Coordinate: 45°51′N 8°50′E

Induno Olona

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Induno Olona
comune
Induno Olona – Stemma
Induno Olona – Bandiera
Induno Olona – Veduta
Induno Olona – Veduta
Visione panoramica del centro storico di Induno Olona, sullo sfondo le Alpi
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Amministrazione
SindacoGiorgio Castelli (lista civica Insieme per Induno) dal 10-06-2024[1]
Territorio
Coordinate45°51′N 8°50′E
Altitudine394 m s.l.m.
Superficie12,37 km²
Abitanti10 305[2] (31-8-2023)
Densità833,06 ab./km²
FrazioniBroglio, Dardo, Frascarolo, Motta, Pezza, Pradasott, Olona, San Bernardino, San Cassano, San Paolo, San Pietro, San Salvatore
Comuni confinantiArcisate, Brinzio, Valganna, Varese
Altre informazioni
Cod. postale21056
Prefisso0332
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT012083
Cod. catastaleE299
TargaVA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 669 GG[4]
Nome abitantiindunesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Induno Olona
Induno Olona
Induno Olona – Mappa
Induno Olona – Mappa
Posizione del comune di Induno Olona nella provincia di Varese
Sito istituzionale

Induno Olona (Indüun in dialetto varesotto, e semplicemente Induno fino al 1863)[senza fonte] è un comune italiano di 10 305 abitanti della provincia di Varese in Lombardia.

Geografia fisica

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Geograficamente si colloca all'incrocio della Valganna e della Valceresio, attraversato nella frazione di Olona dal fiume omonimo, che attraverso un suo ramo laterale forma le cascate di Valganna. Posto tra le Prealpi Varesine, sorge alle pendici del Monte Monarco (832 m s.l.m.), a poca distanza da Varese, della quale era, ai tempi del ventennio fascista, una frazione. Al termine della seconda guerra mondiale, il 25 ottobre 1950, dopo un referendum popolare, Induno tornò ad essere comune autonomo, lasciando però la frazione di Bregazzana alla città di Varese.

Il dislivello del comune è compreso tra i 379 metri s.l.m. nella frazione di Olona, ai 1 032 metri s.l.m. del monte Martica. La flora e la fauna sono quelli tipici delle zone prealpine.

Il Castello di Frascarolo.
Lapide commemorativa del referendum ricostitutivo del comune autonomo nel 1950

La nascita di Induno Olona si fa risalire al V secolo a.C., durante le invasioni dei Galli nelle zone lombarde. Esistono due ipotesi sull'origine del nome "Induno": la prima ipotesi fa risalire il nome dal celtico Dunum, che significa "luogo fortificato" posto su un'altura; la seconda invece lo fa derivare invece dal latino In dunis ossia "tra le dune" per la conformazione del territorio.

Dai reperti ritrovati in località Pezza, si sa che i Romani vi fondarono un insediamento stabile solo nel I secolo a.C., nella Valceresio; mentre il territorio oggi occupato dalla strada che conduce a Valle Olona (via Jamoretti) era paludoso.

Alla caduta dell'Impero Romano, anche nell'abitato di Induno era penetrato il Cristianesimo.

Nel IX secolo d.C. i Longobardi aggregano l'abitato a Castelseprio; probabilmente è sotto il dominio longobardo che furono erette la Torre Pezza, oggi in rovina, e il Castello di Frascarolo. Nei secoli successivi passò alla Pieve di Arcisate e alla Chiesa milanese. Nel 1160, durante l'invasione di Federico Barbarossa, l'arcivescovo di Milano Oberto da Pirovano usò il Castello di Frascarolo come fortezza per difendere Varese da un attacco di Comaschi che, parteggiando con il Barbarossa avevano occupato Induno.

Induno Olona subì la dominazione spagnola, mentre sotto quella austriaca fu sottoposta alla provincia di Varese. Dopo la parentesi napoleonica fu posta sotto il Distretto di Arcisate, nella provincia di Como. Nel 1827 viene eletto il primo Consiglio comunale.

Nel XIX secolo Induno Olona si trasforma da paese agricolo in paese industriale, grazie alla presenza del fiume Olona che alimenta sei opifici; nel 1903 fu attivata la ferrovia della Valganna, che collegò Induno con Varese e con Luino.[5]

Nel 1927 il comune di Induno Olona venne soppresso e aggregato a Varese,[6] come già successo brevemente durante il periodo napoleonico; recuperò l'autonomia il 25 ottobre 1950 (con la sola esclusione della frazione Bregazzana), dopo un referendum del 1949.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 gennaio 1956.[7]

«Partito: nel primo, di rosso, al capriolo d'argento, accompagnato in capo da due rose araldiche dell'ultimo, poste in fascia, e in punta da uno scudetto quadrato del secondo, alla croce del primo, passante; nel secondo, d'argento, al capriolo di rosso, accompagnato in capo da due rose araldiche dell'ultimo, poste in fascia, e in punta da uno scudetto quadrato del secondo, al fiore di margherita fogliato di 12 del primo. Ornamenti esteriori da Comune.»

