Júnior (calciatore 1954): differenze tra le versioni
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Versione delle 20:09, 25 dic 2020
Júnior | ||
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Nazionalità | Brasile | |
Altezza | 172 cm | |
Peso | 69 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Allenatore (ex difensore, centrocampista) | |
Termine carriera | 1993 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1973-1974 | Flamengo | |
Squadre di club1 | ||
1974-1984 | Flamengo | 192 (7) |
1984-1987 | Torino | 86 (12) |
1987-1989 | Pescara | 62 (6) |
1989-1991 | Flamengo | 45 (1) |
1991 | → Torino | 0 (0) |
1992-1993 | Flamengo | 25 (9) |
Nazionale | ||
1976 | Brasile U-23 | 5 (0) |
1979-1992 | Brasile | 69 (6) |
Carriera da allenatore | ||
1993-1994 | Flamengo | |
1997 | Flamengo | |
2003 | Corinthians | |
Palmarès | ||
Copa América | ||
Bronzo | Copa América 1979 | |
Argento | Copa América 1983 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. |
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Statistiche aggiornate al 25 ottobre 2006 |
Leovegildo Lins da Gama Júnior, meglio noto semplicemente come Júnior, Léo Júnior o Júnior Capacete (João Pessoa, 29 giugno 1954), è un allenatore di calcio ed ex calciatore brasiliano ricordato in Italia per la militanza nel Torino di Radice e nel Pescara di Galeone. Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, lista che includeva i 125 migliori giocatori viventi al momento della redazione.
Caratteristiche tecniche
Júnior iniziò a giocare a calcio da terzino di fascia destra, venendo successivamente spostato sul lato opposto del campo - sebbene fosse un destro naturale. In questo ruolo si fece notare per le proiezioni offensive e la precisione nei cross e nelle conclusioni[1]. Nella fase finale della carriera agì da regista di centrocampo, distinguendosi per l'abilità nell'organizzazione della manovra offensiva quanto per la capacità di adempiere ai compiti difensivi, oltre che per l'eleganza, la saggezza tattica[2][3] e le doti di leadership[4]. Fu inoltre un ottimo tiratore di calci di punizione e rigori[5].
Carriera
Club
Militò per dieci anni nel Flamengo, club di cui era capitano e con il quale vinse quattro campionati di Rio, una Coppa Libertadores ed un'Intercontinentale prima di trasferirsi in Italia. Durante questo periodo si guadagnò il soprannome di capacete (che in portoghese significa "casco"), per via della folta capigliatura afro che portava[1].
Il 12 giugno del 1984 venne acquistato dal Torino, il quale versò nelle casse della squadra brasiliana circa due milioni di dollari[6]. Júnior chiese ed ottenne delle garanzie per giocare da centrocampista anziché da terzino, sia perché considerava il primo come il ruolo a lui più congeniale ma anche in quanto riteneva tale posizione meno logorante, così da poter prolungare la durata della propria carriera[3]. Nonostante fosse ormai trentenne, dopo qualche difficoltà iniziale[7] seppe imporsi nella formazione allenata da Gigi Radice, diventandone il cardine del centrocampo[8]. Durante il suo primo anno in Italia fu vittima di due episodi di razzismo: a Milano venne ripetutamente insultato e coperto di sputi mentre usciva dallo stadio assieme alla madre e al padrino e a Torino, in occasione di un derby, alcuni tifosi juventini esposero degli striscioni gravemente offensivi riguardanti il colore della pelle[9]. I sostenitori granata risposero con un altro striscione, a ben vedere non meno offensivo per il giocatore: "Meglio negro che juventino"[10]. Al termine della stagione, conclusa al secondo posto dietro al Verona, fu giudicato giocatore dell'anno[3].
Nel corso della sua militanza col "Toro" gli venne pure attribuito l'affettuoso nomignolo di "papà Júnior", per via dell'aspetto e dell'età non più giovane. Rimase a Torino fino al 1987, allorché il rapporto con il tecnico Radice si incrinò. L'allenatore riteneva il rendimento del brasiliano inferiore a quello della prima stagione[11], mentre Júnior rimase particolarmente stizzito per una sostituzione effettuata durante una gara di coppa UEFA contro l'Hajduk Spalato, culminata con l'eliminazione della squadra: la circostanza portò Radice a dire di non essere un assistente sociale tenuto a preoccuparsi dei problemi dei giocatori, affermazione alla quale seguirono delle dichiarazioni rancorose da parte del centrocampista[12].
