Kei Nishikori

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Kei Nishikori
Kei Nishikori nel 2018
Nazionalità Bandiera del Giappone Giappone
Altezza 178 cm
Peso 75 kg
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 433–212 (67.13%)
Titoli vinti 12
Miglior ranking 4º (2 marzo 2015)
Ranking attuale ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open QF (2012, 2015, 2016, 2019)
Bandiera della Francia Roland Garros QF (2015, 2017, 2019)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon QF (2018, 2019)
Bandiera degli Stati Uniti US Open F (2014)
Altri tornei
 Tour Finals SF (2014, 2016)
 Giochi olimpici Bronzo (2016)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 27-34 (44.26%)
Titoli vinti 0
Miglior ranking 167º (19 marzo 2012)
Ranking attuale -
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (2011)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 2T (2011)
Bandiera degli Stati Uniti US Open
Altri tornei
 Giochi olimpici QF (2020)
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al 18 marzo 2024

Kei Nishikori (錦織 圭?, Nishikori Kei; Matsue, 29 dicembre 1989) è un tennista giapponese.

Vincitore di 12 titoli ATP, il suo miglior ranking ATP è stata la 4ª posizione del 2 marzo 2015. Primo giapponese a raggiungere una finale Slam (US Open 2014) dai tempi di Zenzo Shimizu nel 1920, negli altri tornei del Grande Slam ha disputato almeno un quarto di finale. Alle Olimpiadi di Rio nel 2016 si è aggiudicato la medaglia di bronzo battendo Rafael Nadal nella finale del terzo-quarto posto. Ha preso parte a 4 edizioni delle ATP Finals, raggiungendo le semifinali nel 2014 e 2016.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo averla frequentata per cinque anni, l'11 dicembre 2020 si è sposato con la modella Mai Yamauchi,[1] con la quale ha avuto un figlio.[2]

Carriera sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Inizi[modifica | modifica wikitesto]

Inizia a giocare a tennis a 5 anni e nel 2001 vince il Campionato giapponese esordienti. Nel 2004 lascia il Giappone e si trasferisce in Florida per perfezionarsi alla Tennis Academy di Nick Bollettieri.[3] La trasferta sua e di altre promesse del tennis giapponese viene finanziata dal Masaaki Morita Tennis Fund group, organizzato dall'amministratore delegato della Sony Akio Morita.[2]

Juniores[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 vince il suo unico titolo nell'ITF Junior Circuit al torneo Riad 21 di Rabat, in Marocco. Ottiene i migliori risultati nel 2006, raggiungendo i quarti di finale all'Australian Open di categoria, la finale al trofeo Bonfiglio e di nuovo i quarti in singolare al Roland Garros, dove vince il torneo di doppio in coppia con Emiliano Massa.[4] Con questo risultato si porta alla 7ª posizione nel ranking mondiale di categoria. A settembre disputa l'ultimo torneo nel circuito chiudendo l'esperienza con un titolo in singolare, tre in doppio e un record di 73 vittorie e 37 sconfitte.[5] Nel 2007 si aggiudica il torneo juniores del Miami Masters superando in finale Michael McClune.[6] Tra i suoi primi allenatori figura Brad Gilbert.[2]

2006: primo titolo ITF[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2006 debutta tra i professionisti con una sconfitta al primo turno nel Challenger di Kyoto sul sintetico. Nei mesi successivi si dedica al circuito ITF nelle Americhe, e dopo due semifinali in Messico e negli Stati Uniti, in ottobre vince il suo primo Futures al torneo Mexico F18 di Città del Messico sul cemento superando in finale in due set il padrone di casa Miguel Gallardo-Valles. In novembre vince il suo primo incontro nell'ATP Challenger Tour al torneo di Guayaquil, venendo eliminato al secondo turno.

2007: esordio nel circuito ATP[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2007 gioca per la prima volta nel circuito maggiore al torneo di doppio del Miami Open in coppia con Gustavo Kuerten e vengono eliminati al primo turno. Il mese dopo perde la finale in singolare e vince quella in doppio in coppia con Donald Young al Futures U.S.A. F8. A maggio arriva per la prima volta in finale in un Challenger all'USTA LA Tennis Open di Carson (California) e perde in due set da Alex Bogomolov Jr., risultato con cui entra nella top 400 del ranking. Vince quindi il suo primo Challenger a Smirne in Turchia in doppio in coppia con Jesse Levine. A luglio debutta nell'ATP Tour in singolare al torneo ATP International Series del Los Angeles Open superando i tre turni di qualificazione, al primo incontro del main draw perde in due set da Wesley Moodie.

Supera di nuovo le qualificazioni all'ATP di Indianapolis della settimana dopo e vince il suo primo incontro ATP contro Alejandro Falla. Al secondo turno supera per la prima volta un top 100 sconfiggendo in tre set il nº 83 ATP Michael Berrer; nei quarti cede in tre set al nº 27 Dmitrij Tursunov, che vincerà il titolo. Diventa così il più giovane tennista a qualificarsi ai quarti di un torneo ATP dopo Boris Becker e raggiunge il 276º posto del ranking. Supera il primo turno anche all'ATP di Washington e si arrende a Julien Benneteau al secondo. In agosto esordisce in singolare in un torneo ATP Masters Series a Montréal e viene eliminato al primo turno da Tejmuraz Gabašvili. A fine mese viene sconfitto nel secondo turno di qualificazione agli US Open. Supera invece le qualificazioni all'ATP di Pechino e viene sconfitto da Ivan Ljubicic al primo turno. Esce al primo turno anche all'ATP di Tokyo, dove era entrato con una wild card.

2008: primo titolo ATP e top 100[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la semifinale raggiunta in gennaio al Challenger di Miami, l'11 febbraio 2008 conquista il primo torneo ATP a diciotto anni, quando era numero 244 del ranking e partendo dalle qualificazioni, sconfiggendo 3-6, 6-1, 6-4 il nº 12 ATP James Blake nella finale di Delray Beach. Nessun giapponese aveva vinto un titolo ATP da 16 anni[7] e il successo lo porta al 131º posto della classifica mondiale. In marzo partecipa al suo primo Indian Wells Masters, supera le qualificazioni e viene eliminato al primo turno da Marin Čilić. Esce al primo turno del tabellone principale anche al Miami Masters, questa volta per mano di Albert Montañés.

In aprile debutta nella squadra giapponese di Coppa Davis in occasione della sfida sull'erba fuori casa contro l'India, perde in 5 set il primo match contro Rohan Bopanna e si riscatta nella giornata conclusiva battendo in due set Mahesh Bhupathi, con l'India già qualificata. Inizia la stagione sulla terra battuta con la sconfitta al primo turno contro Blake all'ATP di Houston. A fine aprile vince il Challenger di Bermuda battendo in finale in tre set Viktor Troicki, risultato che lo proietta per la prima volta tra i top 100 del ranking. Non supera le qualificazioni in singolare alla sua prima esperienza da professionista al Roland Garros.

Kei Nishikori agli US Open 2008

Sull'erba del Queen's supera i primi due turni e al terzo si difende con onore nel suo primo incontro con l'allora nº 2 mondiale Rafael Nadal, che vince 6-4, 3-6, 6-3. Al suo esordio nel singolare a Wimbledon, si ritira durante l'incontro di primo turno per dolori addominali. Subito dopo partecipa al singolare delle Olimpiadi di Pechino e viene eliminato al primo turno in tre set da Rainer Schüttler. Alla sua prima apparizione nel tabellone principale degli US Open, Nishikori supera per la prima volta il terzo turno in una prova dello Slam battendo in cinque set il nº 4 ATP David Ferrer; al quarto turno viene eliminato in tre set da Juan Martín del Potro. Il risultato gli vale il nuovo best ranking all'81º posto della classifica mondiale.

