Peter Klein

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Peter Klein (Timișoara, 22 luglio 1945) è un produttore teatrale statunitense, famoso per aver portato il musical Porgy and Bess di George Gershwin in tutto il mondo a partire dal 1992.[1][2][3][4]

Ha iniziato la sua carriera nel 1970, lavorando per l'impresario teatrale Sol Hurok. Nel 1972 ha poi fondato la sua compagnia Living Arts, Inc. ed ha diffuso la danza, il balletto e i musical americani in Europa e nel resto del mondo.

In particolare, in Italia ha curato l'organizzazione di musical di grande successo quali Hair, Cats, West Side Story, Ain't Misbehavin, A Chorus Line, nonché le maggiori compagnie di balletto internazionali come l'American Ballet Theatre, il Joffrey Ballet, il National Ballet of Canada, il San Francisco Ballet, Twyla Tharp Dance ed il Boston Ballet. Nel 1986 ha portato per la prima volta il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala in tournée negli Stati Uniti ed ha fondato negli anni 1990 l'Opera Nazionale Italiana, una compagnia operistica italiana che ha riscosso grande successo in tutto il mondo.

Giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Klein nacque il 22 luglio 1945 a Timișoara,[5] in Romania, da Andrei Klein e Ari Wiener, una coppia di origini ebraiche ed ungheresi sopravvissuta all'Olocausto.[3] Da bambino apprese l'ungherese, il romeno, il russo, il tedesco, il francese e l'inglese.[3] Nel 1963 la famiglia si trasferì in Israele,[3] dove Klein ebbe occasione di imparare la lingua ebraica e studiare presso la Tadmor Hotel School di Herzliya. Nel 1967 Klein lasciò Israele per l'Europa e, successivamente, approdò a New York[3][6] dove incontrò il famoso impresario teatrale Sol Hurok[7] ed iniziò a lavorare per lui a partire dal 1969.[5]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni 1970[modifica | modifica wikitesto]

Sol Hurok assunse Klein come manager delle tournée nordamericane per musicisti del calibro di Andrés Segovia[3][8] ed Arthur Rubinstein.[3] Nel 1972 Klein creò la sua compagnia, ovvero la Living Arts, Inc.[9][10] nell'Upper East Side di New York.[11] Uno dei primi progetti della neonata compagnia fu la tournée americana dello spettacolo di maggiore successo del Fringe Festival di Edimburgo del 1973,[12] ovvero Dreyfus on Devil's Island di Michael Almaz.[13][14]

Nel 1977, Klein portò i 95 ballerini dell'American Ballet Theatre, tra i quali figuravano Michail Baryšnikov, Gelsey Kirkland, Martine van Hamel, Ivan Nagy[15] e Natalija Makarova[16] ad aprire il Festival internazionale del balletto di Nervi di Genova con Push Comes to Shove di Twyla Tharp e La Bayadère.[15][17] Inoltre, organizzò la prima tournée canadese ed americana[18] dell'Israel Ballet.[19] A marzo del 1979, curò il concerto di Andrés Segovia presso la Casa Bianca come parte delle iniziative promosse dalla PBS.[20][21]

Nello stesso anno, Klein portò in tournée il Boston Ballet in Europa per la prima volta, aprendo il Festival internazionale del balletto di Nervi di Genova,[22] e nel 1981 presentò in Italia e a Londra una versione completa de Il lago dei cigni con Rudolf Nureyev come guest star.[23] All'epoca era stata anche progettata una tournée in Sudafrica,[23] ma fu cancellata a causa di alcuni problemi di apartheid che avrebbero potuto colpire il primo ballerino Augustus Van Heerden ed altri membri del cast.[23][24] Klein portò il Boston Ballet nuovamente in Europa nel 1983, precisamente in Belgio, Italia, a Manchester e Londra con Nureyev nel ruolo di protagonista in Don Chisciotte a Londra.[25]

Gli anni 1980[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1981, Klein organizzò la tournée del musical West Side Story di Gladys Nederlander e con la direzione d'orchestra affidata a David Stahl. La tournée toccò l'Italia, la Francia e Monte Carlo,[26] debuttando ancora una volta al Festival di Nervi.[27][28] Nel 1984 Klein presentò per la prima volta in Europa il celebre musical rock Hair, con spettacoli in Francia, Svizzera, Spagna, Austria, Germania ed Italia.[29]

