
* {{en}} [http://mesimagesdinde.blogspot.com/ Foto dell'India] -- Claude Renault
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«Ogni persona al mondo è nata in India in almeno una delle sue vite precedenti.»

India
सत्य की हमेशा विजय होती है (La verità porta sempre alla vittoria)
India - Localizzazione
India - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica dell'India
Nome ufficialeRepublic of India
भारत गणराज्य
Bhārat Juktarashtra
Lingue ufficialiHindi, inglese e altre 21 lingue
CapitaleNuova Delhi  (292.300 ab. / 2005)
Politica
Forma di governoRepubblica parlamentare[2] federale
Capo di StatoPratibha Patil
Capo di GovernoManmohan Singh
Indipendenzadal Regno Unito avvenuta il 14 agosto 1947
Ingresso nell'ONU30 ottobre 1945 1
Superficie
Totale3.287.263 km² ()
% delle acque9.5%
Popolazione
Totale1.173.108.018[3] ab. (2010) ()
Densità349 ab./km² (33º)
Nome degli abitantiindiani
Geografia
ContinenteAsia
Fuso orarioUTC +5:30 (vedi nota)
Economia
ValutaRupia indiana
PIL (nominale)1,588,345[4] milioni di $ (2008) (10º)
PIL pro capite (nominale)2,563[4] $ (2007) (165º)
ISU (2005)0,619 (medio) (128º)
Varie
Codici ISO 3166IN, IND, 356
TLD.in
Prefisso tel.+91
Sigla autom.IND
Lato di guidaSinistra (↑↓)
Inno nazionaleJana Gana Mana[5]
Festa nazionale26 gennaio
India - Mappa
India - Mappa
1È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945.
 

L'India (Hindi: भारत Bhārat), ufficialmente Repubblica dell'India (Hindi: भारत गणराज्य Bhārat Gaṇarājya), è uno stato dell'Asia meridionale, con capitale Nuova Delhi (o New Delhi). È il settimo paese per estensione geografica al mondo (3.287.590 km²) e il secondo più popolato con 1.173.108.018 abitanti (stima effettuata nel 2010)[3], e secondo alcune statistiche potrebbe superare la Cina nel 2037.[6]

È bagnata dall'Oceano Indiano a sud, dal Mar Arabico a ovest e dal Golfo del Bengala a est. Possiede una linea costiera che si snoda per 7.517 km.[7] Confina con il Pakistan a ovest,[8] Cina, Nepal e Bhutan a nord-est, e Bangladesh e la Birmania ad est. I suoi vicini prossimi separati dell'Oceano Indiano sono lo Sri Lanka a sud-est e le Maldive a sud-ovest.

Sede della Civiltà della valle dell'Indo e regione di rotte commerciali storiche e di vasti imperi, il subcontinente indiano è stato identificato con il suo commercio e la ricchezza culturale per gran parte della sua lunga storia.[9] Quattro grandi religioni del mondo, l'Induismo, il Buddismo, il Giainismo e il Sikhismo, sono nate qui, mentre lo Zoroastrismo, l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam arrivarono entro il primo millennio d.C. dando forma nella regione ad una grandissima diversità culturale. Gradualmente annessa alla Compagnia Inglese delle Indie Orientali dai primi decenni del XVIII secolo e colonizzata dal Regno Unito dalla metà del XIX secolo, l'India è diventata un moderno Stato nazionale nel 1947, dopo una lotta per l'indipendenza che è stata caratterizzata da una diffusa resistenza nonviolenta.

L'India è la dodicesima più grande economia del mondo in termini nominali, e la quarta in termini di potere d'acquisto. Riforme economiche hanno trasformato il paese nella seconda economia a più rapida crescita[10] (è uno dei quattro paesi a cui ci si riferisce con l'acronimo BRIC[11]), ma nonostante ciò il Paese soffre ancora di alti livelli di povertà, analfabetismo e malnutrizione.[12] Società pluralistica, multilingue e multietnica, l'India è altresì ricca sul piano naturale, con un'ampia diversità di fauna selvatica e di habitat protetti.

Etimologia

Il nome India deriva da Indo, che deriva dalla parola persiana Indù, dal sanscrito Sindhu, la storica denominazione locale per il fiume Indo.[13] Gli antichi Greci si riferivano agli indiani con il termine Indoi (Ινδοί), il popolo dell'Indo.[14] Nella Costituzione indiana, e anche nell'uso comune di varie lingue indiane, ci si riferisce all'India anche con il termine di Bharat, anch'esso nome ufficiale con pari status.[15] L'Hindustan, che in persiano significa "Terra degli indù", storicamente è in riferimento al nord dell'India, ma saltuariamente è usato come sinonimo per l'intero paese.[16]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'India.

Le più antiche testimonianze note di vita umana in India sono rifugi dell'età della pietra dipinti a Bhimbetka, nel Madhya Pradesh. I primi insediamenti permanenti conosciuti apparvero oltre 9000 anni fa e si svilupparono gradualmente nella Civiltà della valle dell'Indo[17], che risale al 3300 a.C. Seguì il periodo vedico, che gettò le fondamenta dell'induismo e di altri aspetti culturali che caratterizzarono gli albori della società indiana, e si concluse intorno al 500 a.C. A partire dal 550 a.C. si svilupparono nuove forme di aggregazione e, sorsero in buona parte del paese un discreto numero di regni e repubbliche indipendenti note con il nome di Mahajanapadas[18]. La più importante di queste, che sarà egemone nelle vaste regioni orientali, sarà il regno del Magadha.

Dipinto delle grotte di Ajanta risalente all'epoca Gupta.
Rovine dell'antica capitale dell'Impero di Vijayanagara.

Nel terzo secolo a.C. la maggior parte dell'Asia meridionale venne unita sotto la guida dell'Impero Maurya del sovrano Chandragupta Maurya. Questo vastissimo impero, il primo ad unificare quasi l'intero subcontinente indiano, fiorì sotto l'imperatore Aśoka, una delle figure preminenti della storia antica dell'India.[19] L'impresa di unificare un territorio così vasto sarà emulata solo parecchi secoli dopo la caduta dell'Impero Maurya da un altro grande impero: l'Impero Gupta nel terzo secolo d.C., in un periodo definito come "l'età d'oro dell'India antica".[20][21]In quei secoli vi furono continui contatti commerciali con l' Impero Romano[22]. Con la caduta dell'Impero Gupta sorsero nuovi regni, soprattutto a meridione dove presero forma nuovi imperi, tra cui i principali furono quello delle dinastie Chalukya, Rashtrakuta, Hoysala, Pallava, Pandya, e Chola. Nell'epoca dei grandi imperi dell'antichità, la scienza, l'ingegneria, l'arte, la letteratura, l'astronomia e la filosofia fioriranno sotto il patrocinio dei vari re ed imperatori.

File:Mughals.JPG
L'Impero Moghul al suo apogeo.

In seguito alle invasioni provenienti dall'Asia centrale tra il X e il XII secolo, gran parte del nord India passò sotto il dominio del Sultanato di Delhi prima, e del più vasto Impero Moghul poi. Sotto il regno di Akbar il Grande l'India conobbe un periodo di armonia religiosa, e di fervore culturale ed economico.[23][24] Gli imperatori Moghul estesero gradualmente i loro regni fino a coprire gran parte del subcontinente. Tuttavia diversi regni indigeni, come ad esempio l'Impero di Vijayanagara hindù resistettero in particolare nel sud, oltre al Regno Ahom nel nord-est. Tra il XVII e il XVIII secolo, la supremazia dei Moghul diminuì e l'Impero Maratha divenne la potenza dominante.[25] Dal XVI secolo diversi paesi europei, tra cui Portogallo, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito, iniziarono ad arrivare inizialmente come commercianti, ma approfittando poi delle spaccature fra i vari regni, si andarono imponendo con le loro colonie. Nel 1856 la maggior parte dell'India era sotto il controllo della Compagnia Inglese delle Indie Orientali.[26] Un anno più tardi un'insurrezione a livello nazionale chiamata Prima guerra di indipendenza indiana mise in serio pericolo il dominio della società britannica, ma alla fine la rivolta venne sedata. Come conseguenza, l'India passò interamente sotto il governo diretto della Corona britannica come colonia dell'Impero Britannico.

