Carafa: differenze tra le versioni

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Altri studi propendono invece per una discendenza dei Carafa dal ramo dei [[Caracciolo]] detti "Rossi" (per distinguerli dai "Pisquizi" e dai "Cassano"), i quali furono soprannominati poi "Carafa" poiché, nel [[XIII secolo]], erano concessionari di una tassa sul vino, comunemente detta appunto "campione della carafa"<ref>Roberto Fuda ''I Carafa in Calabria: dai primi feudi al principato'', CORAB</ref><ref name="Treccani">[http://www.treccani.it/enciclopedia/carafa/ «Carafa»], ''Enciclopedie on line'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. A questo proposito, lo Scandone<ref>F. Scandone, ''I Carafa di Napoli'', in P. Litta, Famiglie celebri italiane'', seconda edizione, Napoli, 1913</ref> sostiene che il capostipite fosse Gregorio Caracciolo, il cui figlio Tommaso è chiamato "de Caraffa" in un documento del [[1269]]. Dallo stesso documento si viene a sapere che a Gregorio (già citato nel [[1186]]) appartenevano vari feudi tra [[Napoli]], [[Acerra]] e [[Aversa]]. A ciò si aggiunge l'epigrafe di Letizia, morta nel [[1340]] e vedova di ''Philippi. Caraczoli. dicti Carrafa''<ref>Il sepolcro, si trova a Napoli presso la [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]], nella cappella Carafa della Spina.</ref>. Sempre nel XIV secolo, fiorì a Napoli [[Bartolomeo Caracciolo|Bartolomeo Caracciolo detto Carafa]] (1300 circa&nbsp;– 7 dicembre 1362), nobile e diplomatico del [[Regno di Napoli]], autore anche di una sintesi storica, la ''[[Breve Informazione]]'' e figlio di un padre omonimo<ref name = "C. De Frede" />. Anch'egli fu seppellito nella [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]] di Napoli<ref name = "C. De Frede">Carlo De Frede, [http://www.treccani.it/enciclopedia/caracciolo-bartolomeo-detto-carafa_%28Dizionario-Biografico%29/ {{Maiuscoletto|CARACCIOLO, Bartolomeo, detto Carafa}}], ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol XIX, 1976, [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. Dalla stessa epoca, si ha notizia di un atto, custodito tra le pergamene della [[Certosa di San Martino]] di Napoli, nel quale Francesca Filomarino e il marito Nicola Caracciolo vendono a un certo Francesco Barbato, dell'[[Ordine dei frati minori]] e a un Bartholomeo Caracciolo Carafa (forse uno dei due già citati), un appezzamento fondiario in ''Casauria'' ([[Casoria]], in località ''Pontone Sancti Martini''<ref>Citato in Giuseppe Pesce, ''[http://books.google.it/books?id=wKHzduZDK6sC&pg=PA75#v=onepage&q&f=false Casoria. Ricostruire la memoria di una città]'', 2006, p. 75</ref>.
Altri studi propendono invece per una discendenza dei Carafa dal ramo dei [[Caracciolo]] detti "Rossi" (per distinguerli dai "Pisquizi" e dai "Cassano"), i quali furono soprannominati poi "Carafa" poiché, nel [[XIII secolo]], erano concessionari di una tassa sul vino, comunemente detta appunto "campione della carafa"<ref>Roberto Fuda ''I Carafa in Calabria: dai primi feudi al principato'', CORAB</ref><ref name="Treccani">[http://www.treccani.it/enciclopedia/carafa/ «Carafa»], ''Enciclopedie on line'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. A questo proposito, lo Scandone<ref>F. Scandone, ''I Carafa di Napoli'', in P. Litta, Famiglie celebri italiane'', seconda edizione, Napoli, 1913</ref> sostiene che il capostipite fosse Gregorio Caracciolo, il cui figlio Tommaso è chiamato "de Caraffa" in un documento del [[1269]]. Dallo stesso documento si viene a sapere che a Gregorio (già citato nel [[1186]]) appartenevano vari feudi tra [[Napoli]], [[Acerra]] e [[Aversa]]. A ciò si aggiunge l'epigrafe di Letizia, morta nel [[1340]] e vedova di ''Philippi. Caraczoli. dicti Carrafa''<ref>Il sepolcro, si trova a Napoli presso la [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]], nella cappella Carafa della Spina.</ref>. Sempre nel XIV secolo, fiorì a Napoli [[Bartolomeo Caracciolo|Bartolomeo Caracciolo detto Carafa]] (1300 circa&nbsp;– 7 dicembre 1362), nobile e diplomatico del [[Regno di Napoli]], autore anche di una sintesi storica, la ''[[Breve Informazione]]'' e figlio di un padre omonimo<ref name = "C. De Frede" />. Anch'egli fu seppellito nella [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]] di Napoli<ref name = "C. De Frede">Carlo De Frede, [http://www.treccani.it/enciclopedia/caracciolo-bartolomeo-detto-carafa_%28Dizionario-Biografico%29/ {{Maiuscoletto|CARACCIOLO, Bartolomeo, detto Carafa}}], ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol XIX, 1976, [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. Dalla stessa epoca, si ha notizia di un atto, custodito tra le pergamene della [[Certosa di San Martino]] di Napoli, nel quale Francesca Filomarino e il marito Nicola Caracciolo vendono a un certo Francesco Barbato, dell'[[Ordine dei frati minori]] e a un Bartholomeo Caracciolo Carafa (forse uno dei due già citati), un appezzamento fondiario in ''Casauria'' ([[Casoria]], in località ''Pontone Sancti Martini''<ref>Citato in Giuseppe Pesce, ''[http://books.google.it/books?id=wKHzduZDK6sC&pg=PA75#v=onepage&q&f=false Casoria. Ricostruire la memoria di una città]'', 2006, p. 75</ref>.


