Torri di Quartesolo

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Torri di Quartesolo
comune
Torri di Quartesolo – Stemma
Torri di Quartesolo – Bandiera
Torri di Quartesolo – Veduta
Torri di Quartesolo – Veduta
Ponte sul fiume Tesina, attribuito ad Andrea Palladio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
SindacoDiego Marchioro (lista civica di centro-sinistra Torri Città Unità) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°31′N 11°37′E / 45.516667°N 11.616667°E45.516667; 11.616667 (Torri di Quartesolo)
Altitudine30 m s.l.m.
Superficie18,67 km²
Abitanti11 690[1] (30-11-2020)
Densità626,14 ab./km²
FrazioniLerino, Marola
Comuni confinantiGazzo (PD), Grumolo delle Abbadesse, Longare, Quinto Vicentino, Vicenza
Altre informazioni
Cod. postale36040
Prefisso0444
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024108
Cod. catastaleL297
TargaVI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 357 GG[3]
Nome abitantiquartesolani
Patronosanti Gervasio e Protasio
Giorno festivo19 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Torri di Quartesolo
Torri di Quartesolo
Torri di Quartesolo – Mappa
Torri di Quartesolo – Mappa
Posizione del comune di Torri di Quartesolo all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Torri di Quartesolo (Łe Tóri in veneto[4]) è un comune italiano di 11 690 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

"Torri" si riferisce chiaramente alle opere difensive qui erette dai Vicentini nel medioevo. "Quartixolum" è invece più antico e rimanda al latino quartum milium solum cioè un luogo che distava quattro miglia romane (circa 6 km) da Vicenza[4].

Si è ipotizzato che "Lerino" derivi da "Larine", isoletta a fronte della Provenza nella quale sorgeva il cenobio, dedicato a San Martino di Tours, oppure da Larin, da lares (cioè "focolare" o "dei della casa"). Nel 1297 i documenti riportano "Lerinum"[5].

Per "Marola" vi sono varie interpretazioni: dalla famiglia romana dei Maruli, oppure da Marula o Mara, che significano rispettivamente palude e canale, e questa è l'interpretazione più realistica, rispondendo alla conformazione geologica del terreno. Il nome definitivo di Marola appare in un documento del 1262, il Regestum Possessionum Comunis Vincentie[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del territorio vicentino.

Epoca antica e Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

In epoca romana il territorio di Torri di Quartesolo era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica; è perciò probabile che fosse interessato da stanziamenti umani. Torri di Quartesolo, in particolare, distava quattro miglia da Vicenza, da cui il nome in latino del centro abitato (Ad Quartum), che esisteva già in questa epoca storica. A Lerino è stato rinvenuto un cippo riportante il nome di due famiglie romane.

Le torri di Quartixolus de subtus, così chiamato per distinguerlo dal Quartixolus de supra che è l'attuale frazione di Setteca', furono edificate dai vicentini a protezione della vicina città nel primo periodo comunale - il XII secolo - caratterizzato dalle rivalità con Padova. Le fortificazioni furono costruite nel punto in cui il fiume Tesina, dopo che vi è confluito l'Astico ed ingrossato dal Tribolo e dalla Tergola, tagliando la strada per Padova "perde – come scriveva Filippo Pigafettala nominanza nel Bacchíglione".

Qui si trovavano una o più torri che lo storico padovano Albertino Mussato (1261 – 1329) chiama "Bitifredo". Egli parla con diretta cognizione della fortificazione vicina al ponte sul Tesina ed afferma che i padovani "sopra il ponte trovarono impedimento", ma finalmente "presero una torre nella quale uccisero tutte le guardie dello Scaligero (Cangrande)". Lo scontro in questione avvenne nell'aprile del 1313 ed è assai probabile che in quell'occasione i padovani abbiano distrutto la torre del ponte[6].

Nella cronaca del Pagliarino[7], infatti, si legge che "nel 1315 li Signori della Scala ristaurarono la torre del Quartisolo la quale molto tempo avanti era stata spianata da padovani et fu ristaurata accioché i padovani non infestassero con le armi et il fuoco li sobborghi della città".

La distruzione definitiva delle Torri di Quartixolus de subtus ebbe luogo nel 1387 quando Antonio della Scala - come narra la cronaca di Conforto da Costozza[8] - ormai sull'orlo della disfatta e temendo di non poterle difendere, le fece demolire; di esse, da quel momento, non si parla più[9].

Verso la metà del Trecento, durante la signoria scaligera, il territorio di Torri fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Camisano e tale rimase, anche sotto la dominazione veneziana, sino alla fine del XVIII secolo[10].

Età moderna e contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Nel Cinquecento il ponte sul Tesina venne ricostruito su progetto di Andrea Palladio e nel corso del medesimo secolo vennero costruite anche le ville Da Porto.