Mahatma Gandhi (destra) con Jawaharlal Nehru, 1937. Nehru sarebbe diventato il primo Primo Ministro indiano nel 1947.

Nella prima metà del XX secolo fu lanciata una lotta per l'indipendenza a livello nazionale dal Congresso Nazionale Indiano e da altre organizzazioni politiche. Negli anni venti e trenta con il movimento guidato dal Mahatma Gandhi, milioni di persone furono impegnate in una campagna di disobbedienza civile di massa.[27] Il 15 agosto 1947 l'India ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna, ma venne divisa in due governi indipendenti tra il Dominion dell'India e il Dominion del Pakistan in conformità alla volontà della Lega musulmana.[28] Tre anni più tardi, il 26 gennaio 1950, l'India divenne una repubblica e entrò in vigore una nuova costituzione.[3]

Dopo l'indipendenza furono portate avanti lotte di religione e fra le caste e insurrezioni in varie parti del paese, ma che si fu in grado di arginare attraverso la tolleranza e le riforme costituzionali.
Il terrorismo in India costituisce un importante problema di sicurezza, in particolare nel Jammu e Kashmir, nel nord-est dell'India e recentemente anche nelle grandi città come Delhi e Mumbai. L'attacco del 2001 al Parlamento indiano rimane l'attentato più grave. L'India ha sospeso le controversie territoriali con la Cina, che nel 1962 portò alla Guerra Cino-Indiana, e con il Pakistan, che portò a delle guerre nel 1947, 1965, 1971 e 1999.
L'India è un membro fondatore del Movimento dei Non-Allineati e delle Nazioni Unite (all'epoca come facente parte dell'India britannica). Nel 1974 l'India ha condotto un test nucleare sotterraneo,[29] a cui hanno fatto seguito altri cinque test nel 1998, rendendo l'India una potenza dotata di bomba atomica.[29] A partire dal 1991 importanti riforme economiche hanno trasformato l'India in uno dei paesi con tassi di crescita economica fra i più alti del mondo,[30] che hanno contribuito, tanto a livello regionale che globale, ad aumentare il peso specifico.[10]

Geografia

Tre sono le grandi regioni geografiche in cui si può dividere l'India

Geografia fisica

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia geologica dell'India.
Il deserto di Thar.

L'India geograficamente rappresenta la maggior parte del subcontinente indiano, ed è poggiata sopra la placca indiana, che a sua volta fa parte della placca indo-australiana.[31]

La geografia dell'India odierna deriva da processi geologici iniziati 75 milioni di anni fa, quando il subcontinente indiano, allora parte della sponda meridionale del supercontinente Gondwana, iniziò una deriva in direzione nord-est durata 50 milioni di anni, attraversando tutto l'Oceano Indiano (il quale era ancora in via di formazione).[31] La collisione del subcontinente con la placca eurasiatica e la successiva subduzione sotto ad essa, ha dato forma all'Himalaya (che culmina limitatamente al territorio indiano nel Kanchenjonga con i suoi 8.586 metri), la più alta catena montuosa del pianeta, che ora cinge l'India a nord e a nord-est.[31] Negli antichi fondali marini immediatamente a sud delle emergenti cime himalayane, il movimento tettonico creò un vasto avvallamento, che successivamente venne progressivamente riempito con i sedimenti dei fiumi,[32] dando vita all'odierna pianura Indo-Gangetica.[33] A ovest di questa pianura, separata dai monti Aravalli, si trova il deserto di Thar.[34] La pianura originaria del subcontinente continua a sopravvivere nella parte peninsulare dell'India, nella regione più antica e geologicamente più stabile che si estende dal nord fino ai monti Satpura e Vindhya nell'India centrale. Queste catene corrono parallelamente al Mar Arabico nella costa del Gujarat, e più a sud si trova un ampio territorio che prende il nome di altopiano del Deccan, fiancheggiato a occidente dalle catene costiere dei Ghati Occidentali, e a oriente dai Ghati Orientali.[35] L'altopiano del Deccan contiene alcune delle rocce indiane di più antica formazione (anche più di un miliardo di anni).

Le isole Andamane.
I monti Aravalli.
Risaie nel Tamil Nadu.

L'India si trova a nord dell'equatore, compresa tra il 6°44' e il 35°30' di latitudine nord e il 68°7' e il 97°25' di longitudine est.

La costa indiana si estende per 7.517 km di lunghezza; 5.423 km dei quali corrono lungo la penisola, mentre 2.094 km appartengono alle isole Andamane, Nicobare, e Laccadive. Secondo le carte idrografiche navali dell'India, la costa è costituita per il 43% da spiagge di sabbia, l'11% da costa rocciosa e scogliere, e il 46% da distese fangose o paludose.

La catena himalayana dà origine a grandi fiumi che attraverso il nord dell'India, tra cui il Gange e il Brahmaputra, si gettano nel Golfo del Bengala.[36] Importanti affluenti del Gange includono lo Yamuna e il Kosi, la cui bassa pendenza dei territori che attraversa è causa di disastrose inondazioni ogni anno. I grandi fiumi della penisola comprendono il Godavari, il Mahanadi, il Kaveri, e la Krishna, che si gettano nel Golfo del Bengala;[37] e il Narmada e il Tapti, che si gettano nel Mar Arabico.[38] Tra le più caratteristiche coste indiane si segnalano le paludose Rann di Kutch nell'India occidentale, e il delta alluvionale Sundarbans, condiviso con il vicino Bangladesh.[39] L'India ha due arcipelaghi: le Laccadive, atolli corallini vicino alla costa sud-occidentale e le Andamane e Nicobare, di origine vulcanica situate nel mar delle Andamane.[40]

Il clima indiano è fortemente influenzato dall'Himalaya e dal deserto di Thar, che guida i monsoni. L'Himalaya frena i venti freddi dell'Asia centrale, mantenendo la maggior parte del subcontinente ad una temperatura più alta di regioni poste a simili latitudini.[41][42] Il deserto di Thar svolge un ruolo fondamentale per attrarre i venti del monsone estivo, con un alto tasso di umidità, tra giugno e ottobre, che fornisce la maggior parte delle piogge nel corso dell'anno. Quattro grandi raggruppamenti climatici predominano nel paese: tropicale umido, tropicale secco, subtropicale umido, e montano.[43]

Clima

Media annua delle temperature in India:

     Sotto i 20,0° C.

     20,0-22,5° C.

     22,5-25,0° C.

     25,0-27,5° C.

     Al di sopra si 27,5° C.

Aree climatiche, basate sul sistema di Köppen:

     Clima alpino

E (ETh)

     Subtropicale umido

C (Cfa)

     Tropicale umido e secco

A (Aw)

     Tropicale umido

A (Am)

     Semi-arido

B (BSh)

     Arido

B (BWh)

L'India comprende una vasta gamma di condizioni meteorologiche e climatiche, fortemente influenzate sia dalla scala geografica, che dalla varietà topografica. Analizzati secondo il sistema Köppen, l'India ospita sei principali sottotipi climatici, che vanno dal desertico a ovest, alpino e glaciale a nord, tropicale umido e tropicale secco delle regioni del sud-ovest e delle isole, al subtropicale, all'arido. Da qui si innestano tutta una serie di microclimi regionali. Il subcontinente ha quattro stagioni: inverno (gennaio e febbraio), estate (da marzo a maggio), la stagione del monsone (da giugno a settembre), e un periodo post-monsone (ottobre-dicembre).