== Rami principali ==
== Carafa della Spina ==
[[File:Coa fam ITA carafa2.jpg|150px|thumb|Stemma dei Carafa della Spina.<br />'''Blasonatura:''' Di rosso a tre fasce d'argento, con una spina di verde posta in banda ed attraversante il tutto.<ref name="Carafa2"/>]]
[[File:ChiesaSanDomenicoMaggiore.JPG|miniatura|destra|[[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)]] conserva al suo interno la cappella della famiglia Carafa.]]
Capostipite della famiglia '''Carafa della Spina''' fu Andrea, familiare della regina [[Giovanna I d'Angiò]], il quale seguì [[Carlo III di Durazzo]] nella guerra d’Ungheria.<ref name="Carafa2"/>
I rappresentanti del Casato ricoprirono le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastico sino ad arrivare al soglio pontificio.<ref name="Carafa2"/>
Fu ascritta al Patriziato napoletano del [[Sedili di Napoli|Seggio di Nido]] e, dopo la soppressione dei sedili ([[1800]]), fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.<ref name="Carafa2"/>


Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:<ref name="Carafa2"/>
La dinastia dei Carafa si è divisa in due grandi rami detti [[Carafa della Spina]], perché porta nell'arme una spina di traverso e [[Carafa della Stadera]], perché ha una stadera fuori dallo stemma.
* [[Barone]] di: Bianco ([[1629]]), Carreri (1629), [[Cerro al Volturno|Cerro]], [[Forlì del Sannio|Forli]] (1629), [[Petrella Tifernina|Petrella]], Rionegro ([[1666]]), Ripalonga, Roccasicone, Rocchetta, San Nicola di Leporino, [[Torraca]]
* [[Conte]] di: [[Arpaia]] ([[1605]]), [[Condojanni]] (1629), [[Conte palatino]] ([[1622]]), Cerro, [[Grotteria]] ([[1496]]), [[Policastro Bussentino|Policastro]], [[Roccella Ionica|Roccella]] ([[1522]])
* Marchese di: [[Brancaleone (Italia)|Brancaleone]], [[Tortorella]], [[Caulonia|Castelvetere]] ([[1530]]) con annesso il [[Grande di Spagna|Grandato di Spagna]] di prima classe ([[1581]]).
* [[Duca]] di: [[Bruzzano Zeffirio|Bruzzano]] ([[1646]]), Forli ([[1625]]), [[Montenero di Bisaccia|Montenero]], [[Rapolla]] ([[1623]]), [[Minturno|Traetto]] ([[1712]]).
* [[Principe]] di: Roccella ([[1594]]), [[Principe del Sacro Romano Impero|Sacro Romano Impero]] ([[1563]]).
== Carafa della Stadera ==
[[File:Coa fam ITA carafa.jpg|150px|thumb|Stemma dei Carafa della Stadera.<br />'''Blasonatura:''' Di rosso a tre fasce d’argento, con una stadera di ferro al naturale al di fuori dello scudo.<ref name="Carafa"/>]]
Capostipite della famiglia '''Carafa della Stadera''' fu Tommaso, figlio di Bartolomeo.<ref name="Carafa"/>
Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nido e, dopo la soppressione dei sedili (1800) fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.<ref name="Carafa"/>


Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:<ref name="Carafa"/>
A tal proposito si racconta<ref>''Memorie delle famiglie nobili delle provincie meridionali d'Italia raccolte dal conte Berardo Filangieri di Candida Conzaga''.</ref> che due cavalieri della famiglia Carafa, presentatisi ad una giostra che si svolgeva nei pressi della [[chiesa di San Giovanni a Carbonara]], portando sugli scudi le tre fasce d'argento in campo rosso, incuriosirono il re [[Carlo II d'Angiò]], che vi assisteva, per il fatto che due privati cavalieri usassero le regie armi del [[Regno di Ungheria]] sul quale lo stesso re regnava. I due stemmi erano infatti alquanto simili. Appreso ciò, i due cavalieri strapparono da una siepe una lunga spina che posero di traverso sullo scudo, così da differenziarlo. E da ciò ebbe origine il soprannome della Spina.
* Barone di: [[Apricena]], [[Binetto]], [[Bonifati]], [[Campolieto]], [[Capriati]], [[Civitaluparella|Civita Luparella]], Colubrano, [[Roccadaspide|Rocca d'Aspro]], [[Rutigliano]], [[Sant'Angelo a Scala]], [[San Mauro]], Sessola, [[Tortorella]], [[Torraca]], [[Trivigno]], [[Tufara]], [[Vallelonga]]

* Conte di: [[Airola]] ([[1460]]), [[Cerreto Sannita|Cerreto]], [[Fondi]], [[Maddaloni]] ([[1465]]), [[Marigliano]] ([[1482]]), [[Montecalvo Irpino|Montecalvo]] ([[1525]]), [[Morcone]], [[Nocera dei Pagani|Nocera]] ([[1521]]), [[Ruvo di Puglia|Ruvo]] ([[1510]]), [[Soriano Calabro]], Sant'Angelo a Scala, [[Santa Severina]] ([[1496]]), [[Terranova (disambigua)|Terranova]] ([[1499]]);
I '''Carafa della Spina''' sono: principi di [[Roccella Ionica|Roccella]], principi del S.R.I., duchi di [[Bruzzano Zeffirio|Bruzzano]], marchesi di Castelvetere, conti di Policastro, conti di Grotteria, ecc.
* Marchese di: [[Anzi]] ([[1576]]), [[Baranello]] ([[1621]]), [[Bitetto]] ([[1595]]), [[Corato]] ([[1727]]), [[Montenero]] ([[1573]]), [[Montesardo]], [[San Lucido]], [[Tortorella]] ([[1710]]);

* Duca di: [[Alvito (Italia)|Alvito]], [[Andria]] ([[1556]]), [[Ariano Irpino|Ariano]], [[Boiano]], Campolieto ([[1608]]), [[Campora]] ([[1659]]), [[Cancellara]], [[Castelnuovo Cilento|Castelnuovo]] ([[1630]]), [[Castel del Monte]] (1556), [[Cercemaggiore]] ([[1599]]), [[Frosolone]] ([[1674]]), [[Laurino]] ([[1591]]), [[Maddaloni]], [[Maierà]] ([[1667]]), [[Mondragone]], Nocera ([[1521]]), [[Noicattaro|Noja]] ([[1600]]), [[Paliano]] ([[1566]]), [[Santeramo in Colle|Sant'Eramo]] ([[1568]]);
I '''Carafa della Stadera''' sono: duchi di Andria, duchi di Castel del Monte, principi di [[Stigliano]], principi di Belvedere, duchi di Maddaloni, conti di Ruvo, Montorio, Cerreto e Airola, marchesi di Corato, marchesi di Montenero, duchi di Castelnuovo, duchi di Noja, duchi di Nocera, duchi di Jelsi, ecc.
* Principe di: Anzi ([[1633]]; titolo passato sul feudo di Belvedere nel [[1634]]), [[Avella]] ([[1709]]), [[Belvedere di Spinello|Belvedere]] (1634), [[Chiusano]] ([[1637]]), [[Colobraro]] ([[1617]]), [[Pietrelcina]] ([[1725]]), [[Stigliano]] ([[1522]]), [[Castel San Lorenzo|San Lorenzo]] ([[1654]]).

Un ramo dei Carafa nel [[XV secolo]] si stabili a [[Agrigento|Girgenti]] e a Trapani.

Carafello fu consigliere di re [[Alfonso V d'Aragona]], ricevendone in compenso la castellania di Girgenti ([[1443]]).

