Creazzo

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Creazzo
comune
Creazzo – Stemma
Creazzo – Bandiera
Creazzo – Veduta
Creazzo – Veduta
Chiesa della Vergine Addolorata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
SindacoCarmela Maresca (Forza Italia) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°32′N 11°29′E / 45.533333°N 11.483333°E45.533333; 11.483333 (Creazzo)
Altitudine99 m s.l.m.
Superficie10,54 km²
Abitanti11 259[1] (30-11-2020)
Densità1 068,22 ab./km²
FrazioniOlmo
Comuni confinantiAltavilla Vicentina, Monteviale, Sovizzo, Vicenza
Altre informazioni
Cod. postale36051
Prefisso0444
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024036
Cod. catastaleD136
TargaVI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 510 GG[3]
Nome abitanticreatini
Patronosan Marco evangelista, san Nicolò, sant'Ulderico
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Creazzo
Creazzo
Creazzo – Mappa
Creazzo – Mappa
Posizione del comune di Creazzo all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Creazzo (Creàso in veneto) è un comune italiano di 11 259 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Situata appena a ovest di Vicenza, la superficie comunale di Creazzo si estende sia in pianura sia in collina con un'altimetria che varia dai 33 ai 200 m s.l.m. La maggior parte della popolazione risiede nella pianura, mentre la parte restante vive sulle colline che occupano poco più della metà della superficie comunale (5,53 km²). La zona collinare si estende dalla parte nord del Colle Beccodoro fino al Colle Pizzamerlo e al Colle Vento e comprende località come la Rivella, Fusine, Vigne e, a nord, vicino al confine con Monteviale, i Campignardi.

Le colline di Creazzo sono rinomate per la produzione, a fine estate, di fichi piccoli e gustosi (la gran quantità di piante di fico ha dato nome addirittura alla strada Figarolo)[4] e, nella stagione invernale ma più o meno nella stessa fascia colturale (in particolare sui pendii verso la Rivella), del broccolo fiolaro detto appunto di Creazzo e al quale è dedicata un'apposita festa nel mese di gennaio.[5]

All'agricoltura è dedicata anche la porzione sudoccidentale e pianeggiante del comune, là dove scorre il fiume Retrone, l'antico Edronis già ricordato da Strabone[6] e Plinio il Vecchio,[7] soggetto a periodiche esondazioni nelle campagne circostanti prima di confluire nel Bacchiglione a Vicenza. Grazie alla discreta qualità delle sue acque il fiume è ancora popolato da rane e trote ma, con l'ingresso nelle zone più densamente urbanizzate (quartiere Olmo), il livello di inquinamento idrico peggiora rapidamente per via degli scarichi civili, industriali e zootecnici.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo è attestato già dal V secolo o, al più, dagli inizi del VI secolo in latino come Credacium, mentre un documento dell'anno 1068 lo indica come Credacio. Il nome dovrebbe essere un geonimo derivato da creta e cretaceum, il cui significato va confrontato con il termine trentino credazo o creazo, cioè "terreno cretoso".[8]

Esonimi storici sono, in latino, il già citato Credacium e, in tedesco, Gredatz.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Località già abitata nella preistoria da popolazioni euganee,[9] durante il periodo romano tutta la zona venne bonificata e fornita di strade a partire da una statio[10] posta sulla via Postumia, strada consolare che attraversava tutta la pianura padana per collegare il porto di Genova a quello di Aquileia (attuale strada regionale 11, già Strada statale 11 Padana Superiore).[11] Dopo la dominazione longobarda, intorno all'anno Mille la minaccia delle invasioni degli ungari e le continue alluvioni spinsero la popolazione della pianura a spostarsi nelle zone collinari, dove venne edificato il cosiddetto "paese vecchio" intorno al castello del vescovo di Vicenza, la vicina e potente città cui Creazzo era sottoposta fin dall'epoca romana.

Nel 1130 Creazzo vide distrutta la vecchia rocca dal vescovo vicentino Enrico in lotta con i nobili della sua città. Rapidamente ricostruito, il nuovo castello e tutto il borgo vennero poi dati alle fiamme nel 1313 durante una delle infinite guerre tra i guelfi della famiglia padovana dei Carraresi e i ghibellini capeggiati dagli Scaligeri veronesi. Nei secoli successivi il paese subì varie scorrerie da parte degli eserciti stranieri, come nel 1510 quando fu saccheggiato dai soldati imperiali (tedeschi e spagnoli) in lotta con la Repubblica di Venezia e quindi da milizie francesi e tedesche durante la Battaglia de La Motta.

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Repubblica di Venezia.