L'unicità geografica e geologica dell'India ne influenza fortemente il clima; questo è particolarmente vero per l'Himalaya e le montagne dell'Hindu Kush che agiscono come un ostacolo ai venti freddi provenienti dall'Asia centrale.[44] Ciò contribuisce a tenere più elevate le temperature rispetto a regioni poste alle stesse latitudini. Pertanto, anche se il Tropico del Cancro (il confine tra aree tropicali e subtropicali) passa attraverso il centro dell'India, l'intera Paese è tendenzialmente considerato come tropicale. Contemporaneamente, il Deserto di Thar svolge un ruolo importante nell'attrarre l'umidità dei venti che spirano verso sud-ovest carichi del monsone estivo, che tra giugno e ottobre forniscono la maggior parte delle precipitazioni.[44][45]

Un clima tropicale piovoso caratterizza regioni in cui persistono alte temperature, che normalmente non scendono al di sotto dei 18 °C. L'India ospita due sottotipi climatici che rientrano nell'ambito di questo gruppo. Il clima monsonico delle regioni tropicali copre le pianure del sud-ovest lungo la Costa di Malabar, i Ghati Occidentali, l'Assam meridionale, le isole Laccadive e le Isole Andamane e Nicobare. La pioggia ha carattere stagionale, in genere sopra al di sopra dei 2.000 mm annui. La maggior parte delle precipitazioni si verifica tra maggio e novembre.

La catena dell'Agasthiyamalai dei Ghati Occidentali come vista dalla regione arida del Tirunelveli.

Il clima tropicale umido e secco è più comune. Significativamente più asciutto delle zone umide tropicali, prevale sulla maggior parte dell'entroterra peninsulare indiano. L'inverno è caratterizzato da periodi di siccità con temperature medie al di sopra dei 18 °C. L'estate è eccezionalmente calda con temperature che possono superare i 50 °C nel mese di maggio, e con ondate di calore che annualmente uccidono centinaia di indiani. La stagione delle piogge dura da giugno a settembre; le precipitazioni annue medie sono nell'ordine dei 750-1500 mm.

Un clima tropicale arido e semi-arido predomina in ampie regioni a sud del Tropico del Cancro e ad est dei Ghati Occidentali, tra Karnataka, Tamil Nadu, Andhra Pradesh occidentale, e Maharashtra centrale, dove le precipitazioni sono tra i 400 e i 750 millimetri all'anno. Dicembre è il mese più freddo, con temperature ancora tra i 20-24 °C. I mesi tra marzo e maggio sono caldi e asciutti; la media mensile delle temperature è di 32 °C.

La maggior parte delle regioni settentrionali e del nord-est dell'India è soggetta ad un clima subtropicale-umido. Anche se presenta estati calde, le temperature nei mesi più freddi può scendere al livello degli 0 °C. A causa delle ampie piogge monsoniche, l'India ha un solo sottotipo di questo clima, il CFA (sotto il sistema Köppen).[46] La maggior parte di questa regione si caratterizza per scarse precipitazioni durante l'inverno. Le precipitazioni annue variano da meno di 1.000 mm ad occidente, fino agli oltre 2.500 mm delle regioni nord-orientali.

Le regioni settentrionali situata nell'Himalaya sono soggette al clima alpino. Qui la temperatura scende di 5,1 °C ogni mille metri di altitudine (tasso di decadenza adiabatico).[47] L'area situata ad altitudini tra i 1.100-2.300 metri riceve abbondanti piogge, che scendono rapidamente al di sopra di questi limiti. Sopra i 5.000 metri non piove mai, tutte le precipitazioni sono sotto forma di neve.

Demografia

Densità della popolazione.
Crescita demografica dal 1961 al 2003.

Con una popolazione stimata in circa 1,10 miliardi di persone,[3] che rappresenta il 17% della popolazione mondiale,[48] l'India è il secondo paese più popoloso del pianeta (dopo la Cina). L'aspettativa di vita è di 63,9 anni, e il tasso di crescita della popolazione dell'1,38% annuo; ci sono 22,01 nascite ogni 1.000 abitanti all'anno.[3] Il rapporto nazionale donne/uomini è pari a 944 donne per 1.000 uomini.

Quasi il 70% degli indiani risiedono nelle zone rurali, anche se negli ultimi decenni la migrazione verso le città più grandi ha portato a un drammatico aumento nel paese della popolazione urbana. Le più grandi città sono Bombay (Mumbai), Delhi, Calcutta (Kolkata), Madras (Chennai), Bangalore (Bengaluru), Hyderabad e Ahmedabad.[49]

Il tasso di alfabetizzazione è del 64,8% (53,7% per le donne e 75,3% per gli uomini).[3] Lo stato del Kerala ha il più alto tasso di alfabetizzazione (91%);[50] Bihar il più basso (47%).[51]

Stati e territori dell'India (XIV censimento, marzo 2001)[52]
# Stato Popolazione
1 Uttar Pradesh 166.197.921
2 Maharashtra 96.878.627
3 Bihar 82.998.509
4 Bengala Occidentale 80.176.197
5 Andhra Pradesh 76.210.007
6 Tamil Nadu 62.405.679
7 Madhya Pradesh 60.348.023
8 Rajasthan 56.507.188
9 Karnataka 52.850.562
10 Gujarat 50.671.017
11 Orissa 36.804.660
12 Kerala 31.841.374
13 Jharkhand 26.945.829
14 Assam 26.655.528
15 Punjab 24.358.999
16 Haryana 21.144.564
17 Chhattisgarh 20.833.803
18 Delhi (Territorio) 13.850.507
19 Jammu e Kashmir 10.143.700
20 Uttarakhand 8.489.349
21 Himachal Pradesh 6.077.900
Altri 14 Stati/Territori 16.220.385
Totale 1.027.015.247

Religioni

La statua di Shiva a Rishikesh lungo le rive del Gange.
Lo stesso argomento in dettaglio: Induismo e Cristianesimo in India.

In base ai dati del censimento del 2001, la popolazione indiana è a grande maggioranza di religione induista (80,45%, corrispondente a circa 800 milioni di indiani), compresi gli ayyavazhi che sono considerati una setta induista e sono presenti soprattutto nell'India meridionale; la seconda comunità religiosa della nazione è quella dei musulmani che assommano al 13,43% della popolazione totale dell'India.[53] Sono presenti inoltre altre minoranze religiose: cristiani 2,34%, sikh 1,87%, buddhisti 0,77%, giainisti 0,41% e altre comunità religiose 0,65% (religioni tradizionali tribali, bahai, ebrei e parsi).[53]

Cremazione a Varanasi.

I musulmani costituiscono la maggioranza nel Jammu e Kashmir e nelle Laccadive, mentre formano grosse minoranze negli stati di Uttar Pradesh (30 milioni, circa un quinto della popolazione), Bihar (13 milioni e mezzo, un sesto della popolazione), Bengala Occidentale (un quarto della popolazione), Assam (poco meno di un terzo) e Kerala (un quarto).

I sikh costituiscono la maggioranza in Punjab e formano significative minoranze nel territorio di Delhi (mezzo milione) e nell'Haryana (oltre un milione). I buddhisti formano la maggioranza nello stato del Sikkim e nella regione del Ladakh e sono diffusi tra i paria grazie alle conversioni di massa iniziate dal dr. Ambedkar negli anni cinquanta. I giainisti si trovano soprattutto negli stati di Rajasthan (650.000), Gujarat (525.000), Maharashtra (1.300.000) e Karnataka (400.000), i parsi sono concentrati a Bombay.[54]

Gli ebrei, ora molto ridotti, erano presenti storicamente con le comunità di Cochin, del Maharashtra (Bene Israel), di Bombay (Baghdadi), nel Mizoram (Bnei Menashe, indiani convertiti) e nell'Andhra Pradesh (Bene Ephraim, anch'essi indiani convertiti).

In 7 stati indiani sono tuttora in vigore norme che avversano la conversione dall'induismo verso le altre religioni. Tali stati sono:

  1. Orissa
  2. Madhya Pradesh
  3. Arunachal Pradesh
  4. Gujarat
  5. Rajasthan
  6. Chhattisgarh
  7. Himachal Pradesh.

Lingue

Lingue indoarie e dravidiche nel sub-continente indiano

L'India è la seconda entità geografica per diversità culturale, linguistica e genetica dopo l' Africa.[49]

L'India è la patria di due grandi famiglie linguistiche: Indo-Ariana (parlata da circa il 74% della popolazione) e Dravidica (parlata da circa il 24%). Altre lingue parlate appartengono alle famiglie Austroasiatiche e Tibeto-Birmana.