Giovanni, sotto il re [[Ferdinando II d'Aragona]], nel 1486, ebbe il governo dell'[[Gozo|Isola del Gozzo]]; i suoi figli si stabilirono a Modica ove occuparono i maggiori ufficii.

'''I Carafa d'Andria''' : La famiglia Carafa di Napoli acquista nel 1425 la contea di Ruvo. Nel 1552 Fabrizio Carafa della Stadera acquista Andria e assieme ad essa [[Castel del Monte]] e il Palazzo Ducale. Al duca di Andria Fabrizio I successe (1554) suo figlio Antonio mentre suo fratello Vincenzo ricevette il titolo di Gran Priore d'Ungheria per essersi messo in luce durante la [[battaglia di Lepanto]] (1571) contro i Turchi.
La gloriosa storia dei Carafa subì una crisi all'inizio del XIX secolo quando la città di Andria, fedele ai [[Borbone di Napoli|Borboni]], si oppose strenuamente (1799) all'attacco del Generale francese Broussier e di [[Ettore Carafa]], duca di Andria e conte di [[Ruvo di Puglia]], divenuto giacobino durante la costituzione della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Partenopea]].
Tale drammatico episodio si concluse con la caduta della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Partenopea]], il ritorno dei Borbone e la decapitazione di Ettore Carafa. I Carafa d'Andria sono il ramo principale dei Carafa della Stadera.

'''I Carafa di Noja''': Famiglia nobile napoletana che nel 1601 a seguito del matrimonio tra don Pompeo Carafa e la figlia di Gian Lorenzo [[Pappacoda]], diventano signori di Noja (l'odierna [[Noicattaro]]).
Nel 1606, Noja divenne ducato ed i Carafa conservarono il feudo sino al 1806, tra i personaggi più importanti di questa casata, si ricorda Giovanni Carafa III, autore della [[Mappa del Duca di Noja]] riproducente la città di Napoli. Leggendario il duello di [[Norimberga]] tra i Carafa di Noja e gli [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva d'Aragona]] di [[Conversano]] nel Seicento.
[[File:StemmaCarafaScand.jpg|thumb|Stemma della famiglia Carafa - Castriota Scanderbeg]]

'''I Carafa di Nocera''': Nel [[1521]] Tiberio Carafa della Stadera acquistò la città di Nocera dei Pagani per 50.000 [[Ducato (moneta)|ducati]]. Tiberio, marito di Girolama Borgia (nipote di [[Alessandro VI]]), restò duca fino al [[1527]], anno della sua morte.

Il titolo passò nelle mani di Ferdinando (o Ferrante I) Carafa, che sposò Eleonora Isabella Concublet. Alla morte di Ferdinando, il 25 maggio [[1558]], divenne duca il figlio, Alfonso Carafa. Sposato con Giovanna Castriota Scanderbeg, morì nel [[1581]], e fu sepolto nella chiesetta del [[Chiesa e Convento di Sant'Andrea (Nocera Inferiore)|Convento di Sant'Andrea]]. Sul monumento funerario a lui dedicato campeggia lo stemma della famiglia Carafa - Castriota Scanderbeg.

Alla sua morte il ducato passò nelle mani del figlio, Ferdinando II Carafa. Sposato con Anna Clarice Carafa, fu amico di [[Torquato Tasso]], il quale gli dedicò una delle ''Rime d'occassione e d'encomio'' (la 1411). Morì l'11 settembre [[1593]] lasciando in eredità titolo e palazzo al figlio.

Gli successe [[Francesco Maria Carafa]], che ebbe due mogli: Anna Pignatelli e Giovanna Ruffo; morì il 16 luglio [[1642]].

Gli successe Francesco Maria Domenico. Sposato con Maria Ruffo, fu l'ultimo dei Carafa a tenere Nocera. Morì nel [[1647]].

Altri rami importanti sono i Carafa di Roccella, i Carafa di Maddaloni, i Carafa di [[Colobraro|Colobrano]], i Carafa di Belvedere, i Carafa di Traetto.

'''Il ramo "marchigiano" ''': Le prime notizie della presenza della famiglia Caraffa nelle [[Marche]] risalgono alla seconda metà del [[XVI secolo]], quando uno dei rami della famiglia fu esiliato "per ragioni di Stato" dallo zio Gian Pietro Caraffa, [[papa Paolo IV]], nel castello di Montalto, circondario di [[Camerino]], con assegnazione di beni e possedimenti<ref>Album biografico di Roma, Roma, Pallotta, 1875.</ref>.

Angelo ([[1651]]-[[1738]]) è Ufficiale della Venerabile Compagnia del SS.mo Sacramento del Castello di Montalto.

Amico ([[1690]]-[[1747]]) è Priore della Chiesa di San Paolo nel Castello di Borgiano

Giuseppe Antonio Caraffa ([[1737]]-[[1815]]), è avvocato, dottore ''[[in utroque iure]]'', [[conte palatino]] e cavaliere della Milizia Aurata - [[Ordine dello Speron d'Oro]]. Desiderio dei Marchesi Spreti, governatore generale del Ducato di Camerino, lo nomina suo rappresentante al Consiglio generale della città. Successivamente fu uno dei principali attori della [[Repubblica Romana (1798-1799)|prima Repubblica Romana]], quale prefetto consolare nel territorio di Camerino.

Francesco ([[1772]]-[[1861]]) è Procuratore della Signoria di Beldiletto, con tutte le prerogative attribuite ai ministri camerali.

Felice Ottavio Caraffa ([[1831]]-[[1918]]), filosofo, ingegnere e architetto. È Ufficiale dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] e Commendatore dell'[[Ordine della Corona d'Italia]]. Ingegnere Capo della Giunta Liquidatrice dell'Asse Ecclesiastico ([[1873]]), Regio Economo Generale dei Benefici Vacanti per le Provincie Venete ([[1887]]), è l'autore de "Il nuovo Catasto del Regno d'Italia" ed è annoverato nel "Dictionnaire International des écrivains du monde latin".
Nel [[1906]] acquista il palazzo gentilizio di [[Tolentino]] dalla famiglia Costaroli, trasferendovi la famiglia.

Tito<ref>''Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana''</ref> ([[1859]]-[[1930]]), avvocato, è il fondatore dell'azienda agraria Caraffa, improntata alle migliorie ed alle innovazioni.

Tullio Felice ([[1894]]-[[1962]]), dottore in giurisprudenza, cavaliere dell'[[Ordine della Corona d'Italia]], [[croce di guerra al valor militare]], è tra l'altro uno dei fondatori dell'[[Unione Sportiva Tolentino]], presidente della allora neonata azienda elettrica della città e artefice della trasformazione delle fonti di Santa Lucia in una stazione termale e turistica. Una lapide all'interno della [[Basilica di San Nicola da Tolentino]], lo annovera fra i benefattori della stessa.