Conclusa l'esperienza in maglia granata, Júnior venne tesserato dal Pescara, squadra neo-promossa nella massima serie con la quale riuscì subito ad affermarsi. Durante il ritiro estivo, il capitano in carica Gian Piero Gasperini gli cedette la fascia, avendone riconosciuto il carisma[13]. Nel corso del periodo trascorso in Abruzzo, Júnior condusse anche un programma televisivo sul canale locale Telemare intitolato "Brasi... Leo", durante il quale si occupava di calcio ma anche di musica, sua grande passione[4][13]. Con la squadra biancazzurra disputò complessivamente due stagioni, centrando la salvezza al termine della prima ma non riuscendo a bissare il risultato alla seconda. Nel 1989 decise di tornare in Patria per via dello stress causatogli dalla lotta per non retrocedere. Rimase inoltre particolarmente amareggiato per l'espulsione inflittagli nella gara contro il Cesena, prima in carriera: il guardalinee segnalò all'arbitro una sua presunta gomitata, ma il giocatore negò con fermezza di aver compiuto tale gesto[14]. A conclusione della sua ultima stagione in Italia venne giudicato secondo miglior straniero del campionato, precedendo campioni come Careca, Maradona e Gullit[14].
Tornato a vestire la maglia del Flamengo, che gli garantì solo la quarta parte dell'ingaggio percepito in Italia[14], vincerà ancora una Coppa del Brasile nel 1990, un Campionato carioca nel 1991 e un Brasileirão nel 1992, ultimo trionfo della sua longeva attività agonistica. Nel 1991 fece una breve riapparizione nel Torino, disputando la vittoriosa finale della Coppa Mitropa 1991.
Si ritirò infatti nel 1993, ormai trentanovenne, nonostante fosse ancora tra i primi nelle tabelle di merito[15].
Nazionale
Con la Seleção, Júnior partecipò, all'apice della carriera[3], ai Mondiali del 1982, durante i quali segnò una rete spettacolare contro l'Argentina ma contribuì pure in maniera decisiva all'eliminazione della sua squadra nel match contro l'Italia, tenendo in gioco Paolo Rossi in occasione del definitivo 3-2[2]. Prese parte inoltre all'edizione del 1986 in Messico e alla Coppa America del 1983, perdendo la finale contro l'Uruguay.
Dopo il ritiro
Júnior ha allenato il Flamengo in due diverse occasioni, nel 1993/94 e nel 1997. Nel 1998 ha commentato i Mondiali per la televisione brasiliana e nel 2004 ha ricoperto per un breve periodo la carica di direttore sportivo, sempre per il club rubro-negro. Attualmente lavora come commentatore televisivo ed analista per il canale brasiliano Rede Globo[3].
Statistiche
Cronologia presenze e reti in nazionale
Palmarès
Club
Competizioni statali
- Flamengo: 1974, 1978, 1979, 1981, 1991
Competizioni nazionali
- Flamengo: 1990
Competizioni internazionali
- Flamengo: 1981
- Flamengo: 1981
- Torino: 1991
Individuale
- 1980, 1983, 1984, 1991, 1992
- Bola de Ouro: 1
- 1992
- Inserimento nel FIFA 100 (2004)
- Candidatura al Dream Team del Pallone d'oro (2020)
Note
- ^ a b Poli e Carmona, op. cit.
- ^ a b Falcao, Careca e altri maestri la top ten dei nostri brasiliani, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ a b c d e (EN) Junior, from the pitch to the box, su fifa.com. URL consultato il 4 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2008).
- ^ a b Papà Junior, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ Giampiero Bizzetti, Gli stranieri nel calcio italiano: Junior.
- ^ Junior al Torino l'affare è fatto, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ Due maestri del calcio sono pieni di problemi, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ Pescara Torino è un samba, Gazzetta dello Sport. URL consultato il 17 giugno 2009.
- ^ Razzismo allo stadio, Junior protesta, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ Cori razzisti, da Leo Junior a Balotelli ecco quando la curva odia il nero, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ I dubbi di Junior, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ Junior attacca Radice, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ a b Il comandante sorriso, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ a b c Dal Maracanà con amore, La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ A 37 anni Junior lascia il calcio, La Repubblica. URL consultato il 18 giugno 2009.
Bibliografia
- (PT) Gustavo Poli; Lédio Carmona, Almanaque do futebol, p. 112. Casa da Palavra, ISBN 85-7734-002-3.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Júnior
Collegamenti esterni
- Júnior, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Júnior, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Júnior, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Júnior, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, ES, FR, PT) Júnior, su sambafoot.com, Sambafoot RCS Paris.
- (EN) Júnior, su Olympedia.
- (EN) Júnior, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN) Júnior, su IMDb, IMDb.com.
- (PT) Sito ufficiale, su sitedojunior.com.br. URL consultato il 3 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2008).
- (PT) Júnior, su Futpedia.globo.com, Globo Comunicação e Participações SA (archiviato dall'url originale il 2008-2011).
- Statistiche su ArchivioToro.it, su archiviotoro.it (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2010).
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