Estrema destra: differenze tra le versioni

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In [[Italia]], oltre la destra politica rappresentata in Parlamento, l'estrema destra nel tempo<ref>Per il Presidente del consiglio dei ministri che deponeva nel 1988 davanti al Parlamento, "l'evoluzione dell'area eversiva di destra ha fatto registrare dagli [[anni 1960]] ad oggi un articolato sviluppo ideologico-operativo. Si è passati da una fase golpista ad una di spontaneismo armato, per approdare, attualmente, ad un indistinto contesto di generica contrapposizione allo Stato e di integrazione con la delinquenza comune ed organizzata": [https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/terrorismo-e-stragi-x-xiii-leg/IT-SEN-114-016017/seduta-n-4#lg=1&slide=0 Commissione stragi, X legislatura, Processi verbali sedute della Commissione, Seduta n. 4 (23 novembre 1988)], p. 14, in Archivio storico del Senato della Repubblica (ASSR), Terrorismo e stragi (X-XIII leg.), 2.4.</ref> è stata composta da formazioni politiche molto diverse, alcune attive e altre disciolte, che fanno esplicito riferimento al passato regime [[Fascismo|fascista]].
In [[Italia]], oltre la destra politica rappresentata in Parlamento, l'estrema destra nel tempo<ref>Per il Presidente del consiglio dei ministri che deponeva nel 1988 davanti al Parlamento, "l'evoluzione dell'area eversiva di destra ha fatto registrare dagli [[anni 1960]] ad oggi un articolato sviluppo ideologico-operativo. Si è passati da una fase golpista ad una di spontaneismo armato, per approdare, attualmente, ad un indistinto contesto di generica contrapposizione allo Stato e di integrazione con la delinquenza comune ed organizzata": [https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/terrorismo-e-stragi-x-xiii-leg/IT-SEN-114-016017/seduta-n-4#lg=1&slide=0 Commissione stragi, X legislatura, Processi verbali sedute della Commissione, Seduta n. 4 (23 novembre 1988)], p. 14, in Archivio storico del Senato della Repubblica (ASSR), Terrorismo e stragi (X-XIII leg.), 2.4.</ref> è stata composta da formazioni politiche molto diverse, alcune attive e altre disciolte, che fanno esplicito riferimento al passato regime [[Fascismo|fascista]].

In diversi saggi e articoli giornalistici, seppur non facente esplicitamente riferimento al fascismo, vengono inseriti in tale ambito anche la [[Lega Nord|Lega]] di [[Matteo Salvini]]<ref>Passarelli-Tuorto 2018, "[https://www.mulino.it/isbn/9788815279057 La Lega di Salvini. Estrema destra di governo]"</ref><ref>[https://arts.units.it/handle/11368/2941820 "posizionandosi all'estrema destra", De Giorgi 2018]</ref><ref>{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20180314203829/https://cesaa.org.au/wp-content/uploads/2018/01/2a.pdf|titolo=Michael Longo 2016 |lingua= |data= |accesso= }}</ref><ref>[http://www.lisdatacenter.org/wps/liswps/391.pdf LIS 2004]</ref> e [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]] di [[Giorgia Meloni]].<ref>{{cita web|url=https://www.ft.com/content/f8c32044-0d92-11e8-8eb7-42f857ea9f09|titolo=Copia archiviata|accesso=26 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190930101710/https://www.ft.com/content/f8c32044-0d92-11e8-8eb7-42f857ea9f09}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.politico.eu/article/far-right-leader-giorgia-meloni-brothers-of-italy-rejects-idea-of-emma-bonino-as-pm/|titolo=Copia archiviata|accesso=26 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190717165930/https://www.politico.eu/article/far-right-leader-giorgia-meloni-brothers-of-italy-rejects-idea-of-emma-bonino-as-pm/}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.wsj.com/articles/italys-far-right-flexes-campaign-muscle-1510754829|titolo=Copia archiviata|accesso=26 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190528071251/https://www.wsj.com/articles/italys-far-right-flexes-campaign-muscle-1510754829}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ft.com/content/bfabfcc2-c882-11e7-aa33-c63fdc9b8c6c|titolo=Copia archiviata|accesso=26 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190924104059/https://www.ft.com/content/bfabfcc2-c882-11e7-aa33-c63fdc9b8c6c}}</ref>


==== Attive e di rilievo nazionale ====
==== Attive e di rilievo nazionale ====

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L'estrema destra, conosciuta anche come ultradestra, è una politica più a destra dello spettro politico sinistra-destra rispetto alla destra politica standard, avente ideologie e tendenze autoritarie, anticomuniste, ultranazionaliste, nativiste[1] e reazionarie.

