Villanova del Battista

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Villanova del Battista
comune
Villanova del Battista – Stemma
Villanova del Battista – Bandiera
Villanova del Battista – Veduta
Villanova del Battista – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoRaffaele Panzetta (lista civica Siamo Villanova) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate41°07′N 15°10′E / 41.116667°N 15.166667°E41.116667; 15.166667 (Villanova del Battista)
Altitudine742 m s.l.m.
Superficie20 km²
Abitanti1 457[1] (31-3-2022)
Densità72,85 ab./km²
Comuni confinantiAriano Irpino, Flumeri, Zungoli
Altre informazioni
Cod. postale83030
Prefisso0825
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064118
Cod. catastaleL973
TargaAV
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 321 GG[3]
Nome abitantivillanovesi
Patronosan Giovanni Battista
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villanova del Battista
Villanova del Battista
Villanova del Battista – Mappa
Villanova del Battista – Mappa
Il Comune di Villanova del Battista all'interno della provincia di Avellino
Sito istituzionale

Villanova del Battista è un comune italiano di 1 457 abitanti della provincia di Avellino in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è situato nella parte nord-orientale dell’Irpinia, non lontano dal confine con la Puglia. Il territorio comunale ha un'estensione di 20,03 km²[4] e si estende tra il torrente Fiumarella (affluente dell'Ufita) e la linea spartiacque appenninica percorsa da un'antica via della transumanza: il regio tratturo Pescasseroli-Candela, un largo sentiero erboso originatosi per il passaggio di uomini e animali da pascolo. Il territorio è in gran parte montano e pertanto il comune fa parte della comunità montana dell'Ufita[5]. Boschi misti di conifere e latifoglie sorgono in varie località. Nel tenimento è attestata l'esistenza di una sorgente solfureo-ferruginosa in località Macchia di Faratro.[6]

Il centro urbano è ubicato su tre colli: Paese Vecchio, Costa delle Rose e Spina Taverna. Ha un'altitudine di 742 m s.l.m., in posizione dominante sulla valle dell'Ufita, su un picco che domina la vallata dove scorre il torrente Fiumarella.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La stazione meteorologica di Ariano Irpino, situata a breve distanza e ad analoga altitudine, costituisce il riferimento per Villanova del Battista. Il clima, di tipo temperato fresco, si caratterizza per le temperature mediamente miti e per le precipitazioni moderate con nevicate invernali e siccità estiva. Nel mese di gennaio la temperatura si attesta intorno ai 3 °C e nel mese di agosto intorno ai 21 °C.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del centro urbano è incerta.

La presenza di diverse grotte naturali nel territorio circostante fanno presumere la presenza di popolazioni nomadi dedite alla raccolta ed alla caccia nel periodo preistorico.

Si ipotizza che il nucleo più antico del centro urbano, comunemente chiamato Paese Vecchio, sia stato costruito nel medioevo con lo scopo di difendere la popolazione dalle numerose e continue scorrerie barbariche che avvenivano a valle lungo le antiche strade romane.

Secondo un documento del XIII secolo la prima denominazione attestabile del comune è Pulcarino (deformazione di bulgarinus, a sua volta derivante da Bulgari, termine indicante le popolazioni slave meridionali)[7], con possibile riferimento ai proto-bulgari guidati dal condottiero avaro Alzeco nel VI secolo.

Appartenuta nel Quattrocento alla Baronia di Vico, passò quindi al Ducato di Ariano. Abitata originariamente da Schiavoni, ancora nel 1591 manteneva la denominazione di Polcarino de' Schiavoni. È inoltre certo che ancora nel Cinquecento gran parte della popolazione parlasse unicamente la lingua slava, tanto che nel 1584 venne presentata un'istanza formale alla diocesi di Ariano al fine di ottenere l'assegnazione di un arciprete madrelingua slavo[8].

Il nome Villanova (città nuova), a cui verrà aggiunto del Battista in onore del santo patrono del paese, san Giovanni Battista, comparve solo nel Seicento[8].