Tra i risultati di rilievo di fine stagione vi sono gli ottavi di finale ai Japan Open Tennis Championships, dove perde contro Richard Gasquet, e soprattutto la semifinale al torneo di Stoccolma, nella quale subisce un pesante 1-6, 0-6 dal padrone di casa Robin Söderling. Sullo slancio di questo risultato arriva a chiudere l'annata con il suo nuovo best ranking ATP in 63ª posizione e a fine anno gli viene assegnato il premio ATP riservato al tennista che si è migliorato di più nel corso della stagione.[2]

2009: infortunio al gomito[modifica | modifica wikitesto]

Dopo i quarti di finale raggiunti al torneo ATP di Brisbane a inizio gennaio, Nishikori viene eliminato al primo turno ad Adelaide e soprattutto agli Australian Open, battuto in tre set da Jürgen Melzer; nei successivi tornei ATP non supera il secondo turno. Un infortunio al gomito destro lo costringe all'inattività a partire da marzo e a operarsi in agosto.[2] Dal 56º posto nel ranking raggiunto in febbraio scivola al 418º di fine 2009.

2010: esclusione dal ranking e rientro nei top 100[modifica | modifica wikitesto]

Torna nel circuito ATP nel febbraio 2010 a Delray Beach grazie a una wild card, a quasi un anno dall'ultimo incontro disputato, e viene eliminato al primo turno. Costretto ad altre 7 settimane di inattività, perde tutti i punti ATP accumulati ed esce dal ranking; rientra nel circuito Challenger e dopo due eliminazioni ai quarti vince in maggio il torneo di Savannah battendo in finale 6-4, 6-0 Ryan Sweeting e ricomincia a scalare la classifica mondiale. Si ripete nel successivo Sarasota Open sconfiggendo in tre set in finale Brian Dabul. In maggio accede per la prima volta al tabellone principale del Roland Garros e supera al primo turno in 5 set Santiago Giraldo, al secondo subisce una dura sconfitta dal nº 3 ATP Novak Đoković. Esce al primo turno nei successivi tornei sull'erba del Queen's, di Eastbourne e di Wimbledon, dove Nadal gli concede solo 10 giochi.

Comincia la stagione sul cemento americano con le premature eliminazioni nei tornei ATP di Los Angeles e Washington. Si aggiudica quindi il Challenger di Binghamton sconfiggendo in finale Robert Kendrick. Il suo miglior risultato stagionale è il terzo turno agli US Open 2010, dove si ritira durante l'incontro con Albert Montanes dopo aver eliminato in 5 set la testa di serie nº 11 Marin Čilić. Esce al primo turno nei successivi tre tornei ATP e vince uno dei tre Challenger a cui partecipa, battendo di nuovo in finale Kendrick a Knoxville, risultato che gli permette di rientrare tra i top 100.

2011: seconda finale ATP e nº 24 del ranking[modifica | modifica wikitesto]

Roland Garros 2011

Inizia bene il 2011 all'ATP di Chennai battendo di nuovo Marin Čilić, campione uscente, nei quarti viene sconfitto da Janko Tipsarević. Ottiene le sue prime vittorie nello Slam australiano sconfiggendo Fabio Fognini e Florian Mayer prima della secca sconfitta patita al terzo turno contro il nº 9 ATP Fernando Verdasco; sale al 70º posto mondiale. È ancora Tipsarević a sbarrargli la strada in semifinale al torneo ATP di Delray Beach, a cui fanno seguito le eliminazioni nei Masters Series (al primo turno a Indian Wells e al secondo a Miami). Il 10 aprile torna in una finale del circuito maggiore agli U.S. Men's Clay Court Championships di Houston, uscendo sconfitto nell'atto conclusivo dallo statunitense Ryan Sweeting.

Inizia la trasferta europea sulla terra battuta raggiungendo il terzo turno al Barcelona Open, dove viene eliminato in due set da Feliciano López. Dopo le premature sconfitte a Belgrado, Madrid e Roma, alla sua seconda partecipazione nel main draw del Roland Garros viene superato in 4 set al secondo turno da Serhij Stachovs'kyj. Subisce la terza sconfitta stagionale da Tipsarević nella semifinale sull'erba di Eastbourne e al successivo Slam di Wimbledon esce al primo turno per mano di Lleyton Hewitt. Subito dopo è protagonista nella sfida di Coppa Davis a Kobe contro l'Uzbekistan vincendo entrambi gli incontri in singolare e quello in doppio. Dopo il terzo turno raggiunto a Winston Salem, Nishikori si ritira durante il match contro Flavio Cipolla per un infortunio all'inguine al primo turno degli US Open.[2]

La settimana dopo trascina il Giappone tra le nazioni di vertice del tennis per la prima volta dopo molti anni con la qualificazione al Gruppo Mondiale vincendo tutti e tre gli incontri disputati nello spareggio di Tokyo contro l'India. Incassa quindi la quarta sconfitta dell'anno da Tipsarević, la terza in una semifinale, al Malaysian Open, dove nei quarti aveva superato il nº 11 ATP Nicolás Almagro. Allo Shanghai Masters di ottobre si qualifica per la prima volta a una semifinale di un Masters 1000 superando nell'ordine Robin Haase, la testa di serie nº 4 Jo-Wilfried Tsonga, Santiago Giraldo e Aleksandr Dolhopolov. Subisce quindi un pesante 3-6, 0-6 dal nº 4 ATP Andy Murray. La semifinale gli vale il 30º posto nel ranking, superando il precedente record giapponese detenuto da Shūzō Matsuoka con il 46º posto raggiunto nel 1992.[8]

Il successivo 6 novembre perde 1-6, 3-6 la finale di Basilea contro il padrone di casa Roger Federer dopo aver eliminato in semifinale il nº 1 del mondo Novak Đoković con un significativo 2-6, 7-6, 6-0, rimontando un passivo di 4–5 e 0–30 nel secondo set.[9] Il grande risultato lo spinge al 24º posto mondiale, nuovo best ranking. In dicembre ottiene una vittoria e una sconfitta nei singolari della sfida di Coppa Davis contro la Croazia, che vince 3-2 e costringe il Giappone agli spareggi per rimanere nel Gruppo Mondiale.