Conclusa la guerra della Lega di Cambrai, Creazzo conobbe alcuni secoli di relativa tranquillità fino alla caduta della Serenissima per mano di Napoleone (1797). Insieme con tutto il Veneto passò in seguito sotto la monarchia asburgica e, nel 1866, entrò a far parte del Regno d'Italia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del Comune di Creazzo è stato concesso con regio decreto del 26 luglio 1929.[12]

«D'azzurro, alle tre conchiglie d'argento. Ornamenti esteriori da Comune»

Il gonfalone è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'11 giugno 1980.[12]

«Drappo di bianco…»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Oltre al gradevole paesaggio offerto dalle loro pendici, le colline intorno a Creazzo si distinguono anche per una serie di ville spesso notevoli per l'eleganza e l'armonia delle loro architetture, come la settecentesca Villa Fadinelli-Suppiej, o Villa dei Veneziani, in località Pozzetto; Villa Legrenzi, detta anche Villa del Sole, edificata tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, in località Poggian; Villa Scola-Camerini, detta il Castello, risalente al XV secolo, rinnovata nel Seicento (il porticato) e totalmente rimaneggiata nell'Ottocento[13]; Villa Valmarana, conosciuta anche come "la Caserma", di origine tardo-gotica, modificata nel Cinquecento; la Villa Masiero-Pegoraro-Monti, la Villa Fochesato, la Villa Zamberlan, ecc.

Facciata di Villa Monti
Facciata di Villa Monti

A metà collina, invece, degna di nota è l'architettura religiosa della chiesa parrocchiale. Un'antica pieve era stata innanzata in pianura nei primi secoli del Medioevo in onore di san Cipriano lungo il corso del Retrone ma, con il trasferimento della popolazione più a monte, qui verso il 990 venne eretta la chiesa dedicata a sant'Ulderico, il vescovo di Augusta che aveva sconfitto gli ungari nel 955. Ampliata nel Quattrocento in stile gotico, poi ricostruita nel Seicento e ancora nell'Ottocento (campanile) fino al restauro moderno, vi è conservata una pregevole pala d'altare dipinta in onore di sant'Ulderico nell'ultimo decennio del XVI secolo probabilmente da Francesco e Girolamo Da Ponte, appartenenti a una nota famiglia di artisti del bassanese.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 1 257 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

  1. Serbia: 405 (3,57%)
  2. Romania: 154 (1,36%)
  3. Cina: 125 (1,10%)
  4. Burkina Faso: 77 (0,68%)
  5. Ghana: 60 (0,53%)
  6. Bosnia ed Erzegovina: 55 (0,49%)
  7. Marocco: 54 (0,48%)
  8. Moldavia: 38 (0,34%)
  9. Pakistan: 32 (0,28%)
  10. Ucraina: 28 (0,25%)

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Nella piazza del comune vi è la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine "Biblioinrete", insieme alle 78 biblioteche appartenenti alla Rete Bibliotecaria Vicentina[16].

Università[modifica | modifica wikitesto]

A Creazzo vi è una delle 22 sedi dell'Università degli adulti/anziani del Vicentino[17].

Musica

Ha sede a Creazzo il corpo bandistico Giuseppe Verdi, fondato a cavallo tra il 1911 e il 1912. L'attività della banda si interrompe con lo scoppio della seconda guerra mondiale per poi ricominciare nel 1946. Durante gli anni '60 la banda affronta un'altra pausa a causa dei cambiamenti socio-culturali dell'epoca e di un mancato ricambio generazionale. Nel 1971 si ricostituisce per l'ennesima volta (assumendo la sua denominazione attuale). È attualmente attiva.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Creazzo si trova in una situazione privilegiata per quanto riguarda l'accesso alla rete stradale d'interesse sia regionale sia nazionale della propria zona, grazie alle brevi distanze che lo separano dalle principali infrastrutture viabilistiche, anche se l'unica ad attraversarne direttamente il territorio comunale è la già citata via Postumia, oggi nota come strada regionale 11 Padana Superiore (SR 11) che congiunge Verona a Vicenza. In parallelo, ma circa 1 km più a sud, scorre l'autostrada A4 Serenissima, asse viario nevralgico della rete stradale italiana, facilmente accessibile dal vicino casello di Vicenza Ovest.

In senso nord-sud, perpendicolare quindi ai due tracciati precedenti, si muovono invece la strada provinciale 246 di Recoaro (SP 246), che raggiunge Valdagno e Recoaro Terme, e la strada provinciale 46 del Pasubio (SP 46), che da Vicenza sale a Schio e, assorbita la SP 246 a Valli del Pasubio, prosegue in Trentino verso Rovereto. Entrambe le strade si dipartono dalla via Postumia, l'una poco a ovest e l'altra appena a est di Creazzo.[14]

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Il trasporto pubblico a Creazzo è garantito dagli autobus della linea circolare 12/14 del servizio suburbano di Vicenza e dalle corse interurbane dirette verso l'ovest vicentino. Il servizio è offerto dalla Società Vicentina Trasporti (SVT). Fra il 1880 e il 1980 la località venne servita da una fermata posta sulla tranvia Vicenza-Valdagno-Recoaro Terme/Chiampo.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1888 1914 Giorgio Suppiej Sindaco [18]
1914 1916 Giovanni Zamberlan Sindaco [18]
1916 Luigi Garagnini Sindaco [18]
1920 Cirillo Barinelli Sindaco [18]
1920 1921 Antonio Caminante Liberale - Lista eterogenea Sindaco [19]
1921 1923 Antonio Cozza Indipendente - Lista eterogenea Sindaco [19]
1923 1924 Eugenio Bianchi Commissario Prefettizio [20]
1924 1926 Bartolomeo Suppiej PNF Sindaco [20]
1926 1933 Bartolomeo Suppiej PNF Podestà [21]
1933 1942 Mario Zamberlan PNF Podestà [22]
1942 1943 Giuseppe Tovo PNF Commissario Prefettizio [23]
1943 1945 Giovanni Chiementin PFR Commissario Prefettizio [24]
1945 1945 Vincenzo Manera Partito d'Azione Sindaco f.f. Giunta nominata dal Cln[25][26]
1945 1946 Dario Thiene Partito d'Azione Sindaco Giunta nominata dal Cln[27][28]

