Populismo di destra
Il populismo di destra è un'ideologia politica che combina populismo con un posizionamento sulla destra dello scacchiere politico.
Indice
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Motivi ideologici[modifica | modifica wikitesto]
Mescola una tendenza al laissez-faire e al liberismo ("meno tasse") con alcuni elementi della Nuova Destra, il rifiuto dell'uguaglianza sociale e dell'egualitarismo (e quindi di progetti politici finalizzati al suo raggiungimento), la critica del multiculturalismo[1] e il contrasto all'immigrazione[2]. La tendenza populista è la battaglia per gli interessi popolari, dai richiami all'antipolitica (che diventa lo strumento principale di coinvolgimento del popolo e quindi di acquisizione del consenso), e dagli appelli all'uomo comune in contrasto con le istituzioni, con le élite, e con l'establishment.[1][3]
Da un punto di vista logico, peraltro, "non pare legittimo identificare a priori il populismo con un movimento dal basso che va a scontrarsi sempre con un potere precostituito e restio al cambiamento. Vi sono infatti casi in cui movimenti populisti inizialmente caratterizzabili come movimenti di mobilitazione popolare contro il sistema o le élite al governo conquistano in seguito il potere e lo mantengono per anni, diventando essi stessi sistema, senza tuttavia mutare di una virgola il loro approccio – infervorato, febbrile, populista – all'azione politica (è questo il caso tipico dei movimenti fascisti europei della prima metà del Novecento, poi trasformatisi in regimi fascisti)"[dove finisce il virgolettato?][4].
Pratica politica[modifica | modifica wikitesto]
La neutralità di questo paragrafo sull'argomento politica è stata messa in dubbio.
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Lo sviluppo dei nuovi populismi si situa "all’interno della crisi delle culture progressiste. Anziché cercare di migliorare le proprie condizioni di vita, gli individui sono spinti a cercare qualcuno a cui far pagare il proprio malessere: è in questo percorso che emergono gli agenti politici dell’intolleranza, gli imprenditori della paura – da Le Pen a Haider, dai postfascisti italiani a Sarkozy, per citare alcuni casi a noi più vicini – che indicano gli obiettivi verso cui indirizzare l’odio sociale[8].
Al contempo, "la collera contro le élite culturali prende la forma di una collera contro il femminismo, contro il movimento dei diritti civili, contro la tolleranza religiosa e il multiculturalismo. Trump ha “liberato” l’odio dai movimenti e dai discorsi pubblici di condanna del razzismo"[9].Tipologie[modifica | modifica wikitesto]
Pur essendo caratterizzato dalle tendenze sopra esposte, il populismo di destra non è in realtà un monolite unico, e anzi si registrano alcune differenze tra i vari movimenti, dovute alla diversa storia e cultura politica che li hanno generati;[3] mentre alcuni di questi partiti nascono da movimenti neofascisti o comunque di estrema destra, altri sono sorti invece grazie a scissioni da partiti conservatori o liberali.[10]
Non esiste un'organizzazione internazionale che raggruppi questi partiti, né un partito europeo; al Parlamento Europeo i populisti di destra non formano un gruppo a sé, ma si dividono tra i Non Iscritti e altri gruppi di destra, come Europa della Libertà e della Democrazia o, in passato, il Gruppo Tecnico delle Destre Europee (1989-1994), il gruppo Identità, Tradizione, Sovranità (2007), il gruppo per un'Europa delle Democrazie e delle Diversità (1999-2004), e quello Indipendenza e Democrazia (2004-2009).
