Alcmaone

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Nella mitologia greca, Alcmaone (in greco antico: Ἀλκμάων) fu uno dei combattenti partecipanti alla guerra di Troia, scoppiata a causa del rapimento di Elena da parte del troiano Paride, moglie del re di Sparta Menelao. Gli avvenimenti di questa guerra sono raccontati specialmente da Omero nell'Iliade.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Le origini e la partenza[modifica | modifica wikitesto]

Quando Menelao, rivoltosi al fratello Agamennone dopo il rapimento di sua moglie, convocò tutti i capi achei per dichiarare guerra a Troia, Alcmaone fu uno dei soldati arruolato nell'esercito del re. Lasciò dunque il padre Testore nella sua patria e partì alla volta della città.

La morte in guerra[modifica | modifica wikitesto]

Durante i combattimenti che si susseguirono in seguito all'attacco delle mura dell'accampamento greco, l'eroe Sarpedone, figlio di Zeus, per vendicare la ferita del fedele cugino Glauco, infertale di freccia da Teucro, scagliò la sua lancia contro Alcmaone, trafiggendolo mortalmente al petto. Quando l'eroe gli ritrasse dal corpo la lama, il corpo del guerriero rimbombò quando cadde al suolo, a causa delle armi lucenti che indossava.

«Ma non lentossi dalla pugna, e giunto
colla lancia il Testòride Alcmeone,
gliela ficca nel petto, e a sé la tira.
Segue il trafitto l'asta infissa, e cade
boccone, e l'armi risonâr sovr'esso.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • Omero, Iliade, libro XII, versi 392-396.

Traduzione delle fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • Rosa Calzecchi Onesti, Omero. Iliade, seconda edizione, Torino, Einaudi, 1990, ISBN 978-88-06-17694-5. Traduzione di Rosa Calzecchi Onesti.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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