== Titoli nobiliari ==
== Titoli nobiliari ==

Versione delle 18:23, 27 nov 2018

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Carafa (disambigua).
Carafa
Hoc Fac Et Vives[1][N 1]
Di rosso a tre fasce d'argento[1]
Stato Regno di Napoli
Stato Pontificio
Casata di derivazioneCaracciolo[1][2][3]
Titoli Papa[3][N 2] (non ereditario)
Principe di:[1][4] Anzi, Avella, Belvedere, Chiusano, Colobraro, Pietrelcina, Roccella, Sepino, Stigliano, San Lorenzo
Duca di:[1][4] Alvito, Andria, Ariano, Boiano, Bruzzano, Campolieto, Campora, Cancellara, Castelnuovo, Castel del Monte, Cercemaggiore, Forli, Frosolone, Laurino, Maddaloni, Maierà, Mondragone, Montenero, Nocera, Noja, Paliano, Rapolla, Sant'Eramo, Traetto
Marchese di:[1][4] Anzi, Baranello, Bitetto, Brancaleone, Castelvetere, Corato, Montenero, Montesardo, San Lucido, Tortorella
Conte di:[1][4] Airola, Arpaia, Cerreto, Condojanni, Fondi, Grotteria, Maddaloni, Marigliano, Montecalvo, Morcone, Nocera, Policastro, Roccella, Ruvo, Soriano Calabro, Sant'Angelo a Scala, Santa Severina, Terranova
Barone di:[1][4] Apricena, Binetto, Bonifati, Campolieto, Capriati, Cerro, Civita Luparella, Colubrano, Forli, Petrella, Rocca d'Aspro, Rutigliano, Sant'Angelo a Scala, San Mauro, Sessola, Tortorella, Torraca, Trivigno, Tufara, Vallelonga
Principe del Sacro Romano Impero[2][4]
Grande di Spagna[4]
Conte Palatino[4]
Patrizio Napoletano[4]
FondatoreGregorio "Carafa" Caracciolo[1][2][3]
Data di fondazioneXII secolo[1][2][3]
Etniaitaliana
Rami cadetti

I Carafa[1][2][3] o Caraffa[5][N 3] sono una nobile ed antichissima famiglia di origine napoletana, discendente dall'ancor più antica famiglia Caracciolo. Divisa in numerosi rami, i cui principali e più importanti sono i Carafa della Spina e i Carafa della Stadera, e decorata dei più alti titoli, raggiunse l'apice della sua potenza con l'elezione al soglio pontificio di Gian Pietro Carafa, papa con il nome di Paolo IV.[3]

Origini

Le origini dei Carafa sono incerte e si perdono nella leggenda.

Arco dei Carafa della Spina a Capitello (frazione di Ispani) - Salerno

Una tradizione sostiene che il capostipite sarebbe stato un nobile pisano dei Sismondi il quale avrebbe salvato la vita all'imperatore Enrico IV frapponendosi tra lui e la lama di un attentatore. Il sovrano, avendolo abbracciato, gli disse: "Cara fe m'è la vostra", da cui il cognome "Carafa"[6]. Passando tre dita sulla corazza insanguinata del fedele gentiluomo, l'imperatore venne a segnarvi tre bianche fasce: da qui lo stemma con tre fasce d'argento in campo rosso[7] della famiglia. Altri raccontano diversamente l'episodio, identificando l'imperatore con Ottone I[8][9] ed il gentiluomo con un cavaliere della casa Caracciolo.

Secondo un'ulteriore versione, la famiglia sarebbe stata di origine polacca o ungherese e stabilitasi in Italia attorno al 1000, tradusse il proprio cognome Korczak in "Carafa"[10]

Altri studi propendono invece per una discendenza dei Carafa dal ramo dei Caracciolo detti "Rossi" (per distinguerli dai "Pisquizi" e dai "Cassano"), i quali furono soprannominati poi "Carafa" poiché, nel XIII secolo, erano concessionari di una tassa sul vino, comunemente detta appunto "campione della carafa"[11][12]. A questo proposito, lo Scandone[13] sostiene che il capostipite fosse Gregorio Caracciolo, il cui figlio Tommaso è chiamato "de Caraffa" in un documento del 1269. Dallo stesso documento si viene a sapere che a Gregorio (già citato nel 1186) appartenevano vari feudi tra Napoli, Acerra e Aversa. A ciò si aggiunge l'epigrafe di Letizia, morta nel 1340 e vedova di Philippi. Caraczoli. dicti Carrafa[14]. Sempre nel XIV secolo, fiorì a Napoli Bartolomeo Caracciolo detto Carafa (1300 circa – 7 dicembre 1362), nobile e diplomatico del Regno di Napoli, autore anche di una sintesi storica, la Breve Informazione e figlio di un padre omonimo[15]. Anch'egli fu seppellito nella chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli[15]. Dalla stessa epoca, si ha notizia di un atto, custodito tra le pergamene della Certosa di San Martino di Napoli, nel quale Francesca Filomarino e il marito Nicola Caracciolo vendono a un certo Francesco Barbato, dell'Ordine dei frati minori e a un Bartholomeo Caracciolo Carafa (forse uno dei due già citati), un appezzamento fondiario in Casauria (Casoria, in località Pontone Sancti Martini[16].

Carafa della Spina

Stemma dei Carafa della Spina.
Blasonatura: Di rosso a tre fasce d'argento, con una spina di verde posta in banda ed attraversante il tutto.[4]

Capostipite della famiglia Carafa della Spina fu Andrea, familiare della regina Giovanna I d'Angiò, il quale seguì Carlo III di Durazzo nella guerra d’Ungheria.[4] I rappresentanti del Casato ricoprirono le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastico sino ad arrivare al soglio pontificio.[4] Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nido e, dopo la soppressione dei sedili (1800), fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.[4]

Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:[4]

Carafa della Stadera

Stemma dei Carafa della Stadera.
Blasonatura: Di rosso a tre fasce d’argento, con una stadera di ferro al naturale al di fuori dello scudo.[1]

Capostipite della famiglia Carafa della Stadera fu Tommaso, figlio di Bartolomeo.[1] Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nido e, dopo la soppressione dei sedili (1800) fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.[1]

Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:[1]