Nel 1986 Klein portò in Europa anche il musical di Broadway A Chorus Line di Michael Bennett: la prima dello spettacolo ebbe luogo al Festival di Nervi,[30][31][32] seguito da una performance in occasione del Festival Puccini di Torre del Lago dove A Chorus Line fu il primo musical rappresentato, rompendo la lunga tradizione di offrire al pubblico principalmente opere di Giacomo Puccini.[33] Nel corso dello stesso anno, Klein portò il balletto del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala nel suo primo tour americano, con Il lago dei cigni diretto da Franco Zeffirelli[34] con spettacoli ad Atlanta, Ottawa, St. Louis e San Francisco.[10][35] Nel 1987, Klein organizzò, invece, il primo tour statunitense in 70 anni de Les Ballets de Monte Carlo, visitando ben 24 città con Les Sylphides, Le Corsaire, La fille mal gardée, Il figliuol prodigo e Il principe Igor'.[36] Nel 1988, Living Arts, Inc. produsse il debutto italiano the di Esther, a Vaudeville Megillah, un musical di Liz Swados, aprendo il secondo Festival della Cultura Ebraica di Milano,[37][38] e l'edizione del 1990 a Madrid).[39][40] Nel 1989 Klein presentò il musical Mama, I Want to Sing! in Italia, Grecia, Slovenia, Turchia ed Austria.[41] Inoltre, produsse Good Luck!, uno spettacolo teatrale ispirato alla popolare serie televisiva Saranno famosi con protagonista Gene Anthony Ray e coreografie firmate da George Faison. Lo spettacolo ha raggiunto Verona, Parma, Modena, Pompei, Taormina ed altre città italiane.[42]

Gli anni 1990[modifica | modifica wikitesto]

Nella primavera del 1990, Klein produsse in Italia lo spettacolo Tamara, scritto da John Krizanc nel 1981 e basato sulle vite di Tamara de Lempicka e del poeta Gabriele D'Annunzio[43], in Italy. Lo spettacolo, altamente interattivo ed immersivo per gli spettatori fu il primo di questo genere e fu rappresentato per la prima volta a Roma presso Villa Brasini e poi a Cernobbio, in provincia di Como presso Villa Erba.[43][44] Nel 1992, produsse il tour del Pittsburgh Ballet Theatre a Taipei, in Taiwan.[45] Negli anni 1990, Klein portò in giro per il mondo la sua compagnia Opera Nazionale Italiana,[7][17] il cui cast era composto da stelle dell’opera italiana. La compagnia raggiunse la Spagna e il Messico nel 1991[46] e per diverse volte gli Stati Uniti e il Canada a cavallo tra il 1992 ed il 2000.

La tournée americana ebbe inizio con una rappresentazione del Rigoletto di Giuseppe Verdi,[46] accompagnata dalla Hungarian State Opera Orchestra.[47] L'Opera Nazionale Italiana fece tappa negli Stati Uniti anche nel 1998 con la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, Pagliacci di Ruggero Leoncavallo[48][49] e Otello di Giuseppe Verdi nel 1999.[50] Sempre nel 1999, Klein fece rappresentare in Portogallo il Rigoletto dell'Opera Nazionale Italiana.[51] Nel 1992 Klein portò il Joffrey Ballet a Torino e Palermo e nel 1993 in Germania. Nel 1995, portò l'Harlem Gospel Choir presso la Belem Opera House di Lisbona.

Gli anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Per commemorare i cento anni dalla morte di Giuseppe Verdi, nel 2001 Klein produsse lo spettacolo Viva Verdi! in collaborazione con Patricia Murray-Bett, presentato in Regno Unito ed Irlanda con parti tratte dalle opere Nabucco, Rigoletto, Il trovatore ed altri lavori del compositore.[52][53][54]

Nel 2002, Klein ripropose West Side Story in Italia, con spettacoli a Ravenna,[55] Palermo[56][57] e Pistoia.[58] Nello stesso anno, curò la tournée americana e canadese della Filarmonica di Arad (Romania), diretta dal maestro Dorin Frandes.