Il comune è stato più volte devastato dai terremoti nel corso della sua storia (1694, 1732, 1930, 1962, 1980); inoltre il 10 settembre 1943, durante la seconda guerra mondiale, subì un bombardamento aereo con conseguente devastazione e perdita di vite umane.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 ottobre 1989.[9] Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Santa Maria Assunta è stata ricostruita dopo i terremoti del 1930 e del 1980; custodisce alcuni dipinti del Seicento (attribuiti alla scuola pittorica di Luca Giordano) rappresentanti due scene della Via Crucis: la Caduta e la Deposizione dalla Croce. Con molta probabilità facevano parte di una collezione completa, ma di questo elemento non si hanno certezze, così come è ignoto l'anno in cui furono donate alla parrocchia.[10]

All'interno è possibile ammirare un bassorilievo raffigurante i quattro Evangelisti, opera donata dagli amici di Miramont-de-Guyenne, e un quadro raffigurante il battesimo ricevuto da Gesù da parte di Giovanni Battista ad opera di un pittore locale.

Fra le architetture civili sono notevoli l'antico ex-municipio, i palazzi Ciccone e Iorizzo, la torretta dell'ECA.[11]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Il tiro del giglio

Tra gli eventi caratteristici va annoverata la tradizione del tiro del Giglio, che si svolge annualmente il 27 agosto e che consiste nel trascinamento mediante funi, lungo le strade del paese, di un caratteristico obelisco eretto in onore del santo patrono San Giovanni Battista. Alto 27 metri, l'obelisco è decorato con paglia intrecciata e grano.[13] La tradizione riporta che prima del 1930 venivano realizzati due obelischi: uno con "gràlito" (avena selvatica) alto 25 metri circa e a 9 livelli e un altro più piccolo realizzato con il grano.[14] La tradizione venne interrotta nel 1930 a causa del terremoto del 23 luglio. Successivamente venne ripresa nel 1986 per iniziativa dei villanovesi e per volontà dell'amministrazione comunale.[15]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio è interamente compreso nella forania di Ariano della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo della civiltà contadina
  • Museo multimediale della transumanza

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il comparto agro-alimentare costituisce il settore trainante dell'economia locale. In particolare il territorio si caratterizza per la produzione dell'olio DOP extravergine "Irpinia - Colline dell'Ufita"[16].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Diverse strade provinciali consentono i collegamenti con i comuni limitrofi di Ariano Irpino, Flumeri e Zungoli, con il casello di Grottaminarda sull'autostrada A16 e con la stazione di Ariano Irpino sulla ferrovia Roma-Bari.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune fa parte della Comunità montana dell'Ufita.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statuto Comunale (PDF), su comune.villanovadelbattista.av.it. URL consultato il 21 aprile 2021 (archiviato il 7 maggio 2016).
  5. ^ Comunità Montana dell'Ufita, su cmufita.it. URL consultato il 23/04/2021 (archiviato il 20 gennaio 2021).
  6. ^ Touring Club Italiano, Campania, a cura di Antonio Canino, vol. 18, 1981, p. 379, ISBN 9788836500185. URL consultato il 10 dicembre 2020 (archiviato il 24 aprile 2021).
  7. ^ Storia, su Comune di Villanova del Battista. URL consultato il 23 febbraio 2011 (archiviato il 22 luglio 2011).
  8. ^ a b Tommaso Vitale, Storia della Regia Città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Stamperia Salomoni, 1794, pp. 338-342. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato il 5 maggio 2016).
  9. ^ Villanova del Battista, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 26 gennaio 2024.
  10. ^ Villanova del Battista, su villanovadelbattista.altervista.org. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato l'11 aprile 2016).
  11. ^ Villanova del Battista, su Comune di Villanova del Battista. URL consultato il 20 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2017).
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 30-6-2023.
  13. ^ Villanova del Battista, l'antica Polcarino, su Viaggio in Irpinia. URL consultato il 19 ottobre 2017 (archiviato il 19 ottobre 2017).
  14. ^ Angiolina Di Cecilia, Il Giglio di Villanova del Battista, manuale e storia, Edizione Delta 3, EAN 9788889372319.
  15. ^ Rituali e carri artistici del grano, su Feste del grano. URL consultato il 23 aprile 2021.
  16. ^ Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta "Irpinia – Colline dell’Ufita” (PDF), su Regione Campania. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato il 12 aprile 2016).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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