Titoli nobiliari

Principi

Duchi

Marchesi

Conti

Baroni

Signori

Principi della famiglia Carafa

Principi di Anzi

Prefisso Nome Nascita In carica Morte Consorti Altri titoli Titoli onorifici Note
Dal Al
1 Don Ottavio Carafa 5 aprile 1589 13 novembre 1633 30 luglio 1634 18 dicembre 1652 (1ª) Donna Caterina Carafa
(2ª) Donna Porzia Sanseverino
4° Marchese di Rocca di Cinquemiglia Patrizio Napoletano 1° Principe di Anzi con Privilegio dato a Madrid il 13 novembre 1633, ma in seguito appoggia il titolo sul feudo di Belvedere il 30 luglio 1634

Principi di Avella

Prefisso Nome Nascita In carica Morte Consorte Titoli onorifici Note
Dal Al
1 Don Girolamo Malizia Carafa 24 novembre 1647 20 marzo 1709 2 agosto 1723 Patrizio Napoletano
2 Don Giuseppe Carafa ? (battezzato il 2 luglio 1686) 2 agosto 1723 ? ? (testamento: 2 aprile 1729) Anna Elisabetta Contessa von Oppersdorff Patrizio Napoletano Figlio illeggittimo, legittimato il 20 aprile 1709 con Privilegio del re Carlo III di Spagna, re di Napoli come Carlo VII
3 Don Carlo Malizia Carafa 12 gennaio 1725 23 aprile 1667 ? 1780 Maria Teresa d’Hemricourt Patrizio Napoletano Perse il titolo principesco alla caduta dell’imperatore Carlo VI, re di Napoli, in quanto era fedele al governo austriaco

Principi di Belvedere

Prefisso Nome Nascita In carica Morte Consorte/i Altri titoli Titoli onorifici Note
Dal Al
1 Don Ottavio Carafa 5 aprile 1589 30 luglio 1634 18 dicembre 1652 (1ª) Donna Caterina Carafa
(2ª) Donna Porzia Sanseverino
4° Marchese di Rocca di Cinquemiglia Patrizio Napoletano Già 1° Principe di Anzi con Privilegio dato a Madrid il 13 novembre 1633, ma in seguito appoggia il titolo sul feudo di Belvedere il 30 luglio 1634
2 Don Francesco Maria Carafa ... 18 dicembre 1652 1695 (refuta in favore del figlio con Regio Assenso) 1711 (1ª) Silvia di Somma
(2ª) Donna Giovanna Oliva Grimaldi
5° Marchese di Anzi, 5° Marchese di Rocca Cinquemila, Barone di Gallicchio e Missanello e Signore di Trivigno Patrizio Napoletano
3 Don Carlo Carafa 20 agosto 1674 1695 12 ottobre 1706 Elisabetta van den Einden, baronessa di Gallicchio e Missanello (per concessione del suocero nel 1689) 6° Marchese di Anzi e Signore di Trivigno Patrizio Napoletano
4 Don Francesco Maria Carafa 15 settembre 1696 12 ottobre 1706 16 agosto 1773 Principessa Francesca Cecilia Boncompagni Ludovisi 7° Marchese di Anzi e Barone di Trivigno, di Bonifati e Mottafollone con San Sosti Patrizio Napoletano
5 Don Carlo Carafa 21 ottobre 1724 16 agosto 1773 29 giugno 1788 Donna Maria Giulia Caracciolo 8° Marchese di Anzi, Barone di Trivigno, di Bonifati e Mottafollone con San Sosti Patrizio Napoletano
6 Don Francesco Carafa 4 giugno 1760 29 giugno 1788 2 marzo 1805 9° Marchese di Anzi, Barone di Bonifati e Mottafollone con San Sosti Patrizio Napoletano
7 Don Marino Carafa 29 gennaio 1764 2 marzo 1805 5 aprile 1830 Donna Marianna Gaetani dell'Aquila d’Aragona 10° Marchese di Anzi (i titoli minori spariscono con l’eversione dei feudi nel 1806) Patrizio Napoletano Cardinale di Santa Romana Chiesa, rinuncia alla carriera ecclesiastica per succedere al fratello Francesco
8 Don Carlo Carafa 10 luglio 1811 5 aprile 1830 2 ottobre 1832 11° Marchese di Anzi Patrizio Napoletano
9 Donna Giulia Carafa 13 gennaio 1809 2 ottobre 1832 21 aprile 1871 Don Filippo Saluzzo, 6° duca di Corigliano 12° Marchesa di Anzi

Principi di Chiusano

Prefisso Nome Nascita In carica Morte Consorte/i Altri titoli Titoli onorifici Note
Dal Al
1 Don Tiberio Carafa 25 dicembre 1614 27 luglio 1637 con Privilegio da Madrid
(esecutivo a Napoli dal 3 luglio 1638)
23 aprile 1667 Donna Cristina Carafa Signore di Regino Patrizio Napoletano
2 Don Fabrizio Carafa 1638 23 aprile 1667 18 febbraio 1711 Donna Beatrice della Leonessa Signore di Paternopoli e Signore di Regino Patrizio Napoletano
3 Don Tiberio Carafa 1665 18 febbraio 1711 ?
(Titolarmente fino alla morte)
9 dicembre 1742 (1ª) Donna Giovanna Carafa
(2ª) Donna Maria Giuseppa Pinelli
Signore di Paternopoli Patrizio Napoletano Partecipò alla fallita congiura del Principe di Macchia e i suoi titoli vennero confiscati. Dopo la sua morte, i fratelli ancora in vita rinunciarono alla successione.

Principi di Pietrelcina

Prefisso Nome Nascita In carica Morte Consorte/i Altri titoli Titoli onorifici Note
Dal Al
1 Don Francesco Carafa 25 agosto 1689 9 gennaio 1725 9 gennaio 1768 Donna Ippolita Caracciolo 4° Duca di Campora e 2° Duca di Ielsi dal 1759 Patrizio Napoletano