Storicamente utilizzata per descrivere le esperienze del fascismo e del nazionalsocialismo, oggi la politica di estrema destra include il neofascismo, il neonazismo, la terza via fascista, l'alt-right, il suprematismo razziale e altre ideologie o organizzazioni che presentano aspetti ultranazionalisti, sciovinisti, visioni xenofobe, teocratiche, razziste, omofobiche, transfobiche o reazionarie.[2]

La politica di estrema destra può portare all'oppressione, alla violenza politica, all'assimilazione forzata, alla pulizia etnica o al genocidio contro gruppi di persone sulla base della loro presunta inferiorità, o della loro percepita minaccia al gruppo etnico nativo, alla nazione, allo stato, alla religione nazionale, alla cultura dominante, o istituzioni sociali conservatrici.[3]

Negli Stati Uniti, invece, mancando completamente l'esperienza storica del fascismo e della monarchia, l'estrema destra identifica solitamente una visione radicale degli ideali del Partito Repubblicano, quali il libertarianismo, il conservatorismo e l'anti-socialismo.[4]

Definizione

Lo spettro politico a due assi, usato negli Stati Uniti.

La definizione non rigorosa di estrema destra, variabile anche a seconda dell'area geopolitica, rende oggetto di dibattito sia la dimensione di essa sia il numero di movimenti e partiti a essa ascrivibili. Molti di questi, inoltre, rifiutano tale qualifica giudicandola denigratoria e/o pregiudizievole. L'aggettivo estrema, che potrebbe richiamare il sostantivo "estremismo", è respinto da alcuni movimenti considerandolo come un'etichetta arbitraria, a loro assegnata dagli avversari politici per oscurarne le proposte.[5]

Uno spettro politico considerato convenzionale.
Uno spettro politico considerato convenzionale.

La larga maggioranza di questi movimenti cavalca sentimenti popolari di opposizione all'immigrazione, definendola come una conseguenza di un eccesso di solidarismo propugnato da ideologie di sinistra o come uno strumento delle classi liberiste per introdurre un nuovo capitale umano sul territorio. Agli occhi dei seguaci di questi movimenti l'immigrazione non solo sottrarrebbe posti di lavoro ma intaccherebbe in varie forme lo stipendio medio della popolazione e porterebbe, inoltre, degrado sociale e delinquenza.

Gli aspetti ideologici su cui questi movimenti si fondano portano a volte al rifiuto, più o meno parziale, dei valori democratici (come per esempio il parlamentarismo) perché considerati corrotti e inadeguati e spesso soggetti all'ingerenza di poteri extranazionali come i gruppi di pressione, la NATO, l'Unione europea e l'ONU. Essi infatti prediligono forme di partecipazione come lo Stato organico[6][7] che sarebbe capace di integrare il volere popolare a un forte potere centrale. In nome del bene comune tali movimenti si oppongono a qualsiasi forma di società segreta, da quelle massoniche a quelle legate alla delinquenza organizzata. Dichiaratamente antisionista, alcune frange minoritarie dell'estrema destra hanno riproposto a più riprese le teorie del complotto massone-giudaico pansionista che vede come protagonisti numerosi personaggi dell'alta finanza appartenenti al mondo ebraico.

Alcuni movimenti affermano che il termine "estrema destra" sia ambiguo e utilizzato sia dai commentatori politici sia dai partiti maggioritari per classificare un gran numero di formazioni politiche che ben poco hanno in comune, si collocano in posizioni contrapposte rispetto a certi argomenti e provengono da storie politiche diverse (ad esempio guardando all'estrema destra francese si può notare come, a fronte di una maggioranza di partiti nati dal collaborazionismo con il nazionalsocialismo, esistano, seppur rari, movimenti che hanno avuto origine all'interno della resistenza francese, come ad esempio i realisti della Confraternita di Notre Dame del colonnello Rémy).[senza fonte]

Tendenze

Il termine estrema destra è, di fatto, utilizzato in riferimento a quattro tipi di movimenti o gruppi politici:

  • I movimenti qualificati come reazionari secondo la definizione marxista del termine, cioè presunti partigiani di un ritorno a un presupposto "ordine antico" e che alcuni chiamano erroneamente conservatori;
  • L'insieme dei movimenti e dei partiti disposti dopo le elezioni all'estrema destra dell'emiciclo del parlamento (a destra in alto) e che in questo caso si parla di estrema destra parlamentare;
  • Un insieme di gruppi insurrezionalisti realmente estremisti che fanno dell'avanguardismo la loro bandiera;
  • Un insieme di gruppi rivoluzionari la cui ideologia prende nettamente le distanze dal parlamentarismo definendosi come "anarcofascista".

