Cars - Motori ruggenti: differenze tra le versioni

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=== Incassi ===
=== Incassi ===
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Il film ha incassato 461.983.149. milioni di dollari.


=== Critica ===
=== Critica ===
Sul sito aggregatore di recensioni [[Rotten Tomatoes]] il film ha un tasso di gradimento del 74% con il consenso:"''Cars - Motori ruggenti'' offre preblibatezze visive che compensano la sceneggiatura un po' scarna, aggiungendo un diversivo soddisfacente per i più giovani" basata su 197 recensioni.<ref>{{Rotten-tomatoes|accesso=4 settembre 2017}}</ref>
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== Riconoscimenti ==
== Riconoscimenti ==

Versione delle 01:59, 13 feb 2021

Disambiguazione – Se stai cercando il videogioco omonimo, vedi Cars - Motori ruggenti (videogioco).
Cars - Motori ruggenti
Logo originale del film
Titolo originaleCars
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno
Durata116 min
Rapporto2,35:1
Genereanimazione, commedia, avventura, sportivo
RegiaJohn Lasseter, Joe Ranft (co-regia)
SoggettoJohn Lasseter, Joe Ranft, Jorgen Klubien
SceneggiaturaDan Fogelman, John Lasseter, Joe Ranft, Kiel Murray, Phil Lorin, Jorgen Klubien
ProduttoreDarla K. Anderson
Casa di produzionePixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Distribuzione in italianoBuena Vista International Italia
FotografiaJeremy Lasky, Jean-Claude Kalache
MontaggioKen Schretzmann
Effetti specialiSteve May (supervisore)
MusicheRandy Newman
Art directorTia W. Kratter
AnimatoriScott Clark, Doug Sweetland (supervisori)
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

[[Categoria:Film statunitensi del 2006]]

Cars - Motori ruggenti (Cars) è un film d'animazione del 2006 diretto da John Lasseter e Joe Ranft (quest'ultimo in veste di co-regista), prodotto dai Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures (il primo dopo l'acquisizione della Pixar da parte di quest'ultima) e distribuito dalla Buena Vista Intenational.

Si tratta del 7° lungometraggio - nonchè il più lungo - della casa cinematografica Pixar.

La pellicola è dedicata alla memoria di Joe Ranft, co-regista del film, deceduto in seguito a un incidente stradale nell'agosto 2005 a 45 anni. Il film è diventato con il tempo un vero cult dei film d'animazione, tanto che il 22 giugno 2011 è uscito nelle sale il seguito dal titolo Cars 2, mentre nel 2017 è uscito Cars 3.

Trama

I personaggi in una scena del film

Saetta McQueen è una giovane auto da corsa che partecipa per la prima volta alla "Piston Cup", prestigioso campionato automobilistico degli Stati Uniti, ed è la sorpresa della stagione. Il suo sogno è quello di diventare il primo a vincere la competizione da esordiente e ottenere la sponsorizzazione Dinoco. I suoi più diretti rivali sono "The King", pluricampione alla sua ultima stagione, visto da Saetta come un maestro, e Chick Hicks, eterno secondo, che spesso ricorre a scorrettezze e vigliaccherie pur di vincere. I tre contendenti principali arrivano all'ultima gara dell'anno a pari punti, dunque chi vince, sarà il campione. Dopo un grave incidente causato da Chick in cui rimangono coinvolte tutte le altre auto, i tre si battono negli ultimi giri; Saetta decide di rientrare ai box solo per fare rifornimento, senza cambiare le gomme, andando contro alle indicazioni del suo team: questo gli concede quasi un giro di vantaggio e tutti pensano che ormai abbia la vittoria in tasca, ma nell'ultimo giro gli scoppiano le gomme posteriori, permettendo a The King e Chick di raggiungerlo. I tre tagliano il traguardo nello stesso istante: la commissione decide di organizzare una gara di spareggio tra i tre la settimana successiva in California.