La Costituzione non riconosce una lingua nazionale, ma diverse lingue ufficiali: l'Hindi è lingua ufficiale del governo (art.343) e da una a tre lingue sono designate come lingue ufficiali dei singoli stati (art.345).

L'Hindi è la lingua più parlata[55] oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Unione.[56]

L'Inglese, che viene ampiamente utilizzato in economia e nelle gestioni aziendali, ha lo status di "lingua ufficiale sussidiaria".[57]

La costituzione riconosce inoltre altre 21 lingue che vengono abbondantemente parlate e utilizzate nei documenti pubblici dei vari stati, fra cui l'assamese (Assam), il bengalese (Bengala Occidentale), il gujarati (Gujarat), il kannada (Karnataka), il malayalam (Kerala), il marathi (Maharashtra), l'oriya (Orissa), il panjabi (Punjab, Haryana), il tamil (Tamil Nadu), il telugu (Andhra Pradesh). Kannada, Malayalam, Tamil e Telugu sono lingue dravidiche, le altre indoarie.

Il numero di dialetti in India è di ben 1.652.[58]

Ordinamento dello stato

Suddivisioni amministrative

L'India è una federazione di stati con parlamenti e governi autonomi. Ci sono 28 stati federati e 7 territori, fra cui quello della capitale, Nuova Delhi, e ognuno di essi è suddiviso in distretti;[59] in alcuni stati federati i distretti sono riuniti in divisioni, che rappresentano così il secondo livello amministrativo di questi stati. Nel 1956, sotto States Reorganisation Act gli stati vennero formati su base linguistica.[60] Da ricordare che alcuni stati e distretti sono dotati di Maragià (Maharaja, "grande re"), tradizionale titolo dei sovrani indiani. Questi sono dotati di poteri eminentemente rappresentativi e simbolici. Da segnalare altresì la particolarità strutturale dei Territori, sovente caratterizzati da una storia peculiare. Tra questi sono da ricordare Pondicherry, dalla tipica caratterizzazione francese, e le Isole Andamane, popolate in gran parte da bianchi anglosassoni e genti indigene molto particolari, caratterizzate da statura bassa, i quali vivono ancora oggi secondo usi e costumi risalenti a migliaia di anni fa e tramandati dai loro antenati. La divisione amministrativa dell'India consiste in:


28 stati federati

  1. Andhra Pradesh
  2. Arunachal Pradesh
  3. Assam
  4. Bihar
  5. Chhattisgarh
  6. Goa
  7. Gujarat
  8. Haryana
  9. Himachal Pradesh
  10. Jammu e Kashmir
  11. Jharkhand
  12. Karnataka
  13. Kerala
  14. Madhya Pradesh
  1. Maharashtra
  2. Manipur
  3. Meghalaya
  4. Mizoram
  5. Nagaland
  6. Orissa
  7. Panjab
  8. Rajasthan
  9. Sikkim
  10. Tamil Nadu
  11. Tripura
  12. Uttar Pradesh
  13. Uttaranchal
  14. Bengala Occidentale

6 Territori dell'Unione

A. Andamane e Nicobare
B. Chandigarh
C. Dadra e Nagar Haveli
D. Daman e Diu
E. Laccadive
G. Pondicherry

1 Territorio della capitale nazionale

F. Delhi

La maggior parte degli stati federati seguono nei loro confini le frontiere linguistiche; alcuni di questi sono stati creati nel 2001. Certe regioni rivendicano invece l'autonomia come nuove entità statali federate.

Città principali

Lo stesso argomento in dettaglio: Città dell'India.
Mumbai.
Delhi.
Visione aerea di Jaipur.
Principali città dell'India (stime 2008)[61]
# Città Stato Popolazione
1 Mumbai Maharashtra 13.662.885
2 Delhi Delhi 11.954.217
3 Madras Tamil Nadu 5.180.533
4 Calcutta Bengala Occidentale 5.021.458
5 Bangalore Karnataka 4.562.843
6 Hyderabad Andhra Pradesh 3.980.938
7 Ahmedabad Gujarat 3.867.336
8 Pune Maharashtra 3.230.322
9 Surat Gujarat 3.124.249
10 Kanpur Uttar Pradesh 3.067.663
11 Jaipur Rajasthan 2.997.114
12 Lucknow Uttar Pradesh 2.621.063
13 Nagpur Maharashtra 2.359.331
14 Indore Madhya Pradesh 1.768.303
15 Patna Bihar 1.753.543
16 Bhopal Madhya Pradesh 1.712.355
17 Thane Maharashtra 1.673.465
18 Ludhiana Punjab 1.662.325
19 Agra Uttar Pradesh 1.590.073
20 Vadodara Gujarat 1.487.956

Assetto istituzionale

La Costituzione indiana è la più lunga e la più esauriente costituzione di qualsiasi nazione indipendente nel mondo ed è entrata in vigore il 26 gennaio 1950.[62] Il preambolo della Costituzione definisce l'India come una repubblica sovrana, socialista, laica, e democratica.[63] L'India ha una forma di governo quasi-federale ed è dotata di un parlamento bicamerale plasmato sul modello parlamentare Westminster, con la classica tripartizione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.

Il Presidente dell'India è il capo di Stato, con compiti di mera rappresentanza[64], eletto indirettamente da un collegio elettorale,[65] con un mandato di cinque anni.[66][67] Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro che è il capo del governo.[64] Il Primo Ministro è nominato dal Presidente e, per convenzione, è il candidato sostenuto dal partito o dall'alleanza politica che detiene la maggioranza dei seggi nella Camera bassa del Parlamento.[64] Il governo è composto dal Presidente, dal Vice-Presidente, e dal Consiglio dei ministri guidato dal Primo Ministro. Qualsiasi ministro in possesso di un portafoglio deve essere membro di una delle due case del parlamento.

Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento bicamerale, che consiste in una camera alta chiamato Rajya Sabha (Consiglio degli Stati) e in una camera bassa chiamato Lok Sabha (Casa del Popolo).[68] Il Rajya Sabha è un organismo composto da 245 membri in carica sei anni.[69] La maggior parte sono eletti indirettamente dalle legislature degli stati e territori in proporzione alla loro popolazione.[69] I 543 membri dei 545 della Lok Sabha sono eletti direttamente dal voto popolare a rappresentanza dei singoli collegi elettorali e restano in carica cinque anni.[69] Gli altri due membri sono nominati dal Presidente della comunità anglo-indiana se, a suo parere, la comunità non sia adeguatamente rappresentata.[69]

Come in tutti i sistemi parlamentari, anche in quello indiano il potere esecutivo è subordinato al potere legislativo, con il Primo Ministro e il suo Consiglio direttamente responsabile, ma solo innanzi alla camera bassa del Parlamento.[70]

L'India ha tre livelli della magistratura, costituito dalla Corte suprema, presieduto dal Chief Justice of India, 21 membri dell'Alta Corte, e un gran numero di magistrati.[71] La Corte suprema ha giurisdizione su casi che riguardano diritti fondamentale e controversie tra gli Stati e il Centro, e casi di appello dell'Alta Corte.[72] È indipendente da ogni altro potere[71] e può sciogliere i governi statali, nonché di dichiarare incostituzionali leggi dei vari stati.[73] Il ruolo come ultimo interprete della Costituzione è una delle più importanti funzioni della Suprema Corte.[74]

