Zenson di Piave

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Zenson di Piave
comune
Zenson di Piave – Stemma
Zenson di Piave – Bandiera
Zenson di Piave – Veduta
Zenson di Piave – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoDaniele Dalla Nese (Lega Nord) dal 12-6-2017
Territorio
Coordinate45°41′N 12°30′E / 45.683333°N 12.5°E45.683333; 12.5 (Zenson di Piave)
Altitudinem s.l.m.
Superficie9,5 km²
Abitanti1 759[1] (30-6-2023)
Densità185,16 ab./km²
Comuni confinantiFossalta di Piave (VE), Monastier di Treviso, Noventa di Piave (VE), Salgareda, San Biagio di Callalta
Altre informazioni
Cod. postale31050
Prefisso0421
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026094
Cod. catastaleM163
TargaTV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 393 GG[3]
Nome abitantizensonesi
Patronosan Benedetto
Giorno festivo21 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Zenson di Piave
Zenson di Piave
Zenson di Piave – Mappa
Zenson di Piave – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
Sito istituzionale

Zenson di Piave ([d͡zen'son di 'pjave]; Zenson [d͡zeŋˈsoŋ] in veneto locale) è un comune italiano di 1 759 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il centro del paese si è sviluppato alla foce del canale Zenson (in dialetto Zensonat), un corso d'acqua originato dalla biforcazione del canale Zero nei pressi di Partisioni a Sant'Andrea di Barbarana.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La prima attestazione del toponimo risale al 1214 (Zensono). Le ipotesi più probabili lo fanno derivare da un nome personale in seguito dialettizzato: per Dante Olivieri sarebbe latino (Gentio, -onis)[4][5], mentre per Giovan Battista Pellegrini è addirittura venetico (Gentios)[6][7].

Francesco Scipione Fapanni lo lega invece alla famiglia veneziana Zen, che aveva possedimenti in queste terre[4], mentre Carlo Agnoletti lo riferisce a san Zenone o ai monaci zeniani[8].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini di Zenson sono antichissime: i ritrovamenti di utensili e resti di armi dimostrano che un primo insediamento si era formato già nel II millennio a.C. La civiltà fu indubbiamente favorita dalla posizione geografica della località, che permetteva di controllare i traffici lungo il Piave[4].

In epoca medievale lo sviluppo del territorio fu favorito dai benedettini di Santa Maria del Pero di Monastier. Furono proprio i monaci ad erigere, verso il 1470, l'attuale parrocchiale (intitolata, non a caso, a San Benedetto) che in un primo tempo fu sottoposta a San Mauro di Rovarè. Questa presenza si scontrò spesso con l'autorità vescovile di Treviso, che rivendicava per sé varie pertinenze del monastero, fra cui proprio Zenson[4].

Secondo quanto riferito dal Chimenton, durante le lotte tra Repubblica di Venezia e Ottone II di Sassonia, venne concesso ai devoti dell'imperatore di costruire le torri di guardia e di difesa in Genzone, l'attuale Zenson, e in Mussa. La torre di guardia potrebbe coincidere con la rocca di Cigoto (forse dall'occupazione Gota), costruita secondo alcune fonti durante le invasioni barbariche. Il primo riferimento relativo al fortilizio si trova in una causa della proprietaria Richelda con i Trevisan (1298); la possedettero poi i da Camino, che la offrirono alla città di Treviso nel 1318, e venne poi distrutta in data anteriore al 1580[4][9].

Nel 1717 il paese fu assegnato alla giurisdizione del monastero di monaci benedettini di San Giorgio Maggiore di Venezia. Con la soppressione napoleonica dei monasteri, la giurisdizione dei monaci benedettini venne sottratta dall'autorità vescovile di Treviso.

