Amisodaro

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Nella mitologia greca, Amisodaro era un nobile licio, padre di Atimnio e di Maride.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Chimera di Arezzo

Amisodaro, ricco cittadino della Licia, ebbe in tarda età due figli, Atimnio e Maride, che divennero durante la guerra di Troia compagni in armi del grande Sarpedonte. La guerra era scoppiata per via di un capriccio di amore voluto da Paride, che rapì Elena, moglie di Menelao. I due giovani persero insieme la vita in battaglia, per mano di un'altra coppia di fratelli, Antiloco e Trasimede.

Il nome di Amisodaro è legato anche alla Chimera. Tale mostro, dotato di tre teste, una di leone, una di capra e una di serpente, fu infatti tenuto a bada proprio dal saggio e tranquillo Amisodaro che lo nutriva, quando gli era possibile, per evitare che arrecasse danni maggiori agli abitanti della Licia, fino al giorno in cui Bellerofonte uccise la creatura.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
  • Omero, Iliade XVI, v. 328
  • Esiodo, Teogonia, vv. 304 ss.
Traduzione delle fonti
  • Omero, Iliade, quinta edizione, Bergamo, BUR, 2005, ISBN 88-17-17273-1. Traduzione di Giovanni Cerri

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]