Trasporti in Italia
«[...] il trasporto costituisce una componente necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo del reddito.» |
(prof. Ing. Vincenzo Leuzzi, Direttore dell'Istituto dei Trasporti dell'Università La Sapienza, "I trasporti in Italia" in "Ambiente e informatica: problemi nuovi della società contemporanea." Vol. 16. Servizio studi, legislazione e inchieste parlamentari, 1974.) |
La rete dei trasporti in Italia comprende le seguenti infrastrutture: 156 porti, una rete ferroviaria di 24.299 km, una rete stradale (strade statali, regionali, provinciali, comunali) di 837.493 km, una rete autostradale di 6.966 km (2019) e 98 aeroporti[1].

Sistema stradale e autostradale[modifica | modifica wikitesto]

- totali: 654.676 km (1998)
Tutte le autostrade italiane sono asfaltate.
Le strade sono classificate sia dal punto di vista amministrativo (strada statale, strada regionale, strada provinciale e strada comunale) sia dal punto di vista tecnico-costruttivo (cat. B, cat. C, cat. D e E).
Le autostrade sono di categoria A e gestite o dall'ANAS o da società firmatarie di convenzioni con l'ANAS stesso.
La nomenclatura delle strade prevede che esse siano identificate dalle sigle: A, SS, SR, SP, SC seguite da un numero.
Sistema ferroviario[modifica | modifica wikitesto]
Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]
- totale: 19.394 km, sono incluse la Sardegna e la Sicilia.
- a scartamento standard: 18.071 km con uno scartamento di 1,435 m; le Ferrovie dello Stato operano su 16.014 km di binari standard (elettrificati 11.322 km)
- a scartamento ridotto: 112 km con uno scartamento di 1,000 m, tutti elettrificati; 1.211 km con uno scartamento di 0,950 m dei quali 153 km sono elettrificati. (1998)
Trenitalia S.p.A. è l'azienda delle Ferrovie dello Stato Italiane (FS) che si occupa del trasporto di passeggeri in Italia. Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. è l'azienda delle FS che si occupa della gestione e del potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria nazionale.
Esistono altre società ferroviarie, che gestivano ferrovie concesse. Oggi, tuttavia la definizione ferrovia concessa è caduta in disuso e l'utilizzo risulta improprio poiché le dette ferrovie sono diventate tutte di proprietà regionale, le quali, a loro volta, le hanno riassegnate ad aziende in-house come EAV per la Campania, FT e FAL per Puglia e Basilicata, TPER per l'Emilia-Romagna.
La prima ferrovia italiana fu la ferrovia Napoli-Portici[3]: commissionata da re Ferdinando II delle Due Sicilie, fu inaugurata il 3 ottobre 1839.
Ferrovie AV-AC[modifica | modifica wikitesto]
Al 30 giugno 2018 sono attivi 1467 km[4] di alta velocità ferroviaria in tutta Italia (di cui 895 km con velocità pari o superiore a 250 km/h).
Linee alta velocità attive:
- Torino-Milano (in esercizio)
- Milano-Brescia (in esercizio, fa parte del progetto per la tratta Milano-Verona)
- Padova-Venezia (in esercizio)
- Milano-Bologna (in esercizio)
- Bologna-Firenze (in esercizio)
- Firenze-Roma (in esercizio)
- Roma-Napoli (in esercizio)
- Napoli-Salerno (in esercizio)
Linee alta velocità in progetto o costruzione:
- Milano-Genova (in costruzione)
- Torino-Lione (Francia) (in costruzione)
- Napoli-Bari (in costruzione)
- Verona-Innsbruck (Austria) (in progetto)
- Verona-Padova (in progetto)
- Brescia-Verona (in progetto)
- Ancona-Milano (in progetto)
Collegamenti ferroviari con paesi confinanti[modifica | modifica wikitesto]
Sono attivi collegamenti ferroviari con tutti i paesi confinanti, escluso San Marino.
Stazioni[modifica | modifica wikitesto]
Le stazioni della rete ferroviaria italiana sono gestite da diverse società.
Per le stazioni più grandi di RFI è stata istituita la Grandi Stazioni che si occupa del loro rinnovamento (400 milioni di euro) e manutenzione.
Un'altra azienda, chiamata Centostazioni, si è occupata della riqualificazione e gestione di 103 stazioni più piccole di RFI. Le altre stazioni appartenenti al gruppo FSI sono gestite direttamente da RFI.
Le stazioni non di RFI sono gestite dalle ferrovie in concessione.
