Stazione di Ravenna

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Ravenna
stazione ferroviaria
Il fabbricato viaggiatori visto dall'esterno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRavenna
Coordinate44°25′08.98″N 12°12′29.02″E / 44.41916°N 12.20806°E44.41916; 12.20806
Altitudine3 m s.l.m.
Lineeferrovia Castelbolognese-Ravenna, ferrovia Ferrara-Rimini e ferrovia Faenza-Ravenna
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1863
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante, di diramazione
Binari8 + 3 tronchi[A 1]
GestoriRete Ferroviaria Italiana
Operatori
InterscambiAutolinee
DintorniCentro di Ravenna
Darsena e canale Candiano
Parco e Mausoleo di Teodorico
Rocca Brancaleone
Statistiche viaggiatori
al giorno7 116 (2019)
FonteRegione Emilia-Romagna[A 2]

La stazione di Ravenna è una stazione ferroviaria a servizio del comune di Ravenna, posta sulla linea Ferrara-Rimini. Da questo scalo si diramano inoltre le linee per Faenza e per Castelbolognese.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il vecchio ponte Teodorico, che divideva la stazione dallo scalo merci, in una cartolina d'epoca
Veduta aerea della darsena di Ravenna nel 1960, in basso la stazione con i vecchi raccordi verso le industrie del canale

La stazione venne inaugurata ufficialmente il 23 agosto 1863, in concomitanza con l'apertura della linea ferroviaria proveniente da Castel Bolognese.[2] La posizione dell'impianto fu stabilita in maniera unanime dal consiglio comunale ravennate, in prossimità della Darsena in modo da favorire l'interscambio con il porto.[3]

La gestione inizialmente venne affidata alla società Gonzales & Tatti di Milano. A partire dal giugno 1864, essa passò alla Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali.[3]

La stazione, all'epoca costruita in una zona periferica della città, tra il centro storico e la parte terminale del porto, è stata nel corso degli anni inglobata dal tessuto urbano. Proprio per questo motivo, anche nell'ottica dei progetti di riqualificazione del quartiere Darsena, sono stati avviati studi per la creazione di un nuovo scalo per il servizio viaggiatori, a nord-ovest della città, che porterebbero alla dismissione degli impianti attuali.[4]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Il piazzale centrale della stazione nell'estate del 2013

La stazione è dotata di un fabbricato viaggiatori di riedificazione post bellica e di tre piazzali distinti di cui due dedicati al traffico merci: centrale, merci e Tripoli. Il centrale è comprensivo di 11 binari (8 passanti e 3 tronchi) ed è utilizzato prevalentemente per il servizio viaggiatori; l'unico binario a non essere servito da banchina è l'ottavo che funge da binario d'inoltro verso il porto di Ravenna.[5][6] Il fascio merci si compone a sua volta di un fascio di presa e consegna (8 binari), di 7 binari (2 ANIC + 5 lavaggi) dedicati allo stazionamento di locomotori e carri scartati e di uno di transito per la sponda sinistra Candiano. Infine, il fascio Tripoli per lo scalo merci, utilizzato in passato per il carico e scarico di treni trasportanti collettame e merce varia, si compone di 10 binari[5][6] di cui uno con annessa sagoma limite e ponte a bilico.

È dotata di impianto ACEIT, segnalamento basso da manovra e alto plurimo.[5][6]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Distrutto dai bombardamenti del 1944,[7] il fabbricato viaggiatori è stato riedificato nel 1952. La facciata, con paramento in mattoni, è caratterizzata dalla presenza di cinque ampi finestroni a tutto sesto che ricordano quelli della vicina chiesa di San Giovanni Evangelista, interrotti, a circa metà della loro altezza, da una pensilina in cemento armato. Le aree commerciali della stazione sono state gestite da Centostazioni fino al 16 luglio 2018,[8] data in cui questa si fuse con Rete Ferroviaria Italiana.

A fine di collegare il vicino quartiere Farini alla darsena, venne realizzato un sottopassaggio nelle vicinanze dell'impianto, poi riqualificato e adornato con graffiti di "pop art".

Piazzali[modifica | modifica wikitesto]

Fascio viaggiatori[modifica | modifica wikitesto]

Il piazzale viaggiatori è composto di 8 binari centrali, di cui sette serviti da banchine coperte, e di tre binari tronchi posti in posizione laterale (tronchi nord); 9 di questi sono utilizzati per il servizio.[9] L'ottavo binario, che originariamente permetteva l'accesso a delle aste di manovra e raccordi per la nuova darsena poi soppressi negli anni 2000, svolge la funzione di binario di inoltro per la dorsale destra provenendo dal fascio merci e verso questo provenendo dal senso opposto.[5][6][10] A tale binario è collegata anche una piccola rimessa per mezzi d'opera.[10]

Comprende varie infrastrutture e fabbricati quali lo stesso fabbricato viaggiatori, quello dedicato al dopolavoro ferroviario ed altre per scopi di servizio (come ad esempio i dormitori). È presente anche la torre dell'acqua, collegata all'esistente impianto idraulico di rifornimento per locomotive a vapore.