Dopo aver girato uno spot pubblicitario per il suo sponsor (la Rust-Eze, una ditta che produce antiruggine), Saetta sale a bordo del rimorchio del suo camion personale Mack e parte per la California. A un certo punto del viaggio Mack si sente stanco e vorrebbe riposarsi, ma Saetta, desideroso di arrivare in California per primo per fare amicizia con i vertici Dinoco, gli impone di proseguire. Mack, assonnato, viene circondato da quattro auto truccate in vena di brutti scherzi, che prima lo fanno addormentare del tutto suonandogli una ninna-nanna e poi danno un colpo al rimorchio, facendo sbandare il camion. Un modellino cade e schiaccia il pulsante di apertura del portellone: Saetta viene così sbalzato fuori e, dopo essersi ritrovato contromano in autostrada, non riesce a trovare Mac, si perde e finisce sulla famosa Route 66. Credendo che gli scoppiettii della marmitta dello Sceriffo che lo insegue siano spari, scappa e si ritrova per caso in una cittadina nel bel mezzo del nulla. Dopo che gli si attacca addosso una recinzione di filo spinato, finisce per sradicare la statua di Stanley, il fondatore della città in cui si trova, il cui picchetto rompe tutta la strada, e termina la sua corsa appeso a un palo del telefono.

Il mattino dopo Saetta si sveglia prigioniero in un recinto, bloccato da una ganascia, a Radiator Springs, dove era finito la notte precedente. Qui incontra Carl Attrezzi, per gli amici "Cricchetto", un simpatico carro attrezzi arrugginito e senza cofano. Durante il suo processo nel tribunale della cittadina conosce anche l'avvenente Porsche 911 Sally, l'avvocatessa della città, che convince il severo giudice Doc Hudson Hornet a fargli riparare la strada, mentre il giudice inizialmente intendeva semplicemente cacciarlo via dalla città. Saetta viene così agganciato a una pesante asfaltatrice di nome Bessie, affinché sconti la sua pena.

Saetta, inizialmente arrogante, si affeziona poco a poco agli abitanti della cittadina, e nel corso di tre giorni anche il lavoro di asfaltatura impostogli dal giudice Hudson non sembra poi più così pesante. Una notte va insieme a Cricchetto a rovesciare i trattori, e quando gli parla della Piston Cup e dei benefici di un nuovo sponsor, il carro attrezzi gli dice che aveva sempre sognato di fare un giro su un elicottero sponsorizzato, così l'auto da corsa gli promette di farglielo fare. Poi fa un giretto verso le montagne con Sally, in cui raggiungono il Mozzo della Ruota, un motel per auto abbandonato. Qui scopre che lei un tempo viveva a Los Angeles, ma non si sentiva pienamente felice e così lasciò la California. Dopo un lungo viaggio, Sally si ruppe là vicino e venne rimessa in sesto dagli abitanti di Radiator Springs, decidendo infine di restare qui per la bellezza del paesaggio. Racconta poi a Saetta il passato di Radiator Springs: quarant'anni fa non c'era ancora l'Interstate 40, e quando la strada seguiva il paesaggio, la cittadina aveva molti clienti e turisti, ma tutto cambiò a metà degli anni ottanta, quando un tratto dell'autostrada venne costruito non lontano da Radiator Springs. Ciò ebbe conseguenze negative per l'economia delle piccole città, compresa Radiator Springs, che venne così tagliata fuori per risparmiare dieci minuti, scomparendo poi dalle mappe. Due anni dopo, la Route 66 venne abbandonata, e così, senza più clienti in arrivo, alcuni dei precedenti abitanti chiusero definitivamente i loro negozi e lasciarono la cittadina, mentre gli abitanti rimasti trascorsero gli anni a contare l'uno sull'altro, attendendo con pazienza dei clienti.

L'unico che non sembra convincersi della bontà di Saetta è Doc, il quale, come lo stesso Saetta ha scoperto, ebbe un glorioso passato da campione finito, però, in modo tragico: è infatti il grande Hudson Hornet, che vinse consecutivamente ben tre Piston Cup all'inizio degli anni cinquanta, ma che dovette abbandonare la carriera a causa di un tremendo incidente nel 1954. Da allora iniziò a considerare le auto da corsa indifferenti ai sentimenti altrui, ma il giovane bolide gli risponde che anche lui è egoista perché nonostante abiti a Radiator Springs da anni, nessuno sa chi sia davvero, dato che aveva mantenuto il suo passato segreto a tutti.

Il giorno dopo, Saetta finisce di riparare la strada, ma prima di andarsene decide di passare la giornata facendo acquisti ai negozi, diventando così il primo cliente di Radiator Springs a distanza di molti anni, e la sera fa anche una sorpresa a Sally, rivelando che per l'occasione gli abitanti avevano aggiustato i neon. Doc, pur di liberare la città dalla sgradita presenza dell'auto da corsa, contatta la stampa e segnala la sua presenza a Radiator Springs. Di lì a poco, un'enorme folla di giornalisti invade la città, e sopraggiunge anche Mack, che carica Saetta sul rimorchio e lo porta alla gara. Sally scopre tutto e accusa il giudice di essere egoista e di agire secondo ciò che è meglio per lui anziché ciò che è meglio per gli altri, poi tutti gli abitanti, tristi per la partenza del loro nuovo amico, spengono tutte le luci e vanno a dormire, lasciandolo da solo davanti al semaforo.