Fondamenti ideologici

Le ideologie maggiormente considerate come di estrema destra sono:

Uso contemporaneo del termine

Solitamente come "estrema destra" si indicano gruppi come:

La religione rappresenta comunque un tema di divisione in seno all'estrema destra. Anche limitando l'analisi alla società europea è indispensabile operare una distinzione tra i partiti cristiani, i partiti laici o atei e i partiti affiliati in qualche modo al neopaganesimo come ad esempio in Francia i nazionalisti druidisti:

D'altro canto alcune formazioni sono considerate da taluni osservatori come di estrema destra, ma questa classificazione può essere criticata da coloro che stimano le medesime posizioni politiche come estranee a una necessaria connotazione estremista, in altri tempi e in altri luoghi. Tra queste ultime formazioni si possono citare:

Partiti e movimenti

Afghanistan

Nell'Afghanistan è particolarmente noto il gruppo dei Talebani, ormai permanente presenza nella società civile che propugna un'ideologia basata sull'ultranazionalismo Pashtun e sul fondamentalismo islamico sunnita. Tuttora il movimento compie attentati nel Paese riuscendo a riconquistarlo e ad applicare la sharia alla popolazione.[senza fonte]

Belgio

In Belgio partiti e movimenti di estrema destra includono:

  • Vlaams Belang, partito fiammingo xenofobo e indipendentista;
  • Front National, partito francofono xenofobo e unitarista, diretto da Daniel Féret;
  • Front Nouveau de Belgique, guidato da François-Xavier Robert. Nato ufficialmente nel 1996, è stato fondato da dissidenti del Front National di Daniel Féret guidati dalla deputata federale frontista Marguerite Bastien;
  • Force Nationale, fondato nel 2004 dal senatore frontista Francis Detraux in seguito a numerosi conflitti con il presidente del Front National;
  • Nation, fondato a Bruxelles nel 1999 da Hervé Van Laethem (capo politico dei giovani del Front Nouveau de Belgique fino al 1997) e Michel Demoulin (parlamentare a lungo vicino a Marguerite Bastien, all'epoca presidente del Front Nouveau de Belgique).

Birmania

In Birmania dal 2012 il movimento fondamentalista buddhista 969 compie attacchi anti-islamici contro la minoranza bengalese dei Rohingya. Il suo ispiratore, il monaco Bhikkhu Wirathu, ha giustificato le aggressioni come difesa della cultura birmana, considerata minacciata dalla crescita della popolazione musulmana.[9]

Canada

In Canada Christian Heritage Party of Canada ha raccolto lo 0,3% dei consensi popolari e rappresenta in qualche modo l'ala religiosa di destra e di estrema destra del Partito Conservatore del Canada che lotta contro i diritti accordati o riconosciuti alle minoranze sessuali e religiose. Anche il deputato indipendente André Arthur è portatore di valori di estrema destra.

Cile

In Cile il più noto movimento di estrema destra è quello pinochetista.

Croazia

In Croazia i movimenti nazionalisti sorti negli anni 1990 ebbero un carattere neofascista e paramilitare. Il principale fu il Partito Croato dei Diritti e la sua filiale paramilitare le Forze di Difesa Croate, anche se alcuni settori dell'Unione Democratica Croata di Franjo Tuđman non fecero differenza. Oltre a ciò vi fu un riproponimento di antisemitismo e negazionismo in istanza con le posizioni degli Ustascia croati durante la seconda guerra mondiale.

Danimarca

In Danimarca tra il 2001 e il 2004 il Paese è stato governato da Anders Fogh Rasmussen del Partito Liberale di Danimarca (Venstre) che beneficiava dell'appoggio del populista Partito Popolare Danese, considerato di estrema destra da alcuni media. Rieletto nel 2005, in quelle elezioni i movimenti dichiaratamente di estrema destra hanno accresciuto il loro consenso, ottenendo 24 seggi al parlamento e totalizzando il 13,2% dei voti.[senza fonte]

Francia

Marine Le Pen

In Francia numerosi giornali di estrema destra sono stati pubblicati all'inizio del XX secolo, tra cui Le Nouveau Siècle (1925), L'Ami du peuple, Le Franciste, Les Cahiers, La Revue française, Combats, Plans e Je suis partout.

