Fantascienza umoristica

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Steven Spielberg insieme ad un modello di E.T. nel 2016.

La fantascienza umoristica è un filone a cui possono essere ricondotte quelle storie che rivisitano i temi classici del genere fantascientifico in chiave umoristica, parodica o satirica. A tale definizione corrispondono soprattutto opere create a partire, circa, dalla seconda metà del Novecento, ossia da quando si iniziò a guardare alla fantascienza come ad un genere unitario e riferibile a caratteri e temi stabili.[1]

Storia e caratteristiche

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Caricatura di uno scienziato pazzo, un personaggio stereotipato frequente nella prima fantascienza

Precursori del genere possono essere considerati Luciano di Samosata (Icaromenippo), Ludovico Ariosto, con alcuni episodi dell'Orlando furioso, Voltaire con Micromega e Giacomo Leopardi con alcune delle Operette morali (Dialogo della Terra e della Luna in cui Leopardi fa parlare il pianeta e il satellite e afferma anche l'esistenza degli alieni; Il Copernico, dialogo, ecc.). In essi l'umorismo e la satira scientifica si mescolano con il racconto filosofico e mitologico.[2] Antonio Ghislanzoni è considerato uno dei primi autori del genere in Italia, grazie al romanzo apocalittico Abrakadabra - storia dell'avvenire[3] (1864-65) e altri racconti minori.

La prima fantascienza moderna dei pulp magazine conteneva raramente storie comiche[4] o umoristiche. Un'eccezione notevole è costituita dalla serie di racconti di Pete Manx di Henry Kuttner e Arthur K. Barnes (che a volte scrivevano assieme, a volte separatamente, sotto lo pseudonimo di Kelvin Kent). Pubblicata sulla rivista Thrilling Wonder Stories tra la fine degli anni trenta e l'inizio dei quaranta, la serie ha per protagonista un imbonitore che viaggia nel tempo e utilizza le proprie abilità per tirarsi fuori dai guai. Due serie successive cementarono la reputazione di Kuttner come uno dei primi e più popolari autori di fantascienza umoristica: la serie di Gallegher (su un inventore ubriacone e il suo robot narciso) e quella di Hogben (su una famiglia di hillbilly mutanti). La prima apparve su Astounding Science Fiction nel 1943 e 1948 e fu raccolta in volume come Robots Have No Tails (Gnome, 1952), mentre la seconda fu pubblicata su Thrilling Wonder Stories alla fine degli anni quaranta.

Negli anni cinquanta, con l'avvento della fantascienza "sociologica", emergono autori come Fredric Brown e Robert Sheckley, che fanno satira di costume e politica utilizzando le storie fantascientifiche,[5] che dopo il boom degli anni trenta-quaranta, l'età d'oro, si erano riempite di stereotipi.

L'autore di fantascienza umoristica più popolare (spesso l'unico conosciuto al di fuori del genere) è però il britannico Douglas Adams, con la Guida galattica per autostoppisti (1979), nata come serie radiofonica nel 1978 e presto divenuta, grazie al successo, una serie di romanzi best seller. Le opere di Adams non fanno la parodia di un'opera di fantascienza in particolare, ma utilizzano piuttosto i temi della fantascienza per generare situazioni comiche paradossali. Il primo romanzo della Guida galattica ha avuto una trasposizione cinematografica per la regia di Garth Jennings nel 2005.

Rientrano nel filone satirico opere come Cyberiade di Stanisław Lem, che in modo giocoso e leggero porta avanti storie fantascientifiche ma rivelatrici delle eterne debolezze umane, in questo caso sotto forma delle piccole gelosie e invidie dei due costruttori scienziati Trurl e Klapaucius. In opere come questa l'umorismo filtra attraverso l'umanità dei protagonisti, più che toccare i canoni classici della fantascienza, che vengono rispettati. Sempre nel filone comico-satirico (in particolare, come satira del mondo accademico sovietico dell'epoca) rientrano i romanzi Lunedì inizia sabato (1964-1965) e La favola della Trojka (1967) dei fratelli Strugatskij. Nel primo si immagina che in Carelia esista un istituto di ricerca scientifica che si occupa di magia e stregoneria, popolato da personalità stravaganti (scienziati-maghi bravissimi ma anche emeriti cialtroni), nel secondo si immagina una colonia di fenomeni inspiegati soggiogata da una commissione amministrativa ipertrofica e grottesca.

Tra gli esempi di fantascienza comico-umoristica non stupisce trovare molti film, di solito parodie popolari di opere più celebri: un esempio è Balle spaziali, un film comico prodotto, interpretato e diretto da Mel Brooks come citazione e parodia della saga di Guerre stellari, oppure Mars Attacks! (1996) di Tim Burton[6], in cui i marziani, che a lungo furono considerati cattivi, poi riabilitati negli ultimi due decenni del XX secolo, si rivelano veramente cattivissimi. Il capolavoro della fantascienza satirica al cinema è spesso considerato[7] Il dottor Stranamore (1963) di Kubrick, che mette in scena lo scoppio di una terza guerra mondiale facendone una pungente satira sulla guerra fredda.

Sebbene il genere sia stato principalmente esplorato nell'ambito dell'animazione, della letteratura e della cinematografia, non mancano gli esempi anche nel settore videoludico. Fra i casi più recenti possiamo menzionare Honkai: Star Rail, gioco di ruolo fantascientifico free-to-play che, spesso, pone al giocatore delle opzioni di dialogo assurde, umoristiche e giocose[8], spesso utilizzando anche termini derivanti dal Gergo di Internet e nascondendo degli Easter egg che fanno riferimento ad alcune opere celebri[9][10].