2012: prima volta ai quarti di uno Slam, secondo titolo ATP e top 20[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la nuova stagione con l'eliminazione al secondo turno del Brisbane International 2012, sconfitto da Marcos Baghdatis. Agli Australian Open perde in tre set nei quarti da Andy Murray dopo aver eliminato in 5 set il nº 6 del mondo Jo-Wilfried Tsonga. È il primo giapponese a raggiungere i quarti dello Slam australiano in 80 anni[10] e nel ranking si spinge in 20ª posizione. Viene sconfitto nei quarti di finale a Buenos Aires da Stan Wawrinka e al secondo turno a Indian Wells, risultato che gli consente comunque di ritoccare il best ranking portandosi al 16º posto. Subito dopo Nadal lo elimina negli ottavi del Miami Masters. Inizia bene la stagione europea sulla terra raggiungendo gli ottavi di finale a Montecarlo, battuto in tre set dal nº 7 ATP Tomáš Berdych, e i quarti di finale a Barcellona, dove si ritira durante il match con Verdasco per un risentimento agli addominali che gli fa saltare gli appuntamenti di Madrid, Roma e del Roland Garros.[2]

Rientra nel circuito a Wimbledon e viene eliminato nei sedicesimi di finale in tre set da Juan Martín del Potro. Raggiunge i quarti a Newport e ad Atlanta, dove viene battuto in due set a sorpresa rispettivamente da Rajeev Ram e dal connazionale Gō Soeda, che gli concede solo 3 game. Si riscatta al torneo olimpico di Londra, dove perde 4-6, 6-7 nei quarti dal nº 9 del mondo Juan Martín del Potro dopo aver eliminato il nº 5 David Ferrer con il punteggio di 6-0, 3-6, 6-4. In doppio esce al primo turno in coppia con Go Soeda, sconfitti in tre set da Wawrinka/Federer. Al debutto stagionale sul cemento americano esce al primo incontro del Masters 1000 canadese di Toronto per mano di Sam Querrey. Al Cincinnati Masters perde agli ottavi da Wawrinka mentre agli US Open si ferma al terzo turno, dove Cilic lo supera in 4 set. La settimana successiva vince in singolare l'unico incontro disputato nello spareggio di Tokyo per rimanere nel Gruppo Mondiale di Coppa Davis contro Israele, che elimina il Giappone con il risultato di 3-2.

Comincia bene la tournée asiatica raggiungendo la semifinale a Kuala Lumpur, dove perde dopo aver sprecato un match point contro Juan Mónaco, che si aggiudicherà il torneo. Il 7 ottobre vince il suo secondo titolo ATP sconfiggendo 7-6, 3-6, 6-0 Milos Raonic nella finale del Japan Open a Tokyo,[11] dopo aver superato nei quarti in due set il nº 6 ATP Berdych. Diventa per la prima volta il nº 15 del ranking. Viene poi eliminato al secondo incontro disputato sia allo Shanghai Masters che al Paris Masters, rispettivamente da Querrey e da Gilles Simon. Alla fine del 2012 è 19º nel ranking, primo asiatico a chiudere la stagione tra i top 20 dal 2003, quando Paradorn Srichaphan aveva chiuso in 11ª posizione.[2]

2013: terzo titolo ATP[modifica | modifica wikitesto]

Wimbledon 2013

Inizia il 2013 al Brisbane International e si ritira sul risultato di 4-6, 0-2 durante la semifinale con Andy Murray per un infortunio al ginocchio. Si ritira quindi senza giocare anche dalla semifinale di doppio, dove era arrivato in coppia con Grigor Dimitrov. Si trascina il dolore anche ai successivi Australian Open e subisce un pesante 2-6, 1-6, 4-6 da David Ferrer negli ottavi.[12] Il 24 febbraio arriva il terzo trionfo ATP della carriera nell'ATP 500 di Memphis; senza perdere alcun set in tutto il torneo, batte in finale lo spagnolo Feliciano López con un secco 6-2, 6-3.

Ritiratosi durante l'incontro di primo turno a Delray Beach, Nishikori perde a sorpresa da Carlos Berlocq al terzo turno dell'Indian Wells Masters. Al successivo Miami Masters arriva agli ottavi senza perdere alcun set e viene sconfitto per la seconda volta in stagione da Ferrer, questa volta per 4-6, 2-6. A Barcellona non va oltre il terzo turno mentre al terzo turno del Madrid Masters riesce nell'impresa di battere 6-4, 1-6, 6-2 il nº 2 del mondo Roger Federer; nei quarti cede in 2 set a Pablo Andújar. Dopo l'eliminazione da parte di Jérémy Chardy al secondo turno degli Internazionali d'Italia, diventa il primo giapponese dal 1938 a qualificarsi per gli ottavi al Roland Garros,[2] dove Nadal lo sconfigge concedendogli solo 8 giochi. La settimana dopo, malgrado l'eliminazione al primo turno sull'erba di Halle, migliora il proprio best ranking con l'11º posto. A Wimbledon si arrende al terzo turno ad Andreas Seppi dopo 5 set.

Comincia la stagione autunnale americana con le eliminazioni negli ottavi a Washington e nel Masters 1000 di Montréal; perde quindi al primo turno dal quotato Feliciano López al Cincinnati Masters. Desta sorpresa la sua sconfitta in tre set al primo turno degli US Open da parte del nº 179 del ranking Daniel Evans. In settembre vince entrambi i singolari nella sfida contro la Colombia valida come spareggio per accedere al Gruppo Mondiale di Coppa Davis, che il Giappone si aggiudica vincendo 3-2. Non si ripete nel torneo vinto l'anno prima a Tokyo, battuto nel quarti in tre set da Nicolás Almagro. A fine stagione non va oltre il terzo turno nei Masters di Shanghai e Parigi e nell'ATP 500 di Basilea.

2014: prima finale Slam agli US Open, quattro titoli ATP, prima volta alle ATP Finals e top 5[modifica | modifica wikitesto]

Kei Nishikori al Roland Garros 2014

Comincia bene la stagione al Brisbane International 2014 arrivando in semifinale, dove viene rimontato e sconfitto da Lleyton Hewitt con il punteggio di 7-5, 4-6, 3-6. Ai successivi Australian Open perde agli ottavi un incontro equilibrato contro Nadal con il punteggio di 6-7, 5-7, 6-7. A fine gennaio vince a Tokyo entrambi i singolari e in doppio nella sfida di Coppa Davis valida per il primo turno del Gruppo Mondiale. Corona il buon inizio di stagione riconfermandosi campione a Memphis (torneo declassato ad ATP 250); battendo in finale Ivo Karlović per 6-4, 7-6 conquista il primo titolo stagionale e il quarto in carriera. Eliminato agli ottavi a Delray Beach e ai sedicesimi nell'Indian Wells Masters, raggiunge la sua seconda semifinale in un Masters 1000 a Miami superando nei primi turni Marinko Matosevic e Grigor Dimitrov; negli ottavi piega Ferrer vincendo 11-9 il tie-break decisivo e nei quarti ha la meglio su Federer in tre set. Non disputa la finale contro Djokovic per un risentimento inguinale.[2]

Ad aprile conquista il quinto titolo ATP al torneo Godò di Barcellona, battendo 6-2, 6-2 in finale Santiago Giraldo. Il 9 maggio 2014, sconfiggendo Feliciano López nei quarti di finale a Madrid diventa il primo tennista giapponese della storia ad entrare tra i primi dieci giocatori del ranking ATP[13] nonché il primo asiatico dal 2004 dopo Paradorn Srichaphan. In semifinale batte David Ferrer dopo un match equilibrato e ben 10 match points, raggiungendo per la prima volta la finale di un torneo Masters 1000. Nell'atto decisivo affronta Rafael Nadal e, dopo 14 vittorie consecutive, è costretto al ritiro al terzo set per problemi alla schiena.[2] Grazie a questi risultati raggiunge la posizione numero 9 del ranking. Dopo due settimane di riposo rientra al Roland Garros e viene sconfitto al primo turno. Inizia la stagione sull'erba ad Halle e viene battuto in semifinale da Federer con il punteggio di 3-6, 6-7. A Wimbledon impiega 5 set per superare al terzo turno Simone Bolelli e negli ottavi si arrende a Milos Raonic in 4 set dopo aver vinto il primo.