Saetta affronta la gara con poco entusiasmo perché non ha potuto salutare gli abitanti di Radiator Springs: infatti si distrae e perde un giro. Improvvisamente dai box sente le voci di tutti i suoi amici, e in particolare del burbero Doc, che hanno deciso di aiutarlo a vincere la gara facendogli da squadra. Doc stesso gli fa da caposquadra, tornando nel mondo delle corse dopo più di cinquant'anni. Saetta recupera, giro dopo giro, il terreno perso, e grazie anche all'uso della retromarcia insegnatogli da Cricchetto, un rapidissimo pit stop da parte di Guido e un'abile manovra del repertorio di Doc, la derapata sullo sterrato, riesce a portarsi in vantaggio. Ormai Saetta sta vincendo, ma all'ultimo giro il rivale Chick dà un forte spintone a "The King" e lo manda fuori pista facendogli subire un grave incidente; Saetta vede sugli schermi l'auto sfasciata e, ricordandosi dell'ammirazione che nutriva per essa nonché dell'incidente di Doc, inchioda davanti al traguardo senza passarlo, rinunciando così alla vittoria a favore di Chick e, davanti alla completa incredulità del pubblico, Saetta recupera "The King" e lo spinge oltre il traguardo permettendogli così di finire la sua ultima gara. Nessuno è compiaciuto della vittoria di Chick, a cui viene sbattuta sul cofano la Piston Cup nel mezzo di una pioggia di insulti, mentre a Saetta viene data comunque la possibilità di diventare il nuovo volto della Dinoco. Saetta però decide di rinnovare la fiducia al suo vecchio sponsor, che in fondo gli ha dato una grossa opportunità: l'unica cosa che chiede a Tex, il proprietario della Dinoco, è di permettere a Cricchetto di fare un giro su un loro elicottero privato, mantenendo la promessa che gli aveva fatto e mostrandogli dall'alto Radiator Springs con il suo nuovo svincolo autostradale. Proprio a Radiator Springs viene posta la scuderia di Saetta, tornato lì per vivere con Sally e i nuovi amici. In questo modo non solo la città ritorna sulle mappe, ma è di nuovo ai suoi tempi d'oro, e riapre anche il Mozzo della Ruota.