Nel corso della seconda guerra mondiale il regime di Vichy ha favorito la pubblicazione di numerosi giornali di estrema destra come Au Pilori o Le Petit Marseillais mentre nel dopoguerra vengono fondati Paroles françaises (1946), Aspects de la France (1947), Verbe (1949), Rivarol (1951), Fraternité française (1954), La Nation française (1955), Défense de l'Occident, Jeune Nation (1959), Europe-Action (1963), Militant, Nouvelle École, Éléments, Initiative nationale (1975), Pour une force nouvelle (1982), Présent, National hebdo, Alliance populaire - mensuel (1994) e Le Choc du mois. Negli anni 1970 compare il Parti de force nouvelle di Jean-Louis Tixier-Vignancour mentre negli anni 1980 incominciò il successo elettorale di Jean-Marie Le Pen con il Front national. Nell'area culturale si evidenziò il Groupement de Recherche et d'Études pour la Civilisation Européenne fondato da Alain de Benoist.

Nel 2004 secondo i renseignements généraux francesi esisterebbero da 2 500 a 3 500 militanti o simpatizzanti di diversi gruppi minoritari di estrema destra al di fuori del Front national.

Germania

Marcia di neonazisti a Monaco di Baviera, 2005.

In Germania i quattro partiti etichettati di estrema destra più noti sono:

Regno Unito

Nel Regno Unito di partiti e movimenti di estrema destra si possono citare:

Grecia

Manifestazione di Alba Dorata nel 2012

In Grecia il partito di estrema destra più noto era Alba Dorata.

India

India sono attivi gruppi integralisti indù come il movimento All India Hindu Mahasabha, responsabile di aggressione a comunità sikh e musulmane.[senza fonte]

Italia

Benito Mussolini con Adolf Hitler, esponenti dell’estrema destra.

In Italia, oltre la destra politica rappresentata in Parlamento, l'estrema destra nel tempo[10] è stata composta da formazioni politiche molto diverse, alcune attive e altre disciolte, che fanno esplicito riferimento al passato regime fascista.

Attive e di rilievo nazionale

Extraparlamentari

  • CasaPound (scioltosi come partito nel 2019 ma rimasto attivo come movimento)[11]
  • Movimento Fascismo e Libertà, partito politico fondato nel 1991 da Giorgio Pisanò;
  • Movimento Idea Sociale, partito fondato nel 2004 da Pino Rauti;
  • Fronte Nazionale, partito fondato nel 1997 da Adriano Tilgher, federatosi nel 2008 con La Destra di Storace per poi riprendere un sentiero autonomo nel 2013;
  • Alternativa Tricolore, movimento politico di "rinascita nazionale", fondato da Luigi Cortese e confluito in Forza Nuova nel 2016;
  • Lealtà e Azione; associazione metapolitica presente principalmente in Lombardia;
  • Militia, organizzazione neonazista attiva a Roma e a Como[12] considerata dal ROS «dedita alla commissione di atti violenti, anche di matrice xenofoba»;[13]
  • Veneto Fronte Skinheads, movimento neonazista e skin del Veneto;[13]
  • Comunità Politica d'Avanguardia, movimento comunitario antiamericano e filo-islamico;[14]
  • Leoni Crociati Brianzoli, gruppo locale neonazista attivo in Brianza;[13]
  • Alba Dorata in Italia, ispirato all'omonimo partito greco;[13]
  • Unione per il Socialismo nazionale - Raggruppamento Sociale Italiano, movimento socialista nazionale che proclama di raccogliere l'eredità del fascismo di sinistra;
  • Movimento Nazionale - La Rete dei Patrioti movimento politico nato nel maggio del 2020 da una significativa scissione di Forza Nuova e datosi uno statuto in un’assemblea nazionale il 10 ottobre 2020 a Montecatini Terme. Fa propri gli otto punti originali di FN.
  • Movimento Patria Nostra, fondato da Valerio Arenare, attivo soprattutto in Piemonte e Lazio. Nel 2016 è confluito in Forza Nuova di cui Arenare è divenuto dirigente nazionale;[13]. Si è ricostituito nel 2021 per federarsi con il Movimento Nazionale - La Rete dei Patrioti.
  • Fasci italiani del lavoro; movimento fondato nel mantovano;
  • Militia Christi, movimento politico tradizionalista cattolico nato a Roma il 23 aprile 1992 per opera di Fabrizio Lastei. Fortemente impegnato in favore di una visione cattolica dello Stato si oppone fortemente al laicismo, alle leggi sull’aborto e sui diritti LGBT. Si richiama al Cristianesimo sociale e all’intransigentismo.
  • Comunità militante Dodici Raggi; associazione operante in provincia di Varese.