Prepara gli US Open al torneo di Washington, dove viene sconfitto duramente nei quarti da Richard Gasquet. Agli US Open supera agevolmente nei primi turni Wayne Odesnik, Pablo Andújar e Leonardo Mayer. A termine di due battaglie vinte 6-4 al quinto set elimina Raonic negli ottavi e Wawrinka nei quarti. Il 6 settembre 2014 agli US Open batte in semifinale per 6-4, 1-6, 7-6, 6-3 il nº 1 mondiale Novak Đoković e conquista la sua prima finale Slam in carriera dove affronta Čilić; il croato ha la meglio con un triplo 6-3 in un'ora e quaranta minuti. È il primo tennista giapponese a raggiungere una finale del Grande Slam. Solo Zenzo Shimizu era riuscito nell'edizione del 1920 di Wimbledon ad arrivare alla finale del torneo preliminare (in inglese all comers' final), che precedeva il match nel quale veniva assegnato il titolo, ma era stato sconfitto da Bill Tilden per 4-6, 4-6, 11-13.

Al successivo Malaysian Open di Kuala Lumpur, Nishikori conquista il sesto titolo ATP superando in finale Julien Benneteau con il punteggio di 7-6, 6-4. La trionfale stagione prosegue tra le mura amiche dell'ATP 500 di Tokyo battendo in rimonta in finale Milos Raonic per 7-6, 4-6, 6-4. La serie di 9 vittorie consecutive viene interrotta da Jack Sock, che lo sconfigge in due set allo Shanghai Masters. Torna subito in forma al Masters parigino, nel quale supera in tre set i top 20 Tommy Robredo, Jo-Wilfried Tsonga e David Ferrer prima della dura sconfitta in semifinale contro Djokovic. Accede per la prima volta in carriera alle ATP World Tour Finals e nel round-robin batte all'esordio per 6-4, 6-4 Andy Murray. Dopo la sconfitta per 3-6, 2-6 subita da Federer, si qualifica alle semifinali superando in rimonta David Ferrer per 4-6, 6-4, 6-1. In semifinale costringe al terzo set Djokovic ma viene battuto con il risultato di 1-6, 6-3, 0-6. Conclude una delle migliori annate della carriera al 5º posto ATP, suo nuovo best ranking, il migliore mai conseguito da un asiatico a fine stagione.[2]

2015: tre titoli ATP e nº 4 del ranking[modifica | modifica wikitesto]

Kei Nishikori all'Australian Open 2015

Inizia l'anno al Brisbane International 2015 perdendo in tre set la semifinale contro Milos Raonic. Sempre a Brisbane arriva per la prima volta in una finale di doppio in un torneo ATP, e in coppia con Aleksandr Dolhopolov viene sconfitto in due set all'atto conclusivo da Jamie Murray/John Peers. Nel primo Slam stagionale, l'Australian Open, per la seconda volta in carriera raggiunge i quarti di finale e viene sconfitto dallo svizzero Stan Wawrinka, detentore del titolo. A febbraio Nishikori conquista il suo ottavo titolo in carriera, e diventa il primo giocatore a vincere il Memphis Open per tre volte consecutive, battendo in finale Kevin Anderson in due set. Viene quindi sconfitto in due set da David Ferrer nella finale del torneo Abierto Mexicano Telcel. Il risultato gli garantisce il nuovo miglior ranking con la 4ª posizione. All'ATP Masters 1000 Indian Wells viene sconfitto in due set da Feliciano López nel quarto turno. Nel successivo Miami Open 2015 batte in sequenza Michail Južnyj, Viktor Troicki e David Goffin senza mai perdere un set, per poi arrendersi nei quarti di finale allo statunitense John Isner.

Inizia la stagione sulla terra al torneo ATP 500 di Barcellona e supera in sequenza Tejmuraz Gabašvili, Santiago Giraldo, Roberto Bautista Agut e in semifinale Martin Kližan. In finale sconfigge Pablo Andújar 6-4, 6-4 aggiudicandosi così il nono titolo in carriera. Al Madrid Masters viene sconfitto in semifinale in due set da Andy Murray dopo aver eliminato nell'ordine ottimi giocatori come David Goffin, Roberto Bautista Agut e David Ferrer. Agli Internazionali d'Italia batte Jiří Veselý e Viktor Troicki e viene sconfitto in tre set nei quarti da Novak Đoković. Al Roland Garros inizia il torneo con le vittorie contro Paul-Henri Mathieu e Thomaz Bellucci. Passa al quarto turno grazie al ritiro per infortunio di Benjamin Becker e battendo Tejmuraz Gabašvili diventa il primo giapponese a raggiungere dopo 82 anni i quarti di finali all'Open di Francia. Esce dal torneo venendo sconfitto in cinque set dal padrone di casa Jo-Wilfried Tsonga. Sull'erba di Halle è costretto al ritiro nel primo set della semifinale che lo vede opposto ad Andreas Seppi. Al primo turno a Wimbledon, come l'anno precedente al terzo turno, vince contro Simone Bolelli in cinque set; verso fine gara si infortuna a un polpaccio, è quindi costretto a ritirarsi dal torneo.

Al torneo ATP di Washington batte in semifinale in tre set Cilic e sconfiggendo 4-6, 6-4, 6-4 in finale John Isner si aggiudica il terzo titolo stagionale e decimo in carriera. Disputa quindi un ottimo Masters 1000 a Montréal arrivando in semifinale senza perdere un set contro Andujar, Goffin e Nadal, battuto nei quarti con un eloquente 6-2, 6-4. Crolla in semifinale contro Andy Murray, che si impone 6-3, 6-0. Agli US Open esce di scena al primo turno contro Benoît Paire, che in ottobre gli nega anche l'accesso alla finale nell'ATP di Tokyo superandolo in tre set. Esce agli ottavi in entrambi i Masters 1000 di fine stagione, perdendo dopo due tie-break a Shanghai da Kevin Anderson e ritirandosi nel secondo set contro Richard Gasquet a Parigi. Si qualifica per il secondo anno consecutivo alle ATP World Tour Finals grazie all'ottavo posto in classifica. Batte Tomáš Berdych, ma perde da Novak Djokovic e Roger Federer, non riuscendo a qualificarsi per le semifinali.

2016: 11º titolo ATP e medaglia di bronzo olimpica[modifica | modifica wikitesto]

Kei Nishikori a Wimbledon 2016

Al Brisbane International 2016 esce ai quarti per mano di Bernard Tomić mentre nel torneo di doppio, in coppia con Dimitrov, viene eliminato in semifinale. All'Australian Open 2016, Nishikori è testa di serie numero 7. Inizia il torneo sconfiggendo nell'ordine Philipp Kohlschreiber, Austin Krajicek e Guillermo García López. Agli ottavi di finale sconfigge la testa di serie numero nove Jo-Wilfried Tsonga, raggiungendo il suo terzo quarto di finale all'Australian Open. Viene sconfitto ai quarti da Novak Đoković. Partecipa al Memphis Open e raggiunge la finale del torneo, dove batte Taylor Fritz, laureandosi per la quarta volta consecutiva vincitore del torneo. Si tratta dell'undicesimo titolo in carriera. Torna in campo ad Acapulco, perdendo al secondo turno da Sam Querrey. In Coppa Davis batte Daniel Evans in tre set ma viene sconfitto da Andy Murray in cinque. A Indian Wells viene sconfitto nei quarti di finale da Rafael Nadal per 6-4, 6-3. La settimana successiva raggiunge la sua prima finale in carriera a Miami dopo aver sconfitto in sequenza, Herbert, Dolhopolov, Bautista Agut, Monfils e Kyrgios. Viene però sconfitto nettamente da Đoković con un doppio 6-3.