Fascio merci[modifica | modifica wikitesto]

Binari a nord della stazione e il vecchio ponte Teodorico, demolito nel 2020

Lo scalo merci si sviluppa su un'area complessiva di 310100  e dotato di 15 binari dedicati allo smistamento e sosta merci, di cui uno attrezzato per le merci pericolose.[11] Si estende dal ponte Teodorico fino alla fine dell'area di stazione lato Castel Bolognese/Ferrara e comprende varie suddivisioni interne, quali:[5][6]

  • Fascio presa e consegna
  • Fascio Tripoli
  • Fascio Lavaggi e ANIC
  • Fascio Rimessa

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Locomotiva D.143.3028 in sosta nel 1987, utilizzata dal servizio manovra

Traffico viaggiatori[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è servita da treni regionali svolti da Trenitalia Tper nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Emilia-Romagna, nonché da collegamenti a lunga percorrenza di Trenitalia, oltre al collegamento stagionale denominato Freccia Orobica, di Trenitalia Tper.

Al 2007 l'impianto risultava frequentato da 3 182 persone[12] mentre dieci anni dopo questo numero si abbassò a 2 885.[13]

Limitatamente al trasporto regionale, a novembre 2019, la stazione risultava frequentata da un traffico giornaliero medio di circa 7 116 persone (3 593 saliti e 3 523 discesi).[14]

Traffico merci[modifica | modifica wikitesto]

Data la sua vicinanza al porto, la stazione funge da scalo per il trasporto di merci con origine/destinazione verso stesso. Le manovre nello scalo merci e all'interno dello scalo candiano, interessato a sua volta da treni di diverse imprese ferroviarie, sono svolte da un'ATI composta da Mercitalia Shunting & Terminal (ex Serfer, operante sulla sponda sinistra) e Dinazzano Po (operante sulla sponda destra, nel porto di San Vitale).[15][11]

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione, classificata da RFI nella categoria gold,[16][12] dispone dei seguenti servizi:[9]

  • Biglietteria a sportello
  • Biglietteria automatica
  • Sala d'attesa
  • Servizi igienici
  • Posto di Polizia ferroviaria
  • Bar
  • Ristorante
  • Negozi

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione permette i seguenti interscambi:[9]

  • Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Modello standard RNE, p. 3.
  2. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 22 ottobre 2021 (archiviato il 22 maggio 2021).
  3. ^ a b Giustini, p. 474.
  4. ^ Redazione Ravennanotizie.it, Nuova area stazione ferroviaria Ravenna: vince progetto dell'architetto Davide Lorenzato. A lui premio di 137mila euro, per fare i lavori servono da 35 a 50 mln, su ravennanotizie.it, 12 maggio 2021. URL consultato il 22 ottobre 2021.
  5. ^ a b c d e Piano schematico (1999).
  6. ^ a b c d e Piano schematico (2002).
  7. ^ Bombardamenti su stazione e Darsena e Lapide deportazione ebrei. Stazione Ferroviaria, su resistenzamappe.it. URL consultato il 22 ottobre 2021.
  8. ^ Ravenna - Centostazioni, su centostazioni.it (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2015).
  9. ^ a b c Pagina di RFI sulla stazione.
  10. ^ a b Roberto Narducci, Ravenna. Sistemazione FV. Stralcio planimetrico, su archiviofondazionefs.it, Roma, 1951 [14 febbraio 1942]. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  11. ^ a b Modello standard RNE, p. 2.
  12. ^ a b Rete Ferroviaria Italiana, Statistiche (PDF), su rfi.it, Compartimento di Bologna, 19 dicembre 2008, p. 1. URL consultato il 27 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2015).
  13. ^ Regione Emilia-Romagna, Indagini sulla mobilità e conteggio passeggeri del TP ferroviario regionale (PDF), su mobilita.regione.emilia-romagna.it, Bologna, 27 aprile 2018. URL consultato il 22 ottobre 2021.
  14. ^ Passeggeri trasportati: le frequentazioni. Il conteggio dei saliti/discesi sui treni del trasporto locale, su mobilita.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  15. ^ Dinazzano Po, Servizi di manovra, su dpspa.it. URL consultato il 9 febbraio 2022.
  16. ^ La rete oggi in Emilia-Romagna, su rfi.it. URL consultato il 2 giugno 2018.

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Giuntini, Le comunicazioni stradali e ferroviarie, in Gian Carlo Susini e Luigi Lotti (a cura di), Storia di Ravenna, vol. V: l'età risorgimentale e contemporanea, Venezia, Marsilio Editori, 1996, ISBN 88-317-6400-4.

FS / RFI[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]