Disciolti

Libano

Nel Libano è radicato il movimento politico-militare Hezbollah fautore di diversi attentati contro Israele, nonché esempio di fondamentalismo islamico sciita.[senza fonte]

Palestina

In Cisgiordania e nella Striscia di Gaza il partito fondamentalista sunnita Hamas ha compiuto diversi attentati contro civili israeliani, spesso anche suicidi.[senza fonte]

Romania

In Romania il principale partito di estrema destra è il Partito Grande Romania.

Russia

In Russia il principale partito di estrema destra è il Partito Nazionale Socialista Russo.

Serbia

In Serbia la caduta della Jugoslavia e la guerra civile fecero sì che molti movimenti nazionalisti conseguissero importanti affermazioni; oltre a ciò, la maggior parte di essi durante la guerra organizzarono formazioni paramilitari. Essi includono:

Spagna

In Spagna sono attive principalmente la Falange Española de las JONS, la rete di centri sociali neofascisti Hogar Social e altri piccoli movimenti come Democrazia Nazionale e il Movimento Sociale Repubblicano.

Sri Lanka

Nello Sri Lanka il gruppo Budhu Bala Sena (in italiano: Forza potere buddhista) di stampo razzista e anti-islamico guidato dal monaco Galagoda Aththe Gnanasara Thero che ha compiuto centinaia di missioni, uccisioni, persecuzioni ed esecuzioni contro l'esigua minoranza musulmana nell'isola.[15]

Stati Uniti d'America

Negli Stati Uniti l'estrema destra è piuttosto variegata, ma è costituita prevalentemente dai conservatori più estremisti e dai suprematisti etnici.[16] Essi includono:

Sudafrica

In Sudafrica il nazionalismo afrikaner è stato rappresentato per quasi ottant'anni dal Partito Nazionale, che nel 1948 instaurò la politica di segregazione razziale nota come «apartheid». L'estrema destra si è talvolta espressa in seno al Partito Nazionale, ma più frequentemente tra i dissidenti fondamentalisti come l'Ordine Nuovo (in afrikaans: Neuwe Orde) con Oswald Pirow, la Sentinelle dei carri trainati da buoi (in afrikaans: Ossewabrandwag) negli anni 1940 e il Partito Nazionale Rifondato del Sudafrica a partire dal 1969, o conservatori come il Partito Conservatore.

A partire dagli anni 1970 si formano dei gruppi parlamentari di ispirazione neonazista. Il più simbolico e rappresentativo tra questi fu il Movimento di Resistenza Afrikaner di Eugène Terre'Blanche. Nel 1994 il Fronte della Libertà Più è un nuovo partito sostenuto dalla destra e dall'estrema destra sudafricana che rifiuta il ricorso alla violenza e partecipa alle prime elezioni multirazziali del Paese. Con quattro deputati nel 2005 ha ampliato il suo spazio politico ed è diventato un partito rispettabile e rispettato mentre l'antico Partito Nazionale ha chiuso la sua carriera fondendosi con il Congresso Nazionale Africano nel 2004 dopo aver ottenuto a quelle elezioni l'1,6%.

Svezia

In Svezia i due principali partiti di estrema destra sono:

Svizzera

In Svizzera l'estrema destra è composta principalmente da due formazioni:

I Democratici Svizzeri sono i discendenti dell'Azione Nazionale fondata nel 1961 da James Schwarzenbach. Una delle sue prime campagne fu il lancio dell'iniziativa «contro la sovrappopolazione straniera» che vide Schwarzenbach solo contro tutti in parlamento. Il partito rivendica oltre a consuete posizioni dell'estrema destra (sovranità, identità e patriottismo) una componente ideologica basata sulla sovrappopolazione della Svizzera e sul conseguente costo sociale. Hanno al momento un solo rappresentante al Consiglio Nazionale e nessuno al Consiglio degli Stati, ma sono presenti in alcuni parlamenti cantonali.