Principi di Roccella

Prefisso Nome Nascita In carica Morte Consorte Altri titoli Titoli onorifici Note
Dal Al
Don Fabrizio I Carafa ... 24 marzo 1594 7 settembre 1629 Donna Giulia Tagliavia d’Aragona 3° Marchese di Castelvetere,
4° Conte di Grotteria
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Patrizio Napoletano
Don Girolamo II Carafa 12 marzo 1583 7 settembre 1629 22 ottobre 1652 Diana Vittori 4° Marchese di Castelvetere,
5° Conte di Grotteria,
Conte di Condojanni,
Barone di Bianco, Carreri e Pentina
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Patrizio Napoletano
Don Fabrizio II Carafa 1609 22 ottobre 1652 24 marzo 1671 Donna Agata Branciforte 5° Marchese di Castelvetere,
6° Conte di Grotteria,
Conte di Condojanni,
Barone di Bianco, Carreri e Pentina
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Patrizio Napoletano
Don Carlo Carafa 22 febbraio 1651 24 marzo 1671 1° giugno 1695 Donna Isabella d’Avalos d’Aquino d’Aragona 6° Marchese di Castelvetere,
7° Conte di Grotteria,
Conte di Condojanni e Grassugliati;
5° Principe di Butera,
Marchese di Militello e Licodia,
9° Conte di Mazzarino,
Barone di Bianco, Carretti, Pentina, Dilicello, Lisano, Carrabba, Faino, Turco, Torcotto, Magaluffa, Milione, Delera, Castelluccio e Radali
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Patrizio Napoletano
Donna Giulia Carafa 8 dicembre 1653 1° giugno 1695 4 dicembre 1703 Don Federico Carafa dei Duchi di Bruzzano 7° Marchesa di Castelvetere,
8° Contessa di Grotteria
Don Vincenzo III Carafa 22 agosto 1660 3 luglio 1707 20 aprile 1726 Donna Ippolita Cantelmo Stuart 3° Duca di Bruzzano,
2° Marchese di Brancaleone;
8° Marchese di Castelvetere
9° Conte di Grotteria;
Signore di Condojanni, Motta, Bruzzano e Siderno
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Patrizio Napoletano
Don Gennaro I Carafa Cantelmo Stuart 1° settembre 1715 20 aprile 1726 31 ottobre 1767 Donna Silvia Ruffo
Donna Teresa Carafa
4° Duca di Bruzzano,
9° Marchese di Castelvetere,
3° Marchese di Brancalone,
10° Conte di Grotteria,
Signore di Condojanni, Motta, Bruzzano e Siderno
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano
Don Vincenzo IV Carafa Cantelmo Stuart 13 luglio 1739 31 ottobre 1767 20 marzo 1814 Donna Livia Doria del Carretto 5° Duca di Bruzzano,
10° Marchese di Castelvetere,
4° Marchese di Brancalone,
11° Conte di Grotteria,
Signore di Condojanni, Motta, Bruzzano e Siderno
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano
Don Gennaro Maria Carafa Cantelmo Stuart 20 agosto 1772 20 marzo 1814 10 novembre 1851 Donna Maria Laura Carafa Cantelmo Stuart 6° Duca di Bruzzano,
11° Marchese di Castelvetere,
5° Marchese di Brancalone,
12° Conte di Grotteria
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano
Don Vincenzo V Carafa Cantelmo Stuart 20 febbraio 1802 10 novembre 1851 18 luglio 1879 Donna Lucrezia Pignatelli 7° Duca di Bruzzano,
12° Marchese di Castelvetere,
6° Marchese di Brancalone,
13° Conte di Grotteria
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano
Don Gennaro Carafa Cantelmo Stuart 28 settembre 1833 23 dicembre 1900 24 luglio 1903 Donna Clotilde de’ Medici di Ottajano 8° Duca di Bruzzano,
13° Marchese di Castelvetere,
7° Marchese di Brancalone,
14° Conte di Grotteria
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano
Don Luigi Carafa Cantelmo Stuart 3 maggio 1837 24 luglio 1903 7 maggio 1913 Donna Maria Giuseppa Pignatelli della Leonessa 9° Duca di Bruzzano,
14° Marchese di Castelvetere,
8° Marchese di Brancalone,
15° Conte di Grotteria
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano
Don Vincenzo VI Carafa Cantelmo Stuart 18 febbraio 1870 7 maggio 1913 16 ottobre 1918 Donna Maria Assunta Colonna 10° Duca di Bruzzano,
15° Marchese di Castelvetere,
9° Marchese di Brancalone,
16° Conte di Grotteria
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano
Don Gennaro II Carafa Cantelmo Stuart 1 giugno 1905 16 ottobre 1918 30 maggio 1982 Nobile Sobilia Palmieri Nuti 11° Duca di Bruzzano,
16° Marchese di Castelvetere,
10° Marchese di Brancalone,
17° Conte di Grotteria
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano
Don Gregorio Carafa Cantelmo Stuart 23 maggio 1945 30 maggio 1982 in carica vivente Laura de Grenet 12° Duca di Bruzzano,
17° Marchese di Castelvetere,
11° Marchese di Brancalone,
18° Conte di Grotteria
Principe del Sacro Romano Impero,
Conte Palatino,
Grande di Spagna di prima classe,
Patrizio Napoletano

Principi di Sepino

Prefisso Nome Nascita In carica Morte Consorte/i Altri titoli Titoli onorifici Note
Dal Al
1 Don Francesco Carafa ... 29 ottobre 1627 19 luglio 1639 (1ª) Beatrice Caracciolo
(2ª) Lucrezia Caracciolo
Barone di Binetto Patrizio Napoletano Già Signore di Sepino dal 1596
2 Donna Delizia Carafa 7 dicembre 1618 19 luglio 1639 28 agosto 1656 Don Carlo della Leonessa, 2° duca di San Martino

Principi di Stigliano

Prefisso Nome Nascita In carica Morte Consorte/i Altri titoli Titoli onorifici Note
Dal Al
1 Don Antonio Carafa della Stadera ... 21 giugno 1522 27 giugno 1528 Ippolita di Capua Signore di Rocca Mondragone (1479-1519),
1° Duca di Rocca Mondragone (1519-1528)
Patrizio Napoletano
2 Don Luigi Carafa della Stadera 1511 27 giugno 1528 17 luglio 1576 (1ª) Clarice Orsini
(2ª) Lucrezia del Tufo
2° Duca di Mondragone,
Signore di Montenero, Castelnuovo, San Lorenzo, Laviano, Castelgrande, Rapone, Alianello, San Arcangelo, Roccanova, Accetterà, Gorgoglione, Guardia, Jannano, Paitra d’Acino
Patrizio Napoletano
3 Don Antonio Carafa della Stadera 1542 circa 17 luglio 1576 14 agosto 1578 (1ª) Donna Ippolita Gonzaga
(2ª) Donna Giovanna Colonna
3° Duca di Mondragone,
Signore di molti feudi[N 4]
Patrizio Napoletano,
Grande di Spagna di prima classe
4 Don Luigi Carafa della Stadera 12 ottobre 1567 14 agosto 1578 22 gennaio 1630 Donna Isabella Gonzaga, duchessa sovrana di Sabbioneta, duchessa di Traetto, contessa di Fondi, baronessa di Caramanico, signora di molti feudi[N 5] 4° Duca di Mondragone,
Duca titolare di Sabbioneta, Duca di Traetto,
Conte di Fondi,
Barone di Calotone, Piadena e Spineda,
Signore di molti feudi[N 6]
Patrizio Napoletano,
Grande di Spagna di prima classe
5 Donna Anna Carafa della Stadera Novembre 1607 1637 24 ottobre 1644 Don Ramiro Felipe Núñez de Guzmán 6° Duchessa di Mondragone, Duchessa di Traetto, Contessa di Fondi, Baronessa di Calotone, Piadena e Spineda,
Signora di molti feudi[N 7]

