Colletorto: differenze tra le versioni

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== Monumenti ==
== Monumenti ==
=== La Torre Angioina ===
=== La Torre Angioina ===
[[File:Torre Angoina.jpg|thumb|left|upright=0.8|Torre Angoina prima del restauro]]
[[File:Torre Angoina.jpg|thumb|left|upright=0.8|Torre Angoina prima dopo restauro 2012]]
La torre venne edificata durante il governo di [[Giovanna I di Napoli]] sopra una fortificazione normanna. La torre ha pianta cilindrica, di mole robusta, alta 25 metri, con mura a coronamento in alto, una serie di beccatelli e merlature, rifatte con il restauro del dopo terremoto del 2002. La torre domina la vallata di Santa Maria e la valle del Fortore, non si sa l'anno preciso di realizzazione, ma è da ipotizzare il periodo 1343-82, quando Giovanna I regnò a Napoli. Gli storici fanno risalire la costruzione al 1369, come da un documento regio viene testimoniata l'attenzione della regina verso il territorio di Colletorto, devastato dalle incursioni di Luigi d'Ungheria d'Angiò. La torre venne realizzata insieme a un castello, trasformato poi nel palazzo marchesale, ha l'interno diviso in più piani, fornito di un camino, intorno al quale la truppa si riscaldava durante l'inverno. Vi è anche un "trabucco" che serviva per gettare i cadaveri dei soldati morti o dei prigionieri uccisi nella condotta di scarico. La torre dopo la famiglia d'Angiò, passò a vari feudatari di Colletorto, finché nel 1959 venne ceduta al Comune dalla famiglia D'Antini.
La torre venne edificata durante il governo di [[Giovanna I di Napoli]] sopra una fortificazione normanna. La torre ha pianta cilindrica, di mole robusta, alta 25 metri, con mura a coronamento in alto, una serie di beccatelli e merlature, rifatte con il restauro del dopo terremoto del 2002. La torre domina la vallata di Santa Maria e la valle del Fortore, non si sa l'anno preciso di realizzazione, ma è da ipotizzare il periodo 1343-82, quando Giovanna I regnò a Napoli. Gli storici fanno risalire la costruzione al 1369, come da un documento regio viene testimoniata l'attenzione della regina verso il territorio di Colletorto, devastato dalle incursioni di Luigi d'Ungheria d'Angiò. La torre venne realizzata insieme a un castello, trasformato poi nel palazzo marchesale, ha l'interno diviso in più piani, fornito di un camino, intorno al quale la truppa si riscaldava durante l'inverno. Vi è anche un "trabucco" che serviva per gettare i cadaveri dei soldati morti o dei prigionieri uccisi nella condotta di scarico. La torre dopo la famiglia d'Angiò, passò a vari feudatari di Colletorto, finché nel 1959 venne ceduta al Comune dalla famiglia D'Antini.



Versione delle 22:17, 5 giu 2019

Colletorto
comune
Colletorto – Stemma
Colletorto – Bandiera
Colletorto – Veduta
Colletorto – Veduta
veduta del monumento ai caduti e della Chiesa del Purgatorio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Molise
Provincia Campobasso
Amministrazione
SindacoCosimo Damiano Mele (Lista civica "Un futuro per Colletorto") dal 26-05-2019
Territorio
Coordinate41°39′50″N 14°58′27″E / 41.663889°N 14.974167°E41.663889; 14.974167 (Colletorto)
Altitudine515 m s.l.m.
Superficie35,91 km²
Abitanti1 872[1] (30-11-2017)
Densità52,13 ab./km²
Comuni confinantiCarlantino (FG), Casalnuovo Monterotaro (FG), San Giuliano di Puglia, Sant'Elia a Pianisi
Altre informazioni
Cod. postale86044
Prefisso0874
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT070021
Cod. catastaleC875
TargaCB
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitanticolletortesi
Patronosan Giovanni battista
Giorno festivo29 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Colletorto
Colletorto
Colletorto – Mappa
Colletorto – Mappa
Posizione del comune di Colletorto nella provincia di Campobasso
Sito istituzionale

Colletorto è un comune italiano di 1 872 abitanti della provincia di Campobasso, in Molise, facente parte del distretto turistico Molise orientale[3].