Fascisti su Marte (2006), un film satirico girato nello stile del Giornale Luce

Le opere a fumetti che parodiano altre opere o temi di fantascienza sono innumerevoli. Ci limitiamo a citarne alcune:

Copertina del romanzo Il caso Jane Eyre di Jasper Fforde (ediz. Marcos y Marcos)

Nell'elenco (necessariamente incompleto) che segue, sono state privilegiate le opere tradotte in italiano.

  • I Pronipoti (The Jetsons, 1962-1963), serie a cartoni animati di Hanna-Barbera che racconta le avventure quotidiane di una famiglia del futuro.
  • La famiglia Mezil (in magiaro Mézga család, 1970-1980), serie animati a cartoni in cui una famiglia comune è alle prese con contatti con il futuro e con viaggi spaziali.
  • Mork & Mindy (1978-1982), sitcom incentrata su uno sprovveduto extraterrestre che viene inviato sulla Terra per studiarne i costumi.
  • Alf (1986 - 1990), sitcom su una famiglia che adotta un piccolo alieno pusillanime; con lo stesso personaggio è stata prodotta una serie animata omonima (1997).
  • Il laboratorio di Dexter (1996-1998), serie animata che ha per protagonista uno scienziato pazzo in erba.
  • Una famiglia del terzo tipo (1996-2001), sitcom
  • Futurama (1999–2003, 2007-2013), serie a cartoni animati su un giovane che si risveglia in una New York dell'anno 3000 popolata da tutti gli stereotipi della fantascienza.
  • Invader Zim (2001-2006), serie a cartoni animati con protagonista un basso invasore alieno allegramente inefficiente di natura megalomane e narcisista a cui è stato dato il compito di invadere la Terra, in realtà solo per non essere più visto dai leader del suo pianeta.
  • Rick and Morty (2013-in corso), serie animata statunitense sul tema dei multiversi, racconta le eccentriche avventure di Rick Sanchez e suo nipote Morty Smith in viaggio fra gli universi paralleli
  • The Orville, (2017) webserie ‘simil-Star Trek’ dai toni satirici e umoristici
  1. ^ Enciclopedia Treccani, Adamo Douglas Noel, cit:"...segnando la nascita di un nuovo filone: la fantascienza umoristica.", su treccani.it.
  2. ^ (EN) Giulia Iannuzzi, Carlo Pagetti, Fantascienza umoristica, in John Clute, David Langford e Peter Nicholls (a cura di), The Encyclopedia of Science Fiction, IV edizione online, 2021. URL consultato il 7 gennaio 2017.
  3. ^ Abrakadabra: Testo formato immagine su Digitami Archiviato il 4 gennaio 2017 in Internet Archive. e Formato testo su Liber Liber Archiviato il 22 febbraio 2006 in Internet Archive.
  4. ^ Si noti che il termine inglese "comic science fiction" non significa per forza fantascienza comica, ma è più legato al concetto generale di commedia. In questo senso, sono state a volte indicate con questa espressione anglosassone opere, come il ciclo dei Vor di Lois McMaster Bujold, che presentano semplicemente alcuni elementi della commedia romantica, in un contesto drammatico. In questa voce non sono state prese in considerazione.
  5. ^ Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Fantascienza da ridere, su futureshock-online.info, in Future Shock 37 (pubbl.orig. ne Il Giornale dei Misteri). URL consultato il 14 luglio 2009.
  6. ^ Mars Attack! è anche una parodia di Independence Day (1996)
  7. ^ Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di fantascienza: aspettando il monolito nero: 1902-1967, Gremese, 2003, pag.155.
  8. ^ (EN) Ana Diaz, Honkai: Star Rail’s best Easter egg is this sassy trash can, su Polygon, 3 maggio 2023. URL consultato il 18 novembre 2023.
  9. ^ (EN) The Express Passenger's Guide to the Galaxy, su Honkai: Star Rail Wiki. URL consultato il 18 novembre 2023.
  10. ^ (EN) There’s a galaxy of easter eggs in Honkai Star Rail, su Pocket Tactics, 12 maggio 2023. URL consultato il 18 novembre 2023.
  11. ^ I pirati dello spazio, su fantafilm.net. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  12. ^ Jacovitti, su italiamemoria.it (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2007).
  13. ^ Carmine Treanni, Storie dello spazio profondo, su Fantascienza.com. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  14. ^ Collana “I grandi comici del fumetto”, Sergio Bonelli editore
  15. ^ Serie di racconti originariamente pubblicati sulla rivista Galaxy dal 1954. Antologia pubblicata integralmente in italiano in Spettro V, ed. Ciscato, ed in Pianeta Sheckley, Mondadori.
  16. ^ in Oltre il cielo n.54, 1960, poi in Quarta Dimensione, 1964
  17. ^ Giampaolo Rai, Missione su Jaimec, su Fantascienza.com. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  18. ^ (EN) Podcast con intervista all'autore su Bill, the Galactic Hero
  19. ^ (EN) Edizioni di Star Smashers of the Galaxy Rangers
  20. ^ Milano, Feltrinelli, ISBN 8807812231
  21. ^ Copia archiviata, su audioglobe.it. URL consultato il 17 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2008).
"Amo giocare con le loro menti" (vignetta satirica sui cerchi nel grano)
Fonti
Antologie
  • AAVV, Il pianeta Hellzapoppin - 21 racconti di fantascienza umoristica, Gamma - Il Fantalibro, De Carlo, 1968.
Approfondimenti

Voci correlate

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