Cardinali e arcivescovi

Cardinali

Ritratto Nome Nascita Creato cardinale Morte Note
Filippo Carafa della Serra 1340 circa 18 settembre 1378 da papa Urbano VI 22 o 23 maggio 1389
Oliviero Carafa[2] 10 marzo 1430 18 settembre 1467 da papa Paolo II 20 gennaio 1511 Anche arcivescovo di Napoli (1458–1484; 1503–1505)
Gianvincenzo Carafa 1477 21 novembre 1527 da papa Clemente VII 28 agosto 1541 Anche arcivescovo di Napoli (1505–1530)
Gian Pietro Carafa 28 giugno 1476 22 dicembre 1536[17] da papa Paolo II 18 agosto 1559 Gian Pietro è stato, con il nome di Paolo IV, il 223º papa della Chiesa cattolica dal 1555 alla morte
Carlo Carafa[2] 29 marzo 1517 7 giugno 1555 da papa Paolo IV 4 marzo 1561
Diomede Carafa 7 gennaio 1492 20 dicembre 1555 da papa Paolo IV 12 agosto 1560
Alfonso Carafa[2] 16 luglio 1540 15 marzo 1557[18] da papa Paolo IV 29 agosto 1565 Anche arcivescovo di Napoli (1557–1565)
Antonio Carafa[2] 25 marzo 1538 24 marzo 1568 da papa Pio V 13 gennaio 1591
Decio Carafa 1556 17 agosto 1611 da papa Paolo V 23 gennaio 1626
Pier Luigi Carafa 18 luglio 1581 6 marzo 1645 da papa Innocenzo X 15 febbraio 1655
Carlo Carafa della Spina 21 aprile 1611 14 gennaio 1664 da papa Alessandro VII 19 ottobre 1680
Fortunato Ilario Carafa della Spina 16 febbraio 1631 2 settembre 1686 da papa Innocenzo XI 16 gennaio 1697
Pier Luigi Carafa 4 luglio 1677 20 settembre 1728 da papa Benedetto XIII 15 dicembre 1755
Francesco Carafa della Spina di Traetto[2] 29 aprile 1722 19 aprile 1773 da papa Clemente XIV 20 settembre 1818
Marino Carafa di Belvedere 29 gennaio 1764 23 febbraio 1801 da papa Pio VII (dimessosi il 24 agosto 1807) 5 aprile 1830
File:Domenico Carafa della Spina di Traetto.jpg Domenico Carafa della Spina di Traetto 12 luglio 1805 22 luglio 1844 da papa Gregorio XVI 17 giugno 1879

Arcivescovi

Ritratto Nome Nascita Titolo arcivescovile In carica Morte Note
Oliviero Carafa[2] 10 marzo 1430 Arcivescovo di Napoli[2] 1ª: 18 Novembre 1458 – 20 Settembre 1484
2ª: 4 agosto 1503 – 1º aprile 1505
20 gennaio 1511 Anche cardinale
Alessandro Carafa[2][19] 1430 Arcivescovo di Napoli[2][19] 20 Settembre 1484[19] – 31 luglio 1503[19] 31 luglio 1503[19]
Bernardino Carafa 1472 Arcivescovo di Napoli 1º aprile 1505 – 30 luglio 1505 30 luglio 1505
Gianvincenzo Carafa 1477 Arcivescovo di Napoli 15051530 28 agosto 1541 Anche cardinale
Francesco Carafa[20] 1515[20] Arcivescovo di Napoli[20] 24 gennaio 1530[20] – 30 luglio 1544[20] 30 luglio 1544[20]
Gian Pietro Carafa[17] 28 giugno 1476[17] 1º: Arcivescovo di Chieti[17]
2º: Arcivescovo di Brindisi
3º: Arcivescovo di Napoli[17]
1º: 30 luglio 1505 – 20 dicembre 1518; 20 dicembre 1518 – 24 agosto 1524; 20 giugno 1537[17] – 22 febbraio 1549
2º: 20 dicembre 1518 – 24 agosto 1524
3º: 22 febbraio 1549[17] – 23 maggio 1555
18 agosto 1559[17] Anche cardinale; Papa dal 1555 al 1559 come Paolo IV
Alfonso Carafa[18] 16 luglio 1540[18] Arcivescovo di Napoli[18] 9 aprile 1557[18] – 29 agosto 1565[18] 29 agosto 1565[18] Anche cardinale
Mario Carafa[21] ... Arcivescovo di Napoli[21] 26 ottobre 1565[21] – 11 settembre 1576[21] 11 settembre 1576[21]

Altri personaggi illustri

Palazzi, castelli e ville

Immagine Nome edificio Località Costruzione Appaltatore Note
Palazzo Carafa d'Andria
Camairago, Lombardia
XV secolo Famiglia Carafa Il palazzo ospita la sede dell'Istituto Tecnico Femminile "Elena di Savoia"
Palazzo Carafa di Montorio
Napoli, Campania, Italia
XV secolo Famiglia Carafa Nel 1943 venne danneggiato dalla drammatica esplosione della motonave Caterina Costa. Nel 1944 fu coinvolto in un incendio e nel 1980 fu colpito dal terremoto. Il palazzo oggi è adibito ad uso residenziale
Palazzo Diomede Carafa
Napoli, Campania, Italia
XV secolo Diomede I Carafa
Palazzo Carafa di Santa Severina
(o Palazzo Carafa della Spina a Pizzofalcone)

Napoli, Campania, Italia
XVI secolo Famiglia Carafa
Palazzo Carafa di Maddaloni
Napoli, Campania, Italia
XVI secolo Famiglia D'Avalos Il palazzo oggi è adibito ad uso residenziale
Palazzo Carafa di Nocera
(o Palazzo Falanga e Montuori)

Napoli, Campania, Italia
XVI secolo Famiglia Carafa Il palazzo oggi è adibito ad uso residenziale
Palazzo Carafa di Belvedere
Napoli, Campania, Italia
XVI secolo Famiglia Carafa Il palazzo è andato quasi completamente distrutto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale
Palazzo Carafa della Spina
(già Palazzo Acquaviva d'Aragona)

