Attentati ai treni dell'estate 1969

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Attentati ai treni dell'estate 1969
attentato
TipoEsplosione
Data8 e 9 agosto 1969
1:10 – 2:55
LuogoChiari
Grisignano di Zocco
Caserta
Alviano
Pescara
Pescina
Mira
Venezia
Milano
StatoBandiera dell'Italia Italia
Obiettivodiversi treni e stazioni ferroviarie
ResponsabiliOrdine Nuovo
Motivazioneterrorismo nero
Conseguenze
Feriti12

Gli attentati ai treni dell'estate 1969 furono una serie di attentati terroristici di matrice fascista avvenuti in Italia tra l'8 e il 9 agosto 1969.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'8 ed il 9 agosto 1969 esplosero otto bombe posizionate su diversi treni delle Ferrovie dello Stato, presso le stazioni di Chiari, Grisignano, Caserta, Alviano, Pescara, Pescina e Mira, mentre altre due bombe verranno ritrovate, inesplose, nelle stazioni di Milano Centrale e Venezia Santa Lucia.[1][2]

Le esplosioni non hanno causato morti ma 12 feriti e ingenti danni alle vetture.

Le indagini e i processi[modifica | modifica wikitesto]

Le indagini vennero indirizzate verso ambienti anarchici. Solo diversi anni dopo per i fatti in oggetto verranno condannati due membri dell'organizzazione terroristica neofascista Ordine nuovo: Franco Freda e Giovanni Ventura.[3]

L'idea del gruppo di Freda e Ventura consisteva proprio nell'organizzare una serie di attentati facendoli apparire, agli occhi dell'opinione pubblica, come opera di gruppi estremisti di sinistra.[4]

Tale progetto eversivo fu maturato in particolare in una cruciale riunione che si svolse a Padova il 18 aprile 1969,[5] probabilmente a casa dell'ordinovista Ivano Toniolo.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gli attentati ai treni dell'8-9 agosto 1969 nel Vicentino: Grisignano di Zocco, su storiavicentina.it. URL consultato il 1º gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2019).
  2. ^ Attentati dell’agosto 1969 [collegamento interrotto], su Stato di Paura, 8 agosto 1969. URL consultato il 1º gennaio 2019.
  3. ^ Luciano Lanza, Bombe e segreti, TecaLibri, p. 9, ISBN 978-88-89490-12-9. URL consultato il 15-06-2022.
  4. ^ CORTE D’ASSISE DI CATANZARO, Sentenza del 23 febbraio 1979 (PDF), p. 39. URL consultato il 15 giugno 2022.
  5. ^ Ferdinando Imposimato, La Repubblica delle stragi impunite, Roma, Newton Compton Editori, 2012, p. 58-59, ISBN 978-88-541-4101-8.
  6. ^ COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SUL TERRORISMO IN ITALIA E SULLE CAUSE DELLA MANCATA INDIVIDUAZIONE DEI RESPONSABILI DELLE STRAGI, Decisioni adottate dalla Commissione nella seduta del 22 marzo 2001 in merito alla pubblicazione degli atti e dei documenti prodotti e acquisiti (PDF), 26 aprile 2001, p. 220. URL consultato il 15 giugno 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]