Trasporto pubblico locale[modifica | modifica wikitesto]
Sistemi di metropolitana[modifica | modifica wikitesto]
- Metropolitana di Brescia, dal 2013 (1 linea - 13,7 km - 17 stazioni)
- Metropolitana di Catania, dal 1999 (1 linea - 8,8 km - 10 stazioni)
- Metropolitana di Genova, dal 1990 (1 linea - 7,1 km - 8 stazioni)
- Metropolitana di Milano, dal 1964 (5 linee - 101,8 km - 119 stazioni)
- Metropolitana di Napoli, dal 1993 (2 linee - 20,3 km - 23 stazioni)
- Metropolitana di Roma, dal 1955 (3 linee - 60 km - 75 stazioni)
- Metropolitana di Torino, dal 2006 (1 linea - 15,1 km - 23 stazioni)
Sistemi di ferrovie urbane, metropolitane e suburbane[modifica | modifica wikitesto]
- Servizio ferroviario metropolitano di Bari
- Servizio ferroviario metropolitano di Bologna
- Servizio ferroviario metropolitano di Cagliari
- Servizio ferroviario metropolitano di Catanzaro
- Servizio ferroviario urbano di Genova
- Metroferrovia di Messina
- Servizio ferroviario suburbano di Milano
- Servizio ferroviario metropolitano di Napoli
- Servizio ferroviario metropolitano di Palermo
- Servizio ferroviario metropolitano di Perugia
- Servizio ferroviario metropolitano di Potenza
- Servizio ferroviario suburbano di Reggio Calabria
- Servizi ferroviari suburbani di Roma
- Servizio ferroviario metropolitano di Salerno
- Servizio ferroviario metropolitano di Torino
Sistemi ettometrici[modifica | modifica wikitesto]
Funicolari[modifica | modifica wikitesto]
- Funicolari di Bergamo (Alta, San Vigilio)
- Funicolare di Biella
- Funicolare di Capri
- Funicolare di Catanzaro
- Funicolare Como-Brunate
- Funicolari di Genova
- Funicolare della Mendola
- Funicolare di Mondovì
- Funicolare di Montecatini Terme
- Funicolare di Montenero
- Funicolare di Montevergine
- Funicolari di Napoli
- Funicolare di Orvieto
- Funicolare di Verona
People mover[modifica | modifica wikitesto]
- Marconi Express per l'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna
- MeLA (MEtropolitana Leggera Automatica) di Milano
- Minimetrò di Perugia
- People Mover di Venezia
- Pisa Mover
Esistono diversi altri impianti ettometrici in Italia come ad esempio ascensori pubblici e tappeti mobili.
Sistemi tranviari[modifica | modifica wikitesto]
Elenco di città con un sistema tranviario:
- Tranvia Bergamo-Albino, dal 2009 (1 linea - 12,5 km)
- Rete tranviaria di Cagliari, dal 2008 (2 linee - 12 km)
- Rete tranviaria di Firenze, dal 2010 (2 linee - 16,8 km)
- Tranvia di Messina, dal 2003 (1 linea - 7,7 km)
- Rete tranviaria di Milano, dal 1881 (17 linee - 180,3 km)
- Rete tranviaria di Napoli, dal 1875 (3 linee - 11,8 km)
- Tranvia di Padova, dal 2007 (1 linea - 10,3 km)
- Rete tranviaria di Palermo, dal 2015 (4 linee - 23,3 km)
- Rete tranviaria di Roma, dal 1877 (6 linee - 36 km)
- Tranvia di Sassari, dal 2006 (1 linea - 4,3 km)
- Rete tranviaria di Torino, dal 1871 (10 linee - 88,5 km)
- Tranvia di Opicina (Trieste), dal 1902 (1 linea - 5,1 km)
- Rete tranviaria di Venezia, dal 2010 (2 linee - 20 km)
Moltissimi sistemi tranviari sono stati soppressi nei decenni scorsi.
Sistemi filoviari[modifica | modifica wikitesto]
Elenco di città con un sistema filoviario:
- Rete filoviaria di Ancona, dal 1949
- Rete filoviaria di Bologna, dal 1991
- Rete filoviaria di Cagliari, dal 1952
- Filovia di Chieti, dal 2009
- Rete filoviaria di Genova, dal 1997
- Rete filoviaria della Spezia, dal 1951
- Rete filoviaria di Lecce, dal 2012
- Rete filoviaria di Milano, dal 1933
- Rete filoviaria di Modena, dal 1950
- Rete filoviaria di Napoli, dal 1940
- Rete filoviaria di Parma, dal 1953
- Filovia Rimini-Riccione, dal 1939
- Metromare (Trasporto Rapido Costiero - Rimini FS-Riccione FS), dal 2019
- Rete filoviaria di Roma, dal 2005
- Rete filoviaria di Sanremo, dal 1942
In costruzione:
Moltissimi sistemi filoviari sono stati soppressi nei decenni scorsi.