Uno stemma simile all’attuale era già in uso su documenti sin dalla fine del XVIII secolo ed è tuttora possibile vederne una vecchia versione sul soffitto dell'abside del santuario della Madonna di San Bernardino, decorato da Carlo Cassani nella prima metà del '900. Nella parte inferiore riporta il disegno di un fiore poi divenuto, presumibilmente in epoca repubblicana, una croce.[8]

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[9]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Il territorio di Induno Olona è costellato di edifici ricchi di valenze storiche, sia da un punto di vista civile sia sotto il profilo religioso.

Architetture religiose

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Chiesa di San Giovanni Battista

Cappella di San Pietro e Chiesa di San Giovanni

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Lo stesso argomento in dettaglio: Cappella di San Pietro in Silvis.

La cappella di San Pietro in Silvis, la più antica delle 11 chiese di Induno, romanica dell'XI secolo, ma probabilmente sorta al posto di un edificio o una chiesa preesistente.

Chiesa di San Giovanni Battista

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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giovanni Battista (Induno Olona).

In centro paese trova invece posto la chiesa di San Giovanni Battista, edificata tra il XV e il XVI secolo, probabilmente sui resti di una chiesa più antica.

Santuario della Madonna di San Bernardino

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Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario della Madonna di San Bernardino.

Chiesa di enorme rilevanza per la vita di Induno è il santuario della Madonna di San Bernardino, co-patrono del comune al quale vi è una speciale devozione. La festa di san Bernardino viene celebrata la seconda domenica del mese di settembre attorno al santuario.

Chiesa dei Santi Re Magi

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Chiesa dei Santi Re Magi

La chiesa dei Santi Re Magi, situata in frazione Olona, barocca, custodisce le reliquie dei Re Magi provenienti dalla basilica di Sant'Eustorgio a Milano.

Architetture civili

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Castello di Frascarolo

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Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Frascarolo.

Il castello di Frascarolo, in origine una fortezza, poi acquistato dalla famiglia Medici di Marignano che ne fece la propria residenza, Nel paese si trova anche il Monumento ai caduti di Induno Olona, realizzato dallo scultore Dante Parini.

Villa Belloni Castiglioni

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Inserita in un ampio parco, villa Belloni Castiglioni (inizi del XIX secolo) è una dimora in stile tardo-neoclassico. La villa si compone di due corpi di fabbrica disposti a "L", dei quali quello più a occidente costituiva l'ala più signorile.[10]

In località Olona si trovano, una accanto all'altra, sia la sede di produzione italiana del cioccolato svizzero Lindt, sia il Birrificio Angelo Poretti, storico stabilimento in stile Liberty del gruppo danese Carlsberg.

Infrastrutture e trasporti

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Dal 1894 il territorio comunale è attraversato dalla ferrovia Varese-Porto Ceresio, originariamente gestita dalla Rete Mediterranea, poi passata in gestione alle Ferrovie dello Stato e quindi a RFI. Dal 1905 esiste una stazione a servizio dell'abitato, la quale è stata demolita nel 2010 e successivamente ricostruita e riattivata a fine 2017, essendo stata interessata dai lavori di costruzione della ferrovia Mendrisio-Varese (che reimpiega il tracciato della linea per Porto Ceresio nel tratto tra Varese e Arcisate).

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[11]

Associazioni Musicali

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Nel paese è attiva la Filarmonica Indunese, fondata nel 1870.[senza fonte]

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1951 1963 Felice Maroni Sindaco
1963 1975 Giovanni Beretta Sindaco
1975 1985 Giuseppe Vimercati Sindaco
1985 1990 Fiorenzo Bonicalzi Sindaco
1990 1995 Luciano Angelini Sindaco
7 maggio 1995 13 giugno 1999 Attilio Fontana Lega Nord Sindaco
13 giugno 1999 12 giugno 2004 Carlo Crosti Lega Nord Sindaco
12 giugno 2004 26 maggio 2014 Maria Angela Bianchi Lista civica Sindaco
26 maggio 2014 10 giugno 2024 Marco Cavallin Lista civica Sindaco [12]
10 giugno 2024 in carica Giorgio Castelli Lista civica Sindaco [1]

Altre informazioni amministrative

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Il comune fa parte della comunità montana del Piambello (precedentemente fece parte della comunità montana della Valceresio) e della comunità di lavoro Regio Insubrica, ente di cooperazione transfrontaliera che federa alcune province di Lombardia e Piemonte e il Canton Ticino svizzero.[13]

Lo sport a Induno Olona viene praticato a livello dilettantistico: tra le maggiori squadre si citano la Quasars Induno (pallavolo), l'AB Olona Calcio, il Real Induno e la Polisportiva Aurora.[senza fonte]

  1. ^ a b Elezioni 2024 Induno Olona - VareseNews
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ [1]
  6. ^ Regio Decreto 24 novembre 1927, n. 2247
  7. ^ Induno Olona, 1956-01-07 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 28 febbraio 2023 (archiviato il 1º marzo 2023).
  8. ^ Lo stemma comunale, su Comune di Induno Olona. URL consultato il 28 febbraio 2023.
  9. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Induno Olona, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato l'8 ottobre 2024.
  10. ^ Langè, p. 286.
  11. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  12. ^ Elezioni amministrative ed europee 2019 Live Archiviato il 27 maggio 2019 in Internet Archive. - VareseNews, 27 mag 2019
  13. ^ Soci, su regioinsubrica.org.
  • Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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