Herbert Kitschelt, seguito poi da Pierre-André Taguieff, ha diviso i partiti populisti di destra in tre diverse tendenze o sottocategorie: la nuova destra radicale, caratterizzata dalla difesa del mercato e da una visione autoritaria (es. Fronte Nazionale e Vlaams Belang), i partiti del cosiddetto welfare sciovinista (come I Repubblicani tedeschi) e, infine, i rappresentanti del populismo antistatale/antistatalista (Partito della Libertà Austriaco e Lega Nord).[11]
A partire dagli anni novanta partiti populisti di destra si sono affermati in diversi stati europei, come per esempio Francia, Italia[12] e Paesi Bassi. Secondo Chantal Mouffe, l'ascesa del populismo di destra è stata spesso una conseguenza dell'affievolimento delle differenze tra i partiti tradizionali di destra e sinistra, dovuto a uno schiacciamento di questi verso il centro, e alla capacità di questi nuovi movimenti di saper dare espressione a esigenze non più rappresentate dai partiti esistenti.[13]
Partiti[modifica | modifica wikitesto]
Diversi partiti vengono comunemente classificati all'interno del populismo di destra:
Austria: Partito della Libertà Austriaco,[14][15][16] Alleanza per il Futuro dell'Austria;[16]
Belgio: Interesse Fiammingo;[15][17]
Croazia: Partito Croato dei Diritti;[18]
Danimarca: Partito del Progresso,[1][15] Partito Popolare Danese;[19]
Finlandia: Veri Finlandesi;[20]
Francia: Rassemblement National,[15][21][22] Movimento Nazionale Repubblicano;[18][23]
Germania: Alternativa per la Germania,[24] I Repubblicani,[15][25] Unione Popolare Tedesca;[18]
Grecia: Raggruppamento Popolare Ortodosso;[26]
Italia: Lega Nord[15][27][28], Die Freiheitlichen[18][29], Fratelli d'Italia[30].
Norvegia: Partito del Progresso;[1][15][31]
Paesi Bassi: Partito per la Libertà,[32] Lista Pim Fortuyn;[33]
Regno Unito: Partito per l'Indipendenza del Regno Unito;[34]
Russia: Partito Liberal-Democratico di Russia;[35]
Slovacchia: Partito Nazionale Slovacco;[36]
Slovenia: Partito Nazionale Sloveno;[37]
Stati Uniti: Tea Party;[38]
Svezia: Nuova Democrazia,[15][27] Democratici Svedesi;[39]
Svizzera: Unione Democratica di Centro,[40] Lega dei Ticinesi,[15][41] Partito Svizzero della Libertà,[15] Movimento dei Cittadini Ginevrini.[41]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d Betz, p. 4.
- ^ "Da qualche anno la paura dei migranti, insieme alla crisi economica, spingono settori sempre più ampi di ceti popolari verso movimenti di destra populista. I migranti sono diventati il primo argomento con cui le destre fanno politica (in Europa ma anche negli Usa). Tutte le analisi mostrano che la diffusione di sentimenti anti immigrati nelle popolazioni, più che essere legata a dati oggettivi come il peso degli stranieri e il tasso di disoccupazione, è legata alla cattiva organizzazione dell’accoglienza e ai movimenti populisti che politicizzano il tema": Nicola Cacace, Il mare e il bicchier d’acqua, Mondoperaio, n. 1/2017, p. 65.
- ^ a b Gentile, p. 9.
- ^ Tarizzo Davide, Populismo : sostanza o attributo? , Società degli individui : 52, 1, 2015, p. 97 (Milano : Franco Angeli, 2015).
- ^ MÁRIAM MARTÍNEZ-BASCUÑÁN, Fascismo 3.0, El País, 28 gennaio 2017.
- ^ (EN) Chip Berlet, Matthew Lyons, What is Right-Wing Populism?, su publiceye.org. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ Leonardo Paggi, Gramsci, la mondializzazione e il pensiero della differenza, Milano : Franco Angeli, 2017, Democrazia e diritto : LIV, 2, p. 44: "il populismo è certo il segno di una vitalità democratica della società europea, in primo luogo per il fatto che si presenta ovunque come una spontanea insorgenza dal basso. Direi che è proprio questa spontaneità, più che il suo nazionalismo e il protezionismo tendenziali, ciò che lo rende così odioso alla classe politica di Maastricht. E tuttavia la legittimazione teorica del populismo come nuova forma di governo della sinistra che ha suggerito Ernesto Laclau con la nozione di “significante vuoto” mi sembra smentita dai fatti. Il populismo è destinato a fallire perché congenitamente subalterno, ossia perché strutturalmente incapace di trasformare la protesta sociale in proposta di governo".
- ^ Guido Caldiron, Se il populismo si globalizza, Confronti : mensile di fede, politica, vita quotidiana. Anno XXXV, numero 11 novembre 2008, p. 24, (Roma : Com Nuovi Tempi, 2008).
- ^ CHRISTIAN SALOMON, Populismo e post-verità, 24 DICEMBRE 2016.
- ^ Meindert Fennema, Populis Parties of the Right, 2005. in Rydgren, p. 1
- ^ Taguieff, pp. 73-74.