Ordinamento scolastico

Il tasso di alfabetizzazione in India è del 61% per la popolazione con più di 15 anni di età, con una punta del 73,4% fra gli uomini e del 47,8% fra le donne.[3] Si stima che la spesa per l'educazione sia nell'ordine del 3,2% del PIL.[3] Ci sono sostanzialmente quattro fasi della formazione scolastica in India, ossia primaria, primaria superiore, secondaria e secondaria superiore (o scuola superiore). Nel complesso il ciclo scolastico dura 12 anni, in seguito al "modello 10+2". Tuttavia vi sono notevoli differenze tra i vari Stati indiani in termini di modelli organizzativi all'interno di questi primi 10 anni di scolarizzazione. Il governo si è impegnato a garantire l'istruzione elementare universale (primaria e primaria superiore) con un'istruzione per tutti i bambini di età compresa tra 6-14 anni di età. Alla scuola primaria accedono i bambini di età tra i 6 e gli 11 anni, organizzati in classi dalla prima alla quinta. La scuola elementare superiore e secondaria è per gli alunni di età compresa tra i 11 e 15 anni, organizzati in classi dalla sesta alla decima, e la scuola secondaria superiore è per gli studenti di età tra 16 e 17 anni iscritti nelle classi tra l'undicesima e dodicesima. In alcune regioni c'è un concetto aggiuntivo, quello chiamato della scuola primaria medio/superiore per le classi tra la sesta e l'ottava. In tali casi le classi nona e decima sono classificate sotto la categoria di scuola superiore. Livelli più elevati del percorso formativo e scolastico in India offrono l'opportunità di specializzazione in un settore e comprendono le scuole tecniche (come Indian Institutes of Technology e Indian Institutes of Information Technology,Design & Manufacturing), e università.

Sistema sanitario

L'All India Institute of Medical Sciences (AIIMS) di Delhi, fondato nel 1956, è considerato il miglior college di medicina e ospedale pubblico del paese.[75]

Secondo stime del 2008, la speranza di vita in India è di 69 anni, 66 per gli uomini e 72 per le donne.[49] La mortalità infantile è di 32 ogni 1000 bambini nati.[49] Si calcola che 5,1 milioni di persone (dati del 2001) convivano con l'AIDS, malattia che nel 2001 ha causato 301.000 decessi.[49]

I servizi sanitari sono responsabilità dei singoli stati indiani. La costituzione delega agli stati "l'aumento del livello di nutrizione e del tenore di vita della propria popolazione e il miglioramento della salute pubblica in quanto tra i suoi doveri primari". Vi è inoltre una politica sanitaria nazionale, approvata dal Parlamento nel 1983.

Gli sforzi del governo centrale sono concentrati su piani quinquennali, su una pianificazione coordinata con gli Stati, e nel finanziamento dei principali programmi sanitari. La spesa sanitaria è congiuntamente condivisa dal governo centrale e dai governi dei singoli stati. A livello centrale la sanità è gestita dal Ministero della Salute e benessere familiare, che fornisce sia servizi amministrativi che tecnici, e gestisce l'istruzione medica.

Gli sforzi dei vari piani quinquennali si sono concentrati sul miglioramento dello stato di salute della popolazione rurale, su programmi di nutrizione e dell'aumento della fornitura di acqua potabile, sul controllo delle malattie trasmissibili, e sull'attenuazione degli squilibri regionali nella distribuzione delle risorse sanitarie.

Forze armate

Carro armato dell'esercito indiano.

Nonostante le critiche e le sanzioni militari, l'India ha costantemente rifiutato di firmare il Trattato di bando complessivo dei test nucleari e il Trattato di non proliferazione nucleare, preferendo invece il mantenimento della propria sovranità sul programma nucleare. Le recenti aperture da parte del governo indiano hanno rafforzato le relazioni con Stati Uniti, Cina e Pakistan. In campo economico, l'India ha stretti rapporti con le altre nazioni in via di sviluppo di Sud America, Asia e Africa.

L'India mantiene la terza più grande forza militare del pianeta, la Bhāratīya Saśastra Sēnāēṃ è divisa tra Bhāratīya Thalsēnā (esercito), Bhāratīya Nāu Senā (marina militare), e Bhāratīya Vāyu Senā (aeronautica militare).[3] Forze ausiliare quali le Forze Paramilitari indiane, la Guardia Costiera, e lo Strategic Forces Command sono altresì sotto la competenza militare. Il presidente dell'India è il comandante supremo delle forze armate indiane. L'India è diventata una potenza nucleare nel 1974 dopo lo svolgimento di un primo test nucleare (il cui successo fu annunciato con la frase in codice "Il Buddha sorride" perché avvenne il giorno dell'anniversario della nascita del Buddha[76][77].). Ulteriori test sotterranei sono stati svolti nel 1998, ed hanno portato a sanzioni internazionali, gradualmente ritirate dopo il settembre del 2001.

Politica

Politica interna

Il Secretariat Building, sede di alcuni dei più importanti ministeri del governo indiano.

L'India, a livello federale, è la più popolosa democrazia nel mondo,[78][79] una democrazia pluralista fondata sul multipartitismo.

La politica dell'India è dominata da trent'anni da due grandi partiti, sempre forti del 20%-30% dei voti ciascuno ma leggermente favoriti dal sistema elettorale uninominale:

Tuttavia, al fine di formare coalizioni di governo giocano un ruolo importante diversi altri partiti nazionali, da sinistra a destra (approssimativamente):

Un partito è riconosciuto nazionale dalla Commissione Elettorale dell'India (un organo costituzionale) quando rappresenta almeno quattro stati al parlamento federale (e spesso è al governo in almeno uno di questi).

Stati dell'India secondo il partito al governo (al 3 gennaio 2008)

Inoltre, vari partiti regionali hanno un ruolo anche a livello federale; i più importanti (spesso alleati del BJP) sono:

Per la maggior parte della sua storia democratica, il governo federale è stata guidato dall'INC. Dal 1950 al 1990, eccezion fatta per due brevi periodi, l'INC ha goduto della maggioranza parlamentare. L'INC venne escluso dal potere tra il 1977 e il 1980, quando il Janata Party vinse le elezioni a causa del malcontento pubblico in seguito all'"Emergency" dichiarata da parte dell'allora Primo ministro Indira Gandhi. Nel 1989, la coalizione Janata Dal e il National Front in alleanza con la coalizione del Left Front vinsero le elezioni, ma riuscirono a rimanere al potere solo per due anni.[80]

Gli anni 1996-1998 sono stati un periodo di turbolenze politiche, caratterizzati da alleanze di breve durata. I BJP formò un breve governo nel 1996, seguito dalla coalizione del Fronte Unito (United Front). Nel 1998, il BJP formò l'Alleanza Democratica Nazionale (National Democratic Alliance, NDA) con diversi partiti regionali e divenne il primo partito che non fosse stato il Congresso Nazionale Indiano a completare a pieno compimento il mandato di cinque anni.[81] Nel 2004 le elezioni indiane, vennero vinte dall'INC che guadagnò il maggior numero di seggi del Lok Sabha, formando un governo con una coalizione denominata Alleanza Progressista Unita (United Progressive Alliance, UPA), sostenuta da vari partiti di sinistra e da membri contrapposti al BJP.[82]

Politica estera

Stretta di mano tra il Primo Ministro indiano Manmohan Singh e il Presidente americano George W. Bush nel marzo 2006.

Fin dalla sua indipendenza nel 1947, l'India ha mantenuto rapporti cordiali con la maggior parte delle nazioni del mondo. Ebbe un ruolo di primo piano negli anni '50, promuovendo l'indipendenza delle colonie europee in Africa e in Asia.[83] L'India è un membro fondatore del Movimento dei Paesi non allineati.[84] Dopo le guerre sino-indiane e la guerra indo-pakistana del 1965, l'India intensificò i rapporti con l'Unione Sovietica a scapito dei legami con gli Stati Uniti e tale situazione permase fino alla fine della Guerra Fredda. L'India ha combattuto quattro guerre con il Pakistan, in primo luogo per via della regione contesa del Kashmir. Un'ulteriore guerra contro il Pakistan fu combattuta per la liberazione del Bangladesh nel 1971.[85]

L'India svolge un ruolo influente nell'ASEAN,[86] nel SAARC, e nel WTO.[87] L'India è un membro fondatore e sostenitore delle Nazioni Unite, con oltre 55.000 militari e poliziotti indiani che hanno servito in trentacinque operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite dispiegati in quattro continenti.[88]

Economia

Bombay-Stock-Exchange, la borsa valori principale del subcontinente.