Personaggi

  • Saetta McQueen: è il protagonista del film. È una giovane automobile NASCAR da corsa rossa, un astro nascente, con l'ambizione e il sogno di diventare la prima auto a vincere la Piston Cup da esordiente e di ottenere i benefici che la vittoria gli porterebbe, primo fra tutti la sponsorizzazione "Dinoco". Quando però un giorno, a causa di una serie di inconvenienti, si perde nella sperduta e sonnacchiosa cittadina di Radiator Springs, lungo la Route 66, le cose cambiano: incontra Sally, Cricchetto, il Dottor Hudson, Luigi, Guido, Ramon, Fillmore e tutti gli altri, con cui fa amicizia, imparando quali sono i veri valori nella vita. Creatore del suo motto personale ("Ka-Chow"), Saetta è definito da molti un talento naturale che non sbaglia mai un colpo. Il suo cognome è un omaggio a Glenn McQueen, un animatore Pixar morto per melanoma nel 2002.
  • Carl Attrezzi ("Cricchetto"): un autocarro Chevrolet Task Force Series 3800 del 1955 (oppure un International Harvester L 170 del 1951), è il generoso e ottimista carro attrezzi di Radiator Springs, di cui è l'unico addetto al soccorso stradale e in cui gestisce un'officina. Nonostante l'età, che gli ha ricoperto praticamente tutta la carrozzeria di ruggine, si vanta di avere il più veloce cavo da traino della contea e, alla fine del film, preferisce fare un volo in elicottero che tornare azzurro come era in origine. È uno dei primi personaggi a stringere amicizia con Saetta, e nel corso della storia gli si dimostra sempre fedele, fino a diventare il suo migliore amico. Il suo intercalare tipico è "Fischia!".
  • Sally Carrera: è una Porsche 911 Carrera del 2002. Avvocato di professione, Sally ha abbandonato lo stile di vita frenetico della California per trovare pace a Radiator Springs. Di carattere solare e intraprendente, Sally ha assunto il ruolo di avvocato della città, preoccupandosi di curarla e preservarla, allo scopo che essa possa essere nuovamente inserita sulle mappe. Si innamora di Saetta McQueen e ne diventerà la fidanzata. Da un sondaggio della rivista Top Gear, Sally è risultata essere una delle 100 automobili più sexy del cinema.[1]
  • Doc Hudson: è una Hudson Hornet del 1951, che di mestiere fa il medico-meccanico in una piccola clinica-officina a Radiator Springs, nonché il giudice del tribunale del traffico di Radiator Springs. Ha avuto un glorioso passato come automobile da corsa, vincendo tre volte di fila la Piston Cup, per poi abbandonare la carriera a causa di un incidente, in seguito al quale venne messo da parte. È ispirato a un pilota realmente esistito, Herb Thomas, che, alla guida di una Fabulous Hudson Hornet, vinse due campionati negli anni cinquanta e poi si ritirò in seguito a un grave incidente. È doppiato nella versione originale da Paul Newman.
  • Ramon: è una Chevrolet Bel Air Lowrider del 1959. Artista della verniciatura, è il proprietario della Casa della body Art, atelier di carrozzeria a Radiator Springs. Per molti anni, come gli altri lavoratori di Radiator Springs, non ha mai avuto nessun cliente; a seguito di ciò, probabilmente per non perdere l'abilità professionale, ha passato il tempo a ridipingere continuamente se stesso. È il marito di Flo e parla con accento spagnolo. Ha la capacità di sollevarsi da terra grazie a degli ammortizzatori particolari.
  • Flo: è un prototipo GM mai prodotto e realizzato per il motorama del 1957, proprietaria del distributore-ristorante Café V-8, l'unica stazione di servizio della zona. È la moglie di Ramon, che è la ragione per cui ha deciso di vivere a Radiator Springs. È arrivata lì durante una tournée di ballerine.
  • Sergente: è una Willys Jeep del 1942; l'intera vita di Sergente della seconda guerra mondiale ruota intorno al suo passato da militare. Espone una bandiera a stelle e strisce, inizia ogni giornata con la sveglia militare e gestisce un negozio di residuati bellici. È continuamente in contrasto con il suo vicino Fillmore, che mette continuamente in dubbio la sua autorità. Chiama tutti i suoi amici soldato.
  • Fillmore: è un Volkswagen Transporter del 1960. È un hippy convinto, vicino di casa del militare Sergente, con il quale è continuamente in conflitto. Chiama tutti i suoi amici amico. Fabbrica in casa il suo ottimo "bio-carburante" alternativo, realizzato con componenti naturali. Il suo nome è un riferimento al Fillmore East, un locale che fu teatro di vari concerti rock durante gli anni sessanta e settanta.
  • Luigi: è una Fiat 500 degli anni sessanta. È un gommista ed è proprietario della Casa delle gomme, che gestisce insieme a Guido. Amichevole e generoso, Luigi è un grande appassionato di corse automobilistiche, anche se segue esclusivamente le Ferrari. La sua targa è 445-108, numeri che corrispondono alla latitudine e alla longitudine della posizione dello stabilimento Ferrari a Maranello.
  • Guido: è un carrello elevatore (simile a una Iso Isetta del 1956), assistente e miglior amico di Luigi, con cui condivide la passione per le Ferrari e il sogno di effettuare, un giorno, un vero pit stop durante una gara, sogno che realizzerà cambiando le gomme in gara a Saetta. Parla solo in italiano nella versione inglese di Cars e solo in dialetto bolognese nella versione italiana, in cui è doppiato da Alex Zanardi.
  • Sceriffo: è una Mercury Eight del 1949, è un'auto della polizia, responsabile della sicurezza pubblica a Radiator Springs. Il suo intercalare tipico è "Nella mia città non si corre!", che pronuncia prima di partire all'inseguimento di qualche fuorilegge.
  • Red: è un camion dei pompieri, grande e grosso ma anche molto timido e sentimentale. Ha le sembianze di un American LaFrance. Ha la passione per i fiori, infatti lo si vede spesso mentre li innaffia con il getto d'acqua.
  • Bessie: è una asfaltatrice di strade, molto potente e molto pesante, che Saetta ha usato per riparare la strada da lui rovinata. È l'unico personaggio che non ha un volto.
  • Lizzie: è una Ford Model T del 1923. Vedova di Stanley, il fondatore di Radiator Springs, è proprietaria di un negozio di souvenir. È quasi sorda (non comprende mai cosa le si dice) e trema sempre per la vecchiaia.
  • Mack: è il camion amico e assistente di Saetta, che trasporta verso i luoghi delle gare. È un auto-articolato Mack Super-Liner degli anni ottanta.
  • Chick Hicks: è l'antagonista principale del film. È una Buick Regal Grand National in versione da corsa con livrea verde, da sempre eterno secondo nella Piston Cup dietro Strip Weathers, che condivide con Saetta McQueen il sogno di vincere la Piston Cup. A differenza di McQueen, però, Chick è abitualmente scorretto, prepotente e sleale, e non rinuncia mai a qualche colpo basso pur di non fallire nelle gare. Somiglia alla Pontiac Grand Prix con cui Richard Petty corse nel campionato NASCAR nel 1983.
  • Strip Weathers: è una Plymouth Superbird azzurra da corsa del 1970, ispirata alla Plymouth Superbird di Richard Petty, della quale ha anche il numero sulle fiancate, il 43. È l'indiscusso vincitore di innumerevoli Piston Cup, al punto di essere stato soprannominato "il Re" ("The King"). Ciò nonostante, Strip è riuscito a rimanere un'auto dal carattere semplice, consapevole che per essere un vero campione bisogna credere anche nella lealtà e nello spirito di squadra. È gentile con tutti ed è l'idolo di McQueen.
  • Stanley: è una Stanley Steamer del 1908. Come si può leggere sotto la statua a lui dedicata, nel centro di Radiator Springs, Stanley è stato il fondatore della città, nel 1909.
  • Tex: proprietario della "Dinoco", che nel finale del film propone a Saetta di essere il nuovo volto della scuderia.