- ^ Francesco Saverio Trincia, Franck Lessay, Berlusconi, la Ligue du Nord, l'Église et la souveraineté populaire, Cités, No. 49, Le populisme, contre les peuples? (2012), pp. 149-159.
- ^ Mouffe, pp. 75 e seguenti.
- ^ Betz, p. 11.
- ^ a b c d e f g h i j Taguieff, p. 72.
- ^ a b (EN) Parties and elections - Austria, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ Betz, p. 19.
- ^ a b c d Populist Radical Right Parties - Appendix A in Schori Liang, pp. 295 e seguenti
- ^ (EN) Parties and elections - Denmark, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ (EN) Parties and elections - Finland, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ Betz, p. 13.
- ^ (EN) Parties and elections - France, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ Blaise, p. 250.
- ^ Germany's populist AfD: from anti-euro to anti-migrant, su france24.com, France 24. URL consultato il 13 marzo 2016.
- ^ Betz, p. 17.
- ^ (EN) Parties and elections - Greece, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ a b Betz, p. 7.
- ^ (EN) Parties and elections - Italy, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ (EN) Parties and elections - Souht Tirol, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ POPULISMO DI DESTRA IN GERMANIA E ITALIA | | il Nuovo Berlinese |, su www.ilnuovoberlinese.com. URL consultato il 6 giugno 2018.
- ^ (EN) Parties and elections - Norway, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
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- ^ Jens Rydgren, Joop van Holsteyn, Holland and Pim Fortuyn: A Deviant Case or the Beginning of Something New?, 2005. in Rydgren, p. 41
- ^ (EN) Parties and elections - United Kingdom, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ (EN) Parties and elections - Russia, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ (EN) Parties and elections - Slovakia, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ (EN) Parties and elections - Slovenia, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ (EN) Howard Fineman, Party Time, Newsweek, 6 aprile 2010. URL consultato l'11 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2012).
- ^ (EN) Parties and elections - Sweden, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
- ^ Oscar Mazzoleni, The Swiss People's Party and the Foreign and Security Policy Since the 1990s. in Schori Liang, p. 223
- ^ a b (EN) Parties and elections - Switzerland, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 giugno 2012.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Hans-Georg Betz, Radical Right-Wing Populism in Western Europe, New York, St. Martin's press, 1994, ISBN 0-312-08390-4. URL consultato l'11 giugno 2012.
- (FR) Pierre Blaise, Extrême droite et national-populisme en Europe de l'Ouest. Analyse par pays et approches transversales, CRISP, 2004, ISBN 978-2-87075-090-2. URL consultato l'11 giugno 2012.
- Sara Gentile, Il populismo nelle democrazie contemporanee. Il caso del Front National di Jean Marie Le Pen, Milano, FrancoAngeli, 2008, ISBN 978-88-464-9842-7. URL consultato l'11 giugno 2012.
- Chantal Mouffe, Sul politico. Democrazia e rappresentazione dei conflitti, traduzione di Sandro d'Alessandro, Paravia Bruno Mondadori, 2007, ISBN 978-88-424-2038-5. URL consultato l'11 giugno 2012.
- (EN) Jens Rydgren (a cura di), Movements of Exclusion: Radical Right-wing Populism in the Western World, New York, Nova Science Publishers, 2005, ISBN 1-59454-096-9. URL consultato l'11 giugno 2012.
- (EN) Christina Schori Liang (a cura di), Europe for the Europeans. The Foreign and Security Policy of the Populist Radical Right, Ashgate Publishing, 2007, ISBN 978-0-7546-4851-2. URL consultato l'11 giugno 2012.
- Pierre-André Taguieff, L'illusione populista, traduzione di Alberto Bramati, Paravia Bruno Mondadori, 2003, ISBN 88-424-9881-5. URL consultato l'11 giugno 2012.
- Nicola Genga, Il Front national da Jean-Marie a Marine Le Pen. La destra nazional-populista in Francia, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2015, ISBN 978-8-84984-330-9
- M. Caiani e L. Parenti, Web nero. Organizzazioni di estrema destra e Internet, Bologna, Il Mulino, 2013 (ed. digit.: 2013, doi: 10.978.8815/314260)
- (EN) Mudde, C. (2007), The Populist Radical Right Parties, Cambridge: Cambridge University Press.
- Mauro Mazza, I partiti antisistema nei Paesi nordici, tra populismo e destra radicale, in "Diritto pubblico comparato ed europeo", 3/2015, pp. 695-712, DOI: 10.17394/81898
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