Geografia fisica

Il paese sorge su una collina alta circa 500 metri, l'abitato è diviso in due zone geografiche il "Colle" (la parte alta) e la "Terra" la parte bassa dove sorge il corso principale e il centro storico; Il territorio è circondato da alberi di ulivo secolari, boschi di querce e da coltivazioni più rade di cereali e foraggi vari. Nel territorio comunale di Colletorto passa il fiume Fortore che segna anche il confine con la Puglia ed è stata costruita e si estende parte del (diga) Lago di Occhito, altri torrenti importanti sono il vallone di Santa Maria affluente del Fortore e il torrente Cigno affluente del lago di Occhito. Il territorio comunale varia da un'altezza di 98 metri della vallata del Fortore ai 776 del Colle Crocella che sovrasta l'abitato.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Colletorto.

Il paese viene menzionato per la prima volta nei registri angioini del 1320, sotto il nome di collis Tortus, il che fa pensare che la sua esistenza sia precedente all'incoronazione della Regina Giovanna I di Napoli, figlia di Carlo II d'Angiò.

Tracciato Contado di Molise nel 1659 (si può notare che Colletorto e altri comuni limitrofi non ne fanno parte ma sono inglobati in quello di Capitanata)

Molto si è detto sul nome originario del paese: da "Colle Toro" a "Colle Forte", passando per "Colleobtorto", proprio come scriveva secoli addietro un certo Padre Gonzaga. Ma oltre alle discordanze sul nome originario, altre supposizioni si fanno circa la visita della Regina Giovanna d'Angiò. Fatto sicuro è che ella fece costruire una torre merlata che ancora oggi si erge a monumento rappresentativo del comune. Essa sorge nell'area denominata "Largo Angioino" e costituisce, insieme al palazzo marchesale e alla Chiesa Madre, il culmine del centro storico.

La Torre Angioina
Colletorto Torre Angioina (dopo restauro 2012)

Monumenti

La Torre Angioina

Torre Angoina prima dopo restauro 2012

La torre venne edificata durante il governo di Giovanna I di Napoli sopra una fortificazione normanna. La torre ha pianta cilindrica, di mole robusta, alta 25 metri, con mura a coronamento in alto, una serie di beccatelli e merlature, rifatte con il restauro del dopo terremoto del 2002. La torre domina la vallata di Santa Maria e la valle del Fortore, non si sa l'anno preciso di realizzazione, ma è da ipotizzare il periodo 1343-82, quando Giovanna I regnò a Napoli. Gli storici fanno risalire la costruzione al 1369, come da un documento regio viene testimoniata l'attenzione della regina verso il territorio di Colletorto, devastato dalle incursioni di Luigi d'Ungheria d'Angiò. La torre venne realizzata insieme a un castello, trasformato poi nel palazzo marchesale, ha l'interno diviso in più piani, fornito di un camino, intorno al quale la truppa si riscaldava durante l'inverno. Vi è anche un "trabucco" che serviva per gettare i cadaveri dei soldati morti o dei prigionieri uccisi nella condotta di scarico. La torre dopo la famiglia d'Angiò, passò a vari feudatari di Colletorto, finché nel 1959 venne ceduta al Comune dalla famiglia D'Antini.

Entrata "secondaria" palazzo Marchesale Colletorto

Il Palazzo Marchesale

La torre è circondata dal Palazzo Marchesale costruito nel settecento sui resti dell'antico castello a cui la torre apparteneva, a opera del marchese Bartolomeo Rota[4] che in quei tempi regnava sul paese, caratterizzato da due entrate che si affacciano su due diverse strade del paese, sulla facciata principale che si affaccia sulla piazzetta dove sorge la chiesa madre è visibile sopra l'arco di entrata lo stemma dei Rota, una ruota sormantata da una corona reale, al suo interno sono conservate quattro tele raffiguranti le stagioni, di autore anonimo, ma gli esperti ne riconoscono in esse la mano di Paolo Gamba quindi di Scuola Napoletana.