Inizia la stagione sul rosso a Barcellona, dove detiene il titolo da due anni, riesce a raggiungere la finale ma viene sconfitto da Rafael Nadal. Raggiunge le semifinali a Madrid e Roma sconfitto in entrambe le occasioni da Đoković. Al Roland Garros non va oltre gli ottavi, sconfitto da in quattro set da Richard Gasquet. Sull'erba si ritira al secondo turno ad Halle e agli ottavi a Wimbledon. Torna in campo al Masters canadese di Toronto dove raggiunge la finale ma viene sconfitto ancora una volta da Đoković. Alle Olimpiadi di Rio supera nei primi turni Albert Ramos Viñolas per 6-2 6-4, John Millman per 7-6 6-4, Andrej Martin con un doppio 6-2 e nei quarti Gaël Monfils per 7-6 4-6 7-6. In semifinale viene sconfitto da Andy Murray per 1-6 4-6; nella finale terzo-quarto posto sconfigge Rafael Nadal con il punteggio di 6-2 6-7 6-3, conquistando così la medaglia di bronzo.

La settimana seguente a Cincinnati viene sconfitto al terzo turno da Bernard Tomić. Agli US Open raggiunge la seconda settimana e sconfigge nei quarti di finale il numero due del mondo Murray, prima di essere sconfitto in semifinale da Stan Wawrinka. Torna poi in campo a Tokyo si ritira al secondo turno contro João Sousa. A Basilea raggiunge un'altra finale battendo, tra gli altri nei quarti Juan Martín del Potro. In finale viene sconfitto da Marin Čilić. A Parigi non va oltre il terzo turno battuto da Jo-Wilfried Tsonga. Si qualifica per il terzo anno consecutivo per le Finals, nel round robin batte Stan Wawrinka 6-2, 6-3, ma viene sconfitto da Andy Murray 7–6(9), 4-6, 4-6 e da Marin Čilić 6-3, 2-6, 3-6. Si qualifica ugualmente per la semifinale, dove viene sconfitto con un doppio 6-1, per la sesta volta consecutiva, da Đoković.

2017: infortunio al polso[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la stagione a Brisbane e dopo la vittoria in semifinale con Stan Wawrinka viene sconfitto in finale da Grigor Dimitrov per 6-2, 2-6, 6-3. Agli Australian Open perde negli ottavi di finale al quinto set da Roger Federer. Raggiunge la finale anche a Buenos Aires e viene sconfitto in due set da Aleksandr Dolhopolov. La settimana successiva a Rio viene sconfitto al primo turno da Thomaz Bellucci. Raggiunge i quarti a Indian Wells, Miami e Madrid battuto rispettivamente da Jack Sock, Fabio Fognini e Novak Đoković. Agli Internazionali d'Italia batte al secondo turno David Ferrer ma viene sconfitto nel successivo da Juan Martín del Potro. Riceve poi una wildcard per il torneo di Ginevra dove viene eliminato in semifinale da Miša Zverev. Al Roland Garros raggiunge i quarti di finale, dove viene sconfitto da Andy Murray per 6-2, 1-6, 6(0)–7, 1-6.

Inizia la stagione su erba ad Halle e batte al primo turno Fernando Verdasco, prima di ritirarsi al secondo turno contro Karen Chačanov. Al primo turno di Wimbledon concede solo quattro giochi Marco Cecchinato, supera quindi Sergiy Stakhovsky e al terzo turno cede in quattro set a Roberto Bautista Agut. Torna in campo a Washington e dopo un bye al primo turno, sconfigge nell'ordine Donald Young, Juan Martín del Potro e nei quarti Tommy Paul, viene eliminato in semifinale da Alexander Zverev con il punteggio di 6-3, 6-4. La settimana seguente a Montréal viene sconfitto all'esordio da Gaël Monfils. Un infortunio al polso destro lo costringe a chiudere la stagione prematuramente.[14][15] L'11 settembre esce per la prima dalla Top 10 dall'agosto 2014 e chiude la stagione al 22º posto.

2018: quarti di finale a Wimbledon e semifinale agli US Open[modifica | modifica wikitesto]

Kei Nishikori al Citi Open 2018

Ritorna a disputare tornei partendo dai Challenger e vince quello di Dallas battendo Mackenzie McDonald in finale. Al torneo di New York estromette nell'ordine Noah Rubin e Evgenij Donskoj in due set, supera in rimonta Radu Albot e in semifinale incontra Kevin Anderson, il quale si impone al tie-break nel terzo set. Ad Acapulco viene eliminato al primo turno in tre set da Denis Shapovalov mentre a Miami elimina John Millman in tre set prima di cedere con un doppio 2-6 a Juan Martín del Potro al secondo incontro. Crolla in classifica alla 39ª posizione, cosa che non accadeva dall'ottobre 2011.

Ritorna a giocare una finale in un Masters 1000 a Monte Carlo. Nei primi turni si impone su Tomáš Berdych, Daniil Medvedev e Andreas Seppi, nei quarti ha la meglio in tre set sulla testa di serie numero 2 Marin Čilić e in semifinale sulla testa di serie numero 3 Alexander Zverev per 3-6 6-3 6-4. In finale viene sconfitto da Rafael Nadal per 3-6, 2-6. Al primo turno del torneo di Barcellona è costretto al ritiro all'inizio del secondo set contro Guillermo García López. Nel Masters di Madrid perde in due set da Novak Đoković al primo turno. A Roma, dopo aver sconfitto nell'ordine Feliciano López, Grigor Dimitrov e Philipp Kohlschreiber, nei quarti viene superato in rimonta nuovamente da Đoković in tre set. Nello Slam parigino raggiunge gli ottavi di finale estromettendo in tre set Maxime Janvier, Benoît Paire dopo una battaglia di 5 set e Gilles Simon in 3 set. Negli ottavi viene sconfitto dal futuro finalista e settima testa di serie Dominic Thiem, che si impone al quarto set. Nel torneo di Halle elimina Matthias Bachinger e viene sconfitto al secondo turno da Karen Chačanov. Nello Slam di Wimbledon elimina nell'ordine Christian Harrison, Bernard Tomić, Nick Kyrgios e battendo Ernests Gulbis raggiunge per la prima volta i quarti di finale, dove viene sconfitto nuovamente dal futuro campione Novak Đoković.

Inizia la stagione americana sul cemento a Washington e viene eliminato nei quarti di finale in tre set dal futuro vincitore Alexander Zverev. Nel Masters 1000 di Montréal viene eliminato da Robin Haase al primo turno e in quello di Cincinnati al secondo da Stan Wawrinka. Agli US Open sconfigge nell'ordine Maximilian Marterer, Gaël Monfils che si ritira durante l'incontro, Diego Schwartzman e Philipp Kohlschreiber. Nei quarti ha la meglio sul numero 7 del mondo Marin Čilić dopo una battaglia terminata al quinto set. La semifinale lo vede opposto al due volte campione Novak Đoković, che gli concede solo nove giochi.