Il Partito dei Nazionalisti Svizzeri, il cui simbolo è una bandiera svizzera con sopra un mazzafrusto, è un partito nettamente più radicale e vicino agli ambienti nazisti, oltre che più propenso alle manifestazioni che non alla politica tradizionale. Membri del partito si sono presentati a elezioni locali e cantonali. Personaggi importanti del partito sono già stati condannati ad ammende e/o a pene detentive per aggressione.

Tunisia

In Tunisia è attivo Hizb ut-Tahrir, partito panislamico salafita a cui le autorità hanno vietato di candidarsi perché anti-democratico.[senza fonte]

Turchia

In Turchia il Partito del Movimento Nazionalista e la sua milizia privata, nota come i Lupi grigi, sono le principali organizzazioni estremiste turche dal 1969. Un'ideologia nazional-islamista è alla base delle loro azioni violente (i Lupi grigi sono ritenuti responsabili dell'assassinio di circa 700 persone durante gli anni di piombo che vanno dal 1974 al 1980), si oppongono a qualsiasi concessione sui diritti dei curdi e all'ingresso della Turchia nell'Unione europea e intrattengono legami con alcuni circoli politici e militari turchi (uno dei capi clandestini della milizia è rimasto ucciso durante un incidente automobilistico in compagnia di un ministro dello Stato).

Ucraina

In Ucraina il Partito Social Nazionale, il partito Svoboda e il Partito Repubblicano Conservatore possono essere assimilati a partiti estremisti, ma la principale organizzazione è il Settore Destro, partito che appoggia apertamente Julija Tymošenko e che si è fatto notare per l'espulsione di preti russi da chiese ortodosse, per l'intimidazione delle minoranze ungheresi, polacche e rumene dell'Ucraina occidentale alle elezioni del 2004 e per la richiesta di riabilitare i combattenti anticomunisti che parteciparono a fianco delle SS all'invasione della Russia sovietica.

Ungheria

In Ungheria il Partito Ungherese Giustizia e Vita è stato creato nel 1993 da dissidenti del partito principale di destra, il Forum Democratico Ungherese. Uno dei suoi dirigenti è già stato condannato nel 2003 per proposte antisemite. Il partito si allea con la destra ungherese di Viktor Orbán su quelli che considera problemi delle minoranze ebree e gitane e chiede che la nazionalità ungherese sia concessa immediatamente a tutte le etnie ungheresi straniere, in primo luogo ai magiari di Slovacchia, Romania, Serbia e Ucraina. L'iniziativa è stata bocciata da un referendum nel 2004, ma è poi stata adottata dal parlamento ungherese nel 2010. Il principale partito di estrema destra è Jobbik, che alle elezioni europee del 2009 ha ottenuto il 14,7% e tre seggi a Strasburgo.

Zimbabwe

In Zimbabwe il principale partito di estrema destra è il Fronte Rhodesiano.