Il paese viene ricordato da molti storici per gli avvenimenti della Grande Guerra: dopo la Rotta di Caporetto, Zenson si trovò lungo il fronte del Piave. Storica è l'ansa dove si affrontarono esercito Italiano ed esercito Austro-ungarico durante le battaglie del novembre 1917 e del giugno 1918.
Nella prima metà del mese di novembre del 1917, l'esercito Austro-ungarico riuscì ad occupare l'ansa, ma venne violentemente contrattaccato dalle brigate Lecce, Pinerolo e Novara che lo costrinsero il 31 dicembre a ritirarsi.
Nel giugno 1918 si scontrarono il VII corpo d'armata austriaco (della V armata del Gruppo Boroevic) comandato dal generale Wurm e il XXVIII corpo d'armata Italiano (comprendente le Brigate Ferrara ed Avellino della III armata, comandata da S.A.R. il Duca d'Aosta); dopo sanguinose battaglie gli austriaci riuscirono ad occupare il paese (punto strategico per unire le due teste di ponte di Fagarè e di San Donà). Ma il 23 giugno dello stesso mese gli italiani riuscirono definitivamente a cacciare gli austriaci dal paese.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Zenson di Piave sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 dicembre 2014.[10]

«Stemma d'azzurro, al rocchio di colonna, d'oro, sostenuto dal piedistallo rettangolare, fondato in punta, dello stesso, accompagnato in capo dalle lettere maiuscole Z F B male ordinate, d'oro; il tutto, sormontato dalla stella di cinque raggi, dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Le tre lettere F Z B sono le iniziali dei paesi di Fagarè, Zenson e Sant'Andrea di Barbarana, compresi nel territorio comunale.[11]

Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Benedetto Abate (Zenson di Piave).

Distrutta durante la Grande Guerra, la parrocchiale fu ricostruita nello stesso luogo della precedente su progetto dell'arch. Melchiori. Della vecchia chiesa rimangono solo il Busto di San Domenico e i due stemmi della famiglia Da Mula che ornavano un altare della vecchia chiesa. La nuova chiesa venne consacrata nel 1937.

Barchesse di villa Mora-Sernagiotto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di due grandi barchesse simmetriche, completate da un oratorio posto all'inizio di quella di ponente. Nell'ampio spazio tra i due edifici sorgeva la casa padronale, che fu però danneggiata durante la grande guerra e in seguito demolita. Il complesso, innalzato nell'ultimo trentennio del Seicento per conto dei Mora, nobili veneziani di origini svizzere, fu progettato da Andrea Tirali; tuttavia ha subìto nel tempo numerosi rimaneggiamenti e solo la cappella ha mantenuto le linee originali[12].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 264, ovvero il 14,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[14]:

  1. Romania 70
  2. Macedonia 52
  3. Senegal 34
  4. Marocco 25

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1868 dal comune sono state distaccate le frazioni di Fagarè e Sant'Andrea di Barbarana per essere aggregate a San Biagio di Callalta[15]. Le lettere riportate sullo stemma comunale non sono altro che le iniziali delle tre frazioni originarie (capoluogo compreso).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c d e Cenni Storici, su comune.zensondipiave.tv.it, Comune di Zenson di Piave. URL consultato il 4 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 297.
  6. ^ Giovan Battista Pellegrini, Toponomastica italiana. 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, monti spiegati nella loro origine e storia, Milano, Hoepli, 1990, p. 136.
  7. ^ Carla Marcato, Zensòn di Piave, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 718, ISBN 88-11-30500-4.
  8. ^ Carlo Agnoletti, Treviso e le sue pievi, Treviso, Premiato stabilimento tipografico Istituto Turazza, 1897, p. 745.
  9. ^ Costante Chimenton, S. Donà di Piave e le succursali di Chiesanuova e di Passerella, Treviso, 1928.
  10. ^ a b Zenson di Piave (Treviso) D.P.R. 10.12.2014 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 5 agosto 2022.
  11. ^ Comune di Zenson di Piave, Statuto (PDF), Art. 2 c. 5.
  12. ^ Barchesse di villa Mora, Sernaggiotto (PDF), su irvv.regione.veneto.it, IRVV. URL consultato il 13 gennaio 2021.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  15. ^ Unità amministrative. Variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000. Popolazione legale per comune ai censimenti dal 1861 al 1991 ai confini dell'epoca, Roma, ISTAT, 2001, ISBN 88-458-0574-3.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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