La Chiesa Madre di San Giovanni Battista

Scrive il Tria: "Questa Chiesa sotto il titolo di S. Giovanni Battista […] e incapace rispetto al numero degli Abitatori, a' prieghi anche della Communità, dell'Arciprete, e Clero, nella Visita del 1730. Ordinassimo darsi a tutto ciò riparo. Quindi fatta compra a spese della medesima Chiesa di più Case, che si trovavano attorno, e quelle demolite, tosto fu dato principio alla nuova fabbrica […] restando della vecchia fabbrica il solo Campanile, che è ben formato[5]», della vecchia chiesa considerata non adeguata, abbattuta e ricostruita per ordine dello stesso vescovo Tria intorno al 1730 è rimasto solo il campanile che coincide, caso raro se non unico, con l'entrata e che dà un aspetto particolare a tutta la costruzione . All'interno della chiesa sono conservate una tela di Paolo Gamba datata 1751: La Sacra Famiglia e un dipinto su legno del 1600 di anonimo ma di fattura molto pregevole raffigurante la Madonna delle Purità, già presente anche nell'antica chiesa. La chiesa e il campanile sono stati sottoposti a restauro e opere di rinforzo a seguito del terremoto del Molise del 2002, caratteristica dovuta alla nuova copertura è il colore arancione della punta del campanile. Dietro l'antica chiesa c'era il cimitero poi spostato per costruire la nuova chiesa nel 1731 alla Porta maggiore della Terra.

Il Monastero di S. Alfonso

Chiesa-Convento-S.Alfonso Colletorto

Il Monastero di S. Alfonso dei Liquori fu costruito a spese del marchese Bartolomeo Rota signore di Colletorto con il beneplacito del vescovo di Larino del tempo, Mons.Tria. Prima della costruzione del nuovo convento, a Colletorto c'era un altro convento di piccole dimensioni sotto il titolo di S. Maria del Carmine, che fu abitato dai monaci dello stesso ordine i Carmelitani Scalzi, e poi soppresso colla generale soppressione dei Conventini sotto Innocenzo X[6]. Il «cantiere» per la costruzione del nuovo convento fu aperto nel 1730 (furono usate le pietre delle rovine dell'antichica abbazia di S.Eustachio in Pantasia che era situata nel territorio del casale di S.Eustachio o San Stazio che attualmente fa parte del territorio di San Giuliano di Puglia[7][8]) e terminato entro il 1744 (anno in cui il Tria scrive il suo libro) e il convento nuovo fu consegnato ai PP. Riformati di S. Francesco della Provincia di S. Angelo che lo abitarono fino al 1810, anno in cui la congregazione fu soppressa e il convento passò al Demanio che lò assegnò alla Mensa Vescovile di Larino, una decina di anni dopo il Vescovo Raffaele Lupoli[9][10] riaprì il convento e lo assegnò alle Suore del SS. Redentore, le suore Liquorine (in questi anni il monastero acquisisce la denominazione attuale in onore di S. Alfonso dei Liquori[11] fondatore dell'ordine delle liquorine), poi seguite dalle stimmatine, poi seguite nel 1953 dalle suore dell'ordine delle figlie di Maria, le Immaticolatine, che potenziarono l'attività scolastica/educativa del convento, con l'istituzione nel 1959 dell'Istituto Magistrale Parificato. L'istituto chiuse nel 1992 e con esso il convitto e il convento. Opera particolare è l'affresco di Paolo Brunetti[12] datato 1737 ispirato a l'ultima cena e situato nel refettorio del convento.