Note

  1. ^ Nationalism: Anti-communism:
    • Lubomír Kopeček, The Far Right in Europe, in Středoevropské politické studie, IX, n. 4, Central and Eastern European Online Library, 2007, pp. 280–293. URL consultato il 21 dicembre 2020.
    Nativism and authoritarianism:
  2. ^ Fascism and Nazism: alt-right, white supremacy: Ultranationalist, racist, homophobic, xenophobic etc:
    • Rodney Carlisle, The Encyclopedia of Politics: The Left and the Right, Volume 2: The Right, Thousand Oaks, California, United States; London, England; New Delhi, India: Sage Publications, 2005, p. 693.
    • Alison Phipps, The Fight Against Sexual Violence, in Soundings, vol. 71, n. 71, 1º aprile 2019, pp. 62–74, DOI:10.3898/SOUN.71.05.2019.
  3. ^ Ethnic persecution, forced assimilation, cleansing, etc.: Traditional social institutions:
  4. ^ David Brion Davis, ed. The Fear of Conspiracy: Images of Un-American Subversion from the Revolution to the present (1971) pp. xviii–xix
  5. ^ Jean-Marie Le Pen al telegiornale notturno su TF1, 15 gennaio 1982.
  6. ^ Rutilio Sermonti, Lo Stato organico, unica democrazia seria.
  7. ^ Julius Evola, Lo Stato organico. Scritti sull'idea di Stato 1934-1963.
  8. ^ Guido Caldiron, Lefebvre, l'estrema destra e i funerali di Priebke.
  9. ^ I fanatici buddhisti, in Il Post.
  10. ^ Per il Presidente del consiglio dei ministri che deponeva nel 1988 davanti al Parlamento, "l'evoluzione dell'area eversiva di destra ha fatto registrare dagli anni 1960 ad oggi un articolato sviluppo ideologico-operativo. Si è passati da una fase golpista ad una di spontaneismo armato, per approdare, attualmente, ad un indistinto contesto di generica contrapposizione allo Stato e di integrazione con la delinquenza comune ed organizzata": Commissione stragi, X legislatura, Processi verbali sedute della Commissione, Seduta n. 4 (23 novembre 1988), p. 14, in Archivio storico del Senato della Repubblica (ASSR), Terrorismo e stragi (X-XIII leg.), 2.4.
  11. ^ Casapound, Iannone: "Finita esperienza di partito, torniamo movimento", in la Repubblica, 27 giugno 2019. URL consultato il 15 gennaio 2021.
  12. ^ Militia Como: Conferenza / Presentazione Libro "Datemi 4 anni di tempo" Archiviato il 15 settembre 2016 in Internet Archive., atuttadestra.it.
  13. ^ a b c d e Profondo nero: da CasaPound a Forza Nuova, viaggio nella galassia della destra italiana, in Linkiesta.
  14. ^ L'arcipelago della destra radicale, laltralombardia.it.
  15. ^ Estremismo Buddhista all'attacco, in La Stampa.
  16. ^ David Brion Davis, ed. The Fear of Conspiracy: Images of Un-American Subversion from the Revolution to the present (1971) pp. xviii–xix
  17. ^ "Dio odia l'Italia". I perché sulla mappa globale della setta fondamentalista Westboro Baptist Church (WBC).
  18. ^ Threat of Terrorism to the United States, testimonianza di Louis J. Freeh, direttore dell'FBI, 10 maggio 2001.

Bibliografia

  • Nicola Rao, La Fiamma e la Celtica, Sperling & Kupfer, Roma, 2006, ISBN 8820041936.
  • Gabriele Adinolfi, Quel domani che ci appartenne, Barbarossa editore, Milano, 2005.
  • Nicola Antolini, Fuori dal cerchio, Elliot, 2010. ISBN 9788861921405.
  • Ugo Maria Tassinari, Fascisteria, Castelvecchi Editore, 2001.
  • Joseph Algazy, L'Extrême droite en France, L'Harmattan, 1989.
  • Christophe Bourseiller, La nouvelle extrême droite. Monaco, Paris, Éditions du Rocher, 2002, collection Documents. 235 pagine. ISBN 226804419X.
  • Jean-Christophe Cambadélis et Éric Osmond, La France blafarde, 2001.
  • Vincent Duclert, L'histoire contre l'extrême droite. Les grands textes d'un combat français. Mille et une nuits, 2002, Les petits libres. 121 pagine. ISBN 2842057120.
  • François Duprat, Les mouvements d'extrême droite en France de 1940 à 1944. Paris, Éditions de l'Homme Libre, 1999. 324 pagine.
  • François Duprat, Les mouvements d'extrême droite en France de 1944 à 1971. Paris, Éditions de l'Homme Libre, 1998. 196 pagine.
  • François Duprat, La droite nationale en France de 1971 à 1975. Paris, Éditions de l'Homme Libre, 2002. 168 pagine.
  • Olivier Guland, Le Pen, Mégret et les Juifs. L'obsession du «complot mondialiste», La Découverte, 2000.
  • Pierre Milza, L'Europe en chemise noire. Les extrêmes droites en Europe de 1945 à aujourd'hui, Flammarion, collection «Champs», 2002.
  • Emmanuel Ratier, Les Guerriers d'Israël, Editions FACTA, 1993.
  • Madeleine Rebérioux (sous dir.), L'Extrême droite en questions, EDI, 1991.
  • H. De Schampheleire et Y. Thanassekos (sous dir.), Extreem rechts in West-Europa/L'extrême droite en Europe de l'Ouest. Bruxelles, Presses Universitaires de la Vrije Universiteit Brussel, 1991. 407 pagine.
  • Patrice Chairoff, Dossier néo-nazisme, éditions Ramsay, 1977.

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