Sindaci dal 1946[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Periodo Elezione
Antonio Cattaneo Democrazia Cristiana 1946-1951 1946
Aldo Benetti Democrazia Cristiana 1951-1956 1951
Giuseppe Riva Democrazia Cristiana 1956-1964 1956
1960
Ettore Menegatti Democrazia Cristiana 1964-1970 1964
Mariano Sandri Democrazia Cristiana 1970-1975 1970
Giuseppe Riva Democrazia Cristiana 1975-1980 1975
Giovanni Rebeschin Democrazia Cristiana 1980-1983 1980
Giovanni Zarantonello Democrazia Cristiana 1983-1985 (1985)
Giovanni Tommasin Democrazia Cristiana 1985-1992 1985
1990
Gian Paolo Boschetti Partito Repubblicano Italiano 1992-1995 (1990)
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)
Gian Paolo Boschetti Centro-sinistra 1995-1999 1995
Gervasio Cortiana Centro-destra 1999-2009 1999
2004
Stefano Giacomin Lega Nord 2009-2019 2009
2014
Carmela Maresca Centro-destra 2019-in carica 2019

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ L'argomento è trattato dettagliatamente in "Fichi della collina di Creazzo (Vicenza)", sul Portale delle Denominazioni Comunali Archiviato il 20 aprile 2014 in Internet Archive..
  5. ^ Amedeo Sandri (a cura di), Il broccolo fiolaro di Creazzo, Vicenza, Terra ferma, 2006. ISBN 88-89846-10-0.
  6. ^ Strabone, Geografia, V, 1.8.
  7. ^ Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III, 121.
  8. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, De Agostini, 2010, p. 237. ISBN 978-88-511-1572-2.
  9. ^ Alessandra Aspes (a cura di), Il Veneto nell'antichità: preistoria e protostoria, Verona, Banca popolare di Verona, 1984, 2 voll.
  10. ^ Se non un vero e proprio pagus cretaceus per i cavatori d'argilla e produttori di laterizi della via Postumia.
  11. ^ Resti dell'originaria strada romana furono rinvenuti nel secolo scorso durante alcuni lavori di manutenzione del ponte nel quartiere Olmo.
  12. ^ a b Ufficio araldico, Creazzo, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato, Fascicoli comunali, busta 083, fascicolo 8721. URL consultato il 6 marzo 2021.
  13. ^ Nella cedraia della villa è conservata la gipsoteca della baronessa scultrice Maria Fortunata Scola Camerini, cfr. Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, vol. 1, Torino, Ad Arte, 2003, p. 194, ISBN 88-89082-00-3.
  14. ^ a b Comune di Creazzo, Piano di assetto del territorio. Relazione di progetto Archiviato il 29 aprile 2014 in Internet Archive., gennaio 2012.
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ Biblioinrete
  17. ^ Sito dell'Università adulti/anziani Archiviato il 2 aprile 2017 in Internet Archive.
  18. ^ a b c d S. Faggionato, Creazzo e la Grande Guerra, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 258.
  19. ^ a b S. Residori, Creazzo dal 1918 al 1945, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 292.
  20. ^ a b S. Residori, Creazzo dal 1918 al 1945, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 300.
  21. ^ S. Residori, Creazzo dal 1918 al 1945, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 302.
  22. ^ S. Residori, Creazzo dal 1918 al 1945, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 397.
  23. ^ S. Residori, Creazzo dal 1918 al 1945, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 340,354.
  24. ^ S. Residori, Creazzo dal 1918 al 1945, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 354.
  25. ^ M. Knapton, Creazzo 1945-2000, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 531.
  26. ^ G. A. Cisotto, Nella Giustizia la libertà - Il Partito d'Azione a Vicenza (1942-1947), Sommacampagna, Cierre edizioni - Istrevi, 2010, p. 101.
  27. ^ M. Knapton, Creazzo 1945-2000, in Storia di Creazzo : l'Ottocento e il Novecento, a cura di M. Knapton, Mediafactory, Cornedo Vicentino 2019, p. 535.
  28. ^ G. A. Cisotto, Nella Giustizia la libertà - Il Partito d'Azione a Vicenza (1942-1947), Sommacampagna, Cierre edizioni - Istrevi, 2010, p.98.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Cosaro (testi) e Paolo Finotti (foto), Creazzo - natura, arte, colori, Sandrigo, Arti Grafiche Urbani, 2005.
  • Bartolomeo Scola, Creazzo: ricordi storici, Vicenza, San Giuseppe, 1885.

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