Particolare navata del Purgatorio con il teschio di pietra al centro in alto
Cappella di Santa Maria di Loreto vista laterale
Veduta monumenti ai caduti e orologio chiesa Purgatorio Colletorto

Il convento conserva al suo interno statue di Paolo Saverio di Zinno[13] e dipinti di Placido Flaxis (conosciuto anche come Placico Flascis[14]). Il convento e la sua chiesa hanno subito gravi danni causati dal terremoto del Molise del 2002, la chiesa è stata completamente restaurata mentre il convento ha subito solo un restauro parziale per la messa in sicurezza. Il 5 agosto del 2000 è stata posta nelle vicinanze del convento una statua in bronzo di Padre Pio, circondata da un piccolo giardino.

La Chiesa del Purgatorio

Antica mappa della Capitanta 1645 c.a.
Distretto di Larino

La Chiesa del Purgatorio[15], sconsacrata, situata alla fine del corso principale nella zona delle antiche mure di cinta del paese, fu eretta intorno al 1700 - 1726 (1726 anno in cui i confratelli prendono possesso "ufficiale" della struttura per riunirvisi) come sede della confraternita laicale del SS. Sacramento e delle anime del Purgatorio (in alcuni scritti è citata come Congregazione del S.S. Sacramento e dei Morti) nata nel 1607 con autorizzazione di papa Paolo V (10 giugno 1607), ma riconosciuta giuridicamente solo nel 1776 col Decreto Reale del re delle Due Sicilie e che aveva come simbolo un teschio (si può ancora osservare sull'arcata della porta principale). Il corpo della chiesa ha subito diverse trasformazioni fino alle sembianze attuali,nel 1909 subì un incendio che distrusse gravemente gli arredi interni della struttura,adesso si presenta con un grande orologio funzionante centrale posto sulla cima. La chiesa ha subito delle trasformazioni nella parte esterna dopo la ristrutturazione eseguita per i danni causati dal terremoto del Molise del 2002, attualmente è usata come sala convegni e mostre.

La Chiesa di S. Maria di Loreto

La Chiesa di S. Maria di Loreto, situata nel luogo, dove c'era il Castello di Loreto, costruita da Monsignor Persio Caracci nell'anno 1638 il Tria la descrive così: «ella però è assai povera, unita all'Arcipretura; e nell'anno 1734 con diligenza del sopraddetto D. Fulvio di Rosa è stata ristaurata, e pulita, provedendola ancora di tutto il necessario. Contigua ad essa si vede l'abitazione per lo Romita» la chiesa ha subito un restauro negli anni novanta del 1900. Era anche la cappella funeraria di Romolo Campanelli e della sua famiglia.

C'erano varie chiese e cappelle situate soprattutto nella zona della fonte cerasa-contrada santa Lucia ed erano le chiese di S. Rocco (ancora in piedi ai tempi del Tria), S.Vincenzo e S.Lucia tutte distrutte da secoli.

Il monumento ai caduti

Costruito dopo la Grande guerra era composto da un cippo marmoreo su cui poggiava una statua di bronzo, la statua fu tolta per ordine del governo nel 1943 per essere fusa e contribuire allo sforzo bellico per la costruzione di armi, adesso è sostituita da una statua in marmo raffigurante un angelo con una corona di alloro posto sull'antico cippo della vecchia statua.

Fontane

Il paese è pieno e circondato da fontane ricche di acqua:

  • Fonte Cerasa
  • Pozzo Berardinelli
  • Fontana del convento
  • Fontana del Pallone (campo sportivo)
  • Fontana del Purgatorio
  • Sciù Sciù
  • Pannon
  • Vederame (bederame)
  • e altre ancora, a Colletorto ci sono 18 fontane nelle campagne e dintorni di cui 7 ubicate all'interno del paese.