Produzione

Lo spunto per la sceneggiatura del film venne a Lasseter durante un lungo periodo di vacanza, iniziato dopo le riprese di Toy Story 2 e deciso dal regista per dedicare maggior tempo alla famiglia. Decise di affittare un camper e viaggiare per gli Stati Uniti con moglie e figli, usufruendo della U.S. Route 66.

La Ferrari doppiata da Michael Schumacher nell'ultima scena è una F430, gentilmente concessa in anteprima alla Pixar prima ancora che uscisse nei concessionari.

Promozione

Dopo che il primo teaser ne annunciava l'uscita per la fine del 2005, successivamente la data di uscita fu posticipata al 9 giugno 2006 per gli Stati Uniti, mentre in Italia uscì il 23 agosto.

Il trailer della pellicola, uscito nel 2005, contiene molte scene create appositamente, che non compaiono nella versione finale del film.

Distribuzione

Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 9 giugno 2006. In Italia dal 23 agosto.

Doppiaggio

Il film ha doppiatori di ottimo livello quali Owen Wilson, Bonnie Hunt, Paul Newman, Cheech Marin, John Ratzenberger, Larry the Cable Guy, Richard Petty e Darrell Waltrip. Anche la versione italiana può vantare importanti doppiatori non di professione come Marco Messeri, Sabrina Ferilli, i piloti Alex Zanardi, Jarno Trulli, Giancarlo Fisichella, Emanuele Pirro, il comico Marco Della Noce (noto per il personaggio del meccanico ferrarista Oriano Ferrari), i telecronisti RAI della Formula 1 Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli, e Giovanni Di Pillo, oltre a importanti figure del doppiaggio italiano, come Massimiliano Manfredi, Cesare Barbetti, Pino Insegno, Michele Kalamera, Barbara Castracane e molti altri.

In tutte le versioni la Ferrari F430 presente nel film è stata doppiata da Michael Schumacher. Nella scena in cui compare l'Autodromo Internazionale di Los Angeles, Bob Cutlass esordisce con «Un cordiale saluto a tutti gli appassionati», la stessa frase con cui Gianfranco Mazzoni, doppiatore nella versione italiana, è solito aprire le telecronache dei Gran Premi di Formula 1. Mentre nella versione inglese Luigi (Fiat 500 gialla) parla con un forte accento italiano e Guido (carrello azzurrino) parla esclusivamente in lingua italiana (incomprensibile a gran parte del pubblico americano), nella versione italiana Luigi (Marco Della Noce/Oriano Ferrari) parla con un forte accento emiliano mentre Guido (Alex Zanardi) parla esclusivamente in dialetto bolognese (incomprensibile a gran parte del pubblico italiano) e per i suoi dialoghi, nel DVD, non sono presenti i sottotitoli. Nelle altre versioni Guido è doppiato da Danilo De Girolamo.