Per la maggior parte della sua storia post-indipendenza, l'India ha adottato a un sistema quasi socialista con approccio rigoroso di controllo da parte del governo sulla partecipazione del settore privato, commercio estero e gli investimenti diretti all'estero.[89][90][91] Tuttavia, dal 1991, l'India ha progressivamente aperto i propri mercati attraverso le riforme economiche del governo e ha ridotto i controlli sul commercio estero e sugli investimenti.

Le riserve in valuta estera sono passate da 5,8 miliardi di dollari americani nel marzo 1991 a 308 miliardi il 4 luglio 2008,[92] mentre il deficit di bilancio statale e federale è andato progressivamente diminuendo.[93] La privatizzazione delle imprese di proprietà pubblica e l'apertura di alcuni settori privati alla partecipazione straniera ha animato il dibattito politico.[94] Con un tasso di crescita del PIL del 9,4% nel 2006-07, l'economia è tra quelle a più rapida crescita nel mondo.[95] Il PIL indiano in termini nominali è di 1.089 miliardi di $, il dodicesimo a livello mondiale.[96] Se misurata in termini di parità del potere d'acquisto (PPP), l'India è la quarta potenza con 4.726 miliardi di $. Il reddito pro capite (nominale) è di 977 $, mentre a parità di potere d'acquisto è di 2.700 $.

L'India possiede la seconda più grande forza lavoro del mondo, con 516,3 milioni di persone, il 60% dei quali sono impiegati nel settore agricolo e industrie connesse; 28% nei servizi e industrie connesse, e 12% nel settore industriale vero e proprio.[3] Le principali colture agricole includono riso, frumento, semi oleosi, cotone, iuta, , canna da zucchero e patate. Il settore agricolo rappresenta il 28% del PIL; servizio e settori industriali costituiscono il 54% e 18% rispettivamente. Le grandi industrie sono attive nel settore delle automobili, cemento, prodotti chimici, elettronica di consumo, trasformazione alimentare, macchinari, miniere, petrolio, prodotti farmaceutici, acciaio, mezzi di trasporto, e tessile. Di pari passo alla rapida crescita economica vi è la crescente domanda di energia. Secondo la Energy Information Administration, l'India è il sesto più grande consumatore di petrolio e il terzo più grande consumatore di carbone.[97]

La fiorente industria cinematografica di Bollywood.

Più recentemente l'India è riuscita a capitalizzare l'istruzione in lingua inglese di molte persone, diventando un'importante meta di outsourcing per le società multinazionali e una popolare meta per il turismo medico. L'India è diventato anche grande esportatrice di software e finanza, ricerca e servizi tecnologici. Le sue risorse naturali comprendono seminativi, bauxite, cromite, carbone, diamanti, minerali di ferro, calcare, manganese, mica, gas naturale, petrolio, titanio.

Nel 2007 le esportazioni erano stimate in 140 miliardi di $ e le importazioni erano pari a 224,9 miliardi di $. Tessuti, gioielli, prodotti dell'ingegneria e software erano le principali voci dell'esportazione; mentre il petrolio greggio, macchinari, concimi, prodotti chimici lo erano fra le importazioni. I più importanti partner commerciali dell'India sono Stati Uniti, l'Unione Europea e la Cina.

Disuguaglianze sociali e problemi alimentari

Anche se l'economia indiana è cresciuta costantemente nel corso degli ultimi due decenni, la sua crescita è stata irregolare e diseguale fra i diversi gruppi sociali, gruppi economici, regioni geografiche, e tra zone rurali e zone urbane.[98]

La disparità di reddito in India è relativamente piccola (coefficiente di Gini: 36,8 nel 2004), anche se è aumentata ultimamente. Ma la distribuzione della ricchezza è maggiore, con il 10% della popolazione che possiede il 33% della ricchezza. Malgrado i significativi progressi economici, un quarto della popolazione della nazione si trova sotto la soglia di povertà individuata dal governo in 0,40 $ al giorno . Nel 2004-2005, il 27,5% della popolazione viveva sotto tale soglia.

La percentuale di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà internazionale di 1,25 dollari al giorno è comunque diminuita dal 60% nel 1981, al 42% nel 2005.[99] L'85,7% della popolazione viveva con meno di 2,50 $ (PPP) al giorno nel 2005, rispetto al 80,5% dell'Africa sub-sahariana.[100]

In tutte le statistiche FAO non c'è nessun dato che faccia presumere che a questa massa di popolazione, specialmente quella sotto la soglia di povertà, corrisponda un analogo problema dal punto di vista dell'approvviginamento alimentare. Ciononostante da parte di alcuni studiosi, in convegni dedicati allo specifico tema, si è avanzata l'ipotesi che i dati ufficiali sono reticenti e nascondano una realtà molto più grave di quanto asserito dal governo e comunicato alla FAO.[101]

Trasporti

Lo stesso argomento in dettaglio: Targhe automobilistiche indiane.
La stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji di Mumbai.

Il settore dei trasporti costituisce una parte importante dell'economia nazionale. Nel 2005, oltre il 40% delle famiglie indiane disponeva di una bicicletta di proprietà, con percentuali che oscillavano dal 30% al 70% a livello dei singoli stati.[102] Circa il 10% delle famiglie possedeva una moto.[102] Le autovetture di proprietà sono a disposizione di pochi, pari a circa 0,7% dei nuclei familiari nel 2007, in crescita comunque rispetto allo 0,5% nel 2000.[103]

In generale il trasporto pubblico soffre di tecnologia obsoleta, incapacità di gestione, e bassa produttività del lavoro. Nonostante ciò l'India dispone della rete ferroviaria della Indian Railways, la più estesa del mondo e la quarta in termini di utilizzo.[104] Copre una superficie di 63.140 km[105], con 6 miliardi di passeggeri all'anno e 350 milioni di tonnellate di merci trasportate.[105] La crescita del commercio internazionale è supportata dalla rete dei porti.[106]

La domanda di infrastrutture di trasporto e dei servizi correlati ha tassi di crescita di circa il 10 per cento all'anno.[104]

Flora e fauna

Tigre del Bengala.
L'Elefante asiatico.

L'India, che si trova all'interno dell'ecozona indomalese, presenta un'accentuata biodiversità. Questa caratteristica fa si che il subcontinente indiano sia considerato uno dei diciotto paesi megadiversi (i paesi con la più elevata biodiversità), ed è patria del 7,6% di tutti i mammiferi del pianeta, il 12,6% di tutti gli uccelli, il 6,2% di tutti i rettili, del 4,4% di tutti gli anfibi, del 11,7% di tutti i pesci, e del 6.0% di tutte le specie di fiori.[107] Molte ecoregioni, come le foreste shola (foreste sempreverdi d'alta quota caratteristiche dell'India meridionale), presentano tassi estremamente elevati di endemicità; globalmente il 33% delle specie di piante dell'India sono endemiche.[108][109] La copertura forestale indiana è fortemente variegata e va dalla foresta pluviale tropicale delle isole Andamane, dei Ghati Occidentali e della regione Nord orientale del paese, alle conifere dell'Himalaya. Fra questi due estremi trovano spazio le foreste decidue delle regioni umide dell'India orientale, le foreste delle regioni più secche in cui domina il tek (India centrale e meridionale), le foreste del Deccan centrale e della pianura gangetica occidentale in cui domina l'Acacia nilotica.[110] All'interno della flora indiana merita ulteriore menzione la pianta medicinale del neem (Azadirachta indica), ampiamente utilizzato nelle zone rurali del paese nei rimedi erboristici.