Infrastrutture e trasporti

Colletorto è collegato con i principali centri del Basso Molise tramite servizio autobus, la stazione più vicina è Stazione di Bonefro-Santa Croce (collegata al paese tramite servizio autobus) sulla tratta regionale Termoli-Venafro, le stazioni più importanti nelle vicinanze sono quella di Termoli sulla tratta Adriatica collegata da treni ad alta velocità e regionali con la stazione di Pescara e Vasto in Abruzzo e Foggia in Puglia, e la stazione di Campobasso collegata con Isernia, Bojano (CB) e Venafro (IS) in Molise, Caserta e Napoli in Campania, Cassino e la stazione di Roma Termini nel Lazio.

Curiosità

Festa antica e molto particolare di Colletorto che mischia sacro e profano sono i "fuochi di S.Antonio" (17 gennaio), che consiste nella preparazione di falò da parte di ogni rione del paese con cibo, bevande e musica fino al mattino intorno al fuoco; altre particolarità sono l'ospitalità che si deve offrire ai visitatore e la data che coincide con l'inizio del carnevale a Colletorto che si chiude l'ultima domenica di carnevale e il martedì grasso con la sfilata dei carri allegorici (questa è una tradizione recente).

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[16]

Monumento croce in ferro -Ngopp'a croc (Largo Angioino)

Tradizioni folkloristiche

Lista fiere (citazione):Prima domenica di giugno e sabato precedente e lunedì seguente in Colletorto e non risultano «mercati» in quegli anni fonte: Annali civili del regno delle Due Sicilie, Volumi 34-36 Regno di Napoli,Ministero degli affari interni,1844[17] lo stesso recita anche la Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole..., Volume 11 edizione 1845 editori Firenze Di Attilio Zuccagni-Orlandini[18].

Secondo il Tria (Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino-Libro IV-Di Colletorto) le feste erano 3: "Oltre alla Festa di precetto, che si osserva per tutta la Chiesa in onore della Natività di S. Gio: Battista a' 24. di giugno, in questa Terra si osserva anche di precetto 1'altra, che si celebra a' 29. d'Agosto, in memoria della sua Decollazione» (citazione)[5],altra festa particolare di Colletorto in quegli anni(periodo del 1744) era la festa del 3 dicembre per S. Francesco Saverio.

Nota: l'unica festa di quelle menzionate sopra che viene ancora celebrata ai giorni nostri è la festa del patrono del paese, S.Giovanni Battista, il 29 agosto.

La scalinata che collega il corso principale alla parte alta del paese

Le principali ricorrenze sono:

  • Festa di Sant'Antonio abate (17 gennaio) festa non parrocchiale, più un rito profano che si mischia al sacro, per la ricorrenza si accendono dei grandi falò nei vari rioni, è tradizione che il parroco al tramonto benedica il fuoco più vicino alla chiesa e le braci ardenti benedette vengano usate per accendere gli altri falò.
  • Festa di Sant'Antonio di Padova (10 giugno)
  • Festa di San Teodoro Martire (11 giugno) il quale la parrocchia possiede la reliquia del corpo e la spada, le reliquie di Santa Clementina, San Vittorino, e Santa Gioconda.
  • Festa di Santa Maria di Loreto (14 agosto) nell'ultima domenica di luglio la statua viene portata dalla cappella situa a 3,5 km ca dal paese nella chiesa Madre. Il 14 agosto la statua viene portata a spalla in processione per le vie del paese da sole donne.
  • Festa di San Rocco (15 agosto) ritorno del Santo in paese dalla cappella situa nel cimitero a 3 km ca, la statua è portata in chiesa da un carro trainato da cavalli a bordo di un carro e accompagnato da una fiaccolata.
  • Festa di San Matteo (21 settembre)
  • Festa di San Michele Arcangelo (29 settembre) sono presenti 2 statue nelle due chiese più importanti.
  • Festa patronale di San Giovanni Battista (29 agosto) è la festa più importante e quella che richiama più turisti, colletortesi residenti fuori o all'estero e dai paesi limitrofi.