Nel 2003, Klein si occupò di organizzare la tournée americana della Filarmonica di Resovia, portando come guest star all'Istituto di Cultura Polacca di New York il pianista Leopold Godowsky III, nipote di George Gershwin (suo zio) e del leggendario pianista e compositore Leopold Godowsky (suo nonno).[59] L'anno seguente fece sbarcare lo spettacolo Broadway Tonite a Varsavia.[60] Nel 2007, infine, presentò la cantante ed attrice Liza Minnelli all'Anfiteatro Romano di Taormina.

Gli anni 2010[modifica | modifica wikitesto]

Ne mese di giugno del 2010, Klein mise in piedi un flash mob teatrale presso il Mercato di Sant'Ambrogio di Firenze con artisti operistici professionisti esibitisi in arie tratte da La traviata di Giuseppe Verdi e dalla Carmen di Georges Bizet.[61][62][63][64]

Nel 2011, Klein produsse il musical Ain't Misbehavin', diretto da Richard Maltby e rappresentato nell'arco di due anni in Turchia,[65] Francia,[66] Germania,[67] Italia,[68] Grecia,[69] Spagna,[70] Israele[71] ed Ungheria.[72]

Nel 2013, Klein avviò una collaborazione con la compagnia spagnola di flamenco moderno Los Vivancos, portando il loro spettacolo Aeternum con il complesso ungherese Maszka Band, composto di sole donne, a Londra[73] e Budapest.[74]

Nel 2014 curò la performance dei Los Vivancos performance per lo spettacolo televisivo Beijing 2014 BTV Global Spring Festival, al quale ha assistito ben un miliardo di spettatori.[75] Nel 2015, organizzò un concerto dei Los Vivancos con Patricia Murray-Bett in Regno Unito, presso la Jersey Opera House. Infine, nel 2017 Klein portò gli Hungarian Virtuosi alla New York's Weill Recital Hall della Carnegie Hall.

Porgy and Bess[modifica | modifica wikitesto]

Klein progettò di creare una produzione di Porgy and Bess nel 1991 quando ricevette da un collega argentino l'invito a portare l'opera in scena presso il Teatro Colón.[7] Lo spettacolo venne messo in scena per la prima volta in Argentina ed Uruguay nel 1992.[2] Klein sviluppò la propria idea di produzione coadiuvato da Leopold Godowsky III, nipote di George Gershwin.[7]

Klein negoziò con gli eredi di Gershwin per ottenere il loro beneplacito[6] apportando alcuni tagli alla colonna sonora originale. Il risultato portò ad una performance abbreviata (da 4 a meno di 3 ore di durata) e ad un numero ridotto di musicisti.[7] Il cast originario della produzione di Klein aveva tre coppie di protagonisti: Brian Gibson ed Elizabeth Graham, Andre Solomon-Glover e Vanessa Stewart, William Marshall e Claudette McCargo.[76] Nonostante lo spettacolo abbia raggiunto oltre 1200 repliche in 20 paesi, la produzione di Porgy and Bess targata Living Arts non ha mai debuttato in Italia.