All'arrivo delle truppe napoleoniche nel 1797 Torri subì un violento saccheggio e - con il Dipartimento del Bacchiglione - vennero unificati in un solo comune i paesi di Torri, Lerino e Marola, che fino ad allora avevano goduto di vita autonoma. Con il congresso di Vienna del 1815 si viene a creare il Lombardo Veneto, regno dipendente all'Austria Ungheria e con esso il suo inevitabile cambio di Governo. La dominazione asburgica durerà fino al 22 ottobre 1866, data della pace di Vienna ed annessione al regno d'Italia.

Durante le due guerre mondiali vi furono numerose vittime e, nella seconda, soprattutto Torri e Lerino subirono violenti bombardamenti. Nell'ultimo trentennio si è verificata una notevole esplosione demografica, dovuta anche al sorgere di molteplici attività industriali, artigianali e commerciali.

In pochissimi chilometri sono sorte due grandi aree commerciali: quella denominata "Le Piramidi" (che con i suoi 150 negozi in un unico blocco, i grandi magazzini e la multisala cinematografica è diventata uno dei maggiori poli commerciali del Veneto), e il centro "Palladio" di 100 negozi, solo per poche decine di metri amministrativamente entro il territorio del Comune di Vicenza, ma di fatto gravitante su Torri.

Presso la grande sede di "Centro Torri" ("Torri 1" e "Torri 2") erano accentrati fino al 2017 servizi bancari. I due grandi palazzi furono infatti edificati dalla ex-Banca Cattolica del Veneto rispettivamente nel 1974 e nel 1979, utilizzati poi sempre come sede bancaria, successivamente, dal Banco Ambrosiano Veneto, Banca Intesa ed infine Intesa Sanpaolo.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Torri di Quartesolo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1990.[11]

«Di azzurro, alla torre quadrata, d'oro, murata di nero, con lo spigolo in posizione centrale e le due facciate visibili in prospettiva, munita di basamento piramidale, fondato sulla pianura di rosso, parzialmente caricata del basamento stesso, essa torre merlata alla guelfa di dodici pezzi, quattro angolari, otto lineari, sette merli visibili, quello centrale angolare a spigolo, munita in ogni facciata di una porta sopraelevata, di nero, e di due finestre, dello stesso, la superiore ad arco, l'inferiore rotonda e di esigua dimensione. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio, a Torri
L’attuale chiesa di Torri fu ricostruita nel dopoguerra perché la precedente fu bombardata dagli alleati il 24 aprile 1945, nel tentativo di colpire il ponte, rimasto indenne, allo scopo di ritardare la ritirata delle truppe tedesche[12].
  • Chiesa parrocchiale dedicata alla Presentazione del Signore, a Marola
Fu completata nel 1881, sostituendo la precedente, dedicata a Santa Maria
  • Chiesa parrocchiale di San Martino, a Lerino
La prima fondazione risale al XIII secolo, fu ricostruita nel 1742 e più volte restaurata. Conserva al suo interno una pregevole scultura della Madonna col Bambino in pietra policroma degli inizi del Quattrocento e i tondi Misteri del Rosario, dipinti da Giulio Carpioni nel Seicento.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Da Porto Slaviero, a Torri
Fu fatta costruire nel Cinquecento dal conte Porto. In seguito la proprietà passò ai conti Velo e poi ancora a Giovanni Battista Clementi che, infine, nel 1920 la cedette alla famiglia Slaviero, attuale proprietaria. Nel corso degli anni l'interno della villa è stato completamente ristrutturato.
Attribuito ad Andrea Palladio, ma ricostruito.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

A Torri, capoluogo e frazioni, vi sono quattro scuole dell'infanzia (di cui tre private), quattro scuole primarie (di cui una privata) e due scuole secondarie inferiori[14]. Sono presenti un asilo nido e due sezioni di asilo nido presso scuole dell'infanzia, tutti privati.

Nel capoluogo vi è anche la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni del Comune di Torri sono Marola e Lerino.

Altre località sono Stradone, Vedelleria, Castello, Marconi, Risaro, Guizze, Ghiotto, Cantarana, Sinigaglia

Marola[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Marola

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nella "Cronica di Ecelino" si accenna a non meglio identificati "castellani di Marola" e ciò proverebbe l'esistenza in questa località di un castello antico, molto probabilmente del tipo di quelli sorti nel secolo X a protezione della chiesa e degli abitanti dalle scorrerie degli Ungari[15].

Marola è la più grande tra le frazioni di Torri di Quartesolo.

Dagli inizi del 2000 ha subito uno sviluppo intenso e senza sosta, passando da frazione di campagna a prolungamento della città. Marola è legata al fiume che vi scorre, ossia il fiume Tesina, che da sempre accompagna la storia di tutto il comune di Torri di Quartesolo. Il baricentro della frazione è nella sua chiesa parrocchiale, ma le attività commerciali principali si svolgono lungo Via dal Ponte, ovvero lungo il collegamento Marola-Lerino. Di grande importanza anche Via Stradone che collega la frazione ai comuni limitrofi.