A settembre perde in tre set contro Matthias Bachinger la semifinale all'Open de Moselle. Successivamente prende parte al torneo di casa, il Rakuten Japan Open Tennis Championships, che non riesce però a vincere per la terza volta in carriera, venendo battuto in finale da Daniil Medvedev per 2-6, 4-6. Continua la tournée asiatica allo Shanghai Rolex Masters, dove perde in due set nei quarti di finale contro Roger Federer. Torna in Europa per disputare l'Erste Bank Open a Vienna e raggiunge la terza finale stagionale, nella quale viene sconfitto da Kevin Anderson per 3-6, 6-7. Come a Shanghai, anche nell'ultimo Master 1000 stagionale di Parigi-Bercy si ferma ai quarti di finale perdendo in due set contro Federer. Grazie al forfait di Juan Martín del Potro si qualifica alle ATP Finals. Esordisce battendo Federer per 7-6, 6-3 ma non si qualifica per le semifinali dopo l'umiliante sconfitta per 0-6, 1-6 patita da Anderson e quella per 1-6, 4-6 contro Dominic Thiem. Chiude l'anno alla posizione numero 9 del ranking mondiale.

2019: 12º Titolo ATP, quarti di finale agli Australian Open, Roland Garros e Wimbledon, operazione al gomito[modifica | modifica wikitesto]

Inizia bene il 2019 aggiudicandosi il Brisbane International battendo in finale Daniil Medvedev per 6-4, 3-6, 6-2. Al primo turno degli Australian Open rimonta due set al qualificato Kamil Majchrzak, che si ritira quando sta perdendo 0-3 nel quinto set. Nell'incontro successivo viene invece rimontato da Ivo Karlović, che recupera due set di svantaggio ma cede al tie-break del quinto. Al terzo turno supera João Sousa e agli ottavi rimonta Pablo Carreño Busta dopo essersi trovato in svantaggio di 2 set a 0 e di un break nel terzo. Si impone 10-8 al super tiebreak del quinto set dopo oltre cinque ore di gioco. Nel super tie-break del quinto set, una controversa chiamata del giudice di linea scatena la rabbia di Carreño Busta che conduceva per 8-5 e perde la concentrazione, Nishikori ne approfitta infilando quattro punti consecutivi,[16] si aggiudica il match e raggiunge per la quarta volta i quarti di finale nello Slam australiano. Affronta quindi il sei volte campione e numero uno del mondo Novak Đoković e si ritira sul 6-1, 4-1 in favore del serbo per un problema al quadricipite.[2]

A febbraio raggiunge la semifinale a Rotterdam e viene sconfitto in tre set da Stan Wawrinka, mentre a Dubai viene eliminato negli ottavi da Hubert Hurkacz. L'emergente polacco lo elimina anche al terzo turno a Indian Wells, mentre a Miami Nishikori perde all'esordio contro Dušan Lajović. Inizia la stagione sul rosso a Monte Carlo con la sconfitta subita da Pierre-Hugues Herbert dopo un bye al primo turno. Torna a disputare una semifinale a Barcellona e viene sconfitto in tre set da Daniil Medvedev. Viene eliminato da Wawrinka negli ottavi di finale a Madrid e da Diego Schwartzman nei quarti di finale a Roma.

Roland Garros 2019

Al Roland Garros supera Quentin Halys, l'idolo di casa Jo-Wilfried Tsonga e al terzo turno Laslo Đere, vincendo 8-6 al quinto set. Al quarto turno elimina Benoît Paire dopo un'altra battaglia vinta 7-5 al quinto set, nel quale era stato sotto di un break. Diventa così l'unico tennista, insieme a Novak Đoković e a Rafael Nadal, ad aver raggiunto almeno i quarti di finale in ogni torneo dello Slam da Wimbledon 2018 in poi. Viene sconfitto proprio dal maiorchino, che gli concede cinque soli giochi. A Wimbledon vince senza perdere un set i primi turni con Thiago Monteiro, Cameron Norrie e Steve Johnson, supera in quattro set Michail Kukuškin e raggiunge i quarti di finale anche nello Slam londinese (seconda volta in carriera dopo l'edizione precedente), confermando di essere in una delle sue migliori stagioni. Viene eliminato al quarto set dal venti volte campione Slam e otto volte campione a Wimbledon Roger Federer dopo aver vinto il primo parziale.

Inizia la stagione estiva sul cemento americano a Montréal, e perde all'esordio da Richard Gasquet; viene eliminato al primo turno anche al successivo Cincinnati Masters, sconfitto a sorpresa da Yoshihito Nishioka. Al primo turno degli US Open approfitta del ritiro di Marco Trungelliti, al secondo elimina Bradley Klahn e al terzo cede in quattro set contro Alex de Minaur, non riuscendo a difendere la semifinale dell'anno prima. Sarà il suo ultimo torneo stagionale, i dolori al braccio e al gomito destro gli impediscono di continuare a giocare e lo costringono a un intervento chirurgico in ottobre.[17] Il 28 di quello stesso mese esce dalla top 10 dopo poco meno di un anno di permanenza. In novembre annuncia l'inizio della collaborazione con Maks Mirny; il nuovo coach prende il posto di Dante Bottini che allenava Nishikori dal 2011, mentre Michael Chang rimane nello staff tecnico come supporto per i tornei più importanti.[18]

2020: lunga convalescenza e rientro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la lunga convalescenza post-operatoria, Nishikori sarebbe pronto al rientro nell'estate del 2020 ma viene trovato per due volte positivo ai test diagnostici della COVID-19. Il nuovo test a cui si sottopone in agosto dà esito negativo e farebbe in tempo a partecipare agli US Open 2020, ma dopo un anno di inattività non si sente pronto ad affrontare un torneo così logorante con gli incontri al limite dei cinque set.[19] Il rientro nel circuito avviene in settembre a distanza di un anno dall'ultimo incontro disputato; si presenta con il nº 34 del ranking al torneo ATP 250 di Kitzbühel e viene eliminato al primo turno.[17] La settimana successiva perde in due set dall'emergente Lorenzo Musetti al secondo turno del Masters 1000 di Roma. Al primo turno del torneo di Amburgo raccoglie solo tre giochi contro Cristian Garín. L'ultimo impegno è a fine settembre il Roland Garros; al primo turno supera il nº 34 ATP Daniel Evans e al secondo perde con Stefano Travaglia, entrambi gli incontri risoltisi al quinto set. Rinuncia agli ultimi tornei stagionali per un dolore alla spalla che lo costringerà nella pausa invernale a modificare il servizio.[20][21] Chiude al 41º posto del ranking il 2020, nel quale ha disputato solo 6 incontri ufficiali in singolare.

2021: una semifinale ATP e quarti di finale alle Olimpiadi[modifica | modifica wikitesto]

Inizia il 2021 con tre sconfitte consecutive nell'ATP Cup e all'Australian Open. Si sblocca a Rotterdam con i successi sui quotati Félix Auger-Aliassime e Alex de Minaur prima di cedere nei quarti a Borna Ćorić. In marzo raggiunge i quarti anche a Dubai, sconfiggendo tra gli altri il nº 13 ATP David Goffin, e viene eliminato in 3 set da Lloyd Harris. Viene sconfitto al terzo turno sia al Miami Open, dal nº 5 del mondo Stefanos Tsitsipas, che a Barcellona, dal nº 2 e futuro vincitore del titolo Nadal. Nei successivi tre tornei viene eliminato dal nº 6 ATP Alexander Zverev, al secondo turno a Madrid dopo aver sconfitto Karen Chačanov, al terzo a Roma, dove elimina l'idolo di casa Fognini, e negli ottavi al Roland Garros. All'esordio stagionale sull'erba esce di scena al secondo turno ad Halle per mano dell'emergente Sebastian Korda. Viene eliminato al secondo turno anche a Wimbledon con la sconfitta in quattro set subita da Jordan Thompson. La prematura uscita dallo Slam londinese lo porta alla 57ª posizione nel ranking, e per alcune settimane si trova al secondo posto tra i tennisti giapponesi – come non gli succedeva da anni – alle spalle di Yoshihito Nishioka.