Napoli, Campania, Italia
XVI secolo Famiglia Carafa (ex palazzo della famiglia Acquaviva d'Aragona) Il palazzo oggi è adibito ad uso residenziale
Palazzo Cellammare
Napoli, Campania, Italia
XVI secolo Famiglia Carafa
Palazzo Carafa di Roccella
Napoli, Campania, Italia
XVII secolo Il palazzo è sede del museo di arte contemporanea PAN
Castello di Roccella Ionica
Roccella Ionica, Calabria, Italia
Castello di Santa Severina
Santa Severina, Calabria, Italia
XI secolo Normanni Il castello è visitabile ed è sede del Museo Archeologico di Santa Severina, del Centro di Documentazione Studi Castelli e Fortificazioni Calabresi e del MACSS, il Museo di Arte Contemporanea di Santa Severina
Villa Carafa di Belvedere
Napoli, Campania, Italia
XVII secolo Ferdinando Vandeneynden

Note

Annotazioni

  1. ^ In italiano: Fa' questo e vivrai - dal vangelo di Luca Luca 10,28.
    (Famiglia Carafa della Stadera)
  2. ^ Gian Pietro Carafa (14761559) fu pontefice della Chiesa cattolica, con il nome di Paolo IV, dal 1555 alla morte.
  3. ^ La grafia di questo cognome è indifferentemente Carafa o Caraffa - Rivista del Collegio Araldico, anno XXXIV, marzo 1936.
  4. ^ Signore di Montenero, Castelnuovo, San Lorenzo, Laviano, Castelgrande, Rapone, Alianello, San Arcangelo, Roccanova, Accettura, Gorgoglione, Guardia, Jannano, Pietra d’Acino, Riardo, Teano, Roccamonfina, Sessa, Minervino, Volturara, Moliterno, Armento, Montenuovo, Procina, San Nicandro, Pietravaisano, Casafredda e Galluccio.
  5. ^ Signora di Acquaviva, Inola, Maranola, Carpello, Sperlonga, Monticelli, Pastena, Schigia, Turino e Agnone.
  6. ^ Signore di Montenero, San Lorenzo, Laviano, Castelgrande, Rapone, Alianello, San Arcangelo, Roccanova, Accettura, Gorgoglione, Guardia, Jannano, Pietra d’Acino, Riardo, Teano, Roccamonfina, Sessa, Minervino, Volturara, Moliterno, Armento, Montenuovo, Procina, San Nicandro, Pietravaisano, Casafredda, Galluccio, Capolungo, Itri, Fratta, Castelforte, Spegno, Sperlonga, Pastena, Sauvi, Casalnuovo, Castellorato, Monticello, Isola, Campomele, Caramanico e Torcello.
  7. ^ Signora di Montenero, San Lorenzo, Laviano, Castelgrande, Rapone, Alianello, San Arcangelo, Roccanova, Accettura, Gorgoglione, Guardia, Jannano, Pietra d’Acino, Riardo, Teano, Roccamonfina, Sessa, Minervino, Volturara, Moliterno, Armento, Montenuovo, Procina, San Nicandro, Pietravaisano, Casafredda, Galluccio, Capolungo, Itri, Fratta, Castelforte, Spegno, Sperlonga, Pastena, Sauvi, Casalnuovo, Castellorato, Monticello, Isola, Campomele, Caramanico, Torcello ecc.

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  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk bl bm bn bo bp bq br bs bt bu bv bw bx by bz ca cb cc cd Famiglia Carafa della Stadera, in www.nobili-napoletani.it. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac Francesco Scandone, CARAFA, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  3. ^ a b c d e f g h Carafa, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af Famiglia Carafa della Spina, in www.nobili-napoletani.it. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  5. ^ (EN) Carafa family or Caraffa family, in www.oxfordreference.com. URL consultato il 6 ottobre 2018.
  6. ^ Memorie delle famiglie nobili delle provincie meridionali d'Italia raccolte dal conte Berardo Filangieri di Candida Conzaga
  7. ^ Benedetto Minichini, Del cognome e dello scudo dei Carafa, nobili napoletani.
  8. ^ Dizionario di erudizione Storico Ecclesiastica di Gaetano Moroni Romano.
  9. ^ Novaes, t.VII, pag. 102.
  10. ^ Biagio Aldimari, Historia genealogica della famiglia Carafa, Napoli 1691
  11. ^ Roberto Fuda I Carafa in Calabria: dai primi feudi al principato, CORAB
  12. ^ «Carafa», Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani
  13. ^ F. Scandone, I Carafa di Napoli, in P. Litta, Famiglie celebri italiane, seconda edizione, Napoli, 1913
  14. ^ Il sepolcro, si trova a Napoli presso la chiesa di San Domenico Maggiore, nella cappella Carafa della Spina.
  15. ^ a b Carlo De Frede, CARACCIOLO, Bartolomeo, detto Carafa, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol XIX, 1976, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani
  16. ^ Citato in Giuseppe Pesce, Casoria. Ricostruire la memoria di una città, 2006, p. 75
  17. ^ a b c d e f g h (EN) Pope Paul IV - Gian Pietro Carafa, in www.catholic-hierarchy.org. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  18. ^ a b c d e f g (EN) Archbishop Alfonso Carafa, in www.catholic-hierarchy.org. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  19. ^ a b c d e (EN) Archbishop Alessandro Carafa, in www.catholic-hierarchy.org. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  20. ^ a b c d e f (EN) Archbishop Francesco Carafa, in www.catholic-hierarchy.org. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  21. ^ a b c d e (EN) Archbishop Mario Carafa, in www.catholic-hierarchy.org. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  22. ^ CARAFA, Fabrizio in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 22 maggio 2017.

Bibliografia

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  • Benedetto Minichini, Del cognome e dello scudo dei Carafa, Nobili Napoletani , Napoli, Stabilimento tipografico del Cav. Gaetano Nobile, 1860
  • Berardo Candida-Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, G. de Angelis, 1883
  • Tullio Torriani, Una tragedia nel cinquecento romano: Paolo IV e i suoi nepoti , Roma, Fratelli Palombi, 1951
  • Donata Chiomenti Vassalli, Paolo IV e il processo Carafa: un caso d'ingiusta giustizia nel cinquecento, Milano, Mursia, 1993
  • Volker Reinhardt, Le grandi famiglie italiane, Vicenza, Neri Pozzi, 1996
  • Luigi Perego Salvioni, Collezione di carte pubbliche, proclami, editti, ragionamenti ed altre produzioni tendenti a consolidare la rigenerata Repubblica Romana, 1798
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  • Angelo de Gubernatis, Dictionnaire International des écrivains du monde latin , Firenze, Società Tipografica Fiorentina, 1905
  • Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Arnaldo Forni, 1981
  • Franco Muscolini, Così eravamo, Tolentino, La Linotype, 2006
  • Franco Muscolini, Così eravamo - seconda parte, Tolentino, La Linotype, 2008

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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