Tournée internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Anno Paese Città
1992 Argentina[7] Buenos Aires
1992 Uruguay[2] Montevideo
1992 Brasile San Paolo
1993 Canada Montréal, Regina, Vancouver, Victoria
1994 Israele Caesarea
1997 Giappone[77] Osaka, Fukuyama, Hiroshima, Matsuyama, Tokyo, Sapporo
1997 Taiwan Taipei
1997 Australia[78] Adelaide, Melbourne, Sydney, Canberra, Gold Coast, Perth
1997 Nuova Zelanda[2] Christchurch, Wellington, Auckland
1997 Regno Unito[79] Llandudno, Croydon, Sunderland, Bournemouth, Eastbourne, Belfast, Southend-on-Sea
1999 Canada Mississauga, North Bay
1999 Regno Unito[80] Northampton, Bath, Londra, Wolverhampton, Nottingham, Manchester
2000 Egitto[2][81] Il Cairo
2001 Hong Kong[82] Hong Kong
2001 Israele Tel Aviv
2001 Singapore[83] Singapore
2001 Cina[84] Pechino, Shanghai
2002 Canada[85] Vancouver
2002 Messico[86] Città del Messico
2003 Regno Unito Northampton, Liverpool, Nottingham, Scarborough, Croydon, Bournemouth, Lowestoft, Eastbourne, Southend-on-Sea, Buxton, Sheffield, Leicester, Birmingham, Norwich, Cardiff, Llandudno, Aberdeen
2003 Irlanda[87] Cork, Limerick, Dublino
2003 Portogallo[88] Lisbona
2004 Regno Unito[89] High Wycombe, Buxton, Edimburgo, Sunderland, Folkestone, Dartford, Derby, City of Salford, Birmingham
2005 Trinidad e Tobago[90] Port of Spain
2005 Canada[91] Toronto
2006 Australia[92] Adelaide, Sydney, Newcastle, Brisbane, Canberra, Melbourne, Perth, Bunbury, Hobart
2006 Nuova Zelanda[93] Auckland, Christchurch, Wellington
2008 Russia[94] San Pietroburgo, Mosca
2008 Polonia[95] Varsavia
2008 Grecia[96] Salonicco, Atene
2008 Lettonia[97] Riga
2008 Estonia[98] Kuressaare
2013 Ungheria[99] Seghedino