Economia

L'economia è di carattere prevalentemente agricolo e poggia sulla produzione di cereali e un ottimo olio extravergine d'oliva che da breve ha ottenuto la denominazione di origine protetta la DOP Molise. Il Comune aderisce all'Associazione Nazionale Città dell'Olio. Colletorto possiede una propria cultivar di olivo, l'oliva nera di Colletorto.

Oltre all'agricoltura,.... frutti,vini, oli e soprattutto alla coltivazione del grano,a Colletorto si annoverava anche una fabbrica di cappelli nel 1868.[19]

Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
28 settembre 1985 27 giugno 1990 Annibale Rocco Democrazia Cristiana Sindaco [20]
27 giugno 1990 19 maggio 1993 Annibale Rocco Democrazia Cristiana Sindaco [20]
27 maggio 1993 24 aprile 1995 Felice Zeuli Democrazia Cristiana Sindaco [20]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Pasquale Pizzuto Partito Democratico della Sinistra Sindaco [20]
14 giugno 1999 1º ottobre 2002 Felice Antonio Zeuli lista civica Sindaco [20]
31 ottobre 2002 27 maggio 2003 Laura Scioli Commissario straordinario [20]
27 maggio 2003 15 aprile 2008 Antonio Matteo Mucciaccio lista civica Sindaco [20]
15 aprile 2008 27 maggio 2013 Fausto Tosto lista civica Sindaco [20]
27 maggio 2013 11 giugno 2018 Carlo De Simone lista civica: progetto comune Sindaco [20]
12 giugno 2018 in carica Agnese Scala Commissario straordinario [21][22]

Gemellaggi

Gemellaggi -Comune di Colletorto[23]

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2017.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1467795175849_D.M._30_GIUGNO_2016_REP._311.pdf
  4. ^ http://www.nobili-napoletani.it/Rota.htm
  5. ^ a b Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino/Libro IV/Di Colletorto
  6. ^ La soppressione innocenziana dei piccoli conventi in Italia di Emanuele Boaga Ed. di Storia e Letteratura, 1971, su books.google.it.
  7. ^ Anche San giuliano di Puglia in quegli anni era di "proprietà" di Bartolomeo Rota
  8. ^ Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino/Libro IV/Del Monastero, e Prepositura di S. Eustachio in Pantasia
  9. ^ Frattamaggiore. Storia, chiese e monumenti, uomini illustri, documenti - 29[collegamento interrotto]
  10. ^ Raffalleo Genari, 1750
  11. ^ Memorie istoriche di Frattamaggiore di Antonio Giordano,Istituto di Studi Atellani, 2010
  12. ^ Comune di Colletorto - sezione arte e cultura
  13. ^ Paolo Saverio Di Zinno - Campobasso
  14. ^ Portale turistico della Provincia di Campobasso - Fortore Molisano III Itinerario
  15. ^ Il Tria non la menziona nel suo libro forse perché sconsacrata o non ancora edificata
  16. ^ [1] - ISTAT;  URL consultato in data 22-11-2023.
  17. ^ Annali civili del regno delle Due Sicilie, Volumi 34-36, Regno di Napoli,Tip. del Reale ministero degli affari interni, 1844 pag 124, su google.it.
  18. ^ Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole..., Volume 11 edizione 1845 editori Firenze Di Attilio Zuccagni, su google.it.
  19. ^ Dizionario corografico dell¢Italia: opera illustrata da circa 1000 ..., Volume 5 Di Amato Amati,Vallardi, 1868 pag 211, su books.google.it.
  20. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
  21. ^ Elezioni non valide per mancato raggiungimento del quorum (presente una sola lista alle elezioni 10/06/2018)
  22. ^ https://www.tuttitalia.it/elezioni-italiane/elezioni-comunali-molise-2018/
  23. ^ Sito ufficiale Comune di Colletorto, su comune.colletorto.cb.it. URL consultato il 19 marzo 2014..

Voci correlate

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