A fine luglio prende parte ai Giochi olimpici di Tokyo e al primo turno elimina in due set il nº 7 del mondo Andrej Rublëv, accede ai quarti di finale con le vittorie su Marcos Giron e Il'ja Ivaška e viene eliminato da Djokovic, che gli concede due soli giochi. In coppia con Ben McLachlan si spinge fino ai quarti anche nel torneo di doppio, e vengono eliminati dalle teste di serie nº 1 Mektić / Pavić che vinceranno il titolo. Inizia lo swing americano sul cemento a Washington e arriva in semifinale, nella quale viene sconfitto da Mackenzie McDonald. Un infortunio alla spalla lo costringe al ritiro al Toronto Masters dopo aver superato il primo turno. Dopo due settimane di riposo si presenta agli US Open e al secondo turno si prende la rivincita su McDonald, imponendosi al quinto set, viene quindi nuovamente eliminato da Djokovic che vince in rimonta al quarto set. Chiude la stagione in ottobre, eliminato al secondo turno dell'Indian Wells Masters da Daniel Evans.

2022: operazione all'anca, infortunio alla caviglia e uscita dal ranking[modifica | modifica wikitesto]

Un problema all'anca lo costringe a rinunciare ai primi tornei stagionali e a sottoporsi a un intervento chirurgico in artroscopia verso fine gennaio. Dopo l'operazione annuncia che i tempi di recupero previsti sono di circa sei mesi.[22] A giugno si trova fuori dalla top 100 per la prima volta dal novembre 2010, e quello stesso mese riprende gli allenamenti.[23] Quando il rientro sembra imminente, un infortunio alla caviglia lo costringe a rinviare il ritorno alle competizioni al 2023[24] e nell'ottobre 2022 esce dal ranking.

2023-2024: rientro, nuovo infortunio e nuovo rientro[modifica | modifica wikitesto]

Rientra alle competizioni il 13 giugno 2023 al Challenger del Caribbean Open – 21 mesi dopo l'ultimo match disputato – e concede 6 soli giochi al nº 333 ATP Christian Langmo. Vince anche gli incontri successivi e si aggiudica il titolo con il successo in finale sul nº 1118 del ranking Michael Zheng. Nei successivi Challenger di Bloomfield Hills e Chicago esce di scena rispettivamente al secondo turno e nei quarti di finale. Torna a giocare nel circuito maggiore all'Atlanta Open e al primo turno supera Jordan Thompson, si spinge poi fino ai quarti e raccoglie solo 6 giochi contro Taylor Fritz, che vincerà il torneo. Un infortunio a un ginocchio gli impedisce di giocare i tornei successivi[25] e gli impone un nuovo lungo periodo di riabilitazione.

Dopo aver ripreso gli allenamenti, nel febbraio 2024 annuncia l'ingresso nel suo team di allenatori dell'ex campione svedese Thomas Johansson.[26] Torna nel circuito al Miami Open 2024 ed esce al primo turno per mano di Sebastian Ofner.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Il suo colpo migliore è il rovescio e le superfici che predilige sono il cemento e la terra battuta.[2] Pur non essendo altissimo (178 cm), possiede un buon servizio con il quale spesso è in grado di aprirsi il campo. Molto abile in risposta al servizio,[27] fa della rapidità di spostamento una delle sue armi migliori, accompagnata da un ottimo rovescio a due mani. È inoltre in grado di reggere la fatica sia mentale che fisica degli incontri più lunghi, merito anche della collaborazione con il suo allenatore Michael Chang, che lo ha migliorato dal punto di vista della concentrazione. Da Chang ha inoltre imparato a variare il proprio gioco in funzione dei punti deboli dell'avversario.[28] È particolarmente efficace quando viene messo sotto pressione, era il migliore del circuito in una statistica del 2018 basata sulle percentuali di break point convertiti e salvati, tiebreak vinti e incontri vinti nel set decisivo.[29] In un'altra statistica relativa al periodo tra il 1991 e il 2020, è risultato il tennista che ha la più alta percentuale di incontri vinti al terzo set dopo aver perso il primo.[30] Ha però spesso dimostrato una certa fragilità negli incontri più importanti dei tornei maggiori, in particolar modo nelle sfide contro i migliori giocatori.[31]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record di Kei Nishikori.

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (12)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP Tour 500 (6)
ATP Tour 250 (6)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 11 febbraio 2008 Bandiera degli Stati Uniti Delray Beach International Tennis Championships, Delray Beach Cemento Bandiera degli Stati Uniti James Blake 3-6, 6-1, 6-4
2. 7 ottobre 2012 Bandiera del Giappone Rakuten Japan Open Tennis Championships, Tokyo Cemento Bandiera del Canada Milos Raonic 7-6(5), 3-6, 6-0
3. 24 febbraio 2013 Bandiera degli Stati Uniti U.S. National Indoor Tennis Championships, Memphis Cemento (i) Bandiera della Spagna Feliciano López 6-2, 6-3
4. 16 febbraio 2014 Bandiera degli Stati Uniti U.S. National Indoor Tennis Championships, Memphis (2) Cemento (i) Bandiera della Croazia Ivo Karlović 6-4, 7-6(0)
5. 27 aprile 2014 Bandiera della Spagna Barcelona Open Banc Sabadell, Barcellona Terra rossa Bandiera della Colombia Santiago Giraldo 6-2, 6-2
6. 28 settembre 2014 Bandiera della Malaysia Malaysian Open, Kuala Lumpur Cemento (i) Bandiera della Francia Julien Benneteau 7-6(4), 6-4
7. 5 ottobre 2014 Bandiera del Giappone Rakuten Japan Open Tennis Championships, Tokyo (2) Cemento Bandiera del Canada Milos Raonic 7-6(5), 4-6, 6-4
8. 15 febbraio 2015 Bandiera degli Stati Uniti Memphis Open, Memphis (3) Cemento (i) Bandiera del Sudafrica Kevin Anderson 6-4, 6-4
9. 26 aprile 2015 Bandiera della Spagna Barcelona Open Banc Sabadell, Barcellona (2) Terra rossa Bandiera della Spagna Pablo Andújar 6-4, 6-4
10. 9 agosto 2015 Bandiera degli Stati Uniti Citi Open, Washington D.C. Cemento Bandiera degli Stati Uniti John Isner 4-6, 6-4, 6-4
11. 14 febbraio 2016 Bandiera degli Stati Uniti Memphis Open, Memphis (4) Cemento (i) Bandiera degli Stati Uniti Taylor Fritz 6-4, 6-4
12. 6 gennaio 2019 Bandiera dell'Australia Brisbane International, Brisbane Cemento Bandiera della Russia Daniil Medvedev 6-4, 3-6, 6-2