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Howard Pollack, Porgy and Bess in Revival, in George Gershwin: His Life and Work, University of California Press, 2006, p. 639, ISBN 978-0-520-24864-9. URL consultato il 21 marzo 2018. Ospitato su Google Books.
    «La prima produzione, organizzata dall’impresario Peter Klein, iniziò la sua tournée nel 1992 e, nell’arco di dieci anni, raggiunse oltre 400 centri (principalmente piccoli) negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, ma anche destinazioni lontane come Montevideo (1992), Auckland (1997), il Cairo (2000) e Pechino (2001).»
  2. ^ a b c d e f g Michael Posner, The essential Porgy and Bess, in The Globe and Mail, 12 marzo 2005. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2018).
  3. ^ Markland Taylor, Porgy and Bess, in Variety, 18 aprile 1994. URL consultato il 21 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2018).
  4. ^ a b Peter Klein, su prabook.com. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2018).
  5. ^ a b Raymond Gill, Still loves you, Porgy, in The Age, 3 maggio 1997, p. 11. URL consultato il 20 marzo 2018. Ospitato su newspapers.com.
  6. ^ a b c d e f Daniel Webster, A producer sings the praises of 'Porgy and Bess,' in 2nd anno of tour, in The Philadelphia Inquirer, 1º novembre 1994, p. E6. URL consultato il 20 marzo 2018. Ospitato su newspapers.com.
    «Klein, un produttore di grande esperienza che ha appreso il mestiere da Sol Hurok ed ha trascorso alcuni anni portando in scena le compagnie di balletto americane in Europa ed alcune compagnie di opera in America, ha raggiunto la fama in Italia nel corso degli anni ‘80, quando ha portato l’opera nelle piccole e grandi città italiane grazie all’Opera Nazionale Italiana.»
  7. ^ Charles Fulkerson, Guitarist Segovia still has jitters before going on stage to play, in Wisconsin State Journal, 3 marzo 1976, p. 7. URL consultato il 20 marzo 2018. Ospitato su newspaperarchive.com.
    «Klein, trentenne, un collaboratore dell’agenzia di Sol Hurok a New York e manager di Segovia manager nel corso degli ultimi 7 anni, ha ribadito che quest’ultimo gode di ottima salute nonostante l’età avanzata.»
  8. ^ Geraldine Freedman, The Egg staging classic American opera, 'Porgy', in The Post-Star, 14 febbraio 2002, p. 4. URL consultato il 20 marzo 2018. Ospitato su newspapers.com.
  9. ^ a b Raymond Gill (a cura di), Porgy and Bess wait in wings, in The Age, 14 febbraio 1997, p. B5. URL consultato il 20 marzo 2018. Ospitato su newspapers.com.
  10. ^ Kirk Polking e Liz Prince, Artist's market '76, Writer's Digest, 1975, p. 136, ISBN 978-0-911654-38-7.
  11. ^ 24 August, 1973. Scotsman arts editor Allen Wright introduces new theatre awards, the Fringe Firsts ..., in The Scotsman, 24 agosto 1973. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2018).
  12. ^ Ruth Gilbert (a cura di), In and Around Town, in New York, vol. 6, n. 38, 17 settembre 1973, p. 22, ISSN 0028-7369 (WC · ACNP).
  13. ^ From Israel, two acclaimed plays (PDF), in The Rice Thresher, vol. 61, n. 8, 11 ottobre 1973, p. 6. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2018).
  14. ^ a b L'American Ballet Theatre apre la stagione di Nervi (PDF), in Avanti!, 7 luglio 1977. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2018).
  15. ^ Alberto Testa, Amore di Bajadera, in la Repubblica, 11 agosto 1990. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2018).
  16. ^ a b Mitsuko Karen, Setting the stage for a big performance, in Asahi Evening News, 11 febbraio 1995.
    «Uno dei suoi primi progetti è stato quello di portare l’American Ballet Theater in Italia nel 1977. Al 1979 era riuscito a presentare l’Asami Maki Ballet giapponese in Francia, Italia, Israele ed Inghilterra. Negli oltre vent’anni dalla fondazione della sua compagnia, la Living Arts, Inc. con sede a New York, ha curato alcune delle maggiori performance artistiche e le ha fatte conoscere al pubblico mondiale, tra le quali figurano tra gli spettacoli di Broadway «West Side Story», «Cats», «A Chorus Line» e le produzioni operistiche dell’Opera di Genova, dell’Opera Nazionale Italiana (da lui fondata) e de La Scala.»
  17. ^ Clive Barnes, Gala Introduces Israel Ballet to New York, in The New York Times, 19 ottobre 1977. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2018).
  18. ^ Israel Ballet, in Wisconsin Jewish Chronicle, 15 settembre 1977, p. 13. URL consultato il 20 marzo 2018. Ospitato su newspapers.com.
  19. ^ Robert P. Watson, The Carter White House, in Life in the White House: A Social History of the First Family and the President's House, State University of New York Press, 2012, p. 103, ISBN 0-7914-6098-3. Ospitato su Google Books.
  20. ^ Segovia Concert Guests At the White House, in The Washington Post, 12 marzo 1979. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2018).
  21. ^ Christine Temin, European debut for Boston Ballet, in The Boston Globe, 22 maggio 1979, p. 32.
  22. ^ a b c Boston Ballet Company stumbles over issue of race, The Christian Science Monitor, 26 marzo 1981. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2018).
  23. ^ Maria Karagianis, Ballet Says S. Africa Trip is Out, in The Boston Globe, 7 marzo 1981, p. 1.
  24. ^ Christine Temin, Ballet’s Trip: Mixed Reviews, in The Boston Globe, 12 luglio 1983, p. 1.
  25. ^ Terry Grimley, Success of Porgy Ain't Necessarily over Yet; There Is a Rare Chance for West Midlands Audiences to See Gershwin's Masterpiece Porgy and Bess in Wolverhampton Next Week. Terry Grimley Looks at the Opera's Chequered History, in Birmingham Post, 16 settembre 1999. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2018). Ospitato su thefreelibrary.com.
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    «International Ballet Festival. Includes: July 7-12: “West Side Story,” Living Arts, Jerome Robbins choreographer/director»
  27. ^ La «Sagra della primavera» di Stravinski apre domani «Pisa Estate ‘81», in Corriere della Sera, 8 luglio 1981, p. 20. URL consultato il 20 marzo 2018.
  28. ^ Con i giovani, ecco «Hair»!, in Corriere della Sera, 3 gennaio 1984, p. 24. URL consultato il 20 marzo 2018.
  29. ^ Maurizio Porro, Arriva da Broadway il musical dei record, in Corriere della Sera, 2 aprile 1986, p. 23.
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  32. ^ Britten a Torre del Lago, in la Repubblica, 1º agosto 1986. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2018).
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