Molte delle specie sono lontane discendenti delle specie anticamente presenti nel continente preistorico del Gondwana, cui apparteneva originariamente l'India. Il movimento successivo del subcontinente indiano che portò alla collisione contro la Laurasia interruppe lo scambio con queste specie che rimasero isolate, ma gli sconvolgimenti naturali, come il vulcanismo, e i cambiamenti climatici, 20 milioni di anni fa causarono l'estinzione di molte specie endemiche indiane.[111] Molti mammiferi di origine asiatica penetrarono nel subcontinente attraverso l'Himalaya.[110] In conseguenza, tra le svariate specie animali presenti in India, solo il 12,6% dei mammiferi e il 4,5% degli uccelli sono endemiche, contro il 45,8% dei rettili e il 55,8% degli anfibi.[107] Alcuni importanti esempi di endemismo sono il Trachypithecus johnii (una scimmia) e il Bufo beddomii (un rospo) dei Ghati Occidentali.

In India sono segnalate 172 (il 2,9%), della specie minacciate designate dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.[112] Queste includono il Leone asiatico, la tigre del Bengala, e il grifone del Bengala.

Negli ultimi decenni la pressione demografica ha posto una minaccia ulteriore alla fauna selvatica; in risposta, il sistema dei parchi nazionali e delle aree protette è stato notevolmente ampliato. Nel 1972 veniva emanata una legge sulla protezione della fauna selvatica[113] e il Progetto Tigre per la salvaguardia dell'habitat di questo animale; inoltre, una legge sulla conservazione delle foreste venne promulgata nel 1980.[114] Insieme a più di cinquecento santuari della fauna selvatica, l'India ospita tredici riserve della biosfera, quattro delle quali fanno parte della Rete mondiale di riserve della biosfera.[115] Venticinque zone umide sono registrate ai sensi della Convenzione di Ramsar.[116]

Arte

Il Taj Mahal ad Agra.

In campo culturale l'India è contrassegnata da un elevato grado di sincretismo[117] e pluralismo culturale.[118] Il subcontinente è riuscito a preservare le proprie antiche tradizioni, assorbendo nel frattempo nuovi costumi, tradizioni e idee portati da popoli invasori e immigrati, diffondendo la propria influenza culturale verso altre parti dell'Asia.

Architettura

L'architettura rappresenta la diversità della cultura indiana. Molti monumenti di rilievo, come ad esempio il Taj Mahal, o altri esempi di architettura dell'epoca Moghul o dell'India meridionale, si compongono di una miscela che assomma le antiche tradizioni locali e idee provenienti da diverse parti del paese e dall'estero. L'architettura vernacolare mostra al pari notevoli varianti regionali.

Letterature indiane

Rabindranath Tagore, Premio Nobel per la letteratura nel 1913.

L'India è un vero arcipelago di lingue e dialetti, alcuni dei quali hanno espresso letterature fiorenti e di assoluto valore artistico. Accanto alle lingue indiane principali (hindi, urdu, tamil, maratha ecc.) autori indiani, spesso bi o tri-lingui, hanno scritto sin dal medioevo in persiano; a partire dal XX secolo, è emersa pure una sempre più consistente letteratura indiana in lingua inglese. Per questo è fuorviante, e storicamente errato, parlare di "letteratura indiana" al singolare.

Le prime opere di letteratura indiana -strettamente legate alla cultura religiosa- sono state trasmesse per via orale e solo in epoca più tarda messe per iscritto. Si tratta di opere letterarie in lingua sanscrita come i Veda, le opere epiche del Mahabharata del Ramayana e dei Purana, che hanno il rango di Sacre Scritture; a queste si aggiunge poi il dramma, la poesia, il teatro e, soprattutto, una ricchissima trattatistica religiosa e filosofica alimentata dalle diverse scuole e dottrine in seno all'Induismo e al Buddismo, ma anche all'Islamismo, al Jainismo e alle altre fedi presenti nel subcontinente. Questa ampia letteratura filosofica e religiosa, che continua nel medioevo con i grandi maestri (Gaudapada, Shankara, Ramanuja e le loro scuole ecc.), ha conosciuto un crescente successo anche in Occidente a partire dagli studi degli orientalisti dell' '800 e, più di recente, in virtù di mode e tendenze culturali che guardano all'India come al serbatoio inesauribile di ogni saggezza.

Nel medioevo, a seguito della lunga dominazione musulmana (Sultanato di Delhi XIII-XV sec., quindi Impero dei Moghul) protrattasi fino a metà '800, la letteratura colta si espresse soprattutto in lingua urdu e in persiano, le lingue dell'intellighenzia musulmana che gravitava intorno alle corti. Esemplare è la figura di Amir Khusraw di Delhi (m. 1301), plurilingue prolifico autore di mathnawi (poemi di tono romanzesco o epico) che appartengono sia ai capolavori della letteratura persiana che a quelli della letteratura in lingue indiane. La letteratura religiosa medievale è quantomai varia. Oltre alla trattatistica su menzionata, si può citare la ricca tradizione poetica di ispirazione religiosa opera di santi induisti. Si va dagli Inni degli Alvar, dodici leggendari poeti-santi dei secoli VI-IX che vagavano di tempio in tempio nell'India meridionale e scrissero in lingua tamil, ai c.d. "Sant", poeti mistici dei secoli XIII-XVII che, scrivendo in lingua hindi o maratha, rielaborarono in chiave di eros mistico il patrimonio delle dottrine tradizionali. Si presentano inoltre interessanti casi di sincretismo religioso come ad esempio il Canzoniere del mistico Kabir di Benares vissuto nel XV sec., o il grandioso poema in lingua avadhi Padmavat definito "un immenso affresco... della luminosa civiltà hindu-musulmana" (G. Milanetti), opera di M.M. Jayasi della prima metà del XVI sec. - due autori che, superando le barriere etnico-religiose e linguistiche, anticipano il clima di "ecumenica tolleranza" religiosa dell'imperatore moghul Akbar (1542-1605) e si impongono all'ammirazione di tutti gli indiani sino ad oggi. La letteratura in lingua hindi è gradualmente cresciuta nel subcontinente, soprattutto a partire dal periodo coloniale britannico e si è imposta definitivamente con la decolonizzazione dopo che l'urdu era divenuto la lingua ufficiale del Pakistan. Accanto ad essa ha continuato a svilupparsi la letteratura in lingua persiana, raggiungendo soprattutto in poesia con il grande Bidel (o Bedil, m. a Delhi 1721), notissimo anche in Asia Centrale, e con Ghalib (m. a Delhi 1869), poeta bilingue che apre la grande stagione moderna della lirica nella letteratura urdu, risultati estetici unanimemente ammirati.

Tra gli scrittori indiani moderni (attivi sia in lingue indiane, che in inglese) universalmente noto è Rabindranath Tagore, autore di poesie romanzi saggi e racconti, che vinse il Premio Nobel nel 1913; da ricordare anche Muhammad Iqbal (m. 1939), scrittore e riformista religioso, che scrisse poesia in urdu e in persiano, raggiungendo nelle rispettive letterature vertici di assoluto rilievo. A partire dal secondo dopoguerra sono emersi numerosi autori che esprimono l'incontro/scontro dell'India aracaica con la modernizzazione, come ad esempio il longevo R.K. Narayan (1906-2001) e la letterata, linguista, sociologa e scrittrice in lingua marathi Durga N. Bhagvat (1910 - 2002); a partire dagli anni '80 hanno riscosso fama mondiale alcuni narratori di espressione inglese e di origini indiane come Anita Desai, H. Kureishi, Wikram Seth, Arundhati Roy e soprattutto Salman Rushdie e V.S. Naipaul (Premio Nobel 2001), perlopiù residenti in Occidente, che insieme hanno costruito quello che oggi è definita "letteratura anglo-indiana", il ramo più consistente della letteratura post coloniale di area inglese.

Teatro

Il teatro in India spesso incorpora elementi musicali e di danza, con dialoghi sia improvvisati che scritti. Spesso trova le sue basi nella mitologia induista, ma anche da romanzi medievali, e da notizie di interesse sociale ed eventi politici. Il teatro indiano comprende: bhavai dello stato del Gujarat, jatra del Bengala Occidentale, nautanki e ramlila dell'India settentrionale, tamasha del Maharashtra, terukkuttu del Tamil Nadu, e yakshagana del Karnataka.

Cinema

Shilpa Shetty, una famosa attrice del cinema di Bollywood.
Lo stesso argomento in dettaglio: Cinema indiano.