Finali perse (14)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (1)
ATP Finals (0)
ATP Masters 1000 (4)
ATP Tour 500 (6)
ATP Tour 250 (3)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 10 aprile 2011 Bandiera degli Stati Uniti U.S. Men's Clay Court Championships, Houston Terra rossa Bandiera degli Stati Uniti Ryan Sweeting 4-6, 6(3)-7
2. 6 novembre 2011 Bandiera della Svizzera Swiss Indoors, Basilea Cemento (i) Bandiera della Svizzera Roger Federer 1-6, 3-6
3. 11 maggio 2014 Bandiera della Spagna Mutua Madrid Open, Madrid Terra rossa Bandiera della Spagna Rafael Nadal 6-2, 4-6, 0-3 rit.
4. 8 settembre 2014 Bandiera degli Stati Uniti US Open, New York Cemento Bandiera della Croazia Marin Čilić 3-6, 3-6, 3-6
5. 1º marzo 2015 Bandiera del Messico Abierto Mexicano Telcel, Acapulco Cemento Bandiera della Spagna David Ferrer 3-6, 5-7
6. 3 aprile 2016 Bandiera degli Stati Uniti Miami Open, Miami Cemento Bandiera della Serbia Novak Đoković 3-6, 3-6
7. 26 aprile 2016 Bandiera della Spagna Barcelona Open Banc Sabadell, Barcellona Terra rossa Bandiera della Spagna Rafael Nadal 4-6, 5-7
8. 31 luglio 2016 Bandiera del Canada Rogers Cup, Toronto Cemento Bandiera della Serbia Novak Đoković 3-6, 5-7
9. 30 ottobre 2016 Bandiera della Svizzera Swiss Indoors, Basilea (2) Cemento (i) Bandiera della Croazia Marin Čilić 1-6, 6(5)-7
10. 8 gennaio 2017 Bandiera dell'Australia Brisbane International, Brisbane Cemento Bandiera della Bulgaria Grigor Dimitrov 2-6, 6-2, 3-6
11. 19 febbraio 2017 Bandiera dell'Argentina Argentina Open, Buenos Aires Terra rossa Bandiera dell'Ucraina Aleksandr Dolhopolov 6(4)-7, 4-6
12. 22 aprile 2018 Bandiera di Monaco Monte-Carlo Rolex Masters, Monte Carlo Terra rossa Bandiera della Spagna Rafael Nadal 3-6, 2-6
13. 10 ottobre 2018 Bandiera del Giappone Rakuten Japan Open Tennis Championships, Tokyo Cemento Bandiera della Russia Daniil Medvedev 2-6, 4-6
14. 28 ottobre 2018 Bandiera dell'Austria Erste Bank Open, Vienna Cemento (i) Bandiera del Sudafrica Kevin Anderson 3-6, 6(3)-7

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP Tour 500 (0)
ATP Tour 250 (1)
N. Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 11 gennaio 2015 Bandiera dell'Australia Brisbane International, Brisbane Cemento Bandiera dell'Ucraina Aleksandr Dolhopolov Bandiera del Regno Unito Jamie Murray
Bandiera dell'Australia John Peers
3-6, 6(4)-7

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Laura Guidobaldi, Fiori d’arancio: Kei Nishikori sposa Mai, Jack Sock dice sì a Laura, su ubitennis.com, 20 dicembre 2020. URL consultato il 21 dicembre 2020.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Kei Nishikori - Player Bio, su atptour.com.
  3. ^ (EN) Kei Nishikori makes history at U.S. Open on his way to first career Grand Slam semifinal, su imgacademy.com. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
  4. ^ (EN) Nishikori wins French Open men's junior doubles, su japantimes.co.jp, 11 giugno 2006.
  5. ^ (EN) Nishikori - ITF Juniors profile, su itftennis.com. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).
  6. ^ (EN) Court A: Luxilon Cup Boys Singles, Final, su sonyericssonopen.com, 30 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2007).
  7. ^ (EN) Tennis – Newcomer Nishikori shocks Blake.
  8. ^ (EN) Nishikori highest ranked Japanese man, 18 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2016).
  9. ^ (EN) Kei Nishikori inflicts rare defeat on Novak Djokovic, su bbc.com.
  10. ^ (EN) Japan's Nishikori makes history at Australian Open, su edition.cnn.com, 23 gennaio 2012.
  11. ^ Nishikori, trionfo e best ranking, su ubitennis.com, 7 ottobre 2012. URL consultato il 10 maggio 2014.
  12. ^ (EN) Ferrer into quarters, still doubts title chances, su jp.reuters.com, 20 gennaio 2013. URL consultato il 20 settembre 2020.
  13. ^ (EN) Nishikori to break into Top 10, su atpworldtour.com, 9 maggio 2014. URL consultato il 10 maggio 2014.
  14. ^ Gianluca Bruno, Tennis: anche Kei Nishikori costretto a fermarsi. Infortunio al polso per il giapponese, OASport.it, 16 agosto 2017. URL consultato il 20 agosto 2017.
  15. ^ Infortunio al polso per Kei Nishikori, stagione finita anche per lui, SkySport.it, 16 agosto 2017. URL consultato il 20 agosto 2017.
  16. ^ Australian Open: Nishikori va ai quarti, a Carreno Busta rimane solo la frustrazione, su ubitennis.com.
  17. ^ a b (EN) Nishikori Eyes First Event In 12 Months In Kitzbühel, su atptour.com.
  18. ^ (EN) Kei Nishikori appoints Max Mirnyi to coaching team, su japantimes.co.jp, 30 novembre 2019.
  19. ^ (EN) Kei Nishikori to skip U.S. Open despite testing negative for virus, su japantimes.co.jp.
  20. ^ Stagione finita anche per Nishikori, su ubitennis.com, 29 ottobre 2020. URL consultato il 9 marzo 2021.
  21. ^ Kei Nishikori modifica il servizio: “Qualsiasi cosa per aiutare il mio corpo”, su ubitennis.com. URL consultato il 9 marzo 2021.
  22. ^ (EN) Kei Nishikori Spotted on Crutches After Yet Another Surgery, su essentiallysports.com.
  23. ^ (EN) Tennis: Nishikori to return to ATP Tour at Citi Open in July, su nippon.com, 25 giugno 2022.
  24. ^ La terra rossa riporta Kei Nishikori sui campi: rientro imminente, su ubitennis.com, 9 marzo 2023.
  25. ^ (EN) Nishikori Withdraws From US Open, su atptour.com, 28 agosto 2023.
  26. ^ (EN) Kei Nishikori adds Thomas Johansson to coaching team for his latest comeback in 2024, su tennis.com.
  27. ^ Spunti tecnici: Djokovic e Nishikori, la risposta al servizio, su ubitennis.com, 24 maggio 2017. URL consultato il 9 marzo 2021.
  28. ^ Michael Chang: ´Ecco perché ho scelto di allenare Kei Nishikori´, su tennisworlditalia.com, 15 aprile 2014.
  29. ^ Quando un punto ti cambia la vita: i maestri della risposta sotto pressione, su ubitennis.com, 16 dicembre 2018. URL consultato il 9 marzo 2021.
  30. ^ Mr. Momentum: Kei Nishikori è il re delle rimonte, su ubitennis.com, 19 luglio 2020. URL consultato il 9 marzo 2021.
  31. ^ Il giapponese senza biglietto, su ubitennis.com, 24 marzo 2017. URL consultato il 9 marzo 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN258570162 · NDL (ENJA01142063 · WorldCat Identities (ENviaf-258570162