Accoglienza

Incassi

Nel 2006 il film si è piazzato al secondo posto nella classifica degli incassi negli Stati Uniti con 244 082 982[2] e al sesto posto nel mondo con 461 983 149$[3].

Critica

Sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha un tasso di gradimento del 74% con il consenso:"Cars - Motori ruggenti offre prelibatezze visive che compensano la sceneggiatura un po' scarna, aggiungendo un diversivo soddisfacente per i più giovani" basata su 197 recensioni.[4]

Riconoscimenti

Legami con la NASCAR

Saetta McQueen è un'auto ibrida che non appartiene a una categoria ben definita, ciononostante ha molti legami con le auto NASCAR. Il campionato in cui corre, la "Piston Cup", è stato inventato sfruttando l'assonanza del nome con la più famosa Winston Cup. A conferma dell'esplicito riferimento del film al mondo delle gare NASCAR, l'auto celeste numero 43, riproduzione della mitica Plymouth Superbird guidata dal vero "The King", Richard Petty, a tutt'oggi il più grande e più vincente pilota NASCAR (che è anche il doppiatore della stessa auto nella versione originale del film); oppure Chick Hicks, l'auto verde numero 86, del tutto simile alla Chevrolet Lumina guidata da Tom Cruise nel film Giorni di tuono. Molti altri sono i riferimenti alla NASCAR presenti in Cars, e oltre a Petty ci sono diversi piloti NASCAR che, nel doppiaggio originale, prestano la voce ad alcune auto. Poco prima dell'inizio dello spareggio finale, Fred, una delle auto arrugginite con il nome sulla targa, che Saetta incontra anche all'inizio del film, parla con l'auto corrispondente di Mario Andretti. Il nome di uno dei due telecronisti, Darrell Cartrip, richiama il nome di Darrell Waltrip, ex-pilota e telecronista della NASCAR. Nella vita reale, il numero 11 Holman Moody Ford Fairlane Andretti ha guidato per vincere la Daytona 500 del 1967 è stata ricostruita da Robert Gee (nonno di Dale Earnhardt Jr) e in seguito è diventata la prima auto da corsa della serie NASCAR Cup di Waltrip nel 1972 con il Mercury Cyclone del 1971, che è come l'auto è ora configurata, essendo stata di proprietà di Waltrip e restaurata a quel progetto che celebra la sua 25ª stagione nel 1997. Il personaggio di Cartrip è basato sul "Bertha" di Waltrip del 1977-80 (per ragioni di marchio, il progetto dello sponsor non è stato approvato per il film). Anche i due circuiti della gara iniziale e dello spareggio finale sono situati rispettivamente a Nashville e a Los Angeles, ma sono ispirati al Bristol Motor Speedway e all'Auto Club Speedway.

Sequel e spin-off

Il sequel, intitolato semplicemente Cars 2, è uscito nel giugno del 2011, con la conferma del ritorno alla regia di Brad Lewis[6]. Da Cars è stata creata una miniserie di 11 episodi chiamata Cars Toons: Mater's Tall Tales, nella quale il protagonista è Cricchetto.

Nel 2013 è uscito uno spin-off dal titolo Planes e nel 2014 il suo sequel Planes 2 - Missione antincendio.

Con la medesima ambientazione del lungometraggio è stato ricavato il cortometraggio Carl Attrezzi e la luce fantasma.

Nel 2014, la Pixar annuncia la produzione di Cars 3, uscito il 16 giugno 2017 negli USA.


Serie Animata

Una serie basata sul film è stata annunciata da Pete Docter (il direttore creativo della Pixar) nel dicembre 2020. La serie sarà incentrata su McQueen e Cricchetto ed uscirà nel 2021.

Note

  1. ^ Top Gear magazine announces the 100 sexiest cars of all time - SportsCarForums.com, su sportscarforums.com. URL consultato il 15 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2013).
  2. ^ Domestic Box Office For 2006, su boxofficemojo.com. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  3. ^ 2006 Worldwide Box Office, su boxofficemojo.com. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  4. ^ (EN) Cars - Motori ruggenti, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 4 settembre 2017. Modifica su Wikidata
  5. ^ (EN) 5th Annual VES Awards, su visualeffectssociety.com. URL consultato il 20 settembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2013).
  6. ^ Walt Disney Pictures Offers 10 Releases by 2012, su canmag.com, CanMag, 8 aprile 2008. URL consultato il 3 aprile 2014.

Altri progetti

Collegamenti esterni