L'industria cinematografica indiana è la più grande al mondo.[119] Bollywood, con sede nella città di Bombay, possiede la più prolifica industria cinematografica del pianeta: secondo il Central Board of Film Certification of India - l'ufficio che si occupa di visionare e approvare i film - solo nel 2003 sono stati prodotti 877 film e 1177 cortometraggi.[120] Gran parte della produzione corrisponde al cinema regionale nelle varie lingue ufficiali dell'India. Tra il cinema regionale si evidenzia quello in lingua tamil prodotto a Chennai. Tuttavia, il cinema regionale ha scarsa rilevanza in tutto il paese, e i grandi successi sono generalmente filmati in lingua hindi, che costituisce un quinto della produzione totale.

Il 73% dei biglietti in Asia e zona del Pacifico è venduto in India, e sempre il Central Board of Film Certification of India dichiara che ogni tre mesi un miliardo di persone - cioè l'intera popolazione indiana - si reca al cinema.[121]

Musiche e danze

Il bharatanatyam.

La musica indiana è un'altra componente culturale che copre una vasta gamma di tradizioni e stili regionali. La musica classica in gran parte comprende i due generi: al Nord la musica industani, al Sud la musica carnatica e le loro varie forma di musica folk regionale. Le forme regionali di musica popolare comprendono il filmi e la musica folk (di cui una forma nota è il baul).

Anche la danza indiana ha altresì esempi di forma folk e classica. Tra le principali danze folcloristiche vi è il bhangra del Punjab, bihu dell'Assam, chhau del Bengala Occidentale, Jharkhand e Orissa, e il ghoomar del Rajasthan. Otto forme di danza, con molte elementi narrativi e mitologici hanno lo status di danza classica e dal Sangeet Natak Akademi (l'Accademia Nazionale di Musica, Danza e Teatro), e alcune di queste sono: bharatanatyam dello stato del Tamil Nadu, kathak in Uttar Pradesh, kathakali e mohiniyattam nel Kerala, kuchipudi dell'Andhra Pradesh.[122]

Sport

In India lo sport è praticato soprattutto dalle classi ricche e dagli alti ceti della popolazione. Sono soprattutto sport di origine anglosassone i più praticati come il Cricket (ritenuto da molti sport nazionale), l'Hockey su prato e il Polo. Di recente crescita anche il Rugby, mentre è scarsamente seguito il Calcio.

Risultati sportivi internazionali

Una partita della Indian Premier League di Cricket (Madras-Calcutta) al M.A. Chidambaram Cricket Stadium.

L'India ha vinto il Campionato del Mondo di cricket nel 1983, in Inghilterra, sconfiggendo in finale la nazionale delle Indie Occidentali Britanniche. Si è piazzata seconda nell'edizione del 2003, in Sudafrica, dietro l'Australia. L'India ha anche ospitato i Campionati del Mondo di cricket nel 1987 (insieme al Pakistan) e nel 1996 (insieme a Pakistan e Sri Lanka). India, Sri Lanka e Bangladesh ospiteranno, inoltre, l'edizione del 2011. In campo femminile, la Nazionale indiana è giunta seconda ai Mondiali di Sudafrica 2005, dietro l'Australia. L'India ha anche ospitato i mondiali femminili nel 1977 e nel 1997.

L'India ha anche vinto il Campionato del Mondo di Hockey su prato nel 1975, in Malaysia, battendo nella finale di Kuala Lumpur il Pakistan. È giunta seconda nell'edizione del 1973, in Olanda, dietro i padroni di casa, e terza nella prima edizione del torneo, Spagna 1971, dietro a Pakistan e Spagna. L'India ha anche ospitato l'edizione del 1982 in cui vinse il Pakistan, ed ospiterà i prossimi mondiali del 2010.

Nella storia delle Olimpiadi, l'India detiene il record di medaglie d'oro nell'Hockey su prato maschile, vincendo 8 tornei: Amsterdam 1928, Los Angeles 1932, Berlino 1936, Londra 1948, Helsinki 1952, Melbourne 1956, Tōkyō 1964 e Mosca 1980. È arrivata seconda a Roma 1960 dietro al Pakistan, e terza nelle edizioni di Città del Messico 1968 e Monaco di Baviera 1972.

Nella storia del wrestling, l'India ha The Great Khali nella più grande federazione americana (WWE), ancora in attività e ex World Heavyweight Champion (Campione del mondo dei pesi massimi).

Tradizioni

Gastronomia

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina indiana.

La cucina indiana è caratterizzata da una grande varietà di stili regionali e sofisticati, con uso di erbe e spezie, ad esempio il garam masala. I prodotti alimentari di base sono il riso (in particolare nel sud e nell'est) e il frumento (soprattutto nel nord).[123] Tra le spezie originarie del subcontinente indiano ed ora consumate in tutto il mondo si segnala il pepe nero.

Un esempio di dolce tipico a base di yogurt è lo shrikhand.

Moda

Gli abiti tradizionali indiani variano nelle diverse regioni per colori e stili, e sono influenzati da vari fattori, tra cui il clima. Tra gli abiti popolari si includono il sari per le donne e il dhoti per gli uomini; tra gli abiti cuciti vi è il salwar kameez per le donne e il kurta-pyjama per gli uomini, oltre naturalmente agli abiti di origine occidentale.

Festività

Molte delle feste indiane sono di origine religiosa, anche se molte sono celebrate a prescindere dalla casta e dal credo. Tra le principali vi sono Diwali, Thai Pongal, Holi, Onam, Vijayadasami, Durga Puja, Eid ul-Fitr, Bakr-Id, Natale, Buddha Jayanti e Vaisakhi.[124] L'India ha tre festività nazionali. Altre festività, che variano tra le nove e le dodici, sono ufficialmente osservate nei singoli Stati. Le pratiche religiose sono parte integrante della vita quotidiana.

Note

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Bibliografia

Bibliografia in italiano

Letteratura
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  • D. Bredi, Storia della cultura indo-musulmana. Secoli VII-XX,Carocci, Roma 2006
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  • S. Albertazzi, Il tempio e il villaggio. La narrativa indo-inglese contemporanea e la tradizione britannica, Patron, Bologna 1978
  • S. Bassi, Poeti indiani del Novecento di lingua inglese, Supernova, Venezia 1998
  • A. Fabris Grube, I due volti dell' India. Saggi sulla letteratura anglo-indiana e indo-inglese, Supernova, Venezia 2002
  • V. Chandra, Giochi Sacri,narrativa gialla mafia e altro, Milano 200

Bibliografia in inglese

Storia
Geografia
Flora e fauna
  • Salim Ali, Ripley Dillon, A Pictorial Guide to the Birds of the Indian Subcontinent, Mumbai: Bombay Natural History Society and Oxford University Press. Pp. 183, 106 colour plates by John Henry Dick, 1995. ISBN 0195637321
  • E. Blatter, Millard Walter S., Some Beautiful Indian Trees, Mumbai: Bombay Natural History Society and Oxford University Press. Pp. xvii, 165, 30 colour plates, 1997. ISBN 019562162X
  • Samuel Israel, Toby Sinclair (editors), Indian Wildlife, Discovery Channel and APA Publications., 2001. ISBN 9812345558
  • S. H. Prater, The book of Indian Animals, Mumbai: Bombay Natural History Society and Oxford University Press. Pp. xxiii, 324, 28 colour plates by Paul Barruel., 1971. ISBN 0195621697.
  • Mahesh (editor) Rangarajan, Oxford Anthology of Indian Wildlife: Volume 1, Hunting and Shooting, New Delhi: Oxford University Press. Pp. xi, 439, 1999. ISBN 0195645928
  • Mahesh (editor) Rangarajan, Oxford Anthology of Indian Wildlife: Volume 2, Watching and Conserving, New Delhi: Oxford University Press. Pp. xi, 303, 1999. ISBN 0195645936
  • Mark F. Tritsch, Wildlife of India, London: Harper Collins Publishers. Pp. 192, 2001. ISBN 0007110626
Cultura

Voci correlate

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