Marola è ricordata anche per la beata Mamma Rosa.

Lerino[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1181 le monache benedettine di San Pietro, cui apparteneva la giurisdizione sulla circoscrizione pievana di Grumolo, cedettero il castello di Lerino (castrum Lidrini) ai decani di questa villa, che agivano per conto dei "vicini", ossia gli appartenenti al vicus di Lerino. Dall'atto notarile rogato per tale cessione si può comprendere l'importanza del castello ("est circumdatum aqua et fossato") e che i vicini erano tenuti alla sua manutenzione e difesa.

Il castello di Lerino si chiamava anche "castrum Belfredi", probabilmente dal nome di uno dei feudatari che lo avevano tenuto, ed era ancora in efficienza nel 1256 quando ne ritornavano nuovamente in possesso le monache di San Pietro. Il silenzio dei documenti dopo il Duecento induce a ritenere che anche il castello di Lerino sia rimasto distrutto, come tantissimi altri, nel corso della lunga guerra tra i padovani e i veronesi nel secolo successivo[16].

A Lerino transita la linea ferroviaria Milano-Venezia, una delle tratte ferroviarie più importanti d'Italia.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1951 Antonio Fabris Indipendente Sindaco [17]
1951 1955 Virginio Grosselle Democrazia Cristiana Sindaco [17]
1955 1975 Lorenzo Pellizzari Democrazia Cristiana Sindaco [17]
1975 1980 Giorgio Carollo Democrazia Cristiana Sindaco [17]
1980 1990 Giampietro Busatta Democrazia Cristiana Sindaco [17]

[18]

1990 1995 Tarcisio Oliviero Democrazia Cristiana Sindaco [19]
1995 2004 Gastone Valente Centro-sinistra Sindaco [20]
2004 2014 Diego Marchioro Centro-sinistra Sindaco [21]
2014 2019 Ernesto Ferretto Centro-destra Sindaco [22]
2019 in corso Diego Marchioro Centro-sinistra Sindaco [21]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1987 distacco di territori aggregati al comune di Vicenza e aggregazione di territori staccati dal comune di Vicenza (zone disabitate)[23].

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nella città ha sede l'Unione Sportiva Torri, che comprende le sezioni di pallamano e pallavolo. La sezione di pallamano milita in Serie A2 (pallamano maschile), mentre la sezione del volley milita in Serie C (pallavolo femminile).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 780.
  5. ^ a b Storia, su Sito del Comune.
  6. ^ Dalla cronaca si rileva non solo una precisa descrizione dei luoghi e dei fatti, ma anche una malcelata soddisfazione del cronista per come erano andate le cose. L'anno precedente, 1312, il Mussato era stato fatto prigioniero dai vicentini nella battaglia persa dai padovani presso il borgo di San Pietro.
  7. ^ Giambattista Pagliarino, Croniche di Vicenza, 1663, III, 152.
  8. ^ Conforto da Costozza, Frammenti di storia vicentina (aa.1371-1387), a cura di C. Steiner, in RIS, 2, XIII/1, Città di Castello, 1915.
  9. ^ Canova e Mantese, pp. 89-90.
  10. ^ Canova e Mantese, pp. 24-25.
  11. ^ Torri di Quartesolo, decreto 1990-02-09 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 7 maggio 2022.
  12. ^ Sito della parrocchia - Storia, su parrocchiatorri.org. URL consultato l'8 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Sito dell'Istituto comprensivo di Torri, su ictorri.gov.it. URL consultato il 28 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2017).
  15. ^ Canova e Mantese, p. 91.
  16. ^ Canova e Mantese, pp. 90-91.
  17. ^ a b c d e A.Ferrari; S.Mazzarol, Torri di Quartesolo e il suo territorio: memorie storiche, Vicenza, La Grafica Veneta, 1981, p.104.
  18. ^ Articolo GDV
  19. ^ Anagrafe degli amministratori
  20. ^ Anagrafe degli amministratori
  21. ^ a b Anagrafe degli amministratori
  22. ^ Anagrafe degli amministratori
  23. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Augusto Ferrari e Sandro Mazzarol, Torri di Quartesolo e il suo territorio: memorie storiche, Vicenza, La grafica veneta, 1981
  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, I, Dalle origini al Mille, Vicenza, Accademia Olimpica, 1952 (ristampa 2002).
  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, II, Dal Mille al Milletrecento, Vicenza, Accademia Olimpica, 1954 (ristampa 2002).
  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, III/1, Il Trecento, Vicenza, Accademia Olimpica, 2002 [1958].
  • Antonio Canova e Giovanni Mantese, I castelli medievali del vicentino, Vicenza, Accademia Olimpica, 1979.
  • Fernando Rigon, La chiesa parrocchiale di Torri di Quartesolo, Torri Di Quartesolo, Parrocchia Santi Gervasio e Protasio, 1992.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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