Sistemi su gomma[modifica | modifica wikitesto]
Praticamente tutte le città di medie e grandi dimensioni possiedono una rete urbana di autobus gestita dalle diverse società e una rete di taxi, anche gli NCC sono molto diffusi.
Venezia, per ovvie ragioni, invece possiede una rete di linee di navigazione.
Porti[modifica | modifica wikitesto]
I principali porti italiani sono quelli di Napoli, Genova e Messina. Il porto numero uno per flusso di merci è Trieste.
Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]
Il principale hub della penisola è Roma Fiumicino. Altri aeroporti importanti a livello nazionale sono Milano Malpensa e Napoli Capodichino.
Al 2004 ne risultano attivi 98 dei quali 19 con più di un milione di passeggeri nel 2004. Altri due aeroporti non sono operativi (Lecce, Mantova) mentre un altro è dismesso (Pontedera).[1]
Hub[modifica | modifica wikitesto]
Aeroporti con piste asfaltate[modifica | modifica wikitesto]
- totale: 97
Lunghezza piste:
- oltre 3.047 m: 7: Roma-Fiumicino, Milano-Malpensa, Venezia Tessera, Torino-Caselle, Palermo-Punta Raisi, Genova-Sestri Ponente, Verona-Villafranca, Taranto-Grottaglie
- tra 2.438 e 3.047 m: 33
- tra 1.524 e 2.437 m: 15
- tra 914 e 1.523 m: 31
- sotto i 914 m: 12 (1999)
Aeroporti con piste non asfaltate[modifica | modifica wikitesto]
- totale: 39
Lunghezza piste:
- tra 1.524 e 2.437 m: 2
- tra 914 e 1.523 m: 19
- sotto 914 m: 18 (1999)
Compagnie aeree nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Le principali sono:
- ITA Airways (compagnia di bandiera)
- Air Dolomiti
- Neos Air
- Blue Panorama Airlines
- Air Italy (chiusura per liquidazione nel 2020)
Autolinee[modifica | modifica wikitesto]
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Il settore del trasporto autobus di lunga distanza in Italia e stato liberalizzato nel 2013, passando da un regime di concessioni esclusive ad uno di autorizzazioni, non esclusive. Dal punto di vista autorizzativo c'è maggiore chiarezza e minore certezza normativa e soprattutto maggiore omogeneità contrattuale tra concorrenti. Il trasporto su autobus si è sempre limitato all'offerta in aree a bassa densità. Al contrario il trasporto ferroviario, ha una grande importanza sui corridoi densi tra grandi aree urbane. A rete attuale, il trasporto su autobus serve (direttamente o attraverso comuni vicini) due terzi della popolazione italiana. La rete di trasporto su autobus in Italia si è sviluppata in modo diverso a livello regionale, con un aumento dei collegamenti extraurbani e a lunga percorrenza.
La nascita delle compagnie aeree low cost negli anni novanta aveva già portato una rivoluzione nel sistema tariffario della lunga percorrenza, il cosiddetto yield management, in seguito adottato anche dal trasporto ferroviario. Anche le compagnie di autobus low cost presentano la stessa struttura organizzativa, simile al modello low cost aereo.
Nel mercato ci sono più di duecento compagnie di autolinee private che effettuano trasporto passeggeri. Le prime ad entrare nel mercato in Italia sono Marinobus e il gruppo Baltour-Sena-Eurolines, che offrono un servizio estensivo, collegando le principali città all'interno di una o più regioni e raggiungono anche destinazioni internazionali. A queste poi si aggiungono Megabus e Flixbus, compagnie europee note a livello internazionale che si sono espanse anche in Italia offrendo numerosi collegamenti in autobus.[5]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b CNIT 2004[collegamento interrotto]
- ^ Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1990.
- ^ https://www.panorama.it/news/cronaca/napoli-portici-180-anni-ferrovia-italiana-1839/
- ^ Istantanea sulla rete - Istantanea sulla rete - RFI, su rfi.it. URL consultato il 3 agosto 2018.
- ^ Paolo Beria, Andrea Debernardi, Il trasporto passeggeri su autobus per le lunghe distanze, in Traspol-Laboratorio di Politica dei Trasporti, 2013.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Vincenzo Leuzzi: "I trasporti in Italia", Italy. Parlamento. Camera dei deputati. Segretariato generale, ed. Ambiente e informatica: problemi nuovi della società contemporanea. Vol. 16. Servizio studi, legislazione